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Italian, Social, 3 seasons, 33 episodes, 21 hours, 52 minutes
About
Un altro podcast da ascoltare, ma con una voce in più. Siamo in due, Antonio Dini e Riccardo Palombo, toscani finiti in città diverse, si potrebbe dire all'opposto (rispettivamente Milano e Roma), ma che più o meno masticano le stesse cose. Abbiamo un sito ~ https://tilde.show Dall'informatica (lo sapevate che la tilde è il simbolo della home su Unix/Linux/macOS?) ai libri, film, videogiochi e tutte le forme di narrazione e relativi contenitori, sino al gusto per cose strane come viaggiare al tempo del coronavirus (in aereo, mi raccomando), incrociare cose improbabili come pensieri estemporanei sulla storia della traduzione (Umberto Eco è ancora là che si rivolta nella tomba) con l'ultimo processore fatto da Apple per i suoi Mac, che poi è anche il primo. Passando per Ortolani e Rat-Man, ovviamente. La nostra tilde è nata perché volevamo divertirci facendo qualcosa insieme, ma anche perché non trovavamo un podcast da ascoltare che ci piacesse davvero. E allora abbiamo deciso di farlo noi. "Speriamo con due voci di farne una buona" disse lui. "Ottimista", rispose l'altro.
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Dutch oven, cosa ci resta del New England, le due Emily

Antonio ha finito le sue trabahanze (che poi si dovrebbe scrivere più correttamente “trabajanza” ma vabbè), metà lavoro metà vacanza. Con un ultimo viaggio a Philadelphia, New York e Boston si chiude un ciclo durato tutto il 2023 che lo ha visto fare flanella anche a Washington DC, Buenos Aires, Tokyo e Seoul. Cos’è rimasto di tanti giri nel New England? Un sacco di abiti termici di Uniqlo. Una scoperta fatta anni fa anche da Riccardo per la corsa: quando l’inverno si fa duro, la termica sotto fa la differenza per i duri che vogliono giocare.→ Link e citazioni: https://tilde.show/podcast-33Via, passiamo alle cose serie. Si parla di libri, ovviamente. A partire da una delle mille librerie dell’usato americane che non finiscono mai e sono meravigliose, strapiene, affastellate di libri e libricini in inglese, tra tascabili e microtascabili ma anche rilegati e tutto il resto, affogate da scaffali di legno, sezioni di vinili in cassetta della frutta, mucchi di calendari, cd e giochi di carta, mensolate piene di qualsiasi cosa, corridoi coperti di moquette e sopra tutto quell’odore di colla anti-tarme che solo nelle case di legno americane.Belli i libri usati e abusati. Però adesso tutto costa più caro, anche là. Perché negli Usa i prezzi sono aumentati, mica solo qui. E di brutto.Parliamo di libri, dicevamo. Antonio ha comprato un libro usato di fantascienza di Philip José Farmer, Traitor to the Living, e poi quando è tornato gli hanno mandato un libro che parla di roba nuova nuova: Commodore 64 VS ZX Spectrum di Jurij Gianluca Ricotti. Un libro romantico sulle passioni degli adolescenti di una volta, impaginato un po’ a rivista. Si legge random, con un dado, proprio come si può leggere a caso anche l’altro libro pescato da Antonio, cioè il clamoroso Rayuela. Clamoroso perché è un libro strepitoso, fondamentale, uscito negli anni Sessanta e che ridefinito l’idea stessa di romanzo creando “un disordine necessario”.Riccardo sta leggendo invece Joyland di Stephen King. Gran libro, non lo conosceva ed è un testo bello teso di paura e d’amore. Un classicone nelle mani del Maestro del Maine. E scritto veramente bene. In compenso, Riccardo ha abbandonato La montagna incantata di Thomas Mann. Invece, sta leggendo anche la biografia di Emily Dickinson intitolata Come un fucile carico e scritta da Lyndall Gordon, una famosa per scrivere biografie di gente importante. In questo caso la Gordon porta avanti la teoria che la Dickinson avesse l’epilessia e questo spiegherebbe molte cose, soprattutto molte sue poesie, che hanno una storia incredibile così come tutta la produzione della Dickinson.Stesso concetto (no, non l’epilessia) si applica a Emily Brontë, un’altra biografia che Riccardo ha chiesto a Babbo Natale. Anzi, ai suoi genitori (ci sono le prove, il vocale con la richiesta!) e che arriverà sotto l’albero. Almeno, lui ci conta.Durante il Black Friday Antonio si è comprato la dutch oven, la pentola di ghisa smaltata olandese, che va sui fornelli e in forno. E si sta facendo minestroni, arrosti, il pane e tante altre cose. Dev’essere la crisi di mezza età. Nel podcast c’è anche la ricetta per fare il pane (provata e viene bene). Sul serio.E poi Ian Fleming intanto è tornato in libreria. Questa volta hanno fatto uscire un’altra cosa, pubblicata dalla Nave di Teseo e non da Adelphi: Thrilling Cities, una serie di reportage pubblicati ai tempi sui giornali inglesi e che ancora oggi si leggono benissimo. Così come il libro di Gian Marco Biffi, che andava di moda l’anno scorso ed effettivamente merita: Ferrovie del Messico. Scritto bene, forse un po’ lungo, ha il suo vezzo, fare i virgolettati senza le virgolette: gustoso. Riccardo quando passerà dalla libreria lo aprirà e leggerà un paio di pagine a caso, per vedere com’è. L’estratto fatto a mano, insomma.Tra l’altro, non dimentichiamo che c’è davvero bisogno degli estratti dei libri, come una volta si ascoltava il disco prima di comprarlo, almeno un pochino. Anche se, alla fine, quello che frega Riccardo e Antonio è la copertina. Che ti chiama, letteralmente. E loro due i libri li comprano, li comprano, mannaggia.Chiudiamo citando The Orville, gran serie tv, e tanti saluti. Buone feste: ci si ribecca l’anno prossimo, che è pure bisesto. Alé.
12/12/202332 minutes, 46 seconds
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Ciascuno dentro la sua bolla, a girare attorno al sole.

Viaggio veloce attraverso modi differenti di pensare i libri, le app per la radio e le traduzioni dei libri.→ Tutti i libri citati: https://tilde.show/podcast-32Dopo una lunga pausa tornano i due famosi ladri di tè che tutti noi amiamo. Registriamo la mattina dell’evento serale di Apple, come al solito, quindi non parliamo di nuovi Mac e nuovi processori. E non parliamo neanche di Matthew Perry, l’attore che ha interpretato Chandler Bing di Friends, che piace ad Antonio e non tanto a Riccardo (che non è della generazione a cui piace Friends).Coccoliamo il nostro autismo, chiudiamoci in noi stessi e facciamo quel che ci pare. Ciascuno dentro la sua bolla, a girare attorno al Sole. Mentre Antonio ha aperto un canale ”stereo” (sia su Whatsapp che su Telegram) che si chiama Mostly Apple, Riccardo sta continuando a leggere il libro sulla Missione Rosetta: la sonda progettata nel 1994 e lanciata all’inizio degli anni Duemila. Come faranno? Se lo chiede Antonio e Riccardo ha un sacco di risposte a partire dal ruolo dei giovani.Parliamo di libri: che differenza c’è tra ”saggistica” e ”varia”? È tutta una questione di posizionamento, cioè di marketing. Lo dimostra anche il libro di Giovanni Floris, che va proprio a giocare sulla saggistica, perché basta poco per avere successo. A differenza della varia, dove ci sono i libri di cucina e per emergere in classifica uno deve vendere un sacco di copie. Trucchetti furbetti.I nostri ladri di tè hanno letto un po’: on Cervelli Menti Algoritmi si parla davvero di intelligenza e di cosa succede nelle persone e nei computer. Nel caos di libri sulle AI questo è uno dei pochi che secondo Antonio hanno senso.Riccardo si è letto un libro terribile, non compratelo: In viaggio con Rimbaud. Invece Riccardo si è comprato Lettere a Theo, di Vincent Van Gogh, che è fenomenale. A Riccardo i libri epistolari piacciono assai, a quanto pare. E piace anche moltissimo la app della Rai per riascoltare le trasmissioni, per una volta schiette e oneste e non rimpacchettate come fossero dei podcast (che poi non lo sono). Si chiama RaiPlay Sound.Riccardo poi ha iniziato a comprarsi le cassette (rossa, blu) dei libretti fatti per essere poi spediti, se uno vuole. La cassetta che Riccardo ha comprato è quella rossa, con Shakespeare, Hugo, Brontë, Woolf.Antonio ha beccato una vecchia antologia (del 1981) intitolata Gli eroi dell’ombra con dei racconti sulle spie di inizio Novecento che ha un mix di autori spettacolare, perché ci sono dentro anche pesi massimi come Mark Twain, Guy De Maupassant, Graham Greene, Jorge Louis Borges, ed è stata curata da Laura Grimaldi e Marco Tropea. Questo lo ha portato a comprarsi un libro di uno dei padri delle spy story che non conosceva, cioè Eric Ambler, con La maschera di Dimitrios.Parlando di traduzioni Riccardo propone: perché non impariamo il russo e tra dieci anni possiamo leggerci Fëdor Dostoevskij in lingua originale. Bella idea, dice Antonio: vai avanti tu che io ti aspetto qui.Riccardo sta leggendo Il Male oscuro di Giuseppe Berto e gli piace un sacco: ha fatto l’upgrade dall’ebook al libro cartaceo ovviamente usato. E uno Zagor, già che ci siamo (quello non ve lo mettiamo in lista qui sotto, però).Chiudiamo in bellezza con l’ossessione di Antonio per i libri della Penguin telati: Tales from the Thousand and One Nights. Comprato sia perché ha uno stupendo apparato critico di Robert Irwin che da solo vale il libro. E poi perché la traduzione di Malcolm C. Lyons e Ursula Lyons è nuova e spettacolare, fatta dall’originale arabo, saltando a pie’ pari le traduzioni fatte soprattutto in francese che sono infedeli e infantili (le edizioni italiane tendenzialmente pescano da quelle francesi).Le Mille e una notte, peraltro considerata una ”bambinata” dagli intellettuali arabi del Medio Evo, sono uno dei testi più importanti per la capacità di creare suggestioni e riferimenti nella letteratura occidentale. Forse la suggestione di leggere in inglese contagerà anche Riccardo. Forse. Intanto, si parla anche del circolo culturale Tolkeniano, di cui Riccardo è diventato un appassionato.Fine, ci siamo, prossimo appuntamento chissà, speriamo presto.
11/1/202343 minutes, 2 seconds
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I libri che abbiamo comprato, i libri che abbiamo venduto

Eccoci qua. Riccardo, che al mare non ha più librerie, e Antonio, che invece ricorda le prime scoperte, come P.G. Wodehouse, fatte proprio alla “Diffusione del libro” di Lido di Camaiore. Chissà se c’è ancora. (NdR, Nota di Riccardo: sì, c’è ancora.)→ Tutti i libri citati: https://tilde.show/podcast-31Intanto, siamo tutti tornati a casa: Riccardo, dopo un periodo lunghissimo al mare, dove si è anche infortunato ed è stato fermo tutto il mese. E per sfogarsi ha fatto un altro ordine dal Giappone!Invece Antonio, che questa estate ha viaggiato di più come sapete, si è comprato più cose “sul posto”: ad esempio, la biografia di Nicolas Bouvier, il giornalista svizzero di cui aveva già letto il libro sul Giappone. Uno che diceva che una nuova lingua si impara cominciando dai proverbi: lui infatti aveva memorizzato un sacco di proverbi giapponesi, imparando così pure la lingua.Antonio a Washington D.C., in un capannone pieno di volumi usati, ha comprato un libro di fantascienza che già aveva a casa da quando era un ragazzo, di Philip José Farmer, che costava un botto, 16 mila lire. E poi l’edizione più recente di Akira (i sei volumi del manga di Katsuhiro Otomo). Ma la vera domanda è: dove li mette Antonio tutti questi libri? Perché non se li vende?Per alcuni serve comunque tempo: ad esempio quello su Bouvier ci vorrà un bel po’ a leggerselo: per questo il volumetto segue Antonio nello zainetto, tra Budapest, Dublino e tutte le altre destinazioni.Invece, come dicevamo, Riccardo non ha letto moltissimo, periodaccio da questo punto di vista, e ha pure abbandonato (per adesso) la Montagna incantata: troppo lento. Invece, ha letto roba piccola: Ugo Cornia che scrive Sulla felicità a oltranza parlando di morti di parenti uno via l’altro. E poi, per chiudere l’estate, si è letto un libro di quelli venduti in edicola della collana Piccoli Tesori: Virginia Woolf con Una stanza tutta per sé.Un libro pericoloso da leggere, perché bello e profondo che ti rovina per settimane tutto quello che provi a leggere dopo. Per fortuna ci sono le Lettere del veggente di Rimbaud, che sono fatti da un piccolo editore che li ha messi nel formato di ”un libro da spedire” (si chiudono e si mandano, fantastico). È l’unica cosa che Riccardo si è concesso dopo Virginia Woolf.Più o meno nello stesso periodo ad Antonio è finalmente arrivato uno dei libri che ha comprato su Kickstarter: non quello sulle tastiere ma quello su Douglas Adams, l’autore della Guida galattica per gli autostoppisti. Unica cosa brutta, a parte l’attesa: è arrivato con i soliti 6 euro e rotti di ”tassa postale per servizio sdoganamento”. Più il postino che non passava e non lasciava neanche l’avviso, pur dicendo di averlo fatto.L’altro arrivato proprio stamattina è il nuovo Adelphi con la traduzione di un altro romanzo di 007 di Ian Fleming. Una ”saga” che va avanti dall’inizio di Tilde. L’amico di Antonio che compra i romanzi di Fleming assieme a lui (ciao Luca!) si scrive anche con Adelphi per sapere quando esce un volume nuovo.Breve digressione: come si vendono i libri usati? Riccardo lo fa, Antonio proprio non ci riesce. Ci sono dei trucchi, e uno è quello del ”gruppone”, un po’ per i videogiochi e un po’ per i film, ma vale anche per i libri.Andiamo avanti, perché di libri ce ne sono proprio tanti: a Riccardo è piaciuto molto quello in cui Paolo Ferri parla di Marte (appena uscito per Cortina Editore), e quindi ha cercato quello prima, sulle comete e su Rosetta. Molto bello davvero.Intanto Antonio continua a comprare i libri pocket rivestiti in stoffa di Penguin, i Little Clothbound Classics, dove ci sono dei romanzi brevi meravigliosi. Da Chekhov ad Anaïs Nin, fino a Italo Calvino. Stiamo parlando della stessa edizione che avevamo già citato per Colazione da Tiffany di Truman Capote. Insomma, altri libri da comprare: un hobby per mettere su qualche altro metro, metro e mezzo di scaffale.Ah, attenzione: Riccardo si è fatto gli occhiali. E pure Antonio. Sapete, l’età. Beh, dai, andiamo avanti: rimettiamoci a leggere.
9/29/202336 minutes, 55 seconds