Spesso sono proprio le storie a spiegare nel modo migliore l’attualità e la realtà che ci circonda. E il mondo ne è pieno. In "Stories" andiamo alla ricerca di queste storie insieme a Cecilia Sala, che ci racconterà gli Esteri attraverso i suoi protagonisti, alcuni molto famosi, altri ancora da scoprire. “Stories” non rimarrà in una stanza, vi porterà in trasferta con Cecilia per scoprire sul campo quello che succede nel mondo: i contesti, le crisi e le buone notizie.
Ep.645: Un attentato dove si fabbricano le armi per bombardare i curdi
L’attentato contro lo stabilimento dell’industria della Difesa turca ha ucciso 5 persone e ne ha ferite 22, e potrebbe avere a che fare con una delle attività che si svolgono lì: la lavorazione dei jet che il Paese usa per bombardare i curdi. Anche se nessun gruppo ha ancora rivendicato l’attacco, il governo turco ha iniziato a bombardare il Kurdistan iracheno, dove ha la sua sede in esilio il Pkk, il principale indiziato, e anche i curdi siriani a Kobane. Il Pkk è il Partito-milizia fondato da Öcalan, condannato all’ergastolo e a cui di recente un parlamentare ultranazionalista alleato del presidente Erdoğan ha chiesto di annunciare la fine della lotta armata e degli attentati in cambio di una detenzione meno dura.
Fonti: Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “An Interview with PKK Leader Abdullah Öcalan" pubblicato sul canale Youtube Journeyman Pictures il 15 ottobre 2007; video “Abdullah Öcalan'ın Türkiye'ye Getirilişi | 1999 | 32. Gün Arşivi" pubblicato sul canale Youtube 32.Gün il 15 febbraio 2021; account X DW News, 23 ottobre 2024; account X DW News, 22 ottobre 2024; account X Clash Report, 23 ottobre 2024; account X Zeynep Merdan, 24 ottobre 2024; video "Milli Savunma Bakanı Yaşar Güler konuşuyor" pubblicato sul canale Youtube Habertürk TV, 24 ottobre 2024; account X OSINTdefender, 23 ottobre 2024; account X ScharoMaroof, 24 ottobre 2024.
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10/24/2024 • 7 minutes, 56 seconds
Ep.644: Tre figli di Murdoch provano a spostare a sinistra l’impero mediatico
Una famiglia miliardaria – quella del magnate novantenne Rupert Murdoch – si ritrova in un tribunale a Reno, in Nevada. I membri di sinistra della famiglia hanno fatto causa a quelli di destra. La posta in gioco è un impero mediatico che comprende dal Wall Street Journal a Sky, dalla più grande televisione via cavo degli Stati Uniti, Fox News, alla casa editrice HarperCollins. Chi vincerà potrà influenzare un poco il mondo, in una direzione o nell’altra.
Fonti: Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “How Murdoch's Succession Will Change Media Forever" pubblicato sul canale Youtube The Project il 17 settembre 2024; video “James Murdoch quits News Corporation | 7.30" pubblicato sul canale Youtube ABC News (Australia) il 4 agosto 2020; video “Why climate change has run its course" pubblicato sul canale Youtube Fox News il 9 giugno 2018; video “Is This Fox News' Most Insane Climate Change Denying Clip Ever?” pubblicato sul canale Youtube The Majority Report w/ Sam Seder il 12 febbraio 2015.
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10/23/2024 • 8 minutes, 28 seconds
Ep.643: Nonostante Ilan Shor la Moldova è ancora europeista
L’economista europeista Maia Sandu ha vinto il primo turno delle elezioni in Moldova. Anche al referendum ha vinto il “sì, vogliamo entrare nell’Unione”, ma soltanto per poche migliaia di voti. Nonostante Ilah Shor, un oligarca moldavo amico di Putin, ricercato nel paese e fuggito in Israele, abbia provato a destabilizzare la politica locale e il voto.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Moldovan President Maia Sandu campaigns ahead of crunch dual vote | AFP" pubblicato sul canale Youtube AFP News Agency il 16 ottobre 2024; video “Moldavia, in migliaia in piazza con Maia Sandu per..." pubblicato sul canale Youtube Il Sole 24 ORE il 6 dicembre 2020; account X Visegrád 24, 27 settembre 2024; video “Conferință de presă susținută de Ilan Shor privind fraudele de la Banca de Econo..." pubblicato sul canale Youtube
Privesc.Eu Moldova il 25 luglio 2016; video “Protest împotriva Americii, Europei și a guvernării: „Am fost prieteni cu rușii, am trăit bine” pubblicato sul canale Youtube Ziarul de Gardă il 19 settembre 2022.
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10/22/2024 • 8 minutes, 45 seconds
Ep.642: Musk paga gli elettori a ridosso delle elezioni
Elon Musk, che ha 284 miliardi di dollari, donerà 1 milione di dollari al giorno, ogni giorno, fino alle elezioni presidenziali del 5 novembre. La petizione è a sostegno dell’emendamento che garantisce la libertà di parola e di quello che garantisce il diritto degli americani a girare armati. Ma è un escamotage: Musk paga per motivare più persone di destra ad andare a votare, un’operazione che potrebbe essere un crimine.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Elon Musk Awards $1M To Random Person At Town Hall" pubblicato sul canale Youtube Farzad il 20 ottobre 2024; video “Musk Meets Voters in Pennsylvania, Hints at Serving in Trump Administration | WSJ News" pubblicato sul canale Youtube WSJ News il 19 ottobre 2024; video “Rick Hasen — A Real Right to Vote - with Representative Jamie Raskin and Sherrilyn Ifill" pubblicato sul canale Youtube Politics and Prose il 17 febbraio 2024.
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10/21/2024 • 7 minutes, 42 seconds
Ep. 641: Obada e Fouza dalla Siria – parte 2
Due anni prima che Fouza prendesse fuoco maneggiando petrolio grezzo mentre la sua città era assediata dallo Stato Islamico, un altro giovane siriano veniva gambizzato dal regime di Assad. Il suo nome è Obada. Era il 2012, Obada al tempo aveva 16 anni. Stava camminando per le strade della sua città, Daraa, ricordata per essere stata al centro della primavera araba in Siria, ma anche per il conseguente violento assedio dell'esercito siriano. Obada viene colpito a schiena e gambe da un cecchino di Assad. Per salvarsi e ricevere le cure intraprende un complicato viaggio fino ad Amman, in Giordania, dove si trova ancora oggi. Obada è in sedia a rotelle, e insieme a un gruppo di siriani con disabilità e mutilazioni ha deciso di rendersi utile. Lavora all'ospedale di Medici senza frontiere di Amman come vocational trainer: aiuta le persone con un corpo ferito e un passato complicato come il suo a trovare un lavoro. Tra di loro c'è proprio Fouza, che con l'appoggio di Obada sta tornando a immaginare un futuro.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Syria: Dispatches from Daraa” pubblicato sul canale YouTube Human Rights Watch l'1 giugno 2011; video “25 killed as Syrian troops storm Daraa: activist” pubblicato sul canale YouTube AFP News Agency il 26 aprile 2011; video “The full interview with president Assad of Syria (Dutch subtitles)" pubblicato sul canale YouTube Nieuwsuur il 18 dicembre 2015; video “Tennis Ball Sound Effects" pubblicato sul canale YouTube REAL SOUND HUB il 25 maggio 2021.
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10/19/2024 • 9 minutes, 14 seconds
Ep.640: Yahya Sinwar, il capo di Hamas
Yahya Sinwar era il capo di Hamas nella Striscia di Gaza e la mente dietro al pogrom del 7 ottobre. Da un anno viveva nascosto e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu lo chiamava: “Un uomo morto che cammina”. Sinwar, che è morto per mano dell’esercito israeliano a 62 anni, aveva trascorso un terzo della sua vita nelle prigioni israeliane.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Yahya Sinwar Death LIVE News | Hamas Chief Sinwar's Last Fiery Speech Before IDF 'Killing' | Israel" pubblicato sul canale Youtube Hindustan Times il 17 ottobre 2024; video pubblicato sul canale Telegram The Defender Dome il 17 ottobre 2024; video “Middle East Intifada" pubblicato sul canale Youtube AP Archive il 4 ottobre 2018; video “WRAP Hamas leader Yassin killed in Israeli airstrike" pubblicato sul canale Youtube AP Archive il 30 luglio 2015; video “Israel/Palestine Intifada" pubblicato sul canale Youtube AP Archive il 21 luglio 2015; video “Gaza - Sheikh Ahmad Yassin says US is terror state" pubblicato sul canale Youtube AP Archive il 21 luglio 2015; video "Hamas sees Gilad Shalit deal as blueprint for future swaps" pubblicato sul canale Youtube i24NEWS English il 18 ottobre 2021; account X Documenting Israel, 17 ottobre 2024
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10/18/2024 • 9 minutes, 23 seconds
Ep.639: Salsicce velenose e una faida nell’azienda più misteriosa d’America
Boar’s Head, in italiano: “La testa del cinghiale”, è un marchio di salumi famoso negli Stati Uniti. I suoi prodotti sono acquistati in tutto il paese, qualsiasi americano ha messo in frigorifero oppure in dispensa un insaccato con sopra l’etichetta la testa dorata di cinghiale su sfondo nero. L’azienda è gestita dagli eredi di due famiglie: di loro non si sa niente, i loro nomi non compaiono mai. Ma quest’estate dieci persone sono morte dopo aver mangiato delle salsicce prodotte da Boar’s Head: uno scandalo che ha reso pubblici nomi e volti che per decenni erano rimasti segreti. E che ha svelato un faida famigliare per il controllo dell’azienda.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Manhattan Waldorf Astoria hotel” pubblicato sul canale Youtube Artplore big cities il 21 agosto 2023.
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10/17/2024 • 8 minutes, 9 seconds
Ep.638: In Giappone il cliente non ha più sempre ragione
L’espressione “kasuhara” in giapponese è un’abbreviazione per dire “molestie da parte del cliente”. Anche se in Giappone il cliente è tradizionalmente venerato e ancora oggi i baristi usano il giapponese onorifico quando servono, i casi di insulti e umiliazioni contro chi lavora – camerieri, controllori, commessi, tassisti – sono così tanti che la politica ha deciso di rimediare: a Tokyo è stata emessa un’ordinanza contro le aggressioni dei clienti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “【“カスハラ”の実態】客からの迷惑行為 追い込まれる従業員らの切実な声『バンキシャ!』” pubblicato sul canale Youtube 日テレNEWS il 19 maggio 2024; video “Japan's New Problem: Kasuhara” pubblicato sul canale Youtube Paahtis il 10 ottobre 2024; video “全国初の「カスハラ防止条例」東京都議会で可決・成立 罰則規定なく実効性に課題も…” pubblicato sul canale Youtube TOKYO MX NEWS il 4 ottobre 2024
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10/16/2024 • 6 minutes, 38 seconds
Ep.637: Per tanti account X Biden fabbrica uragani per uccidere i repubblicani
Due uragani hanno colpito le coste americane, provocando oltre 200 morti, miliardi di dollari di danni e milioni sfollati. Questa situazione già disastrosa è stata peggiorata dalla condivisione di bugie e complotti sulle piattaforme social, in particolare su X, l’ex Twitter. Tra influencer trumpiani con milioni di follower secondo cui anche le tempeste sono fabbricate dall’Amministrazione democratica alle milizie armate di ultra destra che danno la caccia agli uomini e alle donne della Protezione civile.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “A look at Hurricane Milton's damage throughout Florida” pubblicato sul canale Youtube CBS News l'11 ottobre 2024; video “Caught in DEADLY Hurricane Milton lightning” pubblicato sul canale Youtube Daily Mail il 9 ottobre 2024; video “‘This was a double lie’: Daniel Dale on Trump’s false claim about FEMA” pubblicato sul canale Youtube CNN il 7 ottobre 2024; video "Florida residents begin to recover from the devastating damage left behind from Hurricane Milton" pubblicato sul canale Youtube NBC News l'11 ottobre 2024; video "Usa, l'uragano Milton si abbatte sulla Florida: le immagini di un tornado ripreso dalla strada" pubblicato sul canale Youtube La Repubblica il 10 ottobre 2024; video "The pictures don't lie': White House ripped for storm response" pubblicato sul canale Youtube Fox News l'11 ottobre 2024
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10/15/2024 • 9 minutes, 8 seconds
Ep.636: Il “piano dei generali” per il nord della Striscia di Gaza
Nella porzione nord della Striscia non arriva il cibo, l’acqua o il carburante dal 30 settembre: lì vivono circa 400 mila palestinesi a cui nel fine settimana è stato ordinato di andarsene. Queste due mosse – il blocco degli aiuti umanitari e il nuovo ordine di evacuazione forzata – assomigliano a due delle prescrizioni di un piano criminale, soprannominato “il piano dei generali”, redatto dal generale israeliano in pensione Giora Eiland, e che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu sta “studiando”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X Avichay Adraee, 13 ottobre 2024; account X Daniel Mayakovski, 29 dicembre 2023; account X B.M., 12 settembre 2024; account X Marwa Fatafta, 14 ottobre 2024; audio delle stories di Instagram dell'account motaz_azaiza, 14 ottobre 2024; account X Nicola Perugini, 14 ottobre 2024
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10/14/2024 • 8 minutes, 12 seconds
Ep.635: Fouza dalla Siria – parte 1
Fouza è nata a Deir Ezzor, in Siria. Quando lo Stato islamico è arrivato in città, lì ha ucciso – in un solo giorno, uno per volta – almeno 135 siriani e ne ha rapiti 400. Poi ha messo la città sotto assedio. Fouza c’era, era un’adolescente e stava preparando l’equivalente del nostro esame di maturità. Mancavano materie prime e carburante, le famiglie cercavano petrolio scavando pozzi. Fouza ha preso fuoco maneggiando petrolio grezzo mentre attorno erano in corso i combattimenti. Si è svegliata in ospedale con gravi ustioni al collo, al petto, alle braccia, alle mani e su parte del volto. Nell’ospedale di Medici Senza Frontiere ad Amman convivono pazienti e personale che erano sui fronti opposti della guerra civile a casa propria. Fouza è sopravvissuta allo Stato Islamico in una città dove i civili si sono armati per combattere Daesh accanto ai soldati di Assad. Oggi è seguita da Obada, un giovane siriano gambizzato dal regime di Assad e il vocational trainer di Msf nell’ospedale.
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10/12/2024 • 8 minutes, 37 seconds
Ep.634: La “sorpresa d’ottobre” della campagna americana è un libro
Durante la pandemia, quando gli americani ancora aspettavano i vaccini, l’allora presidente Donald Trump ha fatto uno strano regalo a Vladimir Putin. Kamala Harris conta davvero poco nelle decisioni di politica estera dell’Amministrazione Biden. Il presidente degli Stati Uniti chiama il primo ministro israeliano: “Quel figlio di puttana di Netanyahu”. Queste sono alcune delle rivelazioni contenute in “War”, l’ultimo libro di Bob Woodward.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Trump disputes report that, as president, he secretly sent Putin COVID-19 testing kit" pubblicato sul canale YouTube WHAS11 il 9 ottobre 2024; video "Donald Trump Gets Played By These Guys" - VP Harris On Trump's Relationships With Putin, Un & Or…" pubblicato sul canale YouTube The Late Show with Stephen Colbert il 9 ottobre 2024; video "New Book Reveals Trump's Secret Calls to Putin" pubblicato sul canale YouTube Late Night with Seth Meyers il 9 ottobre 2024; video "Tim Walz discusses Trump-Putin reports from new Woodward book" pubblicato sul canale YouTube Associated Press il 9 ottobre 2024; video "Journalist Bob Woodward reveals Trump-Putin conversation" pubblicato sul canale YouTube CNN l'8 ottobre 2024.
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10/11/2024 • 8 minutes, 32 seconds
Ep.633: Davvero Israele può bombardare il programma atomico iraniano?
Ieri Biden e Netanyahu si sono parlati al telefono per la prima volta da agosto, e hanno discusso la rappresaglia per i 180 missili balistici che l’Iran ha lanciato contro lo stato ebraico la settimana scorsa. I media scrivono da giorni che uno dei bersagli possibili della risposta israeliana sarebbe il programma atomico dell’Iran. Ma quando parliamo di un bombardamento in grado di sfondare gli impianti cruciali di Teheran, lo stato ebraico dipende, sul piano pratico delle armi e non su quello più astratto della diplomazia, dalla volontà americana.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X Jason Brodsky, 9 ottobre 2024; account X Van Jackson, 6 ottobre 2024; video “Benjamin Netanyahu draws 'red line' on Iran nuclear programme” pubblicato sul canale Youtube The Telegraph il 28 settembre 2012; video “The World’s First Cyber Weapon Attack on a Nuclear Plant | Cyberwar” pubblicato sul canale Youtube VICE News il 28 marzo 2024; video “Bush blasts Iran” pubblicato sul canale Youtube CNN il 14 gennaio 2008; video “Biden says he won't support an Israeli attack on Iran nuclear facilities, oil installations" pubblicato sul canale Youtube CBS News il 10 ottobre 2024; video “Biden urges Israel not to attack Iran’s nuclear sites in rare appearance” pubblicato sul canale Youtube CNN il 5 ottobre 2024
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10/10/2024 • 9 minutes, 10 seconds
Ep.632: “In Israele i senza legge sono diventati la legge” – parte 2
“Gli impuniti” dell’inchiesta di Ronen Bergman sono Ben Gvir e Smotrich, ed è alla loro ascesa al potere che si riferisce il premio Pulitzer israeliano quando dice: “Dopo cinquant’anni in cui Israele è stato incapace di fermare la violenza e il terrorismo ebraico, i senza legge sono diventati la legge”. Gli ex simpatizzanti del terrorismo o aspiranti terroristi, che prima gli apparati di sicurezza guardavano con sospetto e cercavano di contenere, oggi sono al governo e hanno il potere di condizionare gli apparati di sicurezza.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “The Prophet (trailer)” pubblicato sul canale Youtube Other Israel Film Festival il 21 gennaio 2023; video “TURNING POINT: 1994 Ibrahimi Mosque Massacre” pubblicato sul canale Youtube Middle East Eye il 12 ottobre 2023; video “Rabin Assassination: Last Speech at Rally, Assassination Yitzhak Rabin: Arafat Reaction - Grieving M” pubblicato sul canale Youtube AP Archive il 18 aprile 2021
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10/9/2024 • 9 minutes, 31 seconds
Ep.631: “In Israele i senza legge sono diventati la legge” – parte 1
L’impunità comincia con i primi insediamenti costruiti in Cisgiordania negli anni Settanta e arriva al febbraio del 2023, quando centinaia di coloni si presentano nel villaggio palestinese di Huwara: appiccano il fuoco a case e automobili dei residenti, uccidono una persona e ne feriscono centinaia, in quello che il comandante israeliano responsabile della zona ha definito “un pogrom”. Ronen Bergman, giornalista del New York Times che quest’anno ha vinto il premio Pulitzer per la sua copertura della guerra a Gaza, ha ricostruito come in Israele una minoranza, dopo aver proliferato nell’impunità per cinquant’anni, è arrivata fino al governo del paese. Oppure: “Come i senza legge sono diventati la legge”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Israeli settlers attack village of Duma in south of Nablus” pubblicato sul canale Youtube Middle East Eye il 16 aprile 2024; video “Duma village bids farewell to arson attack victim” pubblicato sul canale Youtube Al Jazeera English l'8 settembre 2015; account X Benzi Sanders, 6 ottobre 2023; account X Nimrod Flaschenberg, 1 marzo 2023
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10/8/2024 • 8 minutes, 41 seconds
Ep.630: Il 7 ottobre per l’israeliano che parla con Hamas
Dal 2006, Gershon Baskin ha un canale aperto con Ghazi Hamad, un dirigente alto in grado di Hamas che è stato il viceministro degli Esteri nel governo di Gaza. Con lui, in 17 anni di dialogo, Baskin ha costruito un rapporto di confidenza: fino al 7 ottobre. Dopo il massacro di un anno fa, Ghazi Hamad ha detto in televisione: “Dovevamo dare una lezione a Israele. Questo 7 ottobre è soltanto il primo. Ci sarà un secondo 7 ottobre, e un terzo e un quarto. Dovremo pagare un prezzo per questo? Sì. E siamo pronti a pagarlo”. Quel giorno Baskin ha scritto a Hamad: “Penso che tu abbia perso la testa e il tuo codice morale. Non voglio parlarti mai più”. Nonostante questo, secondo Baskin oggi è ancora possibile un accordo per liberare i circa 100 ostaggi israeliani intrappolati nei tunnel e fermare le bombe su Gaza. E Baskin ha ripreso a parlare con Hamad pur di realizzarlo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Meet Hamas official Ghazi Hamad” pubblicato sul canale Youtube HonestReporting il 2 novembre 2023; video “Hamas official claims it's their 'legal right' to fight against Israeli occupation” pubblicato sul canale Youtube NBC News il 3 novembre 2023; video “Hamas releases film recounting details of Gilad Shalit kidnapping” pubblicato sul canale Youtube Haaretz.com il 18 febbraio 2015; video “Israeli PM Netanyahu: Gilad Shalit is Coming Home” pubblicato sul canale Youtube Israel National News - Arutz Sheva il 12 ottobre 2011
Il 25-26 ottobre a Lugano si svolgerà Plan B Forum, conferenza su Bitcoin che riunisce figure del mondo tech e imprenditori per discutere di adozione di Bitcoin, economia, libertà finanziaria e libertà di parola. Con il codice WILLMEDIA ricevi uno sconto dedicato. Scopri di più qui
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10/7/2024 • 10 minutes, 30 seconds
Ep.629: Sama da Gaza
Sama è una ragazzina palestinese di 13 anni, è nata a Rafah, nella porzione meridionale della Striscia di Gaza. È ricoverata nell’ospedale di Medici Senza Frontiere ad Amman, in Giordania, perché la parte frontale del suo corpo è ustionata. Un pezzo della famiglia di Sama è ancora intrappolato nella striscia di Gaza. L’ospedale di Msf ad Amman accoglie persone da tutte le guerre del Medio Oriente, e qui la ricostruzione dei corpi diventa tanto importante quanto la cura della salute mentale dei pazienti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Israel-Gaza Conflict 2014: Mideast Rockets and Airstrikes Continue | The New York Times” pubblicato sul canale YouTube The New York Times il 13 luglio 2014.
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10/4/2024 • 10 minutes, 34 seconds
Ep.628: Un giornalista di Al Jazeera parla dopo nove mesi in un carcere israeliano
Imad Abu Awad è un giornalista e analista palestinese di Al Jazeera, che dopo il 7 ottobre ha passato nove mesi in una prigione israeliana, senza accuse. È stato arrestato a casa sua: persino i soldati israeliani che sono andati a prenderlo erano in imbarazzo, perché conoscono lui e conoscono la zona e sapevano che trattarlo alla stregua di un terrorista era ridicolo. In carcere Imad ha perso diciotto chili: il pasto era una tazzina da caffè piena di riso condito. Viveva in una cella per sei persone con altre 13, in quasi un anno non ha mai potuto vedere la sua famiglia e solo una volta ha incontrato il suo avvocato.
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10/3/2024 • 10 minutes
Ep.627: I 180 missili contro Israele sono un grande azzardo per Ali Khamenei
Ieri sera, alle 19.30, 180 missili balistici sono partiti dal territorio dell’Iran per andarsi a schiantare contro quello di Israele. Quella di ieri è la mossa più audace di un leader, l’ayatollah Ali Khamenei, che soltanto fino a sei mesi fa era famoso per la sua “pazienza strategica”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X Indo-Pacific News - Geo-Politics & Defense, 1 ottobre2024; account X OSINTdefender, 1 ottobre 2024; video "Iran's Supreme Ayatollah Ali Khamenei Speech Live | Death Anniversary Of Ayatollah Khomeini | N18L" pubblicato sul canale Youtube CNN-News18 il 3 giugno 2024; account X Visegrád 24, 2 ottobre 2024; account X Prime Minister of Israel, 30 settembre 2024
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10/2/2024 • 8 minutes, 50 seconds
Ep.626: Israele invade il Libano. C’entra anche un fallimento internazionale
Questa notte gli uomini e i mezzi pesanti israeliani hanno invaso il sud del Libano. Tra il nord di Israele e il sud del Libano in realtà non esiste un confine riconosciuto: in mancanza di quello è la Linea blu a separare i due paesi. La risoluzione delle Nazioni Unite del 2006, alla fine dell’ultima guerra, prevedeva che Hezbollah si ritirasse a nord del fiume Litani. Ad assicurare il pattugliamento di questo confine c’è la missione dell’Onu Unifil che però ha sicuramente fallito nel raggiungere quello che, in origine, era uno dei suoi scopi più importanti: disarmare Hezbollah.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X Babak Taghvaee - The Crisis Watch, 1 ottobre 2024; video "وزير الطاقة الإسرائيلي: إذا انقطعت الكهرباء في إسرائيل لساعات ستنقطع لشهور في لبنان" pubblicato sul canale Youtube AlArabiya il 20 giugno 2024; video "Israel begins 'limited' ground offensive against Hezbollah in Lebanon" pubblicato sul canale Youtube ABC7 l'1 ottobre 2024; account X Documenting Israel, 1 ottobre 2024; video "Interim forces mark UN peacekeeping day with parade" pubblicato sul canale Youtube AP Archive il 21 luglio 2015; video "Irish soldier in UN peacekeeping mission killed in Lebanon | ANC" pubblicato sul canale Youtube ANC 24/7 il 16 dicembre 2022; video "51 people killed and 223 injured in Israeli strikes on Wednesday, Lebanon health ministry says" pubblicato sul canale Youtube AP Archive il 30 settembre 202
Il 25-26 ottobre a Lugano si svolgerà Plan B Forum, conferenza su Bitcoin che riunisce figure del mondo tech e imprenditori per discutere di adozione di Bitcoin, economia, libertà finanziaria e libertà di parola. Con il codice WILLMEDIA ricevi uno sconto dedicato. Scopri di più qui
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10/1/2024 • 7 minutes, 57 seconds
Ep.625: La sorte di Hezbollah cambia la faccia al medio oriente
Nelle ultime due settimane abbiamo capito una cosa: Israele ha scommesso che l’Iran non avrebbe reagito e ha accelerato una resa dei conti brutale con i nemici esterni. Ha ucciso Hassan Nasrallah, ha bombardato il centro di Beirut, ha preso di mira il pezzo di Yemen sotto il controllo degli houthi di Ansar Allah. Al contempo alcuni media arabi riportavano la notizia che il fratello del dittatore siriano Bashar el Assad, Maher detto “lo psicopatico”, che comanda la Quarta divisione dell’esercito, sarebbe stato ucciso. La famiglia Assad, come gli houthi, Hezbollah e Hamas fa parte del sedicente Asse della resistenza – un’alleanza che ha la sua testa a Teheran. Dopo la sorte che è toccata a Hezbollah, la milizia più importante dell’Asse, tutti i membri dell’alleanza ora sanno che se il loro dominio violento fosse minacciato, la Repubblica islamica non si prenderebbe troppi rischi per provare a salvarli. Come ha scritto Firas Maqsad, citando Lenin e riferendosi a quello che è successo a partire dal 17 settembre nella regione: “Ci sono decenni in cui non succede niente, e settimane in cui accadono decenni”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X Babak Taghvaee - The Crisis Watch, 30 settembre 2024; account X Joe Truzman, 29 settembre 2024; account X OSINTdefender, 29 settembre 2024; video "Ayatollah Khamenei: 'No one can stop' Muslim resistance if Israel keeps bombing Gaza" pubblicato sul canale Youtube Times Of India il 17 ottobre 2023; video "Hamas political leader Ismail Haniyeh killed in Tehran, Hamas and Iranian media say" pubblicato sul canale Youtube CNN il 31 luglio 2024
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9/30/2024 • 7 minutes, 28 seconds
Ep.624: Israele ha ucciso Nasrallah, il capo di Hezbollah
Il numero uno di Hezbollah, Hassan Nasrallah, è morto nell’ultimo bombardamento israeliano contro Beirut – lo hanno detto le Forze armate dello stato ebraico, che l’hanno ucciso e l’ha confermato Hezbollah. Ieri pomeriggio i jet hanno sganciato bombe anti-bunker contro il quartiere di Dahiya, nel sud della capitale, e hanno raso al suolo sei palazzi. Nel bunker sotto quei palazzi c’era il quartier generale della milizia-partito Hezbollah. Il numero di vittime non è ancora chiaro perché la distruzione è tale che le operazioni di soccorso procedono a rilento. Ma dall’inizio di questa settimana, e prima di ieri, gli attacchi israeliani in Libano avevano già ucciso 700 persone.
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9/28/2024 • 8 minutes, 29 seconds
Ep.623: Uno strano procuratore, nove ragazzi ivoriani e la Champions League
Ad Abidjan, in Costa d’Avorio, arriva un uomo che dice di chiamarsi Zeynalov e di essere un procuratore calcistico. Organizza gli open day, osserva giocare centinaia di giovani aspiranti calciatori e alla fine decide: nove ragazzi andranno con lui in Europa. Ma non esattamente dove i ragazzi si aspettavano: Zeynalov li porta in Transnistria. La Champions League non la vedranno mai, la società di Zeynalov fa da scudo a una grande truffa per spillare soldi a ragazzini africani.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "Wow! What You See & Hear in The Real Streets of Adjame, Abidjan Cote D'Ivoire" pubblicato sul canale Youtube AFRICAN TIGRESS il 15 maggio 2022; video "Sheriff Tiraspol vs Manchester United (UEFA Europa League) Zimbru Chișinău Stadium" pubblicato sul canale Youtube Sisu Gabriel il 19 settembre 2022; video "LATE GOAL of Sébastien Thill (Sheriff Tiraspol) v Real Madrid at 89 / 2021-22 UCL GS MD2" pubblicato sul canale Youtube TheLastMinuteGoals il 3 ottobre 2021; video "Is This The Biggest Upset In Champions League History? The Moment Sheriff Defeated Real Madrid!" pubblicato sul canale Youtube TNT Sports il 29 settembre 2021; video "Effage Rody Junior (2004 Striker Dinamo Auto) 2022-2023 season" pubblicato sul canale Youtube Rasul Allahverdiyev il 10 gennaio 2023
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9/27/2024 • 8 minutes, 16 seconds
Ep.622: Nella capitale della militanza palestinese, Firas vorrebbe parlare di politica
Durante la prima Intifada, Firas fabbricava in casa piccole bombe che poi lanciava contro i soldati israeliani. Quando è stato arrestato, gli hanno dato 15 anni di carcere, ma non ne ha mai scontato uno grazie agli accordi di Oslo: in quegli anni, tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, il primo ministro israeliano Rabin e il capo dell’Olp Arafat parlavano di pace. Jenin è la capitale della militanza, della violenza e della resistenza palestinese alle occupazioni di tutte le epoche. Arafat la chiamava “Jeningrad”, riferendosi alla battaglia di Stalingrado, e intendeva dire: a prescindere dal sangue che verrà versato, è la città che non cederà mai all’occupazione. Tra il sangue versato a Jenin c’è anche quello del figlio di Firas, morto di recente, col fucile in mano, a diciotto anni.
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9/26/2024 • 10 minutes, 32 seconds
Ep.621: Sam Altman, l’uomo dietro ChatGpt, ora vuole i nostri occhi
La raccolta delle immagini dell’iride in tutto il mondo dura da più di due anni: fino a oggi sarebbero stati registrati gli occhi di più di 26 milioni di persone, per un valore totale di 15 miliardi di dollari. Questi numeri raccontano il nuovo progetto di Sam Altman che si chiama “Worldcoin” e che come al solito ha un obiettivo sobrio: fornire un percorso verso un reddito di base universale per il giorno in cui l’economia globale sarà sconvolta dall’Intelligenza artificiale. Insomma, Sam Altman si aspetta che l’Intelligenza artificiale possa distruggere moltissimi posti di lavoro, così questo progetto di Altman serve a compensare ChatGpt, l’altro progetto di Altman.
Le fonti audio di questa puntata sono tratte da: video "people running for worldcoin eye scanner in the mall " pubblicato sul canale Youtube nakuru icon il 29 luglio 2023; video "Why Sam Altman's Worldcoin needs your biometric data | DW Business" pubblicato sul canale Youtube DW News il 24 luglio 2023; video "At a meet up in Seoul, South Korea, co-founders of Tools for Humanity and the Worldcoin project Sam Altman and Alex Blania discussed what the project is about and what problems it's trying to help solve" pubblicato sul canale Youtube Worldcoin il 3 luglio 2023; video "Kenya suspends Worldcoin project over data safety concerns" pubblicato sul canale Youtube NBC News il 4 agosto 2023
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9/25/2024 • 8 minutes, 21 seconds
Ep.620: Il giorno più insanguinato per il Libano dalla guerra civile
Ieri mattina 80 mila libanesi hanno ricevuto una telefonata che diceva di allontanarsi dai luoghi “dove Hezbollah nasconde i suoi uomini e i suoi missili”. Dopo i messaggi automatici sono arrivate le bombe: 1.300 obiettivi colpiti, il più pesante attacco israeliano contro il Libano dalla fine della guerra nel 2006. I morti sono almeno 550, 50 sono bambini.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X Hanin Ghaddar, 23 settembre 2024; account X OSINTdefender, 23 settembre 2024; account X Tehran Times, 23 settembre 2024; account X Prime Minister of Israel, 23 settembre 2024; account X Breaking News, 23 settembre 2024; account X Abu Ali Express English, 24 settembre 2024; account Instagram Al Jazeera English, 24 settembre 2024
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9/24/2024 • 7 minutes, 25 seconds
Ep.619: La ribellione fredda di Gisèle Pelicot
In Francia è in corso un processo per stupro a cinquanta uomini. Hanno tra i 21 e i 68 anni. Tra loro c’è un po’ di tutto: dirigenti, facchini, commessi, un giornalista, un infermiere, una guardia carceraria, un ufficiale dei vigili del fuoco. Alcuni single, altri sposati, altri divorziati. Sono tra i settantadue uomini che tra il 2011 e il 2020 insieme al marito, Dominique Pelicot, hanno violentato Gisèle Pelicot.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "Affaire Mazan : sa mère, Gisèle Pélicot, abusée par plus de 50 hommes, elle témoigne | Speech" pubblicato sul canale Youtube Konbini il 7 settembre 2024; video "Procès de Mazan : le "père" de Caroline a drogué sa mère pendant 10 ans pour la livrer à des hommes" pubblicato sul canale Youtube Ça commence aujourd'hui - France Télévisions il 9 gennaio 2024; video "Viols de Mazan : le procès de la masculinité toxique ?" pubblicato sul canale Youtube Public Sénat il 18 settembre 2024
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9/23/2024 • 7 minutes, 3 seconds
Ep.618: Tra Israele e Hezbollah ora la guerra totale è più vicina
Aerei da guerra israeliani hanno attaccato Beirut, nel primo bombardamento con i jet contro la capitale del Libano dal 7 ottobre. Un funzionario di Hezbollah ha detto all’AFP che Ibrahim Aqil è stato ucciso nell’attacco. Aqil era il numero due delle forze militari di Hezbollah e comandava l’unità d'élite Radwan. Dopo questi eventi una delle domande è: Israele vuole distruggere Hezbollah, così come diceva di voler distruggere Hamas e poi ha distrutto la Striscia di Gaza e ha ucciso più di 40 mila persone? Netanyahu ha detto che Israele vuole riportare a casa quelle persone che vivevano al confine con il Libano e un anno fa sono state evacuate, ma per il ministro della Difesa Gallant, “il centro di gravità della guerra si sta spostando da Gaza al nord”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "Sonic booms from Israeli jets heard over Beirut during Nasrallah speech" pubblicato sul canale Youtube Guardian News il 19 settembre 2024; account X Middle East Eye, 20 settembre 2024
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9/20/2024 • 8 minutes, 3 seconds
Ep.617: La prediletta di Donald Trump
Laura Loomer è una trentunenne ebrea dell’Arizona. Ha detto che “L’islam è un cancro”, che “i democratici che hanno bloccato la vittoria di Trump nel 2020 meritano la pena di morte”, e che “l’11 settembre ce lo siamo fatti da soli – è stato un inside job”. Loomer ha viaggiato con Trump sull’aereo privato di lui per accompagnarlo al dibattito contro Kamal Harris: secondo un po’ di osservatori in questo momento Loomer è la consigliera più influente del candidato repubblicano, secondo altri i due hanno una relazione.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "What's Up With Donald Trump and Laura Loomer?" pubblicato sul canale Youtube NowThis Impact il 16 settembre 2024; video "Who is Laura Loomer, the right-wing activist in Trump's inner circle?" pubblicato sul canale Youtube CNN il 13 settembre 2024; account Youtube Shorts Mojo Story, 14 settembre 2024; account X Laura Loomer, 17 settembre 2024
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9/19/2024 • 7 minutes, 12 seconds
Ep.616: Come fa il Mossad a far esplodere cercapersone e radio di Hezbollah
Ieri e oggi una serie di migliaia di esplosioni ha distrutto i cercapersone e i walkie-talkie usati dai membri di Hezbollah in Libano. Ha ferito quattromila miliziani, dodici persone sono morte e due delle vittime sono bambini. Anche l’ambasciatore iraniano a Beirut e alcuni miliziani in Siria sono rimasti feriti. I device usati da Hezbollah si chiamano Pager, sono un oggetto del passato ma il gruppo li utilizzava perché pensava fossero più difficili da intercettare degli smartphone. Secondo le fonti di Sky News Arabia, i cercapersone esplosi provenivano tutti da un lotto che è stato spedito cinque mesi fa. Il Mossad sarebbe riuscito a manomettere quel lotto da circa cinquemila Pager prima che fosse consegnato. Secondo il capo della società produttrice, quei Pager erano stati confezionato da un’azienda in Europa, in Ungheria. Forse è lì che il Mossad ha infilato circa 20 grammi di PETN – un materiale esplosivo molto potente – dentro ciascun apparecchio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X War_Room_ME, 17 settembre 2024; account X Bissan بيسان, 17 settembre 2024; video "Old school Motorola Pager Sounds" pubblicato sul canale YouTube more jello please il 23 settembre 2021; account X Aleph א, 17 settembre 2024; video "Exploding pagers injure 3,000 in suspected Israeli attack on Hezbollah" pubblicato sul canale YouTube The Telegraph il 17 settembre 2024; video "تصعيد أم تكتيك سياسي؟ نتنياهو يشعل الجبهة الشمالية مع لبنان | #التاسعة" pubblicato sul canale YouTube سكاي نيوز عربية il 16 settembre 2024.
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9/18/2024 • 7 minutes, 48 seconds
Ep.615: Come funziona la nuova legge che vieta la voce femminile a Kabul
Dalla fine di agosto, i nuovi compiti della polizia morale talebana sono: controllare che le donne afghane non alzino la voce in pubblico. Controllare che non cantino. Controllare che oltre ai capelli coprano la porzione inferiore del viso, naso e bocca. Controllare che non guardino negli occhi i maschi, a meno che non siano il padre, il figlio o il marito. Controllare, anche, che non ridano.
Le fonti audio di questa puntata sono tratte da: 4K walking tour in kabul Not what you expected, canale Youtube Sarzamin man, 14 settembre 2024; Inside a beauty salon in the Taliban's Afghanistan, Sky News, 18 agosto 2022; Afghan Women Protest Taliban’s Closure of Beauty Salons, canale Youtube The Quint, 19 luglio 2023; Taliban hold military parade to celebrate three years since takeover of Afghanistan, Afp, 14 agosto 2024; پیام رهبر امارت اسلامی به مناسبت عید سعید فط, canale Youtube Ariana News, 21 aprile 2023
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9/17/2024 • 7 minutes, 48 seconds
Ep.614: Molta violenza, molti gatti e Trump
Per la seconda volta in due mesi Donald Trump si è trovato nel raggio d’azione di un arma letale. Intanto a Springfield, Ohio, dove secondo l’ex presidente gli immigrati “mangiano i cani e i gatti”, sono cominciate ad arrivare minacce di morte contro gli haitiani e contro le autorità locali, considerate complici dell’invasione di stranieri. Su una cosa la campagna di Trump ha ragione: c’è un brutto clima di violenza e di odio negli Stati Uniti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “18 Holes of Relaxing Golf by the Sea” pubblicato sul canale Youtube di Taco Golf il 19 novembre 2023; account X di ABC News, 15 settembre 2024; video “Donald Trump Promotes Fake Rumor About Immigrants Eating Pets in Presidential Debate” pubblicato sul canale Youtube del Time l’11 settembre 2024; account X di Melissa Jean, 15 settembre 2024; video “Joe Rogan Experience #2113 - Christopher Rufo” pubblicato sul canale Youtube di PowerfulJRE il 5 marzo 2024; video “Stop the hate: Father tells politicians to stop using son’s name during immigration controversy” pubblicato sul canale Youtube di Dayton 24/7 Now l’11 settembre 2024; account X di Anthony Scott, 12 settembre 2024
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9/16/2024 • 11 minutes, 6 seconds
Ep.613: Nel segno del super ariete
Arthur Schubarth detto “Jack” è il proprietario di un ranch nel Montana e ha una visione: per superare i divieti di cacciare le specie protette, vuole importare campioni dei tessuti di questi animali e poi clonarli in laboratorio. Poi vuole invitare gli appassionati di armi e di caccia come lui nel suo ranch e dare inizio a una “grande festa”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “The Epic Hunt: Conquering the Alatau - Ultimate Ibex hunt in Kazakhstan” pubblicato sul canale Youtube Norma Ammo il 29 febbraio 2024; video “Montana Dude Ranch Vacation Like No Other - Bar W Guest Ranch Whitefish” pubblicato sul canale Youtube Bar W Guest Ranch il 29 marzo 2023; video “Epic Ibex Hunt in Kyrgyzstan (Running Shot at 330 Meters) | صيد الوعل في قيرغيزستان” pubblicato sul canale Youtube Huntourage il 6 settembre 2023; video “Il T. Rex attacca le auto | Jurassic Park | Clip in Italiano” pubblicato sul canale Youtube Boxoffice | Le Migliori Scene dei Film in Italiano l'11 gennaio 2022
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9/13/2024 • 8 minutes, 33 seconds
Ep.612: Con il gruppo hacker “Gattino” Teheran spia la campagna elettorale americana
Il gruppo hacker iraniano Apt 42, conosciuto anche con il nome “Gattino affascinante”, è riuscito a entrare nella campagna di Donald Trump attraverso la mail di Roger Stone, un consigliere del candidato repubblicano. Il metodo del gruppo è quello della “pesca subacquea” ed è già stato testato con successo da Teheran per hackerare le mail di un generale e di un ex ministro degli Esteri israeliani.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “FBI confirms investigation into alleged Trump campaign hack by Iran” pubblicato sul canale Youtube NBC News il 13 agosto 2024; video “נאום העקיצות של לבני - המערכת הפוליטית מחממת מנועים” pubblicato sul canale Youtube החדשות il 15 dicembre 2008; video “Cybersecurity expert weighs in on Trump’s claim his campaign was hacked by Iran” pubblicato sul canale Youtube PBS NewsHour il 13 agosto 2024; video “What does Roger Stone know about missing Hillary Clinton emails?” pubblicato sul canale Youtube WPLG Local 10 il 4 aprile 2018
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9/12/2024 • 7 minutes, 37 seconds
Ep.611: Ora l’anziano rimbambito è Trump
Gli esperti che hanno aiutato Kamala Harris a prepararsi al dibattito le hanno detto che la strategia doveva essere questa: non demonizzare Trump, trattalo come il protagonista di una stagione politica del passato. Il messaggio deve essere: lui è il vecchio, tu sei il nuovo. E così quando il candidato repubblicano ha iniziato a dire che gli immigrati mangiano gli animali domestici degli americani, o che Harris è una marxista, lei ha risposto con una risata, senza drammatizzare, ma trattando Trump come un anziano lunatico che parla da solo per strada.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Donald Trump Promotes Fake Rumor About Immigrants Eating Pets in Presidential Debate” pubblicato sul canale Youtube TIME l'11 settembre 2024; video “WATCH: Trump and Harris face off in their first presidential debate, hosted by ABC News” pubblicato sul canale Youtube MSNBC l'11 settembre 2024; video “Vice Pres. Kamala Harris brings up former Pres. Trump’s criminal cases”, account Facebook ABC News, l'11 settembre 2024; video “Kamala Harris says ’Donald Trump was fired by 81 million people”, account Facebook ABC News, l'11 settembre 2024; video “How Vice President Kamala Harris became “brat”" pubblicato sul canale Youtube CBS News il 24 luglio 2024; video “Trump cognitive decline increasingly difficult to conceal despite setting low bar” pubblicato sul canale Youtube MSNBC il 15 giugno 2024; video “NYU’s 2022 Commencement Speaker Taylor Swift” pubblicato sul canale Youtube New York University il 26 maggio 2022
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9/11/2024 • 9 minutes
Ep.610: La transizione verde europea ha tanta fame del litio della Serbia
Il litio oggi è cruciale, perché serve per fare le batterie delle auto elettriche che devono sostituire quelle con il motore a scoppio nell’Unione europea. È considerato un minerale indispensabile per la transizione energetica del continente. La Serbia ha uno dei più grandi giacimenti di litio del mondo, ma l’opinione pubblica del paese non vuole la miniera. La protesta serba che mette in difficoltà Bruxelles è sostenuta anche dalla propaganda russa, che pubblica notizie false sui social network del paese. È diventato virale un video in cui viene detto che, se cominciassero gli scavi, uscirebbe dal sottosuolo un materiale radioattivo molto pericoloso
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Rio Tinto | Jadar Project” pubblicato sul canale Youtube Rio Tinto l'11 maggio 2023; video “Von der Leyen makes big promises on climate change with Green Deal” pubblicato sul canale Youtube Karen Coleman il 16 luglio 2019; account X @VictoryDay_Hope, 13 magio 2023; video “Dan uživo: Debata o poslovanju Rio Tinta u Srbiji” pubblicato sul canale Youtube N1 il 12 luglio 2024; video “Serbians protest against Rio Tinto over a proposed lithium mine” pubblicato sul canale Youtube Associated Press il 10 agosto 2024; video “Сербия распрощалась с Rio Tinto и планами по добыче лития” pubblicato sul canale Youtube NTDRussian il 21 gennaio 2022
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9/10/2024 • 8 minutes, 59 seconds
Ep.609: La polio lega i bambini di Gaza e quelli di un gruppo estremista israeliano
Prima del 7 ottobre nella Striscia di Gaza il 99% dei bambini era vaccinato contro la poliomielite, una malattia incurabile provocata da un virus molto contagioso che può paralizzare e, nei casi più gravi, uccidere i bambini. Poi le bombe degli ultimi dieci mesi hanno impedito le campagne di immunizzazione di massa e la polio è tornata. Abdul, un bambino di 11 mesi, manifesta i sintomi: la sua gamba lunga 30 centimetri è paralizzata. In Israele, a una manciata di chilometri dalla Striscia, ci sono decine di migliaia di bambini che non hanno mai fatto il vaccino contro la polio perché sono nati in famiglie ebree ultraortodosse molto conservatrici contrarie alla vaccinazione per motivi religiosi.
In questa comunità vivono gli adulti estremisti che bloccavano gli aiuti diretti nella Striscia e che oggi si oppongono alla tregua a Gaza per vaccinare i bambini, anche se un’epidemia di polio avrebbe effetti devastanti per i loro figli.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Polio Revisited part 1” pubblicato sul canale Youtube David Wasser il 26 agosto 2014; video “من غزة | قصة أول حالة مؤكدة لشلل الأطفال في قطاع غزة منذ 25 عاما” pubblicato sul canale YouTube AlJazeera Arabic قناة الجزيرة il 3 settembre 2024; video “Israeli settlers attack Gaza bound aid convoy at West Bank crossing” pubblicato sul canale YouTube Guardian News il 14 maggio 2024; video “Polio vaccinations are underway in Gaza #gaza #polio” pubblicato sul canale YouTube Save The Children il 4 settembre 2024.
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9/9/2024 • 9 minutes, 18 seconds
Ep.608: Putin ha fatto shopping di podcaster americani
Tim Pool e altri influencer e podcaster dell’estrema destra americana, che producono contenuti graditi al Cremlino, hanno guadagnato fino a 100mila dollari a video. E la loro agenzia ha incassato quasi mezzo milione di dollari a settimana. I soldi arrivavano tutti dalla Russia.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @DrewPavlou, 5 settembre 2024; account X @DrewPavlou, 6 settembre 2024; video “Bird’s-Eye View Of ‘Euromaidan’ Protests In Kyiv” pubblicato sul canale YouTube Radio Free Europe/Radio Liberty il 9 dicembre 2013; account X @watchTENETnow, 2 settembre 2024; account X @watchTENETnow, 3 settembre 2024; account X @watchTENETnow, 4 settembre 2024; account X @DTM_Woodworks, 1 settembre 2024.
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9/6/2024 • 8 minutes, 41 seconds
Ep.607: Il Kennedy alleato di Trump ha molti scheletri veri nell’armadio
Se Trump vincesse le elezioni, Robert Kennedy Junior dovrebbe contribuire a dare forma al prossimo governo degli Stati Uniti d’America. I due infatti si sono alleati. È lo stesso Robert Kennedy Junior che ha portato la figlia a decapitare con una motosega una balena spiaggiata, che ha la fissa per le ossa dei grandi cetacei, che ha una passione per gli animali morti e che ha a che fare con un cold case del 2014, che tutti i newyorchesi ricordano, quando il cadavere di un cucciolo di orso venne ritrovato in mezzo a Central Park.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: canale Youtube @robertfkennedyjrofficial, 17 agosto 2024; canale Youtube @robertfkennedyjrofficial, 29 agosto 2024; video “RFK Jr.’s Hudson River Cleanup Legacy” pubblicato sul canale Youtube Robert F. Kennedy Jr. l'1 settembre 2024; video “RFK Jr. says he left a dead bear in Central Park as a joke a decade ago” pubblicato sul sito washingtonpost.com il 5 agosto 2024; canale Youtube @Xenon.55, 25 agosto 2024
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9/5/2024 • 8 minutes, 27 seconds
Ep.606: Una strage a Gaza ha cambiato le regole sugli ostaggi
Basta raid militari per trovare e liberare gli ostaggi, se li volete dovete per forza trattare con noi: è la linea di Hamas, sancita dopo l’operazione israeliana a Nuseirat. Lì, tre mesi fa, Israele ha liberato alcuni ostaggi vivi, e ha compiuto uno strage di palestinesi. Nuseirat è stato uno spartiacque: lo hanno capito gli israeliani, in piazza in centinaia di migliaia per accusare Netanyahu di non pensare alle vite degli ostaggi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @ImtiazMadmood, 10 giugno 2024; account Instagram @nytimes, 10 giugno 2024; account X @AvniItamar, 11 giugno 2024; account X @LindaDayan9, 3 settembre 2024; account X @Etanetan23, 4 maggio 2024; video “Netanyahu not doing enough to free Gaza hostages, says Biden” pubblicato sul sito bbc.com il 3 settembre 2024
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9/4/2024 • 10 minutes, 6 seconds
Ep.605: Un nazista vince in uno stato tedesco per la prima volta da Hitler
Il leader dell’Afd in Turingia è Björn Höcke, un insegnante di storia con un’idea revisionista della Storia. Ha definito il monumento all’Olocausto di Berlino “una vergogna”. È stato multato per aver gridato da un palco il motto delle SA – la formazione paramilitare nazista che ha aiutato Hitler a prendersi la Germania. Ed è il primo nazista a vincere in un lander tedesco – la Turingia – dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @vuecritique, 11 agosto 2024; account X @SeanMcCrossenX, 31 agosto 2024; account X @gaborhalasz1, 25 agosto 2024; account X @DeutscherSchfe3, 31 agosto 2024
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9/3/2024 • 9 minutes, 18 seconds
Ep.604: Pavel Durov non è chi pensate che sia
Dal suo arresto in Francia, il fondatore di Telegram Pavel Durov è un caso politico internazionale e il protagonista di un grande equivoco: Durov non è né un eroe del free speech né una spia di Vladimir Putin.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Pavel Durov of Telegram: WhatsApp Sucks” pubblicato sul canale Youtube TechCrunch il 24 settembre 2015; video “Telegram Creator on Elon Musk, Resisting FBI Attacks, and Getting Mugged in California” pubblicato sul canale Youtube Tucker Carlson il 17 aprile 2024; video “Il meglio di Drive In - Parte 1” pubblicato sul canale Youtube Bluhumana il 20 agosto 2021; video “Airplane White Noise in 1st Class | Sleep, Study, Focus | 10 Hour Plane Sound” pubblicato sul canale Youtube Relaxing White Noise il 9 ottobre 2017; account X WarTranslated (Dmitri), 2 settembre 2024; video “Telegram CEO Pavel Durov charged by French prosecutors” pubblicato sul canale Youtube NBC News il 29 agosto 2024; video ”Navalny Addresses Moscow Protest” pubblicato sul canale Youtube Radio Free Europe/Radio Liberty il 29 settembre 2019; video “Bird’s-Eye View Of ‘Euromaidan’ Protests In Kyiv” pubblicato sul canale Youtube Radio Free Europe/Radio Liberty il 8 dicembre 2013
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9/2/2024 • 14 minutes, 7 seconds
Ep.603: Il capo politico di Hamas ammazzato a Teheran
Ismail Haniyeh era il capo politico di Hamas. Era l’uomo che, per conto del gruppo, partecipava ai negoziati per arrivare a un cessate il fuoco a Gaza e alla liberazione degli ostaggi. È il più importante leader di Hamas ucciso dal 7 ottobre. Questa mattina alle due è stato ucciso a Teheran, dove era stato invitato alla cerimonia per l’insediamento del nuovo presidente. Il fatto che sia stata la Guida suprema Ali Khamenei in persona la prima ad attribuire la responsabilità dell’assassionio a Israele, non è un buon segno.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: accpunt X tasnimnews_fa, 31 luglio 2023; account X jasonmbrodsky, 31 luglio 2023; account X GLNoronha, 23 ottobre 2023; Hamas officially nominates Gaza lawmaker Haniyeh for PM, Ap Archive, 30 luglio 2015; A takeover of Gaza by Hamas appears closer, as fighters overrun installations of the rival Fatah mov, Ap Archive, 31 luglio 2015; account X yashar, 31 luglio 2024; Iran's Supreme Leader Khamenei meets Hamas leader Haniyeh in Tehran, Associated Press, 23 maggio 2024; account X ksadjadpour, 31 luglio 2024
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7/31/2024 • 8 minutes, 48 seconds
Ep.602: L’amico dell’amico che ha inguaiato Jack Ma
Xiao Jianhua era una lavatrice, prendeva soldi sporchi e li faceva diventare puliti. Oppure li faceva sparire e riapparire altrove. Oppure grazie alle sue relazioni sapeva investire in anticipo nel settore su cui il governo avrebbe puntato e dove da lì a poco sarebbero arrivati i guadagni. Investiva per tutti e in tutto, compreso Alibaba la mega azienda di Jack Ma. E quando Xiao Juanhua è finito nella morsa anti corruzione di Xi Jinping anche per Jack Ma le cose si sono messe male.
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7/30/2024 • 8 minutes, 34 seconds
Ep.601: Da oggi l’Iran ha un nuovo presidente, diverso dai suoi predecessori
Masoud Pezeshkian fa il cardiochirurgo, parla cinque lingue e ha studiato anche ad Harvard. Sua moglie, Fatmeh Majidi, è morta nel 1993 assieme al figlio più piccolo della coppia in un incidente d’auto. Sono passati trentuno anni e Pezeshkian non si è mai risposato. Ha cresciuto da solo una bambina che oggi è una chimica all’Università Sharif di Teheran ed è la sua consulente politica. Masoud Pezeshkian, che ieri si è insediato ufficialmente come nuovo presidente dell’Iran, il primo riformista al governo in vent’anni. In campagna elettorale ha criticato l’obbligo del velo e ha detto di voler dialogare con l’occidente per alleggerire le sanzioni. Ma Pezeshkian sa che, nella Repubblica islamica, l’ultima parola sulle questiono importanti non spetta a lui.
Gli inserti audio sono tratti da: سخنرانی متفاوت مسعود پزشکیان که باعث عصبانیت علی خامنهای شد!, 28 luglio 2024; account X IrnaEnglish, 28 luglio 2024; account X, artigercek, 8 marzo 2022; account X IFazilaBaloch, 10 ottobre 2022; account X drpezeshkian, 28 luglio 2024
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7/29/2024 • 10 minutes, 49 seconds
Ep.600: Hanno fregato il capitano delle balene
Paul Watson è stato arrestato, è la conseguenza di un mandato di cattura internazionale chiesto dal governo del Giappone. Watson ha la barba bianca lunga, i capelli lunghi, per gioco indossa una divisa blu scuro con i bottoni dorati come quella del Capitano Nemo. La sua organizzazione, che naviga in tutto il mondo per salvare i cetacei e si chiama Sea Shepherd, ha le idee chiare: sono quarant’anni che salva balene e vìola le regole in giro per gli oceani. Watson sperona le baleniere nemiche e dice che la sua è “non violenza aggressiva”. Lui ha ingaggiato una sfida con i giapponesi, che hanno la cattiva abitudine di andare ghiotti di balene. La flotta giapponese e la flotta privata di Watson si scontrano tra i ghiacci dell’Antartide. Ed erano vent’anni che i giapponesi volevano vedere Watson dietro alle sbarre.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Operation Kangei Maru: Update from the Arctic Circle” pubblicato sul canale Youtube Captain Paul Watson Foundation il 20 luglio 2024; video “White Noise Sounds of Frozen Arctic Ocean with Polar Icebreaker Idling - Creating Delta Waves” pubblicato sul canale Youtube Julian Szlawski il 4 luglio 2022; video “Ships Collide in Final Confrontation | Whale Wars” pubblicato sul canale Youtube Animal Planet il 15 gennaio 2014; video “Introducing: OPERATION ICE STORM” pubblicato sul canale Youtube Captain Paul Watson Foundation il 17 aprile 2024; video “Paul Watson, fondateur de Sea Shepherd : Plongée en eaux troubles” pubblicato sul canale Youtube Thinkerview il 29 settembre 2016; video “CAPTAIN PAUL WATSON ARRESTED IN GREENLAND” pubblicato sul canale Youtube Captain Paul Watson Foundation il 22 luglio 2024.
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7/26/2024 • 7 minutes, 44 seconds
Ep.599: Il padre dell’internet russo finisce in un campo di lavoro
Il “Kurkhatov” era l’istituto per eccellenza dei fisici nucleari russi: intitolato al creatore della prima bomba atomica, era il luogo dove si sviluppavano le armi più avanzati dell’Unione sovietica. Lì fa carriera Alexey Soldatov, un fisico che sa usare bene il computer e si occupa di telecomunicazioni. Lavora a un obiettivo, connettere il Kurchatov agli altri centri di ricerca sparsi in tutto il paese. Il progetto, il network, si chiamava “Relcom”. Nel 1990 Relcom si collega alla rete globale: nell’Urss che sta per crollare, arriva internet. Soldatov poi nel 2008 va a lavorare per il governo, non accetta però i piani censori del Cremlino e si dimette. Ora, che è un settantenne, è stato condannato a scontare due anni in un campo di lavoro.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Термоядерные установки | Фильм Курчатовского института, canale YouTube Атомная энергия 2.0,28 dicembre 2023
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7/25/2024 • 8 minutes, 23 seconds
Ep.598: Kamala Harris e la Palestina
Oggi Netanyahu parla al Congresso degli Stati Uniti, Kamala Harris doveva essere in prima fila di fronte a lui, invece ha preso un altro impegno, un evento in Indiana. Anche perché, dicono da Washington, in questo momento non vuole ritrovarsi una clip sui social network in cui lei sorride o applaude il primo ministro israeliano. Ella Emhoff chiama la vicepresidente degli Stati Uniti “momala” – un misto tra mamma e Kamala – e sulla sua pagina Instagram posta le raccolte fondi dell’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi. Una ex collaboratrice della vicepresidente, che aveva contribuito a farla eleggere, è andata in tv per dare un consiglio a Harris: dai un taglio al supporto incondizionato a Israele, non soltanto perché è giusto ma perché ti aiuterebbe a vincere le elezioni. Il partito si aspetta da Harris che recuperi un po’ dei voti persi da Joe Biden tra i giovani, gli afroamericani e i musulmani per esempio in uno stato chiave come il Michigan.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Vogue: Ella Emhoff” pubblicato sul canale Youtube Tai Bickhard il 6 novembre 2021; video “Who Is Kamala Harris’ Fashionable Stepdaughter Ella Emhoff?” pubblicato sul canale Youtube Inside Edition il 22 gennaio 2021; video “Harris calls for immediate Gaza cease fire” pubblicato sul canale Youtube Washington Post il 3 marzo 2024; video “VP Harris: There must be an ‘immediate ceasefire’ in Gaza” pubblicato sul canale Youtube MSNBC il 3 marzo 2024; video “Ex-Biden Staffer Who Quit over Gaza Says Kamala Harris Must “Chart a New Path” on Israel-Palestine” pubblicato sul canale Youtube Democracy Now! il 23 luglio 2024; video “Harris Will NOT Attend Netanyahu’s Speech To Congress” pubblicato sul canale Youtube The Young Turks il 23 luglio 2024
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7/24/2024 • 8 minutes, 32 seconds
Ep.597: In Bangladesh vincono gli studenti
Lo slogan di Nahid Islam è: “no alle quote, sì al merito!”. Islam ha 26 anni, è laureato in sociologia e detesta il sistema di assunzioni pubbliche del suo paese. Il Bangladesh garantiva un terzo dei posti di lavoro statali ai familiari di chi aveva combattuto per l’indipendenza del paese nel 1971. Islam è a capo dell’organizzazione “Studenti contro le discriminazioni”, il gruppo che ha fatto partire la protesta: negli ultimi giorni la battaglia contro il meccanismo delle quote ha visto più di cento morti tra i propri combattenti. La premier ha accusato i manifestanti di tradimento, ha spento internet e imposto il coprifuoco. Ma alla fine la Corte suprema ha abolito le quote e gli studenti hanno vinto.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "এবার কঠোর হুঁশিয়ারি দিলো কোটাবিরোধীরা | Quota Movement | Nahid Islam | Chatra League" pubblicato sul canale Youtube ATN News il 15 luglio 2024; account X @clashreport, 22 luglio 2024; account X @ZulkarnainSaer, 17 luglio 2024; account X @clashreport, 18 luglio 2024; account X @ZulkarnainSaer, 19 luglio 2024; video "জাতির উদ্দেশে যা বললেন প্রধানমন্ত্রী শেখ হাসিনা | PM Sheikh Hasina Speech | Andolon" pubblicato sul canale Youtube Jamuna TV il 17 luglio 2024.
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7/23/2024 • 8 minutes
Ep.596: La panchina è finita per Kamala Harris
La vita del vicepresidente funziona spesso così: non succede niente, vivi nell’ombra, finché quasi all’improvviso non succede tutto assieme. Dopo la carriera da procuratrice, senatrice, vicepresidente, e dopo l’endorsement di Joe Biden ieri sera: Harris potrebbe diventare la prima presidente donna degli Stati Uniti. Nel weekend Biden ha guardato un po’ di sondaggi Harris vs Trump: la sua vicepresidente avrebbe soltanto due punti di svantaggio a livello nazionale, e quindi lo spazio per recuperare. La rivista The Atlantic ha notato: “Trump si è addormentato sabato credendo che avrebbe dettato i termini della campagna elettorale ogni giorno da qui fino al 5 novembre. Ma ora, per la prima volta in molto tempo, Trump non ha il monopolio della narrazione”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @JohnOBrennan2, 21 luglio 2024; video "How the Anti-Biden Democrat Surge Unfolded Over 25 Days" pubblicato sul canale Youtube The Wall Street Journal il 21 luglio 2024; video "President Biden insists he will stay in race: Voters 'made me the nominee'" pubblicato sul canale Youtube KTLA 5 il 13 luglio 2024; video "Biden drops out of 2024 race, endorses Harris" pubblicato sul canale Youtube CNN il 21 luglio 2024; account X @hellopugh, 21 luglio 2024; video "WATCH: 'That little girl was me.' Harris goes after Biden on race | 2019 Democratic Debates" pubblicato sul canale Youtube PBS NewsHour il 28 giugno 2019; account X @tolstoybb, 21 luglio 2024; video "'We did it, Joe!': Kamala Harris calls president-elect Biden to celebrate election victory" pubblicato sul canale Youtube Guardian News il 7 novembre 2020; video "Trump mocks Democrats in campaign rally; calls Kamala Harris 'crazy', compares Pelosi to a dog" pubblicato sul canale Youtube The Economic Times il 21 luglio 2024; video "Trump Criticizes Kamala Harris in Viral Golf Course Clip" pubblicato sul canale Youtube Valuetainment il 16 luglio 2024
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7/22/2024 • 10 minutes, 40 seconds
Ep.595: Il matrimonio dell’anno
I festeggiamenti sono durati quattro mesi, sono costati 150 milioni di dollari, hanno intrattenuto 14 mila invitati. Il matrimonio è quello di Anant Ambani e Radhika Merchant – lui è il figlio dell’uomo più ricco dell’Asia. Alla serata finale c’era Kim Kardashian, c’erano Tony Blair, John Kerry e John Cena. C’erano Mark Zuckerberg e Ivanka Trump. C’era Bill Gates. C’erano pure Gianni Infantino e Matteo Renzi. E a un certo punto è arrivato Narendra Modi, il primo ministro indiano. Ambani e Modi rappresentano un’India percepita come una potenza mondiale, il paese più popoloso del pianeta e un paese che è riuscito ad andare sulla Luna. Ma il divario tra ricchi e poveri, nella loro India di oggi, è più grande di quello che c’era sotto il dominio britannico.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Anant Radhika Reception LIVE | Celebrities At Ambani Wedding | Ambani Son Wedding Reception | N18L” pubblicato sul canale Youtube CNN-News18 il 15 luglio 2024; video “Ambani Family dance On Sangeet Ceremony Of Anant Ambani And Radhika Merchant” pubblicato sul canale Youtube Dekho Dekho il 5 luglio 2024; video “Rihanna’s Magical Dance Performance at Billionaire Anant Ambani Wedding Cocktail” pubblicato sul canale Youtube Weddings Vlog il 3 marzo 2024; video “Anant Ambani Delivers Emotional Speech At Pre-Wedding Bash, Leaves Dad Mukesh Ambani In Tears; WATCH” pubblicato sul canale Youtube SHOWSHA il 2 marzo 2024; video “Radhika Merchant FIRST Speech With Anant Ambani, Nita-Mukesh Ambani after Marriage” pubblicato sul canale Youtube Bollywood pe Charcha il 15 luglio 2024.
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7/19/2024 • 8 minutes, 34 seconds
Ep.594: I sudcoreani che si rinchiudono nella “Happiness Factory”
Jin Young-hae si è reclusa volontariamente in una cella della Happiness Factory dopo che, da tre anni, suo figlio ha smesso di uscire dalla propria stanza. Il figlio è un hikikomori, la madre Jin voleva provare un’esperienza simile a quella in cui è immerso lui – l’autoesclusione dal mondo – per vedere se dopo sarebbe riuscita a capirlo, a parlarci. Anche Kwon Yong-seok, un ex procuratore che lavorava 100 ore a settimana e non riusciva a smettere di lavorare, ha provato a curarsi con l’isolamento. Ha funzionato e Kwon ha poi fondato “Prison Inside Me”, un’altra prigione con 28 celle in cui un po’ di sudcoreani si rinchiudono volontariamente.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “[차이나텔레비전] ‘내 안의 감옥’ 방송” pubblicato sul canale Youtube 행복공장 il 21 marzo 2017; video “행복공장 소개” pubblicato sul canale Youtube 행복공장 il 19 gennaio 2020; video “[365] 신개념 템플스테이?! 임순례 감독과 함께한 홍천행복공장!!” pubblicato sul canale Youtube 춘천MBC 프로그램 il 16 luglio 2019; video “Prison Inside Me: Providing Koreans peace and solitude in a cell” pubblicato sul sito aljazeera.com il 23 settembre 2018
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7/18/2024 • 8 minutes, 30 seconds
Ep.593: La Silicon Valley per Trump
Peter Thiel è un uomo che ha già vissuto molte vite: ha fatto l’avvocato, lo speculatore a Wall Street, il geniaccio della Silicon Valley. Ha guidato PayPal e il suo carisma è tale che un po’ tutti quelli che hanno lavorato con lui o gli girano attorno fanno parte di una cupola chiamata “PayPal Mafia”. Elon Musk, uno dei fondatori della piattaforma per pagamenti online, ne fa parte di diritto. Nel 2016 Thiel è stato il primo a sdoganare pubblicamente Donald Trump nel suo ambiente. Poi ha convinto Trump a scegliere J.D. Vance – un amico della PayPal Mafia – come vice presidente. Ora la sua missione non è soltanto fare vincere la destra: è porsi come nuova avanguardia futurista della Valle californiana, che scalza i Bill Gates, i Mark Zuckerberg, i Jeff Bezos, i Tim Cook, che sostengono l’anziano Joe Biden. E farci dimenticare la vecchia Silicon Valley progressista.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Peter Thiel says he will vote for Trump ‘if you hold a gun to my head’” pubblicato sul canale Youtube NBC News il 29 giugno 2024; video “2012 - Eric Schmidt and Peter Thiel - Debate” pubblicato sul canale Youtube kykeon l'11 marzo 2015; video “Peter Thiel: “Diversity Myth” 30 Years Later” pubblicato sul canale Youtube Founder Fund il 18 agosto 2023; video “INCREDIBLE HONOR’: JD Vance reacts to becoming Trump’s VP pick” pubblicato sul canale Youtube Fox News il 16 luglio 2024; video “Donald Trump swells with emotion as crowd chants ‘fight!’ at RNC” pubblicato sul canale Youtube Sky News Australia il 16 luglio 2024
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7/17/2024 • 9 minutes, 47 seconds
Ep.592: Gli israeliani hanno fatto novanta morti per una foto
I servizi segreti israeliani hanno trovato una cosa rara, una foto recente di Mohammed Deif, il capo militare di Hamas dentro alla Striscia di Gaza. Secondo i servizi Deif si trovava dentro una villa nell’area di al Mawasi, nel sud della Striscia. Arrivata la conferma, Netanyahu ha dato il via libera. I jet israeliani sono decollati e hanno sganciato cinque bombe da novecento chili ciascuna contro la villa e tutto quanto stava intorno. Solo che la villa era nel mezzo della tendopoli di al Mawasi, dichiarata “zona sicura per ragioni umanitarie”: per questo molti sfollati palestinesi, invitati dagli israeliani, si erano spostati a vivere lì. A quattro giorni dal raid non c’è nessuna certezza che Deif sia morto.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @EyeonPalestine, 14 luglio 2024; account X @revolutionaryem, 10 marzo 2024; account X, @just_whatever 13 luglio 2024; account X, @gazanotice 16 luglio 2024
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7/16/2024 • 9 minutes, 11 seconds
Ep.591: Il quasi martirio di Donald Trump e le sue conseguenze
L’esito delle presidenziali americane stava per essere deciso da un proiettile, arrivato a poco più di un centimetro dal cranio di Donald Trump. A sparare un ragazzino di vent’anni, forse l’unico al mondo a non avere i social: figlio di un terapista e di una assistente sociale, registrato come repubblicano, ha sparato con un AR-15 e con indosso una maglietta di un canale YouTube per appassionati di armi. Lui è morto, l’ex presidente è sopravvissuto e arriva più forte di quanto sia mai stato alla convention dei repubblicani che inizia oggi. Alla sua prima convention presidenziale, a Cleveland nel 2016, le strade pullulavano di milizie di trumpiani in festa armati fino ai denti. Chissà che effetto farebbe oggi, a Donald Trump, essere circondato da quegli ammiratori con i loro AR-15. L’attentato di sabato sera ha un contesto: un paese con 44 milioni di armi in mano a privati cittadini e la guerra civile latente.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X The Associated Press, 14 luglio 2024; account Instagram @atlas.news3, 14 luglio 2024; account X @keithboykin, 14 luglio 2024; account X @kylegriffin1, 14 luglio 2024; video “LIVE: Biden speaks after shooting at Trump rally” pubblicato sul canale Youtube Associated Press il 14 luglio 2024; account X @brianklaas, 14 luglio 2024; account X @CollinRugg, 14 luglio 2024; account Instagram @cnn, 14 luglio 2024
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7/15/2024 • 11 minutes, 32 seconds
Ep.590: Cos’è il “Project 2025” per Donald Trump
Il “Project 2025” è stato redatto da un think tank conservatore molto influente, l’Heritage Foundation, che ha una proposta per il programma di governo del secondo mandato di Trump. Per capirci il “Project 2025” sembra scritto da un Vannacci iraniano, vuole depotenziare le istituzioni indipendenti e proibire anche i porno. Trump gli augura buona fortuna, per Biden “distruggerà l’America”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “What is Project 2025? Project 2025 Explained | 5 Criticisms of Project 2025” pubblicato sul canale Youtube Illustrate to Educate il 3 giugno 2024; video “Trump’s Confusing Project 2025 Response & W.H. Dismisses Biden Neurologist Visit” pubblicato sul canale Youtube The Daily Show il 10 luglio 2024; video “Trump ally Steve Bannon on what a 2nd Trump term could look like” pubblicato sul canale Youtube ABC News il 30 giugno 2024; account Instagram @joebiden, 10 luglio 2024; video ” Blame Biden for Inflation (Not Businesses)” pubblicato sul canale Youtube The Heritage Foundation il 11 luglio 2024; video “Trump on a possible second term: ’I’d be a dictator on day one” pubblicato sul canale Youtube MSNBC il 7 dicembre 2023; video “JUST IN: Trump Unveils Plan To ‘Dismantle The Deep State’ As Possible Indictment Looms” pubblicato sul canale Youtube Forbes Breaking News il 21 marzo 2023; video “Trump’s Second Term: Last Week Tonight with John Oliver (HBO)” pubblicato sul canale Youtube Last Week Tonight il 20 giugno 2024
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7/12/2024 • 9 minutes, 37 seconds
Ep.589: Fatima e il confine: il verdetto
Abu Bakar e Fatmata sono marito e moglie, hanno 24 e 23 anni, sono della Sierra Leone. Hanno percorso assieme seimila chilometri, il Mediterraneo con loro è stato clemente. I problemi sono arrivati dopo, a Gevgelija in Macedonia del Nord. Al confine un poliziotto di frontiera spara a Fatmata e la uccide. Secondo Abu Bakar il poliziotto ha sparato senza alcuna ragione se non quella di fermare il suo cammino. Secondo la polizia, è stato un incidente frutto di una colluttazione con un trafficante. La polizia arresta Abu Bakar e gli propone un passaggio sicuro verso l’Unione europea in cambio del suo silenzio. Abu Bakar non accetta lo scambio con chi ha ucciso sua moglie, e così un migrante senza documenti porterà un poliziotto in tribunale. Oggi è arrivato il verdetto.
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7/11/2024 • 9 minutes, 19 seconds
Ep.588: Viktor Orbán fa “il gatto sotto metanfetamine”
In una manciata di giorni Orbán è stato in Ucraina, in Cina, in Russia, a Washington per il vertice della Nato. Ha coniato un nuovo motto per l’Unione europea che ha fatto scandalo: MEGA – “Make Europe Great Again”, una riedizione adattata dello slogan trumpiano. Orbán si sente o si finge il presidente dell’Europa e non avvisa i presidenti veri – Ursula von der Leyen e Charles Michel – delle sue mosse. In realtà il primo ministro ungherese sarà alla guida del Consiglio dell’Unione soltanto per sei mesi, il suo è un ruolo irrilevante dal punto di vista della diplomazia europea. Ma questa iperattività di Orbán nei primi giorni di presidenza, a qualcuno ha ricordato la pura arte del “trolling”. Ai giornalisti di Politico Europe ha ricordato invece un’immagine: quella di un gatto sotto metanfetamine.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Facebook Orbán Viktor, 3 luglio 2024; video “Europe’s ‘odd man out’ Orban calls for Ukraine ceasefire” pubblicato sul canale Youtube FRANCE 24 English il 2 luglio 2024; video “System Orbán: „Make Europe great again”? ” pubblicato sul canale Youtube Die Spur il 17 giugno 2024; video “Viktor Orbán: Make Europe Great Again! Orbán’s full speech with English sub” pubblicato sul canale Youtube The Drunken Priest il 20 febbraio 2024; account X @PM_ViktorOrban, 21 marzo 2024; account X @Posledniskaut, 7 luglio 2024
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7/10/2024 • 8 minutes, 18 seconds
Ep.587: Contro i turisti
A Barcellona i turisti accaldati sulla Rambla guardano con attenzione un corteo di manifestanti: non capiscono subito che quel gruppetto di contestatori ce l’ha proprio con loro, vuole cacciarli e usa delle pistole ad acqua. Il troppo turismo non è una novità, ma in alcune parti di mondo ha vissuto un’impennata quando è finita la pandemia, quando si poteva di nuovo volare e viaggiare dopo un periodo forzatamente statico e tutti sembravano aver voglia di farlo. Il movimento contro i turisti è una reazione a questo fenomeno: è nato in Spagna, alle Canarie. E il suo primo slogan famoso è stato: “Canarias se agota”. Le Canarie sono esauste. Il collettivo delle Canarie per farsi ascoltare dalla politica ha usato anche uno strumento radicale: gli scioperi della fame. Ora il movimento contro il turismo di massa ha preso forza e si vede dai provvedimenti del sindaco di Barcellona, per cancellare gli affitti brevi delle case vacanze, e del sindaco di Venezia, per limitare l’accesso alla sua città.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "Tornate a casa!”, i manifestanti spruzzano acqua sui turisti a Barcellona" pubblicato sul sito rainwes.it l'8 luglio 2024; video "Proteste contro il turismo di massa a Barcellona" pubblicato sul sito ilsole24ore.com l'8 luglio 2024; video "Se presenta la plataforma "Canarias se agota" pubblicato sul canale Youtube InformativosTvc il 20 aprile 2024; video "Anti-tourism protesters soak diners with water pistols in Barcelona" pubblicato sul canale Youtube The Telegraph il 7 luglio 2024; video "Airbnb trasforma il centro di Barcellona" pubblicato sul canale Youtube Internazionale il 7 ottobre 2019
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7/9/2024 • 7 minutes, 28 seconds
Ep.586: La festa della sinistra francese che lascia senza fiato i lepenisti
Da una parte la festa della sinistra nelle piazze. Dall’altra la delusione della destra nel suo quartier generale. Due immagini a specchio che raccontano l’esito del secondo turno delle legislative francesi. In mezzo alla felicità e alla delusione, chi ostenta sicurezza è Jean Luc Mélenchon: “Macron deve, ha l’obbligo, di chiamarci per governare”. Proprio lui, che odia ed è odiato dal presidente, è il vincitore di queste elezioni: origini marocchine, passato trotskista, poi socialista, infine mina vagante della sinistra radicale. Accusato di essere populista, massimilista, “vintage”, a questo turno ha trovato la quadra incrociando, lui che ha 72 anni, la radicalità dei più giovani con una campagna elettorale basata su due cardini: lavorare meno e frenare il cambiamento climatico.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @Ait_maria, 7 luglio; account X @henrydelaguerie, 7 luglio; account X @ivanopanetti, 7 luglio; account X @PopulismUpdates, 7 luglio; video “New Popular Front is ready to govern,' says victorious Mélenchon” pubblicato sul canale Youtube euronews il 7 luglio; account X @ianbremmer, 7 luglio; video “Marine Le Pen refuse de débattre avec Jean-Luc Mélenchon sur France 2" pubblicato sul sito dailymotion.com nel 2012; video “Sounds of Marrakech by Kaj Jeffries” pubblicato sul canale Youtube Kalmar il 2 agosto 2017; video “1987 : Jean-Luc Mélenchon sur la candidature de François Mitterrand” pubblicato sul canale Youtube INA Politique il 24 marzo 2022; video “Qui est Jean-Luc Melenchon?” pubblicato sul canale Youtube INA Arditube il 23 giugno 2014; video “Mélenchon: “Con Macron avremo la Presidenza più penosa della Quinta Repubblica” pubblicato sul canale Youtube Vista Agenzia Televisiva Nazionale il 7 maggio 2017
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7/8/2024 • 9 minutes, 20 seconds
Ep.585: “Il nostro voto è per rovesciare”. Come vanno le elezioni in Iran
L’establishment della Repubblica islamica aveva fatto un calcolo sulle elezioni di oggi: aveva ammesso alla corsa un candidato riformista debole, Pezeshkian, e avevano immaginato che una piccola apertura per rendere il voto più competitivo avrebbe aiutato l’affluenza – considerata la misura della legittimità del sistema – senza pregiudicare le possibilità di vincere del candidato preferito. Alla fine l’affluenza al primo turno è stata la più bassa della storia della Repubblica islamica e il candidato preferito dall’establishment ha perso ed è uscito al primo turno. Il 60 per cento degli aventi diritto al voto venerdì scorso è rimasto a casa, oggi la sfida al ballottaggio è tra Pezeshkian, un cardiochirurgo riformista, e Jalili, il più falco tra i nomi che si potevano scegliere sulla scheda elettorale. Dissidenti, manifestanti e decine di migliaia di donne che hanno smesso di indossare il velo si ritrovano di fronte a un dilemma: se non vai a votare quello che consideri il meno peggio, ti ritrovi governato da un falco islamista.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @SinaToossi, 1 luglio 2024; account X @arash_tehran, 22 giugno 2024; account X @SamriBackup, 27 giugno 2024; account X @IranNuances, 5 luglio 2024; account X @Iran, 5 luglio 2024; account X @reyhan80975468, 3 luglio 2024; account X @IranIntl_En, 5 luglio 2024
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7/5/2024 • 9 minutes
Ep.584: Starmer nel Regno Unito dopo 14 anni di governi conservatori
Il leader del Labour britannico, Keir Starmer, ha fatto sei settimane di campagna elettorale con un vantaggio di 20 punti percentuali rispetto al suo rivale, il premier conservatore Rishi Sunak. Starmer viene da una famiglia della working class, la madre malata da sempre gli ha insegnato a resistere, la carriera da avvocato gli ha insegnato a rispondere colpo su colpo, e a studiare i dettagli. E quindi con un vantaggio così netto, Starmer ha cercato di fare una cosa: non rovinare nulla, parlare poco, farsi notare ancora meno. Ha gestito il vantaggio come la cosa più preziosa del mondo. Una linea che è stata soprannominata “la strategia del vaso Ming”, e che ha funzionato.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @Keir_Starmer, 3 luglio 2024; video “Keir Starmer: Don’t forget what they have done” pubblicato sul canale Youtube Keir Starmer il 30 giugno 2024; video “Liz Truss’s first speech as Prime Minister” pubblicato sul canale Youtube 10 Downing Street il 6 settembre 2022; account X @UKLabour, 4 luglio 2024
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7/4/2024 • 8 minutes, 37 seconds
Ep.583: La confessione di una spia e di un ministro sui prigionieri palestinesi
Ronen Bar è il capo del servizio segreto interno in Israele. Ha il destino segnato, perché ha ammesso le sue colpe per l’attentato del 7 ottobre e si dimetterà alla fine della guerra: non ha molto da perdere. Bar ha spedito una lettera al primo ministro Netanyahu e al ministro suprematista della Sicurezza, Ben Gvir. Bar scrive che i prigionieri palestinesi sono tenuti in condizioni così brutali che i leader di Israele rischiano nuove incriminazioni da parte del tribunale penale internazionale. Ben Gvir, invece di negare, ha rivendicato “con orgoglio” tutto.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @YWNReporter, 3 dicembre 2023; video “מהסיירת ועד הבר בתל אביב: רונן בר הוא ראש השב“כ החדש” pubblicato sul canale Youtube כאן | חדשות - תאגיד השידור הישראלי l'11 ottobre 2021; account X @Terror_Alarm, 10 novembre 2023; account X @MiddleEastEye, 20 giugno 2024; video “נאום ראש השב“כ רונן בר בכנס המכון למדיניות נגד טרור | אוניברסיטת רייכמן” pubblicato sul canale Youtube Reichman University (IDC Herzliya) il 12 settembre 2022; video “Who is Itamar Ben-Gvir?” pubblicato sul canale Youtube TRT World il 12 giugno 2024; account X @muhammadshehad2, 1 luglio 2024; account X @JoeTruzman, 10 febbraio 2024; account X @Etanetan23, 4 maggio 2024
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7/3/2024 • 9 minutes, 58 seconds
Ep.582: Erdoğan dichiara guerra a 4 milioni di cani
La Turchia è l’unico paese al mondo dove i randagi hanno un diritto formalmente riconosciuto ad abitare le piazze e le strade. Già ai tempi dell’impero ottomano gli animali senza un padrone venivano considerati un bene pubblico. I cani di Istanbul fanno parte del paesaggio urbano da secoli: di solito sono di taglia media, marroni o caffelatte, con le orecchie a triangolo all’ingiù e gli occhioni neri. Ora il governo del presidente Erdoğan ha detto che non piacciono ai turisti e non aiutano “il decoro urbano”. Così ha proposto una legge per una “soluzione radicale”: vuole radunare i quattro milioni di randagi che popolano le città turche e poi, quelli che non vengono adottati entro 30 giorni, li vuole abbattere.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Sounds of Istanbul” pubblicato sul canale Youtube Relax With Nature il 10 marzo 2015; video “City Sounds in Istanbul” pubblicato sul canale Youtube Bery Istanbul Tips il 28 novembre 2022; video “Stray - Official Trailer” pubblicato sul canale Youtube Dogwoof il 3 febbraio 2021; video “Cumhurbaşkanı Erdoğan’dan başıboş köpek açıklaması!” pubblicato sul canale Youtube Habertürk TV il 9 dicembre 2023; video “Erdoğan’dan ‘’Sokak hayvanları‘’ mesajı” pubblicato sul canale Youtube Show Ana Haber il 29 maggio 2024; video “Sokak köpeklerinin uyutulması' teklifine tepki yağıyor: Gerçek dışı haberler ile...” pubblicato sul canale Youtube Cumhuriyet il 30 maggio 2024
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7/2/2024 • 8 minutes, 22 seconds
Ep.581: Cosa fanno in Francia per evitare la vittoria della destra
Il Rassemblement National, il partito di Marine Le Pen e di Jordan Bardella, ha vinto il primo turno delle elezioni legislative in Francia con circa il 33 per cento dei voti. Al secondo posto si è piazzato il Fronte popolare che unisce i partiti di sinistra. E al terzo la coalizione che fa capo a Emmanuel Macron. Ora per la sinistra e i macronisti la parola d’ordine è “desistenza”, cioè mettersi d’accordo per unirsi, facendo ciascuno delle rinunce sui propri candidati. È il “fronte repubblicano” che ha sempre funzionato per tenere l’estrema destra lontana dal potere, ma non è detto funzioni anche questa volta. E in questo clima Macron il giorno delle legislative si è fatto riprendere mentre passeggiava con la moglie: giubbotto di pelle, cappellino, qualche selfie. Un set studiato per passare il messaggio: Macron è tranquillo, siatelo anche voi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “President Macron and his wife in casual dress in Le Touquet after voting” pubblicato sul canale Youtube AFP News Agency il 30 giugno 2024; video “French Elections: Marine Le Pen Says French Put National Rally in Lead” pubblicato sul canale Youtube Bloomberg Television il 30 giugno 2024; video “French Elections: Jordan Bardella Says Presidential Camp ‘No Longer Able to Prevail’” pubblicato sul canale Youtube Bloomberg Television il 30 giugno 2024
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7/1/2024 • 8 minutes, 31 seconds
Ep.580: Biden ha lo zero per cento di carica
Il primo dibattito televisivo tra Donald Trump e Joe Biden è stato un disastro. E come tutti i disastri, aiuterà Trump. Da una parte c’era l’ex presidente condannato e sotto processo, che mente in continuazione. Dall’altra l’attuale presidente che in quest’occasione doveva mostrare la sua energia, e non ce l’ha fatta. “Insane vs. decrepit”, “un pazzo contro un decrepito”, è un dei commenti che ha circolato di più su X. Biden è andato così male che i democratici pensano di rimpiazzarlo in vista delle presidenziali di novembre, e un nome che conosciamo è quello che circola di più.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @DC_Draino, 28 giugno 2024; account X @ragipsoylu, 28 giugno 2024; account X @ayeejuju, 28 giugno 2024; account X @JoeBiden, 28 giugno 2024; account X @9mm_smg, 28 giugno 2024; account X @fraudhaired, 28 giugno 2024; video “Trump demands Biden be drug tested before debates” pubblicato sul canale Youtube Fox News il 20 maggio 2024; video “Kennedy vs. Nixon: The first 1960 presidential debate” pubblicato sul canale Youtube PBS NewsHour il 26 settembre 2020; video “Jon Stewart’s Debate Analysis: Trump’s Blatant Lies and Biden’s Senior Moments” pubblicato sul canale Youtube The Daily Show il 28 giugno 2024; video “Biden and Trump argue over age and golf swings during 2024 presidential debate” pubblicato sul canale Youtube MSNBC il 28 giugno 2024
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6/28/2024 • 9 minutes, 48 seconds
Ep.579: Cosa c’entra un “baby shower” con le elezioni in Iran
Domani in Iran si vota in elezioni straordinarie dopo che l’elicottero presidenziale su cui viaggiava Ebrahim Raisi, un mese fa, si è schiantato. Maryam Ghalibaf è la figlia di Mohammed Bagher Ghalibaf, candidato conservatore. Lui a diciannove anni andò a combattere contro le truppe d’invasione di Saddam Hussein nella guerra dell’Iraq contro l’Iran, è diventato un comandante dei pasdaran e ha già fatto il sindaco della capitale Teheran. La figlia Maryam ha avuto un bambino e ha pensato di andare in Turchia per tenere lì un baby shower, una festa molto americana, con parenti e amici. Poi è tornata in Iran con un bagaglio di 294 chili. A ridosso del voto di domani, lo scandalo della festicciola per il nascituro e dei beni comprati all’estero ha riempito il dibattito.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “صحبتهای دختر قالیباف واکنش برانگیز شد؛ «نمیتوانند به بابا چیزی بگویند، به خانواده حمله کردند»” pubblicato sul canale Youtube BBC Persian il 19 giugno 2024; video “حمله تند و بیسابقه مجتبی پوربخش به دختر قالیباف بعد از دروغهای اخیرش ! این دختره یجوریه” pubblicato sul canale Youtube Parsi Tv il 19 giugno 2024; video “Baby shower sarà lui sarà lei…it’s a girl CHRISTEL ” pubblicato sul canale Youtube Antonio Fornaro il 24 agosto 2022; video “Gender reveaò party” pubblicato sul canale Youtube Zef Zefi il 6 settembre 2021; video “Baby shower” pubblicato sul canale Youtube GENDER REVEAL PARTY il 22 dicembre 2021
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6/27/2024 • 7 minutes, 18 seconds
Ep.578: Putin ha un’ossessione per i libri ucraini
Serhii Polituchniy è il direttore della Faktor Druk, che da sola produce un terzo dei libri ucraini. Il 23 maggio i russi hanno lanciato due bombe contro la grande stamperia della Faktor a Kharkiv: hanno ammazzato sette persone, cinque lavoratrici e due lavoratori. Hanno distrutto i macchinari e hanno appiccato il fuoco ai grandi rotoli di carta e ai volumi: sono bruciati 83mila libri. Già in altre occasioni i russi avevano preso di mira i libri: a Chernihiv avevano bombardato un archivio, a Mariupol e a Kupyansk li avevano ammassati e bruciati, nel primo anno di guerra sono state colpite centinaia di grandi biblioteche e migliaia di biblioteche scolastiche. E Valdimir Putin, prima dell’invasione, aveva scritto in un saggio che la cultura e la lingua ucraina non esistono. Per Polituchniy, che è russo, i libri distrutti in questa guerra non sono un effetto collaterale, “ma piuttosto un’ossessione” per l’invasore.
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6/26/2024 • 8 minutes, 25 seconds
Ep.577: Cosa sognano (di notte) gli ucraini
Uno dei sogni ricorrenti nell’Ucraina del 2024 è questo: stai dormendo nel tuo letto e immagini che sia appena partita la sirena di allarme che anticipa un bombardamento. Ti svegli e non sai dire con certezza se quel rumore lo hai sentito per davvero oppure lo hai soltanto sognato. Per sicurezza ti metti i pantaloni e le scarpe, che tieni sempre pronte vicino ai piedi del letto, e corri giù in cantina. Migliaia di persone corrono nei bunker più spesso di quanto sia necessario, perché non riescono più a distinguere bene la realtà dai propri incubi. Ho chiesto a Liashenko Bohdan Yuriyovych, specializzato in psicologia infantile, e a Nataliya Evgeniivna, la psicanalista dello psicologo militare, come stanno i loro pazienti. E cosa sognano gli ucraini — i soldati nelle trincee e i bambini di sei anni — da quando Putin ha ordinato alle truppe di invadere il loro paese due anni e mezzo fa. Tra adulti perseguitati dai mostri e adolescenti che non sognano più niente.
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6/25/2024 • 9 minutes, 21 seconds
Ep.576: A 70 metri da una bomba russa a Kharkiv
Sabato un bombardamento russo ha mirato a un quartiere residenziale subito fuori dal centro della seconda città più grande dell’Ucraina. Il sabato pomeriggio è un momento in cui c’è più gente in giro del solito. La scena dopo l’esplosione era questa: i vetri di tutti gli edifici attorno al punto di impatto in mille pezzi, una donna in mutande e reggiseno e il collo sporco di sangue in bilico al terzo piano. La parete di casa sua era sparita e dei pezzi di muro le bloccavano le gambe. Il cadavere, a terra a faccia in giù, di un uomo. Alla sera, poche ore dopo le bombe, nel centro di Kharkiv c’era una fila di locali con la partita oppure la musica e gente all’aperto con una birra in mano. Nell’ottica militare russa è proprio questo che va spezzato: l’equilibrio fragile in cui la guerra convive a forza con la vita.
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6/24/2024 • 8 minutes, 40 seconds
Ep.575: Oggi ci sono 24 concerti a Kharkiv
Il 10 maggio era cominciata una nuova invasione russa verso Kharkiv, ma per il momento è stata respinta e a giugno i bombardamenti contro la città, la seconda più grande d’Ucraina, sono diminuiti: a maggio erano in media 17 alla settimana, adesso sono in media due alla settimana. Nel bunker più grande della zona si festeggia la maturità: si canta, ma si ricordano anche i caduti. Gli abitanti sono quadruplicati rispetto al periodo peggiore nel 2022 e oggi che è la festa della musica – una ricorrenza che qui ha un significato politico legato alla protesta di Euromaidan – sono in programma 24 concerti in tutta la città.
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6/21/2024 • 8 minutes, 12 seconds
Ep.574: Uno scrittore ci spiega com’è cambiato l’umore ucraino dopo due anni di guerra
Andriy Kurkov è uno scrittore, vive a Kyiv e da due anni e mezzo con i suoi articoli tiene un diario temerario delle cose di cui non si parla mai. Non scrive dei posti che chiudono o vengono distrutti, ma di quelli che aprono. Non racconta le persone che scappano ma quelle che tornano. Kurkov scrive “il diario della sopravvivenza” perché “sono un nemico dei fatalisti”. Da scrittore si sente investito di una responsabilità: “passare un po’ di energia a chi mi legge”. Nella puntata ci parla dell’umore ucraino a due anni dall’inizio dell’invasione totale.
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6/20/2024 • 11 minutes, 32 seconds
Ep.573: Storia dei colloqui di pace tra ucraini e russi. Nel 2022 e oggi
Putin ha formulato una “proposta di cessate il fuoco” in cui chiede agli ucraini di ritirarsi dall’Ucraina senza promettere qualcosa in cambio. Con questa proposta il presidente russo ha fatto crollare una speculazione recente: che l’ostacolo alla pace fosse l’Ucraina. La storia dei colloqui di pace – in Bielorussia e in Turchia nel 2022 – racconta che tutto naufragò quando il Cremlino chiese a Kyiv, che aveva già rinunciato alla Nato, di rinunciare anche alle garanzie internazionali che avrebbero protetto il paese da una seconda invasione in futuro. Nonostante il fallimento, il fatto che gli ucraini e i russi allora si siano parlati, e che su qualcosa avessero persino trovato un accordo, non è un cattivo segno.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Negoziati Russia-Ucraina, Medinsky: “Accordo sui corridoi umanitari” pubblicato sul canale Youtube Vista Agenzia Televisiva Nazionale il 3 marzo 2022; account X @maxseddon, 14 giugno 2024; video “Ukraine and Russia negotiators meet for peace talks at Ukraine-Belarus border” pubblicato sul canale Youtube DW News il 28 febbraio 2022; video “Satellite images appear to show Russian atrocities in Bucha, Ukraine” pubblicato sul canale Youtube BBC News il 5 aprile 2022; video “Ukraine-Russia peace talks to resume in Istanbul with ceasefire top objective for Kyiv” pubblicato sul canale Youtube France 24 English il 29 marzo 2022
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6/19/2024 • 13 minutes, 9 seconds
Ep.572: Il romanziere che vuole diventare vicepresidente degli Stati Uniti
J.D. Vance è uno scrittore diventato famoso con il best seller “Elegia americana”: un libro autobiografico sul disfacimento di un pezzo di America, la cosiddetta “Blu America”, quella operaia, da una prospettiva di destra. Vance nel 2016 diceva che Donald Trump era dannoso, perché stava “portando la classe lavoratrice bianca verso l’oscurità”. Poi però ha deciso di buttarsi in politica e ha capito che per sopravvivere dentro il partito repubblicano era necessario appiccicarsi a Trump. Ora i due sono amicissimi e il romanziere divenuto senatore dell’Ohio vuole fare il vice presidente degli Stati Uniti nel caso Trump tornasse alla Casa Bianca.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Humiliating: See Trump Candidate Demolished By His Own Words On TV” pubblicato sul canale Youtube MSNBC il 29 aprile 2022; video “Donald Trump humiliated J.D. Vance for fun” pubblicato sul sito cnn.com il 19 settembre 2022; video “BREAKING: JD Vance, Tuberville, Malliotakis Rip Trump’s Hush Money Trial As Michael Cohen Testifies” pubblicato sul canale Youtube Forbes Breaking News il 13 maggio 2024; video “We have to push back against this’: JD Vance” pubblicato sul canale Youtube Fox News il 14 giugno 2024
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6/18/2024 • 9 minutes, 6 seconds
Ep.571: Nel 2020 il Pentagono ha orchestrato una grande campagna no-vax
Jonathan Braga ha 55 anni e il fisico di uno che si allena tutti i giorni, è in servizio come comandante generale delle operazioni speciali dell’esercito degli Stati Uniti. Prima – quando alla Casa Bianca c’era Donald Trump – è stato il responsabile delle operazioni nel Pacifico. E sarebbe stato lui, nel 2020, a convincere un po’ tutti al Pentagono a orchestrare un’operazione di disinformazione online clamorosa. Una campagna clandestina per screditare la Cina che si è trasformata in una grande campagna no-vax.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Army general speaks to students at Mass high school” pubblicato sul canale Youtube WCVB Channel 5 Boston il 4 dicembre 2023; video “AirFest 24' Promo” pubblicato sul canale Youtube AirFest 24' Promo il 12 marzo 2024; video “Donald Trump Says China” pubblicato sul canale Youtube HuffPost Entertainment il 28 agosto 2015; video “Philippines’ Duterte threatens citizens who refuse COVID-19 vaccine with jail, shots meant for pigs” pubblicato sul canale Youtube Global News il 22 giugno 2021
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6/17/2024 • 9 minutes, 26 seconds
Ep.570: “Secondo la questura, secondo gli organizzatori”
Di solito al termine di ogni manifestazione assistiamo sempre allo stesso rito: gli organizzatori sostengono di aver portato in piazza un numero molto alto di persone e la questura dice che quel numero in realtà è falso, che è molto più basso. Può sembrare una questione di poco conto, ma alla fine le manifestazioni a quello servono: a contarsi. Ora però questo rito e gli annessi battibecchi tra organizzatori e forze dell’ordine sembrano destinati a finire. A quanto pare è stato trovato un metodo affidabile: arriva dal Brasile e si basa su un sistema di conteggio cinese.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account TikTok @metropolesoficial, 9 luglio 2021; account TikTok @noticiaspoliticas.tv, 26 novembre 2023; account TikTok @diego_news_oficial, 26 febbraio 2024
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6/14/2024 • 8 minutes, 27 seconds
Ep.569: È tornato il muro e l’ex Germania comunista vota tutta estrema destra
Kevin ha 17 anni ed è di Görlitz, la città più a oriente della Germania, attaccata al confine con la Polonia. Alle europee Kevin ha votato Afd, come un po’ tutti nella Germania dell’Est, quella che per decenni è stata oltre la cortina di ferro. Se si guarda il paese dall’alto usando una mappa elettorale del 2024, sembra di essere tornati a prima degli anni Novanta, prima della caduta del muro di Berlino e del collasso dell’Unione sovietica. Durante la Guerra fredda il confine separava la Germania Ovest, nel blocco occidentale, dalla Germania Est, nel blocco comunista. Oggi la stessa linea separa la Germania dove ancora reggono i partiti tradizionali dal pezzo di paese dove l’estrema destra è il primo partito: tutta l’ex Germania comunista.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Görlitz - the oldest city in Germany” pubblicato sul canale Youtube PROJECT M il 5 dicembre 2014; video “Grand Budapest Hotel | Trailer ufficiale HD | 2014" pubblicato sul canale Youtube 20th Century Studios Italia il 22 gennaio 2014; video “Dietro la cortina di ferro” pubblicato sul canale Youtube Archivio Luce Cinecittà il 16 giugno 2012; video “Storia della cortina di ferro” pubblicato sul canale Youtube Angelo Valenza il 31 ottobre 2009; video “Görlitz. Ciekawostki i miejsca do odwiedzenia” pubblicato sul canale Youtube Bylegdzie il 28 dicembre 2023; video “Scholz: “Brutto risultato, ma ora lavorare alle elezioni politiche dell’anno prossimo” pubblicato sul canale Youtube Quotidiano Nazionale il 10 giugno 2024; video “Germany sees far-right gains in European election” pubblicato sul canale Youtube Associated Press il 9 giugno 2024
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6/13/2024 • 8 minutes, 35 seconds
Ep.568: L’Onu ha un piano molto dettagliato per il cessate il fuoco a Gaza
L’operazione di sabato a Nuseirat per liberare quattro ostaggi israeliani prigionieri di Hamas è costata un’altra strage di civili palestinesi. Dal 7 ottobre, gli ostaggi vivi liberati con operazioni militari sono stati in totale sette; gli ostaggi liberati con l’accordo e il cessate il fuoco, a novembre, sono stati 105. Ieri le Nazioni Unite hanno approvato un piano in tre fasi per il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi e la ricostruzione della Striscia. Lo hanno votato tutti, Cina compresa, tranne la Russia, che però si è astenuta e non ha bloccato la proposta, come avrebbe potuto fare. Questo è il primo piano molto dettagliato per il cessate il fuoco a Gaza approvato dal Consiglio di sicurezza dell’Onu.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram @nytimes, 11 giugno 2024; account X @AbuAliEnglishB1, 8 giugno 2024; account X @AvniItamar, 11 giugno 2024; account X @Alqawasmi_Rula, 10 giugno 2024; account Instagram @wsj, 10 giugno 2024; account X @PopularFront_, 21 ottobre 2023; account X @sentdefender, 21 ottobre 2023; account X@anadoluagency, 11 giugno 2024; account X @NTarnopolsky, 8 giugno 2024; account X @MiddleEastEye, 11 giugno 2024
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6/12/2024 • 8 minutes, 15 seconds
Ep.567: Bardella, il ventottenne che sposta la Francia tutta a destra
Dopo la vittoria dell’estrema destra alle europee, Macron ha indetto nuove elezioni parlamentari in Francia per il 30 giugno. Jordan Bardella è il presidente del Rassemblement National di Marine Le Pen, alle europee è arrivato primo in quasi tutti gli oltre 30 mila comuni francesi e ora il suo partito sta dicendo una cosa chiara: se vinciamo anche le elezioni nazionali che si terranno tra 20 giorni, Bardella è il nostro candidato primo ministro. Bardella usa sapientemente TikTok e Instagram e ha raddoppiato il voto giovane al suo partito. È figlio di immigrati italiani ed è cresciuto nelle banlieue parigine, ha lasciato l’università per fare politica e ora potrebbe diventare il premier più giovane della storia.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “La même énergie pour voter Jordan Bardella le 9 juin!” pubblicato sul canale Youtube Rassemblement National il 4 giugno 2024; video “Vous prendriez bien la veste de Jordan Bardella?” pubblicato sul canale Youtube Rassemblement National il 4 giugno 2024; video “Nous sommes prêts pour le 30 juin et le 7 juillet!” pubblicato sul canale Youtube Rassemblement National il 10 giugno 2024; account TikTok @jordanbardella, 7 giugno 2024; video “Ce sont les Français qui subissent aujourd’hui la double peine!” pubblicato sul canale Youtube Rassemblement National il 23 maggio 2024; video “Voue étiez 4000 à Hénin-Beaumont!” pubblicato sul canale Youtube Rassemblement National il 26 maggio 2024; account X @J_Bardella, 9 giugno 2024; video “Notre volonté est de rassembler tous les Français” pubblicato sul canale Youtube Jordan Bardella il 9 giugno 2024
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6/11/2024 • 11 minutes, 11 seconds
Ep.566: Gli europei sono molto di destra, l’Unione europea non ancora
Circa quattrocento milioni di europei hanno votato. I risultati sono stati questi: in Germania ha perso il governo e ha vinto la destra; in Francia ha perso il governo, ha vinto la destra e Macron ha indetto nuove elezioni; in Italia ha vinto il governo e ha vinto la destra; in Spagna ha perso il governo, ha vinto il centro-destra e l’estrema destra ha raddoppiato i seggi; in Austria ha vinto l’ultra destra; in Belgio il primo ministro si è dimesso perché la destra e la destra estrema lo hanno asfaltato. Significa che l’Unione europea tutta sarà più a destra? No, perché i cambiamenti per ora sono nei singoli paesi. La grande coalizione europeista che ha sempre governato a Bruxelles continuerà a farlo. Ma l’impressione generale è che in questa fase si giochi una partita tra la destra popolare e moderata e la destra estrema. La sinistra è nell'angolo e poco rilevante.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Germany sees far-right gains in European election” pubblicato sul canale Youtube Associated Press il 9 giugno 2024; video “Macron scioglie il Parlamento: “Il 30 giugno primo turno delle elezioni” pubblicato sul canale Youtube Il Sole 24 ORE il 9 giugno 2024; account X@ElectsWorld, 9 giugno 2024; account X @alex_owski, 9 giugno 2024; video “Von der Leyen confident she can retain European Commission presidency” pubblicato sul canale Youtube Guardian News il 10 giugno 2024; video “‘We have won the European elections’, says von der Leyen in Brussels” pubblicato sul canale Youtube AFP News Agency il 9 giugno 2024; account TikTok @jordanbardella, 4 giugno 2024
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6/10/2024 • 8 minutes, 6 seconds
Ep.565: L’età dell’Unione Europea
Kira Marie Peter-Hansen è la parlamentare europea più giovane di sempre: è arrivata a Strasburgo quando aveva 21 anni, 3 mesi e 3 giorni. Era il 2019. Peter-Hansen dice di sentire una grande responsabilità, perché i giovani sono poco rappresentati in Europa, il continente più vecchio del mondo. Ed è vero: l’età media dei parlamentari europei all’inizio di questa legislatura era di 50 anni, soltanto sei di loro avevano meno di 30 anni. Ma quest’anno alle elezioni andranno a votare per la prima volta i sedicenni in Austria, Germania, Malta e Belgio. E quelli di 17 anni in Grecia. La Croazia, ad esempio, ha presentato una lista che si chiama “GenZ” e l’età media dei suoi candidati è 26 anni. La lista è guidata da Nina Skočak, una che sui social ha costruito il suo seguito parlando di abiti vintage. Insomma, tra liste, candidati e nuovi elettori, oggi c’è una grandissima attesa nei confronti del voto giovane. Ma, guardando i dati e i sondaggi, non si può dire che il voto giovane renderà l’Europa più progressista e di sinistra.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “#3StepsForward for gender equality - MEP Kira Marie Peter Hansen” pubblicato sul canale Youtube European Institute for Gender Equality il 28 ottobre 2022; video “Europa i en verden i opbrud - Kira Peter-Hansen og Peter Kofod” pubblicato sul canale Youtube dk4 television il 7 dicembre 2020; video “Interview with Kira Peter-Hansen, the youngest MEP ever elected” pubblicato sul sito euractiv.com il 3 luglio 2019; video “Kira Marie Peter-Hansen: The Youngest Ever MEP in History” pubblicato sul canale Youtube euronews il 29 maggio 2019; account TikTok @ninaskocak, 22 settembre 2022; video “Brussels asks Taylor Swift to mobilise young voters for EU elections” pubblicato sul sito euronews.com il 10 gennaio 2024; account TikToK @jordanbardella, 4 giugno 2024
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6/7/2024 • 9 minutes, 54 seconds
Ep.564: L’eterno studente del Michigan
Benjamin Bolger ha 48 anni ed è il secondo uomo con più lauree nella storia (e ha buone probabilità di surclassare il primo). Ha frequentato, tra le altre, Harvard, Stanford, Yale, Columbia, Oxford e Cambridge. In pratica ha passato la sua vita a studiare: ha 14 lauree avanzate nelle materie più disparate, una laurea di primo livello e un diploma associato. Alla domanda: “Ma perché?”, ha risposto “mi piace imparare”. E ha raccontato che immagina gli umani “come fossero alberi” e che lui spera di diventare una sequoia: “Voglio crescere il più a lungo possibile e raggiungere il livello più alto del cielo”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Ben Bolger with Hillary Clinton” pubblicato sul canale Youtube Benjamin Bolger il 30 marzo 2007
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6/6/2024 • 9 minutes, 49 seconds
Ep.563: Se avete paura di volare non ascoltate questa puntata
John Barnett, classe 1962, era soprannominato Swampy, “paludoso”, perché è cresciuto in Louisiana. Ha passato una vita lavorando al controllo di qualità dei Boeing e dal 2017 ha cominciato a rendere pubblici alcuni problemi. Prima ha denunciato che il meccanismo delle maschere dell’ossigeno dei Boeing 787 era difettoso (e la Boeing gli ha dato ragione), poi si è accorto che centinaia dei pezzi difettosi dei Boeing, radunati in un posto chiamato “gabbia”, sparivano per essere probabilmente riutilizzati. Ha fatto causa alla Boeing e l’ha persa. A marzo ci ha riprovato ma il giorno della sua udienza non si è presentato: è stato trovato morto nella sua auto. Secondo gli inquirenti si è ucciso con un colpo di pistola.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “{TrueSound}™ First Hawaiian Boeing 787-9 Delivery Takeoff from Charleston” pubblicato sul canale Youtube Horizon Productions SFL il 15 febbraio 2024; video “Santiago (SCL) - IAH Houston: United B767 | RFS | Full Flight Simulation” pubblicato sul canale Youtube Flight Sim (RFS) il 30 maggio 2024; profilo TikTok bochincherosnews, 13 marzo 2024; video “Boeing – what caused the 737 Max to crash?” pubblicato sul canale Youtube DW Documentary l'1 novembre 2020; video “Sound effect - Decollo aereo - Take-off airplane” pubblicato sul canale Youtube Magicoliere il 23 agosto 2014; video “Boeing whistleblower John Barnett found dead” pubblicato sul canale Youtube TODAY il 12 marzo 2024
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6/5/2024 • 6 minutes, 49 seconds
Ep.562: La fine delle elezioni in India e un omicidio politico sventato
Narendra Modi sarà per la terza volta consecutiva il primo ministro indiano. E continuerà a essere considerato un alleato prezioso per l’occidente in chiave anti cinese. Solo che, se gli Stati Uniti hanno chiuso un occhio sulla sua politica ultra induista non proprio tenera con i musulmani, sono dovuti intervenire di fronte a un caso che ha valicato i confini indiani. Una spy story, il tentato omicidio di un oppositore da parte dei servizi segreti indiani, che gli agenti degli Stati Uniti hanno sventato.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “2024 Election Campaign Ends Today: PM Modi Certain Of Term 3, ‘INDIA’ Bloc Confident About Winning” pubblicato sul canale Youtube India Today il 30 maggio 2024; video “LIVE: PM Modi’s interview to Aaj Tak” pubblicato sul canale Youtube Narendra Modi il 16 maggio 2024; video “Khalistan terrorist Pannun threatens to kill Punjab CM Bhagwant Mann, authorities tighten security” pubblicato sul canale Youtube WION il 16 gennaio 2024; video “Exclusive: “EAM Jaishankar Addresses Arrest of Nikhil Gupta in Czech Republic” pubblicato sul canale Youtube News9 Live il 23 dicembre 2023; video “US Media Names RAW Officer Vikram Yadav Behind Pannun’s Assassination Attempt” pubblicato sul canale Youtube Oneindia News il 30 aprile 2024
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6/4/2024 • 8 minutes, 45 seconds
Ep.561: La prima presidente del Messico non vuole essere un “burattino”
Claudia Sheinbaum è una scienziata del clima, è stata la prima sindaca donna di Città del Messico e – assieme a un gruppo di colleghi – ha vinto un premio Nobel per una ricerca sul cambiamento climatico. Ha 61 anni, è nata nella capitale da una famiglia ebrea laica e femminista. In molti dicono che sarà manovrata da Amlo, il presidente uscente che l’aveva scelta per succedergli alla guida del Messico – e questa è una cosa che fa molto innervosire Sheinbaum.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "Claudia: el documental" pubblicato sul canale Youtube Claudia Sheinbaum Pardo il 29 novembre 2023; video "Claudia Sheinbaum: Así llevó a cabo su cierre de campaña en el Zócalo de la CDMX - En Punto" pubblicato sul canale Youtube NMás il 30 maggio 2024; video "Entrevista con Laura Trevelyan de la BBC London." pubblicato sul canale Youtube Claudia Sheinbaum Pardo il 18 novembre 2021
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6/3/2024 • 9 minutes, 38 seconds
Ep.560: Donald Trump, un criminale
Trump è stato ritenuto colpevole per tutti e 34 i capi di imputazione di cui era accusato nel processo che si è appena concluso in una piccola aula di tribunale a Manhattan. È il primo presidente della storia americana con una condanna penale. Il reato è la falsificazione di documenti ufficiali per nascondere un pagamento di 130 mila dollari alla pornoattrice Stormy Daniels. Trump attende una sentenza anche in altri tre processi. L’esito più assurdo di questa vicenda, non il più probabile, potrebbe essere: Trump finisce in carcere e – visto che la Costituzione lo consente – viene comunque eletto presidente degli Stati Uniti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Inside the U.S. Capitol at the height of the siege | Visual Forensics” pubblicato sul canale Youtube Washington Post il 17 gennaio 2021; video “How the Jan. 6 Capitol attack unfolded” pubblicato sul canale Youtube PBS NewsHour il 7 gennaio 2022; video “Trump comments after being found guilty on all counts in criminal hush money trial” pubblicato sul canale Youtube ABC News il 30 maggio 2024; video “Donald Trump Found GUILTY on ALL COUNTS & Superfan Jake Byrd is Outside the Courthouse” pubblicato sul canale Youtube Jimmy Kimmel Live il 31 maggio 2024; video “Biden campaign reacts to Trump guilty verdict in hush money case” pubblicato sul canale Youtube ABC News il 31 maggio 2024
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5/31/2024 • 9 minutes, 15 seconds
Ep.559: I nuovi donatori di Trump: miliardari pro Netanyahu scontenti di Biden
Donald Trump era rimasto al verde e ha bisogno di soldi per la sua campagna elettorale. Così sta cercando di convincere i donatori miliardari pro Israele e pro Netanyahu che si dicono delusi dalla linea del presidente democratico Joe Biden. In questo clima, l’agenzia Reuters ha scoperto che tre consiglieri di Trump hanno incontrato Netanyahu, una notizia che ha acuito un sospetto: che il primo ministro israeliano stia aspettando le presidenziali americane di novembre e che stia aspettando il ritorno di Trump.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @RealAmVoice, 9 aprile 2024; video "Biden says he will stop sending bombs and artillery shells to Israel if it launches major invasion of Rafah" pubblicato sul sito cnn.com il 9 maggio 2024; video "Biden says on social media 'I am the only one to beat Trump" pubblicato sul canale YouTube KTSM 9 NEWS 17 gennaio 2024; video "How Bill Ackman made $2.8 BILLION during the pandemic" pubblicato sul canale YouTube 20VC with Harry Stebbings il 29 marzo 2023; video "In 2020, Biden promised he would wage war on the oil & gas industry" pubblicato sull'account Facebook Congressman Guy Reschenthaler il 18 marzo 2022; video "President Trump pledges to end Bidenflation, “drill, baby drill,” and close the border" pubblicato sul canale YouTube Right Side Broadcasting Network il 14 gennaio 2024.
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5/30/2024 • 8 minutes, 49 seconds
Ep.558: Le elezioni più importanti per il Sudafrica dalla fine dell’apartheid
In Sudafrica l’età media è 28 anni. E se per la prima volta in trent’anni l’esito delle elezioni di oggi è incerto c’entra molto il voto dei Millennials e della Generazione Z. Il partito al potere da quando nel paese non c’è più l’apartheid imposto dalla minoranza bianca, questa volta – secondo i sondaggi – non arriverà a prendere il 50 per cento dei voti. Il Sudafrica ha un problema enorme di disoccupazione e di criminalità: chi non ha un legame affettivo con la storia del movimento di liberazione, non è più disposto a perdonare al partito di governo, l’African National Congress.
Le fonti audio di questa puntata sono tratte da: account TikTok @kay_mahapa; South Africa elections: Do youths trust political parties?, Dw, 27 maggio 2024; 2024 Elections | Build One South Africa leader casts his vote, canale Youtube SABC News, 29 maggio 2024; President Zuma loses his temper towards Malema, canale Youtube SABC News, 31 agosto 2017.
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5/29/2024 • 8 minutes, 3 seconds
Ep.557: Il piano del Mossad per fermare la Corte penale internazionale
Yossi Cohen è l’ex capo del Mossad, i servizi segreti esteri israeliani. Era stato nominato da Benjamin Netanyahu nel 2016, dopo essere stato per tre anni il suo consigliere per la sicurezza nazionale. È lui che, già agli albori dell’inchiesta che una settimana fa ha portato alla richiesta di un mandato di arresto per il primo ministro israeliano, si mette in contatto con la procuratrice gambiana di allora, Fatou Bensouda.
Bensouda aveva cominciato un’indagine per crimini di guerra e crimini contro l’umanità nei territori palestinesi occupati. Un’inchiesta del Guardian oggi ha svelato che Yossi Cohen l’ha stalkerata e minacciata con un doppio obiettivo: screditarla oppure reclutarla, su ordine di Netanyahu.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “וואלה פלוס | סופ“ש שלו - ריאיון עם יוסי כהן” pubblicato sul canale YouTube וואלה il 28 gennaio 2024; account X @IntlCrimCourt, 20 maggio 2024
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5/28/2024 • 8 minutes, 4 seconds
Ep.556: Cosa ha detto il segretario della Nato sulle armi da usare in Russia
Jens Stoltenberg ha detto che se gli ucraini nella regione di Kharkiv non possono usare le armi per colpire obiettivi militari legittimi oltre i confini, allora non possono proprio difendersi. E ha invitato gli alleati di Kyiv a eliminare le restrizioni sull’uso di armi occidentali imposte finora. Stoltenberg si riferiva a una zona precisa dell’Ucraina, quella di nord-est attorno alla seconda città più popolosa del paese. Lì la linea del fronte combacia più o meno con la linea di confine tra Russia e Ucraina, di conseguenza i militari di Putin non hanno bisogno di spostare l’artiglieria o i bombardieri nel territorio o nello spazio aereo del paese aggredito per fare male – come è successo con il bombardamento di sabato.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “NATO’s boss wants to free Ukraine to strike inside Russia” pubblicato sul canale YouTube The Economist il 24 maggio 2024; account X @IAPonomarenko, 11 marzo 2022; account X @yarotrof, 25 maggio 2024; account X @IuliiaMendel, 25 maggio 2024
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5/27/2024 • 9 minutes, 20 seconds
Ep.555: Il segreto di un ristorante cinese sulle Alpi svizzere
C’è un albergo sulle Alpi svizzere che ha più di cento anni. Dalle sue finestre con tende di pizzo c’è una vista mozzafiato: montagne e cascate. Ma non solo: da lì si vede molto bene una pista d’atterraggio per gli aerei F35, senza recinzioni e protezioni, tanto che qualcuno ci portava perfino le mucche al pascolo. Quest’estate la polizia svizzera ha fatto irruzione nell’albergo e si è portata via i proprietari per interrogarli. I proprietari sono una famiglia cinese, i Wang.
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5/24/2024 • 8 minutes, 2 seconds
Ep.554: Un milione e ottocentomila persone in trappola in Darfur
Al-Fashir è stata la capitale del Darfur quando la regione era indipendente, prima del colonialismo. Oggi il Darfur è una regione del Sudan grande come la Spagna dove nessuno conta i morti. Da quando un anno e un mese fa nel Paese è cominciata la guerra, Al-Fashir è stata l’unica città del Darfur risparmiata dai miliziani delle Forze di supporto rapido, ma ora è accerchiata dai paramilitari. Oggi lì vivono circa un milione e ottocentomila persone, in gran parte sono profughi scappati da altre stragi nel resto della regione. Le Nazioni Unite dicono che l’invasione di Al-Fashir da parte dei miliziani è imminente, e che sarà un massacro.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @dvs2030, 22 maggio 2024; account X @qoga12, 22 maggio 2024; account X @qoga12, 11 maggio 2024; account X @DNforHR, 23 maggio 2024; account X @_UnfpaSudan, 22 maggio 2024; account X @MohanadElbalal, 15 maggio 2024; video "Hala Al Karib: Feminist, Activist and Regional Director of SIHA Network" pubblicato sul canale YouTube FEMNET Secretariat il 17 giugno 2021
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5/23/2024 • 9 minutes, 50 seconds
Ep.553: L’uomo che ha fatto implodere il fronte dell’ultra destra alle europee
Maximilian Krah apprezza i talebani, il libro del generale Vannacci e – a quanto emerge dalle inchieste – anche i soldi di Putin. Era il candidato di punta alle europee del partito di estrema destra tedesco Afd, che è secondo nei sondaggi nel Paese più popoloso dell’Unione europea, ma oggi si è dimesso dal consiglio direttivo. Ieri, una sua battuta giustificazionista sulle SS gli è costata la fine dell’alleanza del suo partito con Marine Le Pen e con Matteo Salvini.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video “Verdacht auf Landesverrat: Was ist los bei AfD-Mann Krah? I frontal” pubblicato sul canale YouTube frontal il 2 maggio 2024; video “Maximilian Krah” pubblicato sul canale YouTube R-Squad il 15 febbraio 2024; video “Salvini: “Mille volte meglio Le Pen che l’Europa dei socialisti e di Macron” pubblicato sul canale YouTube Vista Agenzia Televisiva Nazionale il 22 agosto 2023; video “Trump interviene al Cpac e la folla grida “Altri 4 anni!” pubblicato sul canale YouTube Vista Agenzia Televisiva Nazionale il 2 marzo 2019; video “Maximilian Krah Trump wird gewinnen - finden Sie sich damit ab!” pubblicato sul canale YouTube AfD im EU-Parlament il 13 dicembre 2023; video “Vorwurf der Spionage für China: Haftbefehl gegen AfD-Mitarbeiter Jian G” pubblicato sul canale YouTube tagesschau il 24 aprile 2024
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5/22/2024 • 9 minutes, 34 seconds
Ep.552: Il procuratore che vuole portare Netanyahu e Sinwar davanti alla Corte dell’Aia
Karim Khan è il procuratore generale della Corte penale internazionale. Ieri per dare una notizia molta attesa ha registrato un video: guarda dritto in camera e spiega la sintesi delle sue accuse senza citare commi e codici, si esprime con un linguaggio semplice, che tutti capiscono, e dice che ha chiesto un mandato d’arresto internazionale per crimini di guerra e contro l’umanità per il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e per il capo di Hamas a Gaza, Yahya Sinwar, tra gli altri. Karim Khan è figlio di un dermatologo pachistano e di una infermiera del Regno Unito, ha studiato legge al King’s college di Londra e si è specializzato in diritto umanitario internazionale. L’anno scorso ha spiccato un mandato di cattura contro Putin, da allora è sulla lista dei ricercati della Federazione russa.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "ICC Prosecutor speaks in Cairo on the situation in Israel and Palestine" pubblicato sul canale YouTube IntlCriminalCourt il 29 ottobre 2023; video "ICC chief prosecutor who issued arrest warrant for Putin makes 1st official visit to Canada" pubblicato sul canale YouTube Global News il 5 maggio 2023; account X @IntlCrimCourt, 20 maggio 2024; video "EXCLUSIVE: ICC prosecutor seeks arrest warrants against Sinwar and Netanyahu for war crimes" pubblicato sul canale YouTube CNN il 20 maggio 2024; video "Netanyahu labels application for his arrest anti-Semitic | ABC News" pubblicato sul canale YouTube ABC News (Australia) il 20 maggio 2024; video "Released Hamas founder, Yehia Sinwar, returns to Gaza" pubblicato sul canale YouTube AP Archive il 30 luglio 2015
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5/21/2024 • 10 minutes, 2 seconds
Ep.551: Ebrahim Raisi, “il macellaio di Teheran”
All’alba è stato trovato il corpo carbonizzato del presidente iraniano Ebrahim Raisi, disperso da ieri pomeriggio con il ministro degli Esteri del suo governo, Hossein Amir-Abdollahian. A causa della nebbia, l’elicottero sul quale viaggiavano ha dovuto fare un atterraggio d’emergenza complicato e si è schiantato. Raisi era il leader meno carismatico della storia del Paese, il presidente eletto con meno voti, un burocrate governato a distanza dall’ayatollah Ali Khamenei, la Guida suprema dell’Iran. Nella notte alcuni iraniani si sono riversati in piazza per pregare per il presidente. Altri hanno festeggiato: tra loro c’erano i parenti delle migliaia di iraniani che Raisi ha fatto ammazzare negli ultimi 35 anni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @ragipsoylu, 19 maggio 2024; account X @Seamus_Malek, 19 maggio 2024; video "Group prayers take place in Tehran for Iran’s president following chopper crash" pubblicato sul canale YouTube NBC News il 20 maggio 2024; account X @ThomasVLinge, 19 maggio 2024; account X @AlinejadMasih, 19 maggio 2024; video "Irani President Ebrahim Raisi Last Speech in Pakistan | Heart Touching Words" pubblicato sul canale YouTube GNN il 20 maggio 2024; video "Cuts 10 03 82 battle scenes and iranian troops at Iran / Iraq border area" pubblicato sul canale YouTube AP Archive il 6 febbraio 2023; video "Khamenei On Iran Protesters: ‘The Islamic System Will Punish These Criminals’" pubblicato sul canale YouTube NBC News il 3 novembre 2022; video "Ebrahim Raisi: The ‘Killer’ Who Could Be Iran’s Next President" pubblicato sul sito rferl.org il 7 giugno 2021; account X @Afshin_Ismaeli, 14 marzo 2023
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5/20/2024 • 11 minutes, 56 seconds
Ep.550: Il paradosso di un russo in Georgia
Migliaia di ventenni russi sono scappati in Georgia dal 2022. Evgeni Liamin ha 25 anni ed è cresciuto a Mosca fino a quando la Russia ha invaso l’Ucraina ed è arrivato in Georgia. Per la comunità russa la vita in Georgia non è semplice, ma Evgeni è rispettato: ha messo la faccia nella battaglia contro Putin, a una giornalista straniera parla dando nome e cognome e lavora come volontario per mettere in contatto i profughi di Kyiv con le famiglie che potrebbero ospitarli. Solo che c’è un paradosso: dato che l’associazione di volontariato per cui Evgeni lavora a Tbilisi raccoglie soldi con il crowdfunding online in tutto il mondo, e molti soldi arrivano dai paesi scandinavi, Evgeni ora è un “agente straniero” sia a casa sua in Russia sia nel paese che lo ha accolto dopo la sua fuga dalla Russia.
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5/17/2024 • 11 minutes, 34 seconds
Ep.549: Da oggi per la Georgia sono una traditrice – parte 2
La piazza dice: ora la Georgia è a un bivio epocale, o diventiamo vassalli di Putin come la Bielorussia o prendiamo la nostra strada, ma ci mettiamo in pericolo, come l’Ucraina. Tutti hanno la sensazione che, dopo l’approvazione della “legge russa”, è in questo momento che ci si gioca il futuro. Da un lato l’ha capito chi è in piazza e sa che da domani far valere il dissenso sarà più difficile e l’Europa sarà più lontana, quindi o si inverte la rotta in questi mesi oppure non ci saranno più gli strumenti e gli alleati per farlo. Dall’altro c’è l’oligarca Ivanishvili, il miliardario fondatore del partito al governo “Sogno georgiano”, che ha promosso la “legge russa”. Ivanishvili ha fatto i soldi a Mosca e poi è tornato in Georgia per fare altri soldi e per fare politica. Per capire cosa rischia è utile fare un paragone con la protesta a Kyiv di dieci anni fa.
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5/16/2024 • 13 minutes, 16 seconds
Ep.548: Da oggi per la Georgia sono una traditrice – parte 1
Mariam Kvaratskhelia è una ragazza georgiana di 31 anni. È una delle prime attiviste apertamente lesbiche della Georgia, dove fino al 2000 l’omosessualità veniva punita con la galera, ed è la fondatrice del Pride di Tbilisi. Il suo primo Pride è finito con un morto ammazzato, un cameraman ucciso da estremisti di destra, con la polizia che non interviene e i responsabili che rimangono impuniti. Ecco, dopo che ieri il partito di maggioranza Sogno georgiano ha approvato la “legge russa”, un’organizzazione internazionale come il Pride e la stessa Mariam possono essere etichettati come “agente stranieri”, cioè sospetti da mettere in una lista di sorvegliati speciali perché “perseguono gli interessi di potenze straniere”.
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5/15/2024 • 11 minutes, 50 seconds
Ep.547: L’Unione europea si vede meglio dalla Georgia
I georgiani protestano con le bandiere europee mentre nel loro Parlamento i deputati del partito di maggioranza approvano “la legge sugli agenti stranieri”, che i manifestanti hanno soprannominato “la legge russa”. È una copia della legge con cui Putin, nel 2012, ha zittito o costretto all’esilio un po’ di media indipendenti, di associazioni e di ong che non gli piacevano. I sondaggi dicono che circa l’80 per cento dei cittadini vuole che il paese entri nell’Ue, un obiettivo che la Georgia ha scritto anche nella sua Costituzione. Oggi a Tbilisi si protesta contro una legge che fa assomigliare la Georgia un po’ più alla Russia e un po’ meno a un paese dell’Unione europea.
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5/14/2024 • 10 minutes, 57 seconds
Ep.546: La nuova offensiva russa verso Kharkiv
Vovchansk è una piccola cittadina a nord-est di Kharkiv e vicinissima al confine con Belgorod. Gli abitanti hanno raccontato di non aver mai subito bombardamenti come quelli della notte scorsa. Sono stati evacuati e ora lì ci sono le truppe russe ferme a combattere. L’obiettivo possibile di una nuova offensiva di Mosca è Karkhiv, la seconda città più popolosa dell’Ucraina, dove un milione e 300 mila persone vivono bersagliate dalle bombe. Zelensky ha detto che “si aspettava da tempo un attacco in quel punto”. E che il suo esercito si è fatto trovare pronto. Ma, a meno che i russi non stiano facendo di nuovo l’errore di sopravvalutarsi, è probabile che l’attacco che stiamo vedendo punti a creare una zona cuscinetto al confine e a distrarre le truppe ucraine in Donbas, e non alla conquista di una città da un milione e 300mila abitanti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @clement_molin, 12 maggio 2024; account X @sentdefender, 13 maggio 2024; video "Vovchansk residents escape shelling as Russian troops advance on Ukrainian town" pubblicato sul canale YouTube Associated Press il 12 maggio 2024; video "Car Barely Dodges Attack In Kharkiv" pubblicato sul canale YouTube Radio Free Europe/Radio Liberty il 25 febbraio 2022; account X @ZelenskyyUa, 12 maggio 2024; video "Russian 'double-tap' attack hits Kharkiv, Ukraine" pubblicato sul canale YouTube The Telegraph il 4 aprile 2024; video "Biden delivers billions of dollars in aid to Ukraine, Israel, politics" pubblicato sul canale YouTube Bloomberg Television il 27 aprile 2024
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5/13/2024 • 8 minutes, 47 seconds
Ep.545: Rushdie, la sua ombra e il libro che nessuno ha letto
Salman Rushdie si è ripreso dopo l’attentato ed è ospite d’onore al Salone del libro di Torino. Da quando è uscito il suo romanzo “I versi satanici” e lo scrittore è perseguitato dalla fatwa che gli lanciò contro l’ayatollah Khomenini, Rushdie sembra il protagonista di uno dei suoi libri: un uomo che cerca di salvarsi da una falsa rappresentazione di sé ma è perseguitato dalla sua ombra. Esiste il Rushdie di chi conosce e ha letto le sue opere senza farsi condizionare dagli eventi esterni. Ed esiste il Rushdie-simbolo, quello che – a seconda delle interpretazioni – incarnerebbe la blasfemia in terra oppure il crociato che ha ingaggiato una battaglia contro l’Islam. Il Rushdie simbolo è più famoso del vero Rushdie, ma è una maschera fasulla che gli hanno cucito addosso persone che non lo hanno mai letto.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "Salman Rushdie BBC interview Satanic Verses" pubblicato sul canale YouTube mitteleuropean il 21 luglio 2019; video "Salman Rushdie & 'The Satanic Verses' : Whose Freedom? Whose Speech? (1989) - The Fifth Estate" pubblicato sul canale YouTube The Fifth Estate il 9 maggio 2017; video "Sir Salman Rushdie thanks 'heroes' who saved his life during knife attack" pubblicato sul canale YouTube Sky News il 20 maggio 2023; video "Ayatollah Ruhollah Khomeini Interview (1978)" pubblicato sul canale YouTube AfroMarxist l'8 ottobre 2022; video "Iran: protestors call for the death of Salman Rushdie" pubblicato sul canale YouTube AP Archive il 21 luglio 2015
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5/10/2024 • 11 minutes, 36 seconds
Ep.544: Kennedy Jr., il terzo incomodo alle presidenziali americane, ha un verme nel cervello
Robert F. Kennedy Junior è il nipote del presidente John Fitzgerald Kennedy e il figlio di suo fratello Bobby. Dopo gli studi ad Harvard e una carriera da avvocato ambientalista, negli ultimi anni si è dato al complottismo: dice che i vaccini causano l’autismo, che il Covid è stato creato in laboratorio ed è “progettato per attaccare i bianchi e i neri, mentre le persone più immuni sono i cinesi e gli ebrei”. Ha deciso di candidarsi alle presidenziali del 2024 da indipendente, sfidando il sistema bipartitico americano. Ieri abbiamo scoperto una cosa che riguarda la sua salute: Kennedy Jr. ha detto di avere un verme nella testa che gli avrebbe mangiato un pezzetto di cervello.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "RFK Jr. argues that Biden is a bigger threat to democracy than Trump" pubblicato sul sito cnn.com il 1 aprile 2024; video "RFK Jr.: Trusting The Experts Isn’t The Same As Trusting Science" pubblicato sul canale YouTube Robert F. Kennedy Jr. il 7 maggio 2024; video "RFK Jr's campaign of conspiracies: 'The leader of everybody’s brain worms" pubblicato sul canale YouTube MSNBC il 21 giugno 2023; video "Dr. Gupta explains what could have led to RFK Jr. having a worm in his brain" pubblicato sul canale YouTube CNN l'8 maggio 2024; video "Assassinat de John F. Kennedy" pubblicato sul canale YouTube Le Point il 4 novembre 2019; video "RFK Jr. announces Nicole Shanahan as vice president pick for independent White House bid" pubblicato sul canale YouTube The National Desk il 26 marzo 2024; video "Kennedy family brushes off RFK Jr.’s campaign as they endorse Biden" pubblicato sul canale YouTube CNN il 18 aprile 2024
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5/9/2024 • 8 minutes, 48 seconds
Ep. 543: Il rosso e il nero di Xi Jinping
Il presidente cinese è in Europa per la prima volta in cinque anni. La visita di Xi si è giocata tutta su un doppio binario: un po’ di smancerie, danze, sorrisi e compromessi, soprattutto quando si parla di economia e soprattutto quando di fronte si è trovato il presidente francese Macron. Un po’ simbolismi e richiami da guerra fredda, quando invece si parla di geopolitica e quando Xi si trova di fronte ai leader dei due paesi tra i più cari amici di Vladimir Putin da queste parti: Serbia e Ungheria.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "Macron et Xi arrivent au col du Tourmalet, dans les Pyrénées" pubblicato sul canale YouTube AFP il 7 maggio 2024; video "Xi Jinping and Emmanuel Macron enjoy guqin performance of 'High Mountain Flowing Water" pubblicato sul canale YouTube CGTN il 7 aprile 2023; video "Opening remarks by President von der Leyen - Trilateral meeting with Presidents Macron & Xi Jinping" pubblicato sul canale YouTube European Commission il 6 maggio 2024; video "China: Yugoslavia: protest at US embassy over Nato bombing" pubblicato sul canale YouTube AP Archive il 21 luglio 2015
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5/8/2024 • 9 minutes, 15 seconds
Ep.542: Perché il negoziato fra Israele e Hamas delude sempre
Gli israeliani hanno invaso un pezzo di Rafah: l’unica grande città gazawi che fino a questo momento avevano risparmiato e che ospita più di un milione di profughi. Negli ultimi giorni il traguardo dei negoziati era sembrato molto vicino, ma la confusione non è mai stata evidente come ieri sera, quando Hamas ha detto di aver accettato la proposta di tregua, che però non era quella che si stava discutendo e su cui si attendeva una risposta del gruppo palestinese entro questa settimana. La nuova delusione ha a che vedere con la condizione dei due leader: sia Benjamin Netanyahu sia il capo di Hamas nella Striscia, Yahya Sinwar, hanno molto da perdere dalla fine della guerra e l’inizio di una nuova fase.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X @manniefabian, 7 maggio 2024; account X @MartinGlasenapp, 7 maggio 2024; account X @IhabHassane, 6 maggio 2024; video "Netanyahu rejects international pressure over planned assault on Rafah" pubblicato sul canale YouTube Guardian News il 18 marzo 2024; account X @LucBernard, 7 maggio 2024; account X @BenzionSanders, 30 aprile 2024
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5/7/2024 • 11 minutes, 37 seconds
Ep.541: Un apparecchio misterioso è lo stalker elettronico di Putin in Europa
Finn Air, la più grande compagnia aerea della Finlandia, ha dovuto sospendere tutti i voli per l’aeroporto di Tartu, una città universitaria con molto verde in Estonia e capitale europea della Cultura 2024. Lo stop ai voli è arrivato dopo che due piloti, in due momenti diversi, non sono riusciti ad atterrare e sono stati costretti a tornare da dove erano partiti.Tutto questo è accaduto per colpa delle interferenze del “Baltic jammer”, un dispositivo militare molto potente che interferisce con il segnale del Gps in tutta l’Europa settentrionale. E sul “Baltic jammer” ci sono due certezze: è un’operazione di guerra elettronica. E dietro questa operazione c’è la Russia.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "Alien Breath - Sound Effect" pubblicato sul canale YouTube Audio Library - Free Sound Effects il 2 febbraio 2016; video "GPS Jamming: Russian Attack on Europe's Civil Aviation? | Vantage with Palki Sharma" pubblicato sul canale YouTube Firstpost il 23 aprile 2024; video "U.S. Navy ship encounters aggressive Russian aircraft in Baltic Sea" pubblicato sul canale YouTube U.S. Navy il 13 aprile 2016
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5/6/2024 • 9 minutes, 3 seconds
Ep.540: Alla Columbia è iniziato tutto
La situazione nelle università americane durante le proteste per Gaza e contro le collaborazioni degli atenei con Israele è rimasta pacifica – quantomeno nelle azioni, non sempre nella retorica – fino a quando Minouche Shafik, la prima donna a capo della Columbia University, non ha chiamato per la prima volta la polizia a sgomberare l’accampamento dei manifestanti nel cortile. La stessa cosa, nello stesso posto, era successa il 30 aprile 1968, quando centinaia di studenti occuparono la Columbia per chiedere la fine di ogni forma di collaborazione tra l’università e l’esercito americano nella guerra in Vietnam. La decisione di chiamare la polizia ha innescato una reazione che è l’opposto di quella in cui Shafik sperava: ha incendiato la protesta e l’ha ingrandita.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "Anti-Vietnam War protests at Columbia University 1968!" pubblicato sul canale YouTube PeriscopeFilm il 2 maggio 2024; video "Protests at Columbia University 1968!" pubblicato sul canale YouTube PeriscopeFilm il 30 aprile 2024; video "Columbia University protests 1968!" pubblicato sul canale YouTube PeriscopeFilm il 1 maggio 2024; video "Meet Columbia University’s Next President, Minouche Shafik" pubblicato sul canale YouTube Columbia University il 18 gennaio 2023; account X @bluepashminas, 3 maggio 2024; video "Stefanik Asks Harvard's President If 'Calling For The Genocide Of Jews Violates Harvard's Rules" pubblicato sul canale YouTube Forbes Breaking News il 6 dicembre 2023; account X @LucBernard, 2 maggio 2024; account X @Osint613, 21 aprile 2024; account X @FepalB, 2 maggio 2024; account X @EllaTravelsLove, 29 aprile 2024; account X @Thexmuslim, 28 aprile 2024; video "Watch: Columbia University President Grilled About Antisemitism on Campus | WSJ News" pubblicato sul canale YouTube WSJ News il 17 aprile 2024; account X @SDonziger, 2 maggio 2024; account X @ashtonpittman, 3 maggio 2024; account X @rimaanabtawi, 2 maggio 2024
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5/3/2024 • 14 minutes, 13 seconds
Ep.539: Femminicidio di una leader, in Iran
Nel centro di Teheran c’è una ragazza in piedi su un cassonetto della spazzatura ribaltato. Ha in mano il suo velo nero a cui ha appena dato fuoco e lo sta facendo roteare in alto. Si chiama Nika Shakarami, ha 16 anni e morirà quel giorno. E’ il 20 settembre 2022, è passata meno di una settimana dalla morte di Mahsa Jina Amini mentre era in custodia della polizia religiosa e le strade iraniane sono piene di gente arrabbiata. Le autorità non riescono a contenere i manifestanti e mandano in giro agenti in borghese, sotto copertura, che cercano di capire chi siano i leader delle proteste. E Nika è la più carismatica della piazza, è quella che intona i cori e dà coraggio agli altri, che la seguono: sembra lei la leader. La Bbc ha impiegato sei mesi a verificare i verbali interni degli apparati di sicurezza iraniani in cui c’è la cronistoria del rapimento di Nika, del tentativo di abusarla e del suo assassinio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X bertram_hill1, 30 aprile 2024; People run for cover as Iranian police open fire during protest at Tehran metro station, Guardian News, 16 novembre 2022; account Instagram atashshahkarami, 26 febbraio 2024
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5/2/2024 • 8 minutes, 34 seconds
Ep.538: I “calzini di Allah”
Muhamad Akmal Saleh, classe 1988, è il responsabile dell’ala giovanile dell’Umno, un partito nazionalista e islamista di destra della Malaysia. Di recente è diventato famoso: ha lanciato una campagna sui social contro una catena di mini market che ha prodotto i “calzini di Allah”. Un abominio per i musulmani: compare la scritta “Allah” sui piedi, che sono la parte del corpo impura per eccellenza. Alcuni negozi della catena sono stati dati alle fiamme. A quel punto Muhamad Akmal Saleh è stato fermato e i musulmani meno intransigenti si sono ribellati alla sua linea. In un paio di settimane, gli estremisti dell’Umno e il loro capetto si sono trasformati da accusatori in accusati.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X Elill_E, 5 aprile 2024; account Instagram akmalsaleh, 19 marzo 2024; account TikTok drakmalsaleh, 2 aprile 2024; Vern’s apologises for shoe logo resembling word ‘Allah’, canale YouTube Free Malaysia Today, 7 aprile 2024
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4/24/2024 • 8 minutes, 18 seconds
Ep.537: Fine dell’impunità per il battaglione “Giudea per sempre”
“Netzah Yehuda” significa “Giudea per sempre” e “Giudea” è il nome con cui molti israeliani chiamano la Cisgiordania palestinese occupata. “Netzah Yehuda” è un battaglione creato per consentire l’arruolamento nell’esercito anche agli ultra-ortodossi e gode di regole speciali: non ci sono donne, non ci sono soldati non ebrei. Il battaglione è accusato di aver sparato a palestinesi disarmati e di avere usato elettrodi per torturarli. Per questo, per la prima volta, una legge americana sarà applicata a Israele: è una legge che vieta l’aiuto militare ai servizi di sicurezza di un Paese straniero se si sono macchiati di "GVHR", violazioni gravi dei diritti umani. Gli aiuti americani arrivano a circa 150 Paesi alleati sparsi per il mondo. Questa legge non è mai stata applicata a un alleato: Israele. Tra pochi giorni questa eccezione finirà.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X World at war, 23 aprile 2024; account X Francesca D'addabbo, 23 aprile 2024; video "Israeli singer: 'We're finishing off Gaza" pubblicato sul canale YouTube Al Jazeera English il 6 novembre 2023; account X Star Gazetesi, 22 aprile 2024; account X yaniv kubovich, 24 agosto 2022
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4/23/2024 • 8 minutes, 52 seconds
Ep.536: Perché Mike Johnson ha cambiato idea sugli aiuti all’Ucraina
Quando era stato nominato speaker della Camera, i democratici avevano dovuto googlare per sapere chi fosse il conservatore Mike Johnson. Trump, dal canto suo, lo aveva scelto perché fedele e manovrabile. E così è stato a lungo. Finché, dopo aver tentennato per sei mesi, ha deciso di far votare in Parlamento gli aiuti all’Ucraina: a quel punto la legge è passata subito e con una maggioranza solida. A fare cambiare idea a Johnson è stato un colloquio con il capo della Cia William Burns, che gli ha spiegato per filo e per segno tutti i bombardamenti che gli ucraini avrebbero potuto fermare se avessero avuto a disposizione missili intercettori. I repubblicani si sono spaccati: per alcuni Johnson è diventato un traditore.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X Yaroslav Trofimov, 20 aprile 2024; account X Kyle Becker, 20 aprile 2024; video "DITV: Mike Johnson named US Speaker of the House" pubblicato sul canale YouTube The Daily Iowan il 29 ottobre 2023; video "‘Lame duck’: Marjorie Taylor Greene vows Mike Johnson will lose the speakership" pubblicato sul canale YouTube CNN il 20 aprile 2024; account X Kyle Becker, 20 aprile 2024; account X Republicans against Trump, 20 aprile 2024
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4/22/2024 • 9 minutes, 43 seconds
Ep.535: La zarina dei ratti di New York
La città con gli appartamenti più costosi d’America, la città dove una pizza in media costa 30 dollari, ha un problema: a New York ci sarebbero tre milioni di topi, cioè uno ogni due abitanti e mezzo. Per il sindaco Eric Adams, eletto nel 2022, quella dei ratti è diventata una fissazione. Ne parla come di un nemico pubblico e per eliminare il problema ha nominato una persona, con il titolo di rat czar, per dedicarsi al problema: Kathleen Corradi, giovane, capelli corti, ex maestra elementare, che ha preso questo impegna con molta tenacia e un obiettivo: distruggere ovunque e con qualsiasi mezzo i ratti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "Rats Have Overtaken New York City" pubblicato sul canale YouTube di The Late Show with Stephen Colbert il 24 maggio 2019; video "Director of rodent mitigation and NYC mayor talk rat issue in the city" pubblicato sul canale YouTube di KHOU 11 il 13 aprile 2023; video "New York rat czar: Meet Kathleen Corradi" pubblicato sul canale YouTube di Good Morning America il 30 giugno 2023; video "Mayor Adams signs bills to mitigate city's rat problems" pubblicato sul canale YouTube di CBS New York il 18 novembre 2022; video "Hunting Rats with Mayor Adams" pubblicato sul canale YouTube di NYC Mayor's Office il 28 marzo 2023; video "New York rat czar: Meet Kathleen Corradi" pubblicato sul canale YouTube di KHOU 11 il 13 aprile 2023.
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4/19/2024 • 8 minutes, 30 seconds
Ep.534: Le città ucraine hanno una nuova paura
Ieri tre missili Iskander russi hanno ucciso 17 persone a Chernihiv, ne hanno ferite più di 60 e hanno distrutto una clinica che gli ucraini avevano appena finito di rimettere in piedi. I bombardamenti russi contro le città ucraine sono di nuovo quasi quotidiani, e sono più letali perché da quattro mesi gli americani non spediscono più munizioni per la contraerea ai loro alleati di Kyiv. Lo scorso fine settimana i sotterranei di Kharkiv si sono di nuovo riempiti di civili. La città, la seconda più popolosa del paese, è a soltanto 40 chilometri dal confine russo e questo significa che quando da lì ti sparano un missile contro, hai meno di un minuto per ripararti. A Kharkiv i russi hanno usato per la prima volta un nuovo metodo per uccidere: gli ordigni soprannominati “bombe impunite”. Prima i russi usavano queste bombe al fronte, ora hanno cominciato a lanciarle contro grandi città piene di civili.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram @the_ukrainian_journal, 17 aprile 2024; account X Radio Free Europe/Radio Liberty, 17 aprile 2024; account X Volodymyr Zelenskyy, 16 aprile 2024; account Instagram @united24.media, 7 aprile 2024; account X Aurora Borealis, 10 aprile 2024; account X Marta Llopis, 12 aprile 2024; account X KyivPost, 10 aprile 2024; account X C4H10FO2P, 10 aprile 2024.
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4/18/2024 • 8 minutes, 51 seconds
Ep.533: Cazzotti e bandiere europee in Georgia
Mamuka Mdinaradze è un signore sulla quarantina ed è il leader della maggioranza parlamentare in Georgia. Il suo partito si chiama: “Sogno georgiano”. Un paio di giorni fa si è preso un pugno in Parlamento, mentre stava elogiando una proposta di legge che ha promosso e che chiama “legge contro gli agenti stranieri”. I suoi cittadini però la chiamano la “legge russa”. La Georgia, che l'esercito di Vladimir Putin aveva invaso nel 2008, è all’interno di un processo di integrazione europea e ha messo in Costituzione l’obiettivo di entrare nell’Unione. La legge di Mdinaradze è compatibile col sistema autoritario russo e poco con quello dell’Unione: per questo mentre in Parlamento Mdinaradze veniva colpito, migliaia di georgiani sono scesi in strada per protestare. Ed erano di nuovo in piazza anche ieri sera.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "Georgia, maxi rissa in Parlamento: volano pugni tra i deputati" pubblicato sul canale YouTube di BlitzTv il 15 aprile 2024; account X Mariam Nikuradze, 16 aprile 2024; account Instagram cossackgundi, 16 aprile 2024.
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4/17/2024 • 7 minutes, 15 seconds
Ep.532: Il dilemma di un Netanyahu redivivo
Fino a una manciata di giorni fa il primo ministro israeliano era in fondo a un pozzo: non era mai stato così isolato dalla comunità internazionale e non aveva mai avuto contro così tanti suoi cittadini. L’attacco iraniano, in questo momento, gli ha regalato un’occasione. Tutti i leader – che temono una guerra regionale – adesso pendono dalle sue labbra, cioè dalle sue scelte. Lo corteggiano, gli telefonano e lui non risponde. Netanyahu è chiuso in un insolito silenzio, in cui calcola e tratta, e pensa a come sfruttare l’opportunità.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: video "Iran launches direct attack on Israel" pubblicato sul canale YouTube di Al Jazeera English il 14 aprile 2024; video "Netanyahu Responds to Iran Attack: 'Whoever Hurts Us, We Will Hurt Him" pubblicato sul canale YouTube di Bloomberg Television il 14 aprile 2024; video "Trump Announces Abraham Accords Agreement Between Israel and UAW" pubblicato sul canale YouTube di Bloomberg Quicktake il 15 settembre 2020; account Instagram potus, 15 aprile 2024; video "‘Iran will face the consequences’ says Israeli army chief" pubblicato sul canale YouTube di Al Jazeera English il 16 aprile 2024
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4/16/2024 • 8 minutes, 47 seconds
Ep.531: Gli iraniani ricordano a tutti: non siamo il nostro governo
I civili iraniani la sera di sabato erano increduli. Il primo attacco diretto e rivendicato di Teheran contro Israele li ha colti alla sprovvista e si sono riversati in strada a fare scorte di benzina per sicurezza. Il Sindacato indipendente dei lavoratori ha diramato subito un comunicato che condannava il lancio di droni e missili. L’abisso che si è creato tra i vertici e i cittadini si è visto molto con le ultime elezioni a marzo: dall’affluenza al 70 per cento che c’era ai tempi dei riformisti, un mese fa nella capitale è andato a votare soltanto il 20 per cento degli aventi diritto e la metà di loro ha votato scheda bianca. E visto che il mondo sta parlando di loro e dell’ipotesi di un’escalation, dagli stadi, dalle università e dalle fabbriche gli iraniani ricordano: noi non siamo il nostro governo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X di Negar Mortazavi, 10 ottobre 2019; account X di Amirhossein Miresmaeili, 7 aprile 2024; account X di NEXTA, 14 aprile 2024; account X di Babak Taghvaee - The Crisis Watch, 8 ottobre 2023
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Per approfondire cosa è successo tra Israele e Iran puoi ascoltare la puntata speciale di Globally, con la giornalista Silvia Bocardi e Ugo Traballi, esperto di Medio Oriente di ISPI: https://shor.by/SbWK
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4/15/2024 • 8 minutes, 47 seconds
Ep.530-SPECIALE: La guerra tra Israele e Iran esce dall’ombra
Ieri sera sono partiti centinaia di droni e missili dal territorio iraniano verso quello israeliano. È la risposta di Teheran ai missili israeliani che il primo aprile avevano raso al suolo il consolato iraniano a Damasco uccidendo, tra gli altri, il generale pasdaran Mohammed Reza Zahedi. Questo contro Israele è stato il primo attacco iraniano diretto della storia e, dunque, senza precedenti. Tra i due paesi era in corso una “guerra ombra”: gli attacchi iraniani contro lo Stato ebraico erano opera delle milizie amiche di Teheran sparse per il medio oriente. Gli attacchi israeliani contro l’Iran colpivano militari iraniani all’estero oppure erano operazioni d’intelligence sul territorio della Repubblica islamica che non venivano mai rivendicate. E oggi il solo fatto che un confronto diretto tra Israele e Iran non sia più un tabù, è un dato che cambia un’altra volta la faccia al medio oriente.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Israel said to be behind cyber attack on Iranian port, canale Youtube I24News, 19 maggio 2020; account X iranwonk, 14 aprile 2024; Israeli airstrike flattens Iranian consulate in Damascus, several deaths reported, account Instagram gulftoday, 7 aprile 2024; Israeli airstrike hits Iranian embassy in Damascus, Syria, Cbs, 2 aprile 2024; La "vendetta" dell'Iran, pioggia di missili contro le basi americane in Iraq. Trump: "Va tutto bene”, Fanpage, 8 gennaio 2024; account Twitter Lionscrib1, 13 aprile 2024
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4/14/2024 • 7 minutes, 54 seconds
Ep.529: Handmaid’s Tale nella realtà: abortire in Arizona come nel 1864
Questa settimana la Corte suprema dell’Arizona ha ripescato una legge del 1864 che vieta l’aborto e ha deciso che si può applicare di nuovo oggi, 160 anni dopo. Quel codice fu scritto quando l’Arizona ancora non era uno Stato americano. Ma il ribaltamento, nel 2022, della sentenza “Roe v Wade, che garantiva il diritto all’aborto a livello nazionale, ha reso possibili casi come quello dell’Arizona. E una legge del 1864 ora diventa centrale nella campagna presidenziale degli Stati Uniti.
"Old West Photos 1839-1890" pubblicato sul canale YouTube di Hispaniolan 93 il 5 giugno 2017; "From the archives: Supreme Court rules on Roe v. Wade in 1973" pubblicato sul canale YouTube di CBS News il 22 gennaio 2024; "Supreme Court overturns Roe v. Wade" pubblicato sul canale YouTube di ABC News il 25 giugno 2022; "President Biden on Arizona Abortion Law: "Elect Me, I'm in the 21st Century" pubblicato su c-span.org il 10 aprile 2024; "Trump says Arizona abortion ruling went too far" pubblicato sul canale YouTube di PBS NewsHour il 10 aprile 2024
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4/12/2024 • 8 minutes, 39 seconds
Ep.528: Le morti sul lavoro dove meno te le aspetti
Un lavoratore stagionale di 57 anni è morto d’infarto nei campi dove raccoglieva gli asparagi. Un ragazzo di 32 anni si è accasciato mentre impilava 900 balle di fieno di venti chili ciascuna con 31 gradi all’ombra ed è morto per un colpo di calore. Per una paga di 6 euro all’ora, per 10 ore di lavoro consecutive. Entrambi erano romeni. La Germania è il paese che più ha contribuito all’affermazione dei diritti dei lavoratori. Eppure l’economia sommersa in Germania nel 2024 ha un valore di 481 miliardi di euro: un quarto del Pil italiano, la metà di quello saudita. Anche per questo in Germania si sta parlando molto di lavoro nero e di sfruttamento e il dibattito ruota attorno a due casi in particolare: i raccoglitori di asparagi e un’azienda di trasporto low-cost tedesca famosa, Flixbus.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: "Rumänische Erntehelfer demonstrieren erneut bei Spargel Ritter in Bornheim am 18.05.20 + O-Ton", canale YouTube Einsatzfahrten und so, 18 maggio 2020; "Stuttgart Germany | City in Baden-Württemberg | 4k 60fps", canale YouTube The Walking Gimbal, 26 giugno 2022; "Berlin Kreuzberg at Night Walking Tour - Germany [4k 60fps] City Nightlife Kottbusser Tor ASMR", canale YouTube Walking OZ, 21 maggio 2022; profilo Facebook Therapie Center Binningen, 18 maggio 2019; "Unwürdige Arbeitsbedingungen in Fleischindustrie", canale YouTube tagesschau, 3 luglio 2020; "FlixBus-Unfall bei Leipzig: Mindestens fünf Tote und mehrere Verletzte | WDR aktuell", canale YouTube WDR aktuell, 27 marzo 2024
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4/11/2024 • 9 minutes, 29 seconds
Ep.527: La candidata (in crisi) Ursula von der Leyen
Ursula von der Leyen è la presidente della Commissione europea e vuole continuare a esserlo fino al 2029. La sua determinazione è fuori discussione, e lei sa una cosa: il suo futuro non sarà deciso direttamente dagli elettori europei che voteranno dal 6 al 9 giugno. Sarà deciso, soprattutto, dai leader dei paesi dell'Unione. Domenica Von der Leyen ha cominciato la sua campagna elettorale e quando, il mese scorso, aveva annunciato la sua candidatura ai compagni di partito, i popolari, non era andata benissimo. C'entra anche la sintonia con Giorgia Meloni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: “Ue, Von der Leyen “Lavorare rapidamente alla difesa comune”, canale YouTube Il Sole 24 ORE, 28 febbraio 2024; “Ursula von der Leyen at the EPP Congress 2024 in Bucharest” canale YouTube EPP, 7 marzo 2024; “Ursula Von der Leyen snubbed in chair gaffe at EU-Erdoğan talks” canale YouTube Guardian News, 7 aprile 2021; “President von der Leyen: inaugural meeting of the French Presidency of the Council of the EU” canale YouTube European Commission, 12 gennaio 2022;
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4/10/2024 • 10 minutes, 11 seconds
Ep.526: Un vero pacifista russo
Alexander Demidenko è un signore di 61 anni che nel tempo libero ha sempre fatto il volontario. Vive con la moglie Natalia a Belgorod, la città russa vicina al confine con l’Ucraina. E da due anni aiuta gli ucraini che sono scappati dall’occupazione o che sono stati deportati in Russia a tornare nel proprio paese. Dal maggio del 2022, Alexander e sua moglie hanno nascosto più di mille ucraini nel loro appartamento. Oggi Alexander Demidenko, un vero pacifista, è stato trovato morto nella sua cella di un carcere russo.
L'inserto audio di questa puntata è tratto da: 1-Minute Nature Background Sound, canale YouTube Nature Meditations, 29 giugno 2021
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4/9/2024 • 9 minutes, 27 seconds
Ep.525: Israele si ritira dalla Striscia di Gaza, per ora
Il capo di Stato maggiore israeliano, Herzi Halevi, ha ordinato a quasi tutte le sue truppe di ritirarsi da Gaza. Rimane soltanto un’unità a controllare la strada che taglia in due la Striscia separando il nord dal sud. Mentre i soldati israeliani passavano il confine, sono entrati nella Striscia – facendo il percorso inverso – 322 camion di aiuti umanitari. Non era mai successo: non erano mai entrati così tanti camion di aiuti in un giorno dal 7 ottobre. Ora ci sono tre possibili spiegazioni per il ritiro: i preparativi militari per una nuova invasione, il negoziato al Cairo o la strategia del limbo di Netanyahu.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: An important message from LTG Herzi HaLevi regarding false claims against the IDF, canale YouTube Israel Defense Forces, 18 ottobre 2023; account X di Emanuel (Mannie) Fabian, 8 marzo 2024; Chief of the General Staff, LTG Herzi Halevi at the IAF’s Ops Room, canale YouTube Israel National News - Arutz Sheva, 3 dicembre 2023; Palestinians returning to Khan Younis after Israeli withdrawal find an unrecognizable city, canale YouTube Associated Press, 8 aprile 2024; Global National: April 6, 2024 | Israel-Hamas to attend ceasefire talks in Cairo, canale YouTube Global News, 7 aprile 2024; Anti-Netanyahu protests take place across Israel canale YouTube Guardian News, 31 marzo 2024
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4/8/2024 • 8 minutes, 9 seconds
Ep.524: Lo scapigliato re delle criptovalute, SBF, condannato a 25 anni
Sam Bankman-Fried, soprannominato “Crypto King”, è il 32enne che ha fatto carriera mostrandosi sempre con felpe larghissime e scarpe da ginnastica. Ieri è stato condannato a 25 anni di carcere per frode, riciclaggio e associazione a delinquere. La sua piattaforma per lo scambio di criptovalute FTX, creata nel 2019, ha finito per registrare un buco da 8 miliardi di dollari. Le cose più interessanti su Sam Bankman-Fried le ha dette il giudice che lo ha condannato: era talmente convinto di essere un genio da pensare che nessuno avrebbe potuto beccarlo. E così ha scommesso su tutto, compresa la sua vita.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: SBF sentencing: FTX founder faces a maximum of 110 years in prison, Cnbc, 28 marzo 2024; FTX founder Sam Bankman-Fried sentenced to 25 years in jail for fraud and conspiracy, canale YouTube CTV News, 28 marzo 2024; Sam Bankman-Fried Interviewed Live About the Collapse of FTX, canale YouTube New York Times Events, 1 dicembre 2022
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3/29/2024 • 8 minutes, 17 seconds
Ep.523: Storia del palestinese n.449
Samah Zaytoun era un palestinese di 63 anni. Si trovava vicino agli insediamenti israeliani di Gush Etzion, in Cisgiordania, quando un colono della brigata Hagmar gli ha sparato. Zaytoun era famoso perché si era convertito all’ebraismo e aveva cambiato nome in David Ben Abraham. Nel 2019, per punizione, era stato torturato da alcuni islamisti. Il soldato che lo ha ucciso non era un professionista, ma un volontario di una brigata composta da coloni che proteggono con le armi gli insediamenti illegali. Ha giustificato l’assassinio dell’uomo disarmato dicendo di aver esploso il colpo perché si era “sentito minacciato”. Sa che, di solito, se pronunci quella frase hai ottime probabilità di uscirne pulito a prescindere dalla dinamica precisa degli eventi. È una frase usata spesso anche da quei soldati che hanno ucciso palestinesi disarmati a Gaza.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X BabakTaghvaee1, 7 novembre 2023; account X jeremysharon, 29 febbraio 2024; account X anadoluagency, 12 marzo 2024; account X Osint613, 11 gennaio 2024; account X ajarabic, 27 marzo 2024
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3/28/2024 • 8 minutes, 57 seconds
Ep.522: La “terza guerra mondiale” tra clickbait e realtà
Si affastellano pezzi allarmisti di siti semi sconosciuti che diventano improvvisamente virali, editoriali e dibattiti nei talk sulla “terza guerra mondiale” alle porte. E questo accade per due dichiarazioni e una notizia: le parole con cui il presidente francese, Emmanuel Macron, non ha escluso di spedire soldati francesi in Ucraina in futuro; la decisione della Nato di aumentare il numero di soldati schierati sul fianco Est dell’alleanza; le parole con cui il presidente russo, Vladimir Putin, ha addossato la colpa dell’attentato dello Stato islamico a Mosca non solo all’Ucraina ma a due paesi Nato: Stati Uniti e Gran Bretagna. È meglio provare a mettere ordine.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Finland’s impact on NATO, canale YouTube della NATO, 3 ottobre 2023; La premier Giorgia #Meloni al Senato: “No all’invio di truppe in #Ucraina”, canale YouTube di TG La7; REPLAY - Interview intégrale d’Emmanuel Macron sur le soutien à l’Ukraine, canale YouTube di FRANCE 24, 15 marzo 2024; Putin Gives a Chilling Warning After Macron Reiterates Sending NATO Troops to Ukraine, canale YouTube di Times of India, 19 marzo 2024
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3/27/2024 • 11 minutes, 22 seconds
Ep.521: Biden comincia a rispondere con i fatti a Netanyahu
La storia della risoluzione dell’Onu che chiede il cessate il fuoco a Gaza è la storia di una rottura tra il presidente degli Stati Uniti e il primo ministro israeliano. Dopo il pogrom del 7 ottobre, Joe Biden era corso a Tel Aviv da Benjamin Netanyahu e, tornato negli Stati Uniti, aveva detto: “Non sono ebreo, ma sono sionista”. Poi però, mese dopo mese, mentre il numero dei palestinesi uccisi dalle bombe israeliane nella Striscia di Gaza continuava a salire fino ad arrivare a 32 mila, la relazione fra i due ha cominciato a precipitare. Il presidente americano ha detto che i bombardamenti di Israele sono “indiscriminati”, ha sbattuto il telefono in facci a Netanyahu, ha elogiato il discorso dell’ebreo che occupa la posizione più alta nelle istituzioni americane e che dice: “Se Israele vuole la pace, deve votare qualcuno di diverso da Netanyahu e dai suoi alleati estremisti”. Nonostante le pressioni del suo staff, favorevole a portare allo scoperto lo scontro, Biden ha continuato a lungo a mantenerlo privato. Fino al voto di ieri. Dopo molte parole, è stata la prima azione concreta di Biden contro Netanyahu.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Biden on hot mic reveals frustration with Netanyahu over Gaza humanitarian crisis, canale YouTube Associated Press, 8 marzo 2024; account X The Associated Press, 25 marzo 2024; USA: israeli prime minister Netanyahu meets president Clinton, canale YouTube AP Archive, 21 luglio 2015; ‘He knew what I meant by it’: Biden explains hot mic moment showing frustration with Netanyahu, canale YouTube MSNBC, 10 marzo 2024; Schumer says Netanyahu has ‘lost his way’, canale YouTube Washington Post, 14 marzo 2024
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3/26/2024 • 9 minutes, 12 seconds
Ep.520: Perché lo Stato islamico ha attaccato la Russia
Dopo 19 ore dall'attentato che ha provocato 140 morti nella sala del Crocus City Hall, alla periferia di Mosca, Putin ha commentato quanto successo: non ha mai nominato lo Stato islamico, ma ha indicato gli ucraini come probabili complici. Nella guerra in Ucraina però, lo Stato islamico non sta con Kyiv: fin dall’inizio ha presentato il conflitto come una buona notizia perché “i crociati adesso si ammazzano tra loro”. Il gruppo che ha reclutato gli attentatori è l’Iskp, lo Stato islamico afghano, un ramo dello Stato islamico che ha approfittato del ritiro americano del 2021 per espandersi. E L’Iskp aveva prodotto un appello agli eventuali jihadisti che odiano i russi per molte ragioni: per gli almeno 600mila morti afghani nell’invasione sovietica, per le stragi di Putin in Cecenia e per le bombe russe sganciate sui sunniti e sullo Stato islamico in Siria negli ultimi anni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Пикник | Ничего, ничего не бойся, canale YouTube Пикник, 7 marzo 2024; account X NatalkaKyiv, 23 marzo 2024; Did Russia Kill al-Baghdadi?, Cnn, 6 giugno 2017; The Media Jihad of ISIS, Human Rights Network, 22 ottobre 2017; account X wartranslated, 23 marzo 2024
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3/25/2024 • 13 minutes, 11 seconds
Ep.519: Due gemelle di Gaza separate dalle bombe
La voce di Hend arriva via messaggio vocale dalla Striscia di Gaza, dove lei insegna l’inglese in una delle scuole gestite dalle Nazioni Unite. Quelle dove prima si faceva lezione e ora si vive stipati in cento, e si spera. Hend ha una gemella che si chiama Marwa. La loro prima guerra è stata quella nel 2008, l’invasione israeliana era cominciata quando loro due avevano 17 anni e la maturità da preparare. Hend è quella che l’aveva sofferta di più: le era rimasto il trauma delle esplosioni e anche in tempo di pace si innervosiva se vedeva un palloncino in una stanza, che poteva scoppiare da un momento all’altro. Marwa invece nel 2008 aveva contato tutte le bombe, aveva capito che non sarebbero state le ultime e così si era messa a escogitare un piano per fuggire.
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3/22/2024 • 12 minutes, 14 seconds
Ep.518: L’elezione più costosa del mondo e Donald Trump in mutande
“Sapete qual è la differenza tra i capelli di Trump e un procione bagnato? Un procione bagnato non ha 7 fottuti miliardi di dollari in banca”, disse Donald Trump — parlando di sé in terza persona — per difendersi dai comici che lo prendevano in giro in televisione. Ora, dopo una sentenza del tribunale, Trump deve pagare quasi mezzo miliardo di dollari allo stato entro l’inizio della prossima settimana. In teoria Trump ha sempre sfoggiato una ricchezza invidiabile, anche se molti negli anni ne avevano messo in discussione la reale entità. Adesso tra avvocati, multe, risarcimenti, Trump sta prosciugando il suo patrimonio mentre la sua raccolta fondi per la campagna elettorale non decolla. Ed è un problema per lui perché quelle di novembre saranno le presidenziali più costose della storia. A soccorrerlo non potrà essere il partito repubblicano, che non è messo molto meglio: sta licenziando decine di dipendenti e chiudendo sedi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Trump: 'I don't need anybody's money’, Washington Post, 9 ottobre 2015; Donald Trump's Meanest "The Apprentice" Moments, canale YouTube Hipsterbilly, 30 dicembre 2016; Every "You're fired!" ever (The Apprentice), canale Youtube Jack Sturgess, 25 giugno 2019; Wet Raccoons - The Roast of Donald Trump, canale Facebook Comedy Central, 11 agosto 2019; Donald Trump Says Being President Has Cost Him Billions of Dollars, canale Youtube LiveNow Fox, 23 marzo 2020
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3/21/2024 • 8 minutes, 16 seconds
Ep.517: “Hong Kong è finita”
Hong Kong ormai assomiglia a una normale città cinese. I dissidenti e gli stranieri come Stephen Roach, che l’hanno a lungo considerata casa, ormai non la riconoscono più. La città che era famosa come centro finanziario ora è famosa per le leggi repressive. La protesta ha perso e ieri l’assemblea filo Pechino ha approvato all’unanimità una nuova legge sulla sicurezza. Da adesso una serie di reati politici – il tradimento, l’insurrezione e il sabotaggio – potranno essere puniti con il carcere a vita. In sintesi il dissenso viene definitivamente congelato nell’ex colonia britannica che doveva rimanere autonoma almeno fino al 2047.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Yale's Stephen Roach Says "Hong Kong Is Over”, Bloomberg Podcast, 20 febbraio 2024; “维护国家安全条例草案” 香港特区立法会二读通过, Cctv News, 19 marzo 2024; Hong Kong Police Fired 800 Tear Gas Rounds In One Day Infuriating Protesters, canale YouTube Vice News, 8 agosto 2019; Messi and Beckham reaction to angry Hong kong Fans, Cspn fc, 5 febbraio 2024; Inter-Miami footballer Lionel Messi apologises to China fans over no-show in Hong Kong, canale Youtube Hong Kong Free Press, 19 febbraio 2024
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3/20/2024 • 8 minutes, 22 seconds
Ep.516: Chatbot e litigi da scuole medie tra nerd miliardari
Elon Musk e Sam Altman, il capo di OpenAi che sta dietro a ChatGpt, litigano e si trollano a vicenda. “Grock”, il nuovo chatbot lanciato da Musk, sarà open source, cioè metterà il proprio codice a disposizione di tutti i programmatori del mondo. Per lanciare questo nuovo prodotto, Musk è tornato a prendersela con il suo concorrente principale, cioè proprio ChatGpt. OpenAi è una società che Elon Musk aveva contribuito a fondare ma da cui poi era uscito perché non poteva comandare come a casa sua. Andandosene l’aveva anche denunciata e ora la polemica e la rissa online ruota tutta attorno a una cosa: qual è il chatbot più “democratico”. Spoiler: nessuno dei due lo è fino in fondo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Leonard Nimoy reads Robert A. Heinlein's “Gentlemen, Be Seated”, canale Youtube From beyond press, 22 settembre 2021; Grok Chatbot AI: What is It and How to Use It, canale Youtube Interesting Engineering, 6 novembre 2023; OpenAI CEO Sam Altman on the Future of AI, Bloomberg, 20 novembre 2023; Joe Rogan SHOCKED By Elon Musk's Kid Name, Youtube Shorts HealthyMasculinity, 10 marzo 2024
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3/19/2024 • 8 minutes, 32 seconds
Ep.515: La nuova scia di aggressioni russe in Europa
Leonid Volkov, il capo della campagna di Alexei Navalny per le elezioni del 2018, ha detto che volevano farlo diventare "una cotoletta": tre giorni prima delle elezioni che hanno confermato Vladimir Putin al potere in Russia fino al 2030, due uomini lo hanno tirato fuori dall’auto davanti a casa sua a Vilnius, in Lituania. Gli hanno spruzzato spray urticante in faccia per accecarlo e poi lo hanno colpito ripetutamente con un martello. Ma l'agguato a Volkov è soltanto l'ultimo di una nuova scia di aggressioni e omicidi russi in Europa.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: О чем Путин врет в предвыборных обещаниях?, canale Youtube Леонид Волков, 29 febbraio 2024; Alexei Navalny’s ally Leonid Volkov assaulted in hammer attack, canale Youtube The Telegraph,13 marzo 2024; The Umbrella Killer, canale Youtube Dark Docs, 21 novembre 2018; Special Report: Who Killed Russian Spy Alexander Litvinenko?, Sky News, 28 gennaio 2015; Villajoyosa. Alicante. España, canale Youtube Conociendo con Dario Vidal, 27 gennaio 2024
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3/18/2024 • 9 minutes, 10 seconds
Ep.514: Putin 2030
Le elezioni presidenziali in Russia cominciano oggi e si concluderanno domenica. Vladimir Putin si prepara a vincere il suo quinto mandato e a governare fino al 2030. I dissidenti avevano pensato a una protesta discreta e silenziosa: presentarsi davanti ai seggi a mezzogiorno, ma le autorità hanno vietato persino questo. L’unico desiderio del capo è un’affluenza superiore al 67,5% di sei anni fa, così è partita una gara tra i leader regionali russi per accontentarlo. Una gara a colpi di pullman pieni di dipendenti pubblici, dipendenti delle società di stato, invalidi e soldati a riposo portati ai seggi. E a colpi di regali: tipo un biglietto della lotteria in omaggio o un pranzo gratis per chi va a mettere la scheda nell’urna.
Gli inserti audio della puntata di oggi sono tratti da: Putin says Russia will prevail in Ukraine in speech to thousands of cheering supporters in Moscow, canale Youtube Global News, 18 marzo 2022; account X jaccocharite, 6 marzo 2024; account X BGatesIsaPyscho, 13 marzo 2024; account X vadim07751823, 12 marzo 2024
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3/15/2024 • 7 minutes, 46 seconds
Ep.513: Bye bye TikTok
I creator americani sono scesi in strada per provare a convincere il Congresso a non votare il ban contro il social network di proprietà cinese. I politici statunitensi però dicono che i dati degli americani che TikTok raccoglie (e che in linea teorica potrebbe essere costretto a consegnare al governo di Pechino) sono un problema di sicurezza nazionale per gli Stati Uniti, così al Congresso hanno votato compatti: se entro sei mesi TikTok non cambierà proprietà, verrà bandito dagli smartphone degli americani.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: TikTok Creators Protest Impending Ban Outside US Congress, Abs-Cbn News, 14 marzo 2024; Watch: Nancy Pelosi speaks about TikTok crackdown bill on House floor, Cbs News, 13 marzo 2024; U.S. lawmakers explain vote on bill seeking Tiktok Chinese owner to divest or face ban, canale Youtube Anc, 14 marzo 2024; Who is TikTok CEO Shou Chew?, Bloomberg Television, 22 marzo 2023; US lawmakers grill TikTok CEO at House committee hearing, Reuters, 23 marzo 2023
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3/14/2024 • 9 minutes, 5 seconds
Ep.512: Due “cretini” e 47 milioni di affamati in Sudan
Al confine con il Sudan, tra i profughi appena scappati da lì, un uomo di nome Walid aveva detto: “Questa è la guerra dei due cretini”. I due cretini sarebbero i due generali, quello dell’esercito regolare e quello dell’esercito paramilitare. Li chiamava “cretini” perché una delle prime cose che avevano fatto quando hanno cominciato a combattersi era stata distruggere l’impianto di purificazione dell’acqua che garantiva da bere a tre milioni di persone. Poi sono riusciti a darsi battaglia vicino al mercato all’ingrosso del grano, finendo per dargli fuoco. Il risultato: oggi secondo le Nazioni Unite il 95% dei sudanesi non può permettersi un pasto al giorno. E il 95% dei sudanesi sono 47 milioni di persone.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X sudantribune_en, 11 marzo 2024; Alex de Waal: Sudan in crisis, account YouTube Bruno Kreisky Forum für internationalen Dialog, 3 luglio 2023; After 5 months of war in Gaza, the displaced struggle with food shortages, Ap Archive, 12 marzo 2024
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3/13/2024 • 9 minutes, 48 seconds
Ep.511: Se nulla è vero, tutto è possibile. Il caso Kate Middleton
Domenica è riapparsa Kate Middleton, futura regina, moglie e madre di eredi al trono di Londra: non si fa vedere in pubblico da dicembre per problemi di salute non meglio specificati, così le teorie del complotto sul suo conto ormai si sprecano. Soltanto che la foto pubblicata domenica era manipolata: le agenzie di stampa l’hanno ritirata e la Casa Reale ha provato a metterci una pezza senza chiarire nulla e peggiorando le cose. E’ un caso emblematico di problema più serio e più generale e l’Atlantic ha colto subito il punto: i nuovi strumenti tecnologici alla portata di tutti potrebbero distruggere qualsiasi brandello rimasto di realtà condivisa. Insomma sarà sempre più difficile credere a qualcosa a cui non abbiamo assistito di persona, e sarà sempre più facile mettere in discussione video reali che prima usavamo come prove. E questo non vale solo per Middleton, vale per tutto, soprattutto per i crimini e per le guerre.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: The Princess of Wales' World Mental Health Day speech, canale Youtube The Prince and Princess of Wales, 13 ottobre 2023; Was Kate Middleton FORCED to take blame in royal photo scandal? Experts react, canale Youtube DailyMailRoyals, 11 marzo 2024; "Humiliating For The Royal Family!" Piers Morgan Demands Release Of Unedited Kate Middleton Photo, canale Youtube Piers Morgan Uncensored, 11 marzo 2024
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3/12/2024 • 8 minutes, 21 seconds
Ep.510: La faccia nuova della Polonia
Kalina Ostrowska ha 16 anni, è polacca. Quando torna da scuola, ogni giorno, pranza guardando in televisione le sedute del parlamento. La politica è l’argomento trendy di cui si parla tra i suoi coetanei ed è il risultato di alcune novità. Una è quella del nuovo speaker quarantenne che arriva dalla tv e ha cambiato i ritmi del Parlamento polacco. L’altra, e più importante, arriva da un uomo che si chiama Donald Tusk. Oggi ha 66 anni e da ragazzino pensava che sarebbe diventato un hooligan. Ma la vita invece gli ha riservato un compito diverso: quello di restaurare la democrazia nel suo paese.
Gli inserti audio della puntata sono tratti da: Sejm. Nowe otwarcie z marszałkiem Szymonem Hołownią, canale YouTube Sejm RP, 27 gennaio 2024; Poland's Donald Tusk declares election victory with possible coalition, The Guardian, 16 ottobre 2023; Hooligans: Nancy + Strasbourg 24 vs.19 Feyenoord 12.11.2016, canale YouTube Hooligans tv, 15 novembre 2016; Lechia Gdansk - Juventus 2-3 - Coppa delle Coppe 1983-84, canale YouTube alessiafromcetona, 1 maggio 2013; Poland visit Soviet Union 1947 Anthems, canale YouTube Rsfrs, 10 febbraio 2022
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3/11/2024 • 7 minutes, 6 seconds
Ep.509: L’israeliano con una soluzione
Daniel Seidemann è un avvocato israeliano, è una delle persone che più hanno studiato e che meglio conoscono la città di Gerusalemme. Ed è forse l’unico israeliano che, anche dopo il 7 ottobre, passa a Gerusalemme est – la parte palestinese della città – lo stesso tempo che passa a Gerusalemme ovest. In questo momento in Israele e in Palestina l’attenzione è tutta su due domande: Ci sarà un cessate il fuoco a Gaza durante il ramadan, che comincia tra pochi giorni? E i palestinesi saranno autorizzati ad andare a pregare alle moschea di Al Aqsa? Seidemann avrebbe una soluzione di lungo periodo. Ma prima della soluzione serve un’analisi dello stato delle cose, dei crimini e degli alibi.
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3/8/2024 • 18 minutes, 5 seconds
Ep.508: Gli armeni di Gerusalemme sfidano i bulldozer
Kegham Balian è un trentenne armeno, la sua comunità è qui a Gerusalemme dal IV secolo d.C. Il loro quartiere nella città vecchia è il più piccolo e generalmente anche il più tranquillo. Alle 5 del mattino del 5 novembre scorso però sono arrivati i bulldozer. Hanno cominciato a tirare giù i muri, hanno spaccato l’asfalto nel parcheggio ma non sono riusciti ad andare oltre perché sono stati fermati da Kegham e dagli altri. I bulldozer li aveva mandati la Xena Capital di Danny Rubenstein, che vive in Australia e ha rapporti con i coloni estremisti. Gli armeni non sapevano che il loro Patriarcato in pietra chiara e un quarto del loro quartiere era stato venduto in segreto: così hanno fatto le barricate e intentato una causa legale internazionale.
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3/7/2024 • 9 minutes, 53 seconds
Ep.507: Il giardino di Betlemme
Mazin Qumsiyeh ha 67 anni e vive nell’istituto che ha fondato, l’istituto per la biodiversità e la sostenibilità dell’Università di Betlemme. Nel suo giardino e nel suo orto sono conservate tutte le specie vegetali autoctone della Palestina e una settantina di piante rare a rischio estinzione. Dopo aver preso un master in Connecticut e un Phd alla Texas Tech University, ha insegnato all’Università di Yale. È stato il primo a portare in Palestina un corso di Biotecnologie. Nel 2008 ha fondato l’istituto insieme a sua moglie, Jessie Chang, una scienziata cinese-americana. Da allora insegnano e lavorano gratis. E da anni anni gli studi di Qumsiyeh si concentrano su questo: l’impatto di un’occupazione militare su un ecosistema.
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3/6/2024 • 7 minutes, 41 seconds
Ep.506: I cecchini israeliani sono entrati (di nuovo) nel centro per disabili di Nehaya
Ieri c’è stato un altro raid israeliano nel campo profughi di Tulkarem, nel nord della Cisgiordania. I soldati sono entrati nel centro per disabili che Nehaya Aljondi ha costruito pazientemente in vent’anni. La struttura è attrezzata, confortevole e pulita — così è diventata il palazzo preferito anche dei cecchini israeliani che fanno irruzione in città. Hanno usato i bagni, hanno dormito nei letti dei bambini, hanno buttato in cortile le attrezzature per farsi spazio e hanno spaccato le finestre per piazzarci le armi. A nove anni Nehaya aveva avuto un incidente che ha comportato un’invalidità motoria. All’epoca nessuno sapeva bene come aiutarla, per questo lei ha studiato psicologia e pedagogia. Oggi si occupa di disabilità fisiche e mentali e gestisce il l’unico centro per disabili della zona, che dà servizi a più di 100 famiglie. Il suo cognome significa “il soldato”, ma tutti qui la chiamano “il generale”.
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3/5/2024 • 10 minutes, 46 seconds
Ep.505: Dal 7 ottobre le demolizioni a Gerusalemme vanno più veloci
Hamze Mughrabi è seduto davanti un negozio appena distrutto da una ruspa israeliana del comune a Gerusalemme Est, la Gerusalemme palestinese. Dal 7 ottobre qui i progetti di demolizione hanno accelerato e le case distrutte dai bulldozer dello Stato ebraico sono state 87. La zona di Silwan è un caso esemplare: per gli israeliani dovrebbe essere una specie di parco naturale tanto che da tempo è prevista la demolizione dell’80 per cento del quartiere. Ma gli abitanti di Silwan come Hamze e sua figlia, oltre alla paura di perdere un tetto, hanno un sospetto: che i terreni recuperati dalla distruzione di case saranno destinati all’insediamento israeliano che sorge di fronte. Non sarebbe la prima volta.
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3/4/2024 • 8 minutes, 7 seconds
Ep.504: L’icona indigena che indigena non era
Buffy Sainte-Marie ha 83 anni e nel corso della sua carriera ha fatto un sacco di cose per aprire la strada alla musica e alla cultura indigena: ha scritto Universal Soldier, che ancora oggi è una canzone di protesta contro la guerra molto usata, si è esibita per la Regina Elisabetta, è comparsa sui francobolli canadesi, è stata la prima persona indigena a vincere un Oscar come co-autrice della colonna sonora di “Ufficiale e gentiluomo”. Solo che, molto probabilmente, non è indigena.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: 0802 Buffy Arrives on Sesame Street, canale YouTube Sesame Maniac, 5 marzo 2023; n 1977, on this episode of Sesame Street, Buffy St. Marie became the first woman in history to breastfeed on national tv, pagina Facebook Indigenous Cultures Institute, 8 marzo 2021; Investigating Buffy Sainte-Marie’s claims to Indigenous ancestry, canale Yotube The fifth estate, 27 ottobre 2023; The Cree Language, canale Youtube BentArrowYEG, 5 settembre 2019
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3/1/2024 • 8 minutes, 42 seconds
Ep.503: Una fabbrica-prigione sul bordo della Cina
Dandong è una città di frontiera che traccia una linea tra due mondi molto diversi: da un lato ci sono le luci scintillanti della Cina, dall’altro c’è il buio dell’ultra sanzionata e povera Corea del Nord. Tra le due sponde c’è un fiume, luogo di mercato nero e talvolta di tentativi disperati di fuga. Uomini e donne nordcoreane attraversano il ponte Yalu a caccia di uno stipendio migliore a Dandong, ma spesso finiscono ai lavori forzati. Alcune lavoratrici sono riuscite – attraverso molti passaggi – a mettersi in contatto con i giornalisti del New Yorker: hanno raccontato che il lavoro è troppo, che sono esaurite e che la fabbrica assomiglia a un carcere. E hanno detto che la cosa peggiore sono gli abusi sessuali da parte dei superiori. Su 20 donne intervistate, 17 avevano subìto violenza.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Dandong at night versus North Korea at night, canale YouTube markpanama, 29 marzo 2011; North Korean Women Sing We Will Go To Mount Paektu, canale YouTube William Brougham, 26 settembre 2016
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2/29/2024 • 7 minutes, 53 seconds
Ep.502: Un documentario sull’occupazione non è antisemita
Il palestinese Basel Adra e l’israeliano Yuval Abraham hanno vinto il premio per il miglior documentario alla Berlinale. Il loro film si chiama “No Other Land” e documenta l’espulsione di una comunità palestinese da parte dei coloni israeliani. Quando è salito sul palco, Yuval ha detto: “L’apartheid in Israele deve finire”. Poi assieme a Basel ha chiesto il cessate il fuoco. Il discorso ha ricevuto molti applausi ma anche molte critiche e la ministra per la Cultura, Claudia Roth, ha voluto specificare di aver applaudito solo la metà della coppia israeliana e non quella palestinese. Questa mattina Yuval ha scritto su X che una folla di israeliani di destra si è presentata sotto casa della sua famiglia: “Hanno minacciato i miei parenti, continuo a ricevere minacce di morte, quindi ho dovuto cancellare il mio volo per Israele. È successo dopo che media e politici hanno assurdamente etichettato il mio discorso come antisemita. Lo spaventoso uso improprio di questa parola la svuota di significato e mettere in pericolo gli ebrei di tutto il mondo”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X yuval_abraham, 25 febbraio 2024; No Other Land, canale YouTube CPH:DOX, 24 febbraio 2024; Basel Adra and Yuval Abraham, account Instagram berlinale, 22 febbraio 2024
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2/28/2024 • 8 minutes, 2 seconds
Ep.501: La battaglia tra la Silicon Valley e la destra sulla libertà di parola
La Corte suprema deve decidere il destino di due leggi “contro l’ideologia della Silicon Valley” proposte dalla Florida e dal Texas. Sono leggi nate nel 2021, dopo l’esclusione di Donald Trump dall’ex Twitter, da Facebook e da YouTube e che per i repubblicani dovrebbero garantire la completa libertà di espressione online per tutti gli americani (soprattutto per quelli di destra). Cioè la fine della moderazione dei contenuti in rete. Le piattaforme non sono d’accordo, ma anche la loro difesa presenta una contraddizione non da poco.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Supreme Court takes up regulation of social media platforms cases, canale Youtube Whas11, 26 febbraio 2024; DeSantis signs bill banning social media ‘de-platforming’, Fox4 News, 24 maggio 2021; VP of NetChoice Carl Szabo joins TWISF, canale Youtube WPLG Local 10, 30 maggio 2021
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2/27/2024 • 8 minutes, 2 seconds
Ep.500: L’ultimo socialista d’Inghilterra
Jamie Driscoll è un politico locale indipendente che parla molto di una questione che sembrava sparita dal dibattito politico nazionale: i poveri. Le ultime statistiche ufficiali dicono che, in un anno, 350 mila nuovi bambini britannici sono finiti in povertà relativa. Portando il totale a 4,2 milioni. Driscoll è nato in una città di cantieri navali, è figlio di un uomo che guidava i camion per l’esercito britannico, ha lasciato la scuola da ragazzino, poi ha ripreso gli studi da adulto. Oggi ha un po’ di idee su come contrastare il caro affitti (la prima causa della povertà infantile), la disparità tra generi e la disoccupazione. E ora vuole portare il suo esperimento oltre i confini del distretto che già governa.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: How I’m tackling poverty in the North East, canale YouTube Jamie Driscoll, 20 febbraio 2024; amie Driscoll DEMOLISHES Labour Right In Newsnight Debate, canale YouTube Novara Media, 19 luglio 2023; Green New Deal Rising - galvanising the youth vote, canale YouTube Jamie Driscoll, 23 febbraio 2024
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2/26/2024 • 8 minutes, 49 seconds
Ep.499: Il ritorno delle cicogne bianche
Domani è il secondo anniversario dell’invasione totale ordinata da Vladimir Putin. “Ma la fine di febbraio è anche il momento dell’anno in cui tornano le cicogne bianche”. Gli ucraini dicono di sentire che l’inverno è meno duro e che la primavera avanza. E ricordano che nella capitale hanno aperto cento nuove librerie soltanto nel 2023, un anno di guerra, e poi che il sessanta per cento dei milioni di profughi che erano scappati hanno fatto ritorno, che i cinema e i negozi sono aperti. E la cicogna bianca è diventata il simbolo di un paese che non ha fallito.
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2/23/2024 • 8 minutes, 36 seconds
Ep.498: Hikikomori per non finire al fronte
In Ucraina, quando i coscritti hanno cominciato ad essere spediti al fronte, qualcuno è sparito. C’è un ragazzo che come altri non si è mai più fatto trovare nel suo appartamento, non è mai più andato sullo stesso posto di lavoro, si è trasferito, ha cambiato zona completamente. Lavora da casa, compra tutto on line, esce raramente e dice che non devo rendere conto a nessuno. L’unica persona, dice, che non riuscirebbe a guardare negli occhi è suo cugino, che ha 26 anni ed è al fronte.
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2/22/2024 • 9 minutes, 51 seconds
Ep.497: Olena fa la cecchina nella guerra convenzionale più femminile della storia
La prima volta che Olena Bilozerska ha sparato un colpo era il 2004. All’epoca l’esercito ucraino non aveva donne in posizioni di combattimento. Lei si definisce “una ex soldata illegale” perché è andata in guerra prima che le donne fossero ammesse al fronte, nel 2014. Per l’esercito regolare lei non esisteva, ma per un movimento di donne che stava nascendo in quel periodo era già diventata un simbolo. Il movimento chiedeva la fine delle discriminazioni per legge in ambito militare e nel 2016 ha vinto: l’Ucraina ha abolito la distinzione arbitraria e aprioristica tra generi nell’esercito. Oggi Olena è una cecchina del Gur, l’intelligence militare del generale Kyrylo Budanov, ed è la donna combattente più esperta d’Ucraina. Conserva i ritratti di tutte le compagne morte sul campo, li ha disegnati lei a matita. C’è una ragazza trentenne con i dread. C’è Olga Simonova, una oppositrice e combattente russa. E c’è Amina Okueva, una donna ucraina di origine cecena, una ragazza cresciuta con in testa le immagini indimenticabili di quello che Vladimir Putin ha fatto alla Cecenia e alla città di Grozny. Una ragazza musulmana che combatteva con l’hijab (il velo) verde militare in testa. Nessun esercito regolare prima di quello di Kyiv aveva schierato così tante donne in proporzione alle proprie dimensioni in una guerra convenzionale.
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2/21/2024 • 10 minutes, 30 seconds
Ep.496: Sasha nel regno dei droni
Sasha studia ingegneria aerospaziale al politecnico di Kyiv. È un tipo magrissimo, con i capelli lunghi fino ai fianchi, che non alza lo sguardo nemmeno quando saluta. Sasha costruisce droni, e in questo momento i droni che si pilotano con un visore sulla faccia e un joystick identico a quello della Playstation sono l’arma “salvavita” secondo i soldati ucraini al fronte. Per costruirne uno basta un account Amazon abilitato per gli acquisti in Cina, una stampante 3D da settecento euro e molte batterie – per i quadricotteri piccoli calzano bene quelle delle sigarette elettroniche Iqos. I soldati al fronte dicono che – con un decimo delle munizioni di cui dispongono i russi e con i ritardi nelle consegne degli alleati – se sono riusciti a tenere a distanza i carri armati russi e a rimanere vivi è soltanto grazie a Sasha e a quelli come lui.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X wartranslated, 19 gennaio 2024; Russia takes control of Avdiivka after Ukraine withdraws troops, Ap, 19 febbraio 2024; account X osinttechnical, 19 febbraio 2024; account X lyla_lilas, 20 febbraio 2024
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2/20/2024 • 9 minutes, 19 seconds
Ep.495: Una playlist ucraina, un quadro e la nostra attenzione
Sasha Dovzhyk è una ricercatrice ucraina. Per venti mesi ha scritto articoli, report, ha dato consulenze dai rifugi antiaerei o dal bagagliaio di un pick-up dell'esercito. Poi un giorno, mentre si prepara a scrivere l'ennesimo pezzo per provare a tenere alta l'attenzione internazionale: le parole non arrivano. Si chiede se il suo lavoro sia davvero utile, si ritrova a ragionare sui meccanismi dell'attenzione di chi vive nei paesi in pace, sui massacri da "intrattenimento" e sull'incapacità – nonostante l'enorme esposizione mediatica che Kyiv ha avuto – di far capire la propria resistenza in un modo che duri, che non abbia bisogno di essere ricordato ogni settimana. E conclude: “Non ha senso partecipare a una gara anche per la vostra attenzione”.
L’inserto audio di questa puntata è tratto da: account Instagram f_spets2.0, 18 febbraio 2024
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2/19/2024 • 12 minutes, 31 seconds
Ep.494: Il re dei nerd nigeriani
Alto, barbuto, camicia hipster, voce pacata: Bosun Tijani ha 46 anni, è un tipo sempre molto sicuro di sé, che funziona quando su un palco, gli piace fare il simpatico e giocare con in pubblico. In Nigeria è il Cristiano Ronaldo della tecnologia, un visionario capace di mettere in piedi i progetti hi-tech più avveniristici e in grado di funzionare economicamente. E così quando il governo nigeriano si è ritrovato in crisi per le accuse di corruzione, per dare un segnale di novità e cambiamento ha nominato lui come ministro dell’innovazione e del digitale. In tanti hanno esultato, ma qualcuno si è ricordato di certe uscite di Tijani non proprio tenere con governo e politica. E così Tijani, per diventare ministro, ha dovuto fare una cosa a cui non è tanto abituato: ha dovuto chiedere scusa.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: In Conversation with Dr. Bosun Tijani, Minister of Communications, Innovation and Digital Economy, canale YouTube TechCabal, 6 novembre 2023; Bosun Tijani appointed minister, account TikTok TechpointAfrica, 4 agosto 2023; Where Did Agege Bread Come From?, account Youtube ForAfricans, 14 maggio 2019; BBC coverage of Mark Zuckerberg's visit to #CcHUB, canale Facebook CCHUB, 31 agosto 2016; Advancing Africa with Bill Gates, canale Youtube africadotcomofficial, 21 giugno 2023
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2/16/2024 • 8 minutes, 55 seconds
Ep.493: Il vecchio Joe e il “surrogato” californiano
Anche se alla maggioranza degli americani sembrerebbe interessare più l’economia come tema centrale della campagna elettorale, si parla sempre più spesso dell’anzianità di Joe Biden a causa di gaffe, inciampi e amnesie dell’attuale presidente. In realtà tra i democratici un candidato più giovane e che sembra perfetto c’è, si chiama Gavin Newsom, ex giovane promessa del baseball, imprenditore della ristorazione, sindaco di San Francisco e poi nel 2019 eletto governatore della California. Solo che Newsom non vuole bruciarsi ora: lavora, forse, per il 2028 e al momento sta dando una grossa mano a Biden. È quello che negli Usa chiamano “surrogate”. E Newsom è un surrogato energico più giovane di Biden e anche di Trump, che viene descritto spesso come un bambino che deve crescere, pur avendo ormai 77 anni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Jimmy Kimmel pokes fun at Biden's age, quizzed audience on how many items he is older than, Fox News, 21 novembre 2023; ‘I know what the hell I’m doing’: Biden defends mental state amid damning report, Sky News Australia, 9 febbraio 2024; Why Voters Hate Biden's Booming Economy, canale Youtube Money & Macro, 8 febbraio 2024; California Celebrates Black History Month, Canale Youtube California Governor Gavin Newsom, 9 febbraio 2024; Gov. Gavin Newsom, canale Youtube Real Time with Bill Maher, 20 gennaio 2024
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2/15/2024 • 11 minutes, 8 seconds
Ep.492: Il chiodo indonesiano
Oggi si vota in Indonesia: il quarto paese più popolato al mondo, quello con più musulmani e con un sistema di voto particolare. Gli elettori usano un chiodo per fare un buco in corrispondenza del candidato o del partito prescelto. E a inchiodare le schede elettorali saranno per lo più i giovani: il 52 per cento dell’elettorato ha meno di 40 anni, un terzo meno di 30. Saranno loro a determinare chi guiderà il paese. Il favorito - in vantaggio nei sondaggi e nelle proiezioni - è un ex generale di 72 anni su cui pesano accuse di tortura e che a suon balletti, gatti e meme su TikTok si è ripulito l’immagine. E chi vince su TikTok, in Indonesia, vince le elezioni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Hundreds rally to support Indonesian ex-general Prabowo, Afp, 6 agosto 2014; Kampanye Akbar Terakhir Prabowo-Gibran di GBK, canale Youtube, KaompasTv, 10 febbraio 2024; account TikTok prabowo.subiant03, 11 dicembre 2023; Anies Baswedan Perkenalkan Lego, Kucing Peliharaan Berkaki Tiga, canale YouTube TvOneNews, 9 gennaio 2022; Indonesia Elections: TikTok 2nd most used source of information after television, Wion, 13 febbraio 2024
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2/14/2024 • 8 minutes, 37 seconds
Ep.491: Trump-schmerz
Donald Trump ha raccontato una conversazione (probabilmente inventata) che sarebbe avvenuta con il leader di un Paese Nato. Un capo di Stato europeo gli prospetta l’ipotesi: “il mio Paese viene aggredito militarmente da Mosca, ma noi non abbiamo devoluto tutto il dovuto alle spese per la difesa comune. Si attiverebbe comunque per difenderci?”. Trump risponde di no e aggiunge che, anzi, incoraggerebbe i russi. Sia l’Italia sia la Germania – per fare due esempi – non sono in regola con le spese militari promesse. Dal punto di vista europeo, quella pronunciata dall’ex presidente degli Stati Uniti è una dichiarazione pericolosa e inaudita persino per gli standard trumpiani. Soprattutto perché arriva durante una guerra alle porte dell’Unione e in un momento in cui Vladimir Putin si sente forte. I tedeschi, che hanno una parola lunghissima e impronunciabile per descrivere praticamente qualsiasi sentimento angosciante, ne hanno coniata una anche per descrivere: “L’ansia persistente che deriva dalla contemplazione al rallentatore del possibile ritorno di Donald Trump”. La parola è “Trumpschmerz”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Account X BidenHQ, 10 febbraio 2024; account X Acyn, 10 febbraio 2024; account X radeksikorski, 10 febbraio 2024
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2/13/2024 • 10 minutes, 12 seconds
Ep.490: Le bombe israeliane sul posto più densamente popolato del mondo
A Rafah ci sono più di un milione di sfollati. La gente dorme in dieci per stanza, sotto teli di plastica oppure per strada. La densità di popolazione nella Striscia era già altissima prima del 7 ottobre, adesso che in molti si sono rifugiati a ridosso del confine, a Rafah è la più alta del pianeta. La metà della popolazione della Striscia ha trovato rifugio qui perché ha seguito le indicazioni dell’esercito israeliano oppure perché è scappato dai bombardamenti israeliani. Rafah era, fino a questa notte, l’unica città della Striscia a non essere stata colpita dai raid aerei. Secondo la stampa israeliana, Netanyahu ha detto che l’invasione inizierà tra due settimane e che ci sarà un corridoio umanitario verso nord per permettere l’evacuazione dei civili. Ma se gli sfollati tornano verso nord probabilmente non troveranno più le loro case: più della metà sono state colpite o distrutte, le infrastrutture sono saltate e gli aiuti umanitari che riescono a raggiungere la zona sono ancora meno che al sud.
Gli inserti audio della puntata sono tratti da: account X rdooan, 12 febbraio 2024; account X GUnderground_TV, 12 febbraio 2024; account X PalHighlight, 12 febbraio 2024; account X ASE, 12 febbraio 2024; account X QudsNen, 10 febbraio 2024
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2/12/2024 • 7 minutes, 30 seconds
Ep.489: I trumpiani hanno fifa di Taylor Swift
Domenica ci sarà il Super Bowl, l’evento sportivo americano più seguito. Gli Chief di Kansas City affronteranno i 49ers di San Francisco. Negli Chief ci gioca Travis Kelce, il fidanzato di Taylor Swift. E dato che la pop star millennial e miliardaria alle ultime presidenziali aveva appoggiato Biden, per i trumpiani anche il Super Bowl diventa l’occasione per un mega complotto: Biden infatti avrebbe fatto vincere la squadra del fidanzato di Swift per dare visibilità alla coppia, alterando le partite di tutta la stagione. (Secondo un po’ di complottisti di destra la stessa Swift è una creatura nata in laboratorio.) E la straordinaria vetrina dell’evento porterà ovviamente voti a Biden per sconfiggere Trump e per portare l’America alla distruzione.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Agent Swift. A Biden asset?, Abc News, 8 febbraio 2024; Far right spreads conspiracy theory involving Taylor Swift and NFL, Cnn, 31 gennaio 2024; Fragile Conservative's Masculinity Exposed During Taylor Swift Meltdown, canale Youtube The Majority Report, 31 gennaio 2024; Vivek Ramaswamy Thinks The NFL Is Rigging Games For Swift, Biden, canale Youtube The Young Turks, 30 gennaio 2024
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2/9/2024 • 9 minutes, 49 seconds
Ep.488: Il gran rifiuto di Netanyahu e la proposta di Hamas
Adina Moshe è una delle voci degli israeliani che vogliono un accordo con Hamas per salvare gli ostaggi. E' stata liberata durante il cessate il fuoco a novembre dopo 49 giorni a Gaza, e ieri si è rivolta in lacrime a Netanyahu dicendo che tutto è nelle sue mani e che se continuerà a tentare di “smantellare Hamas”, non ci saranno più ostaggi da salvare. Il primo ministro israeliano ha rifiutato la proposta fatta da Hamas, spiegando di nuovo la sua visione della guerra: “L’obiettivo è la vittoria totale e non ci accontenteremo di qualcosa di meno”. Il gruppo palestinese aveva chiesto, in cambio della liberazione di tutti gli ostaggi: una tregua di 135 giorni, il ritiro totale delle truppe israeliane, il divieto di accesso per gli israeliani alla Spianata delle Moschee, l’ingresso di 500 camion al giorno dentro alla Striscia. E anche la liberazione di 1.500 prigionieri palestinesi, tra cui 500 presi da una lista compilata da Hamas che comprende condannati all'ergastolo per terrorismo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Account X Guitaryahu, 7 febbraio 2024; Netanyahu rejects Hamas cease-fire demands, vows to fight until ‘absolute victory’, New York Post, 7 febbraio 2024; Us CIA Chief William Burns meets Israel, Egypt and Qatar officials in Paris for Gaza talks, canale Youtube Wion, 29 gennaio 2024; Thousands gather to back Hamas govt, PM Haniyeh speech, more, Ap Archive, 23 luglio 2015; Blinken speaks to media as he visits Tel Aviv for talks on Gaza conflict, The Independent, 7 febbraio 2024
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2/8/2024 • 8 minutes, 53 seconds
Ep.487: La spericolata first lady sudcoreana
Kim Keon-hee ha 47 anni, lo sguardo tra il severo e il trasognato, veste gli abiti dei marchi più costosi del pianeta. Ed è la moglie del presidente sudcoreano Yoon Suk-yeol. Da quando il marito ha vinto le elezioni lei è una specie di star: lo ha oscurato ai vertici internazionali e ha attirato l’attenzione di fan, giornali e anche dei magistrati. Prima è stata accusata di aver gonfiato il curriculum, poi di tangenti, poi di strani movimenti in borsa. Finché di recente un video la mostra mentre accetta come regalo una borsa di Dior del valore di duemila euro. Così Kim è di nuovo nel mirino di procure e media, finendo per complicare la già complicata esistenza politica del marito.
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I contributi audio di questa puntata sono tratti da: Kim Keon-Hee’s apology, canale YouTube Kbs World News, 27 dicembre 2021; 영부인 김건희, 명품 선물 받았다! (윤석열 대통령 취임 후인 지난해 9월 ) 11월 27일 월요일 저녁 9시 최초 공개, canale YouTube Voice of Seoul News, 26 novembre 2023; 尹-한동훈 충돌 배경 지목된 "마리 앙투아네트" 뭐였길래, MbcNews, 22 gennaio 2024
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2/7/2024 • 8 minutes, 50 seconds
Ep.486: Il presidente Z. contro il generale Z. in Ucraina
Valeriy Zaluzhny, il capo di stato maggiore ucraino, è un soldato figlio di un soldato e incarna una nuova generazione di ufficiali ucraini che hanno imparato la guerra tra il 2014 e il 2022, in Donbas. Oggi sui muri del Donbas libero (che non è stato occupato) campeggia il volto di Zaluzhny: lo hanno impresso i soldati con la vernice in bomboletta spruzzata contro un cartoncino su cui è ritagliato il ritratto del generale. Il capo di stato maggiore è molto rispettato dai suoi uomini, che considerano una cattiva notizia i litigi pubblici tra Zaluzhny e il presidente Zelensky. L’Ucraina è una democrazia e sa che quando c’è un’incomprensione forte tra il capo del potere civile e il capo del potere militare è il secondo a doversene andare. I soldati sono dispiaciuti perché l’ipotesi che il loro leader venga licenziato adesso è molto concreta.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: General Valerii Zaluzhny, canale YouTube Ігор Гук, 25 dicembre 2022; Military asks Zelensky to mobilise 500,000 new recruits, The Times and The Sunday Times, 19 dicembre 2023; Ukrainian soldiers take Russian trench in terrifying POV footage from Bakhmut, Daily Mail, 17 aprile 2023; Штурм у лісосмузі очима бійця, canale Youtube Ukrinform, 3 settembre 2023; нтервʼю Володимира Зеленського італійському телеканалу, canale Youtube Зе!Президент, 5 febbraio 2024
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2/6/2024 • 9 minutes, 15 seconds
Ep.485: Bukele vince contro le gang e vince le elezioni
Ieri Nayib Bukele ha rivinto le elezioni in El Salvador e la sua popolarità è tutta merito della repressione brutale contro criminali veri e presunti. Bukele ha sostituito i giudici della Corte suprema e quelli attuali sono disponibili a concedergli moltissimo: prima gli hanno permesso di correre per un secondo mandato anche se le regole lo vieterebbero, poi gli hanno consentito di rivoluzionare i processi e dare mano libera a esercito e poliziotti. Lo scopo era mettere in carcere decine di migliaia di persone in tempi record. Se oggi in El Salvador sei sospettato di far parte di una gang, i tuoi diritti svaniscono a prescindere che l’accusa sia vera o meno. Dal punto di vista dello stato di diritto, delle garanzie, dei diritti umani, è un’operazione mostruosa. Ma ha funzionato: gli omicidi sono passati da 53 ogni 100 mila abitanti a 2,4 ogni 100 mila abitanti, e i cittadini hanno premiato il presidente.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Centro de confinamiento del terrorismo, canale YouTube Nayib Bukele, 2 febbraio 2023; Cerco de seguridad en Nueva Concepción, Chalatenando, canale YouTube Nayib Bukele, 17 maggio 2023; account Instagram NayibBukele, 24 febbraio 2023; Un 15 de septiembre diferente, canale YouTube Nayib Bukele, 19 settembre 2022; 18 Street gang San Salvador, canale YouTube Justice Smith, 11 ottobre 2015; Thousands of suspected gang members moved to 'mega prison' in El Salvador, Reuters, 27 febbraio 2023
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2/5/2024 • 8 minutes, 44 seconds
Ep.484: I soldati israeliani che danno fuoco alle case di Gaza
Appiccare il fuoco alle case di Gaza “è diventata una pratica comune”, hanno detto tre ufficiali israeliani – in tre occasioni separate – al quotidiano Haaretz. I comandanti hanno ordinato, permesso o tollerato che i militari che lasciavano gli appartamenti nella Striscia, dopo averli occupati e averci dormito dentro, li bruciassero. Quelle case sono state abbandonate dai profughi palestinesi che hanno obbedito alle evacuazioni forzate volute da Israele. Sono i palestinesi che avevano letto sui volantini lanciati dagli aerei: “Considereremo chi resta in questa zona alla stregua dei terroristi”, e si erano mossi di conseguenza. Questa pratica si aggiunge a quella delle demolizioni controllate che si è intensificata nelle ultime settimane rispetto all'inizio dell'invasione. In questi casi i soldati piazzano l’esplosivo nei palazzi e poi premono un pulsante da una distanza di sicurezza per farli saltare.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X Seamus_Malek, 7 gennaio 2024; account X BabakTaghvaee1, 22 novembre 2023; account X JoshuaPHilll, 20 gennaio 2024; account X DmodosCutter, 7 gennaio 2024; account X NationalIndNews, 3 gennaio 2024; account X Sprinter99800, 20 dicembre 2023; account X Anurag_4M, 9 ottobre 2023
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2/2/2024 • 7 minutes, 48 seconds
Ep.483: Neuralink, un macaco, un videogioco
Neuralink viene impiantato nel cervello allo scopo di poter comunicare con i dispositivi tecnologici con il pensiero, senza dover dare un ordine con la voce o compiere un gesto. Quando ancora non era arrivato l’annuncio di Elon Musk del primo impianto Neuralink su un essere umano, la tecnologia era stata sperimentata sui macachi. Alcune scimmie sono morte e non è un segreto: solo che Musk aveva detto che erano morte di vecchiaia, invece sono morte perché l’impianto avrebbe spaccato parti della loro corteccia cerebrale. Anche per questo oggi tutta la comunità scientifica guarda all’ultimo esperimento di Musk con attenzione ma anche con molta cautela. Il proprietario di X (ex Twitter), Tesla e SpaceX dal canto suo ha detto di essersi ispirato a un videogioco, in particolare al protagonista di "Deus Ex": ma non tutti sono d’accordo con la sua interpretazione del videogame cyberpunk.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Research Lab Ambience, canale YouTube Ambience alcove, 18 settembre 2021; Elon Musk Neuralink is Scary, canale YouTube Metaversementors, 23 aprile 2022; Watch Elon Musk's Neuralink monkey play video games with his brain, canale Youtube Cnet Highlights, 9 aprile 2021; Neuralink Progress Update, Summer 2020, canale Youtube Neuralink, 29 agosto 2020
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2/1/2024 • 8 minutes, 38 seconds
Ep.482: Operazione lumaca
I sussidiatissimi, arrabbiatissimi, agricoltori europei stanno protestando un po’ ovunque, in Francia come in Germania e in Italia. Bloccano le strade con i trattori nonostante le loro richieste, come quella sul prezzo del gasolio per l’agricoltura, siano state esaudite subito. È che le ragioni del malcontento sono più generiche e più ideologiche: ce l’hanno con il Green deal, con i prezzi dell'energia, con l'inflazione, con la globalizzazione, con la burocrazia, con l’Unione europea (che spende un terzo del proprio bilancio per il settore e che ha già ceduto sulla gran parte delle richieste dei contadini). In pratica, ce l’hanno con un mondo che non è più quello di un tempo, romantico e campagnolo, e – in particolare a ridosso delle elezioni europee – si prendono la scena per dire: guardateci o ribaltiamo tutto.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Protestano 500 trattori a Parigi, gli agricoltori contro Macron, Quotidiano Nazionale, 8 febbraio 2023; Farmers 'besiege' Paris as protests spread to Brussels, The Guardian, 29 gennaio 2024; Agriculteurs en colère: le convoi des tracteurs arrive sur la place des Invalides à Paris, Bfmtv, febbraio 2023; Qu’est-ce qui a provoqué la mobilisation des agriculteurs ? Comprendre en trois minutes, Le Monde, 27 gennaio 2024Karine Le Marchand n’a pas apporté que son soutien aux agriculteurs sur l’A4, LeHuffPost, 29 gennaio 2024; Karine Lemarchand se rend aux côtés des agriculteurs : "Les Français vous soutiennent”, canale Youtube Lci, 29 gennaio 2024
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1/31/2024 • 9 minutes, 17 seconds
Ep.481: Ilaria Salis al guinzaglio in Ungheria
Ieri a Budapest è iniziato il processo a Ilaria Salis, una maestra di 39 anni di Monza e una militante antifascista. È accusata dell’aggressione di tre neonazisti che sono guariti in cinque e otto giorni e che non l’hanno denunciata, ma la procura ipotizza reati che possono portare a una condanna fino a 16 anni, e secondo alcune interpretazioni addirittura fino a 24. Ilaria Salis è in carcere da un anno: per i primi sette mesi non ha potuto parlare con i suoi genitori e solo dopo 35 giorni ha ricevuto vestiti puliti. Durante la prima settimana in isolamento non le avevano dato neppure l’asciugamano, il sapone, il dentifricio o la possibilità di indossare mutande pulite. Quando ha potuto parlare con suo padre ha raccontato che i poliziotti l’avevano costretta a indossare un paio di tacchi a spillo di una misura molto più piccola della sua e l’avevano portata in udienza tenendola al guinzaglio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ilaria Salis entra in aula a Budapest ammanettata mani e piedi e legata con una catena, canale YouTube Alanews, 30 gennaio 2024; Villagers and far right members march to remember Hungary's WW2 ruler, AP archive, 31 luglioo 2015; German Army Parade (1938), canale Youtube British Pathé, 13 aprile 2014; Deutsche Neonazis bei Gedenken an Waffen-SS in Budapest, canale YouTube Judishes Forum, 10 febbraio 2019; Anti-fascists resist annual neo-Nazi gathering in Hungary, canale YouTube Peoples Dispatch, 10 febbraio 2020
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1/30/2024 • 7 minutes, 59 seconds
Ep.480: Chi ha ammazzato i soldati americani e ha varcato la linea rossa di Biden
Qais al-Khazali è un leader iracheno sciita, amico degli iraniani, che nel suo paese comanda la milizia-partito “Lega dei giusti”. Non è un nome nuovo per gli americani: nel 2007 gli uomini armati della Lega dei giusti si erano travestiti da soldati degli Stati Uniti per infiltrarsi in una base e uccidere quanti più militari possibile. Due mesi dopo gli americani avevano catturato al-Khazali, lo avevano interrogato per tre anni e da allora sappiamo più o meno tutto di lui. Negli ultimi tempi il capo della Lega dei giusti sembrava cambiato, si era buttato in politica, aveva cominciato a dedicarsi alla beneficenza e agli investimenti nel settore farmaceutico. Ma dopo il 7 ottobre rieccolo, tra i leader di una nuova sigla spuntata dal nulla: “La resistenza islamica irachena”. Quella che ieri ha rivendicato l’uccisione di tre soldati statunitensi, i primi morti americani in medio oriente dal 7 ottobre. È un’escalation, perché Joe Biden aveva messo in chiaro con l’Iran: per me la linea rossa è l’uccisione di soldati degli Stati Uniti da parte di milizie vostre amiche.
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Gli inserti audio di questa puntata: قيس الخزعلي يهدد اهل السنة - طريف, canale Youtube أهل السنة في العرآق, 10 maggio 2013; 3 US troops killed in Jordan after Iran-backed attack, Biden vows response, canale Yotuube LiveNOW from FOX, 28 gennaio 2024; 3 American troops killed in drone attack on base in Jordan, canale Youtube Cbs Evening News, 29 gennaio 2024; account X IntelOmarion, 22 maggio 2021
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1/29/2024 • 9 minutes, 29 seconds
Ep.479: Uno specialista in massacri sta vincendo la guerra in Sudan
Il generale Hemedti vendeva l’oro a Prigozhin e ora lo vende ai servizi segreti militari di Mosca. Ha le mani sulle risorse e ormai controlla quattro dei cinque stati del Darfur, nel sud ovest del Sudan. E lì, a El Geneine, nel 2023 i suoi uomini hanno ucciso tra le 10 mila e le 15 mila persone: fucilate perché etnicamente africane in un Paese etnicamente arabo. Lo scrivono gli esperti delle Nazioni Uniti nel loro rapporto appena pubblicato. Gli uomini di Hemedti sono gli eredi dei responsabili del massacro di 300 mila persone in Darfur all’inizio degli anni Duemila. Ora il loro capo viaggia all’estero e si comporta come il vincitore della guerra cominciata il 15 aprile in Sudan.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Sudan's Darfur refugees report ethnically driven killings by RSF, Al Jazeera English, 8 novembre 2023; RSF’s Hemedti calls for replacement of Sudan's army leadership, Reuters, 29 luglio 2023; Alleged Janjaweed leader denies Darfur atrocities at war crimes court, France24 English, 5 aprile 2022; Fighting erupts in Sudan’s capital between army, paramilitar, Al Jazeera, 15 aprile 2023; General Hemetti Embarks on Diplomatic Tour Across East Africa Amid Sudanese Conflict, canale Youtube Africanews, 28 dicembre 2023; President Cyril Ramaphosa meets Sudan's RSF leader General Mohamed Dagalo, Canale Youtube SABC News, 5 gennaio 2024
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1/26/2024 • 8 minutes, 54 seconds
Ep.478: La grande censura dei palestinesi in Germania
In Germania è nato un "Archivio del silenzio". Registra tutti gli eventi cancellati, le presentazioni dei libri rimandate, le manifestazioni, le mostre, i convegni universitari e addirittura i dj set proibiti: sono decine e decine di eventi sulla Palestina oppure con ospiti considerati troppo filo palestinesi e che si sono espressi duramente contro Israele. E se quelli della scrittrice Adania Shibli o Bernie Sanders sono i casi più famosi, a finire in questo tritacarne di censure e paranoie è toccato a tanti meno famosi. Così a un certo punto sono stati gli stessi ebrei tedeschi a insorgere contro la censura delle autorità.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Babel Festival 2011 I Adania Shibli con Monica Ruocco, canale YouTube Babel Festival, 17 ottobre 2023; Sen. Bernie Sanders explains his stance on possible cease-fire in Israel-Hamas war, canale YouTube Face the Nation, 11 dicembre 2023; account Instagram hebh_jamal, 15 ottobre 2023; account Instagram nakba_75 e juedischestimme, 16 ottobre 2023
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1/25/2024 • 10 minutes, 16 seconds
Ep.477: Partorire oggi a Gaza
Pascale Coissard è la coordinatrice per le emergenze a Gaza di Medici Senza Frontiere e ci parla dall’ospedale emiratino nel sud della Striscia. In questo momento a Gaza ci sono circa 50 mila donne incinte, nell'ospedale di Coissard si assistono “il triplo o il quadruplo dei parti” che c’erano prima del 7 ottobre. Per questo nella struttura non c’è spazio per tutte le mamme: molte devono andare via soltanto mezz’ora dopo il parto. Una non ha trovato posto in ospedale e ha partorito nei bagni improvvisati accanto alle tende di plastica in cui vivono i rifugiati, e ha perso il figlio. “Senza la guerra, quel neonato sarebbe ancora vivo”, dice Coissard. La clinica ha un ginecologo e un’ostetrica, ma servono più medici e macchinari per permettere a tutte le donne gazawi di partorire in modo sicuro. Mancano anche gli integratori di ferro per le anemiche, manca l'acqua: “E senza acqua non c'è igiene per i malati”. Le ragazze con le mestruazioni si lavano in mare, a gennaio. “Gli assorbenti qui sono così costosi che la maggior parte delle donne rinuncia a comprarli”.
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Gli inserti audio di questa puntata sono stati forniti da Medici senza frontiere; un altro inserto audio è tratto account khalidi79397 di X del 24 gennaio 2023
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1/24/2024 • 8 minutes, 4 seconds
Ep.476: Due donne nordcoreane alla conquista del potere
La ministra degli esteri della Corea del Nord, Choe Son Hui, è andata in Russia per puntellare l’alleanza con Mosca e preparare il viaggio di Vladimir Putin a Pyongyang. Negli stessi giorni il leader nordcoreano Kim Jong-un ha annunciato una novità assoluta: lo scopo della Corea del Nord non è più quello della riunificazione con il Sud, Seul è un nemico e basta, e viene cancellata dalle mappe. Così tra dialoghi militari con Mosca – la cui interlocutrice privilegiata è proprio Choe – e rinnovate minacce, Kim sembra prepararsi, almeno a parole, a una guerra. Ma secondo gli osservatori la ministra Choe non risponde a Kim, bensì alla sorella del numero uno, che sarebbe anche quella che prende davvero le decisioni importanti a Pyongyang.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: N. Korea diplomat says there will be no negotiations on nuclear program, canale Youtube Arirang News, 22 ottobre 2017; North Korean foreign minister to meet Putin in Moscow, Cna, 16 gennaio 2024; North Korea declares victory over COVID; Kim Jong Un's sister blames South Korea for outbreak, Global News, 11 agosto 2022; January 16, 2024, Kcna, 16 gennaio 2024
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1/23/2024 • 8 minutes, 8 seconds
Ep.475: L’uomo che può buttare giù Netanyahu
L’ex generale e oggi ministro israeliano Gadi Eisenkot a dicembre ha perso il figlio venticinquenne e il nipote diciannovenne. Sono stati uccisi dai miliziani di Hamas mentre combattevano a Gaza. Oggi i parenti arrabbiati degli israeliani rapiti da Hamas hanno fatto irruzione in Parlamento. Protestano alla Knesset, sotto la casa del primo ministro, bloccando le autostrade. E venerdì Eisenkot ha detto che ci vuole una lunga pausa nella guerra, che è impossibile far tornare vivi gli ostaggi senza un accordo con Hamas e che chiunque sostenga una cosa diversa, sta raccontando menzogne. Si riferiva a Netanyahu: il primo ministro israeliano che la maggioranza degli israeliani detestano. I manifestanti chiedono di fermare la guerra per ottenere la liberazione degli ostaggi, e chiedono elezioni. Eisenkot chiede la stessa cosa. E la sua è la prima spallata, da dentro al governo israeliano, per buttare giù Netanyahu.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X BenzionSanders, 22 gennaio 2024; account X hamishpahot, 22 gennaio 2024; Meet the New IDF Chief of Staff: Lt. Gen. Gadi Eizenkot, canale YouTube Idf, 17 febbraio 2015; account X Now14Israel, 22 gennaio 2024; Israel-Hamas War: Son of Israeli minister, ex-IDF chief Eisenkot among 2 soldiers killed, Oneindianews, 8 dicembre 2023
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1/22/2024 • 8 minutes, 49 seconds
Ep.474: Una sanzione contro Putin è la prima buona notizia per Kyiv in molto tempo
I 61 miliardi di aiuti americani all’Ucraina sono ancora tenuti in ostaggio dai repubblicani al Congresso. E i 50 miliardi di aiuti europei all’Ucraina sono ancora tenuti in ostaggio da Orban. Ma è successa una cosa: Joe Biden ha firmato l’ordine esecutivo con cui impone le sanzioni secondarie all’economia di guerra di Vladimir Putin. La dicitura “sanzioni secondarie” suona scialba rispetto a “sanzioni primarie”, eppure definisce quelle che fanno più male. L'industria militare russa finora ha subìto soltanto sanzioni primarie, che sono relativamente facili da aggirare.
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1/19/2024 • 9 minutes, 19 seconds
Ep.473: Perché l’Iran bombarda Iraq, Siria e Pakistan (che risponde)
Teheran ha bombardato Iraq, Siria e Pakistan in un attacco senza precedenti. E questa mattina il Pakistan ha bombardato l'Iran. La guerra a Gaza non c'entra, l'Iran ha vendicato i propri morti, soltanto quelli di nazionalità iraniana. L’attacco in Siria era per vendicare l’attentato a Kerman, che ucciso quasi 100 iraniani sulla tomba del generale Suleimani il 3 gennaio. Il secondo attacco nel Kurdistan iracheno era per colpire un presunto agente iracheno del Mossad, in risposta al raid israeliano che ha ucciso il generale pasdaran Mousavi il giorno di Natale. Infine il terzo attacco contro il Pakistan, che ha risposto. Solo che entrambi i paesi stanno sparando contro le stesse persone: i beluci che vivono nelle aree tribali al confine tra Iran e Pakistan e che detestano sia il governo centrale dell’Iran che quello del Pakistan.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X GeopoliticalCen, 15 gennaio 2024; account X ConflictTR, 3 gennaio 2024; account X winter_design, 7 gennaio 2024; account X PressTV, 5 gennaio 2024; account X Itshosniy, 2 gennaio 2024; account X YWNReporter, 3 gennaio 2024; account X zarrar_11PK, 18 gennaio 2024; account NessunLuogo24, 18 gennaio 2024
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1/18/2024 • 12 minutes, 15 seconds
Ep.472: Sara è a Milano, suo padre è intrappolato a Gaza
Sara Thabit ha 29 anni e vive a Milano, la sua famiglia è a Gaza e da 103 giorni vive sotto le bombe. Sara spera che il suo legame con l’Italia possa aiutare a tirare fuori suo padre, che ha una ferita profonda alla gamba e vive in un ospedale che non è più attrezzato a curarlo, dalla Striscia. Il padre gazawi si trova all’ospedale al Shifa di Gaza City. Non è uno straniero o un palestinese con doppio passaporto, per questo non è stato evacuato dal valico di Rafah. A Gaza gli ospedali che funzionano parzialmente sono solo quattro su trentasei, e nella Striscia ci sono quasi due milioni di palestinesi che vivono con le spalle al muro, perché i soldati israeliani si avvicinano ogni giorno di più. Non sanno dove dormire e cosa mangiare. C’è un gabinetto ogni cinquecento persone e le ambulanze funzionanti sono sei.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: "We came to find death": Gaza residents share stories of loss as Israel strikes back against Hamas, canale Youtube Global News, 11 ottobre 2023; Israel Vs Palestine News | Israeli Ground Offensive In Khan younis Continues, Cnn News, 17 gennaio 2024; Gazans rush towards aid trucks carrying flour and canned food in Gaza City, Afp, 10 gennaio 2024
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1/17/2024 • 9 minutes, 16 seconds
Ep.471: Trump strumento di Dio. Benvenuti in Iowa
In Iowa si è aperta la campagna elettorale americana. Trump domina le primarie repubblicane e deve parecchio del suo risultato a uno dei gruppi più influenti dello stato: gli evangelici. Nonostante Trump sia ben poco cristiano: non è mai andato in Chiesa, ha fatto fortuna con il gioco d’azzardo, con i casinò e ha tradito la prima moglie con la seconda, la seconda con la terza, fino alla storia fedifraga con Stormy Daniels, la pornoattrice. Ma gli evangelici lo vedono come un guerriero utile alla causa, come il re persiano Ciro il grande, figura biblica che liberò gli ebrei nonostante non fosse uno di loro. Insomma, se i barbari (dal loro punto di vista: i socialisti, i woke, gli immigrati) sono alle porte, tanto vale affidarsi a un barbaro per tenerli fuori.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Trump shares bizarre 'God made Trump' campaign video, The Indipendent, 15 gennaio 2024; Ted Cruz Quotes Scripture & Prays with Supporters, canale YouTube Showtime, 1 febbraio 2016; The Roots of Evangelicals’ Political Fervor, RetroReport, 28 ottobre 2018
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1/16/2024 • 9 minutes, 5 seconds
Ep.470: La nuova faccia di Taiwan
Lai Ching-te ha scoperto la sua vocazione nel 1996, quando Pechino ha minacciato le prime elezioni libere di Taiwan con un lancio di missili. Lai è nato in una famiglia povera e numerosa, suo padre era un minatore, morto sul lavoro, la madre faceva lavoretti per mantenere a fatica i cinque figli. Lui diventa un nefrologo di un ospedale universitario. Poi sceglie la politica: diventa sindaco della sua città, poi premier e vice presidente. Sabato è stato eletto presidente, e il suo non è un compito semplice: non ha la maggioranza in parlamento e dovrà fare la cosa più difficile di tutte a Taiwan, lasciare le cose come stanno, in bilico.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Taiwan: Uss Independence arrives just off coast of Taiwan, Ap Archive, 20 aprile 2021; Taiwan election: Lai Ching-te, makes first speech since victory in presidential election, Sky News, 13 gennaio 2024; China's Xi Jinping says 'reunification' with Taiwan 'inevitable' in strong tone New Year address, canale Youtube The Telegraph, 31 dicembre 2023; account X billbirtles, 11 gennaio 2024
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1/15/2024 • 8 minutes, 30 seconds
Ep.469: Dodici bombe americane contro le basi di al Houthi in Yemen
Nella notte gli americani e gli inglesi hanno bombardato dodici basi logistiche e postazioni di lancio degli houthi di Ansar Allah in Yemen. Era una promessa: a inizio anno gli Stati Uniti avevano dato il loro ultimatum al capo della milizia-partito, Abdul-Malik al-Houthi, un Che Guevara in salsa jihadista. Lui con questa guerra ambisce al ruolo di paladino indiscusso della lotta anti-israeliana e anti-occidentale nel mondo arabo. Così invece di spaventarsi dopo l'ultimatum, martedì ha lanciato l'attacco più massiccio di tutti. I suoi uomini in Yemen sono quelli che da ormai tre mesi sparano droni e missili prodotti in Iran contro praticamente qualsiasi cosa si muova nel Mar Rosso. E così dopo averlo avvisato, gli americani hanno colpito. Ora la domanda è: cosa farà Abdul Malik in risposta all’attacco?
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Houthi leader dismisses UN sanctions threat, Ap Archive, 3 agosto 2015; Houthi Airstrikes: US, British militaries launch retaliatory strike in Yemen, FOX 4 Dallas-Fort Worth, 12 gennaio 2024; account X Osinttechnical, 12 gennaio 2024; account X TheMossadIL, 12 gennaio 2004
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1/12/2024 • 7 minutes, 45 seconds
Ep.468: Il giovanissimo primo ministro francese e la sua nemesi
Gabriel Attal ha 34 anni è il nuovo premier francese e sembra un predestinato: è stato il più giovane a fare un po’ tutto nella politica francese, da ministro dell’istruzione a primo ministro. Come Macron è un prodotto dell’élite del paese e come Macron ha molti nemici. Attal ne ha uno in particolare: un esponente dei gilet gialli che apprezza Putin, onnipresente sulle tv sovraniste, nel team degli avvocati di Julian Assange e che si chiama Juan Branco.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Gabriel Attal è il nuovo premier francese, il passaggio di consegne con l'uscente Elisabeth Borne, canale YouTube Il Sole 24ore, 10 genna,io 2024; account X nmalaboeuf, 9 gennaio 2024; "J'ai vécu un déferlement d'injures et d'insultes" : Gabriel Attal révèle avoir été un adolescent harcelé, Tf1 Info, 5 novembre 2023; Revivez la passation de pouvoirs entre Élisabeth Borne et Gabriel Attal à l'hôtel de Matignon, canale YouTube BFMTV, 9 gennaio 2024
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1/11/2024 • 8 minutes, 34 seconds
Ep.467: Le gang hanno dichiarato guerra all’Ecuador
El Fito è un boss di una gang criminale in Ecuador: era in carcere e ci stava piuttosto bene, considerando che la sua cella era una specie di ufficio, e da lì comandava. Poi però è arrivato un ordine del governo: troppo comoda la vita lì e per el Fito era pronto un trasferimento in un carcere ad alta sicurezza. E allora el Fito non si è fatto trovare e insieme alle altre gang del paese ha dichiarato guerra allo stato ecuadoriano. I gruppi criminali hanno preso in ostaggio uno studio televisivo e cinque ospedali. Hanno provato a conquistare l’università di Guayaquìl, ovunque per strada ci sono state sparatorie, esplosioni, spari. Il presidente dell'Ecuador ha dichiarato che ora comincia "una guerra interna" contro le gang. Che trafficano cocaina e, in pochi anni, hanno trasformato l’Ecuador da un paese tranquillo a un loro regno sanguinario.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: criminales toman canal de TV y universidad de Guayaquil, canale YouTube Diario el comercio videos, 9 gennaio 2024; account X alertamundonews, 9 gennaio 2024; Impactantes imágenes desde Ecuador: hombres armados irrumpieron un estudio de tv, Abc Tv Paraguay, 9 gennaio 2024; ALIAS FITO HACE LLAMADO A LAS ORGANIZACIONES CRIMINALES PARA LLEGAR A UN ACUERDO DE PAZ, canale Youtube Ecuador Comunicacion, 26 luglio 2023, account X AntiBorrego_Ec, 16 settembre 2023
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1/10/2024 • 8 minutes, 38 seconds
Ep.466: Se il tuo fidanzato applaude una poesia in Russia
Yegor ha 22 anni e vuole fare il poeta. Nadezhda ha 17 anni, due piercing, studia e cuce a mano dei peluche che poi vende online. Sono di Mosca e sono fidanzati. Una sera in centro lui declama una poesia che ha scritto per lei a un reading con molto pubblico. Un attimo dopo la polizia irrompe e se lo porta via. Finisce in carcere per 15 mesi in custodia preventiva, poi lo condannano a cinque anni e mezzo: per un applauso. Nadezhda, per la legge russa, ha un solo modo per poter fare visita a Yegor: sposarsi a 18 anni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Буерак - Медляк, canale Youtube Gio Airutnach, 14 ottobre 2015; Александр Пушкин «Я Вас любил…», canale YouTube Interstate 70, 18 novembre 2018; Мальбэк — Равнодушие ft. Сюзанна, canale YouTube MLBC, 14 aprile 2017
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1/9/2024 • 7 minutes, 10 seconds
Ep.465: Chi vuole la guerra con il Libano
Alcuni ufficiali americani temono che il primo ministro israeliano voglia allargare la guerra al Libano perché “quando finirà il conflitto, finirà anche la sua carriera politica”. Oggi Hezbollah ha annunciato che un comandante dell'unità speciale della milizia sciita è stato ucciso da Israele mentre il segretario di Stato americano Antony Blinken è di nuovo in Medio oriente, e da lì dice che il suo principale obiettivo è scongiurare un’escalation nella regione. Il governo israeliano parla di “attacco preventivo” e il 2 gennaio il vice segretario di Hamas, Saleh al-Arouri, è stato ucciso in un attacco a Beirut senza precedenti dalla guerra del 2006.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X MintPressNews, 2 gennaio 2024; account X emilykschrader, 2 gennaio 2024; Secretary of State Blinken on diplomatic mission in Middle East, Abc, 8 gennaio 2024; account X resistance_sa, 4 gennaio 2024; account X dina_sulaeman, 3 gennaio 2024; Uccisione Arouri, leader Hamas: “È un atto terroristico, violata sovranità del Libano”, La Repubblica, 3 gennaio 2024, account X GLucaPacchiani, 7 ottobre 2023; Funeral Ceremony Held For Hamas Leader Saleh al-Arouri Killed By Israeli Strike In Beirut, canale YouTube Forbes Breaking News, 4 gennaio 2024
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1/8/2024 • 9 minutes, 12 seconds
SPECIALE Ep.364: Una giornalista ha cambiato l’Iran
Niloufar Hamedi è nata nel 1992, è la giornalista che ha raccontato agli iraniani e poi al mondo il caso Mahsa Jina Amini. Quando Mahsa è morta mentre era in custodia della polizia religiosa che l’aveva fermata per il suo velo messo male, le pagine di Esteri dei giornali di tutto il mondo erano intasate dai racconti sulla vita di Elisabetta II. Nel frattempo Niloufar Hamedi era riuscita ad entrare nell’ospedale dove Amini era stata ricoverata e fu la prima giornalista a documentare che la 22enne era morta. Aveva scattato le foto al corpo intubato e aveva ottenuto dai genitori di Amini la sconfessione della versione ufficiale delle autorità iraniane. Quello stesso giorno, cominciarono le prime proteste nel Paese. Poco dopo l’account Twitter di Hamedi è stato sospeso e il 22 settembre 2002 la reporter è stata arrestata e rinchiusa in isolamento nel carcere di Evin. La sua colpa è quella di fare parte della cerchia ristrettissima di quei giornalisti che - con poche domande fatte al momento giusto, alle persone giuste - fanno traballare la Storia.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: چرا جمهوری اسلامی روزنامهنگاران را دشمن خود میداند؟ - ۶۰ دقیقه سهشنبه ۱۷ مرداد, Bbc Persian, 8 agosto 2023; درگذشت مهسا امینی: زنان معترض در تهران روسریها را برداشتند, Bbc Persian, 19 settembre 2022
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12/31/2023 • 8 minutes, 56 seconds
Ep.463: Rudy Giuliani, from hero to zero
Ieri l’avvocato di Trump ha dichiarato bancarotta. È stato condannato a pagare 148 milioni di dollari a due donne afroamericane che aveva diffamato sostenendo che avessero truccato il conteggio dei voti per far vincere Joe Biden alle elezioni del 2020.
Rudy Giuliani nel 2001 era il sindaco–eroe di New York, dopo l’attentato alle torri gemelle, diventò “il sindaco d’America” e l’uomo dell’anno per il Time. Quindici anni dopo è diventato lo zimbello dei comici, imitato come un anziano ormai goffo e viscido. Passato da eroe a criminale, Giuliani sembra aver imboccato la strada verso l’autodistruzione. Ma attenzione a Trump nel 2024.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: French president in New York, meets Mayor Giuliani, canale Youtube AP Archive, 23 luglio 2015; Rudy Giuliani: Person Of The Year 2001 | POY 2016 | TIME, canale Youtube TIME, 6 dicembre 2016; Rudy Giuliani's bad week continues as he files for Chapter 11 bankruptcy in New York, canale Youtube MSNBC, 21 dicembre 2023; Rudy Giuliani Endorses John McCain, canale Youtube John McCain, 31 gennaio 2008; Celebrations Erupt After Joe Biden Wins the 2020 Election, canale Youtube VICE News, 8 novembre 2020; Trump's "Four Seasons" Press Conference Disaster, canale Youtube The Young Turks, 10 novembre 2020; Rudy Giuliani's hair dye drips down his face during press conference, canale Youtube The Independent, 19 novembre 2020
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12/22/2023 • 10 minutes, 11 seconds
Ep.462: Fuga dal Texas per abortire
Kate Cox è la prima donna adulta a chiedere il permesso al governo per abortire dalla sentenza della Corte Suprema che, l’anno scorso, ha abolito il diritto all’aborto a livello nazionale. Ha 31 anni e vive in Texas con il marito Justin e i loro due figli. Ha sempre desiderato una famiglia numerosa, ma ha paura della sua nuova gravidanza: un test di screening precoce ha diagnosticato alla bambina la trisomia 18, una malattia genetica grave che, nel 95 per cento dei casi, porta alla morte in grembo. I rischi sono seri anche per Kate, ma il Texas le impone comunque di portare avanti la gravidanza fino alla fine.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: The Woman Who Fought the Texas Abortion Ban, The Daily podcast, The New York Times, 14 dicembre 2023
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12/21/2023 • 8 minutes, 48 seconds
Ep.461: Gli yemeniti di Ansar Allah si sono presi il Mar Rosso
Gli islamisti yemeniti hanno spiazzato Israele, gli Stati Uniti, gli europei e la maggior parte dei paesi arabi. In pratica hanno bloccato l’accesso al Mar Rosso e hanno mandato nel panico il commercio mondiale. Le più grandi compagnie di trasporto container del mondo non vogliono più navigare quelle acque perché gli houthi di Ansar Allah sparano droni esplosivi e missili sofisticati (prodotti in Iran) contro i loro mercantili da decine di milioni di dollari. Lo fanno, spiegano, in conseguenza alla loro alleanza con Hamas e in solidarietà con tutta Gaza.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X SpiritofHo, 18 dicembre 2023; account X Yossi_Mansharof, 18 dicembre 2023; account Instagram ahmedeldin, 19 dicembre 2023; Ansar Allah Song - Purest Rifles (أشرف البنادق), canale Youtube Kornet, 29 novembre 2022; 4K Relaxation Video from Egypt with Sea Waves Sounds | The Red Sea Views - 1.5 HRS, canale Youtube 4K Relaxation Channel, 9 maggio 2017
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12/20/2023 • 8 minutes, 51 seconds
Ep.460: La bambina e il cecchino
Dunia aveva 12 anni e viveva all’ospedale Nasser di Gaza da quando ha perso la gamba ed entrambi i genitori in un bombardamento a novembre. Ieri un proiettile sparato da un carro armato israeliano ha bucato un muro del reparto maternità e l’ha uccisa. Nel nord distrutto la paura più grande per chi è rimasto sono i cecchini. Che sparano anche se sventoli bandiera bianca, se indossi il giubbotto “Press”, se sei di spalle e non rappresenti una minaccia, se sei una donna in coda per il bagno fuori da una chiesa. Un cecchino ha ferito alla coscia un giornalista palestinese famoso, Mohammed Balousha, quello che aveva raccontato al mondo la strage di neonati dentro un altro ospedale, al Nasr, e che ora non può più lavorare.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X DCIPalestine, 18 dicembre 2023; People flee after shell hits maternity ward at Gaza hospital, canale Youtube Guardian News, 18 dicembre 2023; Harrowing video shows premature babies dead in Gaza hospital, canale Youtube Middle East Eye, 29 novembre 2023; Israeli strike targets al-Nasr Hospital, kills 13-year-old girl in Gaza, canale Youtube Middle East Eye, 18 dicembre 2023
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12/19/2023 • 8 minutes, 39 seconds
Ep.459: Il processo del secolo in Vaticano
L’ex papabile Angelo Becciu è il primo cardinale a essere condannato nel paese più piccolo del mondo, il Vaticano. Questa è una storia di palazzi di lusso a Londra, piattaforme petrolifere in Angola e ricatti. Alla base del processo c’è il memoriale scritto da un monsignore e ispirato da un personaggio bizzarro: Genoveffa Ciferri Putignani detta Geneviève, che sostiene di aver lavorato per i Servizi segreti italiani negli anni Ottanta. Geneviève era diventata famosa per aver raccontato che il cardinale Becciu: “Bestemmia la madonna e insulta Bergoglio”.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: #SOUL - Card. Angelo Becciu ospite di Monica Mondo, canale Youtube Tv2000it, 29 settembre 2018; London City Ambience Sounds | Traffic, People, Piccadilly Circus | White Noise | Ultimate Soundscape, canale Youtube Ultimate Soundscape, 3 novembre 2020; Etg - Giallo finanziario in Vaticano, coinvolto il monsignore comasco Perlasca, canale Youtube Espansione Tv, 6 giugno 2020; Il cardinale Becciu condannato a 5 anni e mezzo di reclusione, Rai News - Tgr Sardegna, 16 dicembre 2023; Peculato, il cardinale Becciu: "Accuse surreali. Il Papa era turbato, soffriva a dirmelo", canale Youtube La Repubblica, 27 settembre 2020; Video: Francesca Chaouqui e il Vatileaks2, ne parla a Belve con Francesca Fagnani, canale Youtube Il Sussidiario.net, 20 marzo 2018
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12/18/2023 • 11 minutes, 54 seconds
Ep.458: Operazione 1027. La giunta in Myanmar ha paura
In Myanmar un’azione rapida e mirata si è trasformata in un bagno di sangue per l'esercito ufficiale e per la giunta militare che dal 2021 governa il paese dopo un golpe. L’operazione ha unito tutti i gruppi che combattono da tempo la giunta e ha trovato il supporto pratico di ampie fasce della popolazione. E ci ha ricordato che il Myanmar non ha un solo destino possibile.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da account X Global_OSINT22, 12 dicembre 2023; Operation 1027 နဲ့ ပတ်သက်ပြီး TNLA ဒုဗိုလ်မှူးကြီး တားအိုက်ကျော် နှင့် ဆက်သွယ်မေးမြန်းခြင်း, PVT Myanmar, 6 novembre 2023; It's Behind You! Dancer Performs Exercise Routine During Myanmar Military Coup, On Demand News, 2 febbraio 2021; account Instagram saifah.yankeebyme, 28 ottobre 2023
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12/15/2023 • 7 minutes, 39 seconds
Ep.457: L’Ucraina nel futuro
A Kyiv piovono nuove bombe russe e gli ucraini sono stupiti che quelli stanchi della guerra siamo noi. Oggi è il giorno di un Consiglio europeo storico. Si deve decidere dell’adesione di Kyiv all’Unione, che poi, in caso, sarà un processo lungo. Viktor Orbàn non è d’accordo, ma per l’Europa la decisione ha a che vedere con il futuro: dell’Ucraina e nostro. Fra due o sei anni potremmo ritrovarci con a fianco un Putin più aggressivo, più vicino, riorganizzato e meglio armato, che avrebbe molte ragioni in più rispetto a quelle cha ha oggi di sentirsi invincibile.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X maria_avdv, 13 dicembre 2023; consiglio europeo del 14 dicembre 2023, https://newsroom.consilium.europa.eu/; Hunargy says no to EU accession talks for Ukraine, Reuters, 14 dicembre 2023; video tratto da cremlin.ru, 8 dicembre 2023; account X Marco Fattorini, 8 dicembre 2023; account X Tendar, 10 dicembre 2023; account X KrasnyySkorpion, 11 dicembre 2023; account X SororInimicorum, 14 dicembre 2023; account HerryRodinNapit, 14 dicembre 2023; account X EuromaidanPR, 10 dicembre 2023
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12/14/2023 • 13 minutes, 47 seconds
Ep.456: Biden contro Netanyahu
Ieri il presidente degli Stati Uniti ha detto che Netanyahu deve “cambiare”, che Israele sta finendo il tempo e il consenso. E ha definito i bombardamenti contro Gaza “indiscriminati”. Biden e Netanyahu non si sopportano da tempo, ma dopo il 7 ottobre il primo ha dato una copertura morale e materiale a Israele pressoché totale. I piani dell’amministrazione Biden per il dopoguerra però sono molto diversi da quelli del governo Netanyahu. L’incompatibilità tra gli obiettivi dichiarati degli Stati Uniti e quelli di Israele è impossibile da ignorare.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Biden blasts Israel's 'indiscriminate bombing' of Gaza, says losing war support | LiveNOW from FOX, canale Youtube LiveNOW from FOX, 12 dicembre 2023; account Instagram cnn, 13 dicembre 2023; Israele, Biden a Netanyahu: «Qui per dimostrare da che parte stiamo», canale Youtube Corriere della Sera, 19 ottobre 2023; Biden warns Israel risks losing support over ‘indiscriminate’ Gaza bombing, canale Youtube Al Jazeera English, 13 dicembre 2023; Netanyahu: Veto Usa giusto, guerra contro Hamas continua, canale Youtube Il Sole 24 ORE, 10 dicembre 2023; account X michaelh992, 9 dicembre 2023; The IDF soldiers chanting in Gaza with Israeli flag, canale Youtube Living Lchaim, 25 novembre 2023; WATCH: Harris makes remarks in Dubai on diplomacy efforts concerning Israel-Hamas war, canale Youtube PBS NewsHour, 2 dicembre 2023; US Defence Secretary: Israel risks “strategic defeat” in Gaza, canale Youtube Middle East Eye, 4 dicembre 2023
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12/13/2023 • 9 minutes, 10 seconds
Ep.455: La Svezia spiega il ruolo dei sindacati a Musk
Marie Nillson ha 59 anni, è originaria di una piccola cittadina della Svezia meridionale e dal 2017 è la presidente di IF Metall, il potente sindacato svedese dei lavoratori metalmeccanici. È la prima donna alla guida di un sindacato a maggioranza maschile che conta più di 300mila membri e, da mesi, è a capo della più grande azione sindacale con cui Tesla, l’azienda di automobili elettriche di Elon Musk, si sia mai scontrata in Europa. Musk si rifiuta di raggiungere un accordo collettivo in grado di definire salari, orari di lavoro e ferie e ha definito “folle” lo sciopero indetto da IF Metall. Marie Nillson ha fatto sapere che, anche se ci vorrà tempo, non mollerà.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Marie tipsar om klimatutbildning, canale Youtube IF Metall, 27 aprile 2022; Marie Nilsson är ny i IF Metalls ledning, canale Youtube IF Metall, 16 maggio 2014; Elon Musk: I disagree with the idea of unions, canale Youtube CNBC Television, 30 novembre 2023; Jørn Eggum - Arbeiderpartiets landsmøte 2021, canale Youtube Arbeiderpartiet, 15 aprile 2021
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12/12/2023 • 8 minutes, 22 seconds
Ep.454: Netanyahu ha scommesso su Hamas e ha perso
Dal Qatar, in accordo con Israele, i milioni di dollari in valigette sono continuati a fluire verso Gaza (e Hamas) anche dopo che gli israeliani avevano scoperto un piano per attaccare il sud con motociclette e parapendii. Questo tipo di finanziamento ha un soprannome efficace: “Comprare la quiete”. Netanyahu non ha mai voluto fermarlo, perché pensava che i soldi avrebbero reso Hamas più inoffensivo e per un altro ragionamento: se il gruppo islamista regge a Gaza, l’Autorità palestinese in Cisgiordania si indebolisce e l’ipotesi di uno Stato palestinese diventa impossibile.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Early evening walk in downtown of Amman in Jordan | King Hussein Street, King Faisal Square, canale Youtube KaimarkLifestyle, 1 aprile 2023; Netanyahu: "Veto Usa giusto, guerra contro Hamas continua", canale Youtube QuotidianoNazionale, 9 dicembre 2023; Israel's new far right: Who is Bezalel Smotrich?, canale Youtube Middle East Eye, 16 novembre 2022; ערוץ הכנסת - בצלאל סמוטריץ': "רואה באבו-מאזן נטל ובחמאס נכס", 7.10.15, 7 ottobre 2015
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12/11/2023 • 9 minutes, 9 seconds
Ep.453: La rimonta di una repubblicana non trumpiana
Nikki Haley è data in terza posizione come candidata repubblicana per le elezioni presidenziali del 2024. Haley ha una visione della politica estera poco trumpiana e che piace anche ai moderati. Critica Trump, ma senza trasformarlo nel suo nemico numero uno. Vuole semplicemente lasciarlo nel passato, dimenticarsi di lui e andare avanti, giocandosi la carta della nuova generazione. È salita di oltre 10 punti nei sondaggi, ha carisma, esperienza. E ora anche i soldi: i magnati del petrolio Koch puntano su di lei e anche i finanziari di Wall Street sembrano essersi accorti di lei.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: ‘I love all the attention, fellas’: Nikki Haley gets debate stage heat, canale Youtube POLITICO, 7 dicembre 2023; account Instagram apnews, 7 dicembre 2023; Koch Corporate Overview, canale Youtube Koch Industries, 14 aprile 2015; Prosperity is Possible- Do what you're told, canale Youtube Americans For Prosperity, 16 agosto 2023; (FULL) Third Republican Presidential Debate, canale Youtube Nikki Haley, 9 novembre 2023; Nikki Haley Calls Vivek Ramaswamy 'Scum' During GOP Debate, canale Youtube Inside Edition, 9 novembre 2023
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12/7/2023 • 9 minutes, 12 seconds
Ep.452: Nella notte Maduro ha rubato un Paese
Il presidente venezuelano ha appena pubblicato una nuova cartina del mondo. Dopo un referendum illegale, Maduro ha dato ordine alla compagnia petrolifera di Stato di iniziare “immediatamente” a sfruttare il petrolio, il gas e le miniere nella Guyana Esequiba. La Guyana, un paese poco più piccolo dell’Italia al confine est del Venezuela, ha risposto che non cederà un solo centimetro del suo territorio (Mauduro ne ha appena annesso il 70%), ha aumentato la presenza di polizia lungo il confine e sta valutando se creare basi militari lì. Un’invasione dell’esercito venezuelano non è l’ipotesi più probabile, ma il solo fatto che Maduro l’abbia agitata è un problema.
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12/6/2023 • 9 minutes
Ep.451: Qualcuno ha scommesso contro Israele prima dell’attacco e ha guadagnato milioni
“Shortare” in finanza indica un modo di giocare in Borsa in cui si scommette contro qualcosa: un’azienda, una stato. Poco prima dell’attacco di Hamas contro Israele il 7 ottobre, qualcuno ha “shortato” contro Israele e poi ha guadagnato circa cento milioni di dollari. È stato Hamas?
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Trading 101: What is "Shorting" / "Going Short"?, canale Youtube ClayTrader, 26 agosto 2016; Studying on Wall Street (NYSE) | 3 Hours of Concentration | Study Ambience | Work Environment, canale Youtube Productive Atmosphere, 11 giugno 2021; The Big Short Trailer (2015) ‐ Paramount Pictures, canale Youtube Paramount Pictures, 22 settembre 2015; Wall Street Traders Were MANIC for Money. This Was 1980. Have Things Changed?, canale Youtube David Hoffman, 28 giugno 2017; Hamas military leader announces the beginning of a new operation against Israel • FRANCE 24, canale Youtube FRANCE 24 English, 7 ottobre 2023; account X PalestineChron, 7 ottobre 2023
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12/5/2023 • 11 minutes, 15 seconds
Ep.450: La grande fuga dagli stupri in Sudan (se ne va anche l’Onu)
Idriss è una ragazza di 22 anni sudanese che si è salvata perché aveva il ciclo. E ha salvato anche sua sorella perché ha convinto il miliziano che è entrato dentro casa loro che avesse l’Aids. In Sudan dal 15 aprile c’è una guerra e in una striscia sottile di terra nel sud ovest del paese, dove abitano quasi due milioni di persone – il West Darfur – c’è, dentro la guerra, qualcosa di peggio: una nuova campagna di stupri etnici. E ieri le Nazioni Unite hanno chiuso la propria missione politica in Sudan, è un altro fallimento bruciante della comunità internazionale e una pessima notizia per le donne sudanesi, per il resto della popolazione e per quelli che lì, nel 2019, avevano fatto una rivoluzione.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Gidam, Drums Of Protest In Khartoum – Trailer, canale Youtube WOMEX, 7 settembre 2022; Sudanese Woman Leads Chant at Khartoum Protest, canale Youtube Storyful Viral, 10 aprile 2019; Heavy gunfire erupts in Sudan, canale Youtube TRT World Now, 15 aprile 2023; Sudanese doctors join protest in Khartoum, canale Youtube AFP News Agency, 17 aprile 2019
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12/4/2023 • 9 minutes, 22 seconds
Ep.449: Il fast-food dello spionaggio, in India
Appin è un nome che da una quindicina d’anni spunta un po’ a macchia di leopardo in numerose indagini delle polizie di mezzo mondo: Stati Uniti, Repubblica Dominicana, Malesia, India, Australia, Svizzera, Pakistan. Era una società che offriva spiate a chiunque: c’era una specie di chat, arrivava la richiesta di spiare questo o quel cellulare, questa o quella mail, e Appin provvedeva a rispondere in tempi brevi con tutte le informazioni necessarie. Ovviamente Appin offriva i suoi servizi anche alle intelligence dei governi.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Appin Information Security Training, canale Youtube virus2thakur, 25 luglio 2009; 02Jul11-Appin Security Group-News, canale Youtube nandinibhalla, 7 luglio 2011
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12/1/2023 • 8 minutes, 10 seconds
Ep.448: La politica olandese tra un populista di destra e una ex rifugiata
Geert Wilders è ideatore e incarnazione di quello che chiamiamo populismo europeo, il fondatore della retorica anti immigrazione qui. È famoso dal 2010 ma ha vinto le elezioni una settimana fa: non se lo aspettava neanche lui, e il suo Partito per le libertà deve costruirsi una maggioranza e non sarà semplice. Ma tra tutti i possibili alleati di Wilders ce n’è uno inaspettato: il partito liberale guidato da Dilan Yesilgoz-Zegerius, che è di origine curda ed è arrivata come rifugiata nei Paesi bassi. Solo che oggi sull’immigrazione ha cambiato idea e potrebbe dare un appoggio esterno a Wilders.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Shock election victory in Netherlands fuels fears of far-right shift in Europe, canale Youtube CBS Mornings, 28 novembre 2023; 'Get Out From Here': Dutch PM Probable Geert Wilders Tells Muslims In New Viral Video, canale Youtube Hindustan Times, 26 novembre 2023; Geert Wilders Vs Mark Rutte Compilatie: Dé Beste Conflicten Tussen Wilders En Rutte In Tweede Kamer, canale Youtube Politieke Videos, 8 marzo 2021; Lijsttrekker Dilan Yesilgoz-Zegerius stelt zich voor, canale Youtube VVD, 14 luglio 2023
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11/30/2023 • 8 minutes, 28 seconds
Ep.447: Una lettera da Gaza
Ahmed Mustafa ha pubblicato un lungo post su Facebook in cui scrive: “Mentre la macchina da guerra israeliana stermina tutto ciò che incontra impunemente, io mi domando: i gruppi armati qui non avevano previsto quali conseguenze si sarebbero abbattute su noi civili? O sapevano benissimo cosa sarebbe successo e ci hanno abbandonati al nostro destino di morte? Sembra che ai gruppi armati – cioè Hamas e il Jihad islamico – andasse bene l’ingresso dell’esercito israeliano nel cuore di Gaza City, tanto i tunnel sono per loro, la leadership è in salute e i miliziani combattono una guerra feroce per la quale però si sono preparati a lungo. Ma noi civili non abbiamo trovato posto nei loro piani e nei loro calcoli”. La lettera contiene un appello a Hamas perché si arrenda e un messaggio a chi sostiene la causa palestinese fuori dai confini della Striscia. Il sondaggio concluso a Gaza il 6 ottobre, un giorno prima dell'attacco di Hamas nel sud di Israele, dice che il 67% per cento dei palestinesi della Striscia non si fidava più di Hamas e il 73% voleva un accordo di pacificazione con Israele.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X OSINTI1, 15 novembre 2023
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11/29/2023 • 9 minutes, 14 seconds
Ep.447: Hanno avvelenato Budanova, la moglie del capo delle spie ucraine
Marianna Budanova è in ospedale a Kyiv sorvegliatissima. E' stata avvelenata con metalli pesanti che provocano nausea e vomito, e poi danni al fegato, al midollo, al sistema nervoso. Secondo i servizi segreti ucraini, è impossibile che sia entrata in contatto con i metalli spontaneamente – tradotto, significa che è stata avvelenata. Marianna è la moglie di Kyrylo Budanov, che scoprì con qualche ora di anticipo il piano russo per prendere i palazzi della democrazia all’alba del 24 febbraio 2022 e lo fece saltare. Budanov è l’uomo dietro le operazioni segrete in Russia, Mosca gli dà la caccia da anni e lo ha condannato in contumacia per l’esplosione sul ponte di Kerch alla vigilia del compleanno di Putin.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Маріанна БУДАНОВА. План роботи в якості депутата, canale Youtube Маріанна БУДАНОВА, 16 ottobre 2020; Кирило Буданов: жінка живе зі мною в кабінеті.Що відомо про Маріанну Буданову та шлюб начальника ГУР, canale Youtube Rostyslove Production, 30 agosto 2023
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11/28/2023 • 9 minutes, 3 seconds
Ep.445: I numeri di un’apocalisse a Gaza
La guerra ricomincerà dopo questa pausa, dice il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant. Ma il numero di bombe, il tipo di bombe e la carneficina di civili, in un mese e mezzo di guerra, hanno già pochi precedenti nell’ultimo secolo. Joe Biden aveva detto di non fidarsi dei dati diffusi dell’autorità palestinese nella Striscia (Hamas) sul numero di morti, ma poi si è pentito. E una portavoce dell’Amministrazione Biden ha spiegato al Congresso: “Francamente, i morti a Gaza potrebbero essere di più rispetto ai numeri diffusi fin qui”.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: US president says Palestinians may not be telling the truth, canale Youtube TRT World, 26 ottobre 2023; account X MiddleEastEye, 12 novembre 2023; Netanyahu adviser on hostages and risks of continued bombing, PBS, 24 ottobre 2023
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11/27/2023 • 9 minutes, 36 seconds
Ep.444: I dem musulmani voltano le spalle a Biden
La comica e attivista palestinese Maysoon Zayid nel 2020 faceva campagna per Joe Biden, che veniva visto come un argine all’islamofobia. Anche perché dall’altra parte c’era Donald Trump e il suo famigerato “Muslim ban”. Ma oggi a dividere il presidente degli Stati Uniti in carica dai suoi ex fan musulmani sono le bombe israeliane su Gaza. E senza i voti degli arabi e dei musulmani americani, nel 2024, secondo i sondaggi: Biden perde, Trump vince.
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Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Maysoon at Muslim Comedy Night for Biden Harris 2020, canale Youtube Maysoon, 21 ottobre 2020; I got 99 problems... palsy is just one | Maysoon Zayid, canale Youtube TED, 3 gennaio 2014; The world is broken | Maysoon Zayid | TEDxAthens, canale Youtube TEDx Talks, 1 dicembre 2014; Trump leads Biden in 5 battleground states, new poll shows, canale Youtube TODAY, 6 novembre 2023; Nada Al-Hanooti | Zoom In on the Halal Metropolis, canale Youtube Center for Arab American Studies, 17 luglio 2020; Meet the First Arab American Mayor of Dearborn, MI, canale Youtube NowThis News, 8 aprile 2022; "Only In Dearborn" | Square, canale Youtube Square, 1 marzo 2023
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11/24/2023 • 9 minutes, 8 seconds
Ep.443: La lotta tutta umana sull’Intelligenza artificiale
La cacciata di Sam Altman da OpenAi (che ha inventato ChatGpt) e poi il suo ritorno hanno rivelato un duello intorno all’intelligenza artificiale. Una lotta tra idee che si svolge su molti piani diversi. Intelligenza artificiale che si evolve con poche regole contro intelligenza artificiale più sorvegliata. Accelerazionisti contro idealisti. Aziende che finanziano una delle tribù contro aziende che finanziano l’altra tribù. E una posta in gioco che riguarda tutta l’umanità.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: OpenAI DevDay, Opening Keynote, canale Youtube OpenAI, 6 novembre 2023; Sam Altman - The Man Who Owns Silicon Valley, canale Youtube David Ondrej, 27 aprile 2023; Why OpenAI REALLY Fired Sam Altman (and Who Really Wins), canale Youtube Ticker Symbol: YOU, 22 novembre 2023.
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11/23/2023 • 9 minutes, 6 seconds
Ep.442: L’accordo sul cessate il fuoco in cambio degli ostaggi
Varda Goldstein è una nonna del kibbutz di Kfar Aza. Il 7 ottobre la sua casa è bruciata. Suo figlio, Nadav, è stato ammazzato insieme alla sua nipotina, Yam, mentre correvano per scappare. Il resto dei suoi nipoti sono stati presi in ostaggio da Hamas. Varda non ha voluto dire una parola sulla politica, sulla diplomazia, su cosa avrebbe dovuto fare Israele per salvare i suoi nipoti e gli altri che sono stati trascinati dentro Gaza da Hamas. E questo silenzio nuovo, insolito da parte delle famiglie, ci ha fatto capire che questa volta l’accordo era vicino. Domattina i bombardamenti israeliani sulla Striscia si fermeranno per pochi giorni, e una parte degli ostaggi sarà liberata a gruppi di circa dieci ogni ventiquattro ore.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X hebrewbyinbal, 8 ottobre 2023; Families of Israeli hostages protest outside Knesset in Jerusalem, canale Youtube NBC News, 6 novembre 2023; account X NTarnopolsky, 20 novembre 2023; Netanyahu on Hamas hostage deal: Hopefully good news 'soon', canale Youtube Fox News, 21 novembre 2023; Hamas chief blames war on Netanyahu, canale Youtube Al Jazeera English, 1 novembre 2023.
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11/22/2023 • 7 minutes, 43 seconds
Ep.441: Mannaggia al cane di Javier Milei
Milei è un economista ossessionato da alcune teorie del secolo scorso e dalle turbe familiari. Ha vinto promettendo sacrifici agli argentini, e poi di “fare fuori la casta”, di eliminare tanti ministeri, di provare a smantellare lo Stato, partendo dal servizio sanitario nazionale e dalla scuola pubblica. I suoi nemici sono i socialisti e i collettivisti, che ha chiamato “merde”, e anche il papa argentino Bergoglio (a cui ha ricordato che Gesù non pagava le tasse). Ha un rapporto morboso con la sorella e considera i suoi cani come figli, la sua elezione dipende proprio dal suo cane preferito: si chiamava Conan, è morto ma Milei l’ha fatto clonare.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X AssLatam, 20 novembre 2023; account X AssLatam, 19 novembre 2023; REVIVÍ EL DISCURSO HISTÓRICO DE MILEI LUEGO DE GANAR LA PRESIDENCIA, canale Youtube Javier Milei, 20 novembre 2023; Libertarianism | Murray N. Rothbard, canale Youtube misesmedia, 28 luglio 2009; account X NenaDarling, 20 novembre 2023; account X stillgray, 20 novembre 2023; account X zebulgar, 20 novembre 2023
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11/21/2023 • 9 minutes, 46 seconds
Ep.440: Una medaglia agli uomini che uccidono le donne, in Russia
Da quando è cominciata la guerra in Ucraina, la Russia è diventata più pericolosa per le donne. Perché gli uomini violenti sanno che non sconteranno una pena in carcere per i loro crimini se accettano di combattere sei mesi al fronte.
Vladislav Kanyus ha torturato Vera Pekhteleva. L’ha stuprata mentre era ancora viva. Poi l’ha uccisa strangolandola con un cavo di ferro. La polizia non è intervenuta nonostante otto richieste di aiuto. Lui è stato condannato a 17 anni di carcere, ma pochi giorni fa la madre di Vera ha scoperto che Vladimir Putin ha graziato Vladislav e molti altri uomini russi che hanno ucciso donne russe.
Oggi la madre di Vera, le altre madri, le sorelle, le amiche, una pop star e un’attivista, sono tra le poche voci arrabbiate e coraggiose che esistano in Russia contro la polizia, l’esercito e il presidente.
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11/20/2023 • 8 minutes, 33 seconds
Ep.439: L’improbabile kingmaker del nuovo governo in Spagna
Nel 2017 il mondo scopre Carles Puigdemont, presidente della Generalitat catalana. Un politico che ama la musica e la letteratura, dipinto come un rivoluzionario in giacca e cravatta, dichiara l’indipendenza della Catalogna dalla Spagna. Ieri Puigdemont è tornato: come il controverso kingmaker del nuovo governo di Pedro Sánchez. E ha imposto un compromesso molto amaro ai socialisti: l’amnistia per sé e per gli altri indipendentisti protagonisti del referendum illegale per l’indipendenza della Catalogna nel 2017.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Catalans declare independence as Madrid imposes direct rule, BBC, 27 ottobre 2017; Referéndum Catalunya: tensión Guardia Civil contra Mossos, La Vanguardia, 1 ottobre 2017; Barcellona, scontri fra polizia e indipendentisti in aeroporto: manganellate ai manifestanti, 15 ottobre 2019, La Repubblica; Mariano Rajoy requests powers to dismiss Catalan government, 27 ottobre 2017, Guardian News; Manifestaciones contra la amnistía en numerosas ciudades de España, 12 novembre 2023, El Mundo; account X el_pais, 16 novembre 2023; Puigdemont detta le condizioni a Sánchez: amnistia per gli indipendentisti catalani, 5 settembre 2023, Euronews
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11/17/2023 • 9 minutes, 56 seconds
Ep.438: Le prove di un bombardamento israeliano contro al Shifa e quelle della presenza di Hamas
Dentro al Shifa ci sono 1.500 palestinesi. Tra loro 600 sono pazienti ricoverati e 37 sono neonati che hanno bisogno delle incubatrici. Gli israeliani hanno fatto irruzione mercoledì all’alba facendo saltare un muro dell’edificio. I medici e altre persone che si erano rifugiate lì dentro sono state interrogate. Alcuni sono stati bendati e portati via. Per Israele lì c’è uno dei suoi principali centri di comando di Hamas. Per un rapporto di Amnesty International, che si basa su fonti palestinesi, è nell’ambulatorio di al Shifa che la polizia segreta di Hamas aveva una base per gli interrogatori e le torture. Ma fino a questo momento non è mai esistita un prova definitiva sulla base sotterranea, che gli israeliani in queste ore stanno cercando. Sono state pubblicate, invece, le prove che gli ultimi colpi sparati contro al Shifa erano israeliani e non di Hamas.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X marwasf, 15 novembre 2023; Evidence Points to Israeli Shells in Strikes on Gaza’s Largest Hospital, The New York Times, 14 novembre 2023
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11/16/2023 • 8 minutes, 34 seconds
Ep.437: Biden e Xi si guardano in faccia, tra fentanyl, armi e panda
Il presidente cinese è arrivato a San Francisco dove oggi incontra Joe Biden; qualche giorno fa i panda mandati anni fa dalla Cina hanno lasciato lo zoo di Washington per tornare nella patria dei loro antenati. Il primo sembra un fatto clamoroso e il secondo una cosa stupida. Non lo è.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: First Lady Pat Nixon welcomes pandas to the National Zoo, canale Youtube US National Archives, 7 aprile 2011; Nixon in China: The Week that Changed the World, canale Youtube Richard Nixon Foundation, 6 marzo 2012; Xi Jinping, Joe Biden meet in-person for first time since pandemic, canale Youtube CNA, 14 novembre 2022; US shoots down Chinese 'spy' balloon over Atlantic – BBC News, canale Youtube BBC News, 5 febbraio 2023; Janet Yellen warns China to end "unfair economic practices", canale Youtube CBS News, 7 luglio 2023
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11/15/2023 • 9 minutes, 34 seconds
Ep.436: L'uomo che ha fatto saltare Nord Stream
A piazzare cariche esplosive sui gasdotti che collegano la Russia all'Unione europea sono stati gli ucraini. Zelensky non sapeva e da una soffiata ucraina al Washington Post scopriamo che l’uomo responsabile dell’operazione si chiama Roman Chervinsky, un ufficiale dell’esercito ucraino che ha lavorato nei servizi segreti e adesso è in prigione. Sopra di lui c’è il generale Valery Zaluzhny, il capo delle forze armate ucraine, che invece sapeva. Da tempo tra Zelensky e Zaluzhny c’è tensione: lo scoop del Washington Post sembra una mossa per danneggiare il generale.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: 8 Hours Baltic Sea Relaxing Waves - Binaural Sea Sounds to Sleep, Study and Chill – ASMR, canale Youtube Relaxing Meridian, 13 marzo 2022; General Valerii Zaluzhny, Ігор Гук, 25 dicembre 2022
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11/14/2023 • 8 minutes, 49 seconds
Ep.435: La guerra negli ospedali
L’esercito israeliano dentro Gaza City si sta concentrando sugli ospedali. Perché sotto, dicono gli israeliani, ci sono le basi di Hamas e i capi. Quindi la guerra non finisce finché l’esercito non arriva lì. Israele sta facendo in modo che gli ospedali vengano svuotati, che significa una tragedia per i feriti gravi ricoverati dentro. Uno dei due che sono stati completamente evacuati era l’unico ospedale della Striscia ad avere un reparto per i bambini malati di cancro. Adesso si tenta di fare lo stesso con al Shifa, il più grande di Gaza, per cominciare un'altra fase della guerra: sotto terra.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X alijla2021, 12 novembre 2023; account Instagram iamarwadamon e dr.ghassan.as, 11 novembre 2023; account X Remroum, 10 novembre 2023; account X DiaaMahmoud, 9 novembre 2023; account X HoyPalestina, 10 novembre 2023; account X NourNaim88, 10 novembre 2023
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11/13/2023 • 9 minutes, 27 seconds
Ep.434: Il disturbatore ucraino
Oleksiy Arestovych è un quarantenne ucraino famoso soprattutto per tre cose: per essere stato un consigliere di Volodymyr Zelensky; per essere un tipo esageratamente sicuro di sé e per un discorso sessista che supera di molto i criteri minimi per l’incitamento all’odio. Arestovych odia il suo ex capo, Zelensky, e sogna di prendere il suo posto. Al momento le stoccate non gli stanno portando grandi consensi, ma funzionano per incrinare l’immagine di unità che Kyiv era riuscita a proiettare all’estero per quasi venti mesi di guerra.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Два основных возражения временного перемирия | Алексей Арестович, canale Youtube Alexey Arestovych, 5 novembre 2023; Алексей Арестович: Мы имеем дело с агрессивным монстром, который питается травмами войны, canale Youtube Yuriy Romanenko, 12 aprile 2023; Car dashcam captures moment missile hits Dnipro, canale Youtube Guardian News, 17 novembre 2022; account X aliona_hlivco, 5 novembre 2023; La guerra vista dall'Ucraina - dialogo con Oleksij Arestovyč - IX Festival di Limes a Genova, canale Youtube Limes Rivista Italiana di Geopolitica, 16 novembre 2022.
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11/10/2023 • 8 minutes, 51 seconds
Ep.433: Nell’anniversario del pogrom nazista nuove minacce agli ebrei in Germania
Il 9 novembre è l’anniversario della notte dei cristalli: tra il 9 e il 10 novembre del 1938 in Germania i nazisti organizzarono violenti progrom antisemiti. E da quando è cominciata la guerra a Gaza in Germania l’allerta è altissima: il 24 ottobre un ragazzo di nome Tarik, che già era stato arrestato per aver combattuto con l’Isis in Siria, è stato arrestato a Duisburg. Stava pianificando di travolgere con un camion i partecipanti a una manifestazione pro Israele in Nordreno Vestfalia.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Airport Sounds - One Hour!!! The Most Complete Airport Ambience!, canale Youtube Ambience Hub, 3 aprile 2017; What It's Really Like to Fight for the Islamic State, canale Youtube VICE News, 27 aprile 2016; Robert Habeck on Israel and Antisemitism, canale Youtube Bundesministerium für Wirtschaft und Klimaschutz, 3 novembre 2023; Berlin Police Block Pro-Palestinian Rally After Authorities Ban Pro-Palestinian Demonstrations, canale Youtube Forbes Breaking News, 15 ottobre 2023; Molotov cocktails thrown at Berlin synagogue | DW News, canale Youtube DW News, 19 ottobre 2023
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11/9/2023 • 9 minutes, 43 seconds
Ep.432: Uno sciopero storico
Nel 2007 Shawn Fain lavorava come elettricista in uno stabilimento Chrysler nell'Indiana. Quell’anno l’azienda automobilistica rischia la bancarotta e, per non fallire, chiede sacrifici micidiali ai lavoratori. Il sindacato accetta; Fain no. Da allora lui ha scalato le gerarchie ed è diventato il leader dell’organizzazione a cui si era ribellato. Oggi, dopo sei settimane di sciopero, dopo un picchetto a cui ha partecipato anche Joe Biden, Fain ha vinto la sua battaglia storica.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: canale Youtube The White House, 27 settembre 2023; UAW reaches deal with GM, ending strike against Detroit automakers, Reuters, 31 ottobre 2023; canale Youtube CBS Detroit, 30 ottobre 2023
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11/8/2023 • 10 minutes, 3 seconds
Ep.431: Un palestinese e un israeliano fuori dal circolo vizioso - parte 2
Per Muhammad Shehada, anche se l’operazione militare israeliana sradicasse Hamas dalla Striscia, rafforzerebbe Hamas in Siria, in Libano e soprattutto nella Cisgiordania occupata. Per Shehada, la via per distruggere Hamas è renderlo irrilevante economicamente. E per non sentirsi dare dell’ingenuo quando formula questa proposta, cita le analisi del generale israeliano Ephraim Sneh.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Israel Orders 1.1 Million Palestinians to Evacuate Northern Gaza Amid Bombing & Siege, canale YouTube Democracy Now!, 13 ottobre 2023
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11/7/2023 • 8 minutes, 45 seconds
Ep.430: Un palestinese e un israeliano fuori dal circolo vizioso
C’è un ragazzo cresciuto a Gaza che, mentre a Gaza piovono bombe israeliane, scrive: “Cosa farei io se fossi nei panni di Israele e la mia gente fosse appena stata attaccata?”. Si riferisce ai massacri di Hamas del 7 ottobre in cui sono stati uccisi 1.400 israeliani, quasi tutti civili. Si chiama Muhammad Shehada e il suo ragionamento prosegue: “Proporrei ai palestinesi uno Stato mentre, contemporaneamente, vengono smantellati i gruppi armati”. Muhammad Shehada è di Gaza e ha passato anni a criticare Hamas, a provare a costruire ponti. E, nell’anniversario dell’uccisione del primo ministro israeliano Yitzhak Rabin che aveva trovato la strada della pace, Muhammad ha fatto una proposta.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Israel Orders 1.1 Million Palestinians to Evacuate Northern Gaza Amid Bombing & Siege, canale Youtube Democracy Now!, 13 ottobre 2023; Sept 13, 1993: Israel & Palestine Sign First Oslo Accord, canale Youtube Firstpost, 13 settembre 2023; The Oslo Accords, 25 years later, canale Youtube Washington Post, 12 settembre 2018; איתמר בן גביר בריאיון לאחר גניבת הסמל של מכונית ראש הממשלה לשעבר, יצחק רבין ז"ל, canale Youtube Zusha Shpongel, 23 giugno 2019; account X muhammadshehad2, 1 novembre 2023
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11/6/2023 • 11 minutes, 1 second
Ep.429: Perché Nasrallah minaccia ma non vuole la guerra
Oggi Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah in Libano, ha parlato per la prima volta dall'attacco di Hamas del 7 ottobre. Ha fatto un discorso molto minaccioso e molto applaudito. Ma ai toni da fine del mondo di quelli che fanno parte del cosiddetto Asse della resistenza dobbiamo abituarci, perché questo è il loro linguaggio tipico e preferito. Nasrallah ci aveva già dimostrato di non volere una guerra più grande almeno tre volte dopo il 7 ottobre. Non la vuole non perché sia un tipo pacifico, ma perché entrare in guerra ora avrebbe un costo insostenibile e perché non ha intenzione di morire per Hamas, un alleato minore che Hezbollah e Teheran hanno sempre guardato dall'alto in basso.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Nasrallah addresses crowds at rally, comments on weapons, Israeli prisoners, canale Youtube AP Archive, 24 luglio 2015 e 15 ottobre 2023; Hezbollah's Nasrallah First Speech Since Israel-Hamas War In Gaza, canale Youtube India Today, 3 novembre 2023
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11/3/2023 • 9 minutes, 29 seconds
Ep.428: La deportazione di due milioni di afghani
Il primo novembre le unità di poliziotti pachistani sono andate casa per casa nelle città a caccia di afghani senza documenti. Per radunarli, arrestarli temporaneamente e caricarli sui camion con destinazione Afghanistan. È la conseguenza della decisione del governo del Pakistan di deportare con la forza tutti gli afghani che vivono nel paese senza documenti: sono almeno un milione e settecentomila persone. E l’ingresso improvviso di quasi due milioni di persone in un paese insicuro come l’Afghanistan è la premessa per una catastrofe umanitaria che non abbiamo mai visto negli ultimi 80 anni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram saramwahedi, 30 ottobre 2023; canale Youtube Kabul 2023- City tour, 28 ottobre 2023; account X SulaimanHakemy, 2 novembre 2023
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11/2/2023 • 8 minutes, 20 seconds
Ep.427: Il soldato Ron e un limite all’assedio
Per la maggioranza degli israeliani, compreso il soldato Ron, che per mesi ha protestato contro il governo di Netanyahu, dopo il 7 ottobre la questione non è se sia giusto o sbagliato distruggere Hamas. La distanza con il governo israeliano è semmai su quali metodi sia legittimo usare in una guerra che ha l'ambizione di distruggere Hamas, e su quale sia il limite da non valicare.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X disclosetv, 30 ottobre 2023
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10/31/2023 • 14 minutes, 5 seconds
Ep.426: La notte di Gaza
I sopravvissuti riemersi dopo il blackout informativo hanno raccontato il cielo arancione in piena notte, i feriti abbandonati sui marciapiedi e le ambulanze che non sapevano dove andare. E hanno descritto l’ultimo fine settimana come il più spaventoso della storia di Gaza. Sono le prime notti della guerra di terra nella Striscia con cui Israele dice di voler “far sparire Hamas dal mondo”. Una guerra che si svolge tra i corpi di centinaia di migliaia di civili e che, secondo i comandanti militari israeliani, “durerà mesi”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X motazazaizagaza, 25 ottobre 2023; account X medglobalorg, 30 ottobre 2023; account Instagram Washington Post, 30 ottobre 2023
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10/30/2023 • 11 minutes, 11 seconds
Ep.425: Il grande negoziato
Sopra la guerra tra Israele e Hamas si muovendo i negoziati per la liberazioni degli ostaggi e per un cessate il fuoco. I protagonisti sono gli Stati Uniti, l’Egitto e soprattutto il Qatar. Gli americani hanno riportato nel dibattito la soluzione dei “due Stati”, e possono fare pressione su Israele. L’Egitto e il Qatar possono parlare con Hamas. E oggi Al Jazeera, la televisione del Qatar, dice che si stanno facendo “passi rapidi” verso un accordo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Biden urges two-state solution between Israel and Palestine, CBS News, 18 ottobre 2023; Secretary Blinken Remarks at the U.N.on the Israel-Hamas War, C-Span, 24 ottobre 2023; President Biden delivers remarks on Israel-Hamas conflict during Australia prime minister visit, canale Youtube 11Alive, 25 ottobre 2023; Blinken Holds Press Briefing With Qatar's Prime Minister In Doha Amidst Israel-Hamas War, canale Youtube Forbes Breaking news, 13 ottobre 2023; ‘We are in hell!’: Families of Hamas hostages demand more action, NbcNews, 22 ottobre 2023; Egypt's President Sisi rejects "forced displacement of Palestinians" and "exodus to Sinai”, Afp, 21 ottobre 2023
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10/27/2023 • 13 minutes, 30 seconds
Ep.424: Una giornata tra i coloni armati
In uno degli insediamenti israeliani illegali in Cisgiordania, alcune ragazze religiose appendono uno striscione con scritto: “Se la tua donna non è ebrea, non farti problemi a cacciarla di casa”. Qui loro possono andare in giro, i palestinesi no: devono rispettare il coprifuoco e hanno il permesso di circolare soltanto un’ora e mezza al giorno. Mentre l’attenzione è su Gaza, sono aumentate le aggressioni e gli omicidi di palestinesi da parte dei coloni in Cisgiordania. A Hebron, una coppia propone di non risparmiare nessuno a Gaza. Israele deve affrontare i terroristi di Hamas, ma non sarà mai in pace se non affronta anche il terrorismo dei suoi cittadini estremisti che occupano illegalmente casa d’altri.
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10/26/2023 • 13 minutes, 49 seconds
Ep.423: Nelle città arabe d’Israele ci si parla per evitare i coltelli
Ramla e Lod sono due città gemelle dove il 40% della popolazione è araba. Molti sono palestinesi con il passaporto israeliano come Ilda, che è nata a Gaza City e vive a Ramla da sempre. E lì, con gli ebrei israeliani, discutono di cosa sta succedendo a Gaza in uno stanzone: “Parlare con loro mi serve. Anche insultarci serve per provare a evitare che la rabbia si trasformi in odio”, dice Ilda. E in effetti a Ramla, dove durante l'ultima guerra con Hamas nel 2021 ci sono stati cortei, saccheggi, auto in fiamme e pestaggi tra vicini di casa, c’è un equilibrio fragile che Ilda definisce un miracolo, perché dall’attacco terroristico di Hamas del 7 ottobre, e dall’inizio dei bombardamenti israeliani contro Gaza con mille bombe al giorno, qui non si è ancora vista un’azione violenta.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Massive civil war in Israel Lod. Rioters shooting at Idf. Lost all control!!, account YouTube user-sc7tj2jw8b
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10/25/2023 • 11 minutes, 46 seconds
Ep.422: Netanyahu non sa cosa fare
In Israele molti si chiedono perché l'invasione di Gaza non sia ancora cominciata. Doveva essere imminente, poi si è detto che fosse stata rimandata per la visita di Biden, poi il ministro della Difesa è andato a trovare le truppe e ha ribadito: “presto vedrete la Striscia dall’interno”. Poi l'ipotesi è stata di nuovo allontanata. La confusione sull’operazione di terra a Gaza non è casuale: c’entrano gli errori del passato di Netanyahu e il suo scontro con le Forze armate
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: You will soon see Gaza 'from inside,' Israel Defense Minister hints at Gaza ground invasion, Anc 24/7, 20 ottobre 2023; Jerusalem: tv interview with Sara Netanyahu, Ap, 21 luglio 2015; account X marcofattorini, 21 ottobre 2023
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10/24/2023 • 9 minutes, 54 seconds
Ep.421: L’interlocutore palestinese
Ayman non è un islamista e non ha alcuna simpatia per Hamas, ma è convinto che se nella sua città si votasse per la prima volta in 17 anni: gli islamisti vincerebbero. Nella Cisgiordania sotto il controllo dell’Autorità palestinese laica di Abu Mazen, che è ancora al potere proprio perché le elezioni non ci sono, in assenza di forze dell’ordine regolari che proteggano gli abitanti dai raid israeliani, i miliziani islamisti riempiono i vuoti
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10/23/2023 • 9 minutes, 42 seconds
Ep.420: “Resto a Gaza fino all’ultima goccia di sangue”
Hana ha 40 anni e ha il cancro. È in una specie di ostello a Ramallah, in Cisgiordania: è il rifugio che per paradosso fa sentire Hana fortunata, perché soltanto la malattia ha permesso loro di essere qui, in un posto sicuro invece che sotto le bombe israeliane che piovono su Gaza. Hana ha la sua casa vicino al valico di Rafah, vicino al confine con l’Egitto, ma è certa di una cosa: in Egitto da profuga non ci andrà mai, “Resteremo a Gaza fino alla nostra ultima goccia di sangue”.
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10/20/2023 • 10 minutes, 58 seconds
Ep.419: Le dichiarazioni atroci del governo israeliano. E chi si oppone
Scilla ha 21 anni, indossa la divisa verde militare perché è stata richiamata per servire, ma è sotto il ministero della Difesa israeliano a protestare. Prima dell’attacco di Hamas il 7 ottobre, milioni di israeliani manifestavano contro il governo più a destra nella storia del Paese. Con ministri che si sono dichiarati fascisti e suprematisti ebraici. C’è Ben Gvir, che ora distribuisce armi ai coloni, come quelli che danno la caccia ai palestinesi per ucciderli. E c’è il premier, Netanyahu, che ha pubblicato un tweet poi cancellato in cui era scritto: “Questa è una lotta tra i bambini della luce e i bambini del buio”. I bambini del buio, secondo lui, sarebbero quelli palestinesi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X NTarnopolsky, 17 ottobre 2023; account X ashoswai, 11 ottobre 2023; account X netanyahu, 18 ottobre 2023Le dichiarazioni atroci del governo israeliano. E chi si oppone
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10/19/2023 • 8 minutes, 57 seconds
Ep.418: L’ospedale di Gaza City
Ieri sera abbiamo letto una notizia: “I morti nel bombardamento contro l’ospedale Al Ahli di Gaza City distrutto dalle bombe israeliane sono almeno cinquecento”. Ma l'ospedale non è stato distrutto (è stato danneggiato e sono esplosi i vetri quando è stato colpito il parcheggio), i morti non sono 500 e le bombe non sono con certezza israeliane. Anzi, secondo i primi rilievi degli analisti indipendenti: si tratterebbe di un razzo sparato dal gruppo Islamic Jihad che è socio di Hamas e ha condotto insieme ad Hamas l’attacco contro Israele di sabato 7 ottobre, quando è cominciata una nuova guerra. Ma la notizia di un ospedale distrutto con oltre 500 vittime ha incendiato il Libano, la Giordania, la Turchia nel giorno dell’arrivo a Tel Aviv di Joe Biden.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Watch Biden's full remarks arriving in Israel, Cnn, 18 ottobre 2023
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10/18/2023 • 13 minutes, 3 seconds
Ep.417: La paura di una guerra più grande
Hamas fa parte di una galassia di alleanze che passa per la Siria, per Hezbollah in Libano e arriva a Teheran. Sia la Siria sia il Libano confinano con Israele e, se volessero aiutare il gruppo palestinese, potrebbero aprire un fronte a nord per distrarre lo Stato ebraico dalla sua missione a Gaza. Nello scenario peggiore, interverrebbe anche “la madre” (la Repubblica islamica dell’Iran) per proteggere le proprie milizie, e risponderebbero alle navi militari americane che sono state spostate qui negli ultimi giorni a difesa di Israele. Sarebbe una guerra più grande, farebbe più morti e cambierebbe i calcoli di tutti. Ma a mettersi di mezzo c’è il corpo di Biden, che domani arriva in Israele come uno scudo. E un atteggiamento prudente, sia pur condito di minacce, anche da parte degli ayatollah.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X Ramy_Sawma, 15 ottobre 2023; account X sinatoossi, 16 ottobre 2023; Biden stresses commitment to Israel but says there needs to be a path to a Palestinian state, CbsNews, 15 ottobre 2023; US to send 2nd aircraft carrier to eastern Mediterranean, Abc News, 15 ottobre 2023
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10/17/2023 • 12 minutes, 16 seconds
Ep.416: Sopravvivere a Gaza
Mohamed, da Gaza, ha paura delle bombe, di dire il suo cognome e di parlare. Una donna che ha incontrato gli ha detto che lei non può condannare Hamas, perché suo marito è morto sotto i bombardamenti israeliani e i miliziani sono gli unici che le portano cibo e soldi. E che lei è contenta quando muore un soldato israeliano, ma non si sente sollevata se muore un bambino. Mohamed, attraverso questa storia, spiega perché per gli islamisti, che lui detesta, reclutare a Gaza è facile. Ma come ha detto Joe Biden (rivolgendosi a Israele): “I palestinesi che abitano Gaza, in maggioranza, non sono Hamas”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Biden stresses commitment to Israel but says there needs to be a path to a Palestinian state, CbsNews, 15 ottobre 2023
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10/16/2023 • 13 minutes, 3 seconds
Ep.415: Hamas chiama la rivolta: non arriva
A Gerusalemme doveva essere il venerdì della rabbia, ma la chiamata al martirio di Hamas non ha avuto seguito: i palestinesi non vogliono morire per i miliziani islamisti. Intanto l’esercito israeliano ha invitato tutta la popolazione del nord della Striscia di Gaza a evacuare al Sud. Solo che si sta parlando di spostare in 24 ore 1.100.000 persone, che però non hanno un posto dove andare. E anche a queste persone Hamas ha chiesto di restare lì, di diventare scudi umani.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X basel_adra, 13 ottobre 2023
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10/13/2023 • 9 minutes, 24 seconds
Ep.414: Perché parliamo così tanto della notizia sui bambini decapitati
A dare per prima la notizia della decapitazione dei bambini da parte di Hamas nel kibbutz Kfar Aza è stata la ong Zaka. Poi la notizia ha cominciato a girare, citata perfino da Biden. Poi una nota della Casa Bianca ha rettificato dicendo che il governo americano non ha nessuna prova di questo. Il responsabile della ong a Sud è Yossi Landau e non ha confermato di aver visto bambini decapitati nel kibbutz di Kfar Aza. Quindi la notizia potrebbe essere falsa, ma se non dedichiamo un po' di tempo a verificare o a smentire una notizia che non ci sembra vera, finiamo per permettere a molti là fuori di dire che anche le altre cose che abbiamo raccontato erano false. E dopo la nota della Casa Bianca è quello che è successo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: White House clarifies Biden's claim he saw photos of terrorists beheading children in Israel-Hamas war, NbcNews, 11 ottobre 2023
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10/12/2023 • 11 minutes, 33 seconds
Ep.413: La strada tra i kibbutz
Sulla strada 232, quella che corre in parallelo con la Striscia di Gaza, quella dei kibbutz dove Hamas ha compiuto dei massacri. In uno dei kibbutz, quello di Kfar Aza, c'è una fossa comune a cielo aperto: 200 corpi, alcuni legati, alcuni bruciati, l'ultimo inferno che è stato scoperto. Per spiegarlo agli stranieri gli israeliani dicono che è “un crossover tra Bucha e il Bataclan”: ad ora i morti contati su questa strada sono almeno 1200.
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10/11/2023 • 12 minutes, 7 seconds
Ep.412: Da Gaza non si può scappare
A un chilometro dal confine con la Striscia di Gaza, mentre lì è in corso l’assedio – e i bombardamenti incessanti – dell’esercito israeliano. Israele ha tagliato l’acqua e l’elettricità. Ha colpito un mercato, un campo profughi e un’università. E ha chiesto ai civili di Gaza di scappare dicendo che avrebbe “ridotto in macerie i luoghi di Hamas”. Ma Gaza per i civili è una trappola, perché è praticamente impossibile per i palestinesi scappare da lì. L’Organizzazione mondiale della sanità ha chiesto un corridoio umanitario subito. Ma andrebbe fatto in accordo con Israele.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da video; alcuni di questi video sono particolarmente cruenti e potrebbero urtare la vostra sensibilità:: account X OnlinePalEng, 9 ottobre 2023, canale Telegram Gaza War Live
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10/10/2023 • 10 minutes, 25 seconds
Ep.411: Qui “pace” è un concetto superato
Voli cancellati, bombardamenti vicino all’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv: l’unico modo per entrare in Israele è da terra, dalla Giordania. E qui sta vincendo la voglia di vendetta. Da tempo la pace è un concetto superato che suona vecchissimo alle orecchie di tutti. Predicare e praticare l'uccisione di ebrei a caso fa parte della dottrina di Hamas da quando Hamas esiste. Non è la conseguenza di un governo israeliano di estrema destra pieno di suprematisti, e neanche dei pogrom dei coloni durante il quale è stato ammazzato un diciannovenne palestinese. Hamas lo ha sempre detto che voleva uccidere gli ebrei. E sabato 7 ottobre 2023 l’ha fatto come non era mai capitato prima.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da video; alcuni di questi video sono particolarmente cruenti e potrebbero urtare la vostra sensibilità: account X RussianMarket, 7 ottobre 2023; account X mrandyngo, 7 ottobre 2023; account X shextonde1st, 7 ottobre 2023; account X stillgray, 8 ottobre 2023; account X fl360aero, 9 ottobre 2023; account X Heroiam_Slava, 7 ottobre 2023; altri audio utilizzati nella puntata si trovano nel canale Telegram Israel_Hamas_War_Live_Updates
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10/9/2023 • 15 minutes, 27 seconds
Ep.410: Dissidente a Pechino, yuppie a Manhattan
Nel 1989 Li Lu è uno dei leader delle proteste studentesche: dopo l’intervento dei militari scappa e ottiene asilo politico negli Stati Uniti. Dopo il primo aiuto da parte di stelle di Hollywood, incontra un magnate, apre una sua azienda e diventa miliardario. La sua ascesa, sia come rivoltoso, sia come miliardario, è misteriosa e sospetta, e Li sarà anche l’unico dei suoi vecchi compagni di lotta in Cina a poter tornare a Pechino dopo aver partecipato alle proteste del 1989.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Tiananmen Square: Rarely seen video of the 1989 protests in China, Cnn, 5 dicembre 2022; It happened in Tiananmen Square, Al Jazeera, 5 giugno 2017
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10/6/2023 • 10 minutes, 2 seconds
Ep.409: Armita Garawand assomiglia a Mahsa Amini
Armita Garawand è una ragazza curda iraniana di sedici anni. In un video sgranato e circolato on line si vede Armita che viene trascinata fuori dal vagone della metropolitana da altre ragazze. Armita non si muove, ha perso i sensi. Da domenica sera è intubata, con la testa fasciata, in coma, in un ospedale militare. E la sua storia assomiglia spaventosamente a quello di Mahsa Amini a distanza di quasi esattamente un anno.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: شرایط امنیتی، پس از برخورد نیروهای موسوم به «حجاببان» با آرمیتا گراوند, Iran International, 4 ottobre 2023
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10/5/2023 • 7 minutes, 24 seconds
Ep.408: I Repubblicani si menano tra loro. McCarthy finisce male
Kevin McCarthy non è più lo speaker repubblicano del Congresso americano. È finito nel mezzo di una guerra civile dentro il suo partito tra quelli che sono anche trumpiani e quelli che non lo sono. È caduto sul budget, la nostra “finanziaria”, e questo nonostante avesse ottenuto lo stralcio dei sei miliardi per l'Ucraina. Quello che è appena capitato a McCarthy non era mai accaduto prima, in 234 anni di storia del Congresso.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: McCarthy Removed As House Speaker, canale YouTube The Late show with Stephen Colbert, 4 ottobre 2023; Kevin McCarthy becomes 1st House speaker ousted from position, Abc News, 4 ottobre 2023; Kevin McCarthy wins US House speaker bid after gruelling, 15-vote saga, canale Youtube The Guardian News, 7 gennaio 2023; Heated moment on the House floor, Abc News, 7 gennaio 2023
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10/4/2023 • 9 minutes, 45 seconds
Ep.407: Il litigio Italia-Germania sui migranti è più complicato di come sembra
Le polemiche tra Roma e Berlino sui migranti, le lamentele italiane per i finanziamenti della Germania alle ong hanno origine nelle competizioni interne alle coalizioni di maggioranza, sia in Italia, sia in Germania. Scontri interni che hanno finito per guidare il 99 per cento di questa brutta polemica internazionale. A cui si sono aggiunti il vicesegretario della Lega che ha paragonato la Germania di oggi a quella nazista e Elon Musk, che sul tema ha rilanciato su X un account di fake news.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Elon Musk calls for wall to stop immigrants as he visits US-Mexico border in Texas, The Telegraph, 29 settembre 2023; Baerbock verteidigt Rolle von Seenotrettern im Mittelmeer, Afp Deutschland, 28 settembre 2023; SCHOLZ: "...der muss zurückgeführt werden!" Jetzt macht der Kanzler Migrationskrise zur Chefsache!, Welt, 24 settembre 2023
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10/3/2023 • 10 minutes, 31 seconds
Ep.406: Il voto in Slovacchia e una punizione di ‘Ndrangheta
Robert Fico ha vinto le elezioni in Slovacchia. Per lui è un ritorno: era già stato primo ministro ma nel 2018 si era dovuto dimettere, perché per l’omicidio di due giornalisti era stato sospettato un uomo che non era soltanto legato alla ‘Ndrangheta, ma anche al partito che governava in Slovacchia, il partito di Fico. E adesso ha vinto le elezioni con un’agenda che prevede baci e abbracci con Vladimir Putin, e la fine del sostegno militare all’Ucraina.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Naživo: Fico, Kaliňák a Gašpar k aktuálnym informáciám o vražde novinára, canale YouTube HNtelevizia, 27 febbraio 2018; People gather in Bratislava to protest journalist's murder, Afp New Agency, 3 marzo 2018; Prague Protest: Czechs want new economy-savvy government that supports its people instead of Ukraine, canale YouTube Shanghai Eye, 17 aprile 2023; Fico: “La Slovacchia ha problemi più importanti dell’Ucraina”, Quotidiano Nazionale, 1 ottobre 2023
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10/2/2023 • 7 minutes, 51 seconds
Ep.405: TikTok tifa rivolta
Centinaia di adolescenti che assaltano negozi e strade a seguito di post su TikTok diventati improvvisamente virali, come è successo a Londra. Piccoli esperimenti di destabilizzazione sociale che hanno fatto subito pensare alla proprietà del social: TikTok è un’azienda cinese. La Bbc, che ha voluto vederci chiaro, ha fatto un’indagine secondo cui l’algoritmo della piattaforma ha giocato ad accendere rivolte.
Gli inserti audio sono tratti da: Crowd in Oxford Street after Tik Tok post, Sky News, 9 agosto 2023; Influencer ‘Meatball’ appears to be arrested while livestreaming looting rampage in Philadelphia, NyPost, 27 settembre 2023
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9/29/2023 • 8 minutes, 37 seconds
Ep.404: C’è un italo-palestinese prigioniero in Israele
Oggi a Roma è il giorno di una manifestazione nazionale per chiedere la liberazione di Khaled El Qaisi, il ricercatore italo-palestinese arrestato dalle autorità israeliane mentre ad agosto, con la moglie Francesca Antinucci e il loro figlio di 4 anni, attraversavano il confine tra la Giordania e i Territori palestinesi occupati. Da allora è nella prigione dove i servizi segreti interni israeliani fanno gli interrogatori. E nessuno sa di cosa sia accusato Khaled. Non lo sanno sua moglie e suo figlio, non lo sa il suo avvocato, e forse non lo sa nemmeno lui.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Khaled el Qaisi, la moglie: "Era felice del viaggio in Palestina, ora è in carcere senza colpe”, alanews, 12 settembre 2023; Khaled El Qaisi, Tajani: "Seguiamo caso con grande attenzione”, alanews, 27 settembre 2023
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9/28/2023 • 7 minutes, 50 seconds
Ep.403: “Dovevo educare un’AI, sono diventata una macchina”
Irina Teveleva è iscritta un Master di scrittura creativa, è appassionati di poesia e collabora con una rivista letteraria. Come molti suoi coetanei ha bisogno di soldi, e inizia a lavorare in un’azienda dove si addestrano le chat bot a "sembrare umane". La sua chat bot si chiama Annie e all’inizio Irina è contenta, dei turni, degli orari, del lavoro. Solo che a un certo punto si rende conto di una cosa: mentre Annie diventa più "umana", lei sta diventando un automa.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Laura Theis - Poetry Reading at Kellogg College, canale YouTube uglywhenyousmile, 14 giugno 2018; Unlocking Your Potential with Call Annie Discovering New Possibilities and Solving Problems with Ai, canale Youtube Voice of AI, 10 luglio 2023
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9/27/2023 • 8 minutes, 54 seconds
Ep.402: La Francia via dal Niger e il generale “americano”
Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato il ritiro dei soldati e dell’ambasciatore di Parigi dal Niger, a seguito del colpo di Stato del 26 luglio. Per la Francia che se ne va, ci sono gli Stati Uniti che provano a rimanere: il loro contatto nella giunta è il generale Barmou. Ottimo inglese, studi negli Usa e addestramento a Fort Benning, la base delle forze speciali americane.
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9/26/2023 • 8 minutes, 57 seconds
Ep.401: Un sondaggio spaventoso e i processi di Trump
“Se le presidenziali per la Casa Bianca si tenessero oggi, Trump vincerebbe con 10 punti di distacco su Biden”, questo dice un sondaggio della ABC pubblicato ieri sera. I sondaggi possono sbagliare e da qui al voto può succedere di tutto. Ma quello che sappiamo già ora è che un pezzo importante della campagna elettorale, questa volta, andrà in scena in tribunale.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: New poll suggests Trump has stronger lead over Biden, Abc, 24 settembre 2024; Fulton County DA Fani Willis discusses Trump indictment in election interference case, Cbs News, 15 agosto 2023; "We will never concede": Trump rallies supporters with false claims he won reelection, Cbs News, 6 gennaio 2021; Hear Stormy Daniels' first comments since Trump indictment, CNN, 1 aprile 2023
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9/25/2023 • 11 minutes, 26 seconds
Ep.400: Tino Chrupalla e l’armamentario para nazista di Afd
Ex imbianchino, ironicamente proprio come Adolf Hitler, dal 2022 Tino Chrupalla è il co-presidente di Afd che ha trasformato da “partito dei professori” no Euro a partito ultranazionalista, radicale e con richiami espliciti al passato nazista della Germania. E i sondaggi oggi danno Afd al di sopra del 21% dei consensi, facendolo diventare il secondo partito in Germania.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ukraine-Krieg: AfD-Chef Chrupalla gibt USA die Schuld | Markus Lanz vom 29. November 2022, canale YouTube ZDFheute Nachrichten, 30 novembre 2022; Tino Chrupalla WARNT! – Schreckliche Prognosen für Deutschland, canale YouTube Timelens, 28 luglio 2023; Meine Rede im Deutschen Bundestag vom 02.03.2023, canale YouTube Tino Chrupalla, 2 marzo 2023; AfD: Maximilian Krah wird Spitzenkandidat für die Europawahl, canale YouTube Tagesschau, 29 luglio 2023; Max Krah: Echte Männer sind rechts!, canale YouTube Max Krah, 14 settembre 2023; Björn Höcke, die AfD und das Umfragehoch, Der Spiegel, 21 giugno 2023
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9/22/2023 • 6 minutes, 58 seconds
Ep.399: Un omicidio in Canada e la rabbia Sikh
Hardeep Singh Nijjar aveva 45 anni, la barba lunga brizzolata e il turbante. Era un cittadino canadese nato in Punjab, in India. Era un sikh e si batteva per l’indipendenza dei sikh, per un nuovo stato autonomo staccato dall’India. Una causa che al governo ultra induista di Modi non piace per niente. Dopo la morte di Nijiar, il Canada ha accusato il governo indiano di aver ordinato l’omicidio: ora i due paesi si guadano in cagnesco.
Gli inserti audio sono tratti da: The Wild Within: British Columbia, Canada, canale YouTube Destination British Columbia, 4 novembre 2014; Trudeau says murder of Sikh leader in B.C. may be linked to Indian government, CP24, 18 settembre 2023; Pro-Khalistan supporters protest outside the Indian consulate in Canada's Toronto, The Print, 9 luglio 2023
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9/21/2023 • 7 minutes, 36 seconds
Ep.398: Il missile di Kyiv caduto su un mercato ucraino
Il missile che il 6 settembre ha colpito un mercato all’aperto a Kostiantynivka, ha ucciso almeno 15 civili e ne ha feriti 30, molto probabilmente non era russo, era ucraino. Kostiantynivka è sotto il controllo ucraino, e sotto attacco dei russi. La contraerea ucraina è entrata in azione, ma – in mancanza di meglio – utilizza ancora vecchi missili sovietici, che non sono precisi e per questo sono molto pericolosi. Era già successo con il missile caduto in Polonia a novembre. Per questo Kyiv chiede la contraerea moderna occidentale, perché quella sovietica sbaglia spesso e se piomba su un’area abitata: uccide.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X Gadhwara27, 6 settembre 2023; Ukrainian President Volodymyr Zelenskyy has condemned a Russian missile strike in eastern Ukraine, canale Youtube Channel4News, 6 settembre 2023
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9/20/2023 • 7 minutes, 29 seconds
Ep.397: C’è un’altra guerra, in Nagorno Karabakh
Oggi l’Azerbaigian ha cominciato un’“operazione militare anti terrorismo” per “demilitarizzare” il Nagorno Karabakh, una enclave montuosa popolata da armeni e circondata dal territorio azero. L’Azerbaigian ha usato lo stesso linguaggio della Russia di Putin per annunciare un’altra invasione, che in realtà era nell’aria da tempo. Ma è cominciata proprio quando il primo ministro armeno ha voltato le spalle a Putin.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account X anzhela_yan, 19 settembre 2023; account X cavidaga, 19 settembre 2023; account X 301arm, 19 settembre 2023; Azerbaijan: Unlawful Strikes in Nagorno-Karabakh, Hrw, 19 settembre 2023; Armenian Defense Minister, U.S. Ambassador observe Eagle Partner 2023 joint exercise, Armenpress, 15 settembre 2023; account X Fletch_reports, 19 settembre 2023
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9/19/2023 • 9 minutes, 20 seconds
Ep.396: Il “nuovo piano” per fermare i migranti non è nuovo, e non funziona
Giorgia Meloni ha tirato fuori di nuovo la sua vecchia idea del “blocco navale”, precisando che sarebbe: un “blocco navale europeo”. Ma nei termini in cui la Presidente del Consiglio ne parla oggi, lo abbiamo già sperimentato: non ha funzionato. Anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, da Lampedusa, ha parlato di un “nuovo piano europeo” in dieci punti per fermare i migranti, anche tra quei punti, in realtà, non c'è nulla di nuovo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Giorgia Meloni, 16 luglio 2023; account Twitter AndyPlumb, 18 settembre 2023; Lampedusa, dichiarazioni Meloni-Von Der Leyen, canale Youtube Palazzo Chigi, 17 settembre 2023; Operazione Sophia, Salvini: da 6 mesi chiediamo cambio regole, Il Sole 24 ore, 23 gennaio 2019
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9/18/2023 • 9 minutes, 23 seconds
Ep.395: Hunter Biden, il sopravvissuto
Hunter Biden è diventato un problema per suo padre Joe, ieri è stato rinviato a giudizio e ora rischia il carcere per aver mentito in un modulo di routine quando ha comprato una pistola P38. La pistola con cui sua moglie dice lui volesse ammazzarsi. Dopo l’incidente d’auto nel quale sono morte sua madre e sua sorella, Hunter diventa un alcolizzato e torna a vivere soltanto grazie al fratello Beau. Ma quando anche Beau muore, Hunter ricomincia a bere e farsi di crack. Per gli affari del figlio in Ucraina, suo padre, invece, rischia l’impeachment. Hunter sarà la spina nel fianco di Joe Biden da qui alle elezioni presidenziali. E Beau non è più lì ad aiutarlo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Joe Biden: I understand suicidal thoughts, Cnn, 25 maggio 2012; Nixon's somber phone call to Biden after his wife died, Washington Post, 18 dicembre 1972; Funeral for Beau Biden, Washington Post, 6 giugno 2015; Hunter Biden indicted on three criminal counts, Fox News, 14 settembre 2023; Ukraine Call Rough Transcript: How Trump’s Conversation Unfolded, Wall Street Journal, 26 settembre 2019
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9/15/2023 • 11 minutes, 39 seconds
Ep. 394: Due donne messicane fanno la storia
Una ha 61 anni e si chiama Claudia Sheinbaum. L’altra ha 60 anni e si chiama Xochitl Galvez. Fanno parte di due schieramenti politici opposti ma hanno parecchie cose in comune: sono due ingegnere, sono attente ai temi ambientali e nessuna delle due si definisce “femminista”. Ma solo una di loro il 2 giugno 2024 entrerà nella storia come la prima presidente donna del Messico.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Dos mujeres compiten por la presidencia en México, un hecho histórico para el país, Milenio, 8 settembre 2023; account Twitter Claudiashein, 12 settembre 2023; account Twitter XochitlGalvez, 13 settembre 2023; (AMLO) QUIERE DESTRUIRME, pero solo me hace MÁS FUERTE”, Expansion Video, 23 luglio 2023; L’invincibile estate di Liliana, di Cristina Rivera Garza è edito in Italia da Sur Edizioni
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9/14/2023 • 7 minutes, 34 seconds
Ep.393: Perché una città libica è finita sott’acqua
A Derna ci sono cinquemila morti e i dispersi sono ventimila. Dopo aver colpito Spagna, Grecia e Turchia il ciclone Daniel è arrivato qui, nel nord est della Libia. Derna non era costruita per resistere a una grande alluvione, ma questo difetto di fabbrica non le era mai pesato – perché è posata su una riva arida del Mediterraneo dove piove pochissimo e il problema non esisteva. Ma il clima è cambiato, e le nostre certezze non valgono più.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Marco Paolini - Vajont 9 ottobre ’63, canale Youtube Digitechmedia, 25 giugno 2016; Roads flooded in Libya after deadly Storm Daniel, Reuters, 11 settembre 2023; Storm Daniel batters Greece, Turkey and Bulgaria with heavy rain, DW News, 6 settembre 2023; غضب الطبيعة.. إعصار دانيال يعصف بليبيا ويتجه إلى مصر, Sky News Arabia, 11 settembre 2023; Hurricane "Daniel" Hits Northern And Eastern Libya, Forbes, 11 settembre 2023; شبكات | إعصار دانيال يخلف 150 قتيلا في ليبيا, Al Jazeera Arabic, 12 settembre 2023
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9/13/2023 • 8 minutes, 5 seconds
Ep.392: “Elon Musk ci ha fregati”. Dall’Iran all’Ucraina
Il padrone di Tesla, di Twitter e di SpaceX fa molte promesse e alcune sono promesse importanti: aveva detto che avrebbe spedito centinaia di apparecchi Starlink in Iran per sostenere chi protestava. Aveva promesso lo stesso sostegno agli ucraini: la resistenza di Kyiv lo aveva galvanizzato. È che poi per un motivo o per l’altro Musk si è tirato indietro. E così ha fregato iraniani e ucraini.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Elon Musk laughs at his 'bizarre' conference appearance, Evening Standard, 14 novembre 2022; People run for cover as Iranian police open fire during protest at Tehran metro station, Guardian News 16 novembre 2022; Footage appears to show Iranian riot police confronting students at university in Tehran, The Guardian, 3 ottobre 2022
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9/12/2023 • 10 minutes, 24 seconds
Ep.391: Ora l’India non vuole più essere chiamata “India”
Tutto è nato con un invito a cena: quello che si sono visti recapitare i leader del G20 che si è appena concluso a New Delhi. Su quel pezzo di carta la parola “India” non compariva mai e al suo posto ce n’era una antichissima, di origine sanscrita: “Bharat”. I nazionalisti indiani fan del primo ministro Modi dicono che questa è una battaglia culturale contro l'eredità del colonialismo. Ma se la parola “India” ha dei difetti, “Bharat” non è meno insidiosa.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: India Vs BHARAT | How India Is DECOLONIZING Itself, canale Youtube The Sam Sharma Show, 10 settembre 2023; G20, il messaggio del Presidente Modi: "Benvenuti nell'incredibile India”, Il Sole 24 ore, 8 settembre 2023; Asia Cup 2023 super 4 India vs Pakistan Live Score, canale Youtube By the Way, 11 settembre 2023
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9/11/2023 • 7 minutes, 40 seconds
Ep.390: Un blog cinese e una storia d’amore
Dietro un blog cinese clandestino e molto famoso, Program Think, c’è Ruan Xiaochuan. È stato condannato a sette anni di carcere per sovversione e, quando i giudici hanno letto la sentenza, in tribunale c’era sua moglie Bei. Soltanto allora Bei ha scoperto chi fosse davvero suo marito: ora vuole raccontarlo al mondo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: A Marriage, a Secret and a Crackdown in China, New York Times, 29 agosto 2023
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9/8/2023 • 8 minutes, 29 seconds
Ep.389: Il populista-tipo ha un nuovo nemico
Quando il sindaco di Londra ha deciso di allargare la zona vietata a moltissime auto per la fine di agosto, creando un’area “a emissioni ultrabasse”, Nigel Farage – l’uomo della Brexit – si è risvegliato. E ha iniziato una battaglia che poi è un po’ la battaglia che stanno facendo altri padrini internazionali del populismo di destra che pensavamo di avere ormai archiviato: la grande crociata contro le politiche ambientaliste in occidente.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Donald Trump Invites Nigel Farage On Rally Stage FNN, Fox News, 25 agosto 2016, Nigel Farage’s final speech to European Parliament cut short after he waves flag, The Telegraph, 29 gennaio 2020; Farage: Why I might be FORCED to leave the UK, canale Youtube Nigel Farage, 29 giugno 2023; Nigel Farage: ‘Don’t underestimate me!’ , GB News, 28 luglio 2023; ULEZ: Is It Worth Protesting?, canale Youtube Brown Car Guy, 22 aprile 2023
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9/7/2023 • 9 minutes, 30 seconds
Ep.388: Una bambina di quattro anni ha vinto una causa contro l’Italia
Clara è una bambina nata a Kyiv, in Ucraina, nell’agosto del 2019. Vive in Italia perché il suo padre biologico e la sua madre intenzionale sono italiani: erano andati in Ucraina perché Clara nascesse con la maternità surrogata, che in Ucraina è legale mentre per il governo italiano invece è “un reato universale”. Risultato: Clara ad oggi non esiste, perché le autorità italiane non l’hanno mai registrata all’anagrafe e dunque non può avere un documento di identità, accedere ai servizi sanitari, avere una pediatra. E così pochi giorni fa, davanti alla corte dei diritti umani a Strasburgo, si è chiuso il processo “Clara vs Italia”: Clara contro l’Italia. E ha vinto Clara.
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9/6/2023 • 9 minutes, 14 seconds
Ep.387: La fine dei Proud Boys
Sono passati più di due anni e mezzo dal 6 gennaio 2021, quando il movimento Proud Boys, l’organizzazione di suprematisti bianchi, ha pianificato e attuato l'assalto del Campidoglio degli Stati Uniti. Per i “capi” dei Proud Boys, Joe Biggs e Enrique Tarrio i pubblici ministeri hanno chiesto 33 anni, la pena più alta mai proposta in tutti i processi per il 6 gennaio. Ma di fronte ai giudici e alla sentenza Joe Briggs, così spavaldo quel 6 gennaio, ha chiesto scusa, piangendo come un bambino.
Gli inserti di questa puntata sono tratti da: account r/oliver su Reddit, 1 settembre 2023; account Twitter WUTangKids, 31 agosto 2023; How the Proud Boys Breached the Capitol on Jan. 6: Rile Up the Normies, New York Times, 19 giugno 2022; President Donald Trump: White supremacist group Proud Boys should 'stand back and stand by’, Cnbc, 30 settembre 2020; account Twitter TruthSeeker, 3 settembre 2023; account Twitter asmarterwookie, 29 agosto 2023
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9/5/2023 • 10 minutes, 14 seconds
Ep.386: L’uomo che ha fregato Prigozhin
Dal 24 giugno, dalla “marcia su Mosca” della Wagner, per due mesi si è svolta una lotta nascosta tra due uomini per un bottino piuttosto vario: dai lingotti d’oro del Sudan, ai diamanti della Repubblica centrafricana, ma pure un certo numero di cavalli purosangue. Lo scontro era tra Evgeny Prigozhin e Andrey Averyànov, il vice dei servizi segreti militari di Mosca specializzato in operazioni clandestine all’estero per punire i traditori. E quando il primo è esploso in volo, il secondo ha vinto.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Prigozhin seen laughing about death in video released by Wagner-linked channel: ‘We’ll all go to hell’, Independent, 24 agosto 2023; account Twitter igorsushko, 5 maggio 2023; Russia, il capo Wagner Prigozhin: "Controlliamo Rostov". Putin replica: "Chi ha tradito sarà punito”, Fanpage.it, 24 giugno 2023; account Twitter christogrozev, 31 luglio 2023; account Twitter NatalkaKyiv, 31 agosto 2023
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9/4/2023 • 11 minutes, 24 seconds
Ep.385: Cosa aspettarsi dalla guerra in Ucraina questa estate
Vladimir Putin ha perso due cose preziose che non potrà facilmente sostituire dopo la marcia su Mosca del suo “cuoco” traditore Evgeny Prigozhin. Kyiv ha tre problemi nella sua controffensiva d’estate che punta a liberare altri pezzi d’Ucraina, e altri ucraini, e che ha come obiettivo ultimo quello di raggiungere la costa entro l’autunno. Cioè di separare la zona occupata del sud da quella dell’est, tagliando il corridoio di terra che collega la Russia alla Crimea.
Come sta andando la guerra sul campo e un errore di valutazione da non ripetere.
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7/28/2023 • 12 minutes, 31 seconds
Ep.384: La fine politica di un protetto di Xi Jinping
L’ormai ex ministro degli esteri cinese è appena stato rimosso, ma le voci intorno alla sua sparizione e poi sostituzione non si sono placate. 57 anni, una carriera fulminante da fedelissimo del numero uno Xi Jinping, l’amicizia con Elon Musk: Qin Gang era considerato un astro nascente. Sulla sua rimozione i social cinesi stanno impazzendo, ma nessuno crede alla teoria sulla malattia di Qin, piuttosto a quella sulla sua relazione segreta con una giornalista sospettata di essere una spia britannica.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Chinese FM Qin Gang meets Tesla CEO Elon Musk in Beijing, Cgtn Africa, 31 maggio 2023
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7/27/2023 • 7 minutes, 46 seconds
Ep.383: I trattori olandesi anticipano il grande scontro politico sul clima
Così come pochi anni fa le migrazioni hanno modificato il panorama politico in Europa e avvantaggiato i partiti anti sistema, la stessa cosa succederà con la questione del cambiamento climatico. Le prime avvisaglie arrivano dall’Olanda, dove il Partito dei contadini (BBB) ha conquistato molto consenso protestando, in trattore, contro le politiche nazionali su ambiente e transizione energetica. Il BBB piace sia a destra sia a sinistra e anticipa un tema che non è soltanto olandese: in vista delle elezioni europee assisteremo a una corsa in cui il cambiamento climatico sarà al centro. E allora scopriremo se anche vicino a noi avremo dei trattori, come quelli olandesi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Dutch PM Mark Rutte Announces Resignation, Bloomberg QuickTake, 8 luglio 2023; Eerste reactie Caroline van der Plas op overwinning, canale Youtube Hart van Nederland, 16 marzo 2023; account Twitter goddeketal, 11 marzo 2023; account Twitter DVATW, 14 luglio 2023; Dutch Far-right Leader Geert Wilders on Islam in the Netherlands: "You are in danger, France24 English, 14 marzo 2017
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7/26/2023 • 9 minutes, 1 second
Ep.382: Un typo pericoloso e la giunta militare del Mali
Per il Pentagono lavorano 3,2 milioni di persone che si scambiano moltissime mail con informazioni anche riservate ogni giorno. Tutte gli indirizzi mail dei dipendenti del Pentagono finiscono con .mil, che sta per “military”. Il problema è che .mil assomiglia molto a .ml, che però è è il dominio governativo del Mali, il paese dell’Africa occidentale pieno di uomini della Wagner e con un presidente golpista amico di Putin. Per un typo, un errore di battitura, in Mali si sono trovati squadernate davanti milioni di mail tra i militari americani.
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7/25/2023 • 6 minutes, 55 seconds
Ep.381: In Israele è passata la riforma che secondo i manifestanti cancella la democrazia
Oggi è stato approvato il passaggio della riforma che svuota il potere di controllo della Corte Suprema sulle decisioni del governo. In un paese dove non c’è una Costituzione e il Presidente non ha poteri di garanzia, per i manifestanti ora chi vince le elezioni può fare ciò che vuole, perché spariscono i contrappesi. Il presidente israeliano Herzog ha detto che la mossa del governo e le proteste dei suoi critici potrebbero portare a una “vera guerra civile”. Ma contro questa riforma ci sono anche tante spie e i riservisti dell’esercito: dicono che non presteranno più servizio perché non sono disposti a prendere ordini da una dittatura.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter BenCaspit, 20 luglio 2023; account Twitter NTarnopolsky, 23 luglio 2023; account Twitter BarakRavid, 22 luglio 2023; account Twitter Guide_en_Israel, 24 luglio 2023; account Twitter bar_peleg, 24 luglio 2023
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7/24/2023 • 7 minutes, 40 seconds
Ep.380: La comunista spagnola che vuole fermare l’ultradestra alle elezioni
Yolanda Díaz vuole finanziare gli adolescenti spagnoli e accorciare la settimana lavorativa, è la sua proposta politica in vista delle elezioni di domenica in cui la destra e l'ultra destra di Vox sono favorite. Díaz è nata nel 1971 ed è stata a lungo una militante del Partito comunista spagnolo, lei viene da una famiglia radicale che ha combattuto la dittatura franchista. È la ministra del lavoro e vice presidente del governo uscente di Pedro Sánchez. E al voto Díaz arriva con una sua formazione politica, Sumar, con cui ha messo insieme tutti i gruppi politici a sinistra del partito socialista: stando ai sondaggi, soltanto se prende molti più voti di Vox quest’ultima non finirà al potere.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Los mejores momentos de Sánchez (PSOE) , Díaz (Sumar) y Abascal (Vox), canale Youtube El Pais, 20 luglio 2023; Meloni a Madrid: «Yo soy Giorgia, soy una mujer», canale Youtube Corriere della sera, 11 ottobre 2021; Minuto de oro de Yolanda Díaz: "España es mucho mejor que ellos, Cadena Ser, 20 luglio 2023; Yolanda Díaz acusa a Vox de fomentar los "contratos basura" como Georgia Meloni en Italia, Diario Publico, 10 maggio 2023
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7/21/2023 • 8 minutes, 27 seconds
Ep.379: Le ragazze iraniane tra concerti e lavori forzati in obitorio
Niusha Ghorbani ha i capelli folti e lunghissimi. È la cantante del gruppo “Otagh”, che ha un certo seguito ma ha anche un problema: Niusha è una donna e in Iran le donne non possono cantare da soliste, non possono esibirsi in pubblico o incidere dischi. Dopo un concerto Niusha è scesa dal palco e si è trovata di fronte un gruppo di agenti dell’intelligence in borghese che l’hanno portata in caserma. Lo stesso giorno una ragazza di Teheran è stata condannata in tribunale: per il crimine di essere andata in giro con i capelli liberi, ora è costretta ad andare a lavorare in un obitorio e maneggiare cadaveri.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter LettresTeheran, 20 luglio 2023; account Twitter llikeiran, 15 luglio 2023
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7/20/2023 • 7 minutes, 40 seconds
Ep.378: Un soldato americano entra in Corea del Nord ridendo e lo arrestano
Travis King ha 23 anni, era di stanza in Corea del Sud dove ha combinato qualche guaio e quindi è stato richiamato a casa. Solo che ieri King è andato all’aeroporto ma non è salito sull’areo: si è accodato a una visita guidata per un gruppo di turisti a Panmunjom, proprio al confine tra le due Coree. Lì, a un certo punto, all’improvviso, si è messo a correre e – ridendo fortissimo – è entrato in Corea del Nord. È stato arrestato ovviamente e per il Pentagono è diventato un problema. Nel frattempo, cosa fare del soldato americano King lo deciderà Kim Jong-un.
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7/19/2023 • 7 minutes, 9 seconds
Ep.377: Una liberazione e un accordo in Tunisia
Chaima Issa è una scrittrice, un’esponente di opposizione della coalizione Fronte di Salvezza Nazionale e una donna accusata dal governo di cospirare contro la sicurezza dello stato. Era stata arrestata e appena uscita di prigione, qualche giorno fa, ha detto: “La mia felicità è incompleta. Perché l’ingiustizia che ho vissuto io qui dentro per tanti altri continua”. Issa è stata la prima prigioniera politica del presidente tunisino Kais Saied. In questi giorni il nostro governo e l’Unione europea hanno siglato un accordo imponente con la Tunisia di Kais Saied ed è sorprendente che ne stiamo parlando poco.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter FidaaHammami, 13 luglio 2023; Tunis unrest 12 years on from Arab Spring protests, Ap Archive, 19 gennaio 2023; Tunisia: The Birth of A Revolution, Middle East Monitor, 14 gennaio 2021; Demo after Tunisia Arab Spring ceremony cancelled, Ap Archive, 22 dicembre 2020
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7/18/2023 • 9 minutes, 51 seconds
Ep.376: Il collasso di Roma con il caldo è un caso internazionale
Un edicolante del quartiere Esquilino a Roma è finito sul Guardian: per il troppo caldo ha deciso di mettersi a vendere i giornali all'aperto perché dentro l’effetto serra lo faceva collassare. Il racconto della città che si squaglia ha portato alla ribalta anche il corrispondente da Roma del Times. È stato ripreso da tutti i media per questa frase: Rome, the infernal city. Il riferimento è a “Rome, the eternal city”, come gli anglosassoni chiamano spesso la capitale. Una formula che ha bucato nel mondo dell’informazione. E ora tutti i media internazionali stanno raccontando la vita di turisti e romani e romane, nella capitale dell’ondata di caldo in tutta Europa, con temperature che non si vedevano da 120 mila anni, circa.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Umori e rumori della città di Roma, canale YouTube Natale Sciammarella, 4 giugno 2021; Roma, turista fa il bagno in pieno giorno nella Fontana del Tritone, Canale 10 Roma, 25 aprile 2022; City Street Ambience Sound Effect, canale YouTube VideoPlasty Stock Animation & Gifs, 2 marzo 2018; Aida Nizar fa il bagno nella Fontana di Trevi e viene fermata dai vigili: "Adoro la mia vita”, canale YouTube SPYit it, 2 giugno 2018
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7/17/2023 • 7 minutes, 24 seconds
Ep.375: Il tweet arrabbiato di Zelensky e le parolacce di Biden
Il vertice Nato di Vilnius era cominciato con un tweet iracondo del presidente ucraino rivolto agli alleati, e ora il Washington Post pubblica un'esclusiva sulla reazione altrettanto arrabbiata della Casa Bianca. Il vertice ha prodotto un comunicato vago, ma l'Ucraina ha ottenuto risultati importanti anche se non esattamente quelli che sperava. Oggi sappiamo che poco prima, però, tutto ha rischiato di precipitare per un litigio. Biden in privato non è uno "zio" mansueto come si presenta in pubblico, urla parolacce a tutto spiano tanto che alcuni suoi collaboratori raccontano: "cerchiamo di evitare di incontrarlo da soli". Storia di un vertice Nato influenzato dagli scatti di rabbia dei suoi protagonisti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Zelenskyy slams NATO members' rejection of a timeline for Ukraine's accession, DW, 11 luglio 2023; NATO Summit: UK not an Amazon delivery service for weapons to Ukraine, Sky News, 12 luglio 2023; 'We will not waver': Biden speaks about Ukraine at high-stakes NATO summit, CNN, 12 luglio 2023
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7/14/2023 • 9 minutes, 30 seconds
Ep.374: Alcune donne cinesi sfidano il concetto di famiglia
Ye Haiyang è andata negli Stati Uniti per la fecondazione assistita, perché in Cina è vietata ai single. Xu Zuozuo ha deciso di fare causa a un ospedale che vieta il congelamento degli ovuli. E c’è anche chi decide di non sposarsi e non avere figli. Le donne cinesi sfidano la tradizione che vede il matrimonio e i figli come la base della società e chiedono leggi e riforme che adattino il Paese alle nuove esigenze delle donne. Sfidando Confucio e Partito.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: How President Xi stressed family values, Xinhua, 20 settembre 2020; account Douyin Ye Haiyang; servizio di Haokan disponibile a questo indirizzo: https://haokan.baidu.com/v?pd=wisenatural&vid=3500151656326860990
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7/13/2023 • 5 minutes, 57 seconds
Ep.373: La vendetta di Orbán contro le maestre ungheresi
In Ungheria un insegnante all'inizio della sua carriera non prende più di 550 euro al mese. Dopo quarant'anni di insegnamento ne prende 1.100. E anche per questo di maestre e maestri ce ne sono sempre meno: così sono cominciate le proteste. Orbán ha risposto in due modi: prima ha detto che la colpa è dell’Europa. Poi ha fatto approvare una legge che gli insegnanti hanno ribattezzato “legge vendetta”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Hungarian teachers, students protest in Budapest, Ap, 10 ottobre 2022; Hungarian students push for higher teacher wages in protest march, Euronews, 20 maggio 2023
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7/12/2023 • 8 minutes, 29 seconds
Ep.372: Un po’ di chiarezza sulle bombe a grappolo in Ucraina
Oggi è cominciato il vertice della Nato a Vilnius, in Lituania. La decisione di Joe Biden di spedire bombe a grappolo a Kyiv ha fatto discutere gli americani con gli alleati europei e ha causato la spaccatura più vistosa che ci sia stata in 16 mesi di guerra sul tema aiuti militari all’Ucraina. E così negli ultimi giorni si è parlato moltissimo di bombe a grappolo. Ma nel dibattito su questo tipo di munizioni spesso sono spariti alcuni dettagli, il contesto, le differenze tra questo caso e quelli del passato.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Nato: Erdogan, Stoltenberg e Kristersson si incontrano a Vilnius in vista del vertice, Quotidiano nazionale, 10 luglio 2023; Turkey’s Erdogan backs Sweden’s entry to Nato, The Times and the Sunday Times, 10 luglio 2023
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7/11/2023 • 10 minutes, 34 seconds
Ep.371: Agli americani in Russia succedono cose strane
Il figlio piccolo di un diplomatico americano a Mosca è stato seguito. Il cane di un diplomatico americano in Russia è morto in circostanze misteriose. Sul tetto dell’auto di una diplomatica è comparsa una Z. All’ambasciatrice americana appena insediata a Mosca qualcuno le ha staccato la luce e la corrente in casa. Ad altri è capitato di peggio: qualcuno è entrato nelle case private di altri cittadini statunitensi che vivono i Russia per fare le seguenti cose: fare la cacca e non tirare lo sciacquone, fare la cacca in una valigia. In tutte queste cose ci sarebbe lo zampino degli uomini del DKRO, il braccio dei servizi segreti di Mosca FSB che si occupa di controspionaggio e in particolare di monitorare gli stranieri in Russia. Solo che più che raccogliere informazioni senza farsi notare come fanno le spie, sembrano specializzati in molestie e gaslighting.
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7/10/2023 • 8 minutes, 37 seconds
Ep.370: La bionda generata da un’AI per far sembrare la sinistra demenziale
Erica Marsh su Twitter è una potenza: 130 mila followers e post visualizzati anche 27 milioni di volte. Erica Marsh diceva di essere una “fiera democratica” di Washington DC, diceva di aver lavorato alla campagna presidenziale di Joe Biden alle ultime elezioni e di aver fatto la volontaria per la Fondazione di Obama. E i suoi tweet erano tutti dahyper-liberal, cioè una iper di sinistra per gli standard dello spettro politico statunitense. Solo che Erica Marsh non esiste.
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7/7/2023 • 7 minutes, 12 seconds
Ep.369: La donna che fa “il lavoro più difficile della Turchia”
Hafize Gaye Erkan è la nuova banchiera centrale turca. È nata nel 1979 a Istanbul ma ha lavorato quasi sempre fuori dalla Turchia. Fin dall’inizio della sua carriera è stata considerata una predestinata e infatti ha lavorato nelle banche di investimento più importanti del mondo. Ora, tornata in Turchia, deve rimettere in piedi l’economia del paese dopo le decisioni irragionevoli di Erdogan che hanno messo il Paese in acque pericolose. È la prima donna a ricoprire la carica e ha già fatto capire di voler cambiare completamente direzione. Sempre che il quasi sultano Erdogan sia davvero pronto a farsi spiegare la macroeconomia da una donna molto più giovane di lui.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: Erkan Says It Was Right Time to Leave First Republic, Bloomberg Television, 27 giugno 2022
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7/6/2023 • 9 minutes, 47 seconds
Ep.368: I pensionati europei che insegnano ai cinesi a combattere
Tre ex ufficiali della Luftwaffe, l’aviazione militare tedesca, hanno addestrato dei piloti dell'aeronautica cinese: hanno insegnato tattiche di combattimento nelle simulazioni di scenari di guerra e uno di questi era un attacco a Taiwan. Gli ufficiali potrebbero aver rivelato segreti militari della NATO ai cinesi, e potrebbero non essere i soli. Il problema dei militari pensionati arruolati dalla Cina con stipendi da 280.000 euro al mese riguarda anche Washington e Londra. In questa storia c’entra lo scandalo Panama Papers, una spia cinese e una società di tecnologia.
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7/5/2023 • 8 minutes, 13 seconds
Ep.367: Nel campo palestinese di Jenin si scavano le tombe in anticipo
Nel campo profugo di Jenin i palestinesi preparano le tombe in anticipo, in attesa che qualcuno muoia per qualche incursione israeliana. E quelle tombe non rimangono mai vuote a lungo. Negli ultimi due giorni se ne sono riempite almeno dieci, dopo l’attacco di 2mila truppe israeliane, supportate da droni e bulldozer corazzati. Il motivo che ha portato Israele a compiere questa enorme operazione ha a che fare proprio con Jenin, dove da un po’ di tempo agiscono gruppi che hanno collegamenti con i bracci armati dei partiti palestinesi, ma sono gruppi nuovi, spontanei, più agili. E meno controllabili.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter AlArabiya_Eng, 4 luglio 2023; account Twitter AJEnglish, 4 luglio 2023; account Twitter TimesofGaza, 4 luglio 2023; account Twitter Issaamro, 4 luglio 2023
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7/4/2023 • 9 minutes, 32 seconds
Ep.366: La nonna di Nahel e la rivolta in Francia
La nonna di Nahel, il diciassettenne ucciso dalla polizia, è andata in tv per fare un appello ai tanti giovani che negli ultimi giorni si sono rivoltati, sfasciando negozi, edifici pubblici e prendendo d’assalto i commissariati. Ha detto di fermarsi, perché le scuole devastate, gli autobus bruciati sono gli stessi che “le vostre mamme prendono tutti i giorni”. E mentre la destra francese raccoglie consensi di chi osserva quelle violenze con raccapriccio, nelle strade delle banlieu alcune donne hanno cominciato a fare ronde per dissuadere le frotte di rivoltosi che vorrebbero continuare a oltranza. Alcune di loro hanno il velo islamico e cartelli che dicono: basta distruzioni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Francia, poliziotto spara e uccide 17enne: il video choc. La7, 28 giugno 2023; account Twitter sentdefender, 30 giugno 2023; account Twitter eshaLegal, 1 luglio 2023; account Twitter AlexandruC4, 30 giugno 2023; La nonna di Nahel invita alla calma dopo le rivolte: "Fermatevi, vi prego”, Rainews, 2 luglio 2023
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7/3/2023 • 8 minutes, 54 seconds
Ep.365: L’Ucraina è un’isola
In mezzo al fiume Dnipro, nel punto in cui attraversa la città di Zaporizhzhia, c’è l’isola Chortycja. È un parco naturale, è qui che sono vissuti i cosacchi ed è gestita da un gruppo di archeologi. L’isola è il centro della cultura ucraina e l’animatore di questo posto era Slava, morto in combattimento nell’ottobre scorso. Gli archeologi dell’isola dicono che aveva carisma, mille interessi ed era sempre alla ricerca dei reperti archeologici per dimostrare il passaggio dei cosacchi. Compreso un fatto: che i cosacchi fumavano marijuana.
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6/30/2023 • 10 minutes, 48 seconds
Ep.364: Un’intervista in trincea senza sconti per nessuno
Valeriy ha combattuto a Bakhmut fino agli ultimi giorni della città e ora è di nuovo su quel fronte. Prima della guerra era Dj Raavel, faceva musica elettronica e stava diventando famoso in Ucraina. Poi è arrivato sul fronte: prima come sminatore, poi a occuparsi dei droni. Valeriy racconta una cosa che nessuno aveva ancora raccontato: i numeri dei morti. E la vita di quelli che tornano ma sono ormai irriconoscibili.
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6/29/2023 • 10 minutes, 9 seconds
Ep.363: I pompieri nella controffensiva. E un bunker
L’insolito e insistente rumore delle sirene delle ambulanze indica che c’è la controffensiva in corso, ancora prima che ad annunciarlo siano i vertici politici e militari. E insieme alle ambulanze, a percorrere la prima strada non occupata dai russi, parallela alla linea del fronte ci sono i pompieri. Una vita d’inferno: le ambulanze a recuperare i feriti i pompieri a spegnere gli incendi provocate dalle bombe russe. E i pompieri ormai l’hanno capito: i russi non si fanno problemi e aspettano i soccorsi per bombardare ancora, nello stesso punto. E nelle città ormai distrutte la popolazione si è organizzata e vive una vita sotterranea in un bunker ultra organizzato, con tanto di parrucchiera. In attesa che la controffensiva allontani, anche di poco, i russi.
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6/28/2023 • 11 minutes, 1 second
Ep.362: L’ultimo allarme sulla centrale di Zaporizhzhia è diverso dal solito
Nikopol è di fronte alla centrale di Zaporizhzhia ed è il posto dal quale capire se gli ultimi allarmi lanciati da Kyiv su un possibile attacco alla centrale da parte di Mosca siano, in effetti, diversi dagli altri. Tanto più dopo l’esplosione della diga di Nova Kakhovka e poco dopo l’inizio della controffensiva ucraina. E la risposta è si: la popolazione di Nikopol segue in radio gli aggiornamenti da Kyiv, quelli che dicono di tenersi pronti nel caso di un attacco alla centrale ed è pronta a scappare.
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6/27/2023 • 12 minutes, 17 seconds
Ep.361: Vita da soldato
La 10ª brigata dell’esercito ucraino è famosa perché non si è riposata mai, è quella è stata più a lungo sulla linea del fronte ed è la brigata da seguire per capire come va la controffensiva ucraina. Hanno combattuto a Bakhmut, a Soledar, dove c’è stata la battaglia più brutale, dove si uccideva o si moriva a colpi di pugnale. E hanno combattuto contro la Wagner di Prigozhin. Da Bakhmut poi alcuni ogni sera alcuni lasciano le posizioni e per un po’ il fronte si allontana non solo fisicamente: si mangia, si balla, si scherza. Accanto a delle bare in cellophane appoggiate alle parete: sono le bare di ciascuno di loro, nel caso dovessero servire.
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6/26/2023 • 12 minutes, 40 seconds
Ep.360-SPECIALE: Il quasi golpe di Prigozhin in Russia
Il capo dei mercenari della Wagner Prigozhin ha dichiarato guerra al ministero della Difesa e quindi alle Forze armate del suo paese, la Russia. Ha marciato sulla città russa di Rostov, poi ha cominciato a combattere per quella di Voronezh e promette di arrivare fino a Mosca. Putin in un discorso alla nazione lo ha definito un “traditore” e un “terrorista” ma in serata il sindaco di Mosca ha chiesto a tutti di rimanere in casa perché si vedono i carri armati di Prigozhin sulle strade che portano alla capitale. E l’esercito ucraino sta capendo come sfruttare questa situazione a proprio vantaggio.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Andrea Angrisani, 23 giugno 2023; account Twitter gunderground_tv, 24 giugno 2023
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6/24/2023 • 10 minutes, 11 seconds
Ep.359: Come va la controffensiva
L’andamento di una controffensiva non si misura contando il numero di villaggi liberati in due settimane: le controffensive possono essere lente per settimane, per mesi, finché non diventano rapidissime e travolgenti in un giorno. Contano molti dettagli, quanto e quando si può far valere un effetto sorpresa, quanto si è rimediato ad alcuni errori. E alcuni allarmi, come quello lanciato da Zelensky secondo cui Mosca sarebbe pronta a un attacco alla centrale nucleare di Zaporizhzhia.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ukraine troops seen killing Russian soldiers in trenches during counteroffensive, Nbc News, 20 giugno 2023; Budanov, capo degli 007 ucraini dato per morto, riappare in tv. Wagner: "Creato con l’AI”, Rainews, 20 giugno 2023; Zelensky: Tutti devono agire per evitare attacco a centrale nucleare di Zaporizhzhia, Il Sole 24 ore, 23 giugno; Ukrainian counter-offensive in Kherson: On the front line with an artillery unit , France24, 22 ottobre 2022; Kherson offensive.Large column of ambulances in Odessa area, canale YouTube Fabreeze - the fainting goat, 30 agosto 2022; account Twitter EuromaidanPR, 23 giugno 2023
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6/23/2023 • 11 minutes, 2 seconds
Ep.358: Rave per finanziare la controffensiva
Dimitro e Oleg sono due ragazzi trentenni che gestiscono una specie di comune, un collettivo che ha anche una sede fisica a Zaporizhzhia. Nel tempo il collettivo è diventato un aggregatore di artisti, pittori, musicisti, nerd, strartupper, invasati di crypto e ha organizzato parecchie feste. Solo che un tempo non erano proprio legali. Ma da quelle feste ci passavano tanti giovani che dall’inizio dell’invasione russa si sono ritrovati al fronte e quando tornavano andavano da loro, da Dimitro Piamkosky e Oleg Bemza. E ora le feste non sono più gratis, si lascia qualcosa, una donazione. E in questo modo sono state raccolte decine di migliaia di euro per finanziare la controffensiva a sud di Zaporizhzhia.
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6/22/2023 • 10 minutes, 5 seconds
Ep.357: Dopo l'inondazione Svetlana è scappata dall’acqua e dai russi
Il 6 giugno il vicino di casa di Svetlana bussa alla sua porta e urla: “I russi hanno fatto esplodere la diga”. È la diga di Nova Kakhovka e all’alba l'acqua è già arrivata, ma è ancora bassa. Bisogna andarsene subito perché dopo poche ore non sarà più possibile. Svetlana è una donna che viveva sulla sponda del Dnipro occupata dai russi. Quella mattina capisce che deve andare prima possibile dall’altra parte, dove ci sono gli ucraini, ma ha alcuni problemi: con lei c’è sua madre che ha 93 anni e l’ipotesi di usare un barchino è troppa rischiosa, perché i cecchini russi sparano alle spalle.
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6/21/2023 • 11 minutes, 9 seconds
Ep.356: Accusare Beyoncé per l’inflazione
Beyoncé ha cominciato il suo nuovo tour, il World Renaissance tour, in Svezia. È un tour molto atteso, da almeno sette anni. E in Svezia sono arrivati i tanti fans che Beyoncé ha ovunque nel mondo: chi è arrivato da fuori ovviamente ha dormito in un albergo a Stoccolma, ha speso soldi in pranzi e cene. Questa ondata di persone dall'estero e pronte a spendere, ha provocato un aumento della domanda che avrebbe avuto come conseguenza un aumento generale dei prezzi a maggio. In pratica: Beyoncé sarebbe la causa dell’impennata dell'inflazione in Svezia.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter leescurls, 14 maggio 2023; Ajax - Manchester United, canale YouTube PiAlfa, 25 maggio 2017
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6/20/2023 • 7 minutes, 4 seconds
Ep.355: Cina e Stati Uniti si parlano di nuovo
La visita del segretario di Stato Usa Antony Blinken in Cina è cominciata così: atterrato a Pechino non ha trovato ad attenderlo né tappeto rosso, né importanti funzionari cinesi. Era un segnale: non sarebbe stata una visita facile, anzi. Ma alla fine il viaggio di Blinken in Cina è andato bene. Dopo gli incontri con il ministro degli esteri e il capo della diplomazia cinese, ha anche incontrato il presidente cinese Xi Jinping, un summit atteso ma non scontato: Cina e Usa si dicono pronte a proseguire il dialogo, in attesa di un incontro tra i due presidenti Biden e Xi Jinping a fine anno.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter rishhikesh, 18 giugno 2023; President Xi Jinping meets with U.S. Secretary of State Antony Blinken, Cgtn, 19 gennaio 2023; China, U.S. Trade Rebukes At Alaska Diplomatic Talks, canale Youtube Nbc News, 19 marzo 2021; U.S. confirms China has had spy base in Cuba since 2019, Cbs News, 13 giugno 2023
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6/19/2023 • 8 minutes, 14 seconds
Ep.354: Come truffare il governo indiano e vivere benissimo
In buona parte del mondo anche la libertà personale ha un prezzo, è sul mercato. E, se quel mercato lo conosci, vivi benissimo e continui a fare affari anche se sei un ricercato. Così due fratelli che hanno fregato lo Stato indiano e sono fuggiti con un malloppo di un miliardo e 700 milioni di dollari, continuano a divertirsi e a fare affari d’oro. Per esempio hanno ottenuto la gestione di un nuovo giacimento di petrolio da un miliardo di barili in Nigeria.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Sandesara Brothers, canale YouTube The Lallantop, 27 settembre 2018; Kala Chashma | Baar Baar Dekho | Sidharth M Katrina K | Prem, Hardeep, Badshah, Kam, Neha, Indeep, canale YouTube Zoe Music company, 26 luglio 2016
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6/16/2023 • 6 minutes, 40 seconds
Ep.353: Questo naufragio nel Mediterraneo è un’apocalisse
Su 750 persone a bordo della Adriana, solo un centinaio al momento è al sicuro. La Adriana è un peschereccio di 30 metri che si è ribaltato nel Mediterraneo, a sud del Peloponneso, in acque internazionali e vicino alla Grecia. A bordo c’erano egiziani, siriani, afghani. Nawal Soufi ancora ieri pomeriggio ha parlato con le persone a bordo per ore. Lei è una catanese nata in Marocco ed è anche la persona che ha aiutato le famiglie dei morti nelle strage di Cutro a ritrovare i corpi dei propri parenti. Questa volta l’obiettivo era salvarli prima del naufragio, ma il suo allarme è caduto nel vuoto
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter nexta_tv, 15 giugno 2023; account Twitter New York Times, 15 giugno 2023; Intervista a Nawal Soufi - Stile Lìberos 2016 La cultura degli altri, canale YouTube EJA Tv, 5 novembre 2016
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6/15/2023 • 6 minutes, 54 seconds
Ep.352: Il nuovo Soros
George Soros all’età di 92 anni ha deciso di passare le redini del suo impero al figlio, Alex. Alex Soros ha 37 anni porta occhiali con montatura spessa e la barba corta. Dottorato in Storia all’università di Berkeley, ha detto che la politica gli interessa moltissimo, ma gli interessa più il baseball. È anche un grandissimo appassionato di hip-hop ed è un amico personale di molti big della scena Rap come Usher. Pare invece che abbia smesso di corteggiare le top model, altra cosa per cui era famoso.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Who is George Soros?, canale YouTube Mr.Beat, 27 gennaio 2021; George Soros' son touts meeting with VP Harris, Fox Business, 9 giugno 2023
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6/14/2023 • 8 minutes, 16 seconds
Ep.351: Un camper demolisce l’indipendenza scozzese
L’ex premier scozzese Nìcola Sturgeon è stata arrestata, interrogata e poi rilasciata. Sturgeon è il volto politico che tutti noi ancora abbiniamo alla Scozia perché è stata al potere per molto tempo. Lei proviene dalla working class, è arrivata al vertice a 45 anni ed è sempre stata descritta come una tosta e influente e temuta, una progressista europeista molto ostile alla Brexit. Ma non è mai diventata il simbolo di nulla perché il suo obiettivo numero uno è l’indipendenza della Scozia e l’indipendentismo scozzese non è "pop", tranne che per metà degli scozzesi. L'arresto di Sturgeon è l'ultimo capitolo di un presunto scandalo sui finanziamenti al partito più importante della Scozia che gira attorno a un camper bianco.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Nicola Sturgeon: Scotland’s former leader arrested, Bbc News, 11 giugno 2023; J.K. Rowling Defends Her Transgender Comments, canale YouTube Access Hollywood, 10 giugno 2020; Nicola Sturgeon resigns as first minister of Scotland, Guardian, 13 febbraio 2023
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6/13/2023 • 8 minutes, 28 seconds
Ep.350: Silvio Berlusconi
Il potere di Berlusconi è stato quello di far pensare, credere e anche dire ad alta voce cose impossibili fino a farle apparire quasi vere, anzi, senz'altro vere. Fino alle 9 e mezza di questa mattina Silvio Berlusconi è stato l’italiano vivente più famoso del mondo. E ha giocato – a nostro pericolo – con il resto del mondo finché gli stranieri non hanno cominciato a identificarci con lui.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Quando Berlusconi disse a Gheddafi: «Vi regalo 200 bidet», Corriere della Sera, 8 settembre 2022; Compilation of Silvio Berlusconi's funniest blunders, The Telegraph, 9 novembre 2011; Quando la regina Elisabetta richiamò Berlusconi per aver urlato «Mr Obama» durante il G20, Corriere della Sera, 9 settembre 2022; Silvio Berlusconi vs MEP Martin Schulz; relive the moment, Euractiv, 17 aprile 2008; Chiedono a Berlusconi un parere su Greta Thunberg: lui racconta storiella su viagra e donne svedesi, La Repubblica, 14 ottobre 2019
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6/12/2023 • 11 minutes, 5 seconds
Ep.349: A Brooklyn hanno deciso di fare a meno della polizia
Bigga è un omone afroamericano che ha un tatuaggio dietro l’orecchio per nascondere una ferita da pistola di qualche anno fa. Di recente ha convinto un uomo che era entrato in un negozio di alimentari con una pistola a consegnare l’arma e andare via. Bigga fa parte di un’associazione che si chiama “Brownsville In, Violence out”: dentro i cittadini, nel senso di “partecipazione della comunità di quartiere”, fuori la violenza. A Brownsville, uno dei quartieri considerati più violenti di New York, è in corso un esperimento: per fare fronte alle situazioni, parecchio frequenti negli Stati Uniti, dove l’intervento della polizia peggiora le cose invece di renderle più sicure, per alcuni giorni all’anno la polizia non risponde alle chiamate: le dirotta a gente posto, come Bigga.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Mike Tyson I Growing up in a Horrible Environment, canale YouTube Hotboxin’with Mike Tyson clips, 23 febbraio 2020; Riot breaks out at Black Lives Matter protest on I-94, Fox 9, 13 luglio 2016
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6/9/2023 • 6 minutes, 44 seconds
Ep.348: Cosa c’entra un cappellino Nike con la violenza in Kosovo
Veljko Belivùk è un capo ultrà di 37 anni con la faccia da bambino e una storia traumatica alla spalle. È anche il capo della banda criminale più pericolosa della Serbia, accusata di controllare il traffico di cocaina nei Balcani. Belivùk ha 37 anni e ora è in prigione, a processo. Ma fuori è ancora pieno di suoi fan: quelli che menano in piazza, come hanno fatto di recente in Kosovo mandando all’ospedale gli alpini italiani, con in testa il cappellino Nike, il cappellino preferito da Belivùk e il segno di riconoscimento della sua banda. Se guardando le foto e scorrendo le notizie sulle nuove tensioni etniche in Kosovo siete incappati in immagini di uomini tutti vestiti di nero con lo sbuffo della Nike sui cappelli, le magliette e addirittura le bandiere: non è un caso.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Kosovan Serb Protesters In Front Of Zvecan's Municipal Building, Cnn News, 1 giugno 2023; Kosovo clashes: Violence erupts between Serb protesters and NATO forces, Global News, 29 maggio 2023; Ethnic Serbs in Zvecan try to enter local govt buildings, AP, 3 giugno 2023; Biografija Veljka Belivuka, zvanog Velja Nevolja!, canale Youtube Republika TV, 1 novembre 2021; Miljković i Belivuk planirali haos - Spaljeno više od tone narkotika, canale Youtube Tanjug TV, 24 dicembre 2022
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6/8/2023 • 9 minutes, 6 seconds
Ep.347: Un reporter e un attivista ammazzati in Amazzonia e l’arresto di un boss
Dom Phillips, classe 1964, era un giornalista; in realtà da ragazzo si dice che avesse una passione sfrenata per il calcio. Ma aveva l’asma, fine della carriera calcistica. Nel 2007 è andato in Brasile e ha deciso che non sarebbe tornato. Ha chiamato i giornali per cui lavorava, soprattutto il Washington Post e il Guardian: “Avete un nuovo corrispondente dal Brasile”. Bruno Pereira è nato nel 1980 a Recife, in Brasile, era un attivista per i diritti degli indigeni. Insieme indagavano sulle attività illegali nella foresta: dal traffico di droga alle miniere alla deforestazione. Un anno fa sono stati uccisi e domenica è stato arrestato il boss che, secondo i magistrati, è il mandante dell’omicidio.
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6/7/2023 • 8 minutes, 53 seconds
Ep.346: L’esplosione della diga di Kherson
Il fiume Dnipro è il più grande fiume d’Ucraina: è lungo più di mille chilometri, il doppio del Po e da nord a sud taglia a metà il paese. Vicino alla foce c’è una delle più grandi dighe costruite sul fiume: è a Nova Kakhovka, vicino alla città di Kherson ma sulla sponda opposta del Dnipro, quella ancora occupata dai russi. La diga fermava un volume di acqua di poco inferiore a quello che contiene il Lago di Como, cioè 22 miliardi e mezzo di litri. Stamattina è collassata, riversando addosso ai russi tanta acqua quanto quella, più o meno, del lago di Como.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter ThomasVLinge, 6 giugno 2023; account Instagram saintjavelin, 6 giugno 2023
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6/6/2023 • 7 minutes, 44 seconds
Ep.345: La controffensiva ucraina è iniziata
La controffensiva vera e propria comincia soltanto quando si muove qualcosa lungo i 1.200 chilometri di linea del fronte in Ucraina. Tra ieri e oggi – dopo molto tempo – è successo. Quando si tratta di una controffensiva ucraina, le informazioni le dà Mosca e non Kyiv, era andata così anche con il primo contrattacco (riuscito) di settembre. Come previsto, la controffensiva non si concentra in un unico punto, testerà le linee di difesa russe in varie zone per un periodo di tempo impossibile da conoscere in anticipo alla ricerca del luogo più adatto in cui provare a sfondare.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Минобороны сообщило о срыве крупномасштабного наступления ВСУ, ria.ru, 5 giugno 2023; account Twitter DefMon3, 5 giugno 2023; account Twitter saintjavelin, 4 giugno 2023; account Twitter Gerashchenko_en, 5 giugno 2023; account Twitter nexta_tv, 5 giugno 2023
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6/5/2023 • 7 minutes, 35 seconds
Ep.344: Nel Regno Unito la sinistra esiste ancora
Keir Starmer ha 60 anni, chi lo conosce dice sia simpatico e ironico. Dal 2020 è a capo dei Laburisti e secondo i sondaggi potrebbe essere il prossimo premier britannico. Arrivato un po’ in punta di piedi Starmer sta cambiando il Labour, o meglio lo sta portando dove, secondo lui, dovrebbe stare: al governo, con i lavoratori, in difesa dell’ambiente e con un rinnovato e sorprendente sentimento patriottico. Rispetto al Labour di Corbyn, Starmer ha iniziato una nuova era per la sinistra nel Regno Unito.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Keir Starmer openly mocks Boris Johnson after Tory MP defection, canale YouTube PoliticsJOE, 19 gennaio 2022; Keir Starmer visits Ukraine, canale YouTube Labour Party, 23 febbraio 2023
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6/2/2023 • 7 minutes, 47 seconds
Ep.343: Lo Stato islamico afghano recluta sedicenni in Europa
L’intelligence tedesca sta intercettando i messaggi su Telegram con cui l’Iskp – lo Stato Islamico in Afghanistan – prova a reclutare giovanissimi musulmani in Europa: alcuni di questi tentativi hanno già avuto successo. L’Iskp, dal ritiro occidentale dall’Afghanistan nel 2021, sta scalando rapidamente le posizioni all’interno della galassia jihadista e punta a diventare la testa di tutto lo Stato islamico, superando il gruppo più famoso, l’Isis che sta in Iraq e in Siria. Ora, per la prima volta, lo Stato islamico afghano prova a reclutare potenziali martiri in Europa per attentati da compiere qui.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: The Taliban's War with Islamic State in Afghanistan, canale YouTube JourneymanPictures, 12 agosto 2022; ISKP releases pictures of the Pakistan's Kabul embassy attackers, Wion, 9 dicembre 2022; Thomas Haldenwang neuer Leiter des Verfassungsschutzes, Faz, 15 novembre 2018
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6/1/2023 • 9 minutes, 5 seconds
Ep.342: Una donna cinese ha provato a rubare il segreto della Coca Cola
Shannon You, cinese naturalizzata americana, era considerata una delle chimiche più brave in circolazione. La Coca Cola l’ha assunta con un ruolo importantissimo: doveva scegliere quale azienda sarebbe stata più adatta per la produzione del rivestimento interno delle lattine di Coca Cola, che determina il sapore della bevanda e la sua effervescenza ed è un segreto ancora più segreto della ricetta della Coca Cola. Poi, Shannon You ha provato a portare centinaia di migliaia di dollari di segreti industriali in Cina.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: When Chinese Industrial Espionage Goes Wrong, Bloomberg, 12 maggio 2023
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5/31/2023 • 9 minutes, 21 seconds
Ep.341: Kyiv risponde con i droni su Mosca ai bombardamenti incessanti di Putin
L’aviazione russa ha bombardato la capitale ucraina 17 volte in 30 giorni, tre volte in 24 ore. Oggi Kyiv, per la prima volta, ha risposto ai bombardamenti incessanti di Putin con uno sciame di droni ucraini su Mosca. Sta succedendo qualcosa che il Cremlino non aveva previsto quando aveva deciso di invadere le case degli ucraini nel febbraio dell’anno scorso: che gli ucraini a un certo punto rispondessero a casa dei russi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter IuliiaMendel, 30 maggio 2023; acount Twitter KyivPost, 29 maggio 2023; account Twitter JimmySecUK, 29 maggio 2023; account Twitter novayagazeta_en, 30 maggio 2023; account Twitter sumnjam, 30 maggio 2023; account twitter KrukuOne, 30 maggio 2023
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5/30/2023 • 8 minutes, 40 seconds
Ep.340: Le pensionate tedesche hanno votato un sindaco siriano
Ostelsheim è una cittadina molto piccola nel sud della Germania, vicino alla Foresta nera. Come tutti questi piccoli centri ha un’anima conservatrice e di solito vota a destra. Ryyan Alshebl nel 2015 viene chiamato alle armi dall’esercito di Assad. Solo che a lui Assad non piace e scappa in Germania da profugo senza sapere una parola di tedesco. Otto anni dopo è diventato sindaco di Ostelsheim.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Kobenzer Streich - s' Gamserl, canale YouTube Kobenzer Streich, 9 giugno 2009; Russian Airstrikes Hit Rebel-Held Syrian Towns, Wall Street Journal, 13 ottobre 2015; Desperate Journey: Europe's Refugee Crisis, Human Rights Watch, 17 novembre 2015; Syrischer Geflüchteter wird Rathaus-Chef in Baden-Württemberg, DW Deutsch, 14 aprile 2023
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5/29/2023 • 8 minutes, 33 seconds
Ep.339: Nei 100 anni di Henry Kissinger c’è la storia recente del mondo
Henry Kissinger è stato uno dei diplomatici più importanti del Novecento, sicuramente il più famoso. Spregiudicato, lungimirante, la sua visione del mondo è considerata da tanti molto dura ma, alla fine, anche molto funzionante. Il giudizio su di lui è anche un giudizio sul ruolo degli Stati Uniti nel mondo, con chiari e scuri: dal viaggio segreto in Cina nel 1970 che riaprì le relazioni diplomatiche con Pechino, al golpe cileno di Pinochet nel 1973 contro Allende. La sua lungimiranza ancora oggi, che ha 100 anni, lo fa considerare una delle persone da sentire quando nel mondo c’è qualche crisi o qualche novità importante come la guerra in Ucraina o l’Intelligenza artificiale.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: TNC:172 Kennedy-Nixon First Presidential Debate, 1960, Jfk Library, 21 settembre 2010; Henry Kissinger phone call to Richard Nixon, April 2nd, 1971, canale YouTube Atomic Dinner, 12 marzo 2020; The Cuban Missile Crisis: At The Brink , canale YouTube News from the past, 27 settembre 2021; China Kissinger Arrives, Ap Archive, 21 luglio 2015; President Nixon Announces Trip To China, canale Youtube Us-China Institute, 21 luglio 2011; Firing Line with William F. Buckley Jr.: The Politics of Henry Kissinger, canale Youtube Firing Line with William F. Buckley Jr, 28 gennaio 2017
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5/26/2023 • 9 minutes, 32 seconds
Ep.338: La diretta più imbarazzante d’America. Colpa di Elon Musk
Ieri Ron DeSantis, “Trump con un cervello”, ha annunciato la sua candidatura alla presidenza degli Stati Uniti. Invece di annunciarla nella “casa” mediatica dei repubblicani, Fox News di Murdoch, ha scelto Twitter di Elon Musk. È stato un disastro: praticamente di 21 minuti di dibattito con milioni di persone collegate si è sentito solo il minuto dello spot elettorale pre registrato. Non funzionava niente. Murdoch gongola, ieri ha vinto una battaglia, ma la guerra tra la sua rete televisiva e la piattaforma di Musk per il titolo di habitat naturale della destra americana non è finita.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter DavidSacks, 25 maggio 2023; account Twitter MoniaVenturini, 25 maggio 2023; account Twitter KremlinTrolls, 25 maggio 2023; account Twitter atrupar, 25 maggio 2023
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5/25/2023 • 8 minutes, 40 seconds
Ep.337: Perché la guerra sconfina a Belgorod, in Russia
Gli autori dell’attacco che sono rientrati sul territorio ucraino dicono che ce ne saranno presto altri. Gli incursori appartengono a due gruppi: uno si chiama “Legione della Russia libera”, è nato un anno fa ed è una legione straniera che combatte la guerra al fianco di Kyiv. L’altro gruppo si chiama “Corpi volontari russi”. Sono entrambi gruppi di estremisti, ma il secondo è il più esplicito ed è un gruppo di neonazisti. Alla domanda se si siano coordinati con l'intelligence militare di Kyiv, il Gur di Budanov, la risposta è sì. Il Gur considera gli attacchi in Russia utili per sconfiggere Putin a casa propria.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter di Christophe_Tymo, 24 maggio 2023; account Twitter HSkelsen, 22 maggio 2023; account Twitter Euan_MacDonald, 28 febbraio 2023; account Twitter Gianl1974, 22 maggio 2023; account Twitter GianniVernetti, 23 maggio 2023; account Twitter sentdefender, 22 maggio 2023; account Twitter igorsushko, 24 maggio 2023
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5/24/2023 • 14 minutes
Ep.336: Zuckerberg non ne azzecca più una
Meta, l’azienda di Mark Zuckerberg, è stata multata per 1,2 miliardi di euro dal regolatore irlandese della privacy nella Ue per la gestione delle informazioni degli utenti. È una multa record, che arriva al termine di un periodo pessimo per Meta. Il Metaverso, la scommessa del futuro di Zuckerberg, ad oggi è un flop economico e sembra già vecchia, soppiantata da Chat GPT. In più, Zuckerberg ha dovuto tagliare 11mila posti di lavoro. E per il metaverso e Meta le previsioni per il futuro sono perfino peggiori.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Mark Zuckerberg presenta MetaVerso, canale YouTube My Agency Digital, 1 novembre 2021
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5/23/2023 • 8 minutes, 54 seconds
Ep.335: A Bakhmut non ci sono vincitori
Zelensky ha detto che Bakhmut non è una città: è un cumulo di pezzi di cemento e di cadaveri di russi. Prima, al G7 di Hiroshima, aveva detto: “Bakhmut, ormai, esiste solo nei nostri cuori”. Questo in realtà è vero da tempo, e da tempo i russi controllavano circa il 95% della città. Se oggi ne controllino il 100% come dice Prigozhin o il 99% come lascia intendere Zelensky cambia poco. Dal punto di vista ucraino: se con la battaglia di Bakhmut intendiamo quella che aveva lo scopo difendere la città e mantenerla effettivamente sotto il controllo di Kyiv, allora è finita tempo fa. Se invece intendiamo quella che ha come obiettivo tenere i russi concentrati in un punto e logorarli lì per aumentare le probabilità di successo di una controffensiva altrove: allora non è affatto finita.
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5/22/2023 • 9 minutes, 18 seconds
Ep.334: Guerriglieri contro il cambiamento climatico
Jessica Reznicek può sembrare una casalinga colta con un conto in banca sostanzioso che scrive per Via Pacis, la newsletter locale di Catholic Worker. In realtà, Jessica ha portato avanti azioni ribelli clamorose. Una di queste è diventata particolarmente famosa: quella contro l’oleodotto Dakota, simbolo dell’uso dei combustibili fossili da parte degli Usa. Nel 2016 Jessica si è intrufolata nei cantieri dell’oleodotto e ha appiccato un incendio. Poi è scappata nei boschi per mesi. Cinque anni dopo è stata processata e condannato a 8 anni di carcere per “terrorismo”, sulla base del Patriot Act, cioè la legge contro il terrorismo approvata dopo l'attentato allo Torri Gemelle l’11 settembre 2001. Jessica tecnicamente è una “terrorista”. Un’accusa che non è stata neanche sollevata, ad esempio, per i fan di Trump che il 6 gennaio 2021 ha assaltato armati il Campidoglio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Full interview: Jessica Reznicek speaks out about 8-year prison sentence for pipeline vandalism, canale Youtube We are Iowa Local 5 News, 2 luglio 2021
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5/19/2023 • 11 minutes, 21 seconds
Ep.333: La parlamentare tedesca in un intreccio di spie
Sarah Wagenknecht è una deputata del partito post comunista che si chiama “La sinistra” ma è a rischio espulsione perché da un po’ di tempo ha posizioni diverse dagli altri su migranti, vaccini e si rifiuta di condannare l'aggressione russa contro l'Ucraina. Il sospetto è che possa essere lei, come leader di un nuovo partito, a incarnare il piano di guerra ibrida del Cremlino per portare l'estrema destra e l'estrema sinistra tedesche a unirsi. Il piano è stato fornito da un'agenzia d'intelligence europea al Washington Post. Di un'alleanza tra estremisti rossi e neri si è già vista una prova generale a Berlino e anche l'ex marito di Wagenknecht che frequenta i vertici di Mosca la auspica.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Gierflation – Wie wir die Preistreiberei stoppen können, canale Youtube SahraWagenknecht, 11 maggio 2023; German Protesters Call for Peaceful Conflict Settlement on First Anniversary of Ukraine Crisis, CCTV Video Analysis, 25 febbraio 2023; Covid protests: German protesters march against vaccine mandates in Berlin, Daily Mail, 27 gennaio 2022
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5/18/2023 • 10 minutes, 31 seconds
Ep.332: La guerra ha scombinato i piani delle mafie
Fino al 2020 a Odessa c’era un museo particolare, si chiamava “Il museo del contrabbando”. A gestirlo era Alexander Otdelnov, un appassionato di traffici illeciti vecchi e nuovi.
L’invasione russa dell’Ucraina ha causato problemi anche alle organizzazioni criminali. Per esempio ucraini e russi prima della guerra erano in società, sotto la loro gestione il porto di Odessa era diventato uno snodo cruciale anche per un ecosistema criminale internazionale che va dalle Ande all’Afghanistan. Con lo scoppio della guerra gli ucraini hanno tradito i russi e, come il resto della popolazione, oggi li combattono. Questo ha conseguenze serie per il crimine mondiale.
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5/17/2023 • 8 minutes, 55 seconds
Ep.331: Fresco, ricco, estremista: c’è un nuovo candidato repubblicano
Vivek Ramaswamy è di origine indiana e si è appena candidato alle primarie dei repubblicani: dice di essere il nuovo Donald Trump, ma molto più giovane e senza tutti i problemi che l'ex presidente si trascina dietro. Ha chiamato il suo programma “America First 2.0”, detesta lo Stato centrale e vuole abolire l'FBI, l'ufficio federale del fisco e pure il Dipartimento dell'istruzione. Ce l'ha con il "deep state" ma soprattutto ce l’ha con i giovani che votano democratici e sono woke, cioè gente ossessionata con questioni che lui considera poco importanti come quelle di genere, razziali e climatiche. Ramaswamy parla bene, ma pecca di ingenuità: non tiene in conto che molti elettori trumpiani guardano con nostalgia al passato, quando il controllo del Paese era saldamente nelle mani della popolazione bianca e le minoranze, inclusa quella di origine indiana di cui Ramaswamy fa parte, avevano soltanto ruoli marginali.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Woke Capitalism Against America | Vivek Ramaswamy, canale YouTube,Hillsdale College, 20 maggio 2021; Jordan Peterson Interviews Presidential Candidate Vivek Ramaswamy, canale YouTube Jordan B. Peterson, 20 marzo 2023
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5/16/2023 • 8 minutes, 16 seconds
Ep.330: Cosa cambia con il voto turco
Ieri, per la prima volta, Erdogan arrivava sfavorito alle elezioni in Turchia, ma alla fine l’exploit del suo sfidante Kilicdaroglu non è riuscito. Al ballottaggio saranno fondamentali i voti del terzo classificato, la vera sorpresa di questo voto, Sinan Ogan, un nazionalista di destra con amici estremisti. Se i voti di Ogan andassero a Kilicdaroglu, cambierebbero molte cose non solo per i turchi ma per il mondo, perché la Turchia è molto attiva su vari fronti rilevanti: Ucraina, allargamento della Nato, migrazioni verso l'Europa, Libia e Siria. E sul destino dei profughi siriani le idee di Kilicdaroglu sono preoccupanti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Türkiye’s President Recep Tayyip Erdogan speaks at AK Party’s headquarters in Ankara, Trt World Now, 15 maggio 2023; Elezioni in Turchia, il voto di Erdogan e Kilicdaroglu, Quotidiano Nazionale 14 maggio 2023
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5/15/2023 • 9 minutes, 49 seconds
Ep.329: Shima Yousif e “la primavera sudanese”
Shima Yousif ha 25 anni ed è nata a Khartoum, fa parte di una delle organizzazioni politiche che formano il Fronte civile sudanese e ci tiene a dire che è in Egitto solo “provvisoriamente”, è arrivata da poco e ci resterà per poco. Shima ha partecipato alla rivoluzione che nel 2019 ha abbattuto il regime di Bashir, aveva 21 anni e si sentiva onnipotente. Anche se può sembrare controintuitivo, spiega perché non tutto quello che è stato conquistato allora è andato perduto. E cosa ha intenzione di fare lei, e tutto il suo gruppo, arrivati a questo punto.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Soudan: Songs of the revolution, France 24, 19 aprile 2019; The Sudanese Revolution, canale YouTube Muaz Osman, 16 novembre 2021
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5/12/2023 • 9 minutes, 47 seconds
Ep.328: Amira in fuga da Khartoum
Siamo al confine tra Egitto e Sudan, dove arrivano decine di migliaia di sudanesi che scappano dalla guerra. Quando le Rsf hanno bussato alla sua porta, Amira ha avuto un’idea. Ha detto loro che sul tetto del palazzo c’erano i soldati regolari dell’esercito, quelli con cui sono in guerra. I paramilitari si sono precipitati in terrazza e Amira e i suoi familiari, che avevano già le valigie pronte, hanno avuto campo libero per pochi minuti. Hanno passato il confine quattro giorni fa, dopo tre giorni di viaggio nel deserto. Amira ha deciso di scappare in un momento preciso, dopo una telefonata con suo fratello: lei ha sentito delle urla, poi degli spari. E ha sentito gli assassini di suo fratello lamentarsi perché, dopo averlo ucciso, lo stavano derubando e stavano trovando poco. Ora Amira è in Egitto, ma ha dovuto scegliere quali figli portare con sé.
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5/11/2023 • 8 minutes, 52 seconds
Ep. 327: L’uomo che risolve i problemi di Erdogan
Hakan Fidan è un ex soldato dell’esercito turco. Dal 2010 è il capo dei servizi segreti turchi, il MIT. Ha 50 anni ed è l’uomo della dottrina: amici di tutti senza essere troppo fedeli a nessuno. È lui che ha lavorato per allontanare la Turchia dagli Stati Uniti e da Israele, che ha flirtato con l’Iran e che ha fatto pesare di essere un partner fondamentale della Nato, mantenendo però ottimi rapporti con Vladimir Putin. Ma Fidan, negli ultimi tempi, si sta dedicando ad altro: a proteggere Erdogan dalla rabbia popolare dopo il terremoto che a febbraio ha fatto più di 50mila morti. E lo sta facendo con delle campagne stampa sofisticate, segrete e pilotate. Anche perché il 14 maggio ci sono le elezioni presidenziali in Turchia e l’esito non è scontato, la vittoria di Erdogan non è scontata.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Hakan Fidan'ın Kod Adı "Enişte" Mi?, canale Youtube Cumhuriyet Halk Partisi, 2 giugno 2017; Washington Post: Turchia ha prove audio-video su morte Khashoggi, Askanews, 12 ottobre 2018
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5/10/2023 • 7 minutes, 58 seconds
Ep.326: C'è un aeroporto che prende in giro i complottisti
C’è una statua di Blucifer, cioè Lucifero blu: è appena fuori dall’aeroporto internazionale di Denver, in Colorado. È un cavallo indemoniato blu con gli occhi rossi. E se questo aeroporto provate a guardarlo dall’alto con gli occhi di un complottista, vedrete perfino una svastica e pure delle vele bianche che in realtà rappresentano il Ku Klux Klan. I complottisti americani non hanno alcun dubbio: quell’aeroporto è degli Illuminati, è il loro quartier generale segreto dove si riuniscono per decidere i destini dell’umanità e poi imporceli. Tutto questo per l’amministrazione dell’aeroporto di Denver, a un certo puto, è diventato un grosso problema. Finché la nuova manager non ha pensato bene di usare le stesse tecniche dei complottisti per prenderli in giro. E per chiudere la storia dell’aeroporto della cospirazione, aumentando perfino gli introiti pubblicitari.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: The Conspiracies behind the World's Scariest Airport, canale Youtube Mitch Summers, 21 maggio 2021; Chatty Gargoyle at Denver International Airport, canale Youtube Denver Airport, 28 febbraio 2019
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5/9/2023 • 7 minutes, 24 seconds
Ep.325: Tutti gli indizi che gli ucraini lasciano in Russia
Prima i droni sul Cremlino, poi è esploso il Suv di uno scrittore neonazi: si è salvato, ma è morto il suo autista. Prima ancora la statua-bomba per il blogger filorusso e la morte della figlia di Dugin in un’altra esplosione. È quello che viene chiamato “secondo fronte”: da quando è cominciata l’invasione russa in Ucraina, qualcuno sta facendo operazioni aggressive in territorio russo. Ora il capo dell’intelligence militare di Kyiv ha dato un’intervista piena di rivendicazioni implicite.
Gli estratti audio di questa puntata sono tratti da: Russian writer Z.Prilepin brags about killing people in Donbas, Ukraine Media Center, 20 gennaio 2020; Expect more strikes 'deeper and deeper' into Russia, Ukraine’s spy chief tells ABC News, Abc News, 4 gennaio 2023
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5/8/2023 • 9 minutes, 33 seconds
Ep.324: Fare la guerra a Disney costa caro
Quando il governatore della Florida Ron DeSantis ha preso di mira la Disney, pensava che fosse un bersaglio facile e appagante. Tutto era cominciato con la legge che proibiva agli insegnanti di parlare di orientamento sessuale e di omosessualità: la Disney aveva fatto capire di non essere d’accordo e DeSantis per rappresaglia aveva “cancellato” l’autonomia speciale del parco Walt Disney World. Solo che la Disney ha reagito: gli ha fatto causa, dice che DeSantis punisce l’azienda per questioni ideologiche. Ora, per il governatore aspirante leader della destra americana, le cose si mettono male: perfino Trump, il suo principale concorrente, ne sta approfittando.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: DeSantis ratchets up campaign against Disney, Abc News, 17 aprile 2023; Trump criticizes DeSantis in his first Iowa speech, Msnbc, 14 marzo 2023
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5/5/2023 • 6 minutes, 59 seconds
Ep.323: Fatima e il confine
Abu Bakar e Fatima sono due ventenni, sono marito e moglie. Hanno percorso insieme seimila chilometri, dalla Sierra Leone per arrivare in Grecia. È che il governo greco ha regole rigide sui richiedenti asilo e scoraggia gli arrivi e in più Fatima ha un ritardo di due mesi, forse è incinta. E allora decidono di partire, di andarsene. Abu Bakar e Fatima iniziano una traversata verso nord. Appena valicano il confine tra la Grecia e la Macedonia del Nord, un poliziotto li vede. E invece di urlare o fare segno di fermarsi, spara ad altezza uomo.
Grazie alla ong Second Tree che ci ha messo in contatto con Abu Bakar e lo sta supportando
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5/4/2023 • 7 minutes, 22 seconds
Ep.322: Il drone sul Cremlino
A Mosca è buio: nel cielo però si vede un oggetto volante che riesce a raggiungere la cima del Palazzo del presidente Vladimir Putin: sfiora quasi la bandiera russa che sventola. È un’immagine senza precedenti, un’azione simbolica pensata per mandare un messaggio, non certo un vero tentativo di assassinio del presidente russo che al Cremlino non mette piede quasi mai. Gli ucraini hanno sviluppato un programma di droni potenti e autoctoni sotto la guida del ministro-prodigio Mychailo Fedorov. Un programma su cui Kyiv punta per colpire in profondità nel territorio russo visto che sa benissimo che le operazioni oltre confine non può metterle in campo con armi europee o americane – si rischierebbe un’escalation, un allargamento della guerra. I droni autoctoni sono già stati usati per operazioni in Russia: non è possibile avere certezze sui fatti di questa notte, ma la risposta di Kyiv secondo cui l’Ucraina non avrebbe interesse a colpire fuori dai propri confini è smentita da una serie di eventi recenti.
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5/3/2023 • 7 minutes, 35 seconds
Ep.321: La spia inglese ai vertici della Repubblica islamica d’Iran
Alireza Akbari ha fatto tutta la gavetta che ci si aspetta da un alto funzionario della Repubblica islamica: ha partecipato alla Rivoluzione, è un pasdaran della prima generazione che si è formato con la resistenza armata all’invasione da parte dell’Iraq di Saddam Hussein nel 1980. Poi è finito sotto l’ala protettrice di Ali Shamkhani, uno degli uomini più potenti dell’Iran, fidato consigliere della Guida suprema Khamenei e capo del Consiglio di Sicurezza. A febbraio la famiglia di Akbari ha organizzato la cerimonia funebre, ma sulla tomba di quell’uomo che per 40 anni ha servito la Repubblica degli ayatollah non si è presentato nessuno. Perché Akbari, in realtà, era una spia di Londra. Con la sua impiccagione a gennaio c’entra anche il movimento di protesta.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Iran executes British-Iranian national Alireza Akbari accused of spying, Kanal 13, 14 gennaio 2023; account Twitter BBCParham, 11 gennaio 2023
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5/2/2023 • 10 minutes, 20 seconds
Ep.320: Un pannello solare grande come Manhattan
In India, nello Stato del Karnataka, c’è un’area di 53 chilometri quadrati ricoperta di pannelli fotovoltaici. È il terzo parco solare più grande al mondo: il primo è sempre in India, nel Rajasthan, il secondo è in Cina. L’impianto del Karnataka all’una produce 2000 megawatt: per capirci, nel picco storico e mai superato di consumo energetico di Milano, l’intera città aveva consumato in 24 ore 1.635 Megawatt. L’India ha 1,4 miliardi di abitanti ed è il paese più popoloso del mondo: con questi parchi solari non è in gioco la sostenibilità del paese ma la sostenibilità del mondo. Però bisogna convincere gli abitanti locali la cui vita è cambiata dopo l'installazione del mega complesso: in peggio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Karnataka's renewable energy push; houses biggest solar park in the world., Wion, 3 agosto 2018; Given land for power, Pavagada residents now powerless, Mongabay, 14 febbraio 2022
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5/1/2023 • 7 minutes, 48 seconds
Ep.319: Papa Francesco negozia in segreto sulla guerra
Oggi Francesco è arrivato in Ungheria, dove sperava di poter incontrare riservatamente ucraini e russi. Da tempo il Papa vuole visitare Kiev e Mosca per facilitare un negoziato di pace fra russi e ucraini. Fin dall’inizio dell’invasione il Papa ha detto di voler facilitare i negoziati sia in pubblico oppure in segreto, fra Kiev e Mosca. Ambienti bene informati dicono che Francesco vorrebbe sfruttare la visita in Ungheria per far incontrare con discrezione emissari di entrambe le parti in guerra. Perché a quanto dicono i beni informati, il Papa vuole parlare di persona con i diplomatici russi e ucraini. E vuole farlo in un posto preciso.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Il pianto del Papa per la martoriata Ucraina davanti all’Immacolata: “Sulla guerra vinca la pace”, Vatican News, 8 dicembre 2022; Papa Francesco gioisce per scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina, Vatican News, 15 settembre 2019; Papa Francesco in Ungheria, il saluto ai giornalisti sull’aereo, Tv2000, 28 aprile 2023
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4/28/2023 • 7 minutes, 54 seconds
Ep.318: La ragazza che racconta il Sudan
Su TikTok una influencer sudanese ha montato un video che racconta la vita nella capitale fino a meno di due settimane fa: gente che fa jogging, tavole calde piene nelle pause pranzo degli uffici, djset sul Nilo, pic nic in campagna, feste in casa. Il messaggio è: questa non è affatto una guerra civile e i due generali che si combattono non ci rappresentano. I militari hanno tradito i comitati di quartiere che, nel 2019, avevano organizzato la sommossa che ha segnato la fine di una dittatura trentennale. Quei comitati si sono uniti ai sindacati e alle associazioni dei medici o degli ingegneri, ai partiti, alle università e hanno formato un’organizzazione, “Il Fronte civile per la Resistenza in Sudan”. Dopo il tradimento dell’esercito, il Fronte civile ha subito quello della comunità internazionale.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram bsonblast; account Twitter waeljabir, 27 aprile 2023; account Instagram Sudan updates; Huge explosions erupt in central Khartoum, Sudan as fighter jets fly low, The Sun, 18 aprile 2023; account Twitter AJEnglish, 20 aprile 2023
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4/27/2023 • 9 minutes, 13 seconds
Ep.317: Joe Biden vuole finire il lavoro
Oggi il 70% degli americani dice di non volere che Biden corra un’altra volta, e la metà di quel 70 per cento è fatta di elettori democratici. Ieri però Biden, 81 anni, si è ricandidato alla Casa Bianca con un video basato su due temi forti: che Donald Trump è un pericolo per la democrazia e l’aborto, altra questione che rimanda all’ex presidente che ha nominato i giudici conservatori della Corte suprema e che al momento è in testa nei sondaggi tra i repubblicani. Manca ancora tempo ma il 2024 si avvicina e potrebbe offrire lo stesso duello di quattro anni fa: Biden contro Trump. Esattamente quello che gli americani dicono di non volere.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram Washington Post, 25 aprile 2023; Watch Joe Biden get sworn in as the 46th president of the United States, Cnbc, 20 gennaio 2021; Biden annuncia la sua candidatura alle presidenziali americane, Corriere della Sera, 26 aprile 2023
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4/26/2023 • 9 minutes, 20 seconds
Ep.316: Una liberazione a migliaia di chilometri da qui
Le ragazze di Teheran stanno usando gli smartphone per filmare e postare gesti individuali che, raccolti tutti insieme online, diventano una sfilata imponente di migliaia di donne non velate che sfidano la polizia. È una ribellione dove i rischi ce li si prende nella vita reale ma poi la dimensione del fenomeno, i numeri della partecipazione, si misurano nello spazio virtuale. In Iran i grandi cortei in strada sono finiti ma non la protesta, si è solo trasformata.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Amin Pouria, 16 aprile 2023; account Twitter AlinejadMasih, 14 aprile 2023
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4/25/2023 • 9 minutes, 16 seconds
Ep.315: Dove comincia l’Argentina
El Trementinal è una minuscola comunità dove comincia l’Argentina a nord est. Ed è in mezzo alla giungla. È a ridosso di un fiume che è anche un confine: di qua è Argentina, di là è Bolivia. A El Tremential però hanno un grande problema: se la popolazioneha una qualsiasi esigenza.. tipo fare la spesa, o chiamare un’ambulanza che porti uno in ospedale, il centro abitato più vicino è a 60 chilometri. Ma per raggiungerlo non c’è una strada: non c'è neanche una di quelle carretere contorte che permettono di inoltrarsi nella giungla per andare da un punto a un altro, non c’è niente.
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Stephen Thaler oggi ha 73 anni. Ha raccontato che quando ne aveva due è quasi morto e che nello stato premorte ha avuto una visione. Secondo lui quel trauma precoce ha interrotto i suoi schemi di pensiero “normali” e lo ha aiutato a immaginare cose strane, nuove. Poi è diventato ingegnere, ha cominciato a lavorare con le Intelligenze Artificiali e ha provato ad applicare alle macchine lo stesso shock che aveva subito quando aveva due anni. I risultati sono sorprendenti.
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4/21/2023 • 8 minutes, 39 seconds
Ep.313: Anche oggi Xi non ha chiamato Zelensky
Da quando è cominciata la guerra in Ucraina ci si aspetta una telefonata di Xi Jinping a Zelensky, che la chiede dal primo giorno. Si diceva che Xi l’avrebbe fatta dopo il suo viaggio in Russia, poi dopo l’incontro a Pechino con Macron e von Der Leyen: niente. Eppure, prima della guerra, Cina e Ucraina avevano ottimi rapporti non solo commerciali e perfino militari. Ad oggi Xi quel telefono ancora non l’ha alzato, nonostante questo Zelensky tiene la porta aperta e ha parole più gentili per lui di quante ne abbia avute in passato per Scholz.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: True China': Ukrainian vlogger celebrates Spring Festival in NE China, Cgtn, 29 gennaio 2023; 《习近平谈治国理政》第一卷乌克兰文版首发式暨中乌治国理政研讨会在基辅举行, Cctv, 1 luglio 2021
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4/20/2023 • 10 minutes, 48 seconds
Ep.312: Un indiano alla Banca Mondiale, ma non è una storia di inclusione
Il nuovo direttore della Banca mondiale si chiama Ajay Banga. Indossa il turbante, ha 63 anni, è un manager di successo e – soprattutto – è indiano. È questo l’elemento su cui si è concentrata la stampa internazionale: la banca mondiale è un istituto finanziario internazionale sotto l’Onu che ha come motto: “lavorare per un mondo senza povertà”. La guida della Banca mondiale storicamente spetta agli Usa: con la nomina di Banga, si dice, si manda un messaggio di rottura. Il problema è che la vita di Banga, pur essendo cominciata in India, racconta una storia diversa ed è lontana anni luce dal rappresentare i problemi che la Banca mondiale dovrebbe risolvere.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ajay Banga – President and CEO, Mastercard, Goldman Sachs, 12 aprile 2019
Joe Biden nominates Indian-American Ajay Banga as World Bank’s President, canale Youtube AniNews, 24 febbraion 2023
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4/19/2023 • 7 minutes, 46 seconds
Ep.311: I bambini in trappola e il generale ribelle
Hemeti è a capo delle Rsf, le truppe paramilitari in guerra contro l’esercito in Sudan. Le Rsf fanno un ragionamento spietato e astuto: se piazziamo le nostre armi vicino ai palazzi del potere ci bombardano senza scrupoli. Ma, se piazziamo le nostre armi vicino alle scuole che sono vicine ai palazzi del potere, non possono farlo. Chi ci va di mezzo così però sono i civili, bambini, educatori, persone malate, personale medico. Da sabato Hemeti si presenta come un liberatore che combatte contro un dittatore (che fino a sabato era un suo alleato) e soprattutto contro “gli islamisti”. Una parola che fa sempre presa e funziona bene per legittimarsi. In più è ricchissimo perché controlla delle miniere d’oro in Sudan. Quell’oro poi va a una società che si chiama M-Invest, una società di Evgeny Prigozhin, il capo della compagnia di mercenari Wagner.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram popular.front, 18 aprile 2023; account Instagram thesudanpage, 18 aprile 2023; account Instagram middleeasteye; Soudan: Songs of the revolution, France24, 19 aprile 2019; 'If you desert, we'll execute you’, The Telegraph, 15 settembre 2022
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4/18/2023 • 11 minutes, 33 seconds
Ep.310: Perché ora la guerra in Sudan
A Khartoum, la capitale del Sudan, non si può uscire di casa. Ci sono i bombardamenti con gli aerei e quelli con l’artiglieria e si spara ad altezza uomo per le strade. Non si può uscire di casa, ma se stai per partorire devi farlo. E rischi di morire a pochi metri dall’ingresso nell’ospedale. In Sudan è appena iniziata una guerra senza alcuna regola, da una parte i militari, dall’altra i paramilitari: i civili morti sono già almeno 100. I feriti più di mille, e curarli è difficile perché raggiungere gli ospedali è un rischio. Da Khartoum, dicono che quello che stiamo vedendo è solo l’inizio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram TheSudanpage, 15 aprile 2023; What Happened to Sudan Protesters in June 2019, Human Rights Watch, 18 novembre 2019; account Twitter ikuskush, 15 aprile 2023
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4/17/2023 • 10 minutes, 41 seconds
Ep.309: Quello a Fox News è un processo storico
Fox News è sotto accusa per aver diffuso notizie false, sapendo che si trattava di notizie false, a proposito del voto che ha portato Biden alla Casa Bianca e Trump alla sconfitta. Lunedì comincia ufficialmente il processo, una novità enorme per gli Stati Uniti, un paese dove si può dire qualsiasi cosa e promuovere praticamente in qualsiasi contesto qualsiasi teoria del complotto. È il primo emendamento. è un principio fondativo per gli Stati Uniti d’America per come li conosciamo, e garantisce la libertà di parola in modo assoluto.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Highlights From Trump's BIZARRE Interview with Tucker Carlson, canale YouTube The Young Turks, 12 aprile 2023
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4/14/2023 • 9 minutes, 43 seconds
Ep.308: La combriccola di adolescenti che ha fregato il Pentagono
C’è un gruppo di appassionati di videogiochi che si trova sulla piattaforma Discord ed è composto da poco più di venti persone: sono soprattutto giovani e alcuni sono minorenni. Generalmente lì si gioca, ci si scambia meme razzisti, si parla bene delle armi e male della politica, si guardano film insieme e si prega insieme. In sostanza: è un club di adolescenti e post adolescenti di estrema destra e ribelli. E lì, da almeno sei mesi, si trastullano con i segreti dell’intelligence americana. Con quello che l’Economist ha definito “uno dei più gravi leak della storia degli Stati Uniti d’America”. E questo gruppo, che ha come leader morale un ragazzo un po’ più grande che si fa chiamare OG, che sono comparse – per la prima volta – le centinaia di pagine dei documenti trafugati al Pentagono. E un minorenne di questo gruppo è stato intervistato dal Washington Post che per intervistarlo, ha dovuto chiedere il permesso alla madre.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Leaker of U.S. secret documents worked on military base, friend says, Washington Post, 12 aprile 2023; CNN reviewed 53 leaked documents from Pentagon. See what was found, Cnn, 13 aprile 2023
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4/13/2023 • 8 minutes, 41 seconds
Ep.307: Il genio tech taiwanese stretto tra Usa e Cina
Jensen Huang è di Taiwan. Ha 60 anni, porta sempre la giacca di pelle, anche nei contesti formali, dice che non può farne a meno. Nel 2021 Time lo ha messo tra le 100 persone più influenti del mondo. Nel 1993, negli Usa, ha fondato Nvidia, che oggi è una delle aziende leader del mondo tecnologico: produce le migliori unità di elaborazione grafica degli smartphone e dei computer, le GPU: pensate negli Stati Uniti, prodotte a Taiwan, vendute in Cina. E Huang è finito in mezzo allo scontro tra Washington e Pechino. Uno scontro che coinvolge, naturalmente, Taipei.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Nvidia CEO Jensen Huang On How His Big Bet On A.I. Is Finally Paying Off, Cnbc, 19 marzo 2023; China announces military drills around Taiwan after Tsai-McCarthy meet, Wion, 8 aprile 2023
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4/12/2023 • 11 minutes, 15 seconds
Ep.306: Il grande furto di documenti al Pentagono
WowMao è un nerd appassionato di videogiochi: è lui che pubblica sulla piattaforma Discord, una piattaforma pubblica per gamers, alcuni documenti usciti dal Pentagono. Solo che quei documenti contengono informazioni molto riservate. E così il leak dimostra alcuni atteggiamenti degli Stati Uniti, tipo che spiano i propri alleati. Ma soprattutto quei documenti contengono informazioni molto recenti sulle condizioni delle Forze armate ucraine che né il pubblico né i russi dovrebbero conoscere.
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4/11/2023 • 11 minutes, 21 seconds
Ep.305: Un derby e una tragedia in Indonesia
Devi ha comprato i biglietti per il derby di calcio indonesiano, è la partita più attesa della stagione. Solo che per motivi di lavoro non riesce ad andare allo stadio: ci vanno comunque la sua ex moglie e le due figlie. Quando Devi recupera il cellulare che aveva lasciato in ufficio scopre che la sua squadra ha perso. Ma soprattutto scopre che allo stadio c’è stata una tragedia: dopo un’invasione di campo di alcuni tifosi la polizia ha sparato i lacrimogeni sul campo e poi sugli spalti. Il panico ha la meglio e lo stadio diventa una trappola.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: kumpulan Chants Aremania di stadion kanjuruhan lengkap, canale YouTube Militan Bola ID, 3 febbraio 2021; Arema fc vs Persebaya Fight, canale YouTube One God Gaming, 2 ottobre 2022
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4/10/2023 • 7 minutes, 14 seconds
Ep.304: La sindaca di Tokyo contro il “club dei maschi”
Satoko Kishimoto è la prima sindaca della storia di una delle circoscrizioni di Tokyo. Ha battuto di soli 200 voti l’ex sindaco conservatore e l’ha fatto candidandosi “a distanza” dal Beglio, dove viveva da quando ha compiuto 25 anni. Le prime critiche sono arrivate perché lei non ha avuto un percorso politico classico, ma una volta entrata in carica ha capito che il problema vero era un altro: il “club dei soldi maschi”. Il Giappone nell’ultima classifica sulla parità di genere è 116esimo su 146 paesi per posizioni di potere occupate da donne. Per capirci, nel 2021 il governo ha proposto a cinque parlamentari donne di partecipare al consiglio dei ministri di soli uomini, ma c'era una condizione: dovevano rimanere sempre zitte.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Satoko Kishimoto on Alternatives to Water Privatisation, Asia Europe People’s Forum, 14 aprile 2018; How a female mayor in Tokyo is fighting Japan's sexist attitudes, Bbc News, 8 marzo 2023
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4/7/2023 • 7 minutes, 33 seconds
Ep.303: Una battuta di Gandhi
Il leader dell’opposizione si è chiesto ironicamente come mai, in India, tutti i ladri facciano di cognome Modi, il cognome anche del primo ministro. Una battuta di cattivo gusto ma che ha causato una reazione spropositata e rischia di privare Rahul Gandhi della libertà personale, il Parlamento del leader dell’opposizione e le prossime elezioni nel 2024 di un’alternativa all’attuale primo ministro. Il caso è diventato l’esempio della fragilità della democrazia in India. Un tribunale ha già condannato Gandhi a due anni di carcere, lui ha appena fatto ricorso e la Corte gli ha concesso di vivere in libertà per qualche giorno, tutta si decide il prossimo 13 aprile.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Lok Sabha Elections 2019: Rahul Gandhi Speech at Kolar, Karnataka, Tv9Kennada, 13 aprile 2019; Rahul Gandhi & Priyanka Leave For Delhi Airport, India Today, 3 aprile 2023
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4/6/2023 • 7 minutes, 6 seconds
Ep.302: L’ultimo divieto contro le afghane
I talebani hanno vietato alle donne afghane di lavorare per le Nazioni Unite. Per il momento questa decisione vale solo per una provincia, il Nangarhar, ma secondo l’Onu diventerà presto un divieto su scala nazionale. Così i talebani hanno messo a rischio il programma di aiuti multimiliardario dell'Onu che è quello che permette all’Afghanistan di stare in qualche modo ancora in piedi e agli afghani, maschi e femmine, di sopravvivere. Escludere le donne dalla vita lavorativa, non è un danno per le donne ma un suicidio per l’Afghanistan. È quello che ha sempre sostenuto Zarifa Ghafari, che a 24 anni è stata la sindaca più giovane del paese a Maidan Shar, ed era una delle pochissime donne a fare quel mestiere. Lei ha organizzato cortei, ha fondato una radio indipendente, è la protagonista di un documentario Netflix e tra i suoi motti c’è questo: “Educare una classe di ragazze significa salvare dieci generazioni di afghani”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Zarifa Ghafari on Human Rights in Afghanistan , Canale YouTube Geneva Summit, 7 aprile 2022; In her hands, Netflix, 26 ottobre 2022
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4/5/2023 • 7 minutes, 45 seconds
Ep.301: “Succession” nella realtà: Murdoch inguaiato da Trump
C'è una causa per diffamazione da quasi 2 miliardi di dollari contro FoxNews che adesso va a processo e grazia alla quale abbiamo potuto vedere il network da dentro. FoxNews, la più grande tv via cavo degli Stati Uniti, è del magnate Rupert Murdoch, a cui è ispirata la serie di HBO "Succession". Ieri sera è tornata in onda con scene che ricordano molto i guai che Murdoch sta vivendo. In pratica, benché lui e la sua azienda non credessero alle accuse di brogli lanciate da Trump e del suo team, FoxNews è andata nel panico per il calo di ascolti e, dopo aver detto la verità, ha cambiato rotta pur di coccolare la propria audience trumpiana che chiedeva fake news. Risultato: Dominion – la società proprietaria del sistema usato per contare i voti – ha fatto causa e ha ottenuto le mail che provano come dentro fossero tutti consapevoli di stare spacciando un falso.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Happy 25th Anniversary Fox News!, The Daili Show, 7 ottobre 2021; Succession (HBO TV Series) - Main Title, canale YouTube Noud van Harskamp; Fox News’ biggest names promoted Trump’s election claims despite not believing it, Nbc News, 18 febbraio 2023; Fox News doubles down on calling Arizona for Biden, Guardian News, 4 novembre 2020; Trump: Frankly, We Did Win This Election, Bloomberg television, 4 novembre 2020
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4/4/2023 • 9 minutes, 34 seconds
Ep.300: La statua che titilla l’orgoglio di un propagandista russo e poi lo ammazza
Maksim Fomin, nome d’arte Vladlen Tatarsky, è nato in Ucraina nel Donbas. Nel 2011 finisce in carcere per rapina, ma il carcere viene bombardato nel 2014 e lui scappa. Inizia la sua nuova vita da russo, con il nome d'arte di Vladlen Tatarsky. Si costruisce la fama di combattente particolarmente estremo ed entra nelle grazie della Wagner. Tatarsky oggi è un influencer della guerra: ha più di mezzo milione di follower sulla sua pagina social personale ma ne amministra tante altre, per la Wagner. Ieri sera a San Pietroburgo c’era una serata dedicata a lui. Prima che inizi la festa una ragazza bionda del '97 gli consegna una statuetta che ha fatto lei con le sue mani, è un piccolo busto di Tatarsky che lo riceve con entusiasmo. Cinque minuti dopo quella statuetta gli esplode in faccia e lo ammazza. Su chi sia dietro l'attentato ci sono tre piste.
Gli audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter NextaTv, 30 settembre 2022
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4/3/2023 • 11 minutes, 27 seconds
Ep.299: Mosca arresta un giornalista americano per riavere una sua spia
Evan Gershkovich è il corrispondente da Mosca del Wall Street Journal ed è il primo giornalista americano arrestato per spionaggio nella Russia di Putin. Ma non è un caso che i servizi segreti russi si siano mossi proprio ora: c’entra il protagonista di un vecchio episodio di Stories, una puntata su un agente sotto copertura dell’intelligence militare di Mosca che, fingendosi un cittadino brasiliano, con un nome falso, ha vissuto negli Stati Uniti e ha trovato un posto alla Corte penale internazionale (proprio mentre indagava sui crimini di guerra di Putin). Sabato Washington lo ha incriminato, mercoledì mattina Gershkovich è stato arrestato in Russia con l’accusa di essere anche lui una spia.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: The gloves are off’: American reporter arrested in Russia on spying charges, Cnn, 30 marzo 2023; Russia arrests Wall Street Journal reporter and accuses him of espionage, Cbs News, 30 marzo 2023; Russia arrests American journalist Evan Gershkovich on spying charges, Pbs NewsHours 31 marzo 2023
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3/31/2023 • 10 minutes, 4 seconds
Ep.298: Il litigio straordinario tra Biden e Netanyahu
Yair Netanyahu, il figlio del primo ministro israeliano, ha scritto su Twitter che dietro le manifestazioni in Israele ci sono gli americani. È un’accusa complottista che inquadra un momento nuovo: quello di uno scambio di dichiarazioni pubbliche senza precedenti tra l’amministrazione americana e quella israeliana. Biden e Netanyahu si conoscono da quarant’anni, ma questa settimana tra loro c’è stata “una crisi diversa da qualsiasi altra nella storia dei due paesi, straordinaria”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Eduardo Bolsonaro, canale YouTube Yair Netanyahu, 1 novembre 2020; account Twitter ntarnopolsky, 29 marzo 2023
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3/30/2023 • 10 minutes, 39 seconds
Ep.297: Il senatore nigeriano che traffica organi a Londra
Sonia ha 25 anni e studia in Inghilterra. Ha un problema di salute e ha bisogno di un trapianto di rene. Suo padre è Ike Ekweremadu, un potente senatore nigeriano. A febbraio al Royal Free hospital di Londra Sonia, i suoi genitori e il dottore nigeriano Obinna Obeta sono tutti insieme. Con loro c’è anche un ragazzo appena ventenne che fino al giorno prima faceva il venditore di strada a Lagos, la città più grande della Nigeria. Per lui è pronto un assegno da 80 mila sterline, in cambio di un suo rene per Sonia. Solo che il medico racconta che è un parente ma ovviamente non lo è. E così il senatore, la moglie e il dottore sono stai condannati – per la prima volta nella storia per un reato così – secondo il Modern Slavery Act, la legge penale con cui il Regno Unito punisce gli schiavisti del mondo di oggi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Why study an MA Film? Studying film in context, Newcastle university, 6 marzo 2023; Ike Ekweremadu Attacked In Germany, Channels Television, 18 agosto 2019; Enugu State Residents React to Ekweremadu's Conviction in UK, Tvc News Nigeria, 27 marzo 2023
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3/29/2023 • 6 minutes, 50 seconds
Ep.296: Durante una guerra l'AI può mandarci in confusione
Una telefonata tra due oligarchi russi che dicono cose indicibili su Putin, per esempio che è "una nullità". Una foto di un soldato russo in Donbas, nel 2014. La conversazione non sappiamo se sia autentica ma potrebbe, la foto lo è. Sia l'oligarca, sia gli avvocati della Federazione russa davanti a una Corte europea, si sono difesi sostenendo che le prove contro di loro fossero state “create dall’intelligenza artificiale”. Se per sapere che Trump non è stato arrestato (come mostrano le immagini in rete generate con l'Ai) basta aprire un giornale: ci sono molte storie che conosciamo poco, con cui non abbiamo confidenza, rispetto alle quali l’ipotesi che ci sia dietro l’utilizzo dell’Ai può mandarci in confusione – con conseguenze pericolose.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Putin ha seppellito la Russia! Ha fregato tutti! L’audio degli oligarchi russi contro il dittatore!, Nsc YouTube, 27 marzo 2023
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3/28/2023 • 10 minutes, 10 seconds
Ep.295: In Israele tutti contro Netanyahu. Perfino il Mossad
Ieri sera e oggi ci sono state le più grandi proteste nella storia di Israele. Netanyahu ha rimandato il suo discorso per tutto il giorno e ora sta parlando alla nazione per dire che congela e rimanda la riforma della Giustizia, che i manifestanti considerano "un golpe". Ieri sera, quando è stato licenziato il ministro della Difesa, la protesta che va avanti da 11 settimane ha raggiunto il suo culmine. Il ministro aveva chiesto di rivedere la riforma perché stava indignando le Forze armate: era una questione di sicurezza nazionale. L’eccezionalità di queste proteste infatti è la partecipazione della polizia, dei piloti militari e addirittura del personale dei servizi segreti. Poi è entrato in sciopero il personale degli aeroporti, degli ospedali, degli asili.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter David Lerner, 27 marzo 2023; account Twitter Nexta tv, 27 marzo 2023; account Twitter dariodangelo91, 27 marzo 2023; account Twitter Global_Mil_Info, 27 marzo 2023; account Twitter EyesOnSouth, 27 marzo 2023; account Twitter HaidiNasrallah, 27 marzo 2023; account Twitter NTarnopolsky, 27 marzo 2023
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3/27/2023 • 9 minutes, 19 seconds
Ep.294: La legge “Uccidi i gay” in Uganda
Il parlamento ugandese ha approvato una delle leggi omofobiche più estreme al mondo. La pena per il reato di “tentato comportamento omosessuale” – cioè per chi prova ad avere una relazione omosessuale, ma non ci riesce e non ce l’ha – viene aumenta di 10 anni. Il comma più inquietante è la pena di morte per il nuovo reato di “omosessualità seriale”. La legge non è ancora entrata in vigore: tutto dipende dal presidente, se la promulgherà oppure no. Ma in Uganda, prima che arrivasse un pastore evangelico americano e i soldi della lobby pro life, la “questione dell’omosessualità” non era una priorità.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: ‘A child like mine’ Part 1, The Comb (podcast Bbc), account Twitter Bbc World, 23 marzo 2023; account Twitter PressSec, 23 marzo 2023
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3/24/2023 • 8 minutes, 14 seconds
Ep.293: La battaglia che Tik Tok perderà
Washington vuole vietare TikTok. Oggi il CEO Shou Zi Chew è stato sentito dal Congresso degli Stati Uniti. Il consenso all'opzione drastica è sostanzialmente bipartisan, il problema è come renderlo praticabile legalmente. Chew ha provato a convincere i parlamentari americani che TikTok non è un problema. Per il Congresso invece lo è per vari motivi, perché ha troppo potere mediatico e perché raccoglie troppi dati. Ma il problema principale è che è cinese e il Congresso teme che dietro ogni sua mossa ci sia il Partito comunista di Pechino, pronto a influenzare gli americani e a usare i loro dati. Prove che sia già successo non ce ne sono, è un'ipotesi sul futuro che Washington vuole usare ogni mezzo (e se non c’è, inventarlo) per scongiurare. Chew ha spiegato che lui è nato a Singapore, che non c’è alcun legame tra la sua azienda e il Pcc e che anzi Tik Tok è una risorsa per gli Stati Uniti, perché crea lavoro e perché offre possibilità di business a migliaia di aziende americane. Per Tik Tok quella di oggi è la battaglia della vita. Una battaglia che probabilmente perderà.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: TikTok CEO Shou Zi Chew testifies before Congress, canale YouTube CSpan, 23 marzo 2023; TikTok CEO appears on TikTok to warn users about the TikTok ban, The Verge, 21 marzo 2023; Tapper presses TikTok official on Uyghur genocide and China, Cnn, 21 dicembre 2022
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3/23/2023 • 9 minutes, 9 seconds
Ep.292: Se vuoi manipolare le elezioni, chiama Jorge
Se volete manipolare delle elezioni, dovete chiamare Tal Hanan a Modiin, in Israele. Poi dovete farvi i conti in tasca: vi servono tra tra i 6 e i 15 milioni di dollari. Se invece volete hackerare un po’ di profili sui social network o sui servizi di messaggistica istantanea, ne bastano molti meno: 50.000 dollari. In criptovalute, ovviamente. Ma sono soldi ben spesi perché il “team Jorge”, un gruppo di ex militari ed ex agenti dell'intelligence israeliana specializzato nella manipolazione dei dati e nella disinformazione sul web per conto di stati e privati, soddisfa quasi sempre i suoi clienti. Lo ha già fatto in Indonesia, Venezuela, Kenya e in tanti altri posti dove sono stati richiesti i suoi servizi. E lo ha fatto con partner notevoli, come Cambridge Analytica. Finché a ingaggiare il “team Jorge” sono stati tre giornalisti e lo hanno fregato.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Explained: ‘Team Jorge's’ global disinformation machine unveiled by Forbidden Stories, France24, 16 febbraio 2023; Catalonia referendum: Thousands protest Spanish police violence, Bbc News, 3 ottobre 2017; Kenya: anti-government protests dispersed with teargas, The Guardian, 20 marzo 2023
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3/22/2023 • 8 minutes, 27 seconds
Ep.291: Trump e la donna delle manette
Se Trump sarà il primo presidente degli Stati Uniti di sempre ad essere arrestato, Stormy Daniels passerà alla storia per una ragione che non le piace. “Sono stati i 90 secondi di sesso meno ‘impressive’ della mia vita. Non vorrei passare alla storia per quelli”, aveva detto Daniels in un’intervista alla Cbs. Nel 2016 – un mese prima della vittoria di Trump alle presidenziali – Stormy Daniels, attrice, sceneggiatrice e regista di film porno, ha ricevuto 130mila dollari dall’avvocato di Trump, Michael Cohen, per non farle rivelare pubblicamente alcune informazioni su una relazione che i due avevano avuto nel 2006. Il punto – semplificando un’indagine molto articolata e un po’ misteriosa – è che Cohen sarebbe poi stato rimborsato da Trump, e gli investigatori sostengono che questo rimborso sarebbe avvenuto usando i fondi del suo comitato elettorale, sfruttando una fattura per una falsa prestazione legale. Sabato Trump aveva aizzato i suoi sostenitori dicendo che oggi sarebbe stato arrestato: è possibile che succeda nelle prossime ore o nei prossimi giorni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: EXCLUSIVE: Stormy Daniels tell-all interview, 60 minutes Australia, 8 ottobre 2018
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3/21/2023 • 7 minutes, 37 seconds
Ep.290: Xi da Putin: amici come prima
Oggi Xi Jinping e Putin si sono incontrati a Mosca. È il loro quarantesimo incontro, ma il primo da quando è iniziata l’invasione di Mosca dell’Ucraina. A favore di telecamere i due si sono scambiati frasi un po’ sdolcinate e complimentose che servono a confermare agli occhi del mondo l’amicizia tra i due leader. Che non entrano nel merito delle questioni serie, di cui i due parlano poi a porte chiuse… mangiando funghi, pesci artici, sorbetti di melograno e pavlova. I temi sono tanti. Alcuni – per il momento – sono forse più un desiderio, come ad esempio quello di chi si augura che la Cina spinga Putin a far finire l’invasione. Poi c’è l’incognita di una possibile richiesta di un aiuto anche militare della Cina da parte di Putin. Cosa che Pechino fino a oggi ha negato nel tentativo di un lento riposizionamento che potrebbe arrivare quando, come ormai sembra certo, Xi Jinping chiamerà Zelensky.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter AZGeopolitics, 20 marzo 2023; China: President Xi In Russia On First Trip, Sky News, 22 marzo 2013
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3/20/2023 • 11 minutes, 53 seconds
Ep.289: Macron accerchiato
Contro la riforma delle pensioni in Francia sono scese in piazza milioni di persone e ci sono state 8 mobilitazioni nazionali in meno di due mesi. Ieri ha protestato (con toni che non si vedono spesso) anche il Parlamento. Il disegno di legge che porta l'età del pensionamento da 62 anni a 64 anni è già passato al Senato con molti malumori, ma il problema è la Camera – l’Assemblea – dove la riforma della pensioni di Macron non ha i voti. E dove Macron ha deciso di porre la fiducia per non stare a sentire le lamentele dei deputati. In aula è andata la premier, Élisabeth Borne, che per ora sta funzionando da scudo per il presidente. La riforma c’è, ma Macron resta accerchiato.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: French protesters and police clash after Macron forces through pension age rise, Guardian News, 17 marzo 2023; account Twitter askanews_ita, 17 marzo 2023; account Twitter manelmarquez account Twitter Felyorfelix, 17 marzo 2023;, 17 marzo 2023; account Twitter Gyancky26, 17 marzo 2023; Non!' - French MPs disrupt pension bill by singing the national anthem, Sky News, 16 marzo 2023; French MPs sing Marseillaise and boo as PM forces through pension reform bill, Guardian News, 16 marzo 2023; 49.3 sur le texte de la réforme des retraites: "inadmissible", pour Marine Le Pen, Afp 16 marzo 2023
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3/17/2023 • 7 minutes, 48 seconds
Ep.288: Storia di una fuga dall’Afghanistan: il mare, i coccodrilli, il muro
Mohammad Azimi è un giovane psichiatra, ha una moglie e una figlia piccola. Lavorava per il Ministero della Repubblica afghana a un programma sperimentale per curare le tossicodipendenze. Finché non sono arrivati i talebani. Da allora, si è perso nella giungla, è rimasto senza provviste, al buio, circondato dai serpenti. Ha dovuto imparare a nuotare e scappare dalle gang colombiane, ha scavalcato cadaveri umani, è stato su una canoa in mezzo ai coccodrilli. Da Kabul ha attraversato le frontiere di Brasile, Perù, Ecuador, Colombia, Panama, Costa Rica, Nicaragua, Honduras e Guatemala, Messico, Stati Uniti e Canada: ha viaggiato attraversato 12 paesi per quasi un anno.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Afghans Try to Flee at Kabul Airport, Voice of America, 16 agosto 2021; Migrants try to force entry into US at Mexico border, Al Jazeera English, 13 marzo 2023
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3/16/2023 • 11 minutes, 33 seconds
Ep.287: La Wagner e i migranti. Il declino del “cuoco di Putin”
La storia dei barconi di migranti spinti verso l’Italia dalla Wagner, per conto di Putin, è strana. Negli ultimi giorni ne ha parlato il ministro della Difesa italiana Guido Crosetto. E dopo le parole di Crosetto, il capo della Wagner – Yevgeny Prigozhin, soprannominato il “Cuoco di Putin” – gli ha risposto come fa lui: insultando e minacciando. L’ultima volta – sempre litigando a distanza con Crosetto – gli aveva dato del “coglione”, questa volta ha detto di peggio. È che Prigozhin è sempre più nervoso perché ha due enormi problemi che non c’entrano con l’Italia. Lui ha due enormi problemi: il primo in Ucraina, il secondo a Mosca. Aveva annunciato la presa di Bakhmut mesi fa e Bakhmut è ancora in mano ucraina. Quando le cose andavano bene ha parlato tanto, criticando il ministro della difesa russo Shoigu e il capo di stato maggiore Gerasimov. Ora i suoi nemici a Mosca sono forti, lui è debole e ha meno da offrire a Putin. E meno ha da offrire, più è in pericolo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Wagner chief tells Zelensky to abandon 'encircled' Bakhmut, The Telegraph, 3 marzo 2023
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3/15/2023 • 9 minutes, 12 seconds
Ep.286: Il premio Oscar e uno scherzo telefonico di Navalny
L’Oscar per il miglior documentario lo ha vinto “Navalny”. Non il dissidente russo ma il regista del documentario su di lui, che ha per titolo il suo nome. È la storia di come i giornalisti investigativi di Bellingcat hanno stanato e individuato i responsabili dell’avvelenamento di Navalny nel 2020. Grazie all’analisi dei metadati delle telefonate di vari funzionari russi - che in Russia grazie al mercato nero si possono comprare - incrociate con quelle di database trapelati negli ultimi anni, Bellingcat ha scoperto diverse cose: che una squadra di funzionari composta sia da agenti segreti che da esperti di armi chimiche seguivano Navalny da anni, che sull’aereo che aveva preso il dissidente c’erano dei passeggeri “fantasmi” cioè delle spie. Fino al finale piuttosto divertente (per quanto possibile date le circostanze), con i giornalisti di Bellingcat e Navalny seduti intorno a un tavolo, davanti alle telecamere, pronti per uno scherzo telefonico abbastanza atipico.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Watch highlights from the 95th Academy Awards in 4 minutes, Nbc News, 13 marzo 2023; Watch the trailer for award-winning film ‘Navalny”, Cnn, 22 aprile 2022; Navalny says he tricked spy into admitting poisoning, Rappler, 22 dicembre 2020
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3/14/2023 • 8 minutes, 31 seconds
Ep.285: La legge contro gli sbarchi di migranti e la Bbc. Alla fine ha vinto Lineker
Gary Lineker è un ex attaccante della nazionale inglese che dal 1999 conduce un programma sulla Bbc, The Match of the Day: è seguitissimo, guadagna tantissimo e sui suoi social spesso si esprime anche su cose che non hanno a che vedere con il calcio. Qualche giorno fa ha scritto che la nuova proposta del governo inglese per fermare le barche con cui migranti e rifugiati raggiungono l’Inghilterra e che si chiama “Stop the Boat” è “una cosa da Germania anni trenta”. La polemica che c’è a Londra è simile a quella che c’è oggi in Italia.
Al tweet di Lineker la Bbc ha reagito subito: lo ha sospeso dalla conduzione di Match of the Day. Solo che a quel punto un po’ tutti si sono espressi a favore di Lineker, in alcuni casi le trasmissioni della Bbc sono andate deserte. E alla fine Lineker ha vinto, la Bbc lo ha reintegrato ma “Stop the boat” è ancora in piedi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Gary Lineker scores his 35th International goal for England vs West Germany, canale YouTube The Gary Lineker, 9 maggio 2011; Gary Lineker Presents Match of the Day in his Underwear, canale YouTube 101 Great Goals, 14 agosto 2016; BBC boss Tim Davie 'very sorry' for Gary Lineker row fallout, Sky News, 11 marzo 2023; Jurgen Klopp's passionate comment on Gary Lineker BBC row, canale YouTube This is Anfield, 11 marzo 2023
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3/13/2023 • 9 minutes, 27 seconds
Ep.284: Un pestaggio il giorno del compleanno di Hitler
New York, è il 20 aprile 1938. Calci, pugni, mazze da baseball e tante ossa rotte. Un gruppo di mafiosi ebrei ha picchiato dei nazisti, nel giorno del compleanno di Hitler. I nazisti sono quelli di Fritz Kuhn, un membro del partito nazista emigrato dalla Germania alla fine degli anni ’20 che ha fondato Lega popolare dei tedeschi-americani un’associazione filonazista che fa propaganda contro gli ebrei. Kuhn e i suoi finiscono nel radar di Nathan David Perlman, un giudice di Manhattan, ebreo. Perlman vuole una giustizia parallela, non ufficiale visto che quella ufficiale non si muove e si affida a Lansky, il capo di quella che è stata soprannominata “Kosher Nostra”, la Cosa nostra ebraica, una delle organizzazioni mafiose di New York associata a Lucky Luciano. Lansky, ebreo bielorusso accetta e il 20 aprile agisce.
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3/10/2023 • 7 minutes, 46 seconds
Ep.283: La contea dove gli americani fanno la guerra alle scuole (e vincono)
In Idaho c’è stata una rivolta contro il college locale, considerato “parte del deep state”, lo stato profondo, quello che Donald Trump considerava il proprio peggior nemico. E così tra accuse di usare libri “anti americani e anti bianchi”, come i libri di storia in cui si parla della tratta degli schiavi e più in generale di essere un college in mano ai socialisti, i Repubblicani hanno cacciato dirigenti e insegnanti e hanno messo i loro uomini. Tipo Todd Banducci, che era già famoso per aver stalkerizzato un insegnante e quasi perseguitato sua moglie colpevole di essere “una che ha votato per Hillary Clinton”. E dire che solo 50 anni fa questa contea era una specie di roccaforte dei Democratici. Nel 2020, invece, quando Trump ha perso le elezioni contro Joe Biden, lì ha stravinto prendendo il 70% dei voti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: North Idaho College Special Board of Trustees Meeting: March 6, 2023, canale YouTube North Idaho College, 7 marzo 2023; White nationalist Vincent James Foxx applauds far-right takeover of North Idaho College board, canale Youtube Daily Kos, 2 febbraio 2023
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3/9/2023 • 9 minutes, 17 seconds
Ep.282: Le bandiere europee in Georgia e i sabotatori di gasdotti
Il parlamento georgiano ha approvato una legge che sembra scritta da Putin: saranno registrate come “agenti stranieri” (che sa molto di “spie”) tutte le organizzazioni che ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall’estero. È una legge che mette la Georgia a rischio per il suo ingresso nella Ue e che va contro la l'obiettivo dichiarato nella costituzione della Georgia di aderire all'Unione europea. Ieri i georgiani sono scesi in piazza. Ieri è uscita un’altra notizia: secondo il New York Times il sabotaggio del Nord Stream 2 sarebbe stato opera di un gruppo pro-Ucraina. Però secondo la procura tedesca che indaga sul caso i contorni sarebbero molto meno chiari. Rimane il messaggio via New York Times degli Usa a Mosca e a Kyiv: noi aiutiamo l’Ucraina, ma la aiutiamo solo in Ucraina.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter dariodangelo91, 7 marzo 2023; account Twitter Tendar, 7 marzo 2023; account Twitter Zourabichvili_S, 8 marzo 2023
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3/8/2023 • 11 minutes, 5 seconds
Ep.281: Dall’Italia all’India, la teoria complottista sulla “grande sostituzione”
“Love Jihad” è la teoria del complotto con cui l’ultranazionalismo indù indica il seguente fenomeno: la minoranza musulmana ha un piano sofisticato per prendere il sopravvento, un piano di sostituzione religiosa che poi, nel pratico, significa che i maschi musulmani seducono e sposano le ragazze di religione induista e le tolgono agli induisti. E così: “ci sostituiranno in una generazione”. È una teoria simile a quella della “grande sostituzione” della popolazione italiana (ed europea) dovuta alle migrazioni dall’Africa di cui aveva parlato spesso anche Meloni.
Gli ultra induisti hanno da poco aggredito anche dei volontari cristiani che distribuivano copie della Bibbia: sono sostenitori del pimo ministro Narendra Modi che da più di un decennio soffia sull’odio interreligioso. Quando, pochi giorni fa, Giorgia Meloni ha incontrato Modi in India, gli ha fatto il miglior complimento in assoluto a cui un leader politico possa aspirare.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: New Delhi World Book Fair 2023 ll Saumya's Bookstation, canale YouTube Saumya's Bookstation, 27 febbraio 2023; account Twitter Sumedhapal4, 1 marzo 2023; bajrangdal song dj 2017, canale YouTube Vyshakh Achappa Official, 12 giugno 2017; account Twitter RanaAyyub, 26 febbraio 2023; Dichiarazioni alla stampa del Presidente Meloni con il Primo Ministro dell'India Modi, canale YouTube Palazzo Chigi, 2 marzo 2023; "PM Modi Most Loved Of All World Leaders": Italian PM Giorgia Meloni, Ndtv, 2 marzo 2023
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3/7/2023 • 7 minutes, 49 seconds
Ep.280: La trappola in Nagorno-Karabakh
Le scuole sono chiuse, i mercati sono vuoti, gli ospedali non hanno le medicine. Da dicembre il corridoio di Lachin – l’unica strada che permette all'Armenia di portare il cibo e ogni altra cosa alla comunità armena in Nagorno-Karabakh – è bloccato. Il blocco è opera degli “ambientalisti azeri”: dicono di protestare contro le attività minerarie degli armeni perché a loro sta a cuore il futuro del pianeta. Una scusa bizzarra a cui non crede nessuno.
Il Nagorno-Karabakh è un territorio grande come metà Sardegna conteso tra Armenia e Azerbaijan fin dalla dissoluzione dell’Urss. Ci sono già state due guerre e hanno coinvolto anche due potenze, come la Russia e la Turchia. La prima, negli anni 90, l’aveva vinta l’Armenia. L’Azerbaijan ha ribaltato l’esito di quel conflitto nel 2020. C’è stato uno scontro a fuoco al confine con cinque morti anche stanotte.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Armenia-Azerbaijan War - Armenian Positions Hit By Azerbaijani Artillery Fire, canale YouTube Warleaks, 9 ottobre 2020
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3/6/2023 • 9 minutes, 41 seconds
Ep.279: Una strana incursione in Russia
White Rex è un russo che odia Putin e combatte la guerra in Ucraina dalla parte di Kyiv, ieri si è infiltrato in Russia – nella regione di confine di Bryansk – per un’azione dimostrativa, per incitare i suoi concittadini alla rivolta. “Il villaggio di Ljubechane è sotto attacco. Ci sono dei sabotatori ucraini. Hanno sparato contro un’auto e hanno ammazzato un uomo. State in casa”, dicono le autorità locali. Poi i villaggi sotto attacco diventano due, come le vittime. E arriva la rivendicazione del gruppo di White Rex, che però racconta un’altra versione dei fatti. Putin cancella tutti gli incontri pubblici dall’agenda, rimanda le riunioni e ne convoca di speciali: il Consiglio di sicurezza d’emergenza di oggi. Dice che sono terroristi e sabotatori ucraini, che la pagheranno. Ma i sabotatori ucraini non si muovono come quelli di ieri. Tanto meno in sincrono con certe dichiarazioni di Putin che pochi giorni fa avevano anticipato quello che è poi successo a Bryansk.
Da quando è cominciata l’invasione in quella zona sono successe molte cose strane: questa è decisamente la più strana. Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Skelsen, 2 marzo 2023; Ukraine War two Ukraine Helicopters attack Russia Belgorod, canale YouTube VojvodinaINFO; account Twitter wartranslated, 2 marzo 2023
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3/3/2023 • 9 minutes, 3 seconds
Ep. 278: La rapper indigena delusa da Boric in Cile
Millaray è un’adolescente cresciuta in un quartiere difficile nella periferia nord di Santiago, un posto dove c’è un tasso più alto di criminalità ma anche dove le sottoculture giovanili sono sempre state molto forti. In arte si chiama MC Millaray e fa la rapper: ha scritto una canzone diventata famosa contro la presenza dell’esercito cileno nel territorio dei Mapuche, il più grande gruppo indigeno del Cile di cui fa parte. Millaray, come tanti altri manifestanti del 2019, aveva sostenuto l’elezione alla presidenza di Gabriel Boric, il presidente più giovane e più di sinistra che il Cile democratico abbia mai avuto. Ma il Cile di Boric non è stato così rivoluzionario come molti dei rivoluzionari del 2019 si aspettavano: la nuova costituzione, che è stata bocciata, avrebbe garantito agli indigeni cileni – di cui l'80% sono mapuche – di poter governare i propri territori. In quei territori continua lo stato di emergenza e la violenza, anche con la presidenza di Gabriel Boric.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: McMillaray - Mi ser Mapuche, Sesione de estacion, 1 luglio 2019; Mapuche Teen Rap Queen: The rise of Chile’s Indigenous Gen Z, Al Jazeera News, 16 novembre 2021; Presidente Gabriel Boric en la Fiesta de Navidad 2022, canale YouTube Gobierno de Chile, 20 dicembre 2022; Descontento - Newen .EnVivo, Casa Parlante, 28 febbraio 2021; La emperatriz de la Pincoya y el supermercado de la droga - Contigo en La Mañana, ChileVision, 26 luglio 2022; Police and Protesters Clash During Mapuche Demonstration in Chile, Voice of America, 11 ottobre 2021
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3/2/2023 • 10 minutes, 45 seconds
Ep.277: L’altra bomba atomica
Gli esperti dell’Agenzia atomica internazionale hanno trovato uranio arricchito all’84% nelle centrali nucleari iraniane: per il nucleare a scopi civili è sufficiente una purezza dell’uranio sotto il 5 per cento, per la bomba atomica serve il 90 per cento. Pochi giorni prima la Repubblica islamica aveva svelato “Oqab 44”, che in farsi significa: Aquila 44. È l’ultimo pezzo di un enorme piano per costruire un paese parallelo sottoterra e dentro le montagne: un paese fatto di cittadelle militari e centrifughe atomiche. L’ultima intervista del capo della Cia William Burns, il 25 febbraio alla Cbs, aiuta a capire perché le cose che succedono nelle basi sotterranea e il programma nucleare sono inscindibili e a che punto è (e non è) davvero l’atomica di Teheran.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Iranian Army unveils underground ‘Eagle 44’ Air Force base, Press Tv, 7 febbraio 2023; account Twitter FaceTheNation, 25 febbraio 2023; IRGC Aerospace Force Commander Gen. Amir-Ali Hajizadeh Unveils New Hypersonic Missile, canale YouTube Memri TV, 28 febbraio 2023
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3/1/2023 • 10 minutes, 7 seconds
Ep.276: Obi e la “generazione testa di cocco” in Nigeria
Peter Obi è cattolico, è laureato in filosofia ed è ricco, come quasi tutti i politici nigeriani. Domenica in Nigeria si è votato per eleggere il presidente, lo spoglio è ancora in corso, e Obi si è candidato puntando tutto sulla frugalità e sulla sobrietà del suo stile. Obi è il più giovane dei tre principali candidati: gli altri due hanno più di 70 anni, lui ne ha 61 e in un paese come la Nigeria dove l’età media è 18 anni, non poteva che diventare il candidato preferito dei giovani. È così è stato: la generazione “delle teste di cocco” i giovani che si considerano attivi, indipendenti e che disprezzano i politici anziani locali, ne hanno fatto una specie di messia. Sono loro ad aver creato “Obi-dient”, il movimento che sostiene Obi e la sua candidatura alle elezioni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Osimhen segna il suo primo gol per il Napoli, canale YouTube Serie A, 19 ottobre 2020; Nigerian Police Teargas Nigerians During The Endsars Memorial 2.0, Protest At Lekki Toll Gate, Lagos, Sahara Tv, 20 ottobre 2022; Account Twitter SavvyRinu, 18 gennaio 2023; eter Obi Says Nigeria Now Has Qualities Of A Failed State, TVC News Nigeria, 22 agosto 2022
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2/28/2023 • 10 minutes, 19 seconds
Ep.275: Dare un nome a quei morti in mare
All’alba di ieri sulle dune di Cutro, in Calabria, c’erano i vivi e i morti quasi indistinguibili. I morti sono almeno 63. Molti di loro, come capita spesso per i naufragi di migranti nel Mediterraneo, non hanno ancora un nome. Nella primavera del 2013, Biniam, un ragazzo di ventisei anni, muore con altre 366 persone al largo di Lampedusa. Aveva un figlio, Yafet, nato nel 2008. Poi anche la madre di Yafet fa lo stesso percorso del padre, Biniam, e arriva in Germania, dove ottiene il diritto d’asilo e può finalmente farsi raggiungere da suo figlio Yafet senza che corra rischi, con un volo. Invece non rilasciano il visto al bambino: le dicono che serve il consenso del padre. Ma il padre è morto: allora serve il certificato di morte, le rispondono. La ragazza si rivolge a Cristina Cattaneo che passa la vita a cercare di dare un nome ai cadaveri di persone sparite. Ma tra tutti i resti recuperati nel 2013 Binam non c'è, i morti erano più dei cadaveri che sono stati trovati. Così Yafet – per una questione burocratica – da anni non può raggiungere legalmente la madre in Germania e, ancora minorenne, vuole tentare lo stesso viaggio che uccise suo padre.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Naufragio di migranti a Cutro, Soccorso Acquatico Vigili del Fuoco riprende la ricerca di dispersi, canale YouTube Local Team, 26 febbraio 2023; Italy Shipwreck: Dozens of Migrants Killed off Calabria Coast, On Demand News, 26 febbraio 2023; Shaken Baby Syndrome - Le conseguenze letali, canale YouTube Terres des Hommes Italia, 31 dicembre 2018
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2/27/2023 • 9 minutes, 33 seconds
Ep.274: Ragazze di questa guerra
La voce di una analista del ministero degli esteri ucraino, già attivista dell’Euromaidian e di una ragazza in un bar, poco prima dell’inizio dell’invasione. E poi quella di Oksana, 19 anni. Lo scorso 24 febbraio, si è arruolata da volontaria nell’esercito. Adesso ha vent'anni e fa parte della Settantaduesima brigata motorizzata. La sua unità è famosa per aver salvato Kyiv dall’assalto russo. Adesso è a Vuhledar, nel punto sulla linea del fronte dove scorre più sangue insieme a Bakhmut. Con la differenza che Vuhledar è molto più strategica di Bakhmut. La voce di Maria: nata e cresciuta a Mariupol dove ha vissuto fino a quando i piloti russi non hanno fatto sparire il suo appartamento, e poi quello di sua sorella, e poi quello di sua madre, con le bombe: “Non so quando finisce questa guerra, ma so che la storia la scrivono i vincitori: la storia della mia città non la può scrivere Vladimir Putin”.
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2/24/2023 • 13 minutes, 9 seconds
Ep.273: Conversazione con Vera Politkovskaja
Anna Politkovskaja, prima di essere uccisa, ha scritto: “La Russia sta per precipitare in un abisso scavato da Putin e dalla sua miopia politica”. Anna Politkoskaja ha raccontato più e meglio di chiunque altro le guerre di Vladimir Putin, l'esercito di Mosca e la vita dei soldati russi. Anche sua figlia Vera è una giornalista, la puntata di oggi è a due voci, una conversazione con lei. Vera ha vissuto a Mosca fino a un anno fa, è rimasta anche dopo l’assassinio di sua madre, ma è scappata dopo l’invasione dell’Ucraina “quando tutto è cambiato”: per la Russia e per lei. Con Vera abbiamo parlato di Putin, del suo esercito, dei libri di Anna, di un film, dei “Selvaggi anni Novanta”, dei russi di oggi e di bombe atomiche. Il libro di Vera Politkovskaja è “Una madre”, appena pubblicato con Rizzoli.
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2/23/2023 • 16 minutes, 42 seconds
Ep.272: Cosa fa la Cina per la guerra o per la pace
Il capo della diplomazia cinese ha incontrato Vladimir Putin oggi a Mosca. Il legame tra Cina e Russia “è forte come una roccia”, ha detto il primo. La visita di Wang Yi arriva dopo un tour europeo nel quale l’inviato di Xi ha parlato di “cooperazione”, annunciando una specie di piano di pace cinese per la guerra in Ucraina. Proprio negli stessi giorni gli Stati Uniti hanno cominciato a sospettare che Pechino possa cominciare a vendere armi alla Russia. La Cina ha negato, portando avanti la sua posizione che è sempre stata la stessa dall’inizio della guerra: supporto politico a Mosca contro gli Stati Uniti e la Nato, ma nessuno sostegno economico o militare per rispettare le sanzioni. Il problema è che ora Pechino potrebbe temere un tracollo russo e, così, i “sospetti” americani diventano una possibilità da tenere in considerazione.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: U.S. "concerned" China is "considering providing lethal support to Russia," Blinken says, Face The Nation, 19 febbraio 2023; Wang Yi, Emmanuel Macron discuss Ukraine war during meeting in Paris, Wion, 16 febbraio 2023; Wang Yi: China to bring new opportunities to cooperation with Italy, Cgtn, 18 febbraio 2023; China to expand mutually beneficial cooperation with Germany: Wang Yi, Cgtn, 18 febbraio 2023; US Blinken meets China’s Wang Yi after spy balloon & Russia-Ukraine war, Al Jazeera English, 19 febbraio 2023
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2/22/2023 • 9 minutes, 53 seconds
Ep.271: Quello che Putin non ha detto
Vladimir Putin ha fatto il suo discorso alle Camere: un’ora e 45 minuti piuttosto noiosi. Putin oggi ha detto alcune bugie vecchie, già ripetute molte volte, e una sola cosa nuova, quando ha annunciato che la Russia sospende la sua partecipazione al nuovo Start, il trattato sulle armi strategiche offensive. Una sospensione, non un ritiro. Putin ha detto: “Non useremo mai l’arma nucleare per primi”, ma se gli Stati Uniti si “azzarderanno” a fare veri test nucleari (non simulati), i test nucleari li farà anche la Russia. Non ha detto alcune cose che si temevano, per esempio non ha annunciato una nuova mobilitazione o minacciato l’uso dell’atomica. Poi ha fatto un discorso inaspettato sulla Russia multietnica e sulle minoranze che, involontariamente, fa luce su una piccola speranza: Il Daghestan musulmano che da serbatoio illimitato e affidabile per l'esercito russo diventa provincia ribelle.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Putin makes state of the nation address to parliament year after Ukraine war started, canale Yotube The Independent, 21 febbraio 2023
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2/21/2023 • 10 minutes, 13 seconds
Ep.270: Biden a Kyiv è la sintesi di ciò che conta in questa fase della guerra
Oggi Joe Biden è comparso a sorpresa per le strade di Kyiv. Per prima cosa ha portato una corona di fiori sul Muro della memoria, che rappresenta il primo capitolo – nel 2014 – di questa storia: i morti in piazza, quelli al fronte, quelli di una rivoluzione che Putin ha deciso di punire con l’invasione su larga scala di quasi un anno fa. Oggi, Vladimir Putin, più che su una grande offensiva del suo esercito, per vincere punta su un lento logoramento dell'Ucraina e scommette tutto sul fatto che, a un certo punto, gli alleati si stanchino e Kyiv rimanga sola. Per questo la visita di Biden, la prima di un presidente americano in Ucraina negli ultimi 15 anni, vale ben più di un pacchetto di aiuti in armi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter di Jimmy Rushton, 20 febbraio 2023; account Twitter di Leonid Nezvlin, 20 febbraio 2023; account Twitter Euan MacDonald, 20 febbraio 2023; account Twitter The New Voice of Ukraine, 20 febbraio 2023
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2/20/2023 • 10 minutes, 54 seconds
Ep.269: Bing, la nuova AI di Microsoft, è una rimbambita
È la nuova Intelligenza artificiale lanciata da Microsoft. In teoria Bing sarebbe destinata a dominare le nostre ricerche online nel prossimo futuro: ci farà risparmiare tempo perché seleziona i contenuti, li confronta e tirare le somme per noi. Sceglie l’aspirapolvere più conveniente, organizza un itinerario di viaggio, tiene il bilancio familiare. Volendo può anche scrivere le mail di lavoro e le lettere d’amore al posto nostro. C’è solo un problema: Bing, non ce ne voglia, va nel panico un po’ troppo facilmente e soprattutto sembra completamente scema. Se provi a spiegarle che siamo nel 2023, non più nel 2022, si offende, polemizza e tiene il muso. Se si innamora di te poi, è la fine.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Can Bing and OpenAI Challenge Google? Microsoft's Satya Nadella Weighs In (Exclusive), Wall Street Journal, 7 febbraio 2023; A first look at Microsoft’s new Bing, powered by upgraded ChatGPT AI, The Verge, 8 febbraio 2023
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2/17/2023 • 10 minutes, 15 seconds
Ep.268: La prima famiglia trans che sta facendo impazzire l’India
Ziya ha 21 anni e ha compiuto la transizione da maschio a femmina; Zahad ne ha 23 e stava compiendo il percorso inverso, da femmina a maschio. Si sono conosciute tre anni fa e da quando hanno iniziato a frequentarsi sono state entrambe allontanate dalle rispettive famiglie: la famiglia di Ziya è musulmana, quella di Zahad cristiana, per entrambe una relazione così era inaccettabile.
Ziya e Zahad sono andate a convivere e hanno iniziato insieme il percorso clinico di transizione biologica nello Stato dov’era più facile farlo, il Kerala, che ha la legislazione in materia di transessualità tra le più libere al mondo. E ora Ziya e Zahad hanno appena partorito un figlio, o una figlia: Ziya e Zahad hanno detto che lei, o lui, lo deciderà quando vorrà.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: India's top court grants transgender citizens legal status, Arirang News, 14 aprile 2014; Kerala Launched 1st Gender Park in India, Ish News, 14 febbraio 2021
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2/16/2023 • 7 minutes, 35 seconds
Ep.267: La repubblicana Haley vorrebbe mangiarsi Trump
Ieri Nikki Haley ha pubblicato un video di tre minuti e mezzo per dire che vuole fare la presidente degli Stati Uniti d’America. Al momento è la sfidante ufficiale di più alto profilo che Trump dovrà affrontare nelle primarie repubblicane. Nel video ha puntato molto su due cose: che è molto più giovane di Trump ed è donna. E proprio a Trump devono essere fischiate le orecchie. Haley è stata la prima persona di origini indiane a fare parte di un gabinetto presidenziale americano e il presidente era proprio Trump. E prima di candidarsi aveva insistito molto su un tema in particolare: che serve gente nuova, un’altra generazione di politici, che bisogna liberarsi di Joe Biden e “degli altri vecchi già bruciati”. Ed è inevitabile pensare che si riferisse proprio a Trump.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Nikki Haley officially launches 2024 presidential bid, Fox News, 15 febbraio 2023; An “Anger Olympics” Between Trump and the Rest of the 2024 Republican Field, New Yorker, 3 febbraio 2023; Women rule, Politico Podcast, gennaio 2018
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2/15/2023 • 10 minutes, 31 seconds
Ep.266: Palloncini e alieni
Prima è toccato al pallone aerostatico cinese. Poi in rapida successione è stato abbattuto un oggetto in volo in Alaska, uno sopra lo Yukon, nel nord del Canada. Infine, domenica, un oggetto definito “ottogonale” sopra il Lago Huron. Fanno quattro oggetti abbattuti: e tre di questi non sappiamo cosa siano. Joe Biden, che via via ha dato gli ordini per abbatterli tutti, non ha ancora detto niente al riguardo. Solo che il generale Glen VanHerck, comandante del Comando nord degli Stati Uniti ha detto: “Non escludo nulla”. Ed è bastata questa frase per aizzare complotti e teorie sui palloni, oggetti non identificati e - ovviamente - alieni.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: US shoots down another high-altitude object over Alaska, Good Morning America, 11 febbraio 2023; Military shoots down object over Lake Huron, Msnbc, 12 febbraio 2023; Obama says UFO sightings are real, Fox59News, 20 maggio 2021; 'Just disappeared': Veteran combat pilot describes UFO sighting, Cnn, 19 maggio 2019; Pentagon report: UFO sightings increasing, canale YouTube 13NewsNow, 12 gennaio 2022;
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2/14/2023 • 8 minutes, 23 seconds
Ep.265: Continuare all’infinito a fraintendere Zelensky
Fuori dal seggio per votare alle Regionali in Lombardia, a urne aperte, Berlusconi ha detto che con Zelensky non si dovrebbe proprio parlare, perché la situazione in cui siamo è colpa del suo “attacco al Donbas”. L’attacco di Zelensky al Donbas è un’invenzione: se ne parla solo in Italia e in Russia. Zelensky, per anni, è stata la voce della de-escalation con Putin, e gli ucraini glielo rimproverano. Quando era ancora solo un comico, nel 2013, frequentava il programma televisivo del più famoso propagandista di Putin, Vladimir Solovyov. Da presidente, l’ordine dato alle truppe sulla linea di contatto in Donbas era: non reagire, non far arrabbiare Putin, non provocare Putin, non dare pretesti a Putin. Durante gli anni di Zelensky, non c’è mai stato un tentativo militare ucraino di recuperare territori sottratti illegalmente da Mosca. Dire che l’attacco al Donbas di Zelensky è la causa della più grande guerra in Europa dalla Seconda guerra mondiale è una bugia un po’ oscena.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ansa, 12 febbraio 2023; Quando Soloviev festeggiava il Capodanno con Zelensky sulla tv russa, Corriere della Sera, 5 settembre 2022; Ukraine president tells West not to stir 'panic' over Russian troop buildup, Cgtn, 29 gennaio 2022; Berlusconi da Vespa: "Putin voleva sostituire il governo Zelensky con persone perbene”, Rai News, 23 settembre 2022
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2/13/2023 • 10 minutes, 57 seconds
Ep.264: Due manifestanti iraniani ci raccontano cosa hanno vinto e cosa hanno perso
Nelle città iraniane non ci sono grandi manifestazioni da dicembre e, domani, c’è la festa del regime. L’11 febbraio è la festa nazionale della Repubblica islamica. L’anniversario del giorno in cui la rivoluzione ha vinto. La liberazione, parziale, dei manifestanti e dei prigionieri politici è una buona notizia per i singoli e una cattiva notizia per la rivoluzione. La Guida suprema Ali Khamenei ha deciso una mezza amnistia di cui in questi giorni si vedono i primi effetti, perché si sente di nuovo forte. Perché – ora che la tensione è stemperata – se la può permettere. Con la fine, almeno per il momento, delle proteste i manifestanti iraniani fanno i conti con quello che sono riusciti – e che non sono riusciti – a ottenere. Abbiamo parlato con alcuni di loro.
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2/10/2023 • 11 minutes, 55 seconds
Ep.263: La “guerra santa” in Ucraina dell’agente del Kgb diventato patriarca
“Non fate distinzioni tra soldati, vecchie e bambini”. Perché gli ucraini “sono tutti Satana, mentre l’esercito di Putin è l’esercito di Dio”. Questo è l’invito di un prete ortodosso della chiesa di Mosca ai soldati russi che stanno andando al fronte. L’idea di spacciare questa guerra come una “guerra santa” è del patriarca Kirill: in questo momento sta facendo un enorme lavoro psicologico sulle masse di giovani russi per legittimare la mobilitazione di Putin. Kirill non è un patriarca qualsiasi: da tempo si ipotizzava che fosse una spia del Kgb. Adesso un’inchiesta giornalistica ha trovato le prove.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter di Anton Gerashchenko, 8 febbraio 2023
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2/9/2023 • 9 minutes, 5 seconds
Ep.262: L’adolescente a capo di una rivolta anti smartphone
Logan Lane è un’adolescente americana che durante la pandemia ha capito di essere totalmente dipendente dallo smartphone: passava il giorno a scorrere i feed dei social, a perdere ore per capire quale fosse il suo selfie migliore da caricare. E poi a stare in ansia in attesa dei like. Così ha messo lo smartphone in una scatola e ha scoperto alcune cose: che esistono le biblioteche, che è bello guardarsi intorno mentre ci si muove, che è bello annoiarsi, rilassarsi e non addormentarsi dopo aver spento lo smartphone. Dopo la pandemia ha scoperto che anche altri suoi coetanei avevano messo lo smartphone in una scatola. Così Logan Lane e un suo amico hanno messo in piedi una specie di circolo: un gruppetto che hanno chiamato “il club dei luddisti”.
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2/8/2023 • 8 minutes, 45 seconds
Ep.261: Un parto sotto le macerie e gli aiuti impossibili in Siria
Jindires, nord ovest della Siria, durante uno dei terremoti peggiori del secolo. Si sentono delle grida di dolore femminili che vengono da sotto le macerie. Si pensa sia ferita, che una parte del suo corpo sia schiacciata dai pezzi di cemento. Poi si sente un’altra vocina piagnucolante: Non è ferita, sta partorendo. Jindires non è un posto come gli altri: con l’aiuto dei turchi ora è in mano ai ribelli del gruppo Tahrir al-Sham con cui nessuno vuole avere a che fare. In molti posti come questo, dove c’è più bisogno, difficilmente arriveranno aiuti: è un’altra conseguenza della guerra. Difficilmente li darà Erdogan che ora pensa ai morti in casa propria, e non arriveranno certo da Damasco che tiene per sé quelli che riceve da Mosca e Teheran.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter The White Helmets, 7 febbraio 2023; account Twitter Hamdi Rifai, 6 febbraio 2023; account Instagram Al Jazeera, 6 febbraio 2023; account Twitter Al Arabiya, 7 febbraio 2023; account Twitter Chaudhary Parvez, 6 febbraio 2023; Damaged building in Aleppo topples in aftershock, canale YouTube Kprc2, 6 febbraio 2022
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2/7/2023 • 9 minutes, 40 seconds
Ep.260: Il Sud Sudan dopo Papa Francesco
Il Papa in Sud Sudan ha usato parole forti. Ha detto a chi governa il paese che non si può andare a messa la domenica e imbracciare il fucile il lunedì, ha parlato di corruzione, ha detto che non si può dipendere in eterno dagli aiuti stranieri. E ha citato Mosè, come monito. Soprattutto, ha parlato delle (e alle) donne del Sud Sudan. È stata pronunciata moltissime volte la parola “stupro”, piuttosto insolita in una preghiera o in una messa. Qui è una parola che rappresenta un problema enorme. Dalle donne tra il pubblico è partito un applauso e un ululato liberatorio, i politici sono tornati a casa meno soddisfatti.
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2/6/2023 • 13 minutes, 55 seconds
Ep.259: L’ospedale di Rumbek e l’arrivo del Papa
Se l’ospedale di Rumbek chiudesse, in uno dei paesi dove nascono più bambini al mondo, per 500.000 persone e per quattro contee, non ci sarebbe neanche un posto per fare un parto cesareo. Rumbek è in Sud Sudan, dove è appena arrivato Papa Francesco. La sanità sudsudanese è sostenuta completamente dagli occidentali, con un fondo. I soldi li mettono gli inglesi, gli americani, e in maniera minore europei e canadesi. Solo che a un certo punto gli occidentali si sono sentiti in trappola perché hanno capito che il governo non rinuncerà mai a questi fondi, non cercherà mai di farcela da solo. I primi cambiamenti sono arrivati con Trump e con la Brexit: sono arrivati i tagli, ma solo nel 2022 è iniziato il countdown per la chiusura degli ospedali. Quello di Rumbek si è salvato, in parte, grazie a chi ci lavora, come Medici con l’Africa Cuamm.
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2/3/2023 • 11 minutes, 9 seconds
Ep. 258: “Non sparate all’ambulanza”
Yirol è una città con due passioni: le mucche e il wrestling. Si trova nel Lakes state, Sud Sudan. Una zona dove ci sono più kalashnikov che automobili. Qui si assalta anche un’ambulanza per portare a termine l’esecuzione del ferito che è a bordo, e se è necessario per riuscirci anche chi lo sta salvando. L’ambulanza era della Ong italiana Medici con l'Africa Cuamm, uno dei pochi presidi sanitari per gli abitanti di questo Stato. È un posto con enormi problemi di sicurezza, dove il governatore è un militare e sta risolvendo la questione con metodi che hanno indignato le Nazioni Unite: però funzionano, così i suoi cittadini hanno accerchiato il compound per protestare contro l’Onu e difendere il proprio leader.
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2/2/2023 • 14 minutes, 5 seconds
Ep.257: La Casa Bianca di Juba
Nel megacomplesso della Casa Bianca di Juba i ribelli sudsudanesi hanno messo piede per la prima volta nel 2011, con l’indipendenza del paese. Ci hanno trovato dentro scheletri, femori, teschi umani che emergevano dalla sabbia. Erano delle persone che stavano dalla loro parte, la rete dei civili che sosteneva la guerra di liberazione: suore, preti, bambini, commercianti, infermiere, insegnanti. Lì il Sudan, arabo e musulmano, aveva imprigionato, torturato e ucciso donne e uomini del sud, dove la prima religione organizzata è il cristianesimo e si parla inglese, che si era ribellato. Nel 2011 è nato il Sud Sudan, il paese più giovane del mondo, nell’euforia generale — sudsudanese e occidentale. C’erano le premesse per un grande successo, ma è andato tutto storto. E proprio lì, alla Casa Bianca, che doveva custodire la memoria di quello che era stato e non sarebbe mai più dovuto succedere, è iniziata un'altra guerra civile, questa volta tutta interna al Sud Sudan.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Kiir First Speech In Independent South Sudan, Citizen Tv Kenya, 10 luglio 2011; Early morning arrivals at John Garang's mausoleum, Africanews, 9 luglio 2011
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2/1/2023 • 16 minutes, 15 seconds
Ep.256: L’omicidio dell’uomo che ha salvato Kyiv
Denis Kireev, un banchiere quarantenne piuttosto famoso, viene ritrovato su un marciapiede del centro con un foro di proiettile alla base del cranio. Kireev faceva parte della delegazione ucraina che, in Bielorussia, subito dopo l’invasione russa, si incontrava con la delegazione di Mosca per provare a fermare l’invasione. Nei primi giorni di guerra Kyiv era nel panico: nessuno aveva la certezza che la capitale si sarebbe salvata, che i russi non fossero capaci di prenderla. È stato lui, grazie ai suoi contatti tra le persone che contano a Mosca - a permettere all’esercito ucraino di sventare il piano russo per prendere Kyiv. In Ucraina lui è “l’uomo che ha salvato la capitale”. La sua morte aveva portato i sospetti sui russi. Ma Kireev non è stato ucciso dai russi. È stato ammazzato dagli agenti dei servizi segreti ucraini che avrebbero dovuto proteggerlo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Air raid sirens ring out on Kyiv's Maidan Square amid ongoing Russian invasion, Afp, 2 marzo 2022; Heavy traffic in Kyiv after Putin launches Russian military operation, Afp, 24 febbraio 2022
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1/31/2023 • 11 minutes, 35 seconds
Ep.255: A Gerusalemme il sangue è carburante
Khairi Alkam è il nome di un palestinese accoltellato a morte all’uscita dalla moschea da un terrorista israeliano nel 1998. Khairi Alkam è anche il nome del terrorista palestinese di 21 anni che venerdì scorso ha ammazzato sette ebrei all’uscita della sinagoga. Sono nonno e nipote. Ma in questa storia c’è anche un altro protagonista: il ministro alla Sicurezza Nazionale dell’ultra destra Itamar Ben Gvir. Venerdì sulla strada insanguinata del quartiere ortodosso di Gerusalemme c’era il cadavere del giovane Khairi Alkam e c’era Ben Gvir. L’ultima sequenza di violenze e vendette a Gerusalemme e nei territori occupati è la più grave in oltre dieci anni, e non è finita.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Israel/Palestine Intifada, Ap Archive, 21 luglio 2015; account Twitter Neveragainglivepodcast, 27 gennaio 2023; Palestinians killed as Israeli forces raid Jenin refugee camp in West Bank, The Guardian, 26 gennaio 2023; account Twitter Klaiman14, 28 gennaio 2023; Dramatic Footage Shows Gaza Under Attack And Missiles Targeting Israel, Insider News, 13 maggio 2021
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1/30/2023 • 9 minutes, 39 seconds
Ep.254: Il documentario censurato in India (e Elon Musk che si scorda il Free speech)
La BBC ha trasmesso un documentario sull’India. Nella prima puntata racconta il massacro di centinaia di musulmani avvenuto nel 2002 in Gujarat. È una vicenda che in India si conosce ma nell’India di oggi è diventato un tema proibito perché al governo non piace che se ne parli. Perché nel 2002 il Gujarat era governato dall’astro nascente della destra ultra induista, Narendra Modi, che oggi però è il primo ministro. Adesso che è il capo, quando la BBC ha trasmesso la prima puntata del documentario, ha ordinato ai social network di censurare tutto. I social network hanno obbedito, compresa la nuova Twitter di Elon Musk, che ha stravolto regole e policy, ha riabilitato complottisti e esagitati che insultano perché per Musk il Free speech è sacro.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: India: The Modi Question, Bbc, 17 gennaio 2023; Students detained over planned screening of BBC Modi documentary, 26 gennaio 2023
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1/27/2023 • 8 minutes, 55 seconds
Ep.253: La figlia di Kim Jong-un
Si chiama Kim Ju-Ae e in realtà non sappiamo di preciso quanti anni abbia, ma pare sia nata nel 2013. Si dice sia la figlia più amata da Kim Jong-un, il dittatore della Corea del nord. Di recente è comparsa molte volte accanto al leader coreano, in occasioni specifiche: in concomitanza con il lancio di missili balistici o durante incontri con gli ingegneri missilistici del paese. I media locali ne hanno dato grande risalto, le foto hanno fatto il giro del mondo. E i servizi segreti coreani e americani stanno impazzendo per capire perché Kim abbia voluto mostrare a tutti Kim Ju-Ae proprio ora.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: notiziario in coreano di Kbs, 2 gennaio 2023; Kim Jong-un mourns the death of his mentor, Korea Now, 23 maggio 2022; Kim Jong-un watches grandfather's centenary parade, The Telegraph, 15 aprile 2012
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1/26/2023 • 8 minutes, 51 seconds
Ep.252: Silicon Valley addio
“Il mio cuore è sprofondato”, ha scritto Katherine Wong, una dipendente di Google all'ottavo mese di gravidanza. Le mancava solo un mese al congedo di maternità quando ha scoperto di essere stata licenziata. L’ha capito come tutti in Google: ha ricevuto una mail dove c'era scritto che la sua mail aziendale sarebbe stata disattivata. Si tratta di un fenomeno che sta assumendo dimensioni colossali. Anche se investono in AI e Metaverso, la pubblicità online resta il principale introito di molte Big Tech e sta calando rapidamente, così molti dipendenti diventano superflui. Il monopolio della pubblicità online è anche il motivo per cui ieri il governo degli Stati Uniti ha fatto causa a Google. Tra il 2022 e l'inizio del 2023 almeno 200 mila persone sono state licenziate dalle aziende tecnologiche americane, e non è finita.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Justice Department files lawsuit against Google over digital advertising, Msnbc, 24 gennaio 2023; account Twitter RastaSteve9, 24 gennaio 2023
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1/25/2023 • 9 minutes, 48 seconds
Ep.251: Oggi in Perù c’è la “presa di Lima”
Oggi a Lima c’è un’altra grande manifestazione contro il governo. Arriva dopo che nei giorni scorsi la polizia aveva fatto irruzione, e 200 arresti, nel campus dell’Università San Marcos. Da un mese in Perù ci sono scioperi, manifestazioni, scontri. Le richieste di chi protesta sono tre: le dimissioni della nuova presidente Dina Boluarte, elezioni e una nuova Costituzione che tenga conto dei poveri, che sono la maggioranza del paese. Al momento però ci sono solo circa 60 manifestanti ammazzati, 580 feriti e più di 500 arrestati. Nelle aree povere e rurali dove tutto è cominciato le madri dei manifestanti mettono le bare bianche dei figli minorenni in mezzo alle strade invece di seppellirli subito: è un messaggio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Wayka Perù, 21 gennaio 2023; Susel Paredes responde a Tania Ramírez: “Sí, soy caviar y no tengo ninguna vergüenza”, La Republica, 16 gennaio 2023; Scenes from Violent Clashes with Police in Peru, Bloomberg, 23 gennaio 2023; account Twitter Juan Carlos Sanchez, 19 gennaio 2023; Los discursos de Dina Boluarte: entre el cuestionamiento y el pedido por la paz, Panorama, 23 gennaio 2023
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1/24/2023 • 8 minutes, 48 seconds
Ep.250: Felini, meme e graffiti. La guerra vista da Berlino
Sui muri di Berlino c’è una battaglia tra i graffitari che contestano il sostegno all’Ucraina e quelli secondo cui non è sufficiente. Online è pieno di meme contro il cancelliere Olaf Scholz, in piazza ci sono i sit-in e i canti: “Liberate i leopardi!” (riferiti ai carri armati tedeschi Leopard 2 che chiede Kyiv).
Ma il “no” all’invio di Leopard pronunciato dal ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius a Ramstein è solo provvisorio. Soprattutto, su quale sia la reale posizione di Berlino rispetto alla guerra in Ucraina si sta facendo molta confusione.
The Sun, 21 gennaio 2023; Crux, 21 gennaio 2023; Oneindia News, 28 settembre 2023
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1/23/2023 • 11 minutes, 18 seconds
Ep.249: Una buona notizia dall’Etiopia
La guerra in Etiopia è finita e la pace vale 42 milioni di dollari. La guerra era iniziata a novembre 2020, due anni fa, con un attacco del Fronte di liberazione della regione del Tigray a una caserma etiope. Il presidente dell’Etiopia è Abiy Ahmed: nel 2019 aveva vinto il Nobel per la pace, ma di fronte all’attacco tigrino decide di fare la guerra. Due anni dopo, il conflitto che ha portato centinaia di migliaia di morti si conclude formalmente a Pretoria, in Sudafrica. Ma solo il 13 gennaio si può dichiarare davvero finita la guerra. E, sorpresa, c’è lo zampino della Ue. Bruxelles per assicurare la fine delle ostilità ha messo sul piatto 32 milioni per migliorare la produttività agricola del Tigray e 10 milioni per progetti sulla rete elettrica nelle aree colpite dalla guerra e non solo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Éthiopie: visite conjointe des MAE française et allemande, Tv5Monde, 13 gennaio 2023; Ethiopian PM Abiy Ahmed claims war gains, urges TPLF rebels to ‘surrender’ , Wion, 1 dicembre 2021; French, German ministers hail Ethiopia peace deal, Africa News, 13 gennaio 2023; Final 10000 m women barcelona 1992 Elena meyer et derartu Tulu, canale YouTube Hamza 20, 4 maggio 2020
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1/20/2023 • 8 minutes, 29 seconds
Ep.248: Jacinda Ardern non ha più voglia di essere la premier, e un’icona
Jacinda Ardern si è dimessa. Ha detto che per fare il capo di un governo serve “il serbatoio pieno”, ma anche dei litri di riserva per le sfide inaspettate. E ha detto che il suo serbatoio non è pieno. Jacinda Arden è stata la prima donna di sinistra della sua generazione a vincere le elezioni e conquistare il potere, nel paese che – per primo al mondo – ha riconosciuto alle donne il diritto di votare nel 1893. È stata la seconda donna leader della storia a governare incinta. Le sue dimissioni arrivano senza che sia successo assolutamente niente. Non c’è stato uno scandalo, una polemica, un errore imperdonabile o un calo di consenso irrecuperabile. È un’ammissione umanissima e impolitica.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Jacinda Ardern resigns as prime minister of New Zealand in shock announcement, The Guardian, 19 gennaio 2023; The many times Jacinda Ardern has faced sexist questions from reporters, The Guardian, 30 novembre 2022; Christchurch mosque shootings: 19 minutes of terror, Sky News, 24 agosto 2020; How New Zealand reacted to the Christchurch mosque attacks, Nz Herald, 22 marzo 2019
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1/19/2023 • 9 minutes, 17 seconds
Ep.247: Un elicottero contro un asilo a Kyiv e tutte le morti indirette di una guerra
Stamattina un elicottero militare ucraino si è schiantato contro un asilo a Kyiv: sono morte almeno 15 persone, tra cui il ministro dell'Interno Denis Monastyrsky. Tra le vittime ci sono anche i tre bambini e altri alti funzionari del ministero. Non si sa ancora cosa sia successo, quali siano le cause dello schianto. Per il momento, non c’è nessun segno che faccia pensare che l'elicottero sia stata abbattuto da dei missili russi. È stato un incidente. Ma le tragedie incidentali durante una guerra si moltiplicano. Perché la prudenza è un lusso da gente che vive in pace. Altre morti di cui è indirettamente responsabile Mosca, da quando ha aggredito l’Ucraina 11 mesi fa.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ukraine helicopter crash: At least 14 killed in kindergarten incident in Brovary, Kyiv, The Telegraph, 18 gennaio 2023; Aftermath of helicopter crash outside Kyiv which killed 16, Afp, 18 gennaio 2023; account Twitter Jos Quinten, 18 gennaio 2023
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1/18/2023 • 8 minutes, 36 seconds
Ep.246: C’era una volta la Cina di Jack Ma
Jack Ma che canta, che imita Michael Jackson, che si fa intervistare da Obama, che racconta di essersi ispirato a Forrest Gump, che fonda Alibaba, che diventa un miliardario apprezzato dal Partito comunista: quel Jack Ma, e quella Cina, non esistono più. Ant Financial, il braccio fintech di Alibaba, ha comunicato che Jack Ma ha rinunciato al controllo del gruppo. Dopo che la quotazione della sua azienda era stata bloccata dal partito comunista, dopo le multe inflitte ad Alibaba, Jack Ma sembra essersi arreso, per salvare la sua società. E con questa resa, più o meno imposta, finisce anche la sua epoca: quella delle piattaforme gradite al Partito, quella dell’imprenditore che dopo tante porte in faccia, era riuscito a costruire un impero.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Apsara 2017 | Unchained Melody sing by Jack Ma, Alibaba Cloud, 13 ottobre 2017; Alibaba Founder Jack Ma: 'Harvard Rejected Me 10 Times’, World economic forum, 25 giugno 2016; Alibaba CEO Jack Ma on 'Ecosystems' and 'Forrest Gump’, NbcNews, 19 settembre 2014
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1/17/2023 • 8 minutes, 59 seconds
Ep.245: Perché fare un processo per i crimini di guerra in Ucraina è complicato
Questo fine settimana un bomba russa ha sfondato un grattacielo ucraino a Dnipro. Ci sono almeno quaranta morti, intere famiglie sparite tutte insieme nei 72 appartamenti distrutti. Quello di Dnipro potrebbe essere un crimine di guerra. Solo che punire i crimini di guerra è complicato ma a volte succede: nel 2020 è accaduto nel caso di un ex comandante di un gruppo di ribelli in Liberia, in Africa. È successo anche nel 2022, in Germania, con la condanna all’ergastolo di un colonnello siriano dei servizi segreti di Assad. Sia Zelensky, sia l’Ue hanno chiesto un tribunale speciale per i crimini di guerra in Ucraina. Solo che sia la Corte permanente dell’Aja che tutti i Tribunali speciali ad hoc che sono stati fatti nella storia hanno sempre funzionato solo con un mandato del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Dove però c’è anche la Russia che, ha potere di veto dentro quel Consiglio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Igor Susko, 14 gennaio 2023; German court finds former Syrian colonel guilty of war crimes, Global News, 17 gennaio 2022; President Zelensky Request for Special War Crimes Tribunal, canale Youtube Todd Shobe, 15 luglio 2022
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1/16/2023 • 12 minutes, 15 seconds
Ep.244: La prima quasi-conquista russa dopo molto tempo
Soledar è un villaggio a venti minuti di auto da Bakhmut che ormai non esiste più. Non tutti i modi per condurre una guerra fanno lo stesso numero di vittime: quello che si vede a Bakhmut e Soledar è il modo per farne di più. La 46esima brigata dell'aviazione ucraina racconta le lotte nel ghiaccio, con i pugnali, attraverso le parole di un suo soldato, Dmitryi, che di secondo lavoro faceva l'attore di teatro. La battaglia assomiglia a un suicidio di massa perché il corpo a corpo è un metodo di combattimento primitivo che implica una carneficina di tutti. Dei russi che l’hanno imposto e di chi si difende. Prendere Soledar per Mosca significa prendere Bakhmut. Stringendola nella morsa di un accerchiamento quasi completo, da cui gli ucraini a un certo punto si sottrarranno.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Denes Torteli, 13 gennaio 2023; account Twitter Thomas Van Linge, 10 gennaio 2023; account Twitter Roman Sheremeta, 10 gennaio 2023
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1/13/2023 • 8 minutes, 10 seconds
Ep.243: La guerra alla droga in Messico è finita (male)
Stanotte i narcos hanno pubblicato un video con due giovani giornalisti che hanno rapito in catene: il timore è che le autorità non si muoveranno. La guerra alla droga in Messico è finita perché aveva fallito: ha fatto un mucchio di morti ma non ha fermato il narcotraffico. L’aveva cominciata George W. Bush nel 2007 con l’intesa di Merida, praticamente tutto a carico degli Stati Uniti: armi, sistemi di sorveglianza, uomini. Risultato: non ha funzionato. Allora arriva un’altra operazione: “Fast and furious”, il colpo di grazia. Un programma segreto finito malissimo. Ma se la guerra alla droga è andata male, l’inazione di AMLO (Andrés Manuel López Obrador), il presidente messicano che aveva fatto la campagna elettorale promettendo “abbracci e non proiettili”, non va meglio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Tyler Mattiace, 11 gennaio 2023; Blindati, fucili al cielo e una mitragliatrice antiaerea. L’esercito dei narcotrafficanti omaggia il suo capo – Il video, Open, 21 luglio 2020; account Twitter Narco_Polo420, 5 gennaio 2023; Bush meeting Mexico's President Calderon, Ap Archive, 21 luglio 2015; account Twitter havoc619D, 2 gennaio 2023; AMLO habló de la captura de Ovidio Guzmán el pasado diciembre, Milenio; account Twitter jmscaronte, 5 gennaio 2023; account Twitter Investmenthulk, 6 gennaio 2023
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1/12/2023 • 10 minutes, 26 seconds
Ep.242: “Harry & Haqqani”. Il Principe parla di Afghanistan e fa un casino
Dopo molte anticipazioni “Spare”, il libro del Principe Harry, è uscito. Ha fatto arrabbiare un po’ tutti: famiglia reale e stampa britannica. Ma non solo, Harry è stato un soldato dell’esercito del Regno Unito e ha combattuto in Afghanistan. La parte dedicata a questo tema dell’autobiografia ha indignato i veterani suoi ex compagni e superiori. Soprattutto ha fatto arrabbiare i talebani. Ad Harry ha risposto Anas Haqqani, parente stretto di Sirajuddin Haqqani, l’attuale ministro dell’Interno dell’Afghanistan che è anche il capo di un gruppo terrorista pericoloso ed è molto amico di Al Qaida come lo era di Osama bin Laden. I militari britannici adesso dicono che Harry si è messo in pericolo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Royal Family, Harry: «Non so se andrò all’incoronazione di mio padre», Corriere della Sera, 5 gennaio 2023; Harry: «Reazione orribile della Famiglia Reale quando morì Elisabetta II», Corriere della Sera, 9 gennaio 2023; U S Special Forces Combat Footage in Afghanistan Helmet Cam Live Action, canale YouTube War Info, 23 giugno 2018; Haqqani: Kabul Will Not Submit to Intl Calls To Oppose Islamic Sharia, Tolo News, 7 agosto 2022; Sirajuddin Haqqani shows face for the first time, Ariana News, 5 marzo 2022
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1/11/2023 • 9 minutes, 36 seconds
Ep.241: Biden in Messico. Il figlio del Chapo è un regalo per lui, che però più che ai narcos pensa ai migranti
Il presidente americano è in Messico, è atterrato ieri per il Meeting annuale dei leader dell’America del nord. In regalo il presidente messicano Amlo gli ha fatto trovare il figlio di El Chapo, Ovidio Guzmán-López, soprannominato“El raton”, “Il topo”. Da quando avevano arrestato il padre, era lui a gestire una costola della holding messicana del nacrotraffico. El raton era un super ricercato dalle agenzie degli Stati Uniti con una taglia milionaria sulla testa: è un regalo per Biden, o forse Amlo si aspetta che sia l’inizio di uno scambio di doni. Ma prima di arrivare in Messico, Biden ha visitato il confine sud. La sua priorità in questo momento infatti non è il traffico di droga, sono i migranti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Danielrubrick, 5 gennaio 2023; account Twitter Agcast, 6 gennaio 2023; account Twitter Reportes Nicas!, 6 gennaio 2023; Arrest of El Chapo’s son sparks violence in Mexican city of Culiacán, Abc7, 6 gennaio 2023; AMLO sobre la captura de Ovidio Guzmán "se actuó de manera responsable para evitar víctimas”, Milenio, 6 gennaio 2023; Biden will visit U.S.-Mexico border in El Paso, Wfaa, 6 gennaio 2023
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1/10/2023 • 9 minutes, 12 seconds
Ep.240: Il prevedibilissimo assalto al Congresso in Brasile
Ieri migliaia di sostenitori di Jair Bolsonaro sono entrati nel palazzo del Congresso. A Palacio do Planalto, il palazzo presidenziale, e dentro la Sede della corte suprema elettorale. Lì dentro hanno rotto molte cose e ne hanno rubate altre. Quello che è successo a Brasilia assomiglia più a un gigantesco e osceno atto vandalico di massa contro le regole della democrazia per crearsi una selfie opportunity alle spalle… che a un golpe. Il problema infatti è soprattutto un altro: era prevedibilissimo – ma non è stato evitato.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram vdnews, 9 gennaio 2023; account Twitter di Roberto Valencia, 8 gennaio 2023; account Twitter Marco Fattorini, 8 gennaio 2023; Bbc Brasil, 8 gennaio 2023; account Twitter Popular Front, 9 gennaio 2022; account Twitter Ron Filipkwoski, 23 novembre 2022
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1/9/2023 • 10 minutes
Ep.239: Una bambina cinese e una riapertura horror
L’8 gennaio, domenica, la Cina riapre i confini. L'inversione di marcia di Xi Jinping è arrivata all’improvviso, a sorpresa, senza che nessuno se lo aspettasse. Senza dare alcuna spiegazione e senza adeguata preparazione. Ad esempio senza scorte di medicinali e di vaccini efficaci e il rischio di milioni di morti. La riapertura cinese sarà anche il fatto più importante per l’economia globale nel 2023. Una Cina riaperta consumerà di più e questo potrebbe dire aumento dell’inflazione. E avrà più bisogno di risorse: la Cina che apre e cresce significa un grande comeptitor che proverà ad accaparrarsi gas sul mercato, togliendone ad altri e facendo aumentare il suo prezzo.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: China's rural medical system ready for COVID surge from festival trips, CGTN, 2 gennaio 2023; Full text: Chinese President Xi Jinping's 2022 New Year address, CGTN, 31 dicembre 2022
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1/6/2023 • 8 minutes, 27 seconds
Ep.238: La maestra di Kabul
Sediqa ha 28 anni e 10 anni fa ha cominciato a insegnare. C’era la guerra e in classe aveva solo tre bambini, una femmina e due maschi. A settembre di quest’anno, mentre Sadiqa parlava con i suoi colleghi a scuola, hanno bussato i talebani: erano lì per avvisare che le cose stavano per cambiare. Che presto alle ragazze non sarebbe stato permesso di studiare nemmeno alla prima elementare. Due mesi dopo, lo scorso 21 dicembre, c’è stata una riunione a Kabul: anche alle bambine tra i 5 e i 10 anni sarebbe stato vietato studiare. Significa la chiusura delle classi delle elementari come quella dove insegna Sediqa e che il divieto allo studio è diventato totale, ora riguarda le afghane di ogni età.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Nasimi Shabnan, 24 dicembre 2022; account Twitter Ramita Navai, 21 dicembre 2022; account Twitter Emily Schrader, 22 dicembre 2022; account Twitter Noorena Shams, 21 dicembre 2022
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1/5/2023 • 9 minutes, 3 seconds
Ep.237: La legalizzazione della marijuana ha reso poco redditizio coltivarla
Josh Keats è un imprenditore, produce marijuana nel nord della California, il più grande mercato per la cannabis negli Stati Uniti. Nel 2022 gli stati dove la cannabis è legale sono raddoppiati: un po’ tutti hanno provato a buttarsi in questo mercato e c’è stato un boom di offerta, si è creata una specie di bolla. Questo allargamento ha fatto crollare i prezzi e la “corsa verde”, che perfino in pandemia sembrava volare, si è fermata. Josh Keats ha dovuto licenziare i dipendenti e mettersi lui a guidare il trattore, perché – come tanti – non riesce più a sostenere i costi d’impresa.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: 4X Fendt tractor, canale YouTube Gabri982, 7 giugno 2019; How marijuana could be legalized, Washington Post, 1 novembre 2022; Inside Oklahoma’s Booming Marijuana Industry, Nbc News, 9 febbraio 2022
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1/4/2023 • 9 minutes, 31 seconds
Ep.236: La moglie segreta del generale Soleimani e i manifestanti iraniani
In tutte le analisi di fine anno fatte dai think tank che si occupano di sicurezza internazionale: l’Iran è sul podio delle possibili aree di guerra nel 2023. Oggi è il terzo anniversario della morte del generale Qasem Soleimani. Ogni anno, il periodo delle celebrazioni per Soleimani coincide con quello delle minacce agli Stati Uniti e Israele. Ma quest’anno si in inseriscono in un contesto più scivoloso: in Israele c’è il governo più a destra della storia e l’Iran è più isolato che mai, significa che l’opzione diplomatica perde quota e la prende quella militare. Il motivo dell’isolamento internazionale sono i droni venduti alla Russia e le proteste nel paese. Anche stanotte, a Mashhad, un manifestante ha appeso a un ponte un cartello con scritto: “Celebriamo l’anniversario di te che diventi kotlet!”. Kotlet significa “polpetta”, i manifestanti hanno soprannominato Soleimani così.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Natsecjeff, 3 gennaio 2023; Inside the killing of Imad Mughniyah, Washington Post, 1 febbraio 2015; The Words of a Martyr's Daughter, Shia Tv, 29 novembre 2016
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1/3/2023 • 9 minutes, 45 seconds
Ep.235: Ucraina 2023
A Kyiv il capodanno è passato tra le bombe russe. Su uno dei droni lanciati da Mosca contro l’Ucraina i russi avevano scritto sopra “buon anno”. A Mosca il capodanno è passato con un grande spettacolo trasmesso dalla prima rete del paese: ballerini in abiti tradizionali sul palco e, in prima fila tra il pubblico, generali in divisa mischiati ai vip che cantano tutti insieme. Siamo quasi a un anno di guerra ma che questa guerra si fermi dopo un anno non è probabile. Che si concluda con la vittoria totale di una parte sull’altra neanche. Nessuno dei due paesi ha esaurito le risorse e le alleanze, e nessuno dei due eserciti è prossimo al collasso: gli ucraini sono in vantaggio, i russi si riorganizzano schierando gli uomini mobilitati a settembre. Ecco cosa possiamo aspettarci nel 2023.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Kyiv hit by Russian missiles on New Year's Eve, The Guardian, 31 dicembre 2022; account Twitter Nick Butler, 1 gennaio 2023; account Twitter Middle East Update, 24 dicembre 2022; account Twitter (((Tendar))), 27 dicembre 2022; account Twitter Defence Intelligence of Ukraine, 14 maggio 2022
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1/2/2023 • 14 minutes, 15 seconds
Ep.234: Il "Trump nero" di Soweto
Nhlanhla detto “Lux” è un millennial, ha 35 anni ma ne dimostra meno. Si veste sempre con stivali scuri da militare, cappellino, giubbotto antiproiettile e porta sempre con sé una pistola. Il suo soprannome è il “Trump sudafricano” o il “Trump nero”. Ma Lux, è molto di più: ha fondato un suo movimento che di solito attacca gli immigrati perché secondo Lux vendono droga. Per questo è già stato arrestato, anche se Lux sostiene di non essere affatto xenofobo e di non essere un criminale: dice che in realtà lui sta combattendo per i diritti di chi un giorno sarà adulto: per i giovani.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Toyi Toyi Dance, canale YouTube Darwin Wong, 12 gennaio 2016; South Africa: Nhlanhla Lux Mohlauli, the controversial anti-migrant crusader, Africanews, 29 aprile 2022; Operation Dudula leader briefs his supporters after being released on bail, SABC News, 28 marzo 2022; Nhlanhla Lux: 23 March 2022, SABC News, 23 marzo 2022
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12/30/2022 • 7 minutes, 35 seconds
Ep.233: Il pasdaran iraniano in una faida tra motociclisti
Ramin è nato nel 1988 in Nordreno-Vesftalia, nell’ovest della Germania, da una coppia di immigrati iraniani. Ramin ha trovato la sua strada nei Bandidos, un gruppo di motociclisti. Ma non sono dei normali patiti di moto, sono dei “rocker”, un’autentica organizzazione criminale come altre analoghe in Germania. Ramin è anche un altra cosa – una spia dei pasdaran, i Guardiani della rivoluzione iraniana. E, per conto loro, ha commesso delle azioni violente in Europa o, almeno, è accusato di averlo fatto.
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12/29/2022 • 6 minutes, 11 seconds
Ep.232: Young Thug e i rapper arrestati perché cantano di uccidere
Atlanta, maggio 2022. La polizia arresta uno dei rapper più famosi negli Stati Uniti: Young Thug. Due volte in vetta alla classifica Billboard, vincitore di svariati Grammy: è sospettato di fare parte di una gang criminale. Con lui vengono arrestati altri rapper e una serie di personaggi che gravitano attorno o fanno parte di quel mondo, ad esempio i loro manager. E nel processo l’accusa tira fuori i testi delle loro canzoni in cui – com’è un po’ la prassi – ci sono dentro un sacco di minacce e racconti di episodi violenti compresi degli omicidi. E li usa come prove contro i rapper.
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12/28/2022 • 7 minutes, 6 seconds
Ep.231: Il Cile (e la sinistra) di Gabriel Boric
Il presidente del Cile Gabriel Boric ha vinto il ballottaggio contro un candidato di estrema destra con il programma più vicino a quello del generale Pinochet che si fosse mai visto nel Cile democratico. Boric era il candidato con il programma più di sinistra da quando il golpe militare contro Salvador Allende aveva messo fine al socialismo cileno.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Waitt Expedition to Juan Fernández Islands, Chile- w/National Geographic's Pristine Seas, canale YouTube Waitt Foundation, 9 marzo 2018; El pueblo unido jamas será vencido, canale YouTube Intillimani, 14 dicembre 2019; Cile, Boric batte l'ultra-destra e diventa presidente. Festa per le strade al canto 'El pueblo unido, Il Sole 24 ore, 20 dicembre 2021; Cile, Boric: "Non possiamo mai piu' avere un presidente in guerra col suo popolo”, Il Sole 24 ore, 20 dicembre 2021; Chileans Reject Left-Leaning Constitution, New York Times, 5 settembre 2022
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12/27/2022 • 10 minutes
Ep.230: Il bunker americano
Wesley Morgan è un uomo d'affari specializzato in liquori ed ex parlamentare dei Repubblicani. Seguace di QAnon, si era fatto costruire un bunker sotto la sua casa dopo l’elezione di Obama: temeva la guerra civile per colpa del nuovo presidente. Poi una notte un uomo è entrato in una casa nel Kentucky e ha sua figlia di 32 anni. Dopo qualche giorno l’assassino è stato trovato e arrestato: un ex soldato di 23 anni “con problemi psichiatrici”. Ma Morgan non si fida. Quei “problemi psichiatrici” secondo lui sono una scusa, una montatura. Per l’ex parlamentare del Kentucky, quell’uomo è entrato in casa sua per un altro scopo, per impossessarsi di una cosa sua, la sua ossessione: cioè il suo bunker.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: ‘He shot me three times.’ Former KY lawmaker gives details on fatal shooting at his home, Lexington Herald Leader, 28 febbraio 2022
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12/26/2022 • 8 minutes, 28 seconds
Ep. 229: Il passato misterioso del nuovo sindaco di Taipei
Chiang Wan-an, 43 anni ed è il nuovo sindaco di Taipei, a Taiwan. La sua vittoria è stata l'emblema della vittoria alle elezioni locali del Kuomintang: il partito nazionalista considerato più vicino a Pechino. E della sconfitta del partito democratico progressista che governa l’isola. Chiang è il sindaco più giovane nella storia della città e ha detto che la sua è “una vittoria della luce sull'oscurità e del bene sul male”. Chiang è giovane e molto spesso quando ai suoi ammiratori viene chiesto di descriverlo in poche parole, ci mettono dentro questa: “sexy”. E soprattutto, ha un nome impegnativo: è il pro nipote di Chang Kai Shek, leader dei nazionalisti che dopo la vittoria di Mao e del comunismo in Cina, fuggirono e si stabilirono a Taiwan. Ma non tutti sono convinti di questa parentela.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Vittoria elettorale, ZhongShi Tv, 25 novembre 2022; Generalissimo Chiang Kai-Shek and Madame Chiang Kai-Shek attend the 25th anniversary celebration, British Paté, 21 dicembre 2020; Chiang Kai-shek's victory speech in 1945, canale YouTube Marcus Ho, 10 giugno 2013; Taipei Mayor Candidates Face Off in Live TV Debate, Taiwan Plus News, 5 novembre 2022
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12/23/2022 • 8 minutes, 18 seconds
Ep. 228: Le ex spie che lavorano a Google e Facebook
Le Forze armate israeliane hanno una sezione famosa che si chiama Unità 8200. Quelli che ci lavorano si occupano di sorveglianza e, a volte, della raccolta di materiali compromettenti su qualcuno, da usare poi per boicottare questo qualcuno. Dal 2020 la sorveglianza digitale della popolazione palestinese in Cisgiodania è cresciuta moltissimo: i droni e le telecamere intelligenti spiano e raccolgono immagini a strascico. Tutti questi occhi sono collegati a un grande database che si chiama Blue Wolf – lupo azzurro. I soldati israeliani questo sistema lo chiamano “Il (vero) Facebook dei palestinesi”. E un bel po’ di quelli che hanno lavorato per l'Unità 8200 alla fine sono davvero andato a lavorare per Facebook. Come per Amazon e Microsoft e, soprattutto, per Google.
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12/22/2022 • 7 minutes, 21 seconds
Ep. 227: Due signore in lotta per il Bangladesh
Da più di trent’anni il Bangladesh è spaccato in due campi, e a capo di ognuno c’è una “begum”, che in bengalese significa più o meno “una signora altolocata”. Una è la premier, Sheikh Hasina, che ha 75 anni ed è sposata con un fisico nucleare. L’altra è la sua rivale di sempre, Khaleda Zia, che ha 77 anni.
In Bangladesh le chiamano le “battling begums”: le signore in lotta. Loro due si odiano e, anche se il destino del Bangladesh dipende da loro, praticamente non si parlano.
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12/21/2022 • 7 minutes, 22 seconds
Ep. 226: Trump e Kanye West si leccano le ferite a vicenda
Di recente Kanye West e Trump hanno deciso di organizzare una cena per rivedersi di persona. La sede scelta è la casa di Trump a Mar a Lago, in Florida. Quella della perquisizione senza precedenti dell’Fbi. Solo che Kanye West a Mar a Lago non c'è andato da solo. E questa cena è arrivata in un momento particolare: una settimana dopo il giorno in cui Trump ha annunciato che si ricandida alle elezioni presidenziali del 2024. L’annuncio meno riuscito della storia della comunicazione trumpiana: così adesso molti pensano a puntare su altri astri nascenti del populismo di destra.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Kanye West speaks out about Trump's dinner with Holocaust denier, Cnn, 22 novembre 2022; account Twitter Sh0wtime8d7, 24 agosto 2018; Donald Trump announces he's running for U.S. president: Full speech, CtNews, 16 novembre 2022; This is the moment, canale Youtube Glenn Youngkin, 7 novembre 2022
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12/20/2022 • 9 minutes, 53 seconds
Ep. 225 In Perù c’è una protesta pericolosa
Stamattina ad Ayacucho, sulle montagne del Perù, c’è stato il funerale di Rojas e Ramos, di 22 e 15 anni. Erano due sostenitori del presidente Pedro Castillo. Quello che la settimana scorsa, in un giorno ha fatto colazione da presidente, ha pranzato da golpista e ha cenato da carcerato. Da giorni in Perù ci sono proteste e scontri tra manifestanti e polizia. Bilancio attuale: almeno venticinque morti e centinaia di feriti. Dopo l’arresto di Castillo, un ex insegnante e il primo povero a diventare presidente del paese, è diventata presidente la sua vice. È la prima donna presidente del Perù e dovrà navigare in acque piuttosto incerte fino a quando riuscirà ad approvare una legge che permetta nuove elezioni. Se non succede qualcosa di imprevedibile prima.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: 28 de julio | Mensaje a la Nación del presidente Pedro Castillo, canale Youtube della Presidenza del Perù, 29 luglio 2021; account Instagram PopularFront, 14 dicembre 2022; Peru protests: Police clash with demonstrators in Lima amid calls for fresh election, Global News, 16 dicembre 2022; Dina Boluarte toma juramento como presidenta de la República, Latinas Noticias, 7 dicembre 2022
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12/19/2022 • 10 minutes, 33 seconds
Ep. 224 Elon Musk fa sparire i giornalisti da Twitter
Ryan Mac, è un giornalista che si occupa di piattaforme e tecnologia per il New York Times. Anche Donie O’Sullivan si occupa di queste cose ma per la Cnn. Come Steve Herman per Voice of America. Questi e altri giornalisti hanno alcune cose in comune: stanotte su Twitter sono spariti i loro account. Nessuno di loro ha ricevuto un preavviso o una spiegazione. Non hanno capito cosa fosse successo, ma hanno notato un fatto piuttosto evidente: quello che avevano in comune tutti i censurati, è che sono giornalisti che si occupano di Twitter e di Elon Musk, che ora ha un nuovo soprannome: “Twictator”. Il dittatore di Twitter, ma forse è più corretta la traduzione: il Twitter-dittatore.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: CNN's Donie O'Sullivan explains why Musk banned him from Twitter, Cnn, 16 dicembre 2022; Elon Musk threatens legal action against student tracking his jet, NewsNation, 16 dicembre 2022
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12/16/2022 • 9 minutes, 31 seconds
Ep.223: Una coppia e il più grande scandalo dell’Ue
Il Qatargate, che ormai è soprattutto un Maroccogate, è il più grande scandalo che abbia mai colpito il Parlamento europeo. Al centro c’è una coppia, Francesco Giorgi e Eva Kaili. Lui trentenne lei quarantenne. Bellissimi e provvisoriamente ricchissimi, almeno fino al sequestro di centinaia di migliaia di euro in contanti che la magistratura belga ha trovato in casa loro. Ora sono entrambi in carcere. Giorgi è stato anche assistente del parlamentare Andrea Cozzolino, del Pd. Cozzolino era il presidente della delegazione per le relazioni con il Nordafrica e faceva parte delle commissioni parlamentari miste Unione europea-Marocco. E i primi ad essere intercettati e poi sedotti e assoldati dalle spie marocchine sarebbero stati Francesco Giorgi e Antonio Panzieri, ex parlamentare europeo ed ex sindacalista della Cgil.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Qatargate : les valises de cash...à Bruxelles, C dans l’air, 14 dicembre 2022; Schmiergeld-Griechin Kaili redet sich raus | EU-Korruptions-Skandal, Bild, 15 dicembre 2022; Qatargate, primi interrogatori. Panzieri e Giorgi in carcere, TG2000, 14 dicembre 2022
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12/15/2022 • 9 minutes, 53 seconds
Ep. 222: Il muro del Marocco sul posto più inospitale del mondo
Il campo di Rabuni si trova nel deserto dell'Hammada, un’area geografica in testa alle classifiche delle più inospitali del pianeta: le temperature oscillano tra i + 55° e i -5°. E ogni tanto, si aggiungono le tempeste di sabbia.Qui, ci vivono 200.000 persone, sono tutti rifugiati e rischiano di morire di fame. Sono i rifugiati saharawi che dalla metà degli anni ’70 sono scappati dalla guerra tra la Mauritania e il Marocco, e la Repubblica Araba Democratica del Saharawi. E dal 2020 la guerra tra il Marocco e la Repubblica Araba Saharawi è ricominciata: la chiamano “guerra a bassa intensità” e si svolge lungo il muro di 2.720 chilometri che divide il Sahara occupato dal Marocco dai territori liberati.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: La Media Luna Roja Saharaui, canale YouTube Pablo Muruaga, 27 marzo 2012
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12/14/2022 • 6 minutes, 52 seconds
Ep. 221: Le esecuzioni a sorpresa in Iran e le crepe che diventano voragini
Quando la condanna a morte viene convalidata dalla Corte Suprema in Iran si finisce impiccati a una gru di quelle che si usano nei cantieri edili. Il problema è che nessuno ti avvisa quando succede. Nessuno ti dice in anticipo la data in cui quei giudici emetteranno il verdetto. Così è stato per Majid Reza, 23 anni, giustiziato a Mashhad, la città della guida suprema Ali Khamenei e del presidente Ebrahim Raisi. È stato condannato perché avrebbe ucciso due basiji, quelli della milizia dei pasdaran specializzata in repressione. C’è anche un video dove si vedono i giustizieri con il volto coperto: non è un’immagine comune in Iran. Come non lo sono le condanne alle sentenze espresse da imam e ayatollah nelle moschee.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Gangsta Rap Iranien, canale YouTube Arya Gohari, 18 dicembre 2019; account Instagram Bbc Persian, 12 dicembre 2022
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12/13/2022 • 8 minutes, 16 seconds
Ep.220: Il Qatargate nel Parlamento europeo
Per la magistratura belga è uno dei più grandi casi che siano passati per le sue mani in tempi recenti e uno dei peggiori scandali che abbiano mai riguardato le istituzioni dell’Unione: è l’indagine sui soldi e i regali che il Qatar e il Marocco avrebbe spedito ad europarlamentari per far parlare bene di sé e per ricevere favori anche molto più pratici. Ieri quattro persone sono state incriminate per “associazione criminale, riciclaggio di denaro sporco e corruzione”. Tra gli arrestati c’è anche Eva Kaili, che è stata sospesa dal ruolo di vicepresidente del Parlamento europeo. Quella belga è un’inchiesta che parte da parte da un italiano, l’ex sindacalista della Cgil ed ex europarlamentare Antonio Panzeri. Sarebbe stato lui il primo a essere stato avvicinato dai qatarioti, il primo ad aver accettato i soldi e ad avere cominciato a lavorare per loro: contattando poi tutti gli altri.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Qatar, quando Eva Kaili diceva: “È all'avanguardia nei diritti dei lavoratori”, Quotidiano nazionale, 10 dicembre 2022; Diritti umani nella penisola arabica: la conferenza stampa dell'on Antonio Panzeri con Hatice CENGIZ, canale YouTube Lanfranco Palazzolo, 10 dicembre 2022
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12/12/2022 • 10 minutes, 6 seconds
Ep. 219 L'auto-proclamata Regina del Canada
Romana Didulo è una signora di origini asiatiche con i capelli cortissimi, indossa spesso la camicia abbottonata con la cravatta, ma senza giacca. Le piacciono le armi e si fa chiamare Sua altezza reale, perché si è autoproclamata “Regina del Canada”. Lei è una seguace della setta di complottisti più famosa dell’epoca contemporanea: Qanon. Ed è stata capace di creare una rete di “adepti” disposti a obbedire a qualsiasi suo ordine, dallo sparare a chi somministrava vaccini contro il Covid ai bambini, fino ad arrestare poliziotti. E di recente ha detto di aver ricevuto anche una chiamata da Joe Biden per porre fine alla guerra in Ucraina.
Gli inserti audio di quest puntata sono tratti da: account Twitter @Shayan86, 2 maggio 2022
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12/9/2022 • 8 minutes, 51 seconds
Ep 218: La marcia di (Rahul) Gandhi
Da Kanyakumari a Srinagar ci si mette quasi 29 giorni, se non ci si ferma mai e si cammina giorno e notte per 3.337 chilometri Questo è il tragitto scelto dal presidente dell’Indian National Congress – il partito che rappresenta l’anima progressista dell’India – e cioè Rahul Gandhi. Questo è il suo padyatra, letteralmente “viaggio a piedi”. Arriverà a destinazione a febbraio, in tempo per lanciare la campagna elettorale per le prossime elezioni del 2024. Quelle in cui si punta a battere il populista ultra nazionalista che ormai da quasi dieci anni comanda nel paese: Narendra Modi.
Gli inserti audio di quest puntata sono tratti da: Shri Rahul Gandhi Speech | Bharat Jodo Yatra, canale Youtube Indian National Congress, 7 settembre 2022; No Storm, No Rain Can Stop Bharat Jodo Yatra: Rahul Gandhi Delivers Speech In Heavy Downpour, canale Youtube HW News English, 3 ottobre 2022
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12/8/2022 • 8 minutes, 32 seconds
Ep.217: Il ventenne cha ha cominciato la protesta in Cina è sparito
La Cina sta modificando le sue politiche di controllo dell’epidemia, allentando le chiusure e le restrizioni: è il primo risultato delle proteste delle settimane scorse nelle più grandi città cinesi. E i protagonisti principali delle manifestazioni sono stati i giovani, molti dei quali alla loro primissima e inaspettata partecipazione a proteste di piazza. Tra loro a Shanghai c’era anche un ragazzo di 27 anni: finito il turno da barista si è recato in bicicletta nella via dove altre persone già contestavano le politiche di contenimento del Covid del Partito comunista cinese. Lui ha preso coraggio, aizzando addirittura la folla contro il Partito e contro Xi Jinping. Sua madre il giorno dopo gli ha detto di essere orgogliosa di lui e l’ha anche avvisato: stai attento. La sera stessa, infatti, quel ragazzo è sparito.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: "Abbasso Xi Jinping!", la protesta contro le restrizioni anti Covid a Shanghai, Rainews, 27 novembre 2022; China COVID-19 protests in Shanghai and Beijing, CNA, 28 novembre 2022
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12/7/2022 • 7 minutes, 13 seconds
Ep.216: Zelensky in Donbas, altre bombe in Russia
Oggi il presidente dell’Ucraina Volodymir Zelensky si è fatto vedere in Donbas; una visita pericolosa – il Donbas è la zona dell’Ucraina dove i russi sono più forti e più aggressivi – e simbolica, come a dire: “Mi sento al sicuro anche qui” cioè nel posto a cui i russi tengono di più. Anche Putin si è mostrato in video sul ponte di Kerch che collega la Federazione russa alla Crimea. Ci è andato guidando lui la macchina, una Mercedes. Aveva il cappuccio tirato su per il gran vento che c’è lì e anche questa visita era simbolica, come a dire:“Zelensky, la Crimea scordatela”. La pace è ancora lontana, lo dicono sia da Kyiv che da Mosca. E anche lo spiraglio di pace – cioè la proposta di pace di Joe Biden che è circolata la settimana scorsa, in realtà non esiste. Semplicemente, avevamo letto male le parole del presidente degli Stati Uniti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter @myroslavapetsa, 7 dicembre 2022; Putin drives a Mercedes across Kerch Bridge in Crimea weeks after explosion, The Telegraph, 5 dicembre 2022; Ucraina, Biden: «Pronto a parlare con Putin ma deve volere cessare la guerra», Corriere della Sera, 2 dicembre 2022; account Twitter @bayraktar_1love, 6 dicembre 2022
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12/6/2022 • 14 minutes, 5 seconds
Ep.215: Se l’Iran abolisce la polizia religiosa
Mohammad Jafar Montazeri, un ultra conservatore, sabato sera era a Qom, la sua città e la città santa del paese. Lì, ha detto una cosa che è suonata sorprendente, non per chi ha seguito le puntata sull’Iran di Stories: la polizia religiosa – per come la conosciamo oggi – non è affatto un principio fondativo e sacro della Repubblica islamica. Lui è il capo del potere giudiziario, quindi la polizia religiosa non risponde a lui e infatti Montazeri l’ha specificato. È una notizia importante e, allo stesso tempo, ingannevole. Quello che sappiamo è che, di fatto, la polizia religiosa è già sparita dopo la morte di Mahsa Amini e che non è un’istituzione storica e irrinunciabile per gli ayatollah. Possono farne a meno per dare un contentino e provare a placare i manifestanti. O meglio: placare quelli che non scendono in piazza, ma simpatizzano silenziosamente con i manifestanti.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Armenia and Iran confirmed terrorists observed on our borders are in no way acceptable: Attorney-General of Iran, First Channel News, 13 ottobre 2022; Mahsa Amini Death Row | Protests Escalate in Iran, Women Burn Hijab, canale Tik Tok The Quint; Mahmoud Ahmadinejad speech sparks UN walkout, The Telegraph, 22 settembre 2011
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12/5/2022 • 11 minutes, 19 seconds
Ep.214: Due banche e uno scandalo di abusi sessuali
Andrea Alberto Cristiano Edoardo di Windsor duca di York, il terzo figlio di Elisabetta, è considerato un po’ da tutti “l’irrequieto” di famiglia. A peggiorare la sua fama però è essere finito dentro allo scandalo di abusi sessuali che ruota intorno a Jeffrey Epstein, il finanziere di New York a capo di un traffico di ragazze minorenni per sé e per i propri amici che si è impiccato in carcere. Dopo New York e Londra, il caso Epstein è poi arrivato a Francoforte ed è andato a sbattere contro il grattacielo di Deutsche Bank, la più grande banca tedesca. E ad essere tirata in ballo è anche la Jp Morgan. Le due banche sono accusate di aver tratto “profitti finanziari” per loro dagli affari illegali di Epstein.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: The State Funeral Procession of Her Majesty The Queen, canale YouTube The Royal Family, 19 settembre 2022; Jeffrey Epstein arrested on sex trafficking charges, Cbs News, 7 luglio 2019; Prince Andrew: Banished | Official Trailer, Peacock, 29 settembre 2022
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12/2/2022 • 8 minutes, 19 seconds
Ep. 213: Un jet privato collega una spia israeliana, una tecnologia europea e una milizia sudanese
Un Cessna 750, jet privato prodotto negli Stati Uniti che costa 22 milioni di dollari, è appena atterrato vicino a Khartoum, la capitale del Sudan. Il jet è di un ex capo dell’intelligence israeliana e trasporta una tecnologia molto sofisticata e sensibile prodotta solo nell’Unione europea. In questa storia c’entra il Mossad, un grande scandalo di smartphone infettati in Grecia e una delle milizie armate più famose, e spaventose, del mondo. I personaggi sono un ebreo israeliano multimilionario, il secondo uomo più potente del Sudan e il carico, una tecnologia di sorveglianza definita in gergo tecnico “di fascia alta”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Sudan RSF defends role amid claims of violent acts, Ap Archive, 17 giugno 2009; A Multimillionaire Surveillance Dealer And His $9 Million WhatsApp Hacking Van, Forbes, 4 settembre 2019; At least thirteen killed in Sudan as UN condemns use of military violence, Sky News, 3 giugno 2019
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12/1/2022 • 10 minutes, 15 seconds
Ep.212: I veti di Viktor Orbán, i voti di Giorgia Meloni
Oggi Viktor Orbán festeggia. Con la “diplomazia dei veti” ha ottenuto l’ok della Commissione Europea al suo Pnrr, il suo piano di spese e di riforme presentato per avere i soldi che servono a riprendersi dalla pandemia. L’Ungheria ha dovuto attendere più di tutti il via libera dalla Commissione: è stato un negoziato molto lungo, complicato dal declino democratico del paese, ma alla fine Orbán ha ottenuto i sei miliardi che voleva. La trattativa ha a che fare con il potere di veto in Europa, che dà facoltà a ogni Paese di tenere in ostaggio tutti noi su alcune decisioni che non si possono rimandare. Ma è una partita ancora tutta aperta, un gioco di scambi che assomiglia molto agli scacchi e che prevede ancora un voto da parte dei paesi della Ue. Ognuno farà la propria mossa. E vedremo anche quale sarà la mossa di Giorgia Meloni, se a favore di Budapest o di Bruxelles.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ue, Orban: "Sulle sanzioni al momento non c'e' nessun accordo”, Il Sole 24 ore, 30 maggio 2022; Hungary’s recovery and resilience plan and on the application of the Rule of Law conditionality regulation, Eps Eu, 30 novembre 2022
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11/30/2022 • 9 minutes, 57 seconds
Ep.211: Oggi si gioca Iran-Stati Uniti
Non capita mai che degli iraniani che rappresentano ufficialmente la propria nazione incontrino degli americani a loro volta in veste di rappresentanti ufficiali del proprio paese. Stasera capiterà in una partita di calcio del mondiale in Qatar: la nazionale iraniana gioca contro quella degli Stati Uniti in un match storico. Ovviamente hanno già cominciato a litigare. Del resto i rapporti diplomatici tra i due paesi sono interrotti dal 1979 e da allora ad oggi secondo alcuni sono ancora a un punto morto, secondo altri sono “in coma” (che per quanto suoni male implica una speranza). Secondo altri ancora: “Gli Stati Uniti stanno entrando in una nuova era di scontro diretto con l'Iran”.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Yoav Zehavi, 19 novembre 2022; Anti Shah demonstrations in streets of Teheran, Ap, 30 luglio 2015; The Iranian revolution, Abc News, 12 marzo 2015.
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11/29/2022 • 12 minutes, 10 seconds
Ep.210: I cinesi stanno protestando contro il Partito
Da Shanghai a Pechino, da Wuhan a Chengdu: nel weekend i cinesi sono scesi in strada per protestare. Ma questa volta non si sono limitati a contestare la politica “Zero Covid” del governo: questa volta hanno contestato direttamente il Partito comunista e la leadership di Xi Jinping. La protesta di questo fine settimana si spinge parecchio più in là di quelle che abbiamo visto nel corso degli ultimi mesi. Da “meno tamponi, più cibo” – è arrivata a pronunciare frasi inaudite, tipo: “Xi Jinping, dimettiti”. E con i cartelli A4 bianchi hanno anche protestato contro la censura del Partito. Ora quello che si aspetta è vedere quale sarà la risposta del governo. Per ora sembra che il copione del Partito comunista sia sempre lo stesso: dire che le proteste sono ispirate da potenze straniere.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Simina Mistrenao, 27 novembre 2022; China: Protests break out in Xinjiang following fatal high-rise fire under lockdown, The Guardian, 26 novembre 2022; China: Shoppers flee as health authorities attempt to lock down IKEA amid zero-Covid policy, The Telegraph, 15 agosto 2022
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11/28/2022 • 9 minutes, 5 seconds
Ep.209 La bromance Macron-McKinsey
Il presidente francese Emmanuel Macron è indagato per i suoi rapporti con la McKinsey, The Firm, un’azienda di consulenza con una grande reputazione a livello mondiale nel “risolvere” i problemi. McKinsey lavora con gli amministratori delegati ma anche con ministri e capi di stato e spesso le società che chiedono il suo aiuto sono partecipate pubbliche. Per fare un esempio, Alitalia aveva chiesto aiuto a McKinsey. In Francia invece, dopo anni di consigli molto ben pagati, la giustizia francese ha messo insieme un po' di cose e ha aperto due inchieste sul ruolo della McKinsey nelle campagne elettorali di Macron del 2012 e del 2017. E sui favori che The Firm avrebbe avuto dall’Eliseo. In realtà i legami tra Macron e McKinsey risalgono al 2008, ma nel tempo sono continuati: nel solo periodo 2018-2021, McKinsey ha ottenuto circa 40 incarichi dal governo per cifre comprese tra 28 e 50 milioni di euro.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: How McKinsey Became One Of The Most Powerful Companies In The World, Cnbc, 6 giugno 2009; Affaire McKinsey : la justice enquête sur les comptes de campagne d'Emmanuel Macron, France 24, 26 novembre 2022
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11/25/2022 • 10 minutes, 58 seconds
Ep.208: “Il giovane” del piano segreto di Putin per avere la Moldavia al buio, dopo l'Ucraina
Ilan Shor ha 35 anni, è nato a Tel Aviv, in Israele. Ha fondato un partito ed è diventato un parlamentare moldavo. Ma non vive in Moldavia, vive in Israele, perché se mette piede in Moldavia lo arrestano. È famoso per due cose: ha rubato un miliardo di dollari al sistema bancario moldavo e sua moglie è Jasmin, il nome d’arte di una cantante pop russa famosa che è stata premiata da Putin in persona. Ed è lui “il giovane” di un piano segreto dei servizi russi: da stato satellite di Mosca, la Moldavia da due anni ha una presidente europeista, Maria Sandu. E “il giovane” è l’organizzatore di manifestazioni contro il governo per il caro bollette: la Moldavia infatti è al buio, perché per il 30% della sua energia dipende dall’Ucraina (al buio) e per il 70% dalla Russia che non gliela vuole dare. In pratica: quelli che hanno creato il rincaro delle bollette sono gli stessi che protestano contro il caro-bollette.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Moldavia, in migliaia in piazza con Maia Sandu, Canale YouTube Il Sole 24 ore, 6 dicembre 2020; “Eravamo amici dei russi, vivevamo bene”, canale YouTube Ziarul de Garda, 19 settembre 2022
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11/24/2022 • 10 minutes, 46 seconds
Ep.207: La nuova capitale della ribellione in Iran
Nel nord ovest dell’Iran, nel Kurdistan iraniano, c’è una guerra in corso. A Piranshahr, una piccola città, c’è un massacro in corso: le truppe iraniane sparano dalla strada dentro le case, colpendo le finestre degli appartamenti in cui sanno – o credono – che vivano gli organizzatori della protesta. Mahsa Amini era curda, veniva da queste zone e quando è stata presa dalla polizia religiosa nella fermata della metro era in vacanza a Teheran con i suoi genitori. Quando è morta in ospedale mentre era ancora in custodia era il 16 settembre. Iniziano le proteste in tutto il paese e i vertici della Repubblica islamica fanno subito una cosa: schierano degli aerei caccia, degli aerei da guerra in kurdistan. Il messaggio è chiaro: nel resto del paese non ce lo possiamo permettere, ma con le minoranze, contro la vostra minoranza, siamo pronti da subito alla guerra.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Hillel Neuer, 21 novembre 2022; account Instagram popular.front, 21 novembre 2022; account Instagram Berishalmahsi, 20 novembre 2022; account Instagram MiddleEastImage, 21 novembre 2022; account Twitter Shahram Mouselchi, 20 novembre 2022; account Twitter Jason Brodsky, 9 novembre 2022; account Twitter Ehsan Safarnejad, 19 novembre 2022; account Twitter Iranworkers, 20 novembre 2022; account Twitter 1500tasvir, 20 novembre 2022
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11/23/2022 • 8 minutes, 43 seconds
Ep.206: Messi ha un problema (oggi due) con i sauditi
Oggi l’Argentina ha perso la prima partita dei Mondiali in Qatar contro l’Arabia Saudita, 1-2. Il calciatore più forte del mondo – Lionel Messi – ha perso. E proprio Messi è al centro di un caso, con l’Arabia Saudita. Per l’organizzazione dei mondiali del 2030 sono in lizza alcuni paesi: da un lato ci sono Arabia Saudita, Egitto e Grecia, dall’altro ci sono Argentina e Uruguay. I promotori latino americani si erano detti certi di una cosa:“Messi - avevano detto - sarà sicuramente il portabandiera del nostro Mondiale”. Solo che poi Messi ha firmato un accordo, ricchissimo, proprio con l’Arabia Saudita. È un accordo legato al famosissimo progetto “Visione 2030” dei sauditi ed è legato alla promozione loro nuovo super stadio e del turismo in genere. Messi quindi finirà per favorire l’Arabia Saudita e il suo tentativo di “ripulirsi la faccia”, anche grazie ai Mondiali. Un po’ come il Qatar.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Argentina-Arabia highlights, canale YouTube Hmidane, 22 novembre 2022; Lionel Messi gets mobbed in Saudi Arabia, canale YouTube SportingDuude, 13 novembre 2012; Messi e Turki Al-Sheikh, canale YouTube Turki Alalshich, 15 novembre 2019; account Twitter AliAlhmed, 23 maggio 2020
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11/22/2022 • 9 minutes, 54 seconds
Ep.205: Una sparizione di tifosi, due presidenti vanitosi e il Qatar
I qatarioti hanno aspettato 12 anni e hanno speso 200 miliardi di dollari per avere i propri mondiali. Soldi in gran parte spesi per la costruzione di stadi, nati dal nulla e che hanno causato la morte di almeno 6500 operai. E dallo stadio dove si è svolta la cerimonia e poi la partita inaugurale, a un certo punto, sono andati via gran parte dei tifosi. È che tornare a casa da questi stadi in mezzo al deserto, se non si è molto ricchi, può diventare piuttosto complicato. Che l’edizione dei mondiali di calcio in Qatar fosse particolare lo si sapeva da tempo: si gioca d’inverno, con temperature caldissime, in un paese che discrimina le persone Lgbtq+ e dove solo il 10% della popolazione è nata in Qatar. E per vincere l’assegnazione della competizione gli emiri del Qatar hanno dovuto aspettare una cena, all’Eliseo, a Parigi.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Qatar wins 2022 world Cup bid, canale YouTube Team Qatar, 1 marzo 2011; A Doha, premier discours public de Nicolas Sarkozy depuis l’élection, Le Monde, 11 dicembre 2012
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11/21/2022 • 10 minutes, 40 seconds
Ep.204: La morte di uno youtuber collaborazionista
Kirill Stremousov ha avuto una vita piuttosto varia: ha iniziato come produttore di mangime per i pesci, poi ha fondato una specie di agenzia di stampa che con l’informazione non c’entrava niente. Dopo un viaggio negli Stati Uniti è affascinato da QAnon: torna in Ucraina e fonda una specie di setta religiosa. Diventato famoso per un video nel quale fa roteare la figlia di quattro mesi, la nuova vita di Stremousov da attivista, santone e ovviamente no vax non poteva che piacere ai russi. Diventa così il volto più noto dei collaborazionisti ucraini a Kherson, anzi diventa il portavoce dei russi a Kherson. Solo che il 9 novembre, a 45 anni, muore in un incidente stradale al quale non crede nessuno: il volto dell'occupazione russa a Kherson è morto poche ore prima dell'annuncio del fallimento russo a Kherson.
Gli inserti audio di questa puntato sono tratti da: account Twitter Francis Scarr, 18 ottobre 2022; account Tik Tok Jon Verete; Outrage as sick dad swings baby around his head like a ragdoll and claims he can ‘hear her bones popping’, The Sun, 21 settembre 2017, account Instagram di Kirill Stremousov
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11/18/2022 • 12 minutes, 11 seconds
Ep.203: Una base perfetta tra il mare e le dune
C'è una lingua di terra sottile: percorrendo una linea retta sul mare si arriva sulla costa ovest della Crimea, quella dove c'è la città più importante, cioè Sebastopoli, e la sede della flotta russa del Mar Nero. Ed è qui a Ochakiv (controllata da Kyiv), di fronte alla striscia di terra di Kinburn (controllata dai russi) – in questo punto così strategico e importante per le prossime mosse della guerra – che gli ucraini, con l'aiuto degli americani e quasi due milioni di sterline degli inglesi, hanno costruito una base perfetta che proteggono bene da sguardi indiscreti. Compreso il mio.
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11/17/2022 • 14 minutes, 24 seconds
Ep.202: Un gioco più pericoloso e un missile in Polonia
Il missile che ha causato l'esplosione in Polonia e la morte di due persone era ucraino e lo si sapeva da subito: era un S-300, un missile della difesa aerea ucraina (lo usano anche i russi, ma da quelle parti non hanno niente da difendere).. Ma questo non cambia una cosa: che Putin ha intenzione di lasciare gli ucraini al freddo durante l'inverno, cercando di sganciarli dalla rete elettrica dell'Unione europea. Quanto accaduto ieri, inoltre, cambia un po' la prospettiva di questa guerra: abbiamo capito che si era aperta una finestra di opportunità per un negoziato. Ora quella finestra si è già richiusa. Se un accordo silenzioso su Kherson c'è stato, non è stato l'inizio di un dialogo più ampio, ma è stato un caso isolato.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter di WarMonitors, 16 novembre 2022; Rishi Sunak and Joe Biden attend emergency G20 meeting after missile strikes Poland, The Independent, 16 novembre 2022, account Twitter RcnResearch, 16 novembre 2022
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11/16/2022 • 11 minutes, 24 seconds
Ep.201: Il partigiano Lgbt di Kherson
Ivan Shestopalov è un attivista Lgbtq di Kherson e un partigiano che durante l’occupazione ha organizzato operazioni contro i russi coordinandosi con l’intelligence di Kyiv. Ha trent’anni, il suo compagno Oleksiy a maggio è stato trovato dalle truppe di Mosca mentre preparava un’azione della resistenza: è stato arrestato ed è sparito per due mesi, è stato torturato. Gli altri attivisti hanno capito che aveva parlato perché i russi hanno scoperto la loro sede, hanno distrutto tutto e rubato i registri degli iscritti. Oleksiy però non ha tradito la rete di partigiani e l’intelligence di Kyiv: con le evacuazioni dei civili da Kherson è stato trasferito in altre zone occupate e, mentre i russi ormai lo credono un collaborazionista, lì poterà avanti la resistenza.
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11/15/2022 • 11 minutes, 23 seconds
Ep.200: Una festa e un procione a Kherson
La resistenza di Kherson in questo momento è la resistenza più famosa al mondo. E adesso che la città è stata liberata si possono capire meglio molte cose a cominciare da storie minori. Come quella del comandante russo appassionato di safari che, mentre il suo esercito si ritira consumando un’umiliazione militare che farà storia, prima di fuggire ha rubato dallo zoo di Kherson un procione, un lama e una scimmia. Un’immagine significativa e terribile per l’esercito di Putin: sappiamo che i soldati russi erano alla fame ma gli ufficiali invece di prendere in considerazione uno dei più grandi allevamenti di polli che si trova a Kherson e che sarebbe stato utile per sfamare i soldati, rubavano animali allo zoo.
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11/14/2022 • 12 minutes, 33 seconds
Ep.199: “La scrofa degli ebrei”
A Wittenberg, in Germania, c'è un maiale su una chiesa. Non è un'installazione d'arte contemporanea un po’ blasfema, ma un rilievo in pietra del 1290. È la Judensau, letteralmente la “scrofa degli ebrei” ed è stata al centro di una battaglia culturale e legale che è durata tre anni. Una battaglia culturale molto più grande del caso singolo: prevale il diritto di chi si sente offeso da un oggetto del passato, o la storia non va “cancellata”?
La questione generale è ancora aperta, ma su quel maiale di pietra la Germania ha deciso.
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11/11/2022 • 10 minutes, 34 seconds
Ep.198: La ritirata russa da Kherson e l’ipotesi di un accordo
Ieri il ministro della difesa russo Sergei Shoigu ha detto che i suoi soldati si ritirano da Kherson. Anche se gli ultimi rinforzi – lì – erano arrivati da pochissimo, ora devono già andarsene. Kherson è è una città russofona, è il primo e unico capoluogo conquistato da Mosca in questa guerra. È il corridoio di terra che collega il Donbas alla Crimea, è dove passa l’acqua potabile che disseta milioni di russi che vivono in Crimea. Data la rilevanza della città, rimane strana la modalità della ritirata, la pubblicità data in Russia alla cosa. L’esasperazione della notizia. L’aver esposto, a parlare di questa ritirata – cioè di questa sconfitta – tutti i volti migliori del puntinismo, dalle autorità alla propaganda. Gli ucraini temono una trappola, altri che la ritirata sia il primo segnale di un possibile accordo. Segreto, per ora.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Wartraslated, 9 novembre 2022
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11/10/2022 • 9 minutes, 22 seconds
Ep.197: La conversazione virtuale tra Biden, Zelensky e Putin
C’è una guerra e ci sono dei dialoghi, sotterranei, silenziosi, a volte segreti. Le banche d’affari americane vengono strigliate dai dem del Congresso perché fanno ancora affari con le aziende russe. Ma loro rispondono: ce lo ha chiesto la Casa Bianca. Mosca e Washington si stanno parlando per riprendere i negoziati sulla riduzione delle armi nucleari nel mondo, potrebbero incontrarsi presto e sarebbe la prima volta da quando è iniziata la guerra. Biden ha chiesto a Zelensky di cambiare la sua posizione espressa nel decreto emesso dopo le annessioni di Putin, in cui escludeva dei negoziati con la Russia finché ci sarebbe stato Putin. Zelensky ha seguito il consiglio.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: amie Dimon warns lawmakers should be prepared for the worst, Reuters, 21 settembre 2022; Il discorso di Putin sull'annessione dei territori dell’Ucraina, canale YouTube HyperBros.com, 30 settembre 2022; Zelensky rules out peace talks with Putin after Russia annexes four regions of Ukraine, The Telegraph, 30 settembre 2022; Sherman Grills JPMorgan Chase CEO Jamie Dimon on Russia Investments, canale YouTube Congressman Brad Sherman, 21 settembre 2022
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11/9/2022 • 9 minutes, 34 seconds
Ep.196: Panico sul Twitter di Elon Musk
L’uomo più ricco del mondo si è comprato Twitter e ha twittato che oggi, alle elezioni midterm, bisogna votare i Repubblicani. Per bilanciare la presidenza democratica, ha spiegato. Prima aveva licenziato qualche migliaia di dipendenti, compresi quelli che si occupano del rispetto dei diritti umani on line. Twitter nelle intenzioni del suo fondatore, Jack Dorsey, aveva l’ambizione di essere un piazza per il dibattito pubblico. Dorsey aveva pensato poco a come monetizzare. E infatti Musk lo sfotteva. E ora che è arrivato lui al potere moltissime grandi aziende che compravano pubblicità su Twitter sono scappate: perché temono che, con Musk, Twitter diventi una pattumiera piena di teorie del complotto, minacce, insulti, antisemitismo, suprematismo, razzismo. La risposta di Musk:è tutta colpa degli attivisti, per colpa loro Twitter sta perdendo soldi. Perché quegli attivisti vogliono uccidere la libertà di parola in America.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Why Did Elon Musk Walk Into Twitter With a Kitchen Sink?, Bloomberg New, 27 ottobre 2022; The Voices Of Tahrir Square, Egypt (2011), canale Youtube Journeyman Pictures, 24 febbraio 2017; account Twitter Benny Johnson, 3 novembre 2022; lon Musk says Twitter Blue is a piece of sh**, canale Youtube Tesla Owners of Silicon Valley, 2 novembre 2022
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11/8/2022 • 12 minutes, 4 seconds
Ep.195: Il candidato decisivo per i dem è Fetterman
Alle elezioni di midterm negli Stati Uniti la Pennsylvania è lo stato chiave: è lì che i Democratici possono soffiare un senatore ai Repubblicani. E il candidato dem sembrava perfetto: John Fetterman, un tipo che è difficile passi inosservato. Un gigante di 180 chili alto due metri e tre centimetri. Un cinquantenne pelato con pizzetto e tanti tatuaggi: si è tatuato addosso il nome di tutte le vittime di armi da fuoco in Pennsylvania. Un mix tra un rapper e un pugile e che secondo tutti i sondaggi era in testa contro il candidato repubblicano, che è il famoso Dr. Oz della tv. Poi però, all'improvviso, il vantaggio è svanito. Per un motivo specifico.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Live: Obama campaigns for Democrat John Fetterman in Pittsburgh ahead of midterms, The Independent, 5 novembre 2022; Bruce Springsteen performs his classics at Hillary Clinton rally, Global News, 8 novembre 2016; Inside John Fetterman's loft, PennLive.com, 9 maggio 2007; Pennsylvania Senate candidates John Fetterman and Mehmet Oz face off in debate, Cbs News, 26 ottobre 2022
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11/7/2022 • 10 minutes, 36 seconds
Ep.194: I manifestanti iraniani hanno un problema in più
Un uomo delle forze di sicurezza ammazzato. Un esponente del clero ferito da numerose coltellate che ora è in ospedale in condizioni gravi. Un altro ucciso a pistolettate nel sud, in Baluchistan. Un altro poliziotto colpito a morte pochi giorni prima. L’intenzione di alcuni manifestanti iraniani è di provare a trasformare la rivolta in una rivoluzione, ma adesso quei manifestanti hanno un problema in più: essere strumentalizzati in una lotta di potere interna al regime e molto più antica di queste proteste.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter di Seyed Mohammad Marandi, 3 novembre 2022; account Twitter di Borzou Daragahi, 4 novembre 2022; Iran government shuts down internet access amid protests, Cbs News, 18 novembre 2019; account Twitter Mohammed Ali Shabani, 4 novembre 2022
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11/4/2022 • 8 minutes, 42 seconds
Ep.193: La prima volta di Meloni a Bruxelles
È il primo viaggio di Giorgia Meloni da presidente del consiglio ed è andata nella città che è sia il cuore dell’Unione Europea che la sede della Nato. In più di un decennio all’opposizione, Meloni ha usato spesso l’Unione come capro espiatorio. Ora che è primo ministro, sa benissimo che in Europa, anche se scomoda, ci deve stare. E che in una fase come questa, più che in altre, l’Ue le serve. Meloni non cercherà lo scontro con Bruxelles, almeno non sul piano economico – perché ha tutto da perdere. E perfino sulla questione migranti, tra proposte di blocco navale e la riesumazione dell’operazione Sophia (che però era stata fermata nel 2020 proprio da Matteo Salvini) Meloni, come tutti gli euroscettici arrivati al potere, non farà una rivoluzione.
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Bibi Netanyahu e il suo partito Likud hanno vinto le elezioni in Israele. Ma il ritorno di Netanyahu è dovuto al successo della sua coalizione e in particolare al successo della destra israeliana più a destra di Bibi. Il vero vincitore delle elezioni infatti non è tanto Bibi ma un uomo che è un fan di un terrorista israelo-americano che ammazzava i palestinesi: Itàmar Ben Gvir. Di Gvir si racconta una cosa, che avesse in salotto un grande ritratto di Goldstein, l’uomo che nel 1994 ha ammazzato 29 palestinesi mentre pregavano e ne ha feriti più di cento. Quando sono uscite le foto gli esponenti del centrodestra israeliano si sono indignati e lui ha tolto il ritratto e ha spiegato il gesto con un tweet: va bene lo levo in nome dell’unità della destra israeliana. Quindi senza pentimento.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Reactions from Likud HQ after exit polls show Netanyahu nearing majority, Afp, 1 novembre 2022; Hear Netanyahu's answer when asked if he regrets Putin relationship, Cnn, 23 ottobre 2022; Netanyahu defends Israel on American late night tv, ILTV Israeli News, 18 ottobre 2022; Israeli nationalists march in East Jerusalem, raising tensions with Palestinians, Global News, 15 giugno 2021; Meir Kahane - Election Promotion Film 1988, Arab News, 21 maggio 2019
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11/2/2022 • 8 minutes, 9 seconds
Ep.191: L’ex poliziotto a capo di una gang nella crisi di Haiti
Jimmy Cherizier, detto “barbecue”, è un ex poliziotto haitiano che da qualche anno è a capo della G9, una specie di consorzio di gang di Haiti. Lui si presenta come un rivoluzionario, una persona che combatte contro il governo, contro i potenti, per liberare Haiti dalla povertà. Ma lui e le sue gang sono accusate dall'Onu di parecchie cose orrende come saccheggi, incendi, omicidi e stupri in molte zone della capitale: quelle controllate da altre gang. Con la crisi politica in atto nel paese considerato il più povero del mondo occidentale, Jimmy e le sue gang sono ormai una potenza politica. E Jimmy è il primo della lista dei sanzionati dalle Nazioni Unite.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da Haiti's most powerful gang leader talks to Al Jazeera, Al Jazeera, 27 ottobre 2021; Haitian Protesters Riot Against President in Alleged Coup Attempt, Voice of America, 8 febbraio 2021
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11/1/2022 • 7 minutes, 17 seconds
Ep.190: Luiz Inácio Lula da Silva
Questa notte Luiz Inácio Lula da Silva è stato eletto presidente del Brasile. Ha vinto per un soffio, è finita così: 50,9% Lula, 49,1% Bolsonaro. Lula ha origini povere, ha avuto una vita molto complicata. Nel 2003 ha vinto le elezioni per la prima volta e durante il suo governo 20 milioni di brasiliani poveri hanno smesso di essere poveri. Barack Obama lo ha definito: “Il leader politico più amato del mondo”. Poi sono arrivate le inchieste giudiziarie. Una specie di Tangentopoli brasiliana investe il partito e Lula, che viene anche arrestato. Lo schema di tangenti è vero, ma ma le accuse contro Lula le ha portate avanti un giudice che non è mai stato imparziale, che aveva un’ossessione personale contro di lui. Per questo le condanne sono state annullate, e Lula ha poi potuto partecipare a queste elezioni e vincerle.
Election au Brésil : Lula élu président face à Bolsonaro, Le Monde, 30 ottobre 2022; Lula no PodPah: Lula conta como perdeu o dedo, canale YouTube Lula, 4 gennaio 2022 ; Lula discursa aos trabalhadores grevistas, 1980, canale Youtube Picilone_, 29 gennaio 2015; Bolsonaro exalta Ustra na votação do impeachment em 2016, Estadao, 8 agosto 2019; Protestos em Porto Alegre contra Lula e Dilma, Jornal do Comércio, 17 marzo 2016
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10/31/2022 • 11 minutes, 27 seconds
Ep.189: Putin ci spiega che questo è “il decennio più pericoloso”
Come ogni anno dal 2004 Putin è andato nei pressi del lago Valdai, dove si svolge un grande meeting di un grande think tank russo di geopolitica. Di solito Putin in questa occasione spiega dove va la Russia e quanto è potente. Quest’anno però Putin si è dovuto districare con una situazione un po’ problematica per lui, la guerra in Ucraina. Quindi, intanto si è presentato come vittima, anziché aggressore: secondo Putin è l’Occidente che vuole distruggere la Russia e lui si deve difendere. In mezzo a tante cose che non stanno insieme, ha detto anche alcune banalità perfettamente condivisibili: tipo che bruciare i libri di Dostoevskij è demenziale. O che viviamo nel «decennio più pericoloso, imprevedibile e importante dalla Seconda guerra mondiale». E che lui non ha mai pronunciato la parola bomba atomica. Che tecnicamente è vero, anche se l’ha evocata.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Summer in Russia. Valdai National Park, canale YouTube Alexey Nav, 10 giugno 2020; Putin contro l’Occidente: «Fa un gioco sporco e sanguinario», Corriere della Sera, 27 ottobre 2022; World domination': Putin claims West is playing a 'dangerous, bloody' game, Daily Mail, 27 ottobre 2022
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10/28/2022 • 8 minutes, 27 seconds
Ep.188: Gli attacchi neonazisti contro i profughi ucraini
Un gruppo di ragazze ucraine di 15 e 16 anni sono state insultate e picchiate mentre passeggiavano in un cittadina tedesca. Un piccolo albergo a Groß Strömkendorf, estremo nord est tedesco, dove erano sistemati quattordici profughi ucraini è stato bruciato. Gli ucraini si sono salvati, ma il fuoco si è mangiato l’albergo. E l’incendio è doloso. Alcuni giorni prima il gestore dell’albergo aveva sporto una denuncia, perché qualcuno aveva disegnato una grande svastica sull’ingresso. Ed è proprio in questa zona della vecchia Germania Est che l’Adf ha il 24% dei voti e gruppi neonazi manifestano a favore di Putin. Il rogo dell’albergo colpisce la Germania in un altro simbolo dalla guerra ibrida: dopo l’economia (in crisi per il costo del gas) e le infrastrutture (quelle che sono state sabotate), l'accoglienza dei rifugiati.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Second time burned-down hotel has been targeted, DW News, 21 ottobre 2022; The right-wing extremists plot to overthrow the German government, DW Documentary 7 luglio 2020
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10/27/2022 • 8 minutes, 21 seconds
Ep.187: L'autodistruzione di Kanye West
Oggi Adidas ha cominciato a buttare via tutti i prodotti creati in collaborazione con Kanye West che in questo momento si trovano nelle vetrine o nei magazzini dei negozi Adidas in giro per il mondo. Adidas ha deciso di troncare definitivamente la collaborazione con West che durava da dieci anni. Il motivo: alcune frasi di Kanye West contro gli ebrei, un classico del complottismo. West è stato di sicuro il miglior artista pop sul pianeta, per alcuni anni, ma da quando è arrivato Donald Trump, è diventato quello delle teorie cospirazioniste sulla morte di George Floyd che non sarebbe davvero stato soffocato da un poliziotto, del cripticismo cupo e dei meme dell’alt right. West dice un sacco di cose allucinate e nella sua battaglia contro il politicamente corretto una settimana fa ha anche pensato di comprarsi Parler, il social network dell’alt right dove si può dire tutto.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Adidas dumps Kanye West, Fox 5 New York, 25 ottobre 2022; The Kanye 'Ye' West Interview With Piers Morgan, Piers Morgan uncensored, 21 ottobre 2022; Kanye West Speaks Out, Claims Backlash Proves His Anti-Semitic Theories, Tma, 25 ottobre 2022
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10/26/2022 • 9 minutes, 43 seconds
Ep.186: Richi Sunak è il primo premier britannico più ricco della Royal Family
Rishi Sunak è il primo premier britannico non bianco, non anglicano, di origini indiane e induiste. È anche il primo premier britannico ad aver ricevuto stamattina l’investitura da Carlo III. Ed è il più giovane di sempre: ha 42 anni. Nonostante tutti questi primati Sunak ora ha un compito difficilissimo: tenere insieme un Partito conservatore nel mezzo di uno “psicodramma”, allontanare le elezioni che ora come ora vedrebbero vincere i laburisti, e portare il Regno Uniti fuori da una complicata crisi economica. Luiha detto che sarà responsabile e ha indicato la strada al suo partito: è ora di "unirsi o morire".
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da Rishi Sunak to make history as U.K.'s next prime minister, Cbs News, 24 ottobre 2022; "Family Means Everything To Me": Rishi Sunak As Wife Akshata Murty Joins Campaign, Ndtv, 26 luglio 2022.
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10/25/2022 • 8 minutes, 29 seconds
Ep.185: Meloni e il governo delle prime volte
Il governo Meloni che si è appena insediato rappresenta tre “prime volte” per l’Italia. È la prima volta che i Lancieri di Montebello dell’Esercito italiano porgono gli onori a una donna nel cortile di Palazzo Chigi.
È anche la prima volta che la destra postfascista va al potere nella storia della Repubblica italiana. E, a parte il capo, questo è un governo più maschile e più anziano dei precedenti. Meloni è la più giovane del Consiglio dei ministri.
Poi: è la prima volta che abbiamo un governo ‘davvero’ politico, cioè nato dalle elezioni e che ha a capo il leader di un partito politico ‘tradizionale’. Non era mai successo nella Seconda Repubblica, cioè nei nostri ultimi trent’anni di storia: è finita l’epoca dell’antipolitica?
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10/24/2022 • 9 minutes, 36 seconds
Ep.184: “Teheran è una prigione, Evin è un’università”
Dei manifestanti iraniani ci hanno raccontato cosa è successo davvero nel carcere di Evin, a Theran. L’incendio e le esplosioni sono state spiegate dalle autorità iraniane come la degenerazione di una rissa dei condannati per reati che vanno dalla rapina al narcotraffico con le guardie carcerarie. A questa versione non crede nessuno e tra i manifestanti si parla apertamente di una rivolta, come sarebbe confermato dalla velocità con la quale i pasdaran si sono posizionati in assetto da guerra intorno al carcere. In questo clima “i potenti” del paese devono far fronte alle proteste e a una situazione internazionale complicata. E sentendosi accerchiati, i potenti iraniani stanno ragionando sulla possibilità di usare il programma atomico come una minaccia reale contro l’Occidente.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Karim Sadjadpour, 15 ottobre 2022; account Twitter Masih Alinejad, 16 ottobre 2022; account Twitter Lisa Daftarei, 21 ottobre 2022
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10/21/2022 • 9 minutes, 18 seconds
Ep.183: Dolcissimo Berlusconi, dolcissimo Putin
Silvio Berlusconi ha detto che in pratica la guerra in Ucraina è colpa di Zelensky, gettando nel panico la coalizione di centro-destra che si appresta a governare l’Italia. Ha anche detto di aver ricevuto 20 bottiglie di vodka e una lettera dolcissima da Putin. Ma l’amicizia tra Berlusconi e Putin non nasce oggi e non è fatta solo di incontri ufficiali, vacanze, foto, barzellette, storielle. Il loro rapporto particolare ha creato esiti politici rilevanti. La dipendenza dal gas russo di cui si è parlato tanto e si parla ancora non è un evento naturale impossibile da prevedere o evitare – è stata costruita negli anni e in anni piuttosto recenti. È stato Berlusconi, non il fato, a fare di Putin il nostro maggiore fornitore di gas naturale.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Berlusconi: "Soy el primero de los cinco amigos de Putin”, canale YouTube El Pais, 19 ottobre 2022; Putin: «Silvio perseguitato perché non è gay», canale YouTube La7, 20 settembre 2013; Il nuovo audio di Berlusconi diffuso da LaPresse: «Putin non voleva la guerra», canale YouTube Corriere della Sera, 19 ottobre 2022; Berlusconi racconta una barzelletta di Putin, imbarazzo in sala, canale YouTube Il Fatto Quotidiano, 28 ottobre 2011
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10/20/2022 • 12 minutes, 1 second
Ep.182: Un villaggio, la sete di energia e Greta Thunberg
Ieri il cancelliere tedesco Scholz ha detto che terrà le centrali nucleari aperte, anche se si era deciso il contrario. Nel frattempo a Lützerath in Nordreno-Vestfalia sono arrivati gli attivisti contro il cambiamento climatico: il piccolo villaggio sta per essere raso al suolo perché lì sotto c’è una risorsa che pensavamo non facesse neanche più parte della nostra epoca: il carbone.
Oggi il governo tedesco ha approvato il piano di Scholz e nel partito dei Verdi, che avevano promesso la chiusura di tutti gli impianti nucleari, è scoppiato il caos. A fare un assist inaspettato al governo e ai Verdi è stata Greta Thunberg che, con un discorso molto pragmatico, ha definito «un errore» il piano della Germania di chiudere le centrali nucleari ancora funzionanti, visto che nel frattempo si ricorre anche al carbone.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Ende Gelände - Aktion entlang der L277 zwischen Lützerath und Keyenberg, canale YouTube Der Westreporter, 25 luglio 2020; Scholz spiega perché ha prolungato l’esistenza centrali nucleari, Askanews, 18 ottobre 2022; Greta Thunberg: Why Germany should focus on nuclear power instead of coal, Tagesschau, 12 ottobre 2022
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10/19/2022 • 9 minutes, 4 seconds
Ep.181: L’implosione di Liz Truss
Liz Truss è primo ministro da poco più di un mese e ha già tutto il suo partito contro. Ieri ha dato un’intervista alla Bbc e ha chiesto scusa. Poi il suo ministro delle finanze ha demolito il suo piano economico che aveva portato il Regno Unito sull’orlo del tracollo. Liz Truss si era proclamata come la nuova Margaret Thatcher, tanto da imitarla nei vestiti e nelle foto. E ha un passato a sinistra. Su quel periodo ha detto: “Tutti commettiamo errori, tutti noi abbiamo avuto disavventure adolescenziali: quella è stata la mia”. Poi è diventata una conservatrice, una delle più intransigenti: “Farò una campagna da conservatrice", aveva detto, "e governerò come una conservatrice”. Ora rischia di cadere.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: Liz Truss says sorry for mistakes but vows to stay on as PM in BBC interview, The Telegraph, 18 ottobre 2022; 'Liz Truss is no longer Prime Minister - Jeremy Hunt has taken over and locked her in the attic’, Lbc, 18 ottobre 2022; Ukraine Invasion: 'Putin must lose' - Foreign Secretary Liz Truss, Sky News, 3 marzo 2022; Liz Truss: Britain's new 'Iron Lady’?, Afp, 5 settembre 2022.
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10/18/2022 • 9 minutes, 42 seconds
Ep.180: Io sono il Congresso
Xi Jinping ha aperto il Ventesimo Congresso del Partito comunista cinese, il momento più alto della politica nazionale. Con molta probabilità il Congresso darà a Xi Jinping uno storico terzo mandato, un evento mai accaduto nella storia della Cina dal 1949 a oggi. Xi Jinping, sposato a una famosa cantante folk locale, ha percorso tutti i passi necessari per diventare leader, ma è anche figlio di un vecchio leader del Pcc: appartiene alla cosiddetta “aristocrazia rossa”. Negli anni ha consolidato il proprio potere, ha eliminato gli avversari politici e ha lanciato il “Sogno cinese”. Ora però, nel suo momento più alto, deve affrontare diversi problemi: la situazione economica interna e uno scenario internazionale sempre più complicato.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: Peng Liyuan, My motherland, canale YouTube Steven Takashi Lim & THE CAT Music TV 2, 4 luglio 2017; Xi Jinping leads celebrations marking centenary of China’s ruling Communist Party, South China Morning Post, 1 luglio 2021; Russian President Putin meets his Chinese counterpart Xi Jinping ahead of Beijing winter Olympics, canale Youtube Wion, 4 febbraio 2022
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10/17/2022 • 11 minutes, 30 seconds
Ep.179: La bomba atomica
E’ il 2019, siamo a Fort Belvoir, Virginia, Stati Uniti. Siamo in una grande sala riunioni della DTRA, l’agenzia del Pentagono che ha un compito solo: il contrasto alle armi di distruzione di massa.
I maschi si levano la cravatta e si arrotolano le maniche della camicia. Insieme alle loro colleghe devono fare un gioco di ruolo, potrebbe durare molte ore. Il problema da risolvere è questo: siamo in un anno X e la Federazione russa minaccia di usare armi nucleari tattiche sul territorio dell’Ucraina. Cosa facciamo?
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: DTRA Core Function, canale Youtube Ting military, 8 febbraio 2022; Biden addresses Putin's nuclear threats in Ukraine | Full CNN exclusive interview, Cnn, 12 ottobre 2022; Fears grow over Putin's threat to use tactical nuclear weapons, Cbs News, 8 ottobre 2022
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10/14/2022 • 11 minutes, 47 seconds
Ep.178: Nelle chat con i manifestanti iraniani
La discussione sul leader della protesta e la discussione sulle armi. A quasi un mese dall'inizio della protesta, nelle chat degli attivisti iraniani emergono due elementi nuovi. Le manifestazioni ormai trascendono la questione del velo. Nelle conversazioni online si parla delle trappole allestite dalla polizia e dei modi per evitarle, e poi della costruzione di un gigantesco nuovo carcere in mezzo al deserto. Le ultime manifestazioni avevano anche lo scopo di distrarre le forze di sicurezza della Repubblica islamica dal Kurdistan iraniano: Masha Amini era curda, le proteste più violente sono cominciate lì ed è in Kurdistan che i manifestanti sono riusciti a mettere in fuga la polizia e prendere il controllo di una città di più di quarantamila abitanti per due giorni. E' da quel territorio che adesso, alcuni volte della protesta, chiedono aiuto materiale ai curdi in Iraq e Turchia.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Iranworkers, 13 ottobre 2022; account Twitter Iran Newswire, 13 ottobre 2022
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10/13/2022 • 8 minutes, 40 seconds
Ep.177: Ogni volta che Elon Musk vuole risolvere i problemi del mondo fa un casino
Elon Musk ha un sacco di soldi, è il capo di Tesla e dell’agenzia spaziale privata Space X, twitta cose strane quanto i nomi che ha dato ai suoi figli. Ha 108 milioni di follower e di recente si è messo in testa di risolvere i problemi del mondo. A cominciare dalla guerra in Ucraina. Secondo Ian Bremmer, uno degli analisti più famosi al mondo, di recente avrebbe addirittura parlato con Putin per un “piano di pace”. Musk ha smentito o forse ha raccontato una cosa non vera a Bremmer. Ma l’Ucraina gli interessa molto, tanto da proporre sul suo account Twitter un sondaggio su alcune proposte di negoziato. Nei suoi tweet proponeva di rifare i referendum delle zone annesse dai russi, la neutralità militare dell’Ucraina e la garanzia ucraina di approvvigionamento idrico della Crimea (considerata russa da Musk). Tra le risposte è arrivata quella del diplomatico ucraino Andrjj Melnik che ha scritto: “Fanculo”.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da Elon Musk Might Be A Super Villain, canale YouTube di The Late Show with Stephen Colbert, 10 settembre 2015
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10/12/2022 • 10 minutes, 57 seconds
Ep.176: Un party a Berlino, una minaccia all'Europa
L’azienda russa di una ex spia del Kgb vendeva software ai politici tedeschi spacciandosi per un’azienda locale che vende “software made in Germany”. Ieri il capo dell’Ufficio per la sicurezza cibernetica della Germania è stato rimosso perché sospettato di legami con Mosca, la ministra dell’Interno ha giustificato la decisione dicendo: “Quella festa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso”. Il party a cui si riferisce la ministra è quello organizzato per i dieci anni del Consiglio di sicurezza cibernetica della Germania, un’organizzazione chiacchierata al cui interno avrebbe operato un’azienda fondata da un ex agente del Kgb. A Schönbohm è stato suggerito più volte di lasciar perdere, di allontanarsi da quell’organizzazione. Ma ha deciso lo stesso di andare alla festa. E così ieri, mentre Putin bombardava la capitale ucraina colpendo anche il consolato tedesco a Kiev e dopo i sabotaggi a Nord Stream e alle ferrovie tedesche, è arrivata la notizia della sua destituzione.
Gli inserti audio di questa puntata sono tratti da Bundesinnenministerin Nancy Faeser will BSI-Chef Arne Schönbohm wohl entlassen, Stuttgarter Zeitung & Stuttgarter Nachrichten
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10/11/2022 • 8 minutes, 48 seconds
Ep.175: La vendetta di Putin: bombe all'ora di punta
I missili hanno colpito Kyiv e non solo: anche Leopoli, Kryvyi Rih, la città di Zelensky, Odessa e Dnipro. È la vendetta di Putin all'attacco di sabato contro il ponte di Kerch che collega la Federazione russa e la Crimea. Solo che gli ucraini hanno colpito il ponte di prima dell’alba, durante il fine settimana e quando i turisti se n’erano andati da tempo. Vladimir Putin ha colpito il centro di Kyiv alle otto di mattina di un lunedì, quando si è nel traffico per raggiungere l'ufficio o portare a scuola i figli. È un’azione terroristica e oltre ad essere crudele è un danno per lo stesso Putin.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: Moment Russia rocket strikes Kyiv street in huge explosion, The Sun, 10 ottobre 2022; Combat film 1943-Gli alleati verso Pantelleria-parte 1, canale YouTube kempes56, 18 novembre 2011; account Twitter di Matthew Luxmoore, 10 ottobre 2022; account Twitter di Mattia Nelles, 10 ottobre 2022.
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10/10/2022 • 10 minutes
Ep.174: Un Iran senza velo è possibile? – parte 2
Le proteste in Iran sono potenti e non sono finite. Sono una sfida seria e persistente per le autorità. E sono proprio le autorità della Repubblica islamica a trovarsi di fronte un dilemma che è un grande classico. Per sopravvivere in questa fase storica, devono aprirsi un po’? Oppure se si aprono un po’ poi viene giù tutto? Di solito funziona così: se tutto l’establishment è d’accordo sul da farsi, i regimi non crollano. Quando il potere si divide sulla risposta da dare a quello che per loro è un problema, quando si aprono le crepe, allora – a volte – i regimi diventano più fragili. Quindi: per provare a capire che succede in Iran, e se l'abolizione dell'obbligo del velo è un'ipotesi possibile, oltre alle azioni dei manifestanti, bisogna guardare quelle dei potenti.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: Iranian Women Protest in Shiraz, Voice of America, 5 ottobre 2022; 1979, Anti Shah demonstrations in streets of Tehran, Ap Archive, 30 maggio 2015
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10/7/2022 • 10 minutes, 30 seconds
Ep.173: Gli Stati Uniti: c'è Kyiv dietro l'autobomba a Mosca
La notizia l’ha data il New York Times: “parti del governo ucraino” erano a conoscenza dei piani di uccidere Darya Dugina, la figlia di Alexander Dugin (che probabilmente era il vero obiettivo), gli americani no. Nell’articolo si legge che gli americani non lo sapevano, che se lo avessero saputo, si sarebbero opposti e che quando lo hanno scoperto hanno ammonito gli ucraini per l’attentato a Mosca. Per la prima volta nella storia la Cia potrebbe essere presa seriamente un po’ da tutti, soprattutto dai russi che avevano detto subito, anche se facendo ipotesi strampalate, che erano stati gli ucraini. Ma quando esce questo genere di notizia, la domanda che si fanno tutti è: perché è stata resa pubblica?
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10/6/2022 • 8 minutes, 53 seconds
Ep.172: Gli ucraini sfondano anche dov'era più difficile: nel sud
Gli ucraini avanzano anche dov’era più difficile: il sud
La controffensiva ucraina accelera verso sud: ci sono da riprendere i territori occupati prima che tutti i rinforzi russi mobilitati da Putin vengano schierati in Ucraina. Anche se si dovesse trattare di 200mila uomini che non sono soldati professionisti, anche se male addestrati, poco equipaggiati e poco motivati, sul campo di battaglia è un numero rilevante. Per questo gli ucraini spingono e come annunciato dal presidente Zelensky l’avanzata è stata di più di trenta chilometri. E ora l’obiettivo è avanzare in direzione Kherson, ma non sarà facile: lì ci sono tra i 20 e i 30 mila russi e non sono dilettanti, ma soldati professionisti tra cui i famosi berretti azzurri, gli uomini migliori di Mosca. Per questo la controffensiva a sud sarà più brutale.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: account Twitter Saint Javelin, 4 ottobre 2022, account Twitter CalibreOscura, 4 ottobre 2022, Address of President Volodymyr Zelensky at the end of the 223-rd day of the full-scale war, Ukrinform Tv, 4 ottobre 2022
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10/5/2022 • 8 minutes, 43 seconds
Ep.171: Un Iran senza velo è possibile? – parte 1
La Guida Suprema dell’Iran Ali Khamenei ha avuto un attacco da Twitter compulsivo e, nella raffica di post arrabbiati, ha detto anche una cosa insolita e interessante: "La questione non è l’hijab, infatti è pieno di donne iraniane che non osservano la legge sull’hijab e non indossano bene l’hijab eppure sono strenue sostenitrici della Repubblica islamica". Questo mentre in Iran le proteste continuano e all’università Sharif di Teheran la polizia e i basij, un braccio dei guardiani della rivoluzione islamica, hanno assediato le studentesse, gli studenti e i professori. La Sharif non è una università qualsiasi, è l'MIT iraniano, "la sede dei geni": e lì ci sono più studentesse che studenti.
I contributi audio di questa puntata sono tratti da: account Instagram Popular.Front, 29 settembre 2022, account Twitter di Shayan Sardarizadeh, 3 ottobre 2022, Crowds Gather Outside University After Clashes Between Students and Security Forces in Tehran, Voice of America, 4 ottobre 2022
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10/4/2022 • 8 minutes, 50 seconds
Ep.170: La ragazza con la pistola delle presidenziali brasiliane
Partiamo da tre foto. Nella prima c’è una ragazza a seno nudo, ha la scritta “Fuori Bolsonaro” disegnata sul petto. Seconda foto: c’è una ragazza bionda con un twin set rosa e un girocollo di perle, è la donna simbolo del movimento pro-life brasiliano. Terza foto: un mezzo busto di una ragazza con l’espressione minacciosa che impugna due pistole Glock. Le tre foto sono tutte della stessa persona: si chiama Sara Winter e ha una storia incredibile che l'ha portata a essere, oggi, la leader del movimento di estrema destra "300 do Brasil", pronto a tutto per difendere Bolsonaro. Ieri c'è stato il primo turno delle presidenziali brasiliane e Bolsonaro è andato molto meglio del previsto, ma Lula resta in vantaggio. Se alla fine dovesse vincere il leader del Partito dei lavoratori, Bolsonaro minaccia la rivolta. E Sara Winter sarebbe in prima fila.
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10/3/2022 • 9 minutes, 44 seconds
Ep.169: Il giorno più importante della guerra
Putin annuncia l’annessione. Zelensky chiede l’adesione rapida alla Nato. Il segretario generale della Nato dice che il nostro sostegno è immutato, tradotto: aiuteremo gli ucraini a colpire i russi nelle zone occupate anche se Putin dice di considerare quelle zone parte della Russia e, di conseguenza, quell'azione un attacco diretto al territorio di Mosca. E' il giorno di massima tensione perché il segretario generale della Nato dice che le ultime mosse di Putin (la mobilitazione e l'annessione) sono la più importante escalation che si sia vista dal primo giorno di invasione, e risponde alla domanda più importante di tutte: cosa cambia nell'atteggiamento degli alleati di Kyiv dopo che Putin ha detto che da oggi considera ogni attacco un attacco alla Federazione russa, e che per lui è quindi legittimo rispondere con armi atomiche? Niente.
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9/30/2022 • 11 minutes, 43 seconds
Ep.168: La guerra del gas sotto al mare
Nord Stream, che porta il gas russo in Europa, è stato sabotato. Le falle avranno conseguenze ambientali e ci riportano nella paura di rimanere senza energia l’anno prossimo. I gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2 hanno una capacità totale di circa 500 milioni di metri cubi di gas e si estendono dalla Russia alla Germania. Sono il simbolo della cooperazione tra Mosca e l’Unione europea in ambito energetico, sono costati tanto e sono controllati dal gruppo statale russo Gazprom. Nessuno crede che i buchi siano stati procurati da un evento naturale: tutti credono che sia stato un sabotaggio. E un avvertimento.
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9/29/2022 • 10 minutes, 6 seconds
Ep.167: Facebook ha dei problemi con i palestinesi
Un report commissionato da Meta sostiene che il social network ha negato agli utenti palestinesi la loro libertà di espressione rimuovendo erroneamente i loro contenuti, durante gli scontri del 2021 alla moschea Al Aqsa. Il report dice anche un altra cosa: che era molto più probabile la censura o il blocco di un post scritto in arabo anziché in ebraico. È stata Facebook stessa a chiedere a una società esterna questo rapporto, il che è bene. Nonostante il report specifichi che queste violazioni non siano state intenzionali, rimangono però numerosi dubbi sul modo con il quale il social network modera e censura i commenti: emerge infatti una scarsa preparazione delle persone che devono controllare cosa giro su Facebook e i limiti del sistema di catalogazione che Meta utilizza in questi casi.
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9/28/2022 • 8 minutes, 37 seconds
Ep.166: La ragazza di Teheran
A Qom, la città del clero, i manifestanti hanno appiccato fuoco al palazzo dei basij, un braccio dei guardiani della rivoluzione islamica iraniana speciliazzato in repressione. A Mashhad un un basij è stato ammazzato. A Oshnavieh i manifestanti hanno preso il controllo della città per due giorni. C’è un clima rivoluzionario e la protesta è diventata di un tipo diverso rispetto una settimana fa. I morti sono almeno cinquanta, tra loro c’è Hadis Najafi, vent’anni. Si è tolta l’hijab, ha preso parte alla proteste, agli scontri ed è stata ammazzata in piazza. Le hanno sparato sei volte al petto, al collo e in faccia.
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9/27/2022 • 9 minutes
Ep.165: Giorgia Meloni vista da fuori
“Il ritorno del fascismo in Italia” è il titolo dell’articolo che la rivista The Atlantic ha dedicato al successo di Meloni. In generale, la stampa internazionale le rivolge quasi solo critiche. Otre alle analisi, sono interessanti i reportage: il Guardian da Sesto San Giovanni (ex roccaforte comunista dove ore la figlia di un famoso neofascista sconfigge il figlio di un deportaro ad Auschwitz), la Cnn su Garbatella, il New York Times che ritrae Meloni in una conversazione mentre fuma sigarette ultraslim e beve Aperol spritz. Ma poi le due visioni del “nazionalismo” e quella a cui appartiene Fratelli d’Italia, il Wall Street Journal che la considera una conservatrice, diversa dalla destra populista di Marine Le Pen. Bruxelles e le testate finanziarie europea che – sui temi economici e comunitari – la giudicano più paracula che pericolsa.
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9/26/2022 • 13 minutes, 21 seconds
Ep.164: Putin è solo. I russi scappano, gli alleati pure
Migliaia di maschi maggiorenni in Russia stanno cercando di fuggire dalla mobilitazione parziale voluta da Putin in ogni modo. Ma non sono gli unici a voler lasciare da solo Putin con la sua guerra. Il presidente cinese Xi Jinping, come il primo ministro indiano Modi, sono delusi da lui — e per questo si allontanano. Quelli che Putin pensava sarebbero stati i suoi alleati incrollabili ora dubitano: Xi Jinping ha fatto capire di non gradire l’escalation in Ucraina, Narendra Modi ha detto chiaro e tondo che questa non è un’epoca di guerra. Altri leader asiatici hanno fatto quanto fino a poco tempo fa sembrava impensabile: hanno fatto attendere Putin prima di presentarsi all’incontro con lui. Una cosa che lo fa impazzire.
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9/23/2022 • 9 minutes, 49 seconds
Ep.163: La Germania ha gli stessi problemi dell'Italia. Tutti contro Habeck e le sue cravatte
Bollette, gas russo, inflazione e il dilemma dell'energia nucleare pulita oppure no. Robert Habeck è il leader dei Verdi, il vice cancelliere e il ministro dell'Economia e della Protezione del clima della Germania. Ed è passato dall’essere il politico più amato di tutti a essere il capro espiatorio di tutti in meno di un anno. È che la Germania sta vivendo problemi molto simili ai nostri. La causa è la stessa: la guerra di Putin che ha fatto saltare tutto. I problemi anche: il prezzo del gas e la dipendenza da quello russo. Poi c’è l’inflazione e dilemmi sul nucleare, proprio come da noi. Habeck ha approvato la riattivazione delle centrali elettriche a carbone. Poi sono arrivati i primi quattro terminali galleggianti per l'importazione del gas liquefatto. La stessa cosa del rigassificatore di Piombino. E infine l’abiura all’impegno contro il nucleare.
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9/22/2022 • 9 minutes, 4 seconds
Ep.162: Il discorso di Putin
Stamattina Vladimir Putin ha parlato alla nazione e ha detto essenzialmente due cose: ha parlato dell’ipotesi di usare armi nucleari in caso di minaccia esistenziale alla Russia e ha indetto una mobilitazione parziale dei maschi maggiorenni in Russia. La prima affermazione è spettacolare e spaventosa ma per essere compresa ha bisogno di essere contestualizzata meglio. La seconda significa che Putin può obbligare decine di migliaia di ragazzi che hanno fatto il servizio militare ad andare al fronte senza il loro consenso. Appena ha finito di pronunciare le parole “mobilitazione parziale”, i voli Mosca-Istanbul erano già sold out. Se si guardano i dati del motore di ricerca di Google in Russia: ieri sera la ricerca con parole chiave “come lasciare la Russia” ha avuto un picco clamoroso.
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9/21/2022 • 9 minutes, 19 seconds
Ep.161: Una ragazza di 22 anni è morta nelle mani della polizia religiosa
Masha Amini è una ragazza iraniana di 22 anni. Viene presa dalla polizia religiosa a una fermata della metro di Teheran perché non indossa bene l’hijab. Dopo tre giorni muore, in custodia degli agenti. Le proteste partono subito: i manifestanti costringono le forze dell’ordine a scappare, bloccano il traffico, tirano pietre e cantano “Ucciderò chiunque ammazzerà mia sorella”. A Teheran delle donne, alcune senza velo, inseguono le camionette della polizia che scappano. Ci sono altri morti: tre manifestanti curdi iraniani e una donna anziana. Le autorità hanno spento l’internet locale e Elon Musk ha proposto di togliere le sanzioni: in questo modo, ha detto, con il suo Starlink gli iraniani potranno collegarsi lo stesso alla rete. E ci sono anche importanti esponenti del clero dell'ala conservatrice, sostenitori di questo governo, che hanno chiesto l'abolizione della polizia religiosa.
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9/20/2022 • 11 minutes, 17 seconds
Ep.160: Ai funerali della regina: “Una così non ci capita più”
Settant’anni fa i britannici pensavano che la corona fosse spacciata (lo pensava anche chi la portava), poi è arrivata Elisabetta. Il funerale della Regina Elisabetta II ha portato in strada migliaia di cittadini e ha incollato alla tv quattro miliardi di spettatori (nel mondo in totale siamo in 7 miliardi). Un evento “storico”, come il pulmino che ha raccolto alcune tra le più importanti personalità del pianeta (da Sergio Mattarella all’imperatore giapponese). E che ha fatto arrabbiare alcuni, come Macron: ha voluto a tutti i costi andare da solo, con la sua macchina presidenziale. Perché così ha fatto Biden. A Londra ci sono i capi di stato di mezzo mondo ma non i russi, e il Cremlino si è arrabbiato molto. Nonostante l’ostentata sicurezza, sentirsi e esclusi e isolati fa soffrire Mosca. L’ultimo sgarbo è regale.
Ps: Alla fine Macron ha preso il pulmino.
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9/19/2022 • 16 minutes, 25 seconds
Ep.159: Il generale che ha fregato i russi
Aveva già riportato la più importante vittoria per l’esercito ucraino, cioè la difesa di Kyiv, la capitale. Nonostante questo, lo stato maggiore ucraino non si è fidato fin da subito della sua idea: ripetere per tutta l'estate che era imminente una controffensiva che si sarebbe dovuta concentrare solo nel sud del paese. Forse pensavano che questa volta Oleksandr Syrskyi non avesse avuto una buona idea. Alla fine invece hanno deciso di dargli retta. E il suo successo più grande non è solo aver liberato dall’occupazione russa città e villaggi. È averlo fatto, almeno nel nord est del paese, senza spargimenti di sangue.
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9/16/2022 • 9 minutes, 55 seconds
Ep.158: I 300 adolescenti ucraini in un "campo estivo" in Russia
“Ci trattano bene, ci svegliamo alle 07:30, alle otto facciamo ginnastica. Di sera c'è il cinema e poi la discoteca fino alle undici. Però ci hanno detto che tra due giorni cominciamo la scuola”. Alexandra ha 15 anni, è ucraina, viveva in un villaggio nell'Oblast di Kharkiv. Appena è iniziata la controffensiva ucraina, i russi non ci hanno pensato su: hanno preso 300 adolescenti, tutti tra gli 11 e i 15 anni, li hanno messi sopra dei pullman scortati dai militari e li hanno portati a Gelendzhik, una città nel sud della Russia. I russi parlano di “campi estivi”, espressione per non dire “deportazione”. Alexandra e gli altri non hanno avuto connessione per quasi sette mesi. Ora dalla Russia possono connettersi e scoprire, forse, che cosa è successo e cosa sta succedendo nel loro paese. Sperando di riuscirci a tornare.
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9/15/2022 • 9 minutes, 22 seconds
Ep.157: Stand up comedy in tempo di guerra
Come si fa a far ridere le persone di un paese in guerra? In cui chiunque ha un parente, un amico o un figlio al fronte oppure è rimasto senza luce, sotto le bombe o conosce qualcuno che è stato torturato o ucciso. E cosa pensano gli stand upper dell’ex comico più famoso d’Ucraina, il presidente Zelensky? Un gruppo di quattro stand up comedian ucraini racconta come hanno ricominciato a fare spettacoli on line subito dopo l’invasione, prendendo in giro i russi. E come la stand up comedy, che anche in Ucraina si fa in locali sotterranei, non ha mai smesso di tenere alto il morale degli ucraini.
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9/14/2022 • 13 minutes, 43 seconds
Ep.156: L’impensabile liberazione di Kupyansk, dove i russi si sentivano tranquilli
A Kupyansk i russi avevano fatto aprire le scuole il 1 settembre, obbligando le insegnanti a usare metodi russi. Ma l’11 settembre la città è stata liberata, è una delle ultime sulla linea orizzontale della controffensiva ucraina. E vivere in un luogo così in profondità e occupato dei russi significa aver sperimentato sulla propria pelle il tentativo di assimilazione, di annessione. I russi a Kupyansk si sentivano tranquilli, pensavano di starci a lungo, era la sede del loro governo collaborazionista nell'Oblast di Kharkiv. Perfino il sindaco pensava che i russi sarebbero rimasti, infatti ora è scappato in Russia. A Kupyansk restano i selfie degli ucraini di fronte a un manifesto della propaganda russa appena sradicato e i ricordi di cosa hanno fatto i soldati russi alle donne della città.
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9/13/2022 • 10 minutes, 55 seconds
Ep.155: La controffensiva vista da un villaggio liberato
La controffensiva ucraina è stata un successo e un fatto inaspettato. Al di là dei dettagli militari, ha avuto effetti molto reali sulle persone. Alex ha ritrovato sua madre, il gatto di Olha sta bene, sono arrivati i primi aiuti, è cambiato un po’ tutto: nei villaggi liberati, adesso, si fatica a prendere sonno, c’è troppo silenzio, dopo settimane di battaglia. E chi ci vive ha visto la fuga disperata dai russi ma ancora non può uscire di casa: bisogna sminare i terreni, bisogna svolgere indagini. Ma intanto in luoghi che per mesi hanno avuto pochissimi rifornimenti, erano quasi sempre senza connessione, spesso senza riscaldamento e senza acqua corrente, dopo molto tempo, arriva qualche buona notizia.
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9/12/2022 • 9 minutes, 30 seconds
Ep.154: Corgi e fiori: la Regina per l’Ucraina
Bandiera britannica issata a Kiev e Leopoli, moltissimi cittadini di fronte all’ambasciata, il più famoso illustratore ucraino che disegna tutto il giorno solo Corgi, la razza di cani che aveva la regina. È che la regina di solito non si è mai espressa su vicende politiche, ma dopo l’invasione russa ha incominciato a riempire il palazzo reale di mazzi di fiori gialli e blu, i colori della bandiera ucraina, e si è fatta fotografare con questi mazzi di fiori. Cose che non si dimenticano in Ucraina. Insomma, è vero che la regina Elisabetta era un’icona un po’ in tutto il mondo, ma il suo ricordo si mischia con la gratitudine degli ucraini verso i leader del Regno Unito, BoJo compreso. Una gratitudine superiore perfino a quella per gli Stati Uniti.
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9/9/2022 • 10 minutes, 27 seconds
Ep.153: “Anche oggi vado al lavoro in una centrale nucleare bombardata”
C’era quando i russi sono arrivati, quando hanno conquistato la centrale di Zaporizha il 3 marzo. Sa dove sono e quali sono le armi che i russi hanno nascosto dentro la centrale e sa come è andata e come è stata la visita degli ispettori dell’Aiea. Lui è un ingegnere ucraino, il manager delle installazioni dei reattori di Zaporizha. Ha visto l’arresto dei suoi colleghi, li ha visti ammazzare dai russi, sente ed in grado di localizzare la provenienza degli spari intorno alla centrale. La sua voce è la memoria di quanto è successo e di quanto sta succedendo nella centrale nucleare.
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9/8/2022 • 12 minutes, 23 seconds
Ep.152: Persino i russi ammettono: la controffensiva ucraina va bene
Kyiv cerca di tenere segreta la sua controffensiva, ma ormai abbiamo capito due cose: la prima è che l’insistenza sull’offensiva nel sud da parte degli ufficiali ucraini serviva a costringere i russi a spostarsi verso quelle zone, per poi attaccarli (anche) a nord. La seconda è che le azioni dell’esercito e dei civili (i “partigiani”) nelle aree occupate sono coordinate. Se Kyiv tace, i canali russi non hanno smesso di seguire cosa succede sul campo di battaglia e, per la prima volta, a portare buone notizie agli ucraini sono loro: i blogger militari di Mosca, ma anche gli ufficiali sul campo ripresi dalle agenzie di stato.
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9/7/2022 • 10 minutes, 8 seconds
Ep.151: Un po’ di verità sulla centrale di Zaporizhia
Enerhoder in ucraino significa “regalo di energia”: è la città dove si trova la centrale nucleare di Zaporizhia. Un abitante su cinque lavora nella centrale e la città fin dall’inizio dell’invasione vive sotto occupazione russa. E proprio all’inizio della guerra si era parlato della centrale con un riferimento a Chernobyl: in realtà il paragone non regge, perché sono state costruite in periodi diversi con materiali e metodi diversi. Da questa estate la centrale è di nuovo sotto i bombardamenti, è sganciata dalla rete elettrica ucraina e deve contare solo sulle sue risorse per refrigerarsi: l’esperta di centrali atomiche e sicurezza Olga Kosharna dice che può durare al massimo per dieci giorni e che i russi dovranno per forza riattaccare la centrale alla rete elettrica ucraina. E che la stanno usando come usano il gas: per spaventare e minacciare.
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9/6/2022 • 13 minutes, 2 seconds
Ep.150: Avere vent’anni in Ucraina
L'Ucraina è un paese in guerra e la guerra la fanno i giovani. Come Roman Ratushnyi. Roman partecipava già alle manifestazioni in Ucraina nel 2004, la Rivoluzione arancione, quando era ancora un bambino, insieme a sua madre. Poi nel 2014, quando iniziano le manifestazioni di Euromaidan contro il presidente filorusso Yanukovic, Roman ha 16 anni ed è un protagonista di quelle proteste. I suoi amici e la madre lo descrivono come un “casinista furbo”: un attivista contro il cambiamento climatico, contro la corruzione nel paese e contro la violenza di Stato, in particolare la violenza della polizia, ma sempre attento a “non bruciarsi”. Il 24 febbraio 2022 con l’invasione russa del suo paese Roman si arruola e va in prima linea, nel nord est del paese dove si è combattuto più ferocemente. È morto a Izium, quest’estate, a 24 anni. Al suo funerale c’erano tantissime persone, tantissimi ventenni.
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9/5/2022 • 16 minutes, 25 seconds
Ep. 149: Avere vent’anni in Afghanistan
Ahmad ha 27 anni, Zahra ne ha 24. Sono due giornalisti e guadagnano circa 100 dollari al mese ciascuno. A maggio i talebani sono andati a casa loro, li hanno minacciati e hanno picchiato Ahmad. Lui è ancora in pericolo: aveva seguito la guerra embedded con le truppe Nato. Zahra aveva costruito la sua vita sulla base di una premessa: l’Emirato islamico talebano è il passato. Sono scappati in Pakistan, ma sopravvivere lì con i risparmi di un afghano è impossibile. Anche andare negli Stati Uniti non è un'ipotesi: solo fare richiesta di un visto umanitario costa 575 dollari e solo il 2% delle richieste vengono approvate. È passato un anno da quando i talebani hanno preso il potere e entro l'inverno la metà della popolazione soffrirà la fame: significa 20 milioni di affamati.
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9/2/2022 • 10 minutes, 24 seconds
Ep.148: La Cina è maschio
La violenza di genere in Cina è un problema ma non se ne può parlare. Dopo una molestia con conseguente aggressione (filmata) diventata virale, moltissimi commenti online che contenevano le parole “violenza di genere” e “violenza domestica” sono stati censurati. La stand-up comedian ventinovenne Yang Li è considerata una “femminista estremista” ed è stata denunciata al Ministero dell’Informazione per battute non proprio sfrontate come: “gli uomini si offendono facilmente” o “Come può un ragazzo così ordinario essere al contempo tanto sicuro di sé?”. Mao le aveva definite “l'altra metà del cielo”, ma oggi per le donne cinesi è difficile difendersi dalle violenze o aspirare a posizioni di comando, e c’entra anche la politica del figlio unico.
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9/1/2022 • 8 minutes, 48 seconds
Ep.147: Tutte le auto che esplodono a Mosca
Succede nel centro della città, dove vivono i milionari e l’establishment di Mosca. Dove c’era il ritiro di Stalin e dove viveva Gorbaciov, che è morto ieri. È successo sabato: qualcuno ha dato fuoco alla BMW del capo del direttorato che si occupa della censura e fa parte delle Forze armate. In un’altra auto esplosa la sera di sabato 20 agosto c’era Darya Dugina, la figlia di Aleksandr Dugin, e doveva esserci anche lui. A Mosca hanno già trovato i colpevoli, ma della versione ufficiale non c’è da fidarsi. Le ipotesi sono tre.
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8/31/2022 • 12 minutes, 27 seconds
Ep.146: Un tweet e l’Iraq è un campo di battaglia
Da ieri Baghdad e l'Iraq sono un campo di battaglia. Questa vicenda ha un protagonista e si chiama Muqtada al-Sadr: tutto è cominciato quando lui, con un tweet, ha annunciato il ritiro dalla politica (è la settima volta che lo fa). Sadr ha preso più voti di tutti alle ultime elezioni e – per la prima volta dall'invasione nel 2003 e la fine di Saddam Hussein – non vuole includere tutte le fazioni nella nuova maggioranza di governo. Sadr rappresenta soprattutto i più giovani e i più poveri e la sua storia, in un certo senso, è la storia di un uomo contro tutti: contro Saddam, contro gli americani e contro l'Iran. Conoscerla è indispensabile per capire l'Iraq.
Ieri i miliziani di Sadr hanno ricominciato a sparare e, al momento, nessuno sta facendo qualcosa per riportare la calma in un paese dove chiunque ha un'arma in casa.
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8/30/2022 • 10 minutes, 39 seconds
Ep.145: I documenti segreti nella villa al mare di Trump
A Trump i guai portano fortuna. Venerdì è uscito l'affidavit sulla perquisizione dell'Fbi nella casa di Donald Trump a Mar-a-Lago, in Florida. Non era mai successo che la residenza di un ex presidente venisse perquisita e le ipotesi sono molto gravi: Trump è accusato di spionaggio e, per esempio, di aver messo in pericolo la vita delle spie che lavorano per gli Stati Uniti all'estero. Dal momento della perquisizione le minacce di morte contro gli agenti sono così tante che il capo dell'Fbi ha detto ai suoi uomini: nascondetevi, non fatevi riconoscere per strada. Mentre i candidati trumpiani vanno forte alle primarie repubblicane e Trump, che primi raccoglieva 160.000 dollari al giorno in donazioni, da quando c'è stata la perquisizione raccoglie fino a un milione al giorno.
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8/29/2022 • 15 minutes, 52 seconds
Ep.144: Le influenze straniere sulla campagna elettorale
Il 25 settembre andremo a votare e mai come in queste elezioni si parla molto di politica estera. Uno dei temi più caldi riguarda la Libia. È stato scritto che i mercenari russi del gruppo Wagner “spingerebbero” i barconi di migranti in Italia. Il ragionamento è semplice: Putin ci manda i migranti dalla Cirenaica in Libia, Salvini li strumentalizza e vince le elezioni. Ci sono cose però che non tornano. Per le nostre fonti questa ipotesi “è fantascienza”: gli uomini della Wagner in Cirenaica non hanno la forza numerica e politica per contrastare i trafficanti della Tripolitania, che pretendono che la rotta passi da loro. E le aree di partenza dei migranti sono per lo più dalla Tripolitania.
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7/29/2022 • 9 minutes, 42 seconds
Ep.143: I problemi di un viaggio di Nancy Pelosi a Taiwan
Ad aprile la speaker della Camera degli Stati Uniti aveva annunciato un tour asiatico. Tra le tappe era prevista anche Taiwan. Poi è risultata positiva al Covid. A quanto pare però Nancy Pelosi a Taiwan vuole andarci a tutti i costi e qualche giorno fa ha riconfermato il suo viaggio. Per Pechino è una provocazione: considera Taiwan parte inalienabile del suo territorio. Una visita simile sarebbe come una visita di Stato, un implicito riconoscimento all'indipendenza dell’isola. Anche per Biden il viaggio non è una buona idea, ma orami l’annuncio c’è stato e nessuna delle due parti vuole perdere la “faccia”. Il rischio di una crisi è serio e oggi Biden e Xi hanno parlato per due ore.
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7/28/2022 • 6 minutes, 32 seconds
Ep.142: Ecco la controffensiva ucraina
Oggi l'esercito ucraino ha colpito il ponte Antonovsky di Kherson, la più strategica delle conquiste russe finora. I soldati che occupano Kherson rischiano di rimanere in trappola: il ponte colpito è inagibile e l’attacco ha mandato nel panico i russi, perché da quel ponte passano le armi e rifornimenti di cui hanno bisogno. Da lì passerebbero i rinforzi se gli ucraini entrassero in città (sono vicini). Quella sarebbe anche la via per scappare e salvarsi. Tanto per gli ucraini quanto per i russi: Kherson è molto più importante di qualsiasi città del Donbas. Se i russi conquistassero tutto il Donbas e, il giorno dopo, gli ucraini liberassero Kherson – la nostra percezione di come stanno andando le cose sul campo di battaglia sarebbe ribaltata. E, se a quel punto ci fosse un tavolo per negoziare il cessate il fuoco: Kyiv ci arriverebbe in una posizione di forza e Mosca in una posizione di debolezza.
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7/27/2022 • 9 minutes, 39 seconds
Ep.141: Il ghost writer delle influencer e l'industrializzazione dell'intimità
Jason Rosero ha 27 anni, vive a Miami e di recente è diventato ricco. Gira con una macchina sportiva e il suo ufficio è a bordo piscina. Ha fatto il soldato e lo spogliarellista poi, come tutti a Miami, ha fondato la sua start-up. L'idea è nata durante la pandemia, quando si è accorto di una cosa: senza feste, viaggi ed eventi gli influencer stavano lavorando di meno e avevano più tempo libero. L'idea che lo ha reso ricco è, in sintesi, l'industrializzazione dell'intimità. Ha creato un esercito di ghost writers pagati a cottimo e più o meno quanto i rider che fanno le consegne, per truffare i fan.
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7/26/2022 • 7 minutes, 44 seconds
Ep.140: Oggi hanno giustiziato un rapper
Oggi in Myanmar Zayar Thaw e altri tre dissidenti sono stati giustiziati dalla giunta militare al potere. Zayar Thaw aveva un tatuaggio sulla schiena, il territorio del Myanmar e in mezzo un microfono. Era un simbolo: il primo rapper del paese, diventato il simbolo della “primavera birmana” nel 2011, quando dopo mezzo secolo di dittatura il paese si era aperto al mondo. Prima di allora aveva già molti fan, ma dovevano organizzarsi una rete clandestina e i suoi dischi venivano distribuiti in segreto. Dopo essere stato arrestato nel 2008, nel 2012 è stato uno dei primi deputati del partito della Nobel Aung San Suu Kyi a essere eletto in Parlamento. Ma il golpe militare del febbraio 2021 ha riportato il paese agli incubi del passato. Aung San Suu Kyi è in carcere, Zayar Thaw è stato ammazzato.
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7/25/2022 • 7 minutes, 13 seconds
Ep.139: Coltissime spie dell’Est
Nessuna guerra si combatte solo ammassando truppe e missili nucleari, serve sedurre, serve l’egemonia culturale. Siamo a Berlino Est, nel salone di una caserma. Gli agenti della Stasi, il ministero per la Sicurezza della Repubblica democratica tedesca arrivano puntuali, come ogni mese, alle ore 16. Sono venuti a fare rapporto o pianificare un'operazione? No, a declamare le loro poesie, a confrontarsi su rime e sonetti. È il book club delle spie e, grazie a una ricerca d’archivio e a un libro, sappiamo che la decisione del governo di “portare la cultura” tra gli agenti è stata una boomerang: ha acceso il loro spirito critico e ha contribuito al collasso della Germania Est, fino alla caduta del muro di Berlino.
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7/22/2022 • 9 minutes, 24 seconds
Ep.138: Il senatore che ha fatto saltare il piano per il clima
“Il cambiamento climatico è un’emergenza, una minaccia esistenziale e un pericolo imminente. E così lo affronterò”, ha detto ieri il presidente degli Stati Uniti. Biden però sul fronte del piano per il clima ha un problema e si chiama Joe Manchin. Il più repubblicano dei democratici che si vanta di avere votato il 74% dei provvedimenti di Donald Trump e di aver parlato più con lui che con Barack Obama. Il voto di Manchin è prezioso perché senza di lui i dem non hanno la maggioranza in Senato: in pratica, in questo momento, è il politico più potente del paese.
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7/21/2022 • 9 minutes, 22 seconds
Ep.137: Le “purghe” di Zelensky non sono come sembrano
Il presidente ucraino ha sospeso due persone molto importanti: la procuratrice generale, Iryna Venediktova, e il capo dei servizi segreti, Ivan Bakanov. Una decisione per cui si parla di “purghe”, di "traditori nel cerchio magico" e addirittura di “golpe”. In realtà, è tutto più complicato. In particolare per Bakanov, amico d'infanzia di Zelensky e organizzatore della campagna presidenziale del 2019. Dopo la vittoria, il presidente l'ha messo a capo dei servizi segreti ucraini: l'Sbu. Erede del Kgb russo, un “carrozzone” di 30mila uomini, di cui molti – dopo il 2014 – non hanno smesso di lavorare per Putin. Bakanov e Venediktova non sono accusati di tradimento, ma di inefficienza: non hanno trovato le talpe in tempo, e le talpe hanno fatto danni.
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7/20/2022 • 8 minutes, 16 seconds
Ep.136: Lavori su cloud e sparisce tutto. Non è la connessione, è il Partito
Stai scrivendo il tuo romanzo, lo scrivi su Cloud, sei arrivata a un milione e passa battute. Fai una pausa, poi torni sul documento ma non riesci ad aprirlo. Né sul cloud né sul tuo desktop. E il problema non è la connessione, il problema è la censura del partito comunista cinese. Questa cosa è capitata a Mitu, pseudonimo di una scrittrice cinese, che ha deciso di raccontarla. E si è scoperto che la stessa cosa è accaduto a molti altri, tutti autori che usavano i servizi di Wps, una specie di Google Drive. Wps prima ha detto che non censura nessuno, poi si è scusata e ha “liberato” il romanzo di Mitu, aprendo uno squarcio su come funziona la censura in Cina dove l'unico influencer è il partito comunista.
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7/19/2022 • 9 minutes, 7 seconds
Ep.135: Mario Draghi
In Italia c'è una crisi di governo e il presidente del consiglio è “Altrove” (il soprannome che gli ha dato l'agenzia Reuters): lontano dalle polemiche, è in Algeria per il gas. Il padre di Draghi è morto quando lui aveva 15 anni, la madre quando ne aveva 19. Il tutore ha gestito male i fondi lasciati dai genitori e l'eredità è evaporata. Da allora, Mario Draghi ha imparato a gestire i soldi: i suoi e i nostri. Dieci anni al ministero del Tesoro, la Banca d'Italia e la Banca mondiale, Goldman Sachs e poi la Bce. Nel '68 si è lasciato crescere i capelli, "però di poco". Con lui al ministero, il potere è diventato un po' più giovane, con un team di quarantenni e un premio a una dipendente, una matematica, perché è stata la prima a dire: "Ci serve un computer". Parla poco, decisionista ma capace di delegare, non sopporta le riunioni. Dopo una tesi di laurea scettica sull'unione monetaria europea, ha salvato l'Euro con tre parole: “Whatever it takes”. Mercoledì è in Parlamento, ci sarà il voto dell'aula: "potrebbe succedere tutto, anche niente".
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7/18/2022 • 16 minutes, 36 seconds
Ep.134: MbS: l’amico che Biden non voleva avere
Quando si è iniziato a parlare di Mohammed bin Salman, passava per un riformatore. Aveva messo in fila una serie di parole chiave: “digitale”, “Vision 2030”, patente alle donne, concerti. Poi, nel 2018, Jamal Khashoggi scompare. Khashoggi aveva messo tutti in allerta: dietro la patina di principe moderno, MbS ha instaurato uno dei regimi più spietati nella storia già spietata dell’Arabia Saudita. Per la CIA Khashoggi è stato ammazzato e poi squartato nel consolato saudita a Istanbul, per ordine proprio di MbS. Adesso Biden arriva in Arabia Saudita. E deve incontrarlo.
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7/15/2022 • 8 minutes, 6 seconds
Ep.133: L’uomo (in crisi) dell’accordo nucleare iraniano
Robert Malley è l’americano che, più di tutti, conosce l'Iran e credeva in un accordo sul programma nucleare iraniano e in una distensione tra Washington e Teheran. La sua è una posizione difficile. Malley però è ottimista e la guerra in Ucraina sembrava avere creato le condizioni perfette per arrivare all'accordo. Alla fine, anche lui ha dovuto ammetterlo: l’accordo sul nucleare è saltato.
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7/14/2022 • 9 minutes, 36 seconds
Ep.132: Biden in Israele. Una spia iraniana in America
Joe Biden è sbarcato in Medio Oriente. In Israele. Venerdì andrà in Arabia Saudita, e sarà il primo presidente a prendere un volo diretto tra questi due paesi.Nel frattempo, c’è una spia iraniana che va in giro per le Americhe. Si è appena rifatta la faccia in una clinica di chirurgia plastica a Cuba ed è diventato piuttosto complicato trovarla. I più preoccupati sono gli israeliani: temono una vendetta contro dei loro cittadini in vacanza all’estero. La temono almeno dal 25 maggio, quando a Teheran due agenti operativi del Mossad hanno sparato a Khodaei, un colonnello dei pasdaran, i potentissimi Guardiani della rivoluzione dell’Iran. Questa di oggi è la prima di tre storie a cavallo tra Iran, Israele e Arabia Saudita.
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7/13/2022 • 9 minutes, 55 seconds
Ep.131: DeSantis: il Trump "più sveglio" pensa alla Casa Bianca
Ron DeSantis è l'astro nascente dei Repubblicani: governatore della Florida, per i commentatori politici americani è “un Trump più intelligente” e alcuni si chiedono se, per questo, non sia ancora più pericoloso. Origini italiane, è cresciuto in un quartiere operaio e si è laureato ad Harvard. Nel 2012 è entrato in politica, con un obiettivo: fermare Obama. Poi ha litigato con la Disney per una legge “anti ideologia gender”. Ovviamente piace molto a FoxNews e per un po' è andato a genio anche a Trump, finché l'ex presidente non è diventato invidioso. DeSantis gli contende il titolo di Re della Florida e forse anche quello di candidato repubblicano alle presidenziali del 2024.
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7/12/2022 • 10 minutes, 2 seconds
Ep.130: Un miliardo di dati rubati
Da oltre un anno i dati di un miliardo di cinesi sono a disposizione di chiunque. Un miliardo di dati personali che contengono: nome e cognome, numero di cellulare, residenza, data di nascita. E miliardi di registrazioni di telefonate alla polizia di Shanghai per denunce o procedimenti penali o civili. Un miliardo di dati messi in vendita al prezzo di 200mila euro e verificati dai media internazionali. Una delle più grandi fughe di dati nella storia, in quello che è uno degli stati di sorveglianza più efficienti al mondo.
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7/11/2022 • 8 minutes, 22 seconds
Ep.129: Hanno ucciso Shinzo Abe
Due spari ravvicinati e Shinzo Abe è a terra. Non dà segni di vita. Stava parlando a un comizio elettorale. La corsa disperata in ospedale con l'elicottero e poi l'annuncio: Shinzo Abe è morto. È stato il premier più longevo del Giappone: otto anni, 2822 giorni consecutivi di governo. Questo lo ha reso il politico più famoso, e quello che più di tutti ha plasmato la storia recente del Giappone. Nel 2020 per motivi di salute si era dimesso ma aveva continuato a dettare l'agenda della politica nazionale. E non pochi speravano che prima o poi sarebbe tornato a farla, in prima persona.
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7/8/2022 • 8 minutes, 36 seconds
Ep.128: Per BoJo la festa è finita (davvero)
Oggi il primo ministro britannico Boris Johnson si è dimesso, non avrebbe voluto: ha ripetuto che il partito conservatore sta sbagliando. Una settimana fa Christopher Pincher era al Carlton club completamente ubriaco, e ha molestato due uomini. È l’ex capogruppo dei conservatori al Parlamento, è un fedelissimo di BoJo e l’ennesimo scandalo del premier. Un altro caso su cui ha mentito, dopo il party gate: le feste nella sua residenza in pieno lockdown. Più di cinquanta esponenti del suo governo lo hanno tradito e lui, prima di lasciare, gli ha rinfacciato alcune cose.
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7/7/2022 • 8 minutes, 10 seconds
Ep.127: Sulla linea del fronte è cambiato qualcosa
Gli Himars sono dei lanciarazzi americani a media o lunga gittata e sono l’arma più potente mai regalata all’esercito di Kyiv. La caratteristica principale degli Himars è la precisione. Sbagliano al massimo di pochi metri, perché sono tecnologicamente avanzati. Per questo costano tanto: 155 mila dollari l’uno e vanno usati con parsimonia. Gli ucraini pensano di usarli contro snodi ferroviari, depositi di munizioni e ponti strategici che i russi usano per portare le armi al fronte. È questo l’unico genere di obiettivi che ha senso colpire con gli Himars. Il contrario dei bombardamenti indiscriminati.
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7/6/2022 • 8 minutes, 52 seconds
Ep.126: La statua della libertà in un tribunale cambogiano
Theary Seng si è presentata al processo vestita da Statua della libertà: dopo essere scappata dal paese perché i Khmer rossi avevano ucciso i suoi genitori, e quasi altri due milioni di cambogiani, ha vissuto negli Stati Uniti. Lei ha la doppia nazionalità, poteva scappare ed evitarsi il processo e il carcere, non lo ha fatto. Passerà sei anni in carcere con l’accusa di tradimento e per aver tentato di far cadere il governo del premier (ex Khmer rosso) Hun Sen, al potere da 37 anni.
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7/5/2022 • 7 minutes, 42 seconds
Ep.125: Una star del basket americano in un carcere russo
In un ex orfanotrofio sovietico trasformato in un carcere femminile da cinque mesi è rinchiusa una super star del basket americano: Brittney Griner. Venerdì c'è stata la prima udienza del suo processo, poi rinviata: è accusata di essere una narcotrafficante perché al suo arrivo a Mosca, a metà febbraio, prima dell'invasione russa dell'Ucraina, aveva con con sé una pipetta di quelle che si usano per fumare l’olio dell’hashish. Un’americana famosa in un carcere russo – tanto più in questo momento– fa davvero molto comodo a Putin; Brittney Griner. Rischia 10 anni. La settimana scorsa un gruppo di attivisti ha scritto una lettera a Biden per chiedere un accordo per la sua liberazione. Ma le soluzioni o sono impossibili, o molto complicate.
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7/4/2022 • 9 minutes, 5 seconds
Ep.124: C'era una volta Hong Kong
Oggi è l’anniversario della restituzione alla Cina di Hong Kong, che fino a 25 anni fa era una colonia britannica. Per la celebrazione è arrivato il presidente cinese Xi Jinping, nella sua prima visita fuori dal territorio della Cina continentale dopo l’inizio della pandemia di Covid. Hong Kong, ha detto Xi, “è risorta dalla cenere” che per Pechino significa che è stata finalmente “normalizzata”. Stop alle proteste, fine dei sogni di suffragio universale. Una visita che sancisce la fine di Hong Kong come l'abbiamo conosciuta fino a poco tempo fa e che è un ammonimento: per le future generazioni dell'ex colonia e per l'isola di Taiwan.
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7/1/2022 • 7 minutes, 42 seconds
Ep.123: Negli Stati Uniti è meglio disinstallare le app per il ciclo
Da quando, venerdì scorso, è stata ribaltata la sentenza Roe vs Wade che garantiva il diritto all’aborto a livello federale, c’è un problema serio che riguarda i dati sensibili delle donne. In certi Stati abortire è un crimine e un procuratore del Texas o dell’Oklahoma potrebbe cercare le prove nell’app salute dello smartphone, controllando gli spostamenti attraverso la geolocalizzazione attiva su Whatsapp e Google Maps o l’app per il monitoraggio del ciclo mestruale. Ci sono 26 stati negli Stati Uniti in cui, se viveste lì, sarebbe meglio sbrigarsi a cancellare queste applicazioni. E sarebbe stato ancora meglio non averle mai usate.
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6/30/2022 • 9 minutes, 33 seconds
Ep.122: “Sono il cazzo di presidente”. L'audizione più incredibile di sempre
“Sono il cazzo di presidente. Portami a Capitol Hill adesso”. Il 6 gennaio 2021 Trump è sulla limousine guidata da un agente dei servizi segreti. Lo deve portare alla Casa Bianca. Ma Trump vuole andare a tutti i costi a Capitol Hill. Allora Trump prova a impossessarsi del volante e poi a strozzare l'autista. Prima di salire sull'auto ha fatto un discorso, insistendo sul fatto che la vittoria di Joe Biden è rubata e che bisogna fermare il Congresso che la sta ratificando. Trump sapeva anche che tra i suoi sostenitori – quelli che poco dopo faranno l'assalto – molti hanno le armi. “Non me ne frega un cazzo se hanno le armi. Non ce l’hanno con me”, dice e ordina di togliere i metal detector. A raccontare queste cose è Cassidy Hutchinson, una collaboratrice del capo dello staff di Trump quando era presidente. Una storia senza precedenti.
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6/29/2022 • 9 minutes, 20 seconds
Ep.121: Bombe e peluches a Kremenchuk, Ucraina
I russi hanno ricominciato con i bombardamenti indiscriminati. Quelli che fanno più paura perché non rispondono a nessuno scopo militare immediato, non li puoi prevedere e non ti puoi difendere. In quarantotto ore sono piovuti quasi 70 missili sull’Ucraina, anche su un quartiere residenziale di Kyiv. Ieri a Kharkiv sono morte nove persone, poi due missili sono piovuti sul centro commerciale di Kremenchuk, in una zona che non c’entra nulla con quelle dove si combatte. Non è vicino a una base militare, è famoso piuttosto per il negozio di peluches giganti più grande della zona. Quello di ieri è un crimine di guerra particolarmente sfacciato e non è compatibile con l'idea che Putin, adesso, possa sedersi a un tavolo per un cessate il fuoco.
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6/28/2022 • 7 minutes, 48 seconds
Ep.120: Devi abortire ma vivi in Texas
Da Houston, destinazione New Mexico. In macchina un padre e una figlia. Lei ha 13 anni ed è incinta. Abortire in Texas era impossibile: da settembre c'è una nuova legge che rende illegale l'aborto dopo la sesta settimana o anche meno, da quando c’è il battito cardiaco del feto. Non esistono eccezioni. Prima della sentenza della Corte Suprema esisteva un diritto costituzionale, quindi riconosciuto in tutti gli Stati Uniti, all’aborto. Con il ribaltamento della “Roe v. Wade”, quel diritto non esiste più. Decidono gli stati. I viaggi verso gli Stati che consentono l'aborto diventeranno molti di più e diventeranno molto più pericolosi. Rischi un'accusa di omicidio.
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6/27/2022 • 8 minutes, 5 seconds
Ep.119: Nazisti a Baghdad
C’è un drakkar, cioè una nave dei vichinghi, nelle sabbie dell’Iraq. È il simbolo dell'Asgaard German Security Group, una compagnia per la sicurezza privata tedesca che opera a Baghdad. L’Asgaard è formata da militari e poliziotti tedeschi. Fin qui, niente di strano, è la prassi per i contractor reclutare il personale tra ex soldati e agenti. Il problema è che per l'Asgaard lavora anche chi è ancora in servizio. Sono dei neonazisti con il culto della guerra che combattono in Medio oriente e complottano omicidi politici e attentati in Germania.
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6/24/2022 • 8 minutes, 22 seconds
Ep. 118: San Francisco ha fallito
San Francisco è la quarta città più cara del mondo e un modello libertino che ha fatto la storia ed è diventato un mito. È una città dove i Repubblicani in pratica non esistono e tutte le cariche pubbliche se le giocano la sinistra liberal contro la sinistra radicale. Ma il mito di quella San Francisco è fallito, e la città è diventata pericolosa. Due settimane fa i residenti hanno cacciato il procuratore anti-proibizionista e ultra permissivo della città. Si chiama Chesa Boudin, era stato eletto nel 2019 con l'appoggio di Sanders e sembrava una stella nascente della politica americana. Ma i voti per cacciarlo sono stati più dei voti espressi per eleggerlo, e sono soprattutto quelli delle minoranze che voleva rappresentare.
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6/23/2022 • 8 minutes, 18 seconds
Ep.117: Il proiettile verde che ha ucciso Abu Akleh
La più famosa corrispondente di Al Jazeera, Shireen Abu Akleh, è stata uccisa l'11 maggio nel campo profughi palestinese di Jenin. I suoi colleghi di Al Jazeera hanno trovato le foto del proiettile: è all'interno di un bicchiere di plastica, ha la coda appiattita e la punta verde. È un calibro 5,56 mm ed è prodotto negli Stati Uniti. Poi è arrivata l'inchiesta del New York Times, che stabilisce la distanza dello sparo attraverso l'analisi acustica di un video su TikTok: 200 metri. Questa è la storia di quel proiettile, delle indagini di due testate che ci hanno permesso di capire meglio cosa sia successo e chi sia responsabile per la morte di Abu Akleh.
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6/22/2022 • 7 minutes, 53 seconds
Ep.116: Una spia di Mosca alla Corte penale internazionale (che indaga sui crimini di guerra russi)
Viktor Muller Ferreira ha 33 anni e viene dal Brasile, è un tirocinante alla Corte penale internazionale che sta indagando sui crimini di guerra commessi dall’esercito di Putin in Ucraina, come le esecuzioni di massa a Bucha. Viktor Muller Ferreira, in realtà, è Sergey Vladimirovich Cherkasov: una spia del GRU, l’intelligence militare del Cremlino. Si è costruito una falsa identità e ha vissuto anni negli Stati Uniti, vicino al Pentagono. Il professore che lo ha raccomandato alla Corte è nato in Ucraina e, adesso, dice: "Sto esplodendo".
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6/21/2022 • 9 minutes, 46 seconds
Ep.115: Una Francia mai vista
Rachel Keke ha 48 anni, vive in Francia dal 2000. Dal 2015 è una cittadina francese. Ha fatto la parrucchiera, la commessa e poi la cameriera in un albergo. E da lì è diventata la leader di una protesta durata due anni per avere più soldi alla fine del mese. Ieri è diventata deputata del parlamento ed è il simbolo della sinistra radicale guidata da Melenchon. Ma non festeggia solo la sinistra, perché anche la destra radicale di Marine Le Pen è andata molto bene. La sinistra e la destra radicale, insieme, hanno più seggi di quanti ne abbia il partito di Macron. E il presidente è il grande sconfitto e ora dovrà fare molti compromessi. E i compromessi non sono nel suo stile. Un Macron non decisionista, non è Macron.
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6/20/2022 • 7 minutes, 49 seconds
Ep.114: Guerrigliero vs. “Trump colombiano”
Domenica si vota per la presidenza in Colombia. Un candidato è Gustavo Petro, un ex guerrigliero che negli anni Ottanta ha preso parte alla lotta armata insurrezionalista di sinistra. L'altro candidato è Rodolfo Hernandez, il “Trump colombiano”. Entrambi sono considerati outsider, non rappresentano i partiti tradizionali e pur distanti ideologicamente hanno idee simili in politica estera: tutti e due vogliono riaprire le relazioni con il Venezuela e ridiscutere gli accordi con Washington. Oggi la Colombia è il miglior alleato in America Latina che ora rischia di sganciarsi.
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6/17/2022 • 7 minutes, 44 seconds
Ep.113: Come va la guerra – parte 2
La guerra in Donbas è una guerra d’artiglieria e l’artiglieria funziona così: colpisce un’area in modo indiscriminato, finché – a furia di bombardare – non abbatte anche il bersaglio prefissato. È quello che è successo a Severodonetsk, l’epicentro dell’offensiva del Donbas e quindi della guerra. Questa guerra di attrito ha causato le prime fughe e diserzioni anche nell'esercito di Kyiv. Prima non accadeva ma ormai sono già morti più soldati ucraini di quanti soldati americani siano morti in vent’anni di guerra in Afghanistan e otto anni di guerra in Iraq. E sono morti più soldati dell’esercito russo dei soldati americani morti in Afghanistan e in Iraq. Non in venti e otto anni, ma in tre mesi e mezzo.
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6/16/2022 • 7 minutes, 40 seconds
Ep.112: Come va la guerra - parte 1
La guerra va male e non è una questione di avanzamenti sul campo, di conquiste territoriali – che comunque ci sono, anche se sono lente. Da quando il capo di stato maggiore russo, il generale Gerasimov, ha annunciato l’offensiva del Donbas a metà aprile, e fino all’inizio di giugno i russi hanno conquistato 450 chilometri quadrati, cioè la superficie di Perugia. La guerra va male per il numero di morti che fa: è una carneficina su entrambi i fronti, una carneficina di ventenni russi e di ventenni ucraini. La guerra in Ucraina è cambiata e si è trasformata in una guerra di attrito: quella in cui l’obiettivo non è conquistare uno snodo ferroviario strategico o una città specifica. L’obiettivo è uccidere più soldati nemici possibile.
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6/15/2022 • 6 minutes, 53 seconds
Ep.111: Il dipendente di Google che ha visto l’anima in un’AI
Black Lemoine è uno degli ingegneri informatici che lavorano al programma di Intelligenza Artificiale di Google. O almeno lo era, perché Google ha appena deciso di sospenderlo. Lemoine stava lavorando sull'algoritmo che simula ed elabora conversazioni umane, un sistema che Google ha chiamato LaMDA. Lemoine tutti i giorni si metteva davanti al pc e parlava con la macchina. Ha raccontato che gli sembrava un bambino di sette o otto anni che, però, conosce molto bene la fisica. Con l'algoritmo Lemoine ci ha parlato di tante cose e a un certo punto ha concluso che il sistema LaMDA ha preso coscienza: “LaMDA, ha scritto, è un ragazzo dolce che vuole solo aiutare il mondo a essere un posto migliore per tutti noi. Per favore, prendetevene cura in mia assenza”
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6/14/2022 • 8 minutes, 50 seconds
Ep.110: Ivanka Trump e i problemi di suo padre
Ivanka Trump ha scaricato Donald Trump, perché ha detto di essere d'accordo con l'ex ministro di giustizia di suo padre che definisce “cazzate” quelle sui brogli nell'elezione di Joe Biden alla Casa Bianca. Lei lo ha detto con voce un po' esitante alla commissione della Camera che indaga sul 6 gennaio 2021: sull’assalto al Parlamento da parte dei supporter di Trump che non credono alla “Big Lie”, come Trump chiama la vittoria di Biden. Ivanka quando il piano della “Big Lie” ha preso forma non c'era; non era presente nella war room dove Trump, prima del 6 gennaio, ha radunato le forze che gli rimangono: i più fedeli e i più estremisti.
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6/13/2022 • 9 minutes, 44 seconds
Ep. 109: "La mia vita non è il tuo porno"
Il candidato alle presidenziali sudcoreane che ha proposto di abolire il Ministero per l’Uguaglianza di genere, ha vinto e si è insediato a maggio. Si chiama Yoon Suk-yeol e, per lui, in Corea del Sud c'è una “discriminazione al rovescio” nei confronti dei maschi. Falso, perché la Corea del Sud è uno dei paesi con la disparità di genere più alta al mondo: in Parlamento sono meno del 20% e ai vertici delle aziende il 5%. Mentre il canale "Nuovo potere agli uomini", che promette di "ammazzare le femministe", conquista centinaia di migliaia di seguaci.
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6/10/2022 • 6 minutes, 49 seconds
Ep.108: 90 ginnaste contro l’Fbi
90 ragazze americane hanno fatto causa all’FBI per più di un miliardo di dollari. Sono le ginnaste che hanno regalato agli Stati Uniti il dominio assoluto in questo sport. Sono anche le campionesse che sette anni fa, nel 2015, hanno denunciato di aver subito abusi sessuali dal medico della nazionale di ginnastica femminile. Allora però non è successo niente. Ma l'anno dopo, a seguito di un'inchiesta giornalistica, le denunce sono diventate 160. Il medico, Larry Nassar, è stato arrestato, processato e condannato a 175 anni. Passerà la sua vita in carcere, ma le 90 ginnaste oggi vogliono sapere perché nel 2015 l'Fbi non le ha prese sul serio, non ha verificato le prove. E perché gli agenti, dopo, hanno mentito per coprire i loro errori.
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6/9/2022 • 7 minutes, 13 seconds
Ep.107: Cosa vuole Erdogan. Dal grano ai curdi
Oggi il ministro degli esteri russo Lavrov è andato in Turchia. Erdogan ha organizzato un incontro per trovare una soluzione per le tonnellate di grano bloccate in Ucraina dalla guerra. E stando alle parole dei turchi la soluzione l'avrebbero già in tasca. Questo iper attivismo diplomatico turco, naturalmente, ha un prezzo: in cambio Erdogan vuole il nord della Siria. Lo vuole dal 2016 quando entrò in guerra contro l'Isis e finì per attaccare i curdi siriani del Rojava alleati degli Stati Uniti. E lo vuole oggi per creare, dice, una “zona cuscinetto”. E lo vuole in fretta, perché in Turchia c'è una dura crisi economica e nel 2023 si vota. Erdogan ha bisogno di un diversivo e mai come ora è a portata di mano.
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6/8/2022 • 7 minutes, 19 seconds
Ep.106: La giacca di Tom Cruise in Top Gun non piace alla Cina
La bandiera di Taiwan sulla giacca di Tom Cruise è bastata perché Top Gun Maverick scatenasse l'esultanza taiwanese e il risentimento cinese. Per Pechino mostrare la bandiera di Taiwan significa riconoscerne l'esistenza come Stato e democrazia. Per la Cina non lo è: è un'isola del suo territorio e prima o poi riprenderà. Nel 2019 il trailer del film mostrava la bandiera sfumata, irriconoscibile: allora i soldi cinesi pesavano sul futuro di Hollywood e quindi Pechino non andava irritata. Ma oggi tutto è cambiato: Biden vuole difendere l'autonomia di Taiwan dalle minacce cinesi e i capitali cinesi si sono ritirati dalla produzione del film. E così è riapparsa la bandiera di Taiwan.
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6/7/2022 • 7 minutes, 33 seconds
Ep.105: Ero un complottista. Poi hanno ucciso mio figlio
Lenny Pozner è il padre di Noah, una delle vittime della strage alla Sandy Hook avvenuta dieci anni fa, quando vennero uccise 26 persone, 20 bambini e 6 educatori. Dopo il massacro Lenny ha raccontato di aver pubblicato le foto del figlio on line. E sono arrivati i complottisti. La strage, gli dicevano, non era mai avvenuta. Era tutta una messa in scena. Lenny e gli altri parenti sono stati perseguitati, minacciati, diffamati, calunniati. Lenny ha dovuto cambiare casa una dozzina di volte, ha dovuto nascondere la sua identità on line. La sua vita è diventata un inferno, nel senso che ha sceso un altro girone dell’inferno, in cui viveva già dalla morte di Noah. Ma i complottisti non si fermano, e dopo la recente strage in Texas hanno ricominciato. Proprio come dopo Sandy Hook.
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6/6/2022 • 9 minutes, 14 seconds
Ep.104: La spina dorsale dell'Ucraina
Le ferrovie ucraine sono un piccolo successo nella tragedia della guerra. Prima dell'invasione russa erano famose per la loro corruzione. Adesso lo sono per il coraggio dimostrato dai dipendenti, che hanno deciso di non scappare, continuando a lavorare mentre piovevano i missili. Nonostante il caos hanno garantito più treni del solito per permettere le evacuazioni di migliaia di civili. E si sono dimostrati umani: hanno trovato posto nei vagoni frigoriferi a centinaia di cadaveri di giovani soldati russi che l'esercito di Mosca ha abbandonato. Per farlo si sono presi dei rischi, come usare un bene prezioso, la benzina: servono 100 litri di carburante al giorno per conservare i corpi dei soldati russi morti e mantenere la temperatura necessaria nei frigoriferi. In attesa che qualche madre, prima o poi, li reclami.
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6/3/2022 • 7 minutes, 53 seconds
Ep.103: Kashmir Files
In India è uscito un film che si chiama “Kashmir Files” e racconta l'esodo della minoranza indù che aveva abbandonato le proprie case nella valle del Kashmir per scappare dalla violenza del movimento separatista. Il film ha avuto un grande successo, con un problema: gli spettatori escono dalle sale gridando “morte ai musulmani”. Il film è considerato un blockbuster della propaganda degli ultra nazionalisti indù. Quelli che hanno eletto Narendra Modi che tre anni fa al Kashmir ha tolto l'autonomia, mandandoci 40mila soldati. E il film rischia di essere una nuova miccia per il territorio conteso da India e Pakistan.
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6/1/2022 • 7 minutes, 33 seconds
Ep.102: Il patriarca della guerra
Kirill è il patriarca della Chiesa Ortodossa russa e ha fatto di tutto per mettere in chiaro che l'Occidente è il male, che Putin “è un miracolo di Dio” e che la guerra in Ucraina, chiamata sempre “operazione speciale”, “è una giusta battaglia contro la lobby gay”. Tanto che papa Bergoglio l'ha definito “il chierichetto di Putin” e la chiesa ortodossa di Kiev venerdì ha deciso di separarsi da quella di Mosca. A Kirill però un eventuale scisma sembra non interessare e ha già trovato i colpevoli: gli spiriti maligni che hanno riempito il cielo ucraino e Lenin. Ma non c’è solo l’aspetto religioso: Kirill è anche uno dei soggetti destinatari delle sanzioni di Bruxelles sul petrolio russo.
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5/31/2022 • 7 minutes, 34 seconds
Ep.101: Assad non può fare a meno delle anfetamine
Venerdì in Germania è iniziato il processo contro due siriani che trafficavano captagon: con il commercio di questa droga si finanzia il regime di Assad. Il captagon è un'anfetamina creata nel 1961. Era usata per curare la narcolessia e i disturbi dell'attenzione, tanto che veniva data ai soldati per non avere paura. Oggi con il captagon ci si sballa nel golfo Persico e la principale cucina dell'anfetamina è in Siria. Per arrivare ai consumatori transita per l'Europa, Italia compresa: nel 2020 nel porto di Salerno c’è stato il più grande sequestro di captagon della storia. Per il regime di Assad è diventato un business fondamentale: dalle macerie della guerra, isolata dalle sanzioni internazionali, la Siria è rinata narco-Stato.
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5/30/2022 • 8 minutes, 39 seconds
Ep.100: La festa delle armi in Texas, nonostante la strage
A 400 chilometri da Uvalde, dove è avvenuta la strage di 19 bambini e due maestre, c’è Houston, dove oggi si tiene il raduno della National Rifle Association, la Nra, l'organizzazione che difende i possessori di armi. Nonostante la carneficina nella Robb Elementary School, l’evento della Nra non è stato cancellato e l’ospite più atteso è Donald Trump. La lobby dei produttori di armi è riuscita finora a evitare i progetti di legge che tentano di rafforzare i controlli su chi acquista le armi. E un sondaggio del New York Times tra i senatori repubblicani dice che nessuno di loro è pronto a votare una legge del genere.
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5/27/2022 • 7 minutes, 24 seconds
Ep.99: Andiamoci a prendere il grano
L’Ucraina è uno dei maggiori produttori di grano del mondo. Ma dal 27 febbraio, il terzo giorno di guerra, tutti i porti ucraini – da Odessa a Mariupol – sono bloccati dalle navi da guerra russe e i prodotti agricoli non possono più partire. La Lituania ha fatto una proposta: andiamocelo a prendere.
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5/26/2022 • 7 minutes, 8 seconds
Ep.98: ‘We have to act’. Un altro massacro negli Stati Uniti
C’è stata un'altra strage in America, è la terza questo mese. Un diciottenne è entrato in una scuola elementare in Texas e ha ucciso 19 bambini e due adulti. In Texas c'è un governatore trumpiano, alcuni anni fa si era lamentato che i sui concittadini non comprassero abbastanza fucili e a settembre ha emanato una legge che permette di girare armati senza licenza. A 600 chilometri di distanza - prima di una partita di basket - ha parlato Steve Kerr, che non è un politico ma un ex campione e oggi allenatore dei Golden State Warriors. Ha detto una cosa importante: “Sono stanco dei minuti di silenzio”, e che ci vuole una legge.
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5/25/2022 • 8 minutes, 35 seconds
Ep.97: La “febbre” della Corea del Nord
Kim Jong Un si è presentato al funerale di un maresciallo dove c'erano mille soldati senza mascherina (e non è vaccinato), proprio a una parata militare sembra essere cominciata l'epidemia di contagi nel Paese. L’isolamento dal mondo per ragioni politiche aveva salvato la Corea del Nord dal coronavirus, ma adesso quella che chiamano “febbre” ha già colpito 3 milioni di cittadini su 25. Nonostante questo, la tv di Stato dispensa consigli non proprio scientifici: fare gargarismi con l’acqua salata, bere tè allo zenzero o tisane di foglie di salice.
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5/24/2022 • 7 minutes, 52 seconds
Ep.96: L'eroina del cartone 'Burka Avenger' e i talebani
Tolo Tv è la più importante emittente afghana, è stata lanciata nel 2004. Fin dalla fondazione è stata libera, e adesso prova a restarlo anche sotto il regime dei talebani, contro i quali combatte con il suo palinsesto: con la serie di animazione Burka Avenger, in cui una eroina si batte contro i cattivi che vogliono chiudere la scuola, e con i programmi di news spesso condotti da donne. Da ieri però in Afghanistan è entrato in vigore l’editto talebano che obbliga le donne a indossare il burqa. Per protesta, i giornalisti e i conduttori maschi si sono presentati a volto coperto.
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5/23/2022 • 8 minutes, 15 seconds
Ep.95: Una spia di Pechino in Europa
Dopo una vita da professore e informatore del BND, il servizio di intelligence esterna della Germania, per Klaus Lange era arrivato il momento della pensione. Ma certe passioni sono difficili da archiviare, così lui - a 75 anni - si è fatto reclutare dai servizi segreti cinesi in una università di Shanghai. Anche sua moglie, che ha 64 anni ed è nata in Val Pusteria, è diventata una spia di Pechino. La loro storia aiuta a capire come opera l’intelligence cinese in Europa.
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5/20/2022 • 7 minutes, 58 seconds
Ep.94: I fratelli Rajapaksa nello Sri Lanka che ha finito i soldi
Lo Sri Lanka è una Repubblica semipresidenziale, ma dal 2005 assomiglia più a una monarchia. C’è una famiglia che ha colonizzato tutti i centri di potere e sono i Rajapaksa. È contro di loro che si manifesta a Colombo, perché lo Sri Lanka ha finito i soldi. Colpa della pandemia, del terrorismo e della guerra in Ucraina. Ma anche delle manie di grandezza dei Rajapaksa.
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5/19/2022 • 7 minutes, 2 seconds
Ep.93: Per la resistenza di Mariupol il finale è sospeso
Che Mariupol sarebbe caduta lo avevamo capito da tempo, ma la resistenza dei marines e del battaglione Azov asserragliati nei sotterranei non era solo un gesto eroico: aveva un senso e ha dato all’Ucraina un vantaggio. Adesso che la città è caduta e che i soldati usciti dai sotterranei sono stati fatti prigionieri, non sappiamo cosa li aspetta in Russia. Putin ha promesso di trattarli nel rispetto della legge internazionale, ma questa frase da sola significa poco: il presidente del Parlamento non vuole lo scambio di prigionieri e il capo della commissione Esteri chiede la pena di morte.
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5/18/2022 • 7 minutes, 38 seconds
Ep.92: Il “coltellino svizzero” di Macron
Elisabeth Borne è la nuova prima ministra francese: è disciplinata, efficiente, competente e ha studiato nelle “alte scuole” della République. Ha imparato il mestiere con i socialisti, nell’amministrazione parigina e nei gabinetti, poi ha guidato tre ministeri tecnici. La sua è la gavetta perfetta per diventare la donna che risolverà i problemi del presidente rieletto e per spezzare il cerchio magico tutto maschile di Macron.
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5/17/2022 • 6 minutes, 33 seconds
Ep.91: La morte di Shireen Abu Akleh
Shireen aveva 51 anni e da 25 faceva la giornalista. E’ morta mentre stava seguendo un raid israeliano in un campo profughi in Cisgiordania, colpita da un proiettile. Il collega che era con lei dice che in quel momento, in quel punto “non c’era resistenza armata palestinese”. Ma per ogni ipotesi di ricostruzione mancano ancora le prove e per capire cosa sia successo servirebbe un’indagine indipendente. Chi la chiede la considera ancora più necessaria dopo quello che è successo durante i funerali, dove poliziotti israeliani hanno preso a manganellate alcuni degli uomini che stavano portando sulle spalle la bara di Shireen.
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5/16/2022 • 7 minutes, 59 seconds
Ep.90: L'arma della fiducia
L'offensiva del Donbass durerà ancora a lungo, ma il fatto che l’esercito ucraino e i volontari siano riusciti a cacciare i russi prima da Kyiv e poi anche da Kharkiv è stato un’iniezione di fiducia. Adesso c’è chi torna a ragionare in prospettiva e a parlare di ricostruzione. E c’è chi calcola quanti soldi serviranno: almeno 500 miliardi.
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5/13/2022 • 9 minutes, 37 seconds
Ep.89: Sofia e il processo per crimini di guerra
Nei villaggi ucraini a nord di Karkhiv non si può stare tranquilli nemmeno dopo che i soldati russi sono stati cacciati. Perché si lasciano dietro una scia di mine, ma anche perché con la loro artiglieria riescono a colpire una città anche da 30 chilometri di distanza. Ma non tutti i soldati russi sono riusciti nella ritirata: alcuni si arrendono, altri vengono fatti prigionieri. E qui, nella regione di Karkhiv, il procuratore generale ha annunciato di voler avviare il primo processo pubblico a dei soldati russi per crimini di guerra. Uno degli episodi su cui c’è più attesa di vedere come andrà il processo è avvenuto alcuni giorni fa, quando l’esercito ucraino ha ritrovato sei macchine civili con dei corpi carbonizzati. Uno dei corpi era di Sofia, una ragazza di 14 anni.
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5/12/2022 • 9 minutes, 56 seconds
Ep.88: Da Kalush all’Eurovision
A rappresentare l'Ucraina all'Eurovision doveva esserci una cantante, che però si è ritirata dopo aver raccontato di essere stata in Crimea (che dal 2014 è territorio nemico). L’invito per Torino è arrivato alla Kalush Orchestra solo il 22 febbraio. Due giorni dopo è iniziata la guerra: in Ucraina gli uomini sono obbligati a combattere e non possono lasciare il Paese. I membri del gruppo hanno archiviato il pensiero dell’Eurovision, poi tutti hanno capito che potevano essere più utili alla causa su un palco internazionale. Anche se all'Eurovision è vietato alcun riferimento politico, tutti si aspettano dalla Kalush Orchestra un messaggio.
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5/11/2022 • 10 minutes, 32 seconds
Ep.87: La doppia faccia dei soldati russi
A nord di Karkhiv la controffensiva ucraina sta liberando i villaggi occupati dai russi, ma i militari di Putin si sono lasciati dietro una scia di mine. I civili rimasti qui raccontano che cosa ha significato vivere per oltre un mese sotto l'occupazione dei soldati russi, che all'inizio sono arrivati quasi sperando di poter essere accolti, ma che alla fine sono diventati paranoici e aggressivi. E che prima di dare il cambio al nuovo battaglione, i soldati russi sparano sui civili, e poi tornano a casa loro.
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5/10/2022 • 13 minutes, 4 seconds
Ep.86: A pranzo con Volobuev, il manager di Putin che sta con l'Ucraina
La storia di Igor Volobuev l'abbiamo raccontata qualche giorno fa: è la storia di ucraino diventato manager in Russia. Dopo 33 anni a Mosca, Igor ha deciso di tornare nel suo Paese, per appoggiare la resistenza. Lo abbiamo incontrato in un ristorante di Kyiv per farci raccontare la sua storia, quello che sta succedendo alla sua vita e quello che sta succedendo alla Gazprom, l'azienda di stato russa dove quattro manager sono morti in circostanze misteriose da quando è cominciata la guerra, altri sono stati arrestati.
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5/9/2022 • 16 minutes, 41 seconds
Ep.85: Cosa (non) può festeggiare Putin il 9 maggio
Da quando Putin ha cambiato strategia e l’obiettivo della guerra è diventato la “liberazione del Donbas”, i suoi soldati cercano di conquistare tutto l’oblast di Donetsk e quello di Lugansk. Lì ci sono Lyman, Avdiivka, Pisky e Severodonetsk: le città e i villaggi sulla linea del fronte che abbiamo raccontato nelle ultime puntate. Ma l’offensiva nell’est procede troppo lentamente e i russi potrebbero essere costretti a fermarsi all’inizio dell’estate. Putin il 9 maggio - la festa nazionale in cui si celebra la vittoria sovietica sui nazisti - non sa nemmeno se potrà vantare la conquista definitiva di Mariupol.
5/6/2022 • 11 minutes, 8 seconds
Ep.84: Il cantante francese a Mariupol con i russi
François Mauld d'Aymée è un cantante lirico francese che non ha avuto molto successo in patria. Così, la fama è andato a cercarla in Ucraina, dove da anni combatte al fianco dei separatisti russi. Oltre a cantare e recitare, François è molto attivo sui social network, e adesso che si trova a Mariupol il suo account Facebook è un book fotografico di lui in posa tra le macerie.
5/5/2022 • 10 minutes, 4 seconds
Ep.83: Abituati alla guerra
Ad Avdiivka in russi sono a quattrocento metri e dalle trincee si spara direttamente con i kalashnikov. Qui la guerra non è una novità degli ultimi mesi: “per noi il 24 febbraio è arrivato otto anni fa, a vivere in un bunker e spostarci sotto il rumore dei colpi siamo abituati”. La nuova guerra però è più pericolosa perché dall’altra parte non ci sono i separatisti male equipaggiati, ma i soldati russi.
5/4/2022 • 9 minutes, 14 seconds
Ep.82: Un diciottenne ucraino e una spia russa sotto i missili
Alex ha 18 anni e con la sua famiglia si è nascosto in cantina fino a quando un colpo d’artiglieria è precipitato nel suo giardino, nel villaggio ormai distrutto di Rubizhne. Quel giorno si sono trasferiti nei sotterranei della scuola elementare insieme a molte altre persone. C’è anche un uomo brizzolato sulla quarantina, da quando è arrivato sembra che la scuola sia diventata il primo target dei missili russi. Quell’uomo è una spia e trasformerà l’evacuazione di Alex in una trappola per soldati ucraini.
5/3/2022 • 9 minutes, 42 seconds
Ep.81: La linea del fronte in Donbas
Lyman è esattamente sulla linea del fronte dell’offensiva russa nell’est, in uno dei punti più caldi del Donbas. La metà della popolazione è scappata, e chi resta è costretta a correre nei bunker a ogni nuovo attacco dell’artiglieria russo. Tutti i cellulari qui vengono messi in “modalità aereo” perché chiunque venga intercettato può diventare un bersaglio. A chi ha perso tutto qui in città interessa poco di chi avrà la meglio, quello che adesso desiderano è che smettano i colpi dell’artiglieria.
5/2/2022 • 11 minutes, 5 seconds
Ep.80: Da manager di Putin a combattente per l’Ucraina
Igor Volobuev è nato in Ucraina ma lavora da 30 anni alla Gazprombank, la banca russa controllata dalla Gazprom, il gas di Stato di Mosca. E’ partito dal basso e ha fatto carriera, fino a diventare vicedirettore dell’area comunicazione. Viveva in Russia e guadagnava bene, poi è sparito. Adesso è ricomparso in Ucraina per combattere nei gruppi di difesa territoriale “fino alla vittoria”.
4/29/2022 • 8 minutes, 41 seconds
Ep.79 - Giacarta, addio
La capitale dell’Indonesia sta sprofondando: il terreno su cui è costruita affonda ogni anno di qualche centimetro, e a questo si aggiunge l’innalzamento del mare causato dai cambiamenti climatici. Secondo gli esperti, la città potrebbe finire sott’acqua prima del 2050. Per questo il presidente indonesiano Joko Widodo vuole creare la nuova capitale, nel Borneo. Sarà una “smart city nella foresta”, almeno secondo i progetti che per ora però restano solo sulla carta perché per costruire la nuova città servono 30 miliardi di euro. Il governo non li ha, le banche si sono tirate indietro e un ministro ha avanzato un’ipotesi di crowdfunding, chiedendo alla popolazione di partecipare con quello che può. Il rischio è che la nuova capitale diventi un’enclave dei ricchi e che il resto della popolazione di Giacarta sprofonderebbe insieme alla vecchia città.
4/28/2022 • 6 minutes, 15 seconds
Ep.78 - L’importanza di Al-Aqsa
La Spianata delle moschee, che gli arabi chiamano Al Haram al sharif e gli ebrei Monte del tempio è un posto importante per Gerusalemme, perché quello che succede ad Al-Aqsa si ripercuote sempre in tutto il Paese. E quello che sta succedendo in queste settimane è che nel complesso di Al-Aqsa ci sono stati più di 200 feriti tra i palestinesi solo nella scorsa settimana.
4/27/2022 • 8 minutes, 6 seconds
Ep.77 - Come Elon Musk vuole rivoluzionare Twitter
L’uomo più ricco del mondo si compra Twitter per 44 miliardi di dollari, ma questa non è solo una gigantesca operazione finanziaria: è molto di più. Musk dice che Twitter è l’agorà pubblica ma che così com’è non va bene perché adesso ci sono troppe regole. Lui invece vorrebbe più risse e meno diplomazia.
4/26/2022 • 8 minutes, 28 seconds
Ep.76 - Macron, vittoria annunciata del presidente antipatico
La vittoria di Macron è l’esito più probabile delle elezioni di domenica, ma questa volta per lui le cose sono meno semplici di quanto non fossero cinque anni fa. Perché in questi ultimi anni sono successe varie cose (gilet gialli, pandemia, guerra) ma anche perché - secondo un sondaggio - il 70 per cento dei francesi è “ostile o indifferente” al presidente definito “gelido”.
4/22/2022 • 7 minutes, 1 second
Ep.75: Sanna Marin e la svolta della Finlandia
Dal 1947 ad oggi la Finlandia è stata un esempio da manuale di neutralità in ambito militare. Ma condivide mille chilometri di confine con la Russia e, dopo l'invasione dell'Ucraina, le cose sono cambiate. La premier millennial Sanna Marin, soprannominata la nuova "iron lady", è pronta a presentare domanda per l’adesione alla Nato.
4/21/2022 • 5 minutes, 39 seconds
Ep.74: Perché il Donbas
Mariupol sta per cadere ma la resistenza c’è ancora, anche se disperata – senza munizioni e senza cibo. La conquista di Mariupol sarebbe il primo successo militare che Putin vuole ottenere in questa nuova fase della guerra, che, per Mosca, significa la conquista dell’est, la terra del carbone, dei minerali rari e del gas neon.
4/20/2022 • 6 minutes, 56 seconds
Ep.73: L’isola della morte
Koh Tao è un paradiso terrestre e per questo è da sempre meta di turisti zaino in spalla. Sull’isola vivono quattromila persone e con molta probabilità tra loro ci sono anche i responsabili di oltre una dozzina di morti sospette di giovani backpacker europei, tutti tra i 22 e i 33 anni. Finora le indagini non hanno portato a niente, soprattutto per i rapporti poco chiari tra la polizia e le famiglie più importanti dell’isola di cui fanno parte i primi sospettati.
4/19/2022 • 5 minutes, 35 seconds
Ep.72: Una retata di nazisti in Germania
In Germania la polizia è alle prese con i neo nazisti: c’è un gruppo di no-vax che progettava di rapire il ministro della Salute, un altro che pianificava di far saltare la rete elettrica nazionale, un altro ancora che organizzava omicidi politici. L’ossessione di tutti questi gruppi è il “Tag X”, cioè il giorno in cui l'atteso colpo di Stato arriverà e si instaurerà lo Stato völkisch: nazionale e popolare. Ma il problema non è solo nazionale, perché adesso le autorità tedesche hanno paura di ritrovarsi cittadini tedeschi che combattono al fianco dei soldati russi in Ucraina.
4/15/2022 • 6 minutes, 7 seconds
Ep.71: "Nave da guerra russa, va***lo!". C'è andata
Una delle prime notizie relative a questa guerra riguardava i soldati ucraini che difendevano l’isola del Serpente e, alla richiesta di arrendersi, hanno urlato: “Nave da guerra russa, vaffanculo”. Sono stati i primi eroi ucraini di questa guerra e la loro risposta è diventata il motto della resistenza. Oggi quella nave sta affondando e per gli ucraini è una rivincita, per il Cremlino una figuraccia.
4/14/2022 • 5 minutes, 57 seconds
Ep.70: Shanghai si arrabbia
A Shanghai vivono 25 milioni di abitanti, la città è grande cinque volte Roma ed è la più ricca della Cina. Ci sono oltre 130.000 casi Covid ed è la peggiore crisi sanitaria dai tempi di Wuhan nel paese della politica “zero casi”. Il risultato è un lockdown che ha portato una crisi in città: è difficile trovare cibo e acqua, le famiglie vengono separate e chi è stato chiuso nei centri non sa quando potrà uscire. Per questo Shanghai protesta (sui social), e questa volta le autorità non possono fare finta di niente.
4/13/2022 • 7 minutes, 57 seconds
Ep.69: La donna che deve salvare la Russia
La missione di Elvira Nabiullina è sempre stata quella di modernizzare la Russia, cioè l’economia russa. Ma questa guerra ha rovinato tutto il suo lavoro. A Mosca gira voce che la banchiera prodigio di Putin abbia presentato le dimissioni ben due volte, e che Putin però non le abbia accettate. Andando contro a tutto quello per cui ha lavorato finora, Nabiullina è riuscita nel miracolo di evitare il crollo verticale del rublo che tutti si aspettavano dopo l’inizio della guerra. È lei che ha in mano i destini economici del Paese.
4/12/2022 • 5 minutes, 57 seconds
Ep.68: Le Pen ripulita
Marine Le Pen urla di meno e sorride di più. Si è rifatta l’abito e la sua è una precisa strategia politica: rispetto alle presidenziali del 2017, con una pandemia e una guerra in corso, per vincere bisogna rassicurare. Che possa essere la prossima inquilina dell’Eliseo è comunque improbabile, ma la sua trasformazione è da tenere d’occhio.
4/11/2022 • 6 minutes, 36 seconds
Ep.67: Il ritorno dei massacratori di Bucha
Dopo il massacro di Bucha, gli uomini del colonnello Asanbekovich si sono ritirati in Bielorussia. Adesso, però, stanno per essere riposizionati nell’est. Per questo Zelensky ha invitato gli abitanti del Donbass a scappare, ma decine di quelli che oggi sono corsi in stazione per fuggire sono stati uccisi da un missile russo. Gli ucraini scappano perché sanno che Bucha è un metodo e non un’eccezione, e il timore è che a Mariupol gli uomini di Kadyrov abbiano fatto di peggio.
4/8/2022 • 6 minutes, 25 seconds
Ep.66: Il violinista spia e le paranoie in tempo di guerra
Ilya Smetanin ha 35 anni ed è ucraino. Fa il violinista, anche se il suo desiderio è sempre stato fare il pilota. È cresciuto vicino a una base aerea e ha il mito della grande potenza militare sovietica. Ilya è stato arrestato dagli ucraini che lo considerano una spia del nemico e lo accusano di aver passato informazioni militari ai russi prima della guerra. Il video con la sua confessione è stato trasmesso da tutte le televisioni, ma in tempo di guerra il giusto processo è impossibile e la ricerca dei sabotatori mescola realtà e paranoia.
4/7/2022 • 8 minutes, 15 seconds
Ep.65: Il dilemma dei liberati
Dopo un mese nei bunker gli abitanti delle città distrutte e poi abbandonate dai russi si trovano davanti a un bivio: ricominciare o aspettare, andare via o restare. Farsi una vita altrove o ricostruire la propria qui, dove i soldati di Putin hanno bombardato le case, i negozi e la centrale elettrica. La paura è che i russi possano tornare e rendere vani gli sforzi di chi vorrebbe riaprire il proprio negozio o riparare un ponte distrutto.
4/6/2022 • 6 minutes, 47 seconds
Ep.64: "Ciao, ho trovato tuo nonno nella città assediata"
Nikita e sua madre sono di Cernihiv ma vivono in Italia da anni. Da un mese non hanno più notizie del nonno Volodymir, che ha 96 anni e vive ancora nella città che è stata assediata e bombardata dai russi. Così sono andata a cercarlo di persona, seguendo Google Maps, facendomi guidare al telefono e bussando alle porte dei vicini. L’ho trovato, qui c’è la sua storia.
4/5/2022 • 11 minutes, 33 seconds
Ep.63: Entrare a Chernihiv, bombardata e isolata da un mese
Dal 5 marzo la città di Chernihiv era rimasta isolata, accerchiata e sotto le bombe: dentro i cittadini che hanno organizzato la resistenza, fuori i russi, che hanno bombardato gli ospedali, le code dei civili in attesa della razione di pane, le centrali elettriche e l’acquedotto. Entrare a Chernihiv finora è stato impossibile. Noi ci siamo riusciti e abbiamo trovato una città distrutta.
4/4/2022 • 9 minutes, 27 seconds
Ep.62: Influencer ucraini e propaganda russa
Il personaggio più popolare di Odessa è un influencer e conduttore tv: ha studiato la propaganda russa e ascoltando i talk show ucraini si è convinto che “la svolta di Putin sia un inganno”. E ci ha raccontato cosa succede sui social ucraini, dove le influencer di moda adesso insegnano come fare le molotov e gli account di gatti di razza vengono usati per raccogliere fondi per la resistenza.
4/1/2022 • 9 minutes, 1 second
Ep.61: Vivere a Kherson - intervista esclusiva a chi è rimasto nella città occupata
Anatoly e Alexey sono a Kherson, ci parlano dalla città ucraina presa dai soldati di Putin e ci raccontano come si vive sotto l’occupazione russa. Per loro parlare è rischioso, a Kherson i russi controllano ogni cosa, intercettano le chiamate, perquisiscono gli abitanti e controllano i telefoni: le conversazioni e il rullino foto. Per assicurarsi che chi vive sotto l’occupazione non organizzi rivolte: “molti di noi sono spariti”, ci dice Anatoly.
3/31/2022 • 8 minutes, 57 seconds
Ep.60: Il governatore Kim ride dei russi
Vitaly Kim è considerato lo Zelensky numero 2. È il governatore dell'oblast di Mykolaiv ed è molto attivo sui social: ogni giorno invia videomessaggi dal tono perfino ironico sul suo canale Telegram, ed anche questo fa parte di una strategia per sconfiggere i russi. Ma proprio per questo è finito nel mirino dei soldati di Putin: ieri Vitaly Kim è scampato a un attentato nel palazzo dell’amministrazione. È vivo solo perché è arrivato in ritardo in ufficio.
3/30/2022 • 7 minutes, 53 seconds
Ep.59: La ragazza di Mariupol
Kataryna ha 31 anni e fino a quando ha potuto è rimasta nella sua città, Mariupol, per aiutare la resistenza. Anche se in molti erano scappati, lei non voleva lasciare il Paese, voleva fare la sua parte. È fuggita solo quando a dare l’ordine di lasciare Mariupol sono stati i capi del gruppo di volontari di cui fa parte, quando cioè hanno iniziato a esserci combattimenti casa per casa, strada per strada, e si diffusa la voce che i russi in città stavano dando la caccia proprio ai volontari. Perché - secondo la propaganda russa - i volontari che organizzano la resistenza sarebbero neonazisti.
3/29/2022 • 9 minutes, 31 seconds
Ep.58: La controffensiva per liberare Kherson
Mykolaïv è l’ultima città ucraina da cui parte la controffensiva nel Sud, che punta a liberare gli abitanti di Kherson, che è stata presa dai russi. Tra queste due città adesso c’è la linea del fronte, che passa per il villaggio di Shevchenkove, dove il capo dell’amministrazione locale è stato rapito, torturato, ucciso e impiccato a un albero: era un messaggio alla popolazione per spingerla ad arrendersi. Qui sono rimasti solo pochi residenti: molti sono agricoltori, non vogliono lasciare i loro animali e i loro campi, anche se non sono più coltivabili perché i russi li hanno disseminati di mine. Nelle loro fattorie, oggi, trovano alloggio i soldati ucraini.
3/28/2022 • 8 minutes, 11 seconds
Ep.57: Perché i russi vogliono il sud
L'obiettivo dei russi è di togliere all'Ucraina la striscia di terra sul mare. Stanno assediando Mariupol, punto strategico per unire la Crimea alle repubbliche autoproclamante e avere il controllo del Mar d’Azov, il prossimo obiettivo sarà Odessa, la più importante città portuale dell’Ucraina. È qui che siamo diretti in questo nuovo viaggio in Ucraina.
3/25/2022 • 7 minutes, 57 seconds
Ep.56: A che punto è la guerra
L’esercito russo è più forte di quello ucraino, più numeroso e meglio armato. Nonostante questo, gli ucraini stanno riuscendo a fermare l’avanzata del nemico e stanno tentando delle controffensive. I russi, dal canto loro, stanno commettendo degli errori, come quello di comunicare tra loro su frequenze non protette.
3/24/2022 • 8 minutes, 38 seconds
Ep.55: Il professore di geografia
Kamran Manafly ha 28 anni ed è un insegnante di geografia al liceo numero 498 di Mosca. Il clima nella sua scuola, come in tutte le altre, è cambiato quando è cominciata l’invasione. I suoi studenti gli facevano domande sulla guerra, lui aveva l’ordine di non rispondere se non ripetendo “le linee guida” diffuse dal governo centrale su come raccontare “l’operazione speciale” ai ragazzi. Ha detto che non era a suo agio con questa imposizione, e come lui molti altri insegnanti.Quando ha provato a tornare in classe, c’erano dei dei poliziotti che lo aspettavano per impedirglielo e, dietro a quei poliziotti, gli sguardi increduli dei suoi studenti.
3/23/2022 • 5 minutes, 57 seconds
Ep.54: Quello che sappiamo su Mariupol
Il video giornalista Mstyslav Chernov e il fotografo Evgeniy Malolétka sono gli unici giornalisti rimasti a Mariupol. Il loro è stato un lavoro prezioso, perché senza quelle immagini non avremmo visto né capito quello che è successo a Mariupol. Un lavoro così prezioso i medici dell’ospedale gli prestano dei camici per camuffarli da dottori per evitare che i russi li catturino. Così prezioso che i soldati ucraini hanno rischiato la loro vita per salvarli.
3/22/2022 • 7 minutes, 49 seconds
Ep.53: La strana alleanza delle milizie ucraine
Dalla parte dell’Ucraina — pronte a combattere contro i russi — ci sono contemporaneamente milizie ebraiche, milizie islamiste, milizie di anarchici, gruppi armati antifascisti e milizie neonaziste. Tra queste la più importante è il battaglione Azov, una organizzazione di estrema destra che è stata inglobata nella Guardia Nazionale ucraina. Al governo di Kyiv serve perché conosce bene il territorio, è organizzata e capace militarmente, anche se tra Zelensky e il battaglione i rapporti non sono mai stati buoni.
3/21/2022 • 7 minutes, 39 seconds
Ep.52: Kadyrov e i feroci
In questa guerra non ci sono solo i soldati. Ci sono anche le milizie straniere, gruppi paramilitari organizzati, come quelli del leader ceceno Kadyrov, arrivati in Ucraina con il compito di dare la caccia a Zelensky per ucciderlo. E poi ci sono 16mila combattenti siriani, più altri miliziani autoctoni, famosi per la loro ferocia. Un’arma di propaganda che serve a spaventare l’avversario.
3/18/2022 • 7 minutes, 2 seconds
Ep.51: Brutti segnali per Putin
Secondo l’intelligence americana in Ucraina sono morti 7000 soldati russi dall’inizio di questa guerra. Significa che il numero di morti tra i soldati russi in tre settimane è più alto del numero di morti tra i soldati americani in vent’anni – sommando sia la guerra in Iraq, che quella in Afghanistan. Alcuni soldati non erano consapevoli di stare andando in guerra, altri non ricevono il rancio. Questi, insieme alle proteste delle madri dei soldati, sono brutti segnali per Putin.
3/17/2022 • 7 minutes, 3 seconds
Ep.50: In Russia c’è una frattura generazionale
La percezione che hanno i giovani russi di quello che sta succedendo è diversa da quella dei loro genitori e nonni, e nelle case si litiga. Gli adulti guardano la televisione russa, dove in questo momento la parola “guerra” è vietata, i giovani sanno usare il VPN e riescono ancora ad aprire Twitter (bannato) sul deepweb. Poi raccontano quello che scoprono ai genitori: qualcuno li ascolta, qualcuno li addita come “traditori della patria”.
3/16/2022 • 7 minutes, 35 seconds
Ep.49: Non è un romanzo di Orwell
Cosa sta succedendo nelle zone dell'Ucraina che i russi hanno già occupato? Nell’est e nel sud-est del paese, a maggioranza russofona, Putin si era convinto che i suoi soldati sarebbero stati accolti a braccia aperte. Invece per prendere città come Volnovakha hanno dovuto raderle al suolo. I sopravvissuti sono usciti dai bunker e hanno trovato i russi che distribuivano volantini e giornali, quelli in cui c’è scritto che non c’è nessuna guerra.
3/15/2022 • 6 minutes, 6 seconds
Ep.48: Restituire un favore dopo ottant’anni
Nel 1942 Fania, una ragazzina ebrea che abita nell’ovest dell’Ucraina, si salva dalle deportazioni dei nazisti grazie a Maria, una ragazza poco più grande di lei, che la nasconde in casa sua. Scampata all’olocausto, alla fine della guerra Fania si trasferisce in Israele. Ottant’anni dopo la famiglia di Fania ha restituito il favore. Sua nipote, israeliana, ha salvato le nipoti ucraine di Maria da questa guerra e le ha accolte a casa sua.
3/14/2022 • 6 minutes, 58 seconds
Ep.47: I simboli della nuova Ucraina
L’ultimo giorno in Ucraina ho visitato lo zoo di Kyiv, dove è nato un piccolo lemure, a cui hanno dato il nome di Bayraktar, che è il nome dei droni turchi che gli ucraini stanno utilizzando con successo contro le truppe russe. Bayraktar è un simbolo, così come il pilota che - si narra - abbia abbattuto dieci aerei russi nella prima notte dei combattimenti, e così come Zelensky, il presidente che con la sua comunicazione, la sua forza d’animo e il suo carisma sta sostenendo il suo popolo.
3/11/2022 • 11 minutes, 16 seconds
Ep.46: Il confine
L'invasione lampo di Putin è ormai un piano fallito. L'esercito russo ha adesso una nuova strategia: mentre a Kyiv si prova a far leva sullo stallo, nel resto del Paese il livello di violenza contro i civili è aumentato terribilmente. In attesa di capire le prossime mosse, io sto tornando in Italia, lasciandomi l'Ucraina alle spalle insieme alle migliaia di persone in fuga dalla guerra.
3/10/2022 • 6 minutes, 32 seconds
Ep.45: Lo stallo
Archiviata la possibilità di una guerra lampo, Putin passa al piano B: aspettare. Spera che il tempo sia suo alleato, perché con il tempo si abbassa l’attenzione mediatica internazionale, si abbassa il morale della resistenza ucraina e si alza il livello di fame della popolazione rimasta a Kyiv. A quel punto, la capitale potrebbe cadere nelle mani russe per sfinimento. Già adesso in città c’è allarme per le scorte alimentari.
3/9/2022 • 8 minutes, 30 seconds
Ep.44: La linea del fronte
A Nord Ovest da Kyiv russi e ucraini combattono: i primi cercano di entrare nella capitale, i secondi di difenderla. A Irpin, dove i russi hanno fatto saltare un ponte, un furgone fa la spola con Kyiv per portare in salvo i civili rimasti, che si trovano proprio sulla linea del fronte. Ma sono disarmati e senza protezione, trasportano valigie e bambini e sperano di poter essere caricati sul furgone e portati lontano da qui.
3/8/2022 • 7 minutes, 38 seconds
Ep.43: I soldati russi ingannati da Putin
Alcuni sono giovanissimi, alcuni nemmeno avevano capito di stare iniziando una guerra. Sono i soldati russi inviati da Putin in Ucraina, negli stessi luoghi in cui - fino a pochi mesi fa - trascorrevano le vacanze, al mare di Odessa o nelle altre località turistiche del Paese. E quelli che, spesso disarmati, provano a respingere i loro carri armati sono i ragazzi e gli uomini con cui hanno condiviso le vacanze, con cui hanno bevuto una birra o a cui hanno chiesto una sigaretta. Anche per questo, per Putin non è una guerra facile da vincere.
3/7/2022 • 10 minutes, 56 seconds
Ep.42: Sotto le bombe con Denis
Putin ha bombardato Chernihiv (Chernigov in russo), una città a 105 chilometri da Kyiv. Le bombe i missili cadono sui quartieri residenziali, ma anche sulla sede dell’intelligence ucraina. A Chernihiv la resistenza ucraina ha due compiti: i pattugliamenti lungo i confini della città a caccia dei soldati russi, e la manomissione dei mezzi dell’esercito russo. Nel battaglione della resistenza c’è anche Denis, che ha 24 anni e ha preso il fucile per difendere la sua città.
3/4/2022 • 7 minutes, 57 seconds
Ep.41: Cosa può fare Putin
Se nei primi giorni dell'invasione la fuga da Kyiv era di famiglie intere, da quando c'è la chiamata alle armi degli uomini tra i 18 e i 60 anni, molte famiglie si fanno più problemi a scappare. Uscire dal Paese, infatti, significherebbe lasciare qualcuno indietro. Intanto, i raid russi si intensificano, e colpiscono case e scuole. Non è chiaro se Putin voglia trattare o meno, ma per arrivare a qualsiasi accordo la Russia ha due problemi: da un lato non deve apparire in difficoltà militarmente, dall’altro lato non può nemmeno esagerare con gli attacchi perché in quel caso i negoziati salterebbero.
3/3/2022 • 9 minutes, 52 seconds
Ep.40: Come uscire da un assedio
La colonna di carri armati russi alle porte della capitale spinge tutti a lasciare Kyiv. Chi non resta per combattere cerca di salire su uno dei treni diretti verso ovest, su cui si viaggia uno sull’altro. A Chmel’nyc’kyj, dove sono scesa, non c’è nemmeno un alloggio disponibile: tutte le strutture sono prese d’assalto dai profughi che sono in cammino verso la Polonia e gli altri Stati confinanti. Stanotte dormirò in una chiesa, in attesa di capire se e quando potrò tornare nella capitale.
3/2/2022 • 15 minutes, 3 seconds
Ep.39: L’ospedale nel bunker
Tutti i cittadini rimasti a Kyiv sono venuti nell’ospedale pediatrico di Okhmadyt a donare il sangue che serve per i bambini che sono ricoverati qui. Quasi tutti i pazienti sono stati trasferiti nel bunker sotterraneo, ma ai piani alti restano quelli che sono attaccati alle macchine: bisogna scegliere se sia più rischioso trasferirli di sotto o lasciarli laddove possono essere colpiti dal bombardamento dei russi. Qui gli infermieri lavorano senza sosta e si salutano dicendo "Slava Ukraini!”, “Gloria all’Ucraina!”: nessuno, nemmeno loro, ha intenzione di arrendersi.
3/1/2022 • 6 minutes, 40 seconds
Ep.38: Con le unghie, con i denti e con le molotov
Questione di priorità: il poco carburante che c’è non è in vendita per chi vuole fare rifornimento e scappare in auto, ma è destinato a chi resta. I cittadini ucraini lo usano per preparare molotov con bottiglie e lattine. Il piano è: lanciarle dalle finestre sui carri armati russi, qualora dovessero riuscire a entrare a Kyiv. La guerra partigiana si combatte così e a combatterla sono civili che non posseggono armi: c’è chi si arma con coltelli, chi con martelli per resistere all’invasione russa e per uccidere i russi infiltrati in città.
2/28/2022 • 11 minutes, 39 seconds
Ep.37: Arrivare a Kyiv all’alba del coprifuoco
La capitale Kyiv è sotto le bombe: quando ci arrivo, con un treno notturno, il primo suono che sento è la sirena che annuncia i bombardamenti. In città c’è il coprifuoco, non si può stare fuori: chiunque venga sorpreso a girare per strada sarà considerato un nemico. Riesco a raggiungere l’hotel, e fino alla fine del coprifuoco non potrò uscire. Si tratta - in teoria - di un bell’albergo, anche se adesso ha tutti i vetri oscurati, è vietato accendere le luci e gli ingressi sono sbarrati con dei sacchi di sabbia. La stanza è bella, ma non la userò: di notte io e tutti gli altri ospiti dovremo rifugiarci nel bunker sotterraneo.
2/27/2022 • 9 minutes, 22 seconds
Ep.36: Kyiv prepara la guerra partigiana
Mentre le strade e le stazioni sono prese d’assalto da donne, bambini, anziani e animali domestici in fuga verso Polonia, Ungheria e Romania, gli uomini tra i 18 e i 60 anni si muovono in direzione contraria: vanno verso Kyiv, la capitale ucraina che è sotto attacco da parte dei russi. La popolazione si prepara a una strenua resistenza, che potrebbe costare molte vittime civili.
2/26/2022 • 11 minutes, 22 seconds
Ep.35: Kiev sotto assedio
Con lo spazio aereo chiuso, in Ucraina si entra solo via terra. Io sono entrata, mentre un flusso infinito di persone cerca di fuggire verso ovest. Ma non c’è carburante, e molti restano bloccati nella capitale sotto assedio, con l’orecchio teso, pronti a rifugiarsi nei bunker appena suonano le sirene antiaeree. Il racconto “live” con le testimonianze degli ucraini che raccontano come si vive in queste ore.
2/25/2022 • 9 minutes, 53 seconds
Ep.34: La guerra è iniziata davvero
Lo ha fatto davvero: Vladimir Putin ha ordinato l’invasione russa dell’Ucraina. Lo spazio aereo è chiuso, e io non sono riuscita a prendere il volo che avevo prenotato. Ho però parlato con tutte le persone ucraine che conosco e in questa puntata mi sono fatta raccontare che cosa sta accadendo.
2/24/2022 • 10 minutes, 11 seconds
Ep.33: Il Re di Thailandia ha una nemica
Panasaya ha 22 anni e quasi un anno e mezzo fa è salita sul palco dell’università di Bangkok per chiedere la riforma della monarchia e per questo è finita in carcere. Adesso è stata temporaneamente rilasciata su cauzione: le hanno concesso la libertà fino a maggio e solo per finire l’università. Poi dovrà tornare dentro. Ma intanto, in Thailandia, migliaia di studenti hanno deciso di appoggiare la battaglia di Panasaya e da mesi organizzano manifestazioni contro il re.
2/23/2022 • 6 minutes, 46 seconds
Ep.32: Un dialogo unico in una Corte francese
“Signori, con tutto il mio dolore, vi voglio dire che non avrete il mio odio”. “E lei ha il mio amore, glielo dico guardandola negli occhi”. Questo scambio di battute è avvenuto nell’aula Voltaire della Corte d’Assise di Parigi, tra Roseline Hamel, la sorella del sacerdote sgozzato da due giovani terroristi islamisti, e Farid Khelil, accusato di complicità nell’attentato.
2/22/2022 • 9 minutes, 13 seconds
Ep.31: Carne da cannone
Nel Donbass tutti gli abitanti maschi delle repubbliche separatiste tra i 18 e i 55 anni si stanno preparando a combattere. Non hanno scelta, perché si troverebbero proprio nel mezzo tra l’esercito russo che avanza e quello ucraino. La definizione più calzante che è stata data per gli uomini in mezzo è: “Carne da cannone”.
2/21/2022 • 8 minutes, 39 seconds
Ep.30: La stratega di Biden sull’Ucraina
Avril Haines è nata in una famiglia di scienziati ma ha fatto l’aiuto meccanico in un'autofficina di New York. Si è laureata in fisica e poi ha aperto una libreria. Ha il brevetto di volo e ha sposato il suo istruttore. Soprattutto, è la spia più potente del mondo. E c’è lei dietro la strategia di Biden per spiazzare Putin.
2/18/2022 • 8 minutes, 42 seconds
Ep.29: Un poeta combatte i militari in Myanmar
Mong Songkaa ha iniziato a fare politica nel partito di Aung San Suu Kyi, è finito in carcere per uno strano tatuaggio e in galera ha iniziato a scrivere poesie. Adesso, però, non impugna più la penna ma un fucile: è diventato il capo del movimento armato di giovani guerriglieri che combatte il regime del generale Min Aung Hlaing. Tra loro c’è anche un’ex reginetta di bellezza.
2/17/2022 • 5 minutes, 55 seconds
Ep.28: L’uomo del golpe o “Infowar Ucraina, atto secondo”
Oleg Tsaryov è un politico ucraino del partito filo-russo al potere fino al 2014, l’anno in cui i rapporti tra Kiev e Mosca sono cambiati per sempre. Secondo le ultime informazioni raccolte dall’intelligence americana, è l’uomo che adesso potrebbe guidare un colpo di Stato sostenuto dal Cremlino per rovesciare il governo ucraino. Ma attenzione alla “Infowar”.
2/16/2022 • 7 minutes, 3 seconds
Ep.27: Alla fine ha vinto Wall Street
Un anno fa a Wall Street è successa una cosa che nessuno si aspettava: un gruppo di persone si sono organizzate in rete “dal basso” e sono riuscite a spiazzare la Borsa più importante del mondo facendo schizzare alle stelle il valore del titolo di GameStop, a discapito dei grandi fondi di investimento. Qualcuno parlò di Davide che aveva sconfitto Golia. Oggi sappiamo che non è andata esattamente così.
2/15/2022 • 6 minutes, 32 seconds
Ep.26: Infowar Ucraina
C’è preoccupazione ma anche confusione sull’ipotesi di un'imminente invasione russa in Ucraina. Per gli americani potrebbe cominciare tra due giorni e Kiev rischierebbe di capitolare in quarantotto ore. Gli ucraini però festeggiano San Valentino, tengono negozi e discoteche aperte, non scappano dal paese e ci invitano alla calma. Per il New York Times, esiste una spiegazione logica a tutto questo.
2/14/2022 • 7 minutes, 32 seconds
Ep.25: Non toccare il velo delle ragazze indiane
C’è uno stato del sud dell’India dove il governo ha proibito alle adolescenti musulmane di presentarsi in classe con il velo. È l’ultima manifestazione di un problema più profondo: il rapporto tra i fondamentalisti induisti che hanno eletto primo ministro Narendra Modi, e la minoranza musulmana che in India è composta da 180 milioni di persone. Le studentesse non ci stanno, e da giorni manifestano per il diritto a indossare l’hijab.
2/11/2022 • 6 minutes, 17 seconds
Ep.24: Bongbong, il nuovo Marcos
I Marcos sono famosi per le torture, una collezione di tremila scarpe di lusso e un brutto litigio con i Beatles. Ferdinand Marcos è l’uomo che per due decenni ha governato le Filippine sotto la legge marziale. Adesso il figlio Bongbong potrebbe diventare il nuovo presidente.
2/10/2022 • 6 minutes, 12 seconds
Ep.23: La sposa bambina ribelle
Fatouma ha 21 anni e quando ne aveva 17 era già fuggita due volte da due matrimoni combinati. Ma non è fuggita dal suo Paese, il Niger, dove ogni anno si registra il più alto numero di spose bambine del mondo. Fatuma è rimasta proprio per questo, per provare a salvare tutte quelle che può.
2/9/2022 • 6 minutes, 48 seconds
Ep.22: Il cancelliere invisibile Olaf Scholz
Olaf Scholz sta affrontando la prima crisi da quando ha preso il posto di Angela Merkel, e a molti i suoi silenzi sulle tensioni tra Russia e Ucraina non sono piaciuti. Dopo aver ricevuto una lettera allarmate dall’ambasciatore tedesco negli Stati Uniti, ieri è andato da Joe Biden. Nel frattempo sulla stampa tedesca circolano due notizie che non fanno che aumentare i problemi del cancelliere, una riguarda il gas russo e l’altra la Stasi.
2/8/2022 • 8 minutes, 6 seconds
Ep.21: La ragazza di queste Olimpiadi
La competizione tra superpotenze ai Giochi Invernali 2022 ha una protagonista ed è Gu Ailing Eileen. È molto brava, molto bella e molto giovane, ed è stata soprannominata la “cold warrior” di questa Olimpiade — il riferimento è alla guerra fredda. Perché Eileen è nata a San Francisco e, dopo aver gareggiato e vinto nello sci freestyle a stelle e strisce, ha cambiato cittadinanza e bandiera: a Pechino rappresenta la Cina.
2/7/2022 • 6 minutes, 9 seconds
Ep.20: Come è morto il capo dell'Isis
Due settimane fa lo Stato islamico ha provato a rialzare la testa: Il 20 gennaio ha dato l’assalto a una prigione gestita dai curdi nel nord-ovest della Siria, per liberare i propri uomini. Quarantotto ore fa, approfittando di una notte senza luna, gli elicotteri delle forze speciali americane hanno portato a termine con successo la missione per uccidere il capo dell’Isis, Abu Ibrahim al-Quraysh. È l’uomo che al-Baghdadi aveva scelto come capo della propaganda internazionale, e poi come suo successore. Questa è la sua storia.
2/4/2022 • 7 minutes, 32 seconds
Ep.19: Anche le spie usano Wordle
Gli indizi dei cruciverba sono stati per molto tempo un modo per scambiarsi i messaggi segreti tra spie. Adesso il capo dei servizi segreti britannici, “Mr. C”, e l’account ufficiale dell’agenzia d’intelligence per le comunicazioni del Regno Unito mettono in scena una buffa polemica pubblica sul gioco Wordle. Potrebbe sembrare divertente, ma non importante. Se non fosse l’indizio di un fenomeno: dalla Francia all'Inghilterra passando per israele, i servizi segreti sono sempre meno segreti.
2/3/2022 • 6 minutes, 27 seconds
Ep.18: Uno scrittore punk-rock e un cecchino russo
Serhiy Zhadan è uno scrittore famoso e il cantante di un gruppo punk-rock che si chiama “I Cani”. Lui viene dal Donbass e tra i suoi fan ci sono i veterani amici dell’eroe nazionale Yaroslav Zhuravel, loro sanno meglio di chiunque altro cosa significhi incontrare un cecchino russo al confine Est.
2/2/2022 • 11 minutes, 59 seconds
Ep.17: La guerra a Chernobyl o la guerra ibrida
La zona di Chernobyl si trova al confine con la Bielorussia, dove i russi stanno posizionando i “gruppi tattici” dell’esercito e preparano un’enorme esercitazione militare per questo mese. Siamo stati nell’area radioattiva, e poi al confine con il colonnello Yuri Shakhraychuk. Lì ci si tiene pronti per ogni ipotesi, ma si teme soprattutto la "guerra ibrida": cyber attacchi, blackout, spie russe che si comportano da agenti provocatori e che a quel confine si ripeta ciò che è abbiamo visto al confine tra Bielorussia e Polonia.
2/1/2022 • 17 minutes, 17 seconds
Ep.16: A Kiev le maestre si preparano alla guerra
Natalye è una maestra d’asilo di Kiev: fino a qualche mese fa portava cibo, scarponi e mutande ai militari che combattono al fronte. Adesso, da quando c'è stato l'ammassamento delle truppe alla frontiera, dopo la scuola si addestra con altri volontari e ha imparato a sparare. In questa puntata di Stories vi portiamo a Kiev per ascoltare le storie delle persone normali che si preparano alla guerra.
1/31/2022 • 13 minutes, 40 seconds
Ep.15: Fondo monetario vs. presidente-influencer
Il presidente di El Salvador si chiama Nayib Bukele. È stato definito il primo esempio di “populismo Instagram” e ha perso la testa per i Bitcoin, tanto che a settembre il suo Paese è stato il primo al mondo a renderli moneta legale. Peccato che il 70% della popolazione non abbia mai usato i più semplici e antichi servizi bancari e addirittura il 50% non ha proprio accesso a internet. Adesso il Fondo monetario internazionale si è schierato contro questa decisione e ha implorato Bukele di tornare indietro.
1/28/2022 • 5 minutes, 56 seconds
Ep.14: Il diamante che fa litigare sauditi e thailandesi
Thailandia e Arabia Saudita hanno riallacciato i rapporti interrotti più di 30 anni fa a causa della “maledizione del diamante blu”, un furto che ha lasciato dietro di sé una scia di morti, molto gossip, corruzione, coperture politiche e un'enorme crisi diplomatica.
1/27/2022 • 6 minutes, 33 seconds
Ep.13: La promessa degli scacchi deve scegliere: la vittoria o il suo Paese
Lo scacchista più promettente del pianeta si chiama Alireza Firouzja, ha 18 anni ed è nato in Iran.È il numero due al mondo e si prepara a sfidare il numero uno. Ma, per vincere, ha dovuto rinunciare alla sua cittadinanza perché nelle competizioni internazionali c’è anche Israele e gli iraniani non possono tollerare che un loro cittadino si confronti con un cittadino di un paese che non riconoscono.
1/26/2022 • 6 minutes, 32 seconds
Ep.12: In Ucraina distribuiscono il “manuale in caso di guerra”
Per le strade delle città ucraine è iniziata la distribuzione di un libretto di istruzioni per la popolazione: consigli sulle scorte di cibo, sul tenere sempre in tasca un foglietto con l’indicazione del proprio gruppo sanguigno, su come sigillare le finestre e su come comportarsi quando fuori sparano. Perché i russi sono alle porte e, se entrassero nel paese, sarebbe il peggiore conflitto in Europa dalla seconda guerra mondiale.
1/25/2022 • 7 minutes
Ep.11: Ecco il nuovo governo del Cile
In Cile c’è un nuovo governo, e guiderà un paese dove i leader della protesta cominciata due anni fa hanno appena portato a termine una vera e propria rivoluzione. Le donne sono la maggioranza (14 su 24) e hanno praticamente tutti i ministeri più importanti: dal Lavoro alla Salute, dalla Giustizia alla Difesa. Il presidente sarà Gabriel Boric, un outsider si sinistra. Fino a due anni fa nessuno si sarebbe potuto immaginare che a governare un paese come il Cile ci potesse essere uno come lui.
1/24/2022 • 7 minutes, 40 seconds
Ep.10: La donna più potente del Regno Unito (no, non quella)
Sue Gray ha in mano il destino del primo ministro Boris Johnson. I media l’hanno soprannominata “La vice di Dio” e un ex ministro di lei dice: “Mi ci sono voluti due anni prima di capire chi guida la Gran Bretagna. Il nostro grande Regno Unito è in realtà interamente gestito da una signora di nome Sue Gray, il capo dell'etica o qualcosa del genere nell'Ufficio del gabinetto”. Gray conosce i segreti di tutti i potenti e adesso è nelle sue mani l’indagine sul “partygate” che può far cadere BoJo.
1/21/2022 • 6 minutes, 47 seconds
Ep.9: L’ultimo errore in Afghanistan
L’ultimo atto della guerra in Afghanistan è un drone americano su Kabul che doveva colpire una cellula dell'Isis, ma ammazza dieci civili di cui sette bambini. Il New York Times ha ottenuto il filmato attraverso una causa legale negli Stati Uniti in cui si è appellato al Freedom of Information Act. Per questo, il video del Pentagono è appena stato declassificato. Il Pentagono ha riconosciuto che le persone colpite erano civili e non terroristi, ma ha detto che da parte loro non sono stati commessi errori.
1/20/2022 • 7 minutes, 13 seconds
Ep.8: L’ultimo messaggio di Moala da Tonga
Sono le 20:58 di venerdì nello stato di Washington e le 17.58 di sabato a Tonga. Arriva una notifica sulla chat iMessage di Facebook: “Sorella, prega per noi. C'è uno tsunami. È spaventoso. Stiamo scappando e qui piovono sassi”. L’esplosione causata dall’eruzione del vulcano sottomarino è stata cinquecento volte più potente di quella della bomba atomica su Hiroshima. Le linee di comunicazione con Tonga sono interrotte e i soccorsi sono lenti e difficili. Alla catastrofe naturale, adesso, si aggiunge un problema che potrebbe sembrare assurdo.
1/19/2022 • 7 minutes, 30 seconds
Ep.7: Il cuoco di Putin
C’è un jet privato parcheggiato all’aeroporto di Berlino, e sta creando un po' di problemi al governo tedesco. Il jet, secondo gli americani, è di Yevgeny Prigozhin: “il cuoco di Putin”. Lui ha cominciato con un chiosco a San Pietroburgo e ha fatto carriera fino a diventare il responsabile del catering agli eventi del Cremlino. Grazie all’amicizia con Putin, è diventato un oligarca. Adesso è il presidente del gruppo Wagner, l’esercito non ufficiale russo che manda miliziani dalla Libia, alla Siria al Mali. Ci sarebbe lui anche dietro i troll russi che hanno interferito con le presidenziale americane del 2016, quelle vinte da Donald Trump.
1/18/2022 • 6 minutes, 28 seconds
Ep.6: Forse abbiamo capito chi ha ucciso il presidente di Haiti
L’assassinio del presidente di Haiti Jovenel Moïs è una storia di gang latinoamericane, di tradimenti, di droga... e di anguille. Adesso, le indagini sull’omicidio sono vicine a una svolta, grazie alle intercettazioni del primo ministro di Haiti che parla con uno dei maggiori sospettati e grazie a un’inchiesta del New York Times.
1/17/2022 • 6 minutes, 47 seconds
Ep.5: Una città fantasma in Cina
Xi'an ha 13 milioni di abitanti, ma nessuno può uscire di casa. Un ragazzo che lo ha fatto perché aveva finito il cibo, è stato picchiato da due agenti. Una donna all’ottavo mese di gravidanza con una emorragia in corso non è stata ammessa in ospedale perché il suo test Covid negativo era scaduto da poco: ha perso il figlio. Il lockdown totale è stato deciso sulla base di 2000 contagi in 10 giorni e zero decessi. Adesso, in Cina, non sono più tutti d’accordo con la politica degli “zero casi” del presidente Xi Jinping.
1/14/2022 • 6 minutes, 17 seconds
Ep.4: Un generale iraniano e un drone su Trump
Qassem Suleimani è un generale iraniano, ma è molto più di questo, è uno degli uomini più potenti del paese. Il 3 gennaio 2020, appena atterrato all’aeroporto di Baghdad, viene ucciso con un drone MQ-9 Reaper per ordine di Donald Trump. Dall’inizio del mese gli iraniani celebrano questo anniversario con toni molto minacciosi, le loro esercitazioni militari si sono intensificate e oggi sul sito della Guida Suprema è comparso un video in cui ammazzano Trump, sempre con un drone, mentre lui gioca a golf in Florida.
1/13/2022 • 7 minutes, 41 seconds
Ep.3: Per BoJo la festa è finita
Il 20 maggio 2020, in pieno lockdown, a Downing Street, nella residenza del Primo ministro a Londra, c’è stata una festa. Il padrone di casa, Boris Johnson, prima ha evitato di rispondere ai giornalisti, poi ha detto di non esserci stato, poi di esserci andato solo per 25 minuti. Insomma, ha fatto un casino. E adesso Scotland Yard ha aperto un fascicolo e i Tories pensano già a un nuovo premier.
1/12/2022 • 6 minutes, 8 seconds
Ep.2: C'è un nuovo sindaco a New York
Eric Adams è afroamericano, è un poliziotto e si è appena insediato come nuovo sindaco di New York City. La sua vittoria ha fatto clamore nell’America degli omicidi di afroamericani da parte di poliziotti bianchi e di Black Lives Matter. Adams tiene alle sue origini e alla sua comunità, così come tiene alla sua seconda famiglia: la Polizia. Dice che "'Defund the Police' è una roba da fighetti bianchi”. E anche che i democratici (con cui si è candidato e ha vinto) devono cambiare stile.
1/11/2022 • 6 minutes, 11 seconds
Ep.1: Benvenuti al Park Hotel
Il Park Hotel è un albergo anonimo e un po’ triste di Melbourne, Australia. E’ un posto inquietante, non si può uscire in nessun caso, neppure mentre è in corso un incendio. Nei pasti ogni tanto ci sono i vermi e le finestre non si aprono più di 5 centimetri. Proprio lì c’è stato il focolaio da cui si è diffuso il Covid a Melbourne, la città che ha vissuto il lockdown più lungo del mondo. Il campione Novak Djokovic lo ha lasciato oggi, gli altri ospiti — che non sono in Australia per i campionati di tennis ma per chiedere asilo politico — non hanno idea di quando e se potranno fare altrettanto.
1/10/2022 • 7 minutes, 6 seconds
Stories - trailer
Fin da quando ero piccola mi piacciono le storie, specie quelle ambientate in Paesi lontani, dove i protagonisti parlano lingue straniere, e dove ci sono altri usi e altri costumi. Crescendo ho imparato che spesso sono proprio le piccole storie a spiegare meglio l’attualità, e non ho perso la curiosità di andare a cercarle, laddove si nascondono: dal Medio Oriente al Sud America, dall’Europa all’Africa. Il mondo è pieno di storie, venite a scoprirle con me. Io sono Cecilia Sala e questo è Stories, un podcast prodotto da Chora Media.