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Letture di Radio24

Italian, Literature, 1 season, 42 episodes
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Impossibile leggere tutto ciò che vorremmo leggere: i libri, le riviste, i preziosi racconti nascosti in pubblicazioni poco conosciute. Radio 24 li cerca e li raccoglie per voi in Letture di Radio 24, vere e proprie chicche che meritano l'ascolto e la riflessione. Nella trasmissione c'è anche un invito all'ascolto musicale: le letture si alternano con una selezione musicale classica di pari qualità.
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Il "Lodo Moro" e i legami tra i palestinesi e il terrorismo italiano

Il sistema anti-emergenza migranti in crisi per l'emergenza migranti - Costato già trecentomila euro, l' Sga, il nuovo Sistema informatico del Viminale che dovrebbe tracciare e distribuire i migranti sul territorio nazionale, allo scopo di controllare le presenze effettive ed evitare le truffe sui numeri, è già in crisi. Il motivo? L'emergenza sbarchi estiva, perfettamente prevista, ha mandato il tilt il sistema, la cui partenza effettiva è stata nuovamente posticipata – come racconta Fausto Biloslavo nell'articolo "Il sistema di emergenza? In tilt per l'emergenza" (da Il Giornale del 29 giugno) Strage di Bologna: la bomba fu palestinese? - "E se la strage di Bologna del 2 agosto 1980 non fosse "nera"? - si chiede Maurizio Tortorella in un articolo Strage di Bologna, la bomba fu palestinese?" (da Panorama di giovedì 22 giugno). Valerio "Giusva " Fioravanti e Francesca Mambro, i due neofascisti che 22 anni fa vennero condannati all'ergastolo quali responsabili della strage, si sono sempre dichiarati innocenti, anche se hanno ammesso la paternità di molti altri omicidi e atti di terrorismo. Dell'ipotesi che dietro al peggiore attentato nella storia d'Italia ci fossero invece i palestinesi si è parlato spesso: la causa scatenante della strage, che costò la vita a 85 persone, sarebbe stato l'arresto di tre militanti della sinistra eversiva e di un rappresentante del Fronte popolare per la liberazione della Palestina (Fplp), che avrebbe così fatto cadere i termini dell'accordo previsti dal "Lodo Moro". Siglato nel 1973 fra il governo Rumor (nel quale Aldo Moro era ministro degli esteri) e il Fplp, l'accordo di non belligeranza prevedeva nessun attentato in Italia il cambio di piena libertà di movimento per i terroristi palestinesi. Di questi ipotesi di parla in due libri usciti di recente: "I segreti di Bologna. La verità sull'atto terroristico più grave della storia italiana" (Chiarelettere), scritto dall'ex giudice Rosario Priore e dall'avvocato Valerio Cutronilli e "Oltre il terrorismo. Soluzioni alla minaccia del secolo" (G-Risk) scritto dal generale Mario Mori. Le mezze verità di Abu Sharif - Del "Lodo Moro" si è tornato a parlare qualche giorno dopo la pubblicazione di questo articolo, quando lo scorso 26 giugno Bassam Abu Sharif, già consigliere di Yasser Arafat e portavoce del Fronte popolare di liberazione della Palestina, ha rilasciato una deposizione di quattro ore alla Commissione bicamerale d'inchiesta sulla morte di Aldo Moro. Lo scopo dell'audizione era quello di avere chiarimenti sui rapporti tra gruppi palestinesi e i terroristi europei e su quanto avvenne prima, durante e dopo il sequestro e l'omicidio di Aldo Moro. Secondo quanto scrive Stefano Vespa nell'articolo "Caso Aldo Moro, cosa (non) ha detto Abu Sharif" (pubblicato il 27 giugno sul sito della rivista Formiche) (http://formiche.net/2017/06/27/caso-aldo-moro-cosa-abu-sharif/ ) Abu Sharif si è limitato a dare risposte piuttosto evasive, evitando di parlare di legami tra i terroristi palestinesi e quelli italiani, e cercando invece di tirare il ballo gli Stati Uniti e la Cia. In compenso però, al termine dell'audizione l'esponente palestinese si è impegnato a fornire prossimamente alla commissione il testo del cosiddetto Lodo Moro e i nomi dei brigatisti che, a suo dire, sarebbero stati in realtà infiltrati americani.Due giorni dopo, su Il Secolo d'Italia, Abu Sharif ha rilasciato un'intervista esclusiva a Franco Bucarelli, contenuta nell'articolo "Ecco tutta la verità sul Lodo Moro" (da Il Secolo d'Italia del 29 giugno).
7/2/20170
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A un anno dalla strage di Orlando, i media fanno ancora fatica a parlare di terrorismo islamico

"Nel nome di Allah il misericordioso. La pace scenda sul profeta. Lo dico, sono a Orlando e ho fatto io la sparatoria". Così Omar Mateen, telefonando al 911, ammise di essere stato l'autore della sparatoria avvenuta la notte tra l'11 e il 12 giugno 2016 all'interno del gay club Pulse di Orlando, che costò la vita a 49 persone. Mentre poche ore dopo l'attentato di lunedì scorso a Londra alla moschea di Finsbury Park, tutti già parlavano di islamofobia, a un anno di distanza dalla sparatoria di Orlando i media faticano ancora ad associare alla strage la parola Islam, optando invece per un più generico e innocuo "hate" – commenta Giulio Meotti nel'articolo "Orlando, un anno dopo" (da Il Foglio del 20 giugno). Adolescenti e pericolo sexting Non ci sono soltanto il blue whale o gli altri giochi social che portano a compiere azioni estreme. Il vero pericolo per gli adolescenti è il sexting, ovvero l'invio di foto we video a sfondo sessuale – come racconta Greta Privitera nell'articolo "Mi ami? Mandami una foto. Nuda" (da Vanity Fair del 21 giugno). Il filosofo Singer: la tradizione non giustifica un rito senza senso come la corrida La morte del matador Iván Fandiňo, incornato da un toro nell'arena di Aire Sur-l'Adour, Francia sudorientale, ha suscitato commozione nel pubblico, ma anche esultanza in rete da parte degli animalisti. Nell'articolo "Il filosofo Singer: 'Un rito senza senso. La tradizione? Non lo giustifica'" (dal Corriere della sera del 19 giugno) Beatrice Montini intervista il filosofo Peter Singer esprime tutta la sua contrarietà verso questo e ogni altro spettacolo che comporti maltrattamenti ad animali. Gerry Scotti: se fossi imperatore del mondo farei una pista ciclabile da Bolzano allo stretto di Messina Una pista ciclabile da Bolzano allo stretto di Messina, un premio speciale per chi sorride e divieto assoluto di apericena. Sono alcune delle cose che farebbe Gerry Scotti se fosse l'imperatore del mondo, come spiega lui stesso nell'articolo "Un'oasi speciale per i nonni" (dal magazine 7 del 15 giugno). Cosa passa nella testa di un neo milionario Cosa passa nella testa di un neo milionario? Lo sanno bene quelli della Sisal, la concessionaria di giochi e lotterie che esordì 70 anni fa con il Totocalcio e che oggi opera soprattutto con il Superenalotto – come spiega Alessandro Fulloni nell'articolo "La prima ora di un neo milionario" (dal Corriere della Sera del 19 giugno).
6/25/20170
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Il discorso di Bob Dylan per il Nobel scopiazzato da Moby Dick. Ma questa volta l'intellighenzia chiude un occhio

Gangemi: le critiche letterarie fatte dalla Murgia sembrano i responsi di un oracolo Nel programma televisivo "Quante storie", condotto ogni mercoledì su RaiTre da Corrado Augias, Michela Murgia svolge il compito di critica letteraria. Ma grazie alla sua supponenza, la scrittrice sarda fa sembrare le sue critiche dei responsi di un oracolo - commenta Mimmo Gangemi nell'articolo "Cara Murgia, stroncare è un'arte delicata" (da Panorama del 15 giugno). "Notte fonda in Via degli Angeli", il debutto nella narrativa di Susanna Mancinotti Giornalista e autrice di programmi televisivi e di libri dedicati al mondo, Susanna Mancinotti debutta nella narrativa con "Notte fonda in Via degli Angeli" (Sperling & Kupfer, 240 p., € 17,90) un giallo ispirato a un fatto di cronaca. Il romanzo racconta la storia di una giornalista che, in un momento molto difficile della sua vita (ha perso il lavoro, sta per essere sfrattata e scopre che il fidanzato la tradisce), eredita da uno zio lo studio e l'attività di investigatore privato, e si trova suo malgrado a dover affrontare il caso di un omicidio. Assieme allo studio eredità però anche un pastore tedesco, che le sarà molto utile nello svolgimento delle sue indagini. Il discorso di Bob Dylan per il Nobel scopiazzato da Moby Dick. Ma questa volta l'intellighenzia chiude un occhio Il 4 giugno Bob Dylan ha inviato all'Accademia reale svedese il testo del suo discorso per l'accettazione del premio Nobel per la letteratura. Giusto in tempo per evitare che scadesse il termine dei sei mesi, oltre i quali non avrebbe più potuto ricevere gli otto milioni di corono (circa 922 mila dollari) previsti per il riconoscimento. Ma nonostante si fosse preso tutto il suo tempo sia per accettare il premio sia per inviare il discorso, il cantautore è riuscito a copiare parte del testo nientemeno che dal Moby Dick di Melville. Ma a differenza di quanto era avvenuto con il discorso di Melania Trump copiato da Michelle Obama, questa volta l'intellighenzia progressista ha chiuso un occhio, trovando mille scuse per giustificare le scopiazzature di Dylan – commenta Massimo Gramellini nell'editoriale "Moby Dylan" (dal Corriere della Sera del 15 giugno).
6/18/20170
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Il discorso di Bob Dylan per il Nobel scopiazzato da Moby Dick. Ma questa volta l'intellighenzia chiude un occhio

Gangemi: le critiche letterarie fatte dalla Murgia sembrano i responsi di un oracolo Nel programma televisivo "Quante storie", condotto ogni mercoledì su RaiTre da Corrado Augias, Michela Murgia svolge il compito di critica letteraria. Ma grazie alla sua supponenza, la scrittrice sarda fa sembrare le sue critiche dei responsi di un oracolo - commenta Mimmo Gangemi nell'articolo "Cara Murgia, stroncare è un'arte delicata" (da Panorama del 15 giugno). "Notte fonda in Via degli Angeli", il debutto nella narrativa di Susanna Mancinotti Giornalista e autrice di programmi televisivi e di libri dedicati al mondo, Susanna Mancinotti debutta nella narrativa con "Notte fonda in Via degli Angeli" (Sperling & Kupfer, 240 p., € 17,90) un giallo ispirato a un fatto di cronaca. Il romanzo racconta la storia di una giornalista che, in un momento molto difficile della sua vita (ha perso il lavoro, sta per essere sfrattata e scopre che il fidanzato la tradisce), eredita da uno zio lo studio e l'attività di investigatore privato, e si trova suo malgrado a dover affrontare il caso di un omicidio. Assieme allo studio eredità però anche un pastore tedesco, che le sarà molto utile nello svolgimento delle sue indagini. Il discorso di Bob Dylan per il Nobel scopiazzato da Moby Dick. Ma questa volta l'intellighenzia chiude un occhio Il 4 giugno Bob Dylan ha inviato all'Accademia reale svedese il testo del suo discorso per l'accettazione del premio Nobel per la letteratura. Giusto in tempo per evitare che scadesse il termine dei sei mesi, oltre i quali non avrebbe più potuto ricevere gli otto milioni di corono (circa 922 mila dollari) previsti per il riconoscimento. Ma nonostante si fosse preso tutto il suo tempo sia per accettare il premio sia per inviare il discorso, il cantautore è riuscito a copiare parte del testo nientemeno che dal Moby Dick di Melville. Ma a differenza di quanto era avvenuto con il discorso di Melania Trump copiato da Michelle Obama, questa volta l'intellighenzia progressista ha chiuso un occhio, trovando mille scuse per giustificare le scopiazzature di Dylan – commenta Massimo Gramellini nell'editoriale "Moby Dylan" (dal Corriere della Sera del 15 giugno).
6/18/20170
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Inghilterra troppo tollerante nei confronti del fondamentalismo islamista

L'inutilità dei tovagliolini da bar Sono troppo piccoli, fatti di carta pessima, non asciugano, non puliscono, non assorbono e sono troppo ostili perfino per soffiarci il naso: sono i tovagliolini da bar. Forse la qualità dei tovagliolini non sarà un grande problema – scrive Luca Sommi nell'articolo "Il tovagliolino da bar, l'inutilità alle estreme conseguenze" (da Il Fatto Quotidiano del 5 giugno) – ma è molto probabile che chi risparmia sui tovagliolini poi risparmi anche su tutto il resto. Casadei, settantanni di liscio Compie settantanni Casadei Sonora, l'etichetta fondata da Secondo Casadei, l'inventore del liscio. La storica sede delle edizioni musicali è oggi anche un museo, che da gennaio di quest'anno è entrato a far parte delle Case della memoria, come racconta Franco Giubilei nell'articolo "Romagna mia" (da La Stampa del 5 giugno)Gramellini: in Italia di fatto c'è ormai la licenza di uccidere. E' stato subito rilasciato, come prevedibile, lo zingaro accusato di aver provocato il rogo nel campo rom di Centocelle, che lo scorso 10 maggio aveva causato la morte di tre giovani sorelle. Non c'erano prove sufficienti nei suoi confronti, ma Serif Seferovic era già stato condannato a due anni per lo scippo alla studentessa cinese avvenuto lo scorso 5 dicembre. Studentessa che poi era stata travolta da un treno mentre rincorreva il ladro, nel tentativo di recuperare la borsa rubata. Due anni sono un po' pochi per chi si è di fatto reso responsabile della morte di una ragazza, ma Serif non ha scontato nemmeno quelli, perché un giudice ne ha ordinato il rilascio dopo soli venti giorni di carcere. Di fatto ormai scontare la pena è diventata una bizzarria nel nostro Paese – commenta Massimo Gramellini l'editoriale di "Licenza di uccidere" (dal Corriere della Sera del 2 giugno). Inghilterra troppo tollerante nei confronti del fondamentalismo islamista "Siamo stati troppo tolleranti con l'estremismo" – ha dichiarato Theresa May all'indomani del terzo degli attentati terroristici di matrice islamica avvenuto negli ultimi mesi in Inghilterra. Le parole della premier inglese evidenziano l'atteggiamento troppo permissivo che la Gran Bretagna ha avuto, fin dagli anni ‘90, nei confronti del fondamentalismo islamista – scrive Lorenzo Vidino nell'articolo "Ma il terrorismo è solo la punta di un iceberg" (da La Stampa del 5 giugno).
6/11/20170
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Inghilterra troppo tollerante nei confronti del fondamentalismo islamista

L'inutilità dei tovagliolini da bar Sono troppo piccoli, fatti di carta pessima, non asciugano, non puliscono, non assorbono e sono troppo ostili perfino per soffiarci il naso: sono i tovagliolini da bar. Forse la qualità dei tovagliolini non sarà un grande problema – scrive Luca Sommi nell'articolo "Il tovagliolino da bar, l'inutilità alle estreme conseguenze" (da Il Fatto Quotidiano del 5 giugno) – ma è molto probabile che chi risparmia sui tovagliolini poi risparmi anche su tutto il resto. Casadei, settantanni di liscio Compie settantanni Casadei Sonora, l'etichetta fondata da Secondo Casadei, l'inventore del liscio. La storica sede delle edizioni musicali è oggi anche un museo, che da gennaio di quest'anno è entrato a far parte delle Case della memoria, come racconta Franco Giubilei nell'articolo "Romagna mia" (da La Stampa del 5 giugno)Gramellini: in Italia di fatto c'è ormai la licenza di uccidere. E' stato subito rilasciato, come prevedibile, lo zingaro accusato di aver provocato il rogo nel campo rom di Centocelle, che lo scorso 10 maggio aveva causato la morte di tre giovani sorelle. Non c'erano prove sufficienti nei suoi confronti, ma Serif Seferovic era già stato condannato a due anni per lo scippo alla studentessa cinese avvenuto lo scorso 5 dicembre. Studentessa che poi era stata travolta da un treno mentre rincorreva il ladro, nel tentativo di recuperare la borsa rubata. Due anni sono un po' pochi per chi si è di fatto reso responsabile della morte di una ragazza, ma Serif non ha scontato nemmeno quelli, perché un giudice ne ha ordinato il rilascio dopo soli venti giorni di carcere. Di fatto ormai scontare la pena è diventata una bizzarria nel nostro Paese – commenta Massimo Gramellini l'editoriale di "Licenza di uccidere" (dal Corriere della Sera del 2 giugno). Inghilterra troppo tollerante nei confronti del fondamentalismo islamista "Siamo stati troppo tolleranti con l'estremismo" – ha dichiarato Theresa May all'indomani del terzo degli attentati terroristici di matrice islamica avvenuto negli ultimi mesi in Inghilterra. Le parole della premier inglese evidenziano l'atteggiamento troppo permissivo che la Gran Bretagna ha avuto, fin dagli anni ‘90, nei confronti del fondamentalismo islamista – scrive Lorenzo Vidino nell'articolo "Ma il terrorismo è solo la punta di un iceberg" (da La Stampa del 5 giugno).
6/11/20170
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Battista: il populismo nasce con il giustizialismo facile di Mani Pulite

Ogni volta che qualcuno invoca maggiori controlli alle frontiere o si lamenta per la crescita esponenziale di furti e stupri commessi da extracomunitari e quasi sempre impuniti, si parla di pericolo populismo. Ma chi ha vista la serie televisiva 1993 con la sua celebrazione dei giudici di Tangentopoli, può rendersi facilmente conto che la tanto vituperata ‘deriva populista' è nata proprio con il facile giustizialismo di Mani pulite – commenta Pierluigi Battista nell'editoriale "Il populismo di oggi e quello del 1993" (dal Corriere della sera del 29 maggio). Alternanza scuola-lavoro: per la maggior parte degli studenti non funziona Introdotta nel 2003 e diventata obbligatoria a partire dall'anno scolastico 2015-16, l'alternanza scuola lavoro prevede un percorso formativo presso le imprese, con lo scopo di fare acquisire agli studenti una serie di competenze che dovrebbero facilitarne l'inserimento nel mondo del lavoro. Si tratta di 200 ore di attività per gli studenti del liceo e di 400 ore per gli studenti degli istituti professionali. Ma come scrive Salvo Intravaia nell'articolo "Alternanza scuola lavoro, bocciate 2 imprese su 3" (dal Venerdì di Repubblica del 26 maggio), molti studenti non sanno ancora cosa sia l'alternanza, mentre due imprese su tre non hanno ancora manifestato interesse per questa iniziativa, costringendo le scuole a ripiegare su scelte non sempre consone al percorso di studi degli studenti. Sulla Repubblica del 30 maggio, Intravaia torna sull'argomento alla luce dei risultati di un inchiesta, presentata martedì scorso e portata avanti dall'Unione degli studenti, realizzata su un campione di 15 mila ragazzi che frequentano le scuole superiori di nove regioni italiane. Nell'articolo "Alternanza scuola-lavoro, due anni deludenti: il 57% degli studenti confessa ‘Non funziona'" (da La Repubblica del 30 maggio) Intravaia sottolinea come il 57 per cento degli studenti intervistati dichiara di avere partecipato a percorsi di alternanza scuola-lavoro non inerenti al proprio percorso di studi, mentre quattro studenti su dieci dicono di non essere stati seguiti da un tutor o di non essere stati messi nelle condizioni di studiare. Breve storia della direzione d'orchestra Nel mondo della musica classica, i direttori d'orchestra sono quelli che godono della maggiore popolarità, dopo i cantanti d'opera. Ma nello stesso tempo sono anche le figure meno comprese e meno apprezzate, e periodicamente c'è chi si domanda se siano davvero indispensabili – scrive Andrew Green nell'articolo "Una breve storia della direzione d'orchestra" (dal numero di maggio del mensile BBC Music Magazine), dove ricostruisce l'evoluzione del ruolo del direttore d'orchestra nel corso dei secoli. Arriva l'app che riconosce le ricette dei piatti fotografati Da Pinterest, il più popolare social network di condivisione di fotografie, arriva Lens, un'applicazione che permette di inquadrare un piatto con lo smartphone e ricevere subito la descrizione degli ingredienti e della ricetta – come accennato nell'articolo di Linkpop "Vedere un piatto e scoprirne la ricetta: ecco l'app che funziona come Shazam" pubblicato il 31 maggio sul sito Linkiesta.
6/4/20170
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Bollette inventate e contratti non richiesti: alla fine ci rimette sempre l'utente

Facebook e censura: svelate le regole del gioco Nei giorni scorsi il quotidiano inglese The Guardian ha rivelato le regole del gioco di Facebook, ovvero il metodo con cui una squadra di 4.500 controllori vigila sulla condotta di quasi due miliardi di utenti, stabilendo quando e come un contenuto possa essere rimosso - come racconta a Beniamino Pagliaro nell'articolo "Così Facebook decide cosa cancellare dal nostro sguardo sul mondo" (da La Stampa del 23 maggio). Gli album del silenzio: i dieci migliori dischi senza musica Nel 1952 il compositore statunitense John Cage presentò il brano 4'33", ovvero 4 minuti e 33 secondi di silenzio assoluto. La sua provocazione diede origine a una lunga serie di imitazioni. Nell'articolo "La musica del silenzio; i 10 migliori dischi senza musica", pubblicato il 16 maggio sul sito Orrore a 33 giri (http://www.orrorea33giri.com/i-10-migliori-dischi-senza-musica-della-storia/) , Domenico Francesco Cirillo segnala alcuni dei più curiosi dischi silenziosi della storia, dalla registrazione di uno spettacolo di mimo al minuto di silenzio durante i funerali di Lady Diana. Bollette inventate e contratti non richiesti: alla fine ci rimette sempre l'utente Negli ultimi sei anni, cioè da quando il mercato dell'energia elettrica e gas è stato parzialmente liberalizzato, ci sono state almeno 30 mila segnalazioni di attivazioni non richieste, e molte arrivano da società esterne che operano per conto di Enel. Cadere nel tranello è molto facile, perché a volte basta semplicemente rispondere "sì" a chi ci chiede la conferma della nostra identità per ritrovarsi titolari di un contratto attivato senza richiesta. Uscirne è un po' più complesso – come spiega Massimo Sideri nell'articolo "Perché ci chiedono di pagare bollette inventate'" (dal magazine 7 del 25 maggio).
5/28/20170
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In Italia c'è una nuova forma di turismo: la vacanza per furto

Spariscono i centesimi, aumentano i prezzi Per contribuire a risolvere il problema del debito pubblico, che nei giorni scorso ha raggiunto il traguardo dei 2.260 miliardi di euro, la Camera ha approvato una mozione per sospendere il conio, e successivamente la circolazione, delle monetine da 1 e 2 centesimi, il cui costo di produzione è superiore al loro valore nominale. Con il rischio però, com'era già successo con il passaggio all'Euro, di vedere i prezzi arrotondati verso l'alto – come scrive Bruno Gambarotta nell'articolo "In difesa del centesimo che sparirà" (da La Stampa del 16 maggio). Vengo una volta al mese a rubare in Italia, tanto mi rimettono sempre in libertà Italia, paese dove il 97% dei furti rimane impunito, attiri quasi più ladri che turisti. Un trentacinquenne cecoslovacco, che al suo paese fa il tassista, viene in Italia una volta al mese per rubare, sapendo che anche in caso di arresto verrebbe subito rilasciato – come raccontato nell'articolo "Vengo in Italia per rubare una volta al mese, tanto mi liberate subito" (da Libero del 16 maggio). Probabilmente è nata una nuova forma di turismo: la vacanza per furto. Ancora in alto mare la banca dati del DNA Istituita nel 2009 per fornire indicazioni utili nel caso di delitti impuniti, la Banca Dati del DNA è entrata in funzione solo a gennaio di quest'anno. Ma non è ancora pienamente a regime, perché il laboratorio è ancora in attesa di essere accreditato – come scrive Anna Dichiarante nell'articolo "La banca dati del Dna? Gli sportelli sono ancora chiusi" (dal Venerdì di Repubblica del 12 maggio). La fine del fine settimana Il fine settimana è un'invenzione relativamente recente: risale alla metà del Novecento. Eppure sta già scomparendo. Come raccontato nell'articolo "C'è voluto un secolo per creare il weekend (e un decennio per distruggerlo)" (pubblicato il 9 maggio sulla Rivista Studio), gli ultimi dati disponibili rivelano che il 29 per cento degli americani e il 25 per cento dei britannici lavora nel weekend, percentuale che scende di poco nell'Europa continentale. In Svezia apre il Museo dei fallimenti Dai Google glass alle penne Bic per ragazze, dal Twitter Peek (la macchina per twittare) alle lasagne surgelate della Colgate: sono solo alcuni dei flop presenti nel Museum of Failure, da poco aperto a Helsinborg, in Svezia – come raccontato nell'articolo di LinkPop "In Svezia apre il museo dei fallimenti, per imparare dagli errori altrui" (pubblicato l'8 maggio sul sito Linkiesta).
5/21/20170
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La moda del "senza" nell'alimentare: una scelta obbligata che non ha nulla a che fare con la salute

Senza sale, senza zuccheri, senza glutine, senza olio di palma, senza coloranti: nelle scelte alimentari i consumatori sono ormai sempre più condizionati da un'ossessione imposta dal marketing, che tuttavia non ha nulla a che vedere né con le diete né con la salute. Un condizionamento che trova terreno fertile nella disinformazione – come spiega Pietro Paganini nell'editoriale "Il ‘senza' nelle etichette fabbrica illusioni nel cibo" (da La Stampa dell' 8 maggio). Le cattive madri che utilizzano i figli per vendicarsi dell'ex marito La sentenza della Cassazione che nei giorni scorsi ha escluso il criterio del tenore di vita dal calcolo dell'assegno di mantenimento per l'ex coniuge, ha messo fine ad una delle più gravi storture che da anni gravavano attorno alle cause di divorzio. Ma intaccare il patrimonio dell'ex marito, riducendolo in alcuni casi in condizioni al limite dell'indigenza, non è l'unico metodo punitivo utilizzato dalle ex mogli in occasione della separazione. Ci sono anche i numerosi casi di madri che per punire l'ex coniuge utilizzano i figli – come racconta Fiorenza Sarzanini nell'articolo "La vendetta distruttiva delle cattive madri" (da Io donna del 6 maggio). In continuo aumento le conversioni di islamici al Cristianesimo Se lo scopo degli estremisti islamici è quello di convertire, tramite attentati terroristici, il maggior numero possibile di quelli che loro chiamano infedeli, i risultati non sembrano molto promettenti. Secondo il Journal of Research on Religion sarebbe infatti in crescita il numero di musulmani che si convertono al cristianesimo. Come riferisce Filippo Di Giacomo nell'articolo "Non ditelo a nessuno: aumentano gli islamici convertiti al Cristianesimo" (dal Venerdì di Repubblica del 5 maggio) il fenomeno va calcolato in "milioni di persone in tutto il mondo", compresi paesi di solida tradizione islamica come Algeria, Tunisia, Turchia e perfino Indonesia. Movimenti secessionisti d'Europa Secondo quanto dichiarato dalla premier Nicola Sturgeon, entro il 2019 si dovrebbe tenere un referendum per chiedere l'indipendenza della Scozia dal Regno Unito. Come prevedibile, Londra ha subito risposto no. Ma quella degli scozzesi è solo uno delle tante richieste di secessione in atto da anni in Europa, e ognuna di loro presenta, dal punto di vista normativo, non poche difficoltà. Nell'articolo "Secessionisti d'Europa, non solo Scozia" (dal numero di maggio della rivista Formiche), Antonio Villafranca, responsabile del Programma Europa dell'Ispi, l'Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, traccia un profilo delle aspirazioni separatiste in Irlanda, Spagna e Belgio.
5/14/20170
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Gli italiani rassegnati all'idea di passare in coda buona parte delle proprie vite

Nasce la radio dei cantanti morti Iniziato con la scomparsa di David Bowie e finito con quella di George Michael, il 2016 verrà ricordato come l'annus horribilis per gli amanti della musica. E i primi mesi del 2017 non sono stati da meno. Perché quindi non creare una radio dedicata solo ai cantanti scomparsi? Ci ha pensato un noto dj inglese, come racconta Giusi Fasano nell'articolo "La web-radio dei cantanti morti" (dal magazine 7 del 4 maggio). Treni regionali: non solo ritardi cronici, ma anche ‘effetto terremoto' di magnitudo 5 I treni regionali italiani non sono soltanto sinonimo di ritardi cronici e disservizi di ogni genere, ma sono anche il modo migliore per sperimentare l' ‘effetto terremoto'. Come racconta Piero Bianucci nell' editoriale "Se il vagone trema (davvero) come durante un terremoto" (da La Stampa del 3 maggio), accendendo la funzione sismografo di un tablet appoggiato sul sedile, si può registrare un terremoto di magnitudo 5. Gli italiani rassegnati all'idea di passare in coda buona parte delle proprie vite La scarsa efficienza del trasporto pubblico è una delle ragioni per cui in Italia si continua a preferire l'auto per raggiungere il posto di lavoro. Con il risultato che gli italiani passano 23 giorni all'anno nel traffico, 128 minuti al giorno per gli spostamenti, ovvero un'ora in più a settimana rispetto alla media europea. In Europa solo i greci riescono a fare peggio, come rivela uno studio prodotto da Ipsos e Boston consulting per la prima edizione dell'Osservatorio europeo della mobilità. In questo modo gli italiani sono protagonisti involontari di un'odissea quotidiana - commenta il sociologo Marino Niola nell'editoriale "Il paese immobile costretto a un'eterna rincorsa" (da La Repubblica del 4 maggio). Quando la scienza migliora i tempi di attesa Anche i recenti dati diffusi dal Codacons non fanno che confermare quando emerge dai dati del primo Osservatorio europeo della Mobilità, ovvero che gli italiani devono rassegnarsi all'idea di dover passare in coda buona parte delle loro vita. Non solo code in mezzo al traffico, ma anche code negli uffici postali, negli ospedali, al supermercato o nei musei. Non esistono formule magiche che permettano di risolvere questi problemi, ma presso alcuni musei sono in atto esperimenti per velocizzare le code e per il modo migliore di passare il tempo durante le lunghissime attese, come racconta Anna Maria Speroni nell'articolo "La scienza e l'incoscienza della coda" (dal magazine 7 del 4 maggio).
5/7/20170
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La favola di Aiazzone ridotta a discarica abusiva

"Provare per credere". Chi era giovane negli anni ‘80 non può non ricordare il tormentone di Guido Angeli che chiudeva ogni pubblicità del mobilificio Aiazzone, il più famoso esempio di azienda creata dal nulla e arrivata al successo grazie a una pubblicità martellante. Il sogno di Giorgio Aiazzone si è però spento alla fine degli anni 80, con la scomparsa dell'uomo che l'aveva creato. E ora è sono un enorme ammasso di sterpaglie, come racconta Marco Imarisio nell'articolo "Il sogno anni '80 di Aiazzone è una discarica che ospita rave" (dal Corriere della Sera del 26 aprile). Il pensiero del sesso ci rende più loquaci Non è l'alcool a renderci più loquaci e più inclini alle conversazioni personali, ma il pensiero del sesso. Lo dimostrerebbe uno studio realizzato dall'Interdisciplinary Center Herzliya in Israele, come spiegato nell'articolo "Togliti le mutande che ti devo parlare" (da Il Foglio del 27 aprile). La prosa burocratica degli studenti italiani "Come scrivono a scuola gli studenti italiani? Possibile che la loro prosa sia infarcita di linguaggio burocratico?" – si chiede Massimo Birattari, autore di diversi manuali di italiano per studenti, nell'articolo "Se il ‘minore frequentante' ha una prosa da sovrintendente" (dal magazine 7 del 27 aprile). Sandrone Dazieri e l'incubo collettivo di Igor "Tratto difficilmente di delitti veri, perché il ridicolo è in agguato. La fregatura della realtà è che non segue un copione",– scrive Sandrone Dazieri, scrittore e sceneggiatore televisivo, nell'articolo "L'ombra di ‘Igor', incubo collettivo" (da Il Fatto Quotidiano del 27 aprile) dove lo scrittore confronta la facilità con cui Igor il russo, presunto assassino del tabaccaio di Budrio, è stato trasformato nel giro di pochi giorni in un mostro apparentemente superumano .
4/30/20170
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Le ong che soccorrono le navi dei migranti e i sospetti sulla nuova pirateria

Crollo dei redditi e disuguaglianza: è davvero la fine del capitalismo? Il McKinsey Global Institute ha recentemente inserito l'Italia in un gruppo di economie occidentali nelle quali la maggior parte della popolazione non vede nessuna crescita economica. Fra il 2005 e il 2014 il 97% delle famiglie italiane infatti ha visto il proprio reddito scendere o rimanere fermo. Ma quello dell'Italia non è un caso isolato: per la prima volta da ottant'anni, in venticinque paesi un miliardo e mezzo di persone non ha migliorato il proprio tenore di vita o l'ha visto peggiorare – commenta Federico Fubini nell'articolo "E' davvero la fine del capitalismo?" (dal magazine Sette del 15 aprile). Zamenhof e il suo sogno di una lingua universale Tra i tanti anniversari importanti che cadono nel 2017, ce n'è uno che è passato quasi inosservato: il centenario della scomparsa di Ludwik Lejzer Zamenhof, l'inventore dell'esperanto. Fu l'unico tentativo di lingua universale che ebbe qualche successo – scrive Diego Marani nell'articolo "Esperanto, l'utopia fallita della lingua europea" (da La Stampa del 14 aprile), ma fu proprio la sua negazione dell'idea di Stato-nazione, a decretarne il fallimento. Le ong che soccorrono le navi dei migranti e i sospetti sulla nuova pirateria L'invasione dei migranti ha toccato numeri da record nel fine settimana di Pasqua: il bel tempo e il mare calmo hanno favorito il servizio di traghettamento dei clandestini dalla Libia, consentendo alle navi militari e a quelle delle Ong di caricare a bordo ben 8.300 passeggeri. Numeri che hanno portato il nostro governo a sospettare che dietro alle partenze ci sia la criminalità organizzata della Libia. "Dalle audizioni che si tengono in Senato – scrive Francesco Grignetti su La Stampa del 20 aprile – emerge come negli ultimi mesi le navi umanitarie abbiano surclassato le flotte ufficiali . Sistemandosi al limite della acque libiche ed esercitando una ricerca attiva, l'internazionale della solidarietà francese, tedesca e spagnola fa il pieno di migranti e poi,appellandosi alla legge del mare, li consegna nei porti italiani". "Frontex già da mesi teme che le ong stiano concorrendo con una campagna «fai da te» di intervento sulle barcacce dei trafficanti libici ad aggravare il problema" – commenta Gianni Riotta nell'editoriale "I sospetti sulla nuova pirateria" (da La Stampa del 20 aprile). "Salvare vite umane è precetto comune a fede, etica civile, legge. Ma questa non è stagione da Cavalieri Solitari, la tragedia in corso è troppo grande perché ci si possa arrogare di risolverla in proprio" – conclude Riotta. La svolta del Marocco: il jihad è una malattia mentale e il velo è un ostacolo alla modernizzazione Mentre in Europa ogni tentativo di proibire il velo nei luoghi pubblici o negli ambienti di lavoro, finisce per scatenare polemiche o interventi da parte della Corte europea, c'è un paese islamico dove il premier considera il velo un ostacolo alla modernizzazione. E' il Marocco, dove il nuovo premier El Othman sta cercando di rivoluzionare politica e costumi. "Il jihad è una malattia mentale e sono convinto che si possa curare esattamente come si fa con le altre patologie, somministrando farmaci" . Come scrive Luigi Guelpa nell'articolo "Il paese islamico in controtendenza, dove le donne sono protagoniste" – (da Il Giornale del 14 aprile) la modernizzazione e l'aumento dell'iniziativa privata sono la miglior risposta al fervore islamico. Sulla questione del velo, Othmani ha recentemente dichiarato: "Sto soltanto cercando di far capire che si può essere buoni musulmani senza vivere all'età della pietra come vorrebbero i jihadisti da noi o i talebani in Medio Oriente e che una donna può essere rispettosa della religione indossando un tailleur o un paio di jeans, abbandonando il velo".
4/23/20170
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Le ong che soccorrono le navi dei migranti e i sospetti sulla nuova pirateria

Crollo dei redditi e disuguaglianza: è davvero la fine del capitalismo? Il McKinsey Global Institute ha recentemente inserito l'Italia in un gruppo di economie occidentali nelle quali la maggior parte della popolazione non vede nessuna crescita economica. Fra il 2005 e il 2014 il 97% delle famiglie italiane infatti ha visto il proprio reddito scendere o rimanere fermo. Ma quello dell'Italia non è un caso isolato: per la prima volta da ottant'anni, in venticinque paesi un miliardo e mezzo di persone non ha migliorato il proprio tenore di vita o l'ha visto peggiorare – commenta Federico Fubini nell'articolo "E' davvero la fine del capitalismo?" (dal magazine Sette del 15 aprile). Zamenhof e il suo sogno di una lingua universale Tra i tanti anniversari importanti che cadono nel 2017, ce n'è uno che è passato quasi inosservato: il centenario della scomparsa di Ludwik Lejzer Zamenhof, l'inventore dell'esperanto. Fu l'unico tentativo di lingua universale che ebbe qualche successo – scrive Diego Marani nell'articolo "Esperanto, l'utopia fallita della lingua europea" (da La Stampa del 14 aprile), ma fu proprio la sua negazione dell'idea di Stato-nazione, a decretarne il fallimento. Le ong che soccorrono le navi dei migranti e i sospetti sulla nuova pirateria L'invasione dei migranti ha toccato numeri da record nel fine settimana di Pasqua: il bel tempo e il mare calmo hanno favorito il servizio di traghettamento dei clandestini dalla Libia, consentendo alle navi militari e a quelle delle Ong di caricare a bordo ben 8.300 passeggeri. Numeri che hanno portato il nostro governo a sospettare che dietro alle partenze ci sia la criminalità organizzata della Libia. "Dalle audizioni che si tengono in Senato – scrive Francesco Grignetti su La Stampa del 20 aprile – emerge come negli ultimi mesi le navi umanitarie abbiano surclassato le flotte ufficiali . Sistemandosi al limite della acque libiche ed esercitando una ricerca attiva, l'internazionale della solidarietà francese, tedesca e spagnola fa il pieno di migranti e poi,appellandosi alla legge del mare, li consegna nei porti italiani". "Frontex già da mesi teme che le ong stiano concorrendo con una campagna «fai da te» di intervento sulle barcacce dei trafficanti libici ad aggravare il problema" – commenta Gianni Riotta nell'editoriale "I sospetti sulla nuova pirateria" (da La Stampa del 20 aprile). "Salvare vite umane è precetto comune a fede, etica civile, legge. Ma questa non è stagione da Cavalieri Solitari, la tragedia in corso è troppo grande perché ci si possa arrogare di risolverla in proprio" – conclude Riotta. La svolta del Marocco: il jihad è una malattia mentale e il velo è un ostacolo alla modernizzazione Mentre in Europa ogni tentativo di proibire il velo nei luoghi pubblici o negli ambienti di lavoro, finisce per scatenare polemiche o interventi da parte della Corte europea, c'è un paese islamico dove il premier considera il velo un ostacolo alla modernizzazione. E' il Marocco, dove il nuovo premier El Othman sta cercando di rivoluzionare politica e costumi. "Il jihad è una malattia mentale e sono convinto che si possa curare esattamente come si fa con le altre patologie, somministrando farmaci" . Come scrive Luigi Guelpa nell'articolo "Il paese islamico in controtendenza, dove le donne sono protagoniste" – (da Il Giornale del 14 aprile) la modernizzazione e l'aumento dell'iniziativa privata sono la miglior risposta al fervore islamico. Sulla questione del velo, Othmani ha recentemente dichiarato: "Sto soltanto cercando di far capire che si può essere buoni musulmani senza vivere all'età della pietra come vorrebbero i jihadisti da noi o i talebani in Medio Oriente e che una donna può essere rispettosa della religione indossando un tailleur o un paio di jeans, abbandonando il velo".
4/23/20170
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Dopo i Millennials, arriva la Generazione Z

Dopo i Millennials, dopo la Generazione X, dopo i Baby boomers, è ora la volta della Generazione Z. Sono i ragazzi nati dopo il 2002 e sono detti anche Linkster, trattandosi della prima generazione connessa ("linked") fin dal primo giorno di vita – come racconta Olivia Blair nell'articolo "Cosa succederà dopo i Millennials? Prepariamoci ad incontrare la Generazione Z" - pubblicato l'11 aprile sull'Independent. Quando l'altruismo diventa egoismo Ci sono uomini e donne che dedicano tutta la loro vita agli altri, senza sconti. Sono esigenti e intransigenti con sé stessi, ma anche con quelli che li circondano, finendo per condizionare in qualche modo anche le loro vite. E' questo il tema del libro "Il dilemma dell'estraneo", un saggio di Larissa MacFarquhar, giornalista del New Yorker, che prende in esame i casi di altruismo estremo. Ma alla fine, si tratta altruismo o di egoismo? – si domanda Elvira Serra commentando questo libro nell'articolo "L'egoismo di dare tutto" (da Io donna del 1° aprile). Pupi Avati: c'è una parte dell'Emilia dove la terra si tinge di horror La cittadina di Budrio, nel bolognese, è salita alla ribalta della cronaca dopo il feroce assassinio di un tabaccaio, avvenuto per mano di un pericoloso killer di origine serba. Fin dai primi giorni le ricerche dell'assassino si sono estese in un'area di 75 chilometri quadrati tra la provincia di Bologna e quella di Ferrara. "E la zona meno ospitale, più misteriosa e più inquietante della regione" commenta il regista Pupi Avati, che in queste terre, nel 1976, aveva girato l'horror "La casa dalle finestre che ridono", nell'articolo "Quel fazzoletto di Emilia dove la terra si tinge di horror" (da La Repubblica dell'11 aprile). La Marvel licenzia il fumettista musulmano che inseriva messaggi anticristiani nelle tavole Da sempre la Marvel, la casa editrice che da oltre 50 anni pubblica i fumetti dell'Uomo Ragno, Daredevil, Capitan America e gli X-Men, solo per citarne alcuni, si batte per il politicamente corretto, per la difesa delle minoranze, per il rispetto delle religioni e per la parità di diritti tra uomo e donna. A volte lo fa in modo estremo, con scelte non sempre gradite al pubblico (come nel caso dell'ultima trasposizione cinematografica dei Fantastici Quattro, dove la Torcia Umana è un uomo di colore, o come nei fumetti di Thor, dove il Dio del tuono ora è una donna), ma che rivelano quantomeno una grande coerenza da parte della "casa delle idee". Lo dimostra il recente licenziamento del disegnatore musulmano Adrian Syaf, reo di aver nascosto messaggi anticristiani e antisemiti nelle tavole del primo numero della serie ‘X-Men Gold' - come spiega Andrea Bonzi nell'articolo "Fumetti anticristiani, la Marvel licenzia disegnatore musulmano" ( da Il Giorno – Quotidiano Nazionale del 13 aprile). La Boldrini accoglie alla camera il rappresentante di Al Fatah che incita contro Israele Qualche giorno prima di accogliere a Montecitorio due agnellini da adottare a distanza, la Boldrini aveva accolto una delegazione palestinese, nella volontà di rilanciare i negoziati tra israeliani e palestinesi. Assieme all'ambasciatrice Mai Alkaila, la Boldrini aveva accolto anche il rappresentante di Al Fatah Youssef Salman, che di recente aveva definito gli israeliani "nemici della civiltà, della democrazia e dell'umanità". Come racconta Giulio Meotti nell'articolo "Quel ‘mostro' d'Israele" (da Il Foglio del 13 aprile), nei post di Salman ricorrono ovunque paragoni tra Israele e Hitler, e addirittura fra Israele e gli animali.
4/16/20170
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Dopo i Millennials, arriva la Generazione Z

Dopo i Millennials, dopo la Generazione X, dopo i Baby boomers, è ora la volta della Generazione Z. Sono i ragazzi nati dopo il 2002 e sono detti anche Linkster, trattandosi della prima generazione connessa ("linked") fin dal primo giorno di vita – come racconta Olivia Blair nell'articolo "Cosa succederà dopo i Millennials? Prepariamoci ad incontrare la Generazione Z" - pubblicato l'11 aprile sull'Independent. Quando l'altruismo diventa egoismo Ci sono uomini e donne che dedicano tutta la loro vita agli altri, senza sconti. Sono esigenti e intransigenti con sé stessi, ma anche con quelli che li circondano, finendo per condizionare in qualche modo anche le loro vite. E' questo il tema del libro "Il dilemma dell'estraneo", un saggio di Larissa MacFarquhar, giornalista del New Yorker, che prende in esame i casi di altruismo estremo. Ma alla fine, si tratta altruismo o di egoismo? – si domanda Elvira Serra commentando questo libro nell'articolo "L'egoismo di dare tutto" (da Io donna del 1° aprile). Pupi Avati: c'è una parte dell'Emilia dove la terra si tinge di horror La cittadina di Budrio, nel bolognese, è salita alla ribalta della cronaca dopo il feroce assassinio di un tabaccaio, avvenuto per mano di un pericoloso killer di origine serba. Fin dai primi giorni le ricerche dell'assassino si sono estese in un'area di 75 chilometri quadrati tra la provincia di Bologna e quella di Ferrara. "E la zona meno ospitale, più misteriosa e più inquietante della regione" commenta il regista Pupi Avati, che in queste terre, nel 1976, aveva girato l'horror "La casa dalle finestre che ridono", nell'articolo "Quel fazzoletto di Emilia dove la terra si tinge di horror" (da La Repubblica dell'11 aprile). La Marvel licenzia il fumettista musulmano che inseriva messaggi anticristiani nelle tavole Da sempre la Marvel, la casa editrice che da oltre 50 anni pubblica i fumetti dell'Uomo Ragno, Daredevil, Capitan America e gli X-Men, solo per citarne alcuni, si batte per il politicamente corretto, per la difesa delle minoranze, per il rispetto delle religioni e per la parità di diritti tra uomo e donna. A volte lo fa in modo estremo, con scelte non sempre gradite al pubblico (come nel caso dell'ultima trasposizione cinematografica dei Fantastici Quattro, dove la Torcia Umana è un uomo di colore, o come nei fumetti di Thor, dove il Dio del tuono ora è una donna), ma che rivelano quantomeno una grande coerenza da parte della "casa delle idee". Lo dimostra il recente licenziamento del disegnatore musulmano Adrian Syaf, reo di aver nascosto messaggi anticristiani e antisemiti nelle tavole del primo numero della serie ‘X-Men Gold' - come spiega Andrea Bonzi nell'articolo "Fumetti anticristiani, la Marvel licenzia disegnatore musulmano" ( da Il Giorno – Quotidiano Nazionale del 13 aprile). La Boldrini accoglie alla camera il rappresentante di Al Fatah che incita contro Israele Qualche giorno prima di accogliere a Montecitorio due agnellini da adottare a distanza, la Boldrini aveva accolto una delegazione palestinese, nella volontà di rilanciare i negoziati tra israeliani e palestinesi. Assieme all'ambasciatrice Mai Alkaila, la Boldrini aveva accolto anche il rappresentante di Al Fatah Youssef Salman, che di recente aveva definito gli israeliani "nemici della civiltà, della democrazia e dell'umanità". Come racconta Giulio Meotti nell'articolo "Quel ‘mostro' d'Israele" (da Il Foglio del 13 aprile), nei post di Salman ricorrono ovunque paragoni tra Israele e Hitler, e addirittura fra Israele e gli animali.
4/16/20170
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Si condanna la giustizia fai-da-te, ma in Italia manca la certezza della pena

Londra: tolta la Pasqua dalle uova di Pasqua, per non offendere i musulmani Mentre la compostezza con cui gli inglesi hanno reagito all'ennesimo attentato di matrice islamica ha suscitato ammirazione in tutto il mondo, sta invece scatenando grande indignazione la decisione del National Trust di togliere la Pasqua dalla uova di Pasqua, per non offendere i musulmani. Ogni anno il National Trust, l'ente che amministra Parchi e castelli in tutto il Regno Unito, organizza la caccia alle uova di Pasqua nei suoi giardini. Ma questa volta hanno voluto eliminare il riferimento alla Pasqua, ribattezzando l'evento "Grande caccia britannica alle uova". Cadbury, l'azienda dolciaria che sponsorizza la festa, ha spiegato che l'obiettivo è coinvolgere i non cristiani e invitare ‘persone di tutte le fedi e di nessuna a godere delle nostre prelibatezze di stagione'. Le reazioni di fronte a questo ennesimo esempio di servilismo mascherato da politicamente corretto non si sono fatte attendere, come ricorda Luigi Ippolito nell'articolo "E a Londra si litiga sulla ‘caccia alle uova di Pasqua'" (dal Corriere della Sera del 5 aprile). Il primo ministro. Theresa May ha dichiarato 'la Pasqua è una festa molto importante per la fede cristiana di milioni di persone nel mondo. La posizione che hanno preso è assolutamente ridicola e non so proprio a cosa stessero pensando'. Più caustico l'arcivescovo di York: " cancellare la fede dalla Pasqua equivale a sputare sulla tomba John Cadbury, il fondatore dell'azienda, la cui fede cristiana aveva influenzato la sua attività industriale". Luca Fazzo: si condanna la legittima difesa, ma nel Far West ci siamo già Nei rari casi in cui , durante un furto o una rapina, il derubato cerca di difendersi o di proteggere i propri familiari, si parla di ‘giustizia da far west'. Ma come dimostra quanto successo a Budrio, con l'ennesimo caso di rapina finita nel sangue, nel Far West ci siamo già. Subire non serve a niente, e chi tira fuori la doppietta dall'armadio non vuole farsi giustizia da solo, ma soltanto garantirsi la sicurezza che lo Stato non è in grado di offrirgli – commenta Luca Fazzo nell'articolo "Ma quale legittima difesa. Nel Far West ci viviamo già" (da Il Giornale del 3 aprile). Fabio Tonacci; in Italia manca la certezza della pena Ogni volta che la vittima di un furto o un'aggressione cerca di reagire, il commento più ricorrente e che in questi casi bisognerebbe sempre affidarsi alla giustizia. Sì, ma quale giustizia? I dati ufficiali, diffusi nei giorni scorsi, dimostrano che un arrestato per rapina su due è già fuori dalla cella dopo un anno. Capita anche che un rapinatore reo confesso non faccia nemmeno un giorno di carcere, grazie all'ennesimo ‘decreto svuotacarceri" che impedisce la carcerazione se si prevede che, alla fine del processo, al criminale sarà inflitta una pena non superiore ai tre anni. E poi ci sono le lungaggini della giustizia, talmente lenta che spesso riesce a far scadere i termini per la custodia cautelare – come spiega Fabio Tonacci nell'articolo "Un arrestato su due fuori dalla cella dopo un anno. ‘Manca la certezza della pena'" (da La Repubblica del 4 aprile).
4/9/20170
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Si condanna la giustizia fai-da-te, ma in Italia manca la certezza della pena

Londra: tolta la Pasqua dalle uova di Pasqua, per non offendere i musulmani Mentre la compostezza con cui gli inglesi hanno reagito all'ennesimo attentato di matrice islamica ha suscitato ammirazione in tutto il mondo, sta invece scatenando grande indignazione la decisione del National Trust di togliere la Pasqua dalla uova di Pasqua, per non offendere i musulmani. Ogni anno il National Trust, l'ente che amministra Parchi e castelli in tutto il Regno Unito, organizza la caccia alle uova di Pasqua nei suoi giardini. Ma questa volta hanno voluto eliminare il riferimento alla Pasqua, ribattezzando l'evento "Grande caccia britannica alle uova". Cadbury, l'azienda dolciaria che sponsorizza la festa, ha spiegato che l'obiettivo è coinvolgere i non cristiani e invitare ‘persone di tutte le fedi e di nessuna a godere delle nostre prelibatezze di stagione'. Le reazioni di fronte a questo ennesimo esempio di servilismo mascherato da politicamente corretto non si sono fatte attendere, come ricorda Luigi Ippolito nell'articolo "E a Londra si litiga sulla ‘caccia alle uova di Pasqua'" (dal Corriere della Sera del 5 aprile). Il primo ministro. Theresa May ha dichiarato 'la Pasqua è una festa molto importante per la fede cristiana di milioni di persone nel mondo. La posizione che hanno preso è assolutamente ridicola e non so proprio a cosa stessero pensando'. Più caustico l'arcivescovo di York: " cancellare la fede dalla Pasqua equivale a sputare sulla tomba John Cadbury, il fondatore dell'azienda, la cui fede cristiana aveva influenzato la sua attività industriale". Luca Fazzo: si condanna la legittima difesa, ma nel Far West ci siamo già Nei rari casi in cui , durante un furto o una rapina, il derubato cerca di difendersi o di proteggere i propri familiari, si parla di ‘giustizia da far west'. Ma come dimostra quanto successo a Budrio, con l'ennesimo caso di rapina finita nel sangue, nel Far West ci siamo già. Subire non serve a niente, e chi tira fuori la doppietta dall'armadio non vuole farsi giustizia da solo, ma soltanto garantirsi la sicurezza che lo Stato non è in grado di offrirgli – commenta Luca Fazzo nell'articolo "Ma quale legittima difesa. Nel Far West ci viviamo già" (da Il Giornale del 3 aprile). Fabio Tonacci; in Italia manca la certezza della pena Ogni volta che la vittima di un furto o un'aggressione cerca di reagire, il commento più ricorrente e che in questi casi bisognerebbe sempre affidarsi alla giustizia. Sì, ma quale giustizia? I dati ufficiali, diffusi nei giorni scorsi, dimostrano che un arrestato per rapina su due è già fuori dalla cella dopo un anno. Capita anche che un rapinatore reo confesso non faccia nemmeno un giorno di carcere, grazie all'ennesimo ‘decreto svuotacarceri" che impedisce la carcerazione se si prevede che, alla fine del processo, al criminale sarà inflitta una pena non superiore ai tre anni. E poi ci sono le lungaggini della giustizia, talmente lenta che spesso riesce a far scadere i termini per la custodia cautelare – come spiega Fabio Tonacci nell'articolo "Un arrestato su due fuori dalla cella dopo un anno. ‘Manca la certezza della pena'" (da La Repubblica del 4 aprile).
4/9/20170
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Videogiochi: quando un uso consapevole può avere effetti benefici

Ragazzi in maniche corte anche con il freddo: una mutazione antropologica? Osservando gli under 30 che, in qualunque stagione, vanno in giro in maniche corte e senza calze, verrebbe da pensare che nel corso degli anni si sia verificata una mutazione antropologica – scrive Alberto Mattioli nell'articolo "Perché i ragazzi sono in maglietta anche con il freddo" (da La Stampa del 29 marzo). Fusione cervello e computer, dalla fantascienza alla realtà La parola cyborg (contrazione tra cybernetic e organism), nata nell'ambito della medicina per descrivere l'unione tra essere umani ed elementi sintetici, è diventata popolare nel campo della fantascienza per indicare sia individui potenziati sia robot umanoidi. Ma ora sembrerebbe che la tanto agognata unione tra uomo e computer stia per diventare reale. Il nuovo progetto di Elon Musk, l'ideatore di Paypal, SpaceX e Tesla Motors, ha ora fondato una startup con l'obiettivo d studiare la possibilità di unire chirurgicamente essere umano e computer – come racconta Mara Magistroni nell'articolo "Il nuovo progetto di Elon Musk: fondere il cervello con i computer", pubblicato il 28 marzo sul sito Wired. Videogiochi: un uso consapevole può migliorare memoria e capacità cognitive Tra i problemi che spesso vengono associati all'uso compulsivo dei videogiochi ci sono il rischio di arrivare alla videodipendenza, il distacco progressivo dalla realtà e dalle relazioni sociali e i sintomi di agitazione e di insonnia riscontrati in chi gioca fino a tarda ora. Alcune recenti ricerche rivelano tuttavia che un uso intelligente dei videogiochi può anche migliorare la flessibilità cognitiva e persino aiutare le persone affette da alcune patologie – come spiega Fabio Vanacore nell'articolo "Gaming addiction: si può giocare in modo sano?" (dal numero di Aprile della rivista LucidaMente). I videogiochi violenti non rendono aggressivi e non riducono l'empatia Spesso di dice che fare uso di videogiochi violenti aumenti l'aggressività. Ma uno studio realizzato da un gruppo di ricercatori delle Università di Hannover e di Lubecca dimostrerebbe il contrario. Come riportato nell'articolo "I videogiochi violenti non riducono l'empatia" (pubblicato l'8 marzo sul sito della rivista "Mente e cervello"), l'uso intenso di videogiochi violenti non aumenta l'aggressività e non attenua le capacità empatiche delle persone.
4/2/20170
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Attentato a Westminster: gli allarmi inascoltati e la reazione composta degli inglesi

Il business delle ong che salvano i migranti Nel 2016 i migranti giunti in Italia via mare sono stati 181.436, quasi il 18% in più rispetto all'anno precedente. Come scrive Alfredo Mantovano nell'articolo "Ah, i migranti di una volta" (dal Foglio del 22 marzo) i soggetti che hanno avuto un'espulsione definitiva sono stati solo il 5% degli irregolari arrivati. Non c'è da stupirsi quindi che l'enorme business legato all'accoglienza possa far gola anche alle ong internazionali che si occupano dei salvataggi in mare. Secondo il procuratore capo di Catania Carmelo Zuccaro infatti, nei primi mesi del 2017 la percentuale di salvataggi effettuata dalle Ong è salita ad almeno il 50% e sono in corso verifiche su possibili complicità tra chi fa partire i migranti e chi li raccoglie. Attentato a Westminster: gli allarmi inascoltati e la reazione composta degli inglesi "We are not afraid", non abbiamo paura: la scritta che campeggiava un po' ovunque tra la folla riunita spontaneamente per ricordare le vittime dell'attentato avvenuto a Londra mercoledì scorso, è forse la risposta più bella che si può dare al terrorismo islamico. Ma come sempre, all'indomani di ogni attentato, c'è stato chi ha cavalcato le paure per scopi politici, chi ha cercato di minimizzare, e chi ha fatto del vittimismo. In un'intervista pubblicata su La Repubblica il 23 marzo, lo scrittore anglo-pachistano Hanif Kureishi dichiara: "Non ho paura del terrorismo della porta accanto o del primo volto asiatico che incontrerò per strada domani mattina. Ho paura che questo attacco moltiplichi il razzismo, che l'Europa veda in ogni musulmano un terrorista. La mia preoccupazione adesso è che questi saranno tempi sempre più difficili per le minoranze etniche e religiose in Europa". Le preoccupazioni di Kureishi a quanto pare sono piuttosto diffuse nel mondo islamico. Il giorno prima dell'attentato infatti erano stati resi noti i risultati di un sondaggio commissionato dell'Institute for Social Policy Understanding, un'associazione non profit che si occupa di integrazione dei musulmani in America. In base a questi sondaggi, risulta che quattro cittadini Usa di religione islamica su dieci affermano che i loro figli sono stati discriminati a scuola, mentre il 38% degli intervistati si sente preoccupato per la sua sicurezza più di qualunque altro membro di altri religioni. Nello stesso sondaggio il 30% degli intervistati si lamenta perché i musulmani vengono fermati per controlli molto più spesso rispetto agli ebrei. Forse non abbastanza, a quanto pare. Come scrive infatti Giancarlo Giacalone nell'articolo "Tutti quei segnali inascoltati sulla Londra ‘radicalizzata'" (da Il Giornale del 23 marzo) , in molte parti dell'Inghilterra erano state più volte denunciate attività di soggetti radicali, ma come era già successo in Francia e in Belgio, questi segnali erano rimasti inascoltati. Nel suo editoriale "Con gli occhi chiusi davanti ai terroristi", pubblicato il 23 marzo sul Corriere della Sera, Pierluigi Battista scrive invece che ‘ricordiamo tutti molto bene gli attentati dal forte impatto spettacolare, mentre accogliamo con un certo torpore, con una reattività rallentata e addirittura con una forma di assuefazione rassegnata, la miriade di episodi che coinvolgono attentatori isolati'.
3/26/20170
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Tra adozioni gay e figli sottratti: quando il destino dei bambini è in mano ai giudici

‘Conan la leggenda', arriva il catalogo completo dei libri sul personaggio creato da Robert E. Howard Il personaggio di Conan il barbaro, nato nel 1932 dalla penna di Robert Ervin Howard, ha conosciuto una grande popolarità grazie ai fumetti pubblicati dalla Marvel a partire dal 1970 e soprattutto grazie al film di John Milius del 1981, con Arnold Schwarzenegger nel ruolo del protagonista. Nel corso della sua breve vita (morì suicida a soli 30 anni), Howard scrisse 17 racconti e un romanzo dedicati a Conan, anche se diversi racconti e frammenti inediti vennero pubblicati dopo la sua morte, molti dei quali completati da Lynn Sprague De Camp. La vastissima produzione letteraria e fumettistica dedicata a Conan è stata più volte oggetto di studio. L'ultimo in ordine di tempo è quella di Enrico Santodirocco, che nel volume "Conan la leggenda" (Odoya, 304 p., € 20,00) (www.odoya.it) analizza e cataloga tutti i libri, fumetti e film dedicati al cimmero, oltre ai videogiochi e al merchandising. Tra adozioni gay e figli sottratti: quando il destino dei bambini è in mano ai giudici Anche se la legge italiana non permette l'adozione di bambini da parte di coppie omosessuali, alla fine chi decide sono sempre i giudici . Come dimostra la sentenza della Corte d'Appello di Trento, che in febbraio ha riconosciuto a una coppia gay la paternità di due gemelli nati negli Stati Uniti con la maternità surrogata; o quella del Tribunale dei minori di Firenze, che nei giorni scorsi ha permesso a una coppia di due uomini italiani, residenti nel Regno Unito, di vedersi riconosciuta in Italia dell'adozione di due fratelli. Il tutto mentre la Corte di Appello di Torino ha sancito definitivamente che una coppia eterosessuale non può riavere la propria bambina, che per un errore di valutazione (accusati perché la bimba era stata lasciata da sola in auto per qualche minuto, poi assolti definitivamente) era stata loro sottratta sette anni fa e data in affidamento ad un'altra coppia. A spingere verso la decisione togliere la bimba ai genitori, nonostante la piena assoluzione, era stata l'età elevata dei genitori (la signora era diventata mamma a 56 anni, la stessa età che aveva Gianna Nannini quando ha avuto la figlia surrogata, per la cronaca). E ora anche in Cassazione questi genitori si sono visti negare il diritto di riavere la figlia, perché grazie ai tempi lunghissimi della giustizia italiana, si è ritenuto che ormai sarebbe stato traumatico sottrarla ai genitori adottivi. Che colpa hanno questi genitori? Nel suo editoriale pubblicato sul Corriere della Sera del 14 marzo, Massimo Gramellini parla di "Reato di anzianità". Luca Ricolfi: "Reddito di cittadinanza, pubblicità ingannevole" L'idea del reddito di cittadinanza, lanciata nel 2013 dal Movimento Cinquestelle, è ormai entrata nel vivo del dibattito politico, appoggiata sia dalla destra sia dalla sinistra. Ma nessuna delle proposte fatte finora corrisponde ad un vero reddito di cittadinanza, scrive Luca Ricolfi nell'articolo "Reddito di cittadinanza, pubblicità ingannevole" (da Panorama del 9 marzo). Il business del silenzio In Inghilterra un locale prevede serate all'insegna del totale silenzio, mentre da Kickstarter arriva un dispositivo che annulla i suoni anche in mezzo all'ambiente più rumoroso. Sono sempre più diffuse le iniziative per valorizzare il silenzio, come racconta Deborah Ameri nell'articolo "Che business il silenzio" (dal magazine D La Repubblica dell'11 marzo).
3/19/20170
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Cazzullo: il prezzo dell'immigrazione lo pagano i nostri poveri

Il piccolo paese dove più del Pil conta la Felicità interna lorda Nella recente classifica dei paesi più felici del mondo, ai primi posti, come prevedibile, si trovano le nazioni più ricche. Quello che dovrebbe sorprendere invece è l'ottavo posto ottenuto dal Buthan, uno dei paesi più poveri del mondo. Dovrebbe, perché in realtà il piccolo paese asiatico da diversi anni figura ai primi posti nelle classifiche dei paesi ordinati in base alla felicità. Qual è il loro segreto? Lo racconta il sociologo Domenico De Masi nell'articolo "La conquista della felicità" (dal numero di Febbraio della rivista Style magazine). Cazzullo: il prezzo dell'immigrazione lo pagano i nostri poveri Non si placano le polemiche sulle palme piantate in piazza Duomo a Milano. Nel suo articolo "Starbucks in Italia, umiliazione per un italiano" (dal Corriere della Sera del 1° marzo) Aldo Cazzullo evidenzia come la polemica abbia messo in secondo piano lo sbarco in Italia di chi le palme le ha finanziate per sponsorizzare l'apertura del suo primo locale, ovvero Starbucks, che Cazzullo considera il più importante esempio di "italian sounding", cioè di prodotti che sembrano italiani ma non lo sono. E a proposito dei 350 posti di lavoro annunciati da Starbucks, Cazzullo si chiede quanti di questi andranno a giovani italiani e quanti invece a giovani immigrati, visto il proposito, dichiarato da Starbucks lo scorso gennaio, di assumere solo rifugiati nelle proprie caffetterie, ovviamente in risposta alle iniziative di Trump. L'articolo di Cazzullo, come prevedibile ha scatenato reazioni da parte dei lettori del Corriere. Nell'articolo "Il prezzo dell'immigrazione lo pagano i nostri poveri" (dal Corriere della Sera dell'8 marzo) Cazzullo replica sottolineando come l'arrivo incontrollato di centinaia di migliaia di migranti fa la fortuna di imprenditori senza scrupoli, ma manda fuori mercato intere categorie di lavoratori italiani. Cazzullo ironizza poi su chi parla di immigrati come risorse, ovvero tutti quelli che, come i nostri politici, quando parlano di extracomunitari hanno in mente solo le loro donne delle pulizie. I libri degli youtuber, ovvero il mercato dei libri salvato da chi non legge I libri scritti dagli youtuber, al di là del loro valore letterario, raggiungono vendite che superano spesso le centomila copie, e hanno se non altro il merito di riportare alla lettura le nuove generazioni. Con grande rabbia, però, dei lettori abituali e di quelli che si considerano gli unici "veri scrittori" – come racconta Elisabetta Ambrosi nell'articolo "Appaio dunque scrivo: il mercato dei libri salvato da chi non legge" (da Il Fatto Quotidiano del 7 marzo). I cimiteri ormai sono diventati il bancomat dei ladri L'ultima tendenza dei ladri di rame sono i furti nei cimiteri, dove grazie alla scarsa sorveglianza ormai viene rubato un po' di tutto, in disprezzo di ogni legge morale – come spiega Giovanni Vasso nell'articolo "Così i cimiteri diventano i bancomat dei ladri" (da Il Giornale del 6 marzo).
3/12/20170
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Neuroscienza: la comprensione di un testo è migliore se viene letto su supporto cartaceo

Fino a qualche anno fa, la carta stampata era data per defunta o in via di estinzione. Nel 2014 Clay Shirky, esperto di media e comunicazione, aveva dichiarato "Il futuro dei quotidiani è una delle poche certezze, la maggior parte sparirà in questo decennio". Ma così non è stato, e dopo un lungo periodo negativo, l'editoria mostra timidi segnali di ripresa, mentre sono sempre più frequenti i casi di riviste nate online, che decidono di lanciare anche l'edizione cartacea. O di riviste cartacee che avevano chiuso per passare all'online, ma che poi sono tornate in edicola. E come si racconta in uno speciale sul ritorno alla carta pubblicato su L'Espresso del 26 febbraio, anche la preannunciata scomparsa del libro fisico in favore dell'e-book, sembra essere per il momento scongiurata, o quantomeno rimandata. Infatti, dopo le impennate degli ultimi anni, per la prima volta i libri elettronici stanno registrando un calo, mentre sono in ripresa le vendite dei libri cartacei. In difesa del libro cartaceo ora scende in campo anche la neuroscienza, come spiega Davide Crepaldi, intervistato di Francesca Sironi nell'articolo "Se la mano tocca, il cervello risponde" (da L'Espresso del 26 febbraio). 'E' dimostrato – dice Crepaldi - che la memoria e la comprensione di un testo migliorano se questo viene letto su supporto fisico.‘ La moda effimera dei neologismi Come ogni anno, la pubblicazione delle nuove edizioni dei più importanti vocabolari della lingua italiana, rappresenta l'occasione per andare alla ricerca dei neologismi che puntualmente vengono introdotti. Ma quanti di questi meriteranno di trovare spazio in un vocabolario tra qualche anno, una volta che la moda che li aveva generati sarà passata? – si domanda Michele Smargiassi era l'articolo "Gaglioffo e petaloso" (da La Repubblica Robinson del 26 febbraio). Guida turistica per chi cerca fantasmi o case infestate Passata ormai da tempo la moda dei film sugli zombie (Walking dead escluso, naturalmente), il cinema horror si è orientato negli ultimi anni verso il filone demoniaco: case e persone possedute, spiriti maligni, poltergeist, esperienze extrasensoriali e quant'altro. Le case infestate non esistono però soltanto nel cinema o nella letteratura orrorifica: ovunque, soprattutto nel nostro paese, esistono case, palazzi o castelli che in passato sono stati teatro di tragici eventi e nei quali è possibile occasionalmente avvertire tracce di oscure presenze. Chi volesse andare alla ricerca di queste tracce ha ora a disposizione la "Guida ai fantasmi d'Italia. Dove cercarli e dove trovarli" di Anna Maria Ghedina (Odoya, 416 p., € 22,00), un vero e proprio manuale che accompagna il turista da un capo all'altro dell'Italia per raccontare storie, leggende e curiosità legate ai luoghi infestati dagli spiriti.
3/5/20170
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Neuroscienza: la comprensione di un testo è migliore se viene letto su supporto cartaceo

Fino a qualche anno fa, la carta stampata era data per defunta o in via di estinzione. Nel 2014 Clay Shirky, esperto di media e comunicazione, aveva dichiarato "Il futuro dei quotidiani è una delle poche certezze, la maggior parte sparirà in questo decennio". Ma così non è stato, e dopo un lungo periodo negativo, l'editoria mostra timidi segnali di ripresa, mentre sono sempre più frequenti i casi di riviste nate online, che decidono di lanciare anche l'edizione cartacea. O di riviste cartacee che avevano chiuso per passare all'online, ma che poi sono tornate in edicola. E come si racconta in uno speciale sul ritorno alla carta pubblicato su L'Espresso del 26 febbraio, anche la preannunciata scomparsa del libro fisico in favore dell'e-book, sembra essere per il momento scongiurata, o quantomeno rimandata. Infatti, dopo le impennate degli ultimi anni, per la prima volta i libri elettronici stanno registrando un calo, mentre sono in ripresa le vendite dei libri cartacei. In difesa del libro cartaceo ora scende in campo anche la neuroscienza, come spiega Davide Crepaldi, intervistato di Francesca Sironi nell'articolo "Se la mano tocca, il cervello risponde" (da L'Espresso del 26 febbraio). 'E' dimostrato – dice Crepaldi - che la memoria e la comprensione di un testo migliorano se questo viene letto su supporto fisico.‘ La moda effimera dei neologismi Come ogni anno, la pubblicazione delle nuove edizioni dei più importanti vocabolari della lingua italiana, rappresenta l'occasione per andare alla ricerca dei neologismi che puntualmente vengono introdotti. Ma quanti di questi meriteranno di trovare spazio in un vocabolario tra qualche anno, una volta che la moda che li aveva generati sarà passata? – si domanda Michele Smargiassi era l'articolo "Gaglioffo e petaloso" (da La Repubblica Robinson del 26 febbraio). Guida turistica per chi cerca fantasmi o case infestate Passata ormai da tempo la moda dei film sugli zombie (Walking dead escluso, naturalmente), il cinema horror si è orientato negli ultimi anni verso il filone demoniaco: case e persone possedute, spiriti maligni, poltergeist, esperienze extrasensoriali e quant'altro. Le case infestate non esistono però soltanto nel cinema o nella letteratura orrorifica: ovunque, soprattutto nel nostro paese, esistono case, palazzi o castelli che in passato sono stati teatro di tragici eventi e nei quali è possibile occasionalmente avvertire tracce di oscure presenze. Chi volesse andare alla ricerca di queste tracce ha ora a disposizione la "Guida ai fantasmi d'Italia. Dove cercarli e dove trovarli" di Anna Maria Ghedina (Odoya, 416 p., € 22,00), un vero e proprio manuale che accompagna il turista da un capo all'altro dell'Italia per raccontare storie, leggende e curiosità legate ai luoghi infestati dagli spiriti.
3/5/20170
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Tassisti: quando la violenza mette in secondo piano le ragioni della protesta

In quanti conoscono ancora la scala musicale? Il metodo di lettura delle note chiamato Do mobile o Solfamisazione, sviluppato dal compositore ungherese Zoltan Kodaly e reso popolare dal musical Tutti insieme appassionatamente, ha le sue origini nel medioevo. In un articolo pubblicato sull'ultimo numero della rivista BBC Music Magazine, Rick Jones ripercorre la storia della scala musicale e cerca di capire in quanti, al giorno d'oggi, la conoscano ancora. Il risultato è stato decisamente superiore alle aspettative, almeno per quanto riguarda la conoscenza della scala. Pochi invece, tra quelli che hanno risposto ad un sondaggio realizzato tra i passanti in una piazza di Londra, sono stati in grado di leggere e cantare le note di un brano musicale – come racconta Rick Jones nell'articolo "Easy as doh re mi" (dal numero di Febbraio della rivista BBC Music Magazine). Tassisti: quando la violenza mette in secondo piano le ragioni della protesta Alla fine, con l'accordo siglato martedì scorso, i tassisti hanno dimostrato che con la violenza e gli scioperi illegali si ottiene tutto. Questo almeno il commento di alcuni politici alla fine dei sei giorni di protesta dei tassisti, spesso degenerate in violenze e aggressioni. Proteste nate dall'esasperazione dei tassisti per il lunghissimo tira e molla dei vari governi,che da anni continuano a rinviare una regolamentazione degli Ncc, i noleggiatori con conducente. Il problema riguarda soprattutto il maggiore concorrente dei tassisti, quello che da qualche tempo sta mettendo in crisi i loro privilegi e monopoli, ovvero Uber, la multinazionale che tramite una app manda un'auto con autista a prendere il cliente per accompagnarlo dove desidera. Comprensibile che coloro che, per una licenza, erano arrivati a pagare anche diverse centinaia di migliaia di euro, non gradiscano la concorrenza di chi, come Uber, guadagna in Italia ma paga le tasse all'estero. Anche se, per quanto riguarda le licenze, un guidatore di Uber intervistato da Roberto Rotunno per il Riformista, ha dichiarato "Molte licenze Ncc le hanno vendute gli stessi tassisti prima di prendere l'auto bianca. In pratica, prima ci hanno guadagnato , ora vogliono che a quelle licenze si applichino limitazioni per non subire la concorrenza". Al di là delle ragioni degli uni e degli altri e della legittimità degli scioperi selvaggi, le esasperazioni dei tassisti erano più che comprensibili. Ma dopo le violenze, dopo le aggressioni continue ai guidatori di Uber, dopo le bombe carta e dopo la pubblicazione della foto del tassista che indossa un tirapugni, le ragioni della protesta passano in secondo piano – scrive Sergio Rizzo nel corsivo "La protesta è legittima. Ma il tirapugni?" (dal Corriere della Sera del 22 febbraio). L'Islam radicale cavalca la protesta anti Trump Negli Stati Uniti le proteste contro Trump, organizzate lunedì scorso in occasione di quello che è stato ribattezzato come il "Not my president day", hanno rappresentato per alcuni leader islamici l'occasione per invocare una presunta giustizia e uguaglianza sotto la legge di Allah. Come scrive Francesco Semprini, inviato a New York per La Stampa, a Detroit il leader della ‘Nazione dell'islam' Louis Farrakhan annunciava l'inizio di una nuova era in cui tutti gli esseri umani potranno godere di pace, libertà ed eguaglianza sotto la legge di Allah. Dall'Islam un invito alla moderazione Se nel mondo occidentale ci si domanda come sia possibile conciliare libertà e religione imposta per legge, nel mondo islamico c'è invece chi invita i musulmani ad un approccio moderato verso la religione. Nel suo romanzo epistolare "Lettere a Nour. Perché non mi sono accorto di nulla", pubblicato in Francia a fine ottobre, l'islamologo franco marocchino Richard Benzine, considerato uno dei nuovi pensatori dell'islam moderato, racconta la storia di un padre che scopre che sua figlia si è convertita all'islam radicale ed è partita per Falluja – come spiega Rolla Scollari nell'articolo "Islamici di tutto il mondo, moderiamoci" (da Panorama del 16 febbraio).
2/26/20170
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A Bologna gli studenti (veri) si ribellano contro la prepotenza degli antagonisti

Nei giorni scorsi per la prima volta gli studenti veri, quello che frequentano l'università per studiare, si sono ribellati contro quelli che all'università ci vanno solo per protestare, per spacciare o per compiere violenze. E' successo a Bologna, dopo che un gruppo di antagonisti, per lo più appartenenti al Collettivo universitario autonomo, aveva devastato la biblioteca della Facoltà di Lettere, per protestare contro l'installazione dei tornelli all'ingresso. Un provvedimento che era stato adottato per contrastare lo spaccio di droga e le continue violenze che avvenivano ormai regolarmente in quei locali. "Se queste persone passassero qui una sola mattinata, vi garantiscono che cambierebbero idea al volo" - dichiara una tirocinante, che come racconta Claudio Del Frate nell'articolo "Io, bibliotecaria minacciata per avere denunciato droga e violenze in Ateneo" (dal Corriere della Sera del 13 febbraio), è diventata oggetto di minacce solo per avere reso pubblico quello che tutti sapevano da tempo. "Perché non praticare uno sconto sulle tasse agli studenti dell'università di Bologna che entrano in biblioteca con la provocatoria intenzione di studiare, anziché per spacciare droga e fare i propri comodi minacciando chi la pensa diversamente?" - è invece il provocatorio suggerimento di Massimo Gramellini, lanciato nel suo editoriale "Sconto di civiltà" (dal Corriere della Sera del 14 febbraio). Guida turistica ai luoghi della musica rock Ci sono manuali che accompagnano il turista alla scoperta dei luoghi d'arte, altri che tracciano percorsi enogastronomici, altri ancora che impostano il viaggio attorno a shopping e divertimenti. L'"Atlante rock" (Hoepli, 380 p., € 29,90) di Ezio Guaitamacchi, icona del giornalismo musicale, è invece una guida alla scoperta dei luoghi legati al rock, un viaggio dagli Stati Uniti all'Inghilterra per sottolineare i legami tra gli artisti e le loro città e per ritrovare le tracce di località che sono strettamente intrecciate con la musica. Un vero e proprio atlante, pensato non solo per chi avrà la possibilità di ripercorrere quei luoghi, ma anche come viaggio emozionale per chi della musica vuole cercare le radici.
2/19/20170
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A Bologna gli studenti (veri) si ribellano contro la prepotenza degli antagonisti

Nei giorni scorsi per la prima volta gli studenti veri, quello che frequentano l'università per studiare, si sono ribellati contro quelli che all'università ci vanno solo per protestare, per spacciare o per compiere violenze. E' successo a Bologna, dopo che un gruppo di antagonisti, per lo più appartenenti al Collettivo universitario autonomo, aveva devastato la biblioteca della Facoltà di Lettere, per protestare contro l'installazione dei tornelli all'ingresso. Un provvedimento che era stato adottato per contrastare lo spaccio di droga e le continue violenze che avvenivano ormai regolarmente in quei locali. "Se queste persone passassero qui una sola mattinata, vi garantiscono che cambierebbero idea al volo" - dichiara una tirocinante, che come racconta Claudio Del Frate nell'articolo "Io, bibliotecaria minacciata per avere denunciato droga e violenze in Ateneo" (dal Corriere della Sera del 13 febbraio), è diventata oggetto di minacce solo per avere reso pubblico quello che tutti sapevano da tempo. "Perché non praticare uno sconto sulle tasse agli studenti dell'università di Bologna che entrano in biblioteca con la provocatoria intenzione di studiare, anziché per spacciare droga e fare i propri comodi minacciando chi la pensa diversamente?" - è invece il provocatorio suggerimento di Massimo Gramellini, lanciato nel suo editoriale "Sconto di civiltà" (dal Corriere della Sera del 14 febbraio). Guida turistica ai luoghi della musica rock Ci sono manuali che accompagnano il turista alla scoperta dei luoghi d'arte, altri che tracciano percorsi enogastronomici, altri ancora che impostano il viaggio attorno a shopping e divertimenti. L'"Atlante rock" (Hoepli, 380 p., € 29,90) di Ezio Guaitamacchi, icona del giornalismo musicale, è invece una guida alla scoperta dei luoghi legati al rock, un viaggio dagli Stati Uniti all'Inghilterra per sottolineare i legami tra gli artisti e le loro città e per ritrovare le tracce di località che sono strettamente intrecciate con la musica. Un vero e proprio atlante, pensato non solo per chi avrà la possibilità di ripercorrere quei luoghi, ma anche come viaggio emozionale per chi della musica vuole cercare le radici.
2/19/20170
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Com'è facile dimenticare la Giornata del ricordo

Un prefisso unico europeo per limitare l'aggressività dei call center In Italia ci sono 115 milioni di linee telefoniche, tra fisso e mobile, ma solo l'1% di queste è nella lista dei numeri protetti. Il resto è in balia di un telemarketing sempre più aggressivo, contro il quale però l'Unione europea sta ora pensando ad un rimedio – come spiega Marco Menduni nell'articolo "Massacrati dalle telefonate dei call center? Ora l'Unione europea pensa a un prefisso unico per limitarle" (da La Stampa del 30 gennaio). E' ora di rottamare il termine "sovrappeso" Da qualche anno le ricerche sull'obesità e sui disturbi alimentarli hanno spostato l'attenzione dalla semplice valutazione del peso a quella dell'indice di massa corporea. Poiché è dimostrato che l'obesità addominale è più diffusa è più pericolosa rispetto all'aumento di peso corporeo, i ricercatori della University of Auckland propongono ora di trasferire la questione sul piano linguistico. Come raccontato nell'articolo "Perché rottamare il termine ‘sovrappeso'" (pubblicato il 2 febbraio sul sito Pagina 99), sostituire il termine "overweight" (sovrappeso) con "overfat" (ipergrasso) magari non renderebbe più felici i diretti interessati, ma permetterebbe di focalizzare l'attenzione su una patologia più pericolosa, quella appunto dell'obesità addominale. I ricordi di Trieste nel secondo romanzo di Christophe Palomar Il protagonista di "Lasciare Trieste" (Pendragon editore, 118 pagine, 13 euro), secondo romanzo di Christophe Palomar, è un uomo d'affari che arriva a Trieste per lavoro. Terra di letterati, crocevia di culture, fredda e avvolgente al tempo stesso, Trieste un po' alla volta affascina il protagonista che al momento di doverla lasciare ha la sensazione di essere sul punto di rinunciare ad un grande amore impossibile. Com'è facile dimenticare la Giornata del ricordo Parlare di Trieste significa anche rievocare le ferite del dopoguerra, il dramma delle foibe e dei 300 mila italiani costretti ad abbandonare le loro case. Per questo è stata istituita, con una legge del 2004, la Giornata del Ricordo, che ogni 10 febbraio commemora le vittime dei partigiani di Tito e l'esodo degli istriani nel secondo dopoguerra. Un evento che nonostante il nome, molti tendono a dimenticare, se non a contestare apertamente. In nome di un rancore mai sopito che ancora oggi tende a fare distinzioni tra le vittime di soprusi e a giustificare ogni forma di violenza, anche lo stupro di bambine, quando le vittime rappresentano il simbolo della parte cattiva nella guerra civile. Quest'anno le istituzioni hanno cercato di porre rimedio, riconoscendo in parte che in passato c'erano stati tentativi di strumentalizzazione e rimozione (anche se poi la Camera ha dato spazio a una conferenza della negazionista Alessandra Kersevan, deputata di Sel, che come sempre ha fatto capire che gli italiani in fondo in fondo se l'erano cercata). E anche quest'anno, come sempre, non sono mancate le polemiche. Il motivo del contendere questa volta è la serata commemorativa prevista per il 13 febbraio alla Palazzina Liberty di Milano, che è stata vivacemente contestata da Anita Pirovano, consigliere comunale del gruppo Sinistra per Milano, che ha definito "vicini all'ultradestra neofascista" i musicisti invitati per la serata. Al di là delle solite polemiche, sia a destra sia a sinistra, quello che si è perso di vista ancora una volta è il vero l'obiettivo della Giornata del Ricordo – come spiega Dino Messina nell'editoriale "Quell'imbarazzo sulle Foibe a Milano, figlio di una lunga rimozione" (dal Corriere della sera del 6 febbraio).
2/12/20170
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Com'è facile dimenticare la Giornata del ricordo

Un prefisso unico europeo per limitare l'aggressività dei call center In Italia ci sono 115 milioni di linee telefoniche, tra fisso e mobile, ma solo l'1% di queste è nella lista dei numeri protetti. Il resto è in balia di un telemarketing sempre più aggressivo, contro il quale però l'Unione europea sta ora pensando ad un rimedio – come spiega Marco Menduni nell'articolo "Massacrati dalle telefonate dei call center? Ora l'Unione europea pensa a un prefisso unico per limitarle" (da La Stampa del 30 gennaio). E' ora di rottamare il termine "sovrappeso" Da qualche anno le ricerche sull'obesità e sui disturbi alimentarli hanno spostato l'attenzione dalla semplice valutazione del peso a quella dell'indice di massa corporea. Poiché è dimostrato che l'obesità addominale è più diffusa è più pericolosa rispetto all'aumento di peso corporeo, i ricercatori della University of Auckland propongono ora di trasferire la questione sul piano linguistico. Come raccontato nell'articolo "Perché rottamare il termine ‘sovrappeso'" (pubblicato il 2 febbraio sul sito Pagina 99), sostituire il termine "overweight" (sovrappeso) con "overfat" (ipergrasso) magari non renderebbe più felici i diretti interessati, ma permetterebbe di focalizzare l'attenzione su una patologia più pericolosa, quella appunto dell'obesità addominale. I ricordi di Trieste nel secondo romanzo di Christophe Palomar Il protagonista di "Lasciare Trieste" (Pendragon editore, 118 pagine, 13 euro), secondo romanzo di Christophe Palomar, è un uomo d'affari che arriva a Trieste per lavoro. Terra di letterati, crocevia di culture, fredda e avvolgente al tempo stesso, Trieste un po' alla volta affascina il protagonista che al momento di doverla lasciare ha la sensazione di essere sul punto di rinunciare ad un grande amore impossibile. Com'è facile dimenticare la Giornata del ricordo Parlare di Trieste significa anche rievocare le ferite del dopoguerra, il dramma delle foibe e dei 300 mila italiani costretti ad abbandonare le loro case. Per questo è stata istituita, con una legge del 2004, la Giornata del Ricordo, che ogni 10 febbraio commemora le vittime dei partigiani di Tito e l'esodo degli istriani nel secondo dopoguerra. Un evento che nonostante il nome, molti tendono a dimenticare, se non a contestare apertamente. In nome di un rancore mai sopito che ancora oggi tende a fare distinzioni tra le vittime di soprusi e a giustificare ogni forma di violenza, anche lo stupro di bambine, quando le vittime rappresentano il simbolo della parte cattiva nella guerra civile. Quest'anno le istituzioni hanno cercato di porre rimedio, riconoscendo in parte che in passato c'erano stati tentativi di strumentalizzazione e rimozione (anche se poi la Camera ha dato spazio a una conferenza della negazionista Alessandra Kersevan, deputata di Sel, che come sempre ha fatto capire che gli italiani in fondo in fondo se l'erano cercata). E anche quest'anno, come sempre, non sono mancate le polemiche. Il motivo del contendere questa volta è la serata commemorativa prevista per il 13 febbraio alla Palazzina Liberty di Milano, che è stata vivacemente contestata da Anita Pirovano, consigliere comunale del gruppo Sinistra per Milano, che ha definito "vicini all'ultradestra neofascista" i musicisti invitati per la serata. Al di là delle solite polemiche, sia a destra sia a sinistra, quello che si è perso di vista ancora una volta è il vero l'obiettivo della Giornata del Ricordo – come spiega Dino Messina nell'editoriale "Quell'imbarazzo sulle Foibe a Milano, figlio di una lunga rimozione" (dal Corriere della sera del 6 febbraio).
2/12/20170
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E' il Cristianesimo la religione più perseguitata al mondo

E' il Cristianesimo la religione più perseguitata al mondo Il Cristianesimo non è soltanto oggetto di odio e disprezzo da parte di intellettuali e politici occidentali, magari gli stessi che poi fanno finta di nulla di fronte alle violenze perpetrate in nome di Allah. E' anche oggetto di un vero e proprio massacro: soltanto nello scorso anno, la media è stata di un cristiano ucciso ogni 5,8 minuti – come racconta Fulvio Scaglione nell'articolo "La religione più perseguitata al mondo? Il Cristianesimo" – pubblicato il 1° febbraio sul sito Linkiesta. La Francia sdogana lo sculaccione ai figli Mentre la Russia depenalizza le violenze domestiche, la Francia sdogana lo sculaccione ai figli. "Ma davvero dobbiamo aspettare una legge dallo Stato per sapere come educare i figli o come comportarci con mogli e mariti?" – si domanda il sociologo Stefano Zecchi nell'articolo "La lezione opposta della Francia: lo sculaccione è ancora educativo" (da Il Giornale del 28 gennaio). Giovani in fuga dalla tv Distratti da computer, consolle e smartphone, o semplicemente infastiditi dalla qualità della proposta, sono in continuo aumento i giovani che disertano la televisione. Secondo i dati che lo studio Frasi ha elaborato per l'Auditel, nell'arco di un anno la percentuale dei ragazzi trai 15 e i 19 anni che consuma tv è scesa del 15,6 % - come spiega Riccardo Bocca nell'articolo "Giovani traditi in fuga" (da L'Espresso del 29 gennaio). Sanremo amato o odiato? Per Manuel Agnelli è stato semplicemente utile "Per quelli della mia generazione, nell'ambiente della cosiddetta musica alternativa, Sanremo era il demonio" . Alla vigilia della 67° edizione del Festival della canzone italiana, Manuel Agnelli, leader degli Afterhours e popolare giudice dell'ultima edizione di X-Factor, rievoca la sua esperienza sanremese del 2009. Come racconta nell'articolo "Sanremo sì, Sanremo no" (dal settimanale Robinson, allegato a La Repubblica del 29 gennaio) al di là del giudizio sul Festival, quello che conta è che per loro fu soprattutto un'esperienza utile.
2/5/20170
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E' il Cristianesimo la religione più perseguitata al mondo

E' il Cristianesimo la religione più perseguitata al mondo Il Cristianesimo non è soltanto oggetto di odio e disprezzo da parte di intellettuali e politici occidentali, magari gli stessi che poi fanno finta di nulla di fronte alle violenze perpetrate in nome di Allah. E' anche oggetto di un vero e proprio massacro: soltanto nello scorso anno, la media è stata di un cristiano ucciso ogni 5,8 minuti – come racconta Fulvio Scaglione nell'articolo "La religione più perseguitata al mondo? Il Cristianesimo" – pubblicato il 1° febbraio sul sito Linkiesta. La Francia sdogana lo sculaccione ai figli Mentre la Russia depenalizza le violenze domestiche, la Francia sdogana lo sculaccione ai figli. "Ma davvero dobbiamo aspettare una legge dallo Stato per sapere come educare i figli o come comportarci con mogli e mariti?" – si domanda il sociologo Stefano Zecchi nell'articolo "La lezione opposta della Francia: lo sculaccione è ancora educativo" (da Il Giornale del 28 gennaio). Giovani in fuga dalla tv Distratti da computer, consolle e smartphone, o semplicemente infastiditi dalla qualità della proposta, sono in continuo aumento i giovani che disertano la televisione. Secondo i dati che lo studio Frasi ha elaborato per l'Auditel, nell'arco di un anno la percentuale dei ragazzi trai 15 e i 19 anni che consuma tv è scesa del 15,6 % - come spiega Riccardo Bocca nell'articolo "Giovani traditi in fuga" (da L'Espresso del 29 gennaio). Sanremo amato o odiato? Per Manuel Agnelli è stato semplicemente utile "Per quelli della mia generazione, nell'ambiente della cosiddetta musica alternativa, Sanremo era il demonio" . Alla vigilia della 67° edizione del Festival della canzone italiana, Manuel Agnelli, leader degli Afterhours e popolare giudice dell'ultima edizione di X-Factor, rievoca la sua esperienza sanremese del 2009. Come racconta nell'articolo "Sanremo sì, Sanremo no" (dal settimanale Robinson, allegato a La Repubblica del 29 gennaio) al di là del giudizio sul Festival, quello che conta è che per loro fu soprattutto un'esperienza utile.
2/5/20170
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Dagli insegnanti che non insegnano ai pescatori che non pescano: è il paese dei furbetti

De Masi: la razionalità degli svizzeri è il segreto della loro ricchezza La Svizzera è un paese di 8 milioni di abitanti, che ogni anno riescono a produrre un Pil di 660 miliardi di euro, e si colloca all'ottavo posto nella classifica dei paesi più ricchi del mondo. A cosa è dovuto questo miracolo? Per capirlo bisogna fare un paragone con la Sicilia e la Campania, che messe assieme hanno una popolazione di poco superiore a quella svizzera – scrive il sociologo Domenico De Masi in un articolo "Ricchi di testa" – dal numero di gennaio di Style Magazine, dove spiega la differenza tra la sfera emozionale e quella emotiva del nostro cervello. Gian Antonio Stella: i furbetti della legge 104 e il silenzio dei sindacati E' in corso ad Agrigento il processo contro i furbetti della legge 104, ovvero medici, insegnanti e impiegati che avrebbero firmato false attestazioni per beneficiare della legge sull'assistenza alle persone handicappate. Privilegi che, nel caso degli insegnanti, spesso prevedono spostamenti verso scuole più vicine a casa, a scapito di docenti di ruolo che da anni sono costretti a lavorare in province diverse da quella di residenza. "Ma in tutto questo, i sindacati dov'erano?" – si domanda Gian Antonio Stella nell'editoriale "I furbetti trasferiti e i docenti beffati" (dal Corriere della Sera del 25 gennaio). I mille trucchi degli insegnanti per mantenere il posto senza lavorare Tra i docenti non ci sono solo i furbetti che beneficiano, senza averne diritto, della legge 104: c'è anche un piccolo esercito di insegnanti che usa trucchi di ogni genere per mantenere il posto senza presentarsi in classe. Il più clamoroso è quello del professore di Diritto presso l'istituto tecnico industriale Severi di Padova, che non si è mai presentato a scuola, usufruendo di un congedo parentale. Il professore, originario della provincia di Benevento, ha anche un'attività di commercialista e si giustifica dicendo di avere, presso la scuola, solo un contratto part time. Intanto, in sua assenza, la scuola aveva trovato una supplente, molto brava e amata dai ragazzi. Che tuttavia ha dovuto licenziare, perché il 23 dicembre il titolare della cattedra si è presentato in classe. Per un solo giorno, per poi far pervenire subito un altro certificato. "Cosa ci è venuto a fare, nella nostra scuola, il 23 dicembre?" ha scritto la preside dell'istituto in una lettera aperta pubblicata sul Corriere della Sera. Di questo e di altri casi di ‘furbetti dell'insegnamento' si occupa Maria Pirro nell'articolo "Il professore fa il furbetto" (da Panorama del 13 gennaio). In Sardegna un mare di finti pescatori in cerca di indennizzi E nel paese di santi, poeti e navigatori, potevano forse mancare i furbetti della pesca? A Capo Teulada, nel cagliaritano, c'è un immenso poligono di tiro, 7.200 ettari a disposizione dei militari per le esercitazioni. Di conseguenza, nei 450 chilometri di mare attorno a questa penisola, la pesca è vietata tutto l'anno. I pescatori della zona, impossibilitati a lavorare, ottengono dal Ministero della difesa un risarcimento che va dai 12 ai 15 mila euro l'anno. Una cifra consistente, che ha richiamato in zona un piccolo esercito di finti pescatori, che hanno spostato qui la loro residenza per ottenere gli indennizzi – come racconta Nicola Pinna nell'articolo "Finti pescatori per gli indennizzi. Il business che ripopola il Sulcis" (da La Stampa del 25 gennaio).
1/29/20170
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L'ex magistrato Caselli: quando si parla di Brigate rosse, non si può giocare con le parole

Alan Blumlein, l'uomo che invento il suono stereofonico Agli inizi del 1931, mentre stava guardando un film in un cinema locale, l'ingegnere elettronico inglese Alan Blumlein disse a sua moglie che se ci fosse stato un cieco seduto vicino a loro, non avrebbe in alcun modo potuto immaginare la posizione degli attori sullo schermo, dato che il suono veniva da un'unica direzione. Da questa riflessione nasce in Blumlein l'idea di sviluppare un sistema per rendere il suono più naturale. E' la nascita del suono stereofonico, che ancora oggi rappresenta lo standard nella registrazione – come racconta Simon Heighes nell'articolo "Twin peaks"– (dal numero di Gennaio del mensile BBC Music Magazine). L'ex magistrato Caselli: quando si parla di Brigate rosse, non si può giocare con le parole Nei giorni scorsi il Senato ha offerto la sua sede per discutere "Il libro dell'incontro – vittime e responsabili della lotta armata a confronto". Nulla di scandaloso, dato che non è la prima volta che un libro offre l'occasione di un incontro tra vittime o familiari delle vittime degli anni di piombo e gli autori di stragi e omicidi – commenta l'ex magistrato Gian Carlo Caselli nell'articolo "Br, non si gioca con le parole" (da Il Fatto Quotidiano del 18 gennaio). Appare discutibile però - scrive Caselli – sia la sede prestigiosa scelta per la presentazione, sia la scelta di evitare la parola "terroristi" nel titolo del libro, optando per un più blando "responsabili della lotta armata", quasi a volere creare una pericolosa equiprossimità tra vittime e carnefici. Pier Luigi Battista: in tutto il mondo assistiamo ad uno strapotere della magistratura A Roma spetta alla magistratura decidere dove e quando devono essere collocate le bancarelle del mercatino dei libri (che c'è sempre stato). A decidere sulla stepchild adoption, stralciata dalla recente legge sulle unioni civili, decideranno i magistrati caso per caso. In Francia è la magistratura a stabilire se un intellettuale che sottolinea i pericolo dell'islamismo politico può essere condannato come ‘islamofobo'. E così via. In tutto il mondo si stanno moltiplicando gli esempi che dimostrano lo strapotere della dimensione giudiziaria - scrive Pierluigi Battista nell'articolo "Se il totalitarismo è giudiziario" (dal Corriere della Sera del 16 gennaio). I partigiani riscrivono l'Inno d'Italia a beneficio dei migranti Sono anni che, periodicamente, qualcuno propone di cambiare il nostro inno nazionale. C'è chi propone di riscriverlo e chi vorrebbe sostituirlo con qualche brano popolare. Quasi sempre la motivazione di base è che la marcia scritta da Michele Novaro è un po‘ sorpassata, se non oggettivamente bruttina. Ma c'è anche chi trova anacronistico il testo di Mameli e vorrebbe sostituirlo con qualcosa di più moderno. Lo hanno fatto recentemente quelli dell'ANPI, che hanno scritto un nuovo testo a beneficio dei clandestini – come raccontato nell'articolo "L'ANPI riscrive l'Inno di Mameli per i migranti" – (dal numero di gennaio del mensile "Storia in rete"). Guatemala: le biciclette che sostituiscono l'energia elettrica Si chiamano bici-maquina e sono biciclette che sostituiscono l'energia elettrica. Le produce la Maya Pedal in una zona poverissima del Guatemala, dove oltre all'elettricità mancano acqua e infrastrutture – come spiega Loredana Menghi nell'articolo "In Guatemala le sfide quotidiane si vincono a colpi di pedale" (dal numero di gennaio del mensile "La nuova ecologia").
1/22/20170
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Gay Talese contro la Streep: basta sermoni politici dal mondo dello spettacolo

Durante la recente campagna elettorale statunitense, molti personaggi dello spettacolo si erano apertamente schierati contro Trump, a volte finendo per mettersi in imbarazzo (Madonna e Robert De Niro su tutti). Dopo la vittoria inaspettata di Trump, sul mondo dorato di Hollywood è sceso un ancora più imbarazzante silenzio. Fino alla settimana scorsa, quando in occasione di un premio speciale ricevuto ai Golden Globe Awards, Meryl Streep ha approfittato dei riflettori accesi su di lei per ironizzare pesantemente sul neoeletto presidente degli Stati Uniti. Nei giorni successivi Lorenzo Soria, presidente della Hollywood Foreign Press Association, l'associazione della stampa estera che organizza la manifestazione, ha inviato una lettera aperta alla Streep per offrirle il suo sostegno. Molti altri hanno manifestato sostegno alla Streep, invocando il diritto alla libertà di espressione. Di diversa opinione lo scrittore statunitense Gay Talese, che in un'intervista a Paolo Mastrolilli ("Talese: ‘Basta sermoni politici dal mondo dello spettacolo'" – da La Stampa del 10 gennaio) commenta: «Sono stanco di sentire gente dello spettacolo che usa le cerimonie di premiazione per fare sermoni politici. Se vogliono guidare il Paese, si presentino alle elezioni, come avevano fatto Ronald Reagan e Arnold Schwarzenegger. Il problema non è condividere o meno le sue parole ma il modo e la situazione in cui sono state pronunciate . I Golden Globes, come gli Oscar, sono una cerimonia organizzata per celebrare i migliori film dell'anno. Perché devono essere trasformati in una tribuna politica? Perché un'attrice, che oltretutto non ha presentato un film su questi temi e quindi non avrebbe una ragione diretta per discuterli, dovrebbe usare la piattaforma offerta da una premiazione per giudicare la presidenza degli Stati Uniti? Ha tutto il diritto di esprimere la sua opinione, ma in un altro contesto. Così, invece, tutto diventa una photo opportunity». Diritto militare e presunzione di innocenza: il caso limite del militare indagato per il tentato suicidio Un militare che aveva tentato il suicidio puntandosi una pistola alla tempia, è ora indagato per "violata consegna e per tentata distruzione di oggetti di armamento militare". Questo è solo uno dei casi estremi che illustrano la situazione odierna del diritto militare, alla luce della modifiche apportate, nel 2015 e nel 2016, all'art. 1393 del Codice dell'ordinamento militare – scrive l'avvocato Giorgio Carta, specializzato in Diritto militare e per le forze di Polizia, nell'articolo "La lunga marcia dei diritti dei militari. Una partita ormai persa o tuttora aperta?" (pubblicato il 9 gennaio sul sito GrNet.it) (http://www.grnet.it/newsdifesa/8942-la-lunga-marcia-dei-diritti-dei-militari-una-partita-ormai-persa-o-tuttora-aperta). "In altre parole, quando ancora le indagini preliminari sono in corso – continua l'avvocato Carta - ed i relativi atti non sono ancora integralmente conoscibili dall'interessato, l'Amministrazione può destituire un militare, presumendolo colpevole di un fatto per il quale deve ancora essere processato od anche solo rinviato a giudizio. Tutto ciò, con buona pace dell'articolo 27 della Costituzione, secondo cui qualsiasi imputato andrebbe considerato innocente sino alla condanna definitiva. Padri di famiglia da me personalmente conosciuti hanno perso il posto di lavoro senza nemmeno poter disporre di tutti gli atti di indagine, ancora coperti dal segreto investigativo e che, magari, avrebbero potuto dimostrare l'infondatezza delle accuse". Indagati 22 no global per la guerriglia urbana in occasione dell'Expo di Milano Il primo maggio del 2015, mentre Renzi inaugurava l'Expo, 500 no global devastavano Milano, provocando oltre 3 milioni di euro di danni. Dopo un anno e mezzo di indagini, la Digos di Milano ha ricostruito la rete anarchica responsabile della guerriglia urbana. A capo della banda c'è Valerio Ferrandi, che dopo le devastazioni si è rifugiato a Panama, divertendosi a postare foto di aragoste e barche sul suo profilo Facebook. Nel mirino dei pm ci sono ora 22 responsabili, come spiega Davide Milosa nell'articolo "1° maggio, Expo: ecco la banda che organizzò la guerra a Milano" (da Il Fatto Quotidiano del 12 gennaio). Chi legge vive di più Leggere un libro non fa bene soltanto allo spirito, ma anche alla salute. Secondo i risultati di uno studio condotto per 12 anni dagli epidemiologi di Yale, chi legge vive un paio di anni in più rispetto a chi non apre mai un libro - come raccontato nell'articolo "Un libro allunga la vita" (da Panorama del 18 gennaio).
1/15/20170
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Gay Talese contro la Streep: basta sermoni politici dal mondo dello spettacolo

Durante la recente campagna elettorale statunitense, molti personaggi dello spettacolo si erano apertamente schierati contro Trump, a volte finendo per mettersi in imbarazzo (Madonna e Robert De Niro su tutti). Dopo la vittoria inaspettata di Trump, sul mondo dorato di Hollywood è sceso un ancora più imbarazzante silenzio. Fino alla settimana scorsa, quando in occasione di un premio speciale ricevuto ai Golden Globe Awards, Meryl Streep ha approfittato dei riflettori accesi su di lei per ironizzare pesantemente sul neoeletto presidente degli Stati Uniti. Nei giorni successivi Lorenzo Soria, presidente della Hollywood Foreign Press Association, l'associazione della stampa estera che organizza la manifestazione, ha inviato una lettera aperta alla Streep per offrirle il suo sostegno. Molti altri hanno manifestato sostegno alla Streep, invocando il diritto alla libertà di espressione. Di diversa opinione lo scrittore statunitense Gay Talese, che in un'intervista a Paolo Mastrolilli ("Talese: ‘Basta sermoni politici dal mondo dello spettacolo'" – da La Stampa del 10 gennaio) commenta: «Sono stanco di sentire gente dello spettacolo che usa le cerimonie di premiazione per fare sermoni politici. Se vogliono guidare il Paese, si presentino alle elezioni, come avevano fatto Ronald Reagan e Arnold Schwarzenegger. Il problema non è condividere o meno le sue parole ma il modo e la situazione in cui sono state pronunciate . I Golden Globes, come gli Oscar, sono una cerimonia organizzata per celebrare i migliori film dell'anno. Perché devono essere trasformati in una tribuna politica? Perché un'attrice, che oltretutto non ha presentato un film su questi temi e quindi non avrebbe una ragione diretta per discuterli, dovrebbe usare la piattaforma offerta da una premiazione per giudicare la presidenza degli Stati Uniti? Ha tutto il diritto di esprimere la sua opinione, ma in un altro contesto. Così, invece, tutto diventa una photo opportunity». Diritto militare e presunzione di innocenza: il caso limite del militare indagato per il tentato suicidio Un militare che aveva tentato il suicidio puntandosi una pistola alla tempia, è ora indagato per "violata consegna e per tentata distruzione di oggetti di armamento militare". Questo è solo uno dei casi estremi che illustrano la situazione odierna del diritto militare, alla luce della modifiche apportate, nel 2015 e nel 2016, all'art. 1393 del Codice dell'ordinamento militare – scrive l'avvocato Giorgio Carta, specializzato in Diritto militare e per le forze di Polizia, nell'articolo "La lunga marcia dei diritti dei militari. Una partita ormai persa o tuttora aperta?" (pubblicato il 9 gennaio sul sito GrNet.it) (http://www.grnet.it/newsdifesa/8942-la-lunga-marcia-dei-diritti-dei-militari-una-partita-ormai-persa-o-tuttora-aperta). "In altre parole, quando ancora le indagini preliminari sono in corso – continua l'avvocato Carta - ed i relativi atti non sono ancora integralmente conoscibili dall'interessato, l'Amministrazione può destituire un militare, presumendolo colpevole di un fatto per il quale deve ancora essere processato od anche solo rinviato a giudizio. Tutto ciò, con buona pace dell'articolo 27 della Costituzione, secondo cui qualsiasi imputato andrebbe considerato innocente sino alla condanna definitiva. Padri di famiglia da me personalmente conosciuti hanno perso il posto di lavoro senza nemmeno poter disporre di tutti gli atti di indagine, ancora coperti dal segreto investigativo e che, magari, avrebbero potuto dimostrare l'infondatezza delle accuse". Indagati 22 no global per la guerriglia urbana in occasione dell'Expo di Milano Il primo maggio del 2015, mentre Renzi inaugurava l'Expo, 500 no global devastavano Milano, provocando oltre 3 milioni di euro di danni. Dopo un anno e mezzo di indagini, la Digos di Milano ha ricostruito la rete anarchica responsabile della guerriglia urbana. A capo della banda c'è Valerio Ferrandi, che dopo le devastazioni si è rifugiato a Panama, divertendosi a postare foto di aragoste e barche sul suo profilo Facebook. Nel mirino dei pm ci sono ora 22 responsabili, come spiega Davide Milosa nell'articolo "1° maggio, Expo: ecco la banda che organizzò la guerra a Milano" (da Il Fatto Quotidiano del 12 gennaio). Chi legge vive di più Leggere un libro non fa bene soltanto allo spirito, ma anche alla salute. Secondo i risultati di uno studio condotto per 12 anni dagli epidemiologi di Yale, chi legge vive un paio di anni in più rispetto a chi non apre mai un libro - come raccontato nell'articolo "Un libro allunga la vita" (da Panorama del 18 gennaio).
1/15/20170
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Della Loggia: il modello Occidente messo in crisi dalla globalizzazione

L'ultimo riparatore di macchine per cucire Una volta le macchine da cucire si trovavano praticamente in tutte le case. Oggi sono quasi scomparse, e quelli che ancora le usano perlopiù utilizzano i modelli di ultima generazione. Quelle che, come tutti i prodotti tecnologici, una volta che si guastano vanno quasi sempre sostituite. Ma che succede se si rompono le vecchie e ingombranti macchine per cucire ancora presenti in molte case del nostro paese? Per fortuna, in uno sperduto paesino della Val d'Aosta, sopravvive l'ultimo riparatore certificato di macchine per cucire – come spiega Francesca Soro nell'articolo "L'ultimo riparatore di macchine da cucire" (da La Stampa dell'8 dicembre) Della Loggia: il modello Occidente messo in crisi dalla globalizzazione "Molte nuvole si addensano sull'orizzonte della democrazia, più in particolare sulla democrazia realizzata, cioè sui regimi politici dei paesi occidentali" – scrive Ernesto Galli della Loggia nell'articolo "Meno risorse, poco potere decisionale: così il modello dell'Occidente è messo in crisi dalla globalizzazione" (dallo Speciale 140 anni - allegato al Corriere della Sera del 22 dicembre). Valeria Parrella e il mistero della sparizione dei re magi Il protagonista di "Tornando a casa", un racconto natalizio scritto da Valeria Parrella e pubblicato su La Repubblica speciale RClub del 6 dicembre, è il terzo di tre figli che ogni anno, a Natale, fanno ritorno a Napoli dai vari angoli di mondo nei quali si sono trasferiti. Mentre le sorelle Gianna e Adele vivono rispettivamente in Svizzera e a Hollywood, il nostro è quello che ha fatto meno strada, dato che viene da Milano. Passato il 25 dicembre e distribuiti i regali, il nonno si accorge che i re magi sono spariti dal presepe. Mistero che verrà risolto quando il protagonista lascerà il Sud per tornare tra le nebbie di Milano.
1/8/20170
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Della Loggia: il modello Occidente messo in crisi dalla globalizzazione

L'ultimo riparatore di macchine per cucire Una volta le macchine da cucire si trovavano praticamente in tutte le case. Oggi sono quasi scomparse, e quelli che ancora le usano perlopiù utilizzano i modelli di ultima generazione. Quelle che, come tutti i prodotti tecnologici, una volta che si guastano vanno quasi sempre sostituite. Ma che succede se si rompono le vecchie e ingombranti macchine per cucire ancora presenti in molte case del nostro paese? Per fortuna, in uno sperduto paesino della Val d'Aosta, sopravvive l'ultimo riparatore certificato di macchine per cucire – come spiega Francesca Soro nell'articolo "L'ultimo riparatore di macchine da cucire" (da La Stampa dell'8 dicembre) Della Loggia: il modello Occidente messo in crisi dalla globalizzazione "Molte nuvole si addensano sull'orizzonte della democrazia, più in particolare sulla democrazia realizzata, cioè sui regimi politici dei paesi occidentali" – scrive Ernesto Galli della Loggia nell'articolo "Meno risorse, poco potere decisionale: così il modello dell'Occidente è messo in crisi dalla globalizzazione" (dallo Speciale 140 anni - allegato al Corriere della Sera del 22 dicembre). Valeria Parrella e il mistero della sparizione dei re magi Il protagonista di "Tornando a casa", un racconto natalizio scritto da Valeria Parrella e pubblicato su La Repubblica speciale RClub del 6 dicembre, è il terzo di tre figli che ogni anno, a Natale, fanno ritorno a Napoli dai vari angoli di mondo nei quali si sono trasferiti. Mentre le sorelle Gianna e Adele vivono rispettivamente in Svizzera e a Hollywood, il nostro è quello che ha fatto meno strada, dato che viene da Milano. Passato il 25 dicembre e distribuiti i regali, il nonno si accorge che i re magi sono spariti dal presepe. Mistero che verrà risolto quando il protagonista lascerà il Sud per tornare tra le nebbie di Milano.
1/8/20170
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<br>Tortorella: in Italia la repressione del terrorismo islamico non ha ancora una giurisprudenza coerente

Tortorella: in Italia la repressione del terrorismo islamico non ha ancora una giurisprudenza coerente Dopo la strage di Natale a Berlino, si è tornati a parlare del pericolo terrorismo islamico in Italia. Il terrorismo va affrontato con le sole armi del diritto &ndash; scrive Maurizio Tortorella nell'articolo "Al bivio tra giustizia ed espulsioni" (da Panorama del 28 dicembre), ma in Italia la repressione della jihad non ha ancora una giurisprudenza coerente. Come evidenziato dalla recente assoluzione da parte della Cassazione, di quattro tunisini che in appello erano stati condannati perché sui loro pc avevano diffuso scene di guerra e terrorismo e istruzioni per confezionare esplosivi e raggiungere i luoghi di combattimento. I giudici della Cassazione, non tenendo conto dei nuovi articoli del Codice penale che sanzionano la "propaganda di viaggi in territorio estero a scopo di terrorismo", hanno sentenziato che la sola attività di indottrinamento, anche se finalizzata al reclutamento e ai viaggi per la Terra Santa, non è terrorismo. Celentano ricorda i suoi giorni ad Amatrice L'anno che si è appena chiuso verrà ricordato soprattutto per il terribile sisma che ha colpito l'Italia centrale. Nell'articolo "Così mi innamorai di Amatrice" (da La Stampa del 22 dicembre) Adriano Celentano, che nel 1968 era stato protagonista del film di Pietro Germi Serafino, ricorda con affetto i giorni trascorsi ad Amatrice. Gli illustri sconosciuti della musica classica: geni incompresi o solo compositori mediocri? Tutti (più o meno) conoscono i grandi geni della musica classica, poi ci sono esperti e appassionati che conoscono i musicisti minori o quelli da tempo dimenticati. Al di sotto di questi esiste però un esercito di illustri sconosciuti, di geni incompresi (o che almeno erano convinti di esserlo) che la storia ha lasciato nell'ombra &ndash; come raccontato da Duncan McCoshan nell'articolo "Incredibili talenti" (dallo speciale natalizio del mensile BBC Music Magazine). Mozart batte le popstar Non era certo un genio incompreso Wolfgang Amadeus Mozart, che a 225 anni dalla sua scomparsa continua a dominare le classifiche &ndash; come raccontato da Matteo Persivale nell'articolo "Se i cd di Mozart battono le popstar" (dal Corriere della Sera del 14 dicembre). La moglie di Gesù, un falso storico che i media avevano diffuso con grande ingenuità Nel settembre del 2012 una professoressa di Harvard, Karen King, ottenne una grande attenzione mediatica organizzando una conferenza stampa a pochi passi di San Pietro, nella quale la studiosa annunciava il ritrovamento di un papiro che recava la scritta "Gesù disse loro: mia moglie &hellip;" . Subito i giornali, senza verificare se le analisi che avevano portato alla scoperta avessero un minimo di credibilità scientifica, iniziarono a parlare del "Vangelo della moglie di Gesù". Non ci volle molto per arrivare a capire che si trattava di un clamoroso falso. Il papiro apparteneva ad un certo Walter Fritz, un personaggio il cui nome in passato era stato associato alla sparizione di reperti dal Museo della Stasi di Berlino e alla produzione e commercializzazione di finte icone e finti frammenti di papiro. Non stupisce che, all'epoca, i giornali e le tv di tutto il mondo avessero diffuso la notizia senza nemmeno verificarla: troppo ghiotta la possibilità di gettare un po' di fango sulla chiesa cattolica. Più difficile invece accettare l'ingenuità della prestigiosa ricercatrice di Harvard &ndash; come raccontato da Gabriele Pelizzari nell'articolo "'La moglie di Gesù?' Storia di un falso" (da Avvenire del 20 dicembre)
1/1/20170
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Tra le canzoni di Natale più brutte di sempre spunta anche un asinello italiano

Anche gli negli Usa, come in Europa, il politicamente corretto diventa asservimento all'Islam L'attentato di Berlino ha evidenziato tutti i limiti della politica di accoglienza della Merkel, ma ha soprattutto dimostrato ancora una volta la volontà, da parte degli integralisti islamici, di colpire l'occidente attraverso i suoi simboli più sacri, come appunto le celebrazioni per il Natale. Anche senza spargimento di sangue però, l'occidente ha già da tempo dimostrato in più occasioni la volontà di autocensurarsi e di rinunciare ai propri simboli in nome di un politicamente corretto che, spesso, rasenta il servilismo. E non è solo l'Europa a cancellare le recite scolastiche di Natale: anche negli Stati uniti il politicamente corretto rasenta l'assurdo, come racconta Todd Starnes nell'articolo "I Grinch senza Dio stanno cercando di togliere Cristo dal Natale" pubblicato il 19 dicembre sul sito Fox News. Tra le canzoni di Natale più brutte di sempre spunta anche un asinello italiano Prima che le tv trasmettano per l'ennesima volta "La vita è meravigliosa", prima che le strade si riempiano di luminarie e i negozi di decorazioni, prima che le recite scolastiche vengano annullate per non offendere la sensibilità delle bambine col velo, c'è qualcosa che ci fa capire che si stanno avvicinando le festività: le canzoni di Natale. Già agli inizi di dicembre entrare in un negozio o in supermercato o semplicemente passeggiare per le vie del centro, o addentrarsi tra i banchi dei mercatini, significa essere inondati dalle varie "White Christmas", "Jingle bell rocks" o "Santa Claus is coming to town". In un articolo di Maura Johnston pubblicato sito Esquire.com viene stilata la classifica delle 25 migliori canzoni natalizie di tutti i tempi. In testa alla classifica troviamo "Last Christmas" degli Wham, seguita da "Christmas baby" di Darlene Love, "All I want for Christmas is you" di Mariah Carey, "Frosty the snowman" delle Ronettes e "Santa Claus is coming to town" nella versione di Bruce Springsteen. Naturalmente questa è solo una delle tantissime classifiche puntualmente stilate da riviste online e siti musicali, che però hanno diversi punti in comune. La cosa curiosa è che molte di queste canzoni, come le già citate "Last Christmas" o "Santa Claus" cantata dal boss, si trovano anche ai primi posti delle classifiche delle canzoni di Natale più brutte di tutti i tempi. Che significa? Che il mondo si divide nettamente tra gli adoratori di Babbo natale e gli emuli del Grinch, o che ognuno di noi può immedesimarsi in Scrooge, prima o dopo la visita degli spiriti, a seconda del caso? Probabilmente è solo una banale questione di gusti personali, uniti a un grado di sopportazione degli ascolti reiterati all'infinito degli stessi brani, che può variare da persona a persona. Addentrandoci ad esempio tra i brani che non vorremmo mai ascoltare durante le feste, classifica stilata da Yahoo Uk e riportata in Italia sul sito Funweek, troviamo un paio di brani che alcuni siti invece mettono tra le canzoni più belle. Come "Santa baby" nella versione di Madonna, brano che in origine era stato portato al successo dalla regina del blues Eartha Kitt. Oppure "Please daddy (don't get drunk this Christmas)" di John Denver, canzone che recita "Per favore papà non ti ubriacare questo Natale, non voglio vedere la mamma piangere". In testa alla classifica troviamo "Have a cheeky Christmas", che si potrebbe tradurre con 'Buon Natale sfacciato' o 'Buon Natale impudente'. La cantano, le Cheeky girls, due sorelle anglo-rumene famose per l'abbigliamento succinto e i contenuti provocatori delle loro canzoni. Anche per il già citato sito Esquire ci sono brani che si trovano sia tra i buoni che tra i cattivi, come il "Santa Claus is coming to town" di Springsteen o"Wonderful Christmas time" di Paul McCartney, che troviamo addirittura in testa alla classifica. C'è però un brano misterioso che si trova in quasi tutte le classifiche delle canzoni di Natale più brutte di sempre. Misterioso perché, teoricamente, dovremmo conoscerlo, dato che parla dell'Italia. Ma l'immagine del nostro paese che emerge dalle note della terribile canzone "Dominic the italian Christmas donkey" è infarcita di stereotipi e luoghi comuni. Il brano è stato scritto e interpretato, nel 1960, dall'italoamericano Lou Monte, e racconta dell'asinello Dominic che, nella tradizione italiana, aiuterebbe Babbo Natale nella consegna dei doni. O perlomeno questo è quanto riporta il sito Todays 1019 che, raccontando la storia di questa canzone, spiega che l'asinello Dominic è un simbolo del Natale molto popolare in Italia. Nel testo della canzone, che unisce inglese e pseudo italiano in frasi memorabili come "dance &lsquo;sta tarantella" e "bring lu ciucciarello", si dice anche che, se gli si parla in italiano, l'asino capisce. Ogni commento, naturalmente, è superfluo. Tra i rami dell'albero di Natale Dickens ritrova i ricordi della sua infanzia Nel 1850 Charles Dickens, autore del Canto di Natale e di molti altri popolari racconti natalizi, interruppe brevemente la tradizione che lo vide pubblicare racconti natalizi con cadenza pressoché annuale fino a pochi anni prima della sua scomparsa, per scrivere un saggio, "L'albero di Natale". Si tratta di una lunga riflessione sugli alberi di Natale della sua infanzia e sul ricordo delle emozioni e delle sensazioni che ognuno degli oggetti che vi si trovavano evocavano in lui. Inedito in Italia fino al 1981, quando Ada Nisbet curò la prima traduzione italiana, viene ora riproposto dalla casa editrice Lindau all'interno della raccolta di autori vari "Racconti sotto l'albero".
12/25/20160
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Il problema più urgente per la Boldrini: declinare le cariche pubbliche al femminile

In un momento così difficile per il nostro paese, la presidente della Camera non trova niente di meglio da fare che avviare le procedure per declinare al femminile le cariche di tutte le dipendenti di Montecitorio. In un paese come l'Italia, dove mediamente ogni tre giorni una donna viene uccisa e dove la maggior parte degli stupratori non finisce in carcere se non per qualche giorno (spesso solo ai domiciliari), la Boldrini torna alla carica con le sue ossessioni sulla grammatica italiana da modificare a colpi di decreto. E come già accaduto in passato, le prime a ribellarsi sono proprio le donne &ndash; come racconta Monica Guerzoni nell'articolo "Linguaggio di genere alla Camera. Polemiche per le regole della Boldrini" (dal Corriere della Sera dell'8 dicembre). E nei giorni successivi il presidente emerito Giorgio Napolitano ha bacchettato la presidente della Camera: "Penso che Laura Boldrini non si dispiacerà se insisto in una licenza che mi sono preso da tempo, quella di reagire alla trasformazione di dignitosi vocaboli della lingua italiana nell'orribile appellativo di ministra e nell'abominevole appellativo di sindaca". Questo il commento di Napolitano, come riportato in un trafiletto pubblicato sul Corriere della Sera del 16 dicembre. Quando il politicamente corretto diventa una fonte di conflitto L'inaspettata vittoria di Trump alle recenti elezioni ha dimostrato che molti americani (e non soltanto loro) preferiscono il politicamente scorretto al politicamente corretto portato agli estremi. Perché quello che era nato come uno strumento per ridurre i conflitti derivati dalle ineguaglianze, si è alla fine rivelato come una fonte primaria di conflitto &ndash; spiega Raffaele Alberto Ventura nell'articolo "Il politicamente da correggere" (dal numero di Dicembre del magazine IL). Ragazza ferocemente aggredita da un gruppo di bulgari: e la Germania si scopre razzista Il Germania l'aggressione ad una ragazza nella metro di Berlino da parte di un gruppo di immigrati bulgari scatena indignazione in tutto il paese. Lo scorso 27 ottobre, in una stazione del metro di Berlino, un immigrato di origine bulgare colpisce alle spalle con un calcio una giovane ragazza che sta scendendo le scale. Durante la caduta la ragazza riporta la frattura di un braccio. Il video che riprende immagini della violenta aggressione, avvenuta senza nessun motivo, viene poi diffusa dalla polizia, scatenando un'ondata di indignazione nazionale. Imprenditori, politici, cantanti, ma anche cittadini comuni, offrono una taglia a chi offre un aiuto per riconoscere e catturare quello che viene fin da subito definito come un "criminale straniero". La feroce reazione che si scatena sui social mostra come una buona parte della Germania sia ormai stanca della politica di accoglienza della Merkel - come racconta Alessandro Alviani nell'articolo "Aggressione nella metro di Berlino. E la Germania si scopre xenofoba" (da la Stampa del 15 dicembre). Immigrazione selvaggia e mancanze di regole: a Milano e Roma chiunque può fare il comodo suo per strada Non ci sono solo i turisti che fanno il bagno nelle fontane storiche; l'Italia è ormai un paese dove ognuno può fare il comodo suo per strada. Negli altri paesi non è permesso orinare per strada, mendicare in modo aggressivo o molestare i passanti. Ma in Italia i freni inibitori di migranti e turisti stranieri vengono allentati &ndash; scrive Aldo Cazzullo nell'editoriale "Metropoli sfregiate" (dal magazine Sette del 9 dicembre). Il problema è che nessun paese può reggere un flusso migratorio come quello al quale è stata sottoposta l'Italia negli ultimi anni. E quando politici e intellettuali radical chic ricordano che un tempo anche noi eravamo migranti verso gli Stati Uniti, dovrebbero ricordare anche due piccoli particolari. Prima di tutto gli Usa hanno una densità di popolazione di 34 abitanti per chilometro quadrato, contro i 201 dell'Italia. In secondo luogo, negli Stati Uniti l'immigrazione è sempre stata regolata in modo ferreo, con tanto di quarantene e respingimenti &ndash; commenta Cazzullo. Quando il dono più bello arriva dai colleghi In un'azienda di Marostica lavora una giovane operaia con una figlia di sei anni colpita da una malattia degenerativa. Una volta esaurito tutto il monte ferie accumulato, per la giovane madre non rimane che un'unica soluzione per continuare ad accudire la figlia: dare le dimissioni. Ma il miracolo di Natale arriva sotto forma di una sorpresa che le hanno preparato i colleghi, raccogliendo 198 giorni di ferie da offrirle come dono &ndash; come racconta Massimo Gramellini nell'editoriale di "Colleghi di natale" (da LA Stampa del 14 dicembre).
12/18/20160
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I signori delle playlist che decidono cosa ci piace ascoltare

Assenti giustificati: quando essere sovrappensiero porta alla creatività A tutti prima o poi capita di pensare ad altro nel momento in cui invece dovremmo essere particolarmente concentrati. E questo non succede solo durante le riunioni noiose, ma anche quando stiamo facendo qualcosa che ci interessa. Questo perché siamo biologicamente disposti ad alternare il prestare attenzione con il pensare a tutt'altro &ndash; come spiega il neuroscienziato Michael Corballis, nell'articolo "Assenti giustificati" - dal numero di dicembre del magazine Style, che contiene un'anticipazione del libro "La mente che vaga" (Raffaello Cortina editore). India: la demonetizzazione improvvisa getta la popolazione nel panico Nel tentativo di contrastare il fenomeno della contraffazione, il primo ministro indiano Narendra Modi ha annunciato che entro due anni metà della popolazione indiana abbandonerà definitivamente il contante fisico, ma già nei prossimi giorni verranno ritirate le banconote da 500 e 1.000 rupie &ndash; come racconta Alberto Brambilla nell'articolo "Ma che Modi !" (da Il Foglio del 5 dicembre). Ci sono quattro modi diversi di chiedere scusa. E nessuno funziona A volte è meglio evitare di scusarsi del tutto piuttosto che farlo in modo eccessivo o non sincero. Una ricerca della Harvard Business Review divide le cattive scuse in quattro categorie: non sincere, eccessive, incomplete, non scuse. E nessuna delle quattro riesce nello scopo &ndash; come spiegato nell'articolo di Linkpop "I quattro modi di chiedere scusa che non funzionano (garantito)" ( pubblicato il 28 novembre sul sito Linkiesta) I signori delle playlist che decidono cosa ci piace ascoltare Una volta, quando non esistevano le playlist, i nostri gusti musicali venivano costruiti meticolosamente nel corso degli anni, partendo dalle recensioni sulle riviste specializzate, passando poi per quello che veniva proposto dalle radio o per i consigli degli amici. Scelte spesso limitate dalle disponibilità economiche e dalle difficoltà nell'ottenere dischi (o anche solo informazioni) dall'estero. Oggi che ognuno di noi può avere a disposizione sul proprio smartphone un negozio virtuale con 30 milioni di canzoni, le scelte sono però ancora più limitate, perché arrivano dall'alto, dai signori delle piattaforme di streaming &ndash; come raccontato da Riccardo Staglianò nell'articolo "La playlist è decisa. Da noi" (dal Venerdì di Repubblica del 25 novembre).
12/11/20160
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In Marocco la tv di stato spiega alle donne come mascherare i segni delle violenze domestiche

Villaggio: io sono esattamente l'opposto di Fantozzi Il personaggio di Ugo Fantozzi sta per compiere 50 anni. "Ma io sono esattamente l'opposto di Fantozzi. Cioè, ho avuto fortuna nella vita, mentre Fantozzi è sfortunato e infelice" – spiega Paolo Villaggio nell'articolo "Fantozzi, è lei? No, siete voi" (da L'Espresso del 27 novembre) che anticipa alcuni testi del documentario di Mario Sesti "La voce di Fanzozzi", previsto proprio per celebrare il mezzo secolo del popolare personaggio. Fantozzi ha qualcosa in comune con il 99 per cento degli italiani, perché siamo tutti sfortunati, anzi, siamo quasi tutti convinti di essere sfortunati. Piace perché è molto simpatico e non è aggressivo – commenta Villaggio. In quest'epoca di individualismo, esistono ancora i giganti? L'assegnazione del Nobel a Bob Dylan aveva diviso fin dall'inizio l'opinione pubblica, tra chi mostrava fastidio all'idea che il più importante riconoscimento letterario venisse conferito ad una postar, e chi invece trovava coraggiosa la scelta dell'Accademia svedese. Tra questi ultimi si schierò fin dall'inizio Leonard Cohen, il cantautore canadese che sarebbe scomparso pochi giorni dopo. Per sottolineare l'ovvietà della scelta, Cohen disse "Per me è come dare al monte Everest una medaglia per la montagna più alta del mondo". Una dichiarazione che ci porta a domandarci se esistano ancora, al giorno d'oggi, dei geni individuali, delle persone che potrebbero essere annoverate tra i giganti di ogni tempo. Sulla questione sono stati interrogati alcuni studenti del Mit di Boston, ai quali è stato chiesto di indicare quali fossero, secondo loro, i personaggi più influenti di tutti i tempi. I risultati dimostrano come quelli che sono comunemente considerati dei "giganti" appartengono tutti ad altre epoche, mentre oggi viviamo in un periodo tutto sommato trascurabile, se paragonato ad altri periodi della storia umana. Viviamo in un epoca di individualismo, dove trionfa invece il genio impersonale – commenta Andrea Pomella nell' articolo "Ma esistono ancora i giganti?", pubblicato il 21 novembre sul sito "Rivista Studio". In Marocco la tv di stato spiega alle donne come mascherare i segni delle violenze domestiche Lo scorso 26 novembre, mentre in tutto il mondo si svolgevano manifestazioni contro la violenza sulla donne, in Marocco una tv di stato mandava in onda un tutorial che spiegava alle donne come mascherare con il trucco i segni delle violenze domestiche – come racconta Charlotte England nell'articolo "La tv di stato marocchina spiega alle donne come nascondere con il trucco le prove delle violenze domestiche" dall'Indipendent del 27 novembre.
12/4/20160