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E pensare che c'era il pensiero - Intesa Sanpaolo On Air

Italian, Music, 1 season, 19 episodes, 13 hours, 33 minutes
About
Giorgio Gaber è stato un artista e un intellettuale unico e in questo podcast per la prima volta abbiamo il piacere di sentire le sue riflessioni sul suo straordinario percorso artistico senza alcuna mediazione. Il protagonista di ogni puntata di "E pensare che c'era il pensiero" infatti è proprio il Signor G che attraverso delle interviste d’epoca e degli incontri pubblici commenta il suo repertorio scritto insieme a Sandro Luporini portandoci a scoprire aspetti inediti e sorprendenti del loro lavoro. A concludere le puntate alcuni protagonisti indiscussi della cultura e dello spettacolo si mettono in dialogo con l’artista attraverso le testimonianze raccolte dalla Fondazione Gaber. Il risultato è una suggestiva conversazione rispetto ai temi della puntata che parte nel passato ma diventa più attuale che mai. Il podcast è prodotto dalla Fondazione Gaber per Intesa Sanpaolo On Air.  
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Quando sarò capace di amare

L’ultima puntata di questo podcast è dedicata alla seconda parte dell’incontro all’università Bocconi di Milano, condotto da Severino Salvemini nel 2001. Gaber risponde alle domande degli studenti dopo aver mostrato il video del brano "La razza in estinzione" in cui riflette sui fallimenti della sua generazione. Prosegue poi parlando di Luporini e del loro rapporto, fatto di una “sana” competizione, e chiude l’incontro una struggente esibizione del brano "Quando sarò capace di amare". Gaber ha 62 anni ma purtroppo è malato da tempo, e questa sarà una delle sue ultime apparizioni pubbliche. Chiudono il podcast due testimonianze speciali: quelle della famiglia Gaber. In una puntata con questo titolo, la prima non poteva che essere di Ombretta Colli, moglie del Signor G che ci racconta come il loro rapporto, malgrado le differenze, sia durato tutta la vita. La seconda invece è quella della figlia Dalia, che ricorda con affetto il papà.
7/7/202345 minutes, 14 seconds
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Di sinistra non della sinistra

È il 3 maggio del 2001 e Gaber è intervistato all’università Bocconi dal Professor Severino Salvemini. Il Signor G. durante l’incontro riflette sui giovani e sulla sua difficoltà di interpretare alcuni temi del presente, come la finanza o i nascenti movimenti anti globalisti. In questo incontro c’è una rarissima menzione di internet: in un mondo in cui la tecnologia ha stravolto il modo in cui viviamo, sentire Gaber citare Pasolini in relazione allo sviluppo e al progresso è molto affascinante. Gli ospiti della puntata sono due attori e showman che hanno sempre dimostrato grande affetto e stima nei confronti del Signor G. Enzo Iacchetti è un grandissimo estimatore del lavoro di Gaber e Luporini, e ha scelto di portare a teatro lo spettacolo "Chiedo scusa al Signor", un omaggio in cui interpretava molte delle canzoni più note di Gaber. La seconda testimonianza è quella di Rocco Papaleo che, intervistato da Massimo Bernardini nel 2012, racconta di come per tutta la vita abbia visto in Gaber un riferimento.
6/30/202342 minutes, 22 seconds
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Il dilemma

Massimo Bernardini e Giorgio Gaber in questa puntata dialogano in occasione di tre distinte interviste realizzate tra il 1998 e il 2001. Bernardini è un “geologo” del lavoro Gaberiano, capace di offrire uno spaccato su tutti gli strati del lavoro del Signor G e Sandro Luporini. Nella prima intervista lo spettacolo commentato è "Un’idiozia conquistata a fatica", portato in scena nel 1998 e 1999. Nella seconda Bernardini commenta con Gaber il tema dell’amore, raccontato nel brano "Il Dilemma" che riflette sul concetto di fedeltà. Il terzo estratto è un’intervista in cui Gaber presenta nel 2001 il disco "La mia generazione ha perso". Ospiti della puntata sono due voci di alcuni affezionati amici della fondazione Gaber: la prima è di Neri Marcorè intervistato da Andrea Pedrinelli nel 2006, che racconta la sua passione per il brano "Il Dilemma". La seconda è di Maurizio Crozza intervistato da Andrea Pedrinelli nel 2007 in merito a un brano chiamato "È sabato" che racconta dell’aspetto più quotidiano dell’amore.
6/23/202358 minutes, 43 seconds
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Il potere dei più buoni

Nel 2001 al DAMS di Torino Gaber presenta il suo album La mia generazione ha perso, progetto con cui ha scelto di tornare alla discografia tradizionale dopo una lunghissima assenza. Questo ritorno è dovuto in parte anche al peggiorare della sua salute, che non gli consente di portare fisicamente in scena uno spettacolo. Durante l’incontro Gaber riflette sul tema della bontà e polemizza con un certo tipo di volontariato a suo parere più legato al racconto del sé rispetto ad una reale volontà di fare del bene disinteressato, e afferma: "servirebbe smettere di sentirsi sempre delle brave persone". La puntata si chiude con due testimonianze di eccezione: la prima, raccolta nel 2012 da Alessandra Scotti, è quella del cantautore Samuele Bersani, che ricorda di essere rimasto folgorato fin da bambino dall’immaginario del signor G. La seconda invece proviene da una persona che ha conosciuto Gaber molto da vicino: Ornella Vanoni. La sua intervista è stata realizzata da Massimo Bernardini nel 2011.
6/16/202349 minutes, 41 seconds
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Dalla parte del pensiero

Michele Serra intervista Giorgio Gaber all’interno della manifestazione Parole e Note che si è tenuta a Torino nel 1994. L’incontro è condotto da Guido Davico Bonino e uno dei temi maggiormente approfonditi è quello dell’informazione; sia Gaber che Serra fanno delle critiche feroci all’informazione, che risultano ancora più interessanti pensando al nostro mondo digitale in cui il tema della qualità dell’informazione è più attuale che mai. Al termine dell’incontro, Gaber è in scena al teatro Alfieri con lo spettacolo E pensare che c’era il pensiero, uno spettacolo che secondo Gaber nasce dalla mancanza di senso collettivo. La testimonianza di Ivano Fossati raccolta da Andrea Pedrinelli nel 2009 è una riflessione sull’importanza delle idee all’interno della musica e il pensiero che va applicato sulle parole che si utilizzano. La seconda ospite è invece Paola Turci, intervistata da Andrea Pedrinelli nel 2010, con un’ interessante analisi della capacità di Gaber di smascherare le persone.
6/9/20231 minute, 58 seconds
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Io come persona

Gaber è ospite di un incontro del 1993 al Teatro Puccini di Firenze, condotto da Luca Zorn. Partendo dal racconto della sua infanzia, Gaber arriva a commentare i temi dell’attualità, come i referendum abrogativi del 1993 e lo stato della democrazia dopo Tangentopoli. Il 1993 è anche l’anno segna un ritorno di Gaber e Luporini ad un teatro di intervento, più politico: i temi che emergono nell’incontro infatti già fanno intravedere quella che sarà la nuova fase artistica del Signor G. Il primo ospite della puntata è Lorenzo Cherubini in arte Jovanotti intervistato nel 2008 da Andrea Pedrinelli, che racconta perché Gaber possa essere ancora interessante per i giovani di oggi. La seconda testimonianza assolutamente di eccezione è quella di Patti Smith. Nel 2012, in un’intervista raccolta da Lorenzo Luporini, Patti Smith racconta la sua affinità in termini di linguaggio del corpo con il Signor G e di come sia rimasta affascinata da questo sconosciuto vestito elegante su un palco vuoto.
6/1/202346 minutes, 58 seconds
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Non contate su di me

È il 1991 e Giorgio Gaber incontra il pubblico di Ravenna per dialogare su alcuni temi che hanno caratterizzato il suo teatro negli ultimi decenni. Dopo l’esperienza del teatro d’evocazione, infatti, il Signor G. torna nei teatri d’Italia con spettacoli più affini a quelli del passato come E Pensare che c’era il pensiero (1994), che dà il titolo a questo podcast. Durante l’incontro Gaber interpreta I reduci, L’odore, Io e le cose e il comportamento, e chiude il suo intervento con una riflessione sui giovani: “A noi gli adulti non piacevano, non volevamo diventare come loro; oggi però corriamo il rischio di restare eterni adolescenti”. Ospiti della puntata due artisti che raccontano diversi aspetti della personalità di Gaber: il primo è Daniele Silvestri, in un’intervista del 2011. Il secondo è invece Gianni Morandi, che nel 2004 ricorda il rapporto con il Signor G. durante gli anni Ottanta, anni particolarmente difficili per la sua carriera. Entrambe le interviste sono realizzate da Massimo Bernardini.
5/26/202348 minutes, 12 seconds
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Il dibattito, una medicina disgustosa

Il Signor G torna a commentare il suo spettacolo “Il Grigio”, durante un incontro con il pubblico al Teatro Stabile di Torino nel 1989. L’incontro apre con una pungente riflessione su come il dibattito degli anni Settanta avesse il potere di annientare qualsiasi elaborazione emotiva rispetto allo spettacolo, e prosegue indagando come siano cambiati i tempi e le persone rispetto al teatro canzone d’intervento degli anni Settanta. Segue poi un’eccezionale testimonianza di Paolo Dal Bon, presidente della Fondazione Gaber, in merito a questa tipologia di incontro. Ospiti della puntata due storici amici della Fondazione: Luca Bizzari e Paolo Kessisoglu, in un’ intervista realizzata nel 2008 da Andrea Pedrinelli. La seconda testimonianza è invece quella di Enrico Bertolino raccolta da Andrea Pedrinelli nel 2009.
5/19/202342 minutes, 41 seconds
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Ritirarsi in campagna

Prosegue l’indagine della dimensione più attoriale di Gaber con l’ascolto delle domande poste dal pubblico a margine dell’incontro del 1989 al teatro Stabile di Genova. Le domande toccano vari argomenti soffermandosi prima sulla difficoltà delle ideologie che rispetto agli anni Settanta sembrano meno capaci di offrire delle risposte, per approdare poi ad una interessante riflessione sul pudore che può o deve avere un attore in teatro. Nel corso della conversazione Gaber riflette anche sull’uso strumentalizzato della canzone “La libertà”, e chiude l’incontro con una splendida esibizione dal vivo de “Il tempo, quanto tempo”. Ospiti della puntata sono il maestro Mario Monicelli, intervistato nel 2009 da Andrea Pedrinelli, e J-Ax, intervistato nel 2005 da Massimo Bernardini.
5/12/202345 minutes, 55 seconds
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Il teatro d’evocazione

Gaber è protagonista di un incontro con il pubblico tenutosi al Teatro Stabile di Genova nel 1989 condotto da Antonio Bagnasco, dopo una replica de “Il Grigio”. Sono passati 10 anni dall’intervista a Radio Popolare e il tipo di teatro portato in scena da Gaber e Luporini è profondamente cambiato in quello che è stato spesso definito teatro “d’evocazione”, ben diverso rispetto al teatro canzone di intervento che aveva scandito gli anni Settanta. In questa nuova fase Gaber dà molto più spazio alla prosa, “Il Grigio” infatti è uno spettacolo interamente recitato che mette in scena il rapporto fra un uomo ed un topo, che rappresenta tutte le sue inquietudini. Gli ospiti della puntata sono due grandi esponenti del cinema e del teatro del nostro Paese: Paola Cortellesi, con un'intervista del 2005 a cura di Massimo Bernardini, e Paolo Rossi, intervistato da Andrea Pedrinelli nel 2007.
5/5/202349 minutes, 45 seconds
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Non è più il momento

In questa puntata Gaber racconta ai microfoni di Radio Popolare la fine dell’affinità con il movimento studentesco e operaio, portato in scena con gli spettacoli "Libertà obbligatoria" e "Polli d’allevamento". In particolare Gaber commenta la canzone "Quando è moda è moda", una violentissima invettiva contro parte del suo pubblico che Gaber accusa di essere stato “assorbito” dal sistema che loro stessi avevano cercato di cambiare. Il primo ospite della puntata è Franco Battiato, intervistato nel 2004 da Massimo Bernardini, che ripercorre l’incontro con Gaber e ricorda il giorno in cui Giorgio decise di affidargli le musiche di "Polli d’allevamento". La seconda testimonianza invece, realizzata sempre da Massimo Bernardini nel 2011, appartiene ai membri ed ex membri della Premiata Forneria Marconi.
4/28/202354 minutes, 16 seconds
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Gaber e Pasolini

Una lunga riflessione sulla differenza strutturale che il Signor G percepisce rispetto ai politici e ai meccanismi di conservazione del potere utilizzati dalla politica, al centro di questo nuovo episodio in cui Gaber è intervistato ai microfoni di Radio Popolare. L’intervista verte poi su uno degli spettacoli che Gaber definisce più cupi degli anni Settanta: "Libertà Obbligatoria", che per la prima volta esplicitamente aveva contestato la direzione di un certo impegno politico. L’intervista si chiude con una bellissima riflessione di Gaber su Pasolini che descrive come “Una voce isolata che tentava di dare realmente un apporto di pensiero al dibattito”. Ospite della puntata è Luciano Ligabue, che ricorda quando a 17 anni andava a vedere gli spettacoli di Gaber. L’intervista risale al 2004 ed è stata realizzata da Massimo Bernardini.
4/21/202336 minutes, 47 seconds
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Il personale e il politico

A Radio Popolare (1979) Gaber commenta alcuni dei suoi brani più celebri, "Un’idea, La comune e Chiedo scusa se parlo di Maria". L’intervista fa trasparire il gusto di Gaber per la provocazione e l’estrema importanza che lui e Luporini hanno sempre attribuito alla sfera individuale in relazione a quella politica. In sintonia con il tema politico, il primo ospite di questa puntata è Walter Veltroni. La seconda testimonianza appartiene invece al grande Lucio Dalla, che ricorda con affetto la profonda stima nutrita per Giorgio Gaber. Entrambe le interviste sono realizzate da Andrea Pedrinelli.
4/14/202338 minutes, 27 seconds
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Quasi quasi mi faccio uno shampoo

Prosegue l’intervista concessa da Gaber a Radio Popolare nel 1979, a seguito della stagione teatrale "Polli D’Allevamento". Lo spettacolo di riferimento di questa intervista è "Far Finta di Essere Sani", che aveva come principale tema quello dell’interezza. Gaber parla a lungo di due dei suoi brani più iconici: "Lo shampoo" e "Cerco un gesto naturale". Il secondo pezzo in particolare viene commentato da Gaber come sintesi di un momento in cui l’impegno politico cercava una sua incarnazione capace di elevare la qualità. Ospiti della puntata sono Cesare Cremonini intervistato da Marinella Venegoni e Pino Daniele che, intervistato da Andrea Pedrinelli nel 2006, riflette sul linguaggio di Gaber, sul suo gusto per la semplicità e su come l’opera Gaberiana abbia fatto scuola fornendoci continuamente delle “scuse per pensare”.
4/6/202342 minutes, 20 seconds
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Avere una sedia (e non volersi sedere)

In questa e nelle prossime puntate abbiamo il piacere di ascoltare una lunga intervista del 1979 rilasciata a Radio Popolare, che ripercorre 10 anni di Teatro Canzone di Giorgio Gaber. Nel corso dell’intervista i conduttori fanno ascoltare a Gaber alcuni dei successi più significativi del Teatro Canzone, iniziati con lo spettacolo “Il Signor G” del 1970. Gaber commenta “I borghesi”, “Il signor G incontra un albero”, “La sedia”, “Al bar casablanca”, raccontando una prima fase di vicinanza con un pubblico politicamente impegnato. Ospiti della puntata Claudio Bisio, intervistato da Massimo Bernardini, e Claudio Baglioni, in dialogo con Paolo Dal Bon, storico collaboratore del Signor G. e Presidente della Fondazione Gaber.
4/3/202349 minutes, 54 seconds
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I reduci

In questa puntata ascoltiamo la seconda parte dell’incontro a Radio Canale 96 (con Alberto Pugnetti, Marco Mangiarotti e Riccardo Piferi) sullo spettacolo Libertà obbligatoria. La puntata prosegue con una doppia testimonianza: la prima è quella di Enzo Jannacci, uno degli artisti più importanti della vita di Gaber e suo amico fraterno, la seconda quella del figlio Paolo Jannacci, compositore e musicista, che ricorda il rapporto fra i due amici. Le interviste sono state realizzate rispettivamente da Massimo Bernardini e Andrea Pedrinelli. Infine un breve dietro le quinte offerto da Gianfranco Aiolfi, storico collaboratore di Gaber, con il personale racconto dello sciopero dei lavoratori della Fabbrica Innocenti a cui i due fecero visita insieme.
4/3/202355 minutes, 20 seconds
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Il più serio qualunquista d’Europa

In questa puntata ascoltiamo un estratto della lunga intervista concessa da Gaber a Radio canale 96 (con Alberto Pugnetti, Marco Mangiarotti e Riccardo Piferi) nel 1976. Nello specifico il dialogo ripercorre i temi dello spettacolo libertà obbligatoria in scena nelle stagioni teatrali dal 1976 al 1978. Gaber in questa intervista ha 37 anni e ha abbandonato la musica leggera, descritta nelle precedenti puntate. Nell’intervista viene fatto ascoltare il monologo I Partiti e Chiedo scusa se parlo di Maria una canzone che parla del rapporto fra personale e politico. L’ospite della puntata è il premio Nobel Dario Fo intervistato da Andrea Pedrinelli.
4/3/202345 minutes, 1 second
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La mia generazione ha perso

In questa puntata ascoltiamo la seconda parte dell’incontro di Gaber al Teatro Puccini di Firenze del 2001 condotto da Marco Mangiarotti. Gaber si esibisce ne “La razza in estinzione”, fa sentire una versione aggiornata del brano “Si può” e interpreta dal vivo “Quando sarò capace di amare” una delle canzoni d’amore più importanti della sua produzione. Al termine del dialogo con Mangiarotti ci sono delle domande dal pubblico in sala a cui risponde il Signor G. Gli ospiti della puntata sono Francesco Guccini intervistato da Massimo Bernardini e Roberto Vecchioni intervistato da Enzo Iacchetti.  
3/9/202352 minutes, 34 seconds
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Giovane G

Gaber intervistato da Marco Mangiarotti al Teatro Puccini di Firenze nel 2001 in occasione dell’uscita del suo disco “La mia generazione ha perso” ripercorre la sua carriera partendo dagli inizi. Durante l’incontro Gaber racconta i suoi esordi, la scoperta della chitarra e la gioventù con Paoli, Celentano e Jannacci. Il dialogo è intramezzato dalle esibizioni dei brani “Non Arrossire”, “Al Bar Casablanca”, “Le elezioni” e viene mostrato il videoclip del brano “Destra e Sinistra”. L’ospite della puntata è Sandro Luporini storico coautore e amico fraterno di Gaber intervistato da Massimo Bernardini.  
3/8/20236 minutes, 56 seconds