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Il giardino di Albert

Italian, Sciences, 1 season, 100 episodes, 1 day, 6 hours, 27 minutes
About
Magazine di riferimento della Rete Due sulle questioni scientifiche. Si occupa sia dei grandi temi che riguardano direttamente la nostra vita quotidiana (inquinamento, allergie, alimentazione) sia delle ricerche di laboratorio (medicinali, nuove scoperte, invenzioni) sia di questioni che coinvolgono le scienze umanistiche, psicologia, filosofia. Partecipa così, con stile divulgativo, al dibattito su alcuni fondamentali temi di società.
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Copernicus

Ricorderemo a lungo i recenti mesi estivi di quest’anno, con le devastanti alluvioni in Mesolcina e Valle Maggia, a fine giugno, e il caldo torrido ad agosto. L’estate 2024 è da ritenere la più calda di sempre con i dati climatici che confermano la tendenza del riscaldamento globale. I dati raccolti a livello globale dalle organizzazioni scientifiche contribuiscono a meglio interpretare e comprendere l’evoluzione del clima, e a prevedere gli effetti più potenzialmente devastanti dell’aumento della temperatura globali. Tra le iniziative internazionali che garantiscono un costante monitoraggio del clima terrestre c’è il servizio Copernicus, dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e della Commissione europea creato nel 2001. Carlo Buontempo è direttore del Copernicus Climate Change Service a Berlino, che coordina le attività di un largo numero di gruppi di ricerca in seno al Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF).
10/19/202423 minutes, 15 seconds
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Sulle onde di Virgo

Cos’è lo spazio? E il tempo? Spazio, tempo e gravità sono gli ingredienti da cui partiremo per un racconto che arriva dai confini del nostro Universo. Era il settembre del 2015 e per la prima volta, 100 anni dopo che Einstein ne aveva ipotizzato l’esistenza, furono osservate le prima onde gravitazionali dai rilevatori Ligo e Virgo. L’annuncio ufficiale avvenne nel febbraio del 2016. Quel momento resterà nella storia della fisica e non solo. L’impercettibile onda rilevata, un’increspatura dello spaziotempo, seguiva esattamente le predizioni della Relatività generale di Einstein per un’onda gravitazionale prodotta dalla collisione di due buchi neri pari a 36 e 29 masse solari. Ma cosa sono le onde gravitazionali? Come si possono rilevare? E cosa ci raccontano dell’Universo? Sono stati necessari più di cinquant’anni di sviluppi tecnologici e sperimentali, condotti da migliaia di scienziati in tutto il mondo, per arrivare a potenti rilevatori come Virgo, l’imponente interferometro ottico installato vicino a Pisa, nel sito dello European Gravitational Observatory (EGO), e che quest’anno festeggia i vent’anni dalla sua nascita. Dei segreti di questa eccezionale impresa scientifica, frutto di una collaborazione internazionale, delle prospettive e dei risultati ottenuti, ma soprattutto di come è cambiata la nostra conoscenza dell’Universo ne parleremo con chi lavora e dirige questo importante laboratorio.
10/12/202424 minutes, 42 seconds
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Meravigliosi squali

Nonostante inquietanti storie di squali famelici siano state raccontate in letteratura da molti scrittori, (che probabilmente non ne avevano mai visto uno!), sembrerebbe che la paura degli esseri umani per gli squali si sia particolarmente diffusa in seguito all’uscita del celebre film di Steven Spielberg “Lo squalo” (era il 1975!!!).Squali assassini a caccia di umani? Niente di più irrazionale e sbagliato: nel 2016, in tutto il mondo, furono registrati solo dieci attacchi da parte di squali con solo, per fortuna, cinque vittime. Gli appassionati di statistica si sono “divertiti” a calcolare la probabilità di un attacco all’uomo da parte di uno squalo… ed è risultata una su 3,7 milioni!È vero però il contrario: il peggiore predatore dello squalo è… indovinate? L’essere umano! (Le pinne di squalo, tuttora considerate una prelibatezza, sono vendute a peso d’oro al mercato nero. Ogni anno, 100 milioni di esemplari vengono uccisi o rimangono vittima della pesca accidentale.)Per fortuna, lo studio di questi splendidi animali e la loro successiva interazione con i subacquei hanno dato giustizia a questi animali, troppo spesso fraintesi e diffamati. Un mondo senza squali avrebbe gravi conseguenze per molti ecosistemi marini così come per le comunità umane e le economie che dipendono da loro. La salvaguardia delle diverse popolazioni di squali è importante perché svolgono un ruolo vitale nel mantenere sano i nostri oceani.Ne parliamo con Sara Scroglieri, biologa marina e istruttrice subacquea, che attualmente lavora per Miyaru: una ONG, fondata nel gennaio 2023, il cui obiettivo è quello di condurre e sostenere iniziative di ricerca e conservazione interdisciplinari incentrate sulle specie di squali delle Maldive e dell’Oceano Indiano. E ne parliamo anche con Angela Albi, biologa con un passato di studi in scienze cognitive ed esperta di comportamenti collettivi animali!
10/5/202421 minutes, 51 seconds
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Un robot per dessert

E se un domani non troppo lontano ci trovassimo ad aver a che fare con soffici robot dal sapore di cioccolato, magari da mangiare come dessert? Robot edibili, creati per essere usati e smaltiti facilmente, soft robot, ma anche robot da indossare, o capaci di volare come uccelli e coleotteri. Una parte importante della robotica del futuro segue vie molto diverse da quelle legate al nostro immaginario: non inquietanti intelligenze al silicio dalle sembianze umane, ma robot morbidi, microscopici, soft, bio-ispirati, guidati da algoritmi di intelligenza artificiale che poco hanno a che fare con l’intelligenza umana, creati per compiere compiti specifici, pensati per supportare e aiutare l’uomo e, magari, potenziarlo. Delle prospettive entusiasmanti di questo capitolo della robotica ne abbiamo parlato con il prof. Dario Floreano, direttore del Laboratorio di Sistemi Intelligenti del Politecnico di Losanna, fra i massimi esperti nel campo della robotica soft, colui che più di altri, in Svizzera, ha dato forma a questo ambito di ricerca, mescolando con creatività conoscenze provenienti dalla biologia fino all’ingegneria meccanica, creando sorprendenti macchine intelligenti, frutto di un sofisticato artigianato e chissà… nel futuro… anche di una raffinata tecnologia culinaria.
9/28/202426 minutes, 26 seconds
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Cosmologia per i licei ticinesi

Una puntata dedicata a un nuovo libro di testo per i licei del Canton Ticino dal titolo Introduzione alla cosmologia e alla relatività generale (Ed Pearson Benelux B.V 2024) curato da Alice Gasparini con la collaborazione di Nicolas Cretton. Un manuale di scoperta dei fondamenti fisici e matematici dell’universo. Pensato originariamente per i licei della Svizzera romanda, esce ora in traduzione italiana per gli studenti della Svizzera italiana come frutto della collaborazione tra la docente di fisica e matematica al Liceo di Ginevra e ricercatrice all’Università di Ginevra Alice Gasparini e il docente di fisica al Liceo cantonale di Lugano 2 e astrofisico Nicolas Cretton, che ha già collaborato sovente anche con la RSI. Un’intervista ai due curatori di un manuale rivolto anche a chi, non più studente, vuole scoprire con un approccio didattico (e scientifico) l’origine e l’evoluzione del cosmo dentro cui siamo immersi.  
9/21/202426 minutes, 10 seconds
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Alla ricerca del doping

Terminati i giochi olimpici e paralimpici, Parigi torna alla normalità ed è tempo di bilanci, non solo per allenatori e sportivi, ma anche per chi si occupa di antidoping. Il doping accertato, ma anche solo il dubbio legato a un presunto doping, può distruggere la carriera di un atleta e la sua immagine. Lo sport, soprattutto durante il periodo dei giochi olimpici, diventa il vessillo dei più alti valori su cui si regge una società, spesso anche con un pizzico di demagogia. Ci piace vedere gli atleti come esempi di integrità, salute, forza, disciplina, onestà, ma restano pur sempre esseri umani, con tutte le loro debolezze. Purtroppo, il desiderio e la necessità di affermarsi, di superare i limiti, di non perdere popolarità, ma anche la fatica di una vita di sacrifici magari non ricompensati, può portare a scegliere vie illecite, apparentemente facili, come quella del doping, magari consigliati da medici e preparatori compiacenti, sempre alla ricerca di nuove e più sfuggenti sostanze. Di contro, c’è chi, proprio in virtù dell’alta considerazione che ha dello sport, si dedica anima e corpo a contrastare il doping. Oggi, la ricerca antidoping è uno sport di squadra, richiede passione e un lavoro continuo, la condivisione di conoscenze, la capacità di anticipare le mosse di chi si dopa. In Svizzera, di lotta e prevenzione al doping si occupa l’Ufficio federale dello sport insieme alla fondazione Swiss Sport Integrity, che tutela l’integrità dello sport e degli sportivi; e poi c’è chi studia, cerca e analizza le sostanze dopanti per capirne il funzionamento, le interazioni, le conseguenze, ed è il lavoro che fa il chimico Francesco Botrè, ospite della trasmissione, appena di ritorno da Parigi dove ha lavorato nel team internazionale che durante i giochi ha svolto migliaia di analisi alla ricerca di sostanze illecite. Botrè, fra i maggiori esperti del settore, è direttore del REDs (Ricerca e competenza sulle scienze antidoping) presso l’Istituto di scienze dello sport dell’Università di Losanna, e dal 1998 anche del Laboratorio Antidoping Italiano accreditato dall’Agenzia Mondiale Antidoping.
9/14/202425 minutes, 20 seconds
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I difensori della natura

Dal 1966, la legge sulla protezione della natura e del paesaggio concede ad alcune organizzazioni ambientaliste il diritto di ricorso per la tutela degli interessi generali della protezione della natura e del paesaggio. Grazie alle organizzazioni di tutela dell’ambiente, la natura gode quindi di una voce diretta nei procedimenti giuridici. Ospiti di Alessandra Bonzi, Veronica Panizza responsabile del settore giuridico di ProNatura Ticino e Luca Vetterli, con cui ripercorreremo la storia di uno dei casi più eclatanti della storia del diritto di ricorso nel nostro Cantone: quello del Silos Ferrari situato alla foce del fiume Ticino.
9/7/202422 minutes, 3 seconds
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Luca Mercalli a Lugano

L’umanità non si è mai trovata di fronte a scenari climatici (ed ecologici) come quelli che si profilano sempre più intensamente all’orizzonte. Un orizzonte sempre più vicino, con un innalzamento della temperatura globale che preoccupa gli scienziati per la sua costanza e rapidità. Maggio 2024 è stato il dodicesimo mese consecutivo con temperature a livello globale che hanno superato i valori medi dei precedenti mesi corrispondenti dei periodi di riferimento. Secondo i dati del programma europeo di osservazione dei cambiamenti climatici “Copernicus” si è arrivati fino a 0.75 gradi sopra la media 1991-2020 e addirittura fino a +1,63 gradi sopra la media preindustriale del periodo 1850-1900. Molte sono le spie rosse che lampeggiano sul destino dell’umanità: Luca Mercalli, noto climatologo divulgatore scientifico e saggista non si stanca di ricordarlo, come recentemente in un’affollata lezione spettacolo all’Auditorium del Centro professionale tecnico di Lugano-Trevano, organizzata da HR Ticino (titolo: A qualcuno piace caldo, risorse umane climatizzate). L’occasione per il Giardino di Albert di commentare con lui gli ultimi dati climatici confermati anche dall’Organizzazione meteorologica mondiale. A questo ritmo non soltanto non riusciremo a restare sotto il limite di aumento di temperatura fissato dall’accordo di Parigi, ma andremo incontro a scenari climatici imprevedibili e incontrollabili. Mercalli, intanto, da qualche anno si è ritirato in alta montagna… 
6/15/202424 minutes, 51 seconds
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Tutto il software del mondo

Oggi i software gestiscono la nostra vita, sono uno dei prodotti culturali più importanti, pervasivi e fragili della nostra società, e per questo sono un patrimonio da proteggere, studiare e conservare. Roberto Di Cosmo, già professore all’École Normale Supérieure di Parigi, e oggi all’università di Parigi Diderot, da molti anni impegnato a favore del movimento del Software Libero e Open Source, è fondatore e direttore di Software Heritage, l’archivio universale del software, un’infrastruttura mondiale la cui missione è raccogliere e custodire il codice sorgente di tutto il software esistente. Un progetto folle e visionario nato nel 2014 e oggi, a distanza di dieci anni, permette un accesso senza precedenti a una varietà enorme di codice sorgente, quasi 19 miliardi di file per oltre 290 milioni di progetti. Di questa sorta di arca di Noè digitale, dei suoi aspetti più complessi, degli obiettivi e della difficoltà parleremo con il suo fondatore, Roberto di Cosmo.
6/8/202425 minutes, 38 seconds
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Fritz Haber, il Nobel maledetto

Oggi, sul fronte ucraino si è tornati a parlare di armi chimiche, uno spettro che torna a ridosso dell’Europa poco più di cento anni dopo il primo attacco con armi chimiche, il 22 aprile 1915, durante la Prima Guerra Mondiale, per mano dell’esercito tedesco. Nel 1915 a guidare l’attacco fu il premio Nobel Fritz Haber, il chimico che sfamò milioni di persone grazie alla sua scoperta, il processo di sintesi dell’ammoniaca, che consentì la produzione di fertilizzanti chimici, ma anche di esplosivi. Fritz Haber è passato alla storia come il padre delle armi chimiche, una figura controversa, per certi versi “maledetta”, ma capace di dare contributi fondamentali, di segnare le due guerre mondiali, l’ebreo che, per uno scherzo del destino, senza volerlo, fornì ai nazisti lo strumento per lo sterminio di massa. Ad accompagnarci in questo racconto sarà il prof. Franco Calascibetta, una vita nella ricerca chimica, già professore all’Università La Sapienza di Roma, e oggi presidente del Gruppo nazionale di fondamenti della storia della chimica.
6/1/202425 minutes, 59 seconds
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Riflessi di un Sole inquieto

L’intensa attività magnetica del Sole, in questo periodo di avvicinamento al massimo del suo ciclo di undici anni, sta suscitando grande curiosità soprattutto per gli effetti delle intense eruzioni magnetiche che colpiscono la Terra con iridescenti manifestazioni luminose nei cieli del nord Europa, le cosiddette aurore polari. Lo studio dell’attività magnetica del Sole, ci consente da un lato di avere a distanza ravvicinata una sorta di laboratorio naturale di conoscenza delle altre stelle, dall’altro di prevedere il suo comportamento e attenuarne gli effetti sui nostri sistemi satellitari ed elettronici. Lo scorso 4 maggio si è tenuto all’Ideatorio dell’USI di Cadro il secondo di tre incontri con gli esperti dell’Istituto di Ricerche Solari Carlo e Cele Daccò di Locarno (IRSOL) nell’ambito della mostra interattiva dedicata al Sole, inaugurata a settembre all’Ideatorio e visitabile fino al 9 giugno. L’occasione per parlare con Andrea Francesco Battaglia, astrofisico ricercatore all’IRSOL dell’osservazione della nostra stella anche attraverso gli strumenti presenti su alcuni telescopi spaziali in orbita attorno al Sole: in particolare STIX, un dispositivo a raggi X di origine svizzera montato a bordo della missione europea Solar Orbiter.
5/25/202425 minutes, 22 seconds
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Riflessi di un Sole inquieto

L’intensa attività magnetica del Sole, in questo periodo di avvicinamento al massimo del suo ciclo di undici anni, sta suscitando grande curiosità soprattutto per gli effetti delle intense eruzioni magnetiche che colpiscono la Terra con iridescenti manifestazioni luminose nei cieli del nord Europa, le cosiddette aurore polari. Lo studio dell’attività magnetica del Sole, ci consente da un lato di avere a distanza ravvicinata una sorta di laboratorio naturale di conoscenza delle altre stelle, dall’altro di prevedere il suo comportamento e attenuarne gli effetti sui nostri sistemi satellitari ed elettronici. Lo scorso 4 maggio si è tenuto all’Ideatorio dell’USI di Cadro il secondo di tre incontri con gli esperti dell’Istituto Ricerche Solari “Aldo e Cele Daccò” – IRSOL nell’ambito della mostra interattiva dedicata al Sole, visitabile fino al 9 giugno prima della pausa estiva con riapertura a settembre. L’occasione per parlare con Andrea Francesco Battaglia, astrofisico ricercatore all’IRSOL dell’osservazione della nostra stella anche attraverso gli strumenti presenti su alcuni telescopi spaziali in orbita attorno al Sole: in particolare STIX, un dispositivo a raggi X di origine svizzera montato a bordo della missione europea Solar Orbiter.
5/25/202425 minutes, 22 seconds
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Il dolore di sentirsi esclusi

Può succedere a chiunque ed è un’esperienza dolorosa… il sentirsi esclusi provoca un dolore che è pari a un dolore fisico. Le neuroscienze sociali hanno mostrato che quando viviamo un’esperienza di esclusione sociale si attivano le stesse aree cerebrali del dolore fisico. Oggi, l’esclusione passa spesso attraverso il mondo virtuale dei social… un gruppo whatsapp, o una qualsiasi social community… ma i meccanismi che si attivano nel cervello sono gli stessi. L’impatto però è diverso. Ma quanto fa male sentirsi esclusi? Spesso l’esclusione nasce in contesti persecutori, in cui si diventa vittime di bulli… o di cyberbulli. Sentirsi esclusi fa male a ogni età, ma in una mente giovane, in un cervello che sta crescendo, come quello di un adolescente, può avere conseguenze molto gravi, che possono portare anche a pensieri suicidari. Parlare di suicidio fra giovani è ancora oggi un tabù, si porta dietro uno stigma pesante, eppure è un fenomeno in aumento e affrontarlo a viso aperto può contribuire a ridurne l’incidenza. Di esclusione, cyberbullismo e del dolore sociale che ne deriva parleremo nel Giardino di Albert con Rosalba Morese, neuroscienziata dell’USI, esperta in neuroscienze sociali e Matteo Angelo Fabris psicologo e ricercatore presso l’Università di Torino.
5/18/202426 minutes, 30 seconds
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Cos’è la scienza?

Che cos’è la scienza? Chi non è mai entrato in un laboratorio, chi si è fatto un’idea solo a scuola, o ascoltando qualche scienziato, è probabile che ne abbia un’immagine distorta o quantomeno semplificata. Abbiamo una vaga idea del lavoro e del pensiero di scienziati icone come Galileo o Einstein, usiamo le loro caricature per accompagnare l’immagine di una scienza che difficilmente corrisponde a quella che loro stessi avevano. Pensiamo che parlare di scienza significhi solo aver a che fare con la ricerca di una verità assoluta, con teorie, dati, esperimenti, con ciò che chiamiamo realtà… e ci dimentichiamo del ruolo fondamentale che hanno concetti come quello di errore, interpretazione, immaginazione, approssimazione e soprattutto che la scienza è un frutto del pensiero umano. A partire da alcune considerazioni sul concetto di verità nella scienza e sul lavoro dello scienziato fatte dal premio Nobel Thomas Südhof, dell’Università di Stanford, in occasione della presentazione, organizzata dalla Fondazione Sir John Eccles, del Piano nazionale per la salute cerebrale, lo scorso 26 aprile presso il Teatro Sociale di Bellinzona - Piano di cui lo stesso Südhof è uno degli autori - ci siamo chiesti cosa sia la scienza, se esista davvero il tanto decantato metodo scientifico a cui si fa riferimento ogni volta che citiamo il padre della scienza moderna, Galileo Galilei; ma anche cosa sia la verità? Quale sia il ruolo dell’esperienza nella conoscenza scientifica? Domande non scontate che ho affrontato con l’epistemologo Fabio Minazzi, filosofo della scienza dell’Università dell’Insubria, allievo di Ludovico Geymonat, e relatore della serata di Bellinzona: ne è emersa una riflessione che parte da Galileo, trova risonanze nei filosofi greci e con Einstein arriva fino ai giorni nostri, offrendoci un’immagine della scienza molto diversa dalla vulgata comune, ma più feconda, complessa e attuale.
5/11/202425 minutes
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Trattato globale sulla plastica

“Planet vs plastic” (il Pianeta contro la plastica) è il tema scelto dagli organizzatori dell’Earth Day 2024 ed è una «chiamata alle armi», come ha dichiarato Kathleen Rogers, presidente di Earth Day «una richiesta di agire ora per porre fine al flagello della plastica e salvaguardare la salute di ogni essere vivente sul nostro pianeta». L’obiettivo che ci si pone è quello della riduzione del 60% della produzione di plastica entro il 2040. Un obiettivo ambizioso se pensiamo che ogni anno nella sola Svizzera consumiamo circa un milione di tonnellate di materie plastiche. Quest’anno la Giornata della Terra ha coinciso con lo svolgimento della quarta e penultima fase dei negoziati per un trattato globale contro l’inquinamento da plastica. Alla sessione – che si è tenuta ad Ottawa, in Canda - hanno partecipato oltre 2.500 delegati, in rappresentanza di 170 paesi e oltre 480 organizzazioni di osservatori, tra cui organizzazioni non governative, organizzazioni intergovernative ed enti delle Nazioni Unite.La decisione di adottare uno strumento internazionale fu presa nel marzo 2022, in occasione della ripresa della quinta sessione dell’Assemblea delle Nazioni Unite per l’ambiente, con una storica risoluzione che chiedeva al Direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (l’UNEP) di convocare un Comitato di Negoziazione Intergovernativo per sviluppare un approccio globale che potesse affrontare l’intero ciclo di vita della plastica. Ne parliamo con Stefano Aliani, dirigente di ricerca all’istituto scienze marine del CNR – il consiglio nazionale delle ricerche – ad Ottawa in qualità di Membro del gruppo di esperti dell’International Science Council di Parigi e con Luisa Galgani, biologa e ricercatrice per il CNR attualmente impegnata in un progetto di ricerca sulla plastica nel mare.
5/4/202424 minutes, 22 seconds
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Neuro… architettura

«Fare architettura – dice Renzo Piano – significa costruire edifici per la gente, università, musei, scuole, sale per concerti: sono tutti luoghi che diventano avamposti contro l’imbarbarimento». Un misto di arte e tecnica, il mestiere dell’architetto è sempre più terra di confine fra discipline, e oggi si arricchisce di competenze che arrivano anche dalle neuroscienze. Come dice lo studioso Harry Mallgrave, autore di testi come L’empatia degli spazi, l’architettura non è un’astrazione concettuale, è una pratica incarnata, e lo spazio architettonico si costituisce prima di tutto attraverso un’esperienza emotiva e multisensoriale, e per questo le neuroscienze possono dare un contributo importante alla progettazione e costruzione dei luoghi in cui viviamo. Il legame fra neuroscienze e architettura è stato anche al centro del Salone del mobile 2024 di Milano: in particolare, lo studio Lombardini22 che ha progettato due padiglioni secondo principi fondati su conoscenze neuroscientifiche, in collaborazione con il Myspace lab dell’Università di Losanna, ha condotto uno studio sperimentale per capire l’efficacia di una tale progettazione. Oggi, nel nostro Giardino della scienza esploreremo questi confini, incontrando chi ha condotto lo studio e la sperimentazione presso il Salone del mobile, Federica Sanchez, architetta e neuroscienziata di Lombardini22 e Tommaso Bertoni, fisico e neuroscienziato del Myspace Lab.
4/27/202425 minutes, 57 seconds
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Una memoria di ghiaccio

Stiamo perdendo pezzi di memoria del nostro passato man mano che i ghiacciai scompaiono. I ghiacci perenni conservano informazioni importanti sul clima e sull’atmosfera che c’era sulla Terra in epoche remote. Informazioni essenziali per capire anche l’evoluzione del clima nel futuro. Al Paul Scherrer Institute, presso il Laboratorio di chimica ambientale, la Prof.ssa Margit Schwikowski, chimica e glaciologa, da molti anni svolge studi fondamentali sull’analisi delle carote di ghiaccio, da una parte all’altra del mondo, e oggi è impegnata col suo istituto in un progetto internazionale di recupero e conservazione di questa memoria, un progetto dal titolo emblematico “Ice Memory”, una vera e propria corsa contro il tempo per salvare la memoria conservata nei ghiacciai. Con lei lavora Francois Burgay, ricercatore e divulgatore, che con Margit Schwikowski condivide la passione per i ghiacciai, oggi per il Giardino di Albert ci ha aperto le porte del laboratorio dove lavora.
4/20/202423 minutes, 8 seconds
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Un’eclissi di sole particolare

È stata osservata nel cielo da oltre 40 milioni di nord-americani, dal Messico al Canada e da molti milioni di persone nel resto del mondo attraverso le dirette su vari siti Internet. Quella di lunedì 8 aprile è stata definita l’eclissi di sole (o eclisse, nella forma meno letteraria) più seguita della storia, anche tra le più spettacolari con i suoi quattro minuti e mezzo di totalità, in cui il giorno si è trasformato in quasi notte. Le eclissi di sole hanno sempre rappresentano per l’umanità un fenomeno celeste carico di meraviglia. In epoche remote, la scomparsa nel cielo diurno della nostra stella era considerata un presagio inquietante vissuto con timore ancestrale. In epoca moderna, le eclissi solari sono diventate fenomeni scientifici da… inseguire nel mondo intero, con manipoli di astronomi disposti ad affrontare pericolosi viaggi pur di poterle osservare. Quella celebre del 1919, ad esempio, fu un vero e proprio un fenomeno mediatico mondiale associato alla dimostrazione empirica della validità della teoria della relatività generale di Einstein. L’eclissi di sole americana dell’8 aprile scorso è diventata essa stessa un fenomeno di massa riunendo per alcune milioni di persone nell’impaziente attesa che il disco lunare coprisse completamente quello del sole. Cosa ci raccontano queste spettacolari manifestazioni della natura rispetto all’evoluzione del pensiero umano e della conoscenza astronomica? Ne abbiamo parlato con Marco Bersanelli, professore di fisica e astronomia all’Università degli studi di Milano, autore del libro Il grande spettacolo del cielo - Otto visioni dell’universo dall’antichità ai giorni nostri (Ed Sperling & Kupfer 2016).
4/13/202425 minutes, 26 seconds
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Dall’ESA al JPL partendo dall’ETH

Sono poco più che ventenni e hanno già le idee chiare, almeno su quanto li appassiona: la scienza, anzi, le scienze e la tecnologia. L’esempio di due studenti al Politecnico di Zurigo che con impegno e un pizzico di fortuna hanno già potuto realizzare un loro sogno, quello di svolgere uno stage di formazione in centri di ricerca spaziale di prestigio. Maria Sole Agazzi ha trascorso sei mesi in uno dei centri di ricerca e sviluppo dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) in Olanda occupandosi della gestione e comunicazione dei dati della missione spaziale Gaia. Andrea Paris è in partenza per l’MIT di Boston, dopo sei mesi trascorsi al JPL della NASA al CAL TECH di Pasadena. Percorsi accademici diversi eppure complementari, quelli dei due protagonisti della puntata di oggi. Esperienze che li hanno fatti crescere nel loro percorso di formazione accademica. Il loro può essere un esempio da seguire per altri giovani che ancora non osano mettersi alla prova, ma che sognano in grande.
3/30/202424 minutes, 58 seconds
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Cellule per la vita

Studiare i processi cellulari che stanno alla base della vita e dello sviluppo dell’embrione per capire ciò che può portare alla morte di un organismo… è quello di cui si occupa Arianna Baggiolini, ricercatrice presso lo IOR di Bellinzona, l’Istituto di ricerca oncologica. Rientrata da poco in Ticino, oggi la prof.ssa Baggiolini è a capo di un laboratorio, il Baggiolini Lab, dove, a cavallo di due mondi - lo sviluppo embrionale e lo studio dei tumori - cerca di capire i meccanismi che innescano lo sviluppo di cellule tumorali, in particolare, nel caso del melanoma, uno dei tumori della pelle più aggressivi. Gran parte di questa attività sperimentale e di studio è condotta attraverso l’uso di cellule staminali, cellule che possono espandersi in maniera indeterminata potenzialmente all’infinito e differenziarsi in ogni tipo di cellula del nostro corpo. Oggi si usano cellule staminali riprogrammate da cellule adulte, grazie al lavoro del premio Nobel Shinya Yamanaka, e questo ha sollevato i ricercatori da tutti quei problemi di ordine etico legati all’uso delle cellule staminali embrionali, ma ha offerto anche importanti strumenti in più. Occuparsi di cellule staminali vuol dire occuparsi anche dei processi di invecchiamento cellulare... e ancora di più dei meccanismi che possono invertire questi processi e far ringiovanire le nostre cellule. Il sogno proibito. Ma è davvero possibile oggi? Di questi temi, la prof.ssa Baggiolini discuterà con il prof. Vittorio Sebastiano dell’Università di Stanford in occasione del Lugano Longevity Summit, evento organizzato da Braincircle Lugano in collaborazione con l’Università della Svizzera italiana e la SUPSI.
3/23/202425 minutes, 34 seconds
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Vivere bene per vivere a lungo

Cos’è la vecchiaia? Quand’è che diventiamo vecchi? Età cronologica, età percepita e invecchiamento non sono la stessa cosa. L’età è un numero, sentirsi vecchi è una percezione soggettiva, l’invecchiamento è un processo osservabile, che può essere descritto scientificamente… e che in buona parte è ancora un enigma. Perché ci sono persone che vivono a lungo e sembrano invecchiare più lentamente, o pur invecchiando non si ammalano? Quanto conta la genetica e quanto l’ambiente? A queste e tante altre domande risponderanno i ricercatori del Lugano Longevity Summit, un evento divulgativo organizzato dall’associazione Braincircle Lugano in collaborazione con l’Università della Svizzera italiana, la SUPSI e il patrocinio della Città di Lugano che avrà luogo il prossimo 25 marzo. Un evento in cui si parlerà anche di centenari, con il focus su due progetti, da una parte all’altra del mondo, il Longevity Genes Project condotto negli Stati Uniti dal genetista Nir Barzilai e il progetto Swiss100, il primo studio nazionale in Svizzera sui centenari, in cui sono coinvolti numerosi istituti svizzeri, dal Centro competenze anziani della SUPSI all’Università di Losanna, con la professoressa Daniela Jopp, responsabile e coordinatrice del progetto, e poi l’Università di Ginevra e di Zurigo, così come gli ospedali universitari di Losanna e Ginevra. Proprio di centenari e invecchiamento parleremo anche qui al Giardino di Albert, a partire dagli studi condotti dal prof. Nir Barzilai direttore e fondatore dell’Institute for Aging Research presso l’Albert Einstein College of Medicine di New York, un centro di eccellenza internazionale per gli studi sulla longevity. 
3/16/202425 minutes, 21 seconds
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Chiudere il divario di genere in medicina

Qualche settimana fa, al WEF (Word Economic Forum) di Davos, è stato presentato uno studio intitolato “Closing the Women’s Health Gap: A $1 Trillion Opportunity to Improve Lives and Economies”, ovvero “Chiudere il divario di salute delle donne: un’opportunità da 1.000 miliardi di dollari per migliorare vite ed economie.”Il rapporto, pubblicato dal McKinsey Health Institute in collaborazione con il World Economic Forum Centre for Health and Healthcare, ha analizzato le cause alla base delle disparità di genere nell’assistenza sanitaria e ha evidenziato tutta una serie di questioni su cui è opportuno riflettere e intervenire.Nonostante vivano più a lungo degli uomini, le donne trascorrono il 25% in più della loro vita in cattive condizioni di salute: colmare il divario di genere in materia di salute potrebbe ridurre di quasi due terzi il tempo che le donne trascorrono in cattive condizioni di salute e generare 1000miliardi addizionali di PIL. Ne parliamo con Valentina Sartori del McKinsey Health Institute ed Emanuela Griglié, giornalista scientifica che, assieme a Guido Romeo ha pubblicato Per soli uomini – il maschilismo dei dati dalla ricerca scientifica al design (Codice Edizioni)
3/9/202423 minutes, 20 seconds
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La carne coltivata ci salverà?

La popolazione mondiale sta crescendo a ritmi vertiginosi. Entro il 2050 saremo in 10 miliardi e più persone significa più cibo, ma le superfici agricole sono limitate e con il cambiamento climatico il sistema di produzione alimentare attuale sarà sempre meno sostenibile. Per ricercatori e start up di tutto il mondo, una soluzione potrebbe risiedere nella carne coltivata. Sono passati undici anni da quando l’ingegnere Mark Post, dell’Università di Maastricht, presentò a Londra in diretta TV il primo hamburger di carne coltivata, accolto con grandissimo interesse, e costato all’epoca circa 250mila dollari. In questi anni la ricerca è andata avanti a passi spediti e c’è chi già oggi, nel mondo, mangia piatti a base di carne colturale. Carne coltivata: è questa l’alternativa che salverà il mondo? Ne parliamo con l’ospite Agnese Codignola.
3/2/202425 minutes, 1 second
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La rivoluzione quantistica

Controintuitiva, dirompente e affascinante, la teoria della Meccanica Quantistica continua ancora oggi a far discutere fisici e filosofi intorno ai suoi fondamenti, dopo aver rivoluzionato, a inizio Novecento, insieme alla teoria della Relatività, la nostra visione del mondo. Difficile da cogliere nei suoi paradossi, lontanissima dalla nostra esperienza quotidiana, pienamente accessibile solo grazie a un formalismo estremo, ciononostante, la Meccanica Quantistica ha cambiato le nostre vite, oltre al nostro modo di comprendere l’Universo e oggi è al centro di una seconda rivoluzione. Abbiamo colto così l’occasione dell’apertura della mostra “Quanto. La rivoluzione in un salto”, ideata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dal Muse, il Museo delle scienze di Trento, e visitabile fino al 15 giugno 2024, per raccontare alcuni degli aspetti fondanti e più curiosi della Meccanica Quantistica, ma soprattutto per capire quali siano i tratti più rilevanti, legati soprattutto alle innovative tecnologie quantistiche che stanno nascendo, di questa seconda rivoluzione, a distanza di un secolo dalla prima. Nella prima parte del Giardino di Albert visiteremo la mostra del Muse per cogliere i fondamenti della Meccanica Quantistica (1./2), accompagnati da chi ha curato l’esposizione e chi ci lavora quotidianamente, la fisica e comunicatrice della scienza Cecilia Collà Ruvolo e il mediatore scientifico Christian Lavarian. Nella seconda parte racconteremo invece l’evoluzione delle nuove e sorprendenti tecnologie quantistiche (2./2) con i fisici Lorenzo Pavesi, direttore del laboratorio Q@TN Quantum Science and Technology in Trento e Tommaso Calarco, direttore del Peter Grünberg Institute di Jülich in Germania, autore del Quantum Manifesto, il documento che nel 2018 ha dato il via al Quantum Flagship della Commissione Europea, la principale iniziativa di ricerca dell’UE per lo sviluppo di tecnologie basate sui quanti.
2/17/202426 minutes, 4 seconds
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La rivoluzione quantistica

Controintuitiva, dirompente e affascinante, la teoria della Meccanica Quantistica continua ancora oggi a far discutere fisici e filosofi intorno ai suoi fondamenti, dopo aver rivoluzionato, a inizio Novecento, insieme alla teoria della Relatività, la nostra visione del mondo. Difficile da cogliere nei suoi paradossi, lontanissima dalla nostra esperienza quotidiana, pienamente accessibile solo grazie a un formalismo estremo, ciononostante, la Meccanica Quantistica ha cambiato le nostre vite, oltre al nostro modo di comprendere l’Universo e oggi è al centro di una seconda rivoluzione. Abbiamo colto così l’occasione dell’apertura della mostra “Quanto. La rivoluzione in un salto”, ideata dall’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dal Muse, il museo delle scienze di Trento, e visitabile fino al 15 giugno 2024, per raccontare alcuni degli aspetti fondanti e più curiosi della Meccanica Quantistica, ma soprattutto per capire quali siano i tratti più rilevanti, legati soprattutto alle innovative tecnologie quantistiche che stanno nascendo, di questa seconda rivoluzione, a distanza di un secolo dalla prima. Visiteremo la mostra e racconteremo tutto questo in due puntate del Giardino di Albert, con il fisico Lorenzo Pavesi, direttore del laboratorio Q@TN Quantum Science and Technology in Trento, insieme a chi ha curato l’esposizione e ci lavora quotidianamente, la fisica e comunicatrice della scienza Cecilia Collà Ruvolo e il mediatore scientifico Christian Lavarian.
2/10/202426 minutes, 2 seconds
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Sponge Cities

A causa del cambiamento climatico, sempre più spesso, ci ritroveremo ad affrontare eventi atmosferici come periodi di siccità prolungati o alluvioni che, oltre a causare danni ingenti, avranno un sempre più forte impatto anche sulle nostre città. Coperte per lo più da asfalto e cemento, le città in cui viviamo non riescono a smaltire velocemente l’acqua piovana durante i forti temporali e, se lo fanno, la disperdono senza conservarla. Per questo, da un po’ di tempo, urbanisti e architetti lavorano a un’idea diversa della gestione degli spazi urbani e hanno costruito città (e quartieri) spugna. Pensate proprio a una spugnetta da cucina (quelle che utilizziamo per assorbire l’acqua quando facciamo ordine dopo pranzo): le città spugna funzionano così. Sono città (o quartieri) progettati e costruiti per trattenere l’acqua in eccesso e riutilizzarla all’occorrenza (per esempio in periodi di siccità). Nella nuova puntata del Giardino di Albert, sentiremo la voce di uno dei più famosi architetti e progettisti di città spugna – il cinese Kongjian Yu - che lo scorso anno, proprio per un suo progetto di Sponge city, ha vinto il prestigioso Oberlander Prize. Parleremo di città spugna in Svizzera e in Europa anche con Silvia Oppliger, capo progetto “Città Spugna” per la VSA, l’Associazione svizzera dei professionisti della protezione delle acque e visiteremo, insieme all’architetto Federico De Molfetta, un quartiere spugna – il Quartiere Casarico - costruito da un paio d’anni fa circa sulle colline di Sorengo.Intervista all’architetto Kongjian Yu sul progetto Sponge city
2/3/202424 minutes, 59 seconds
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Medicina, nazismo e olocausto

Il 27 gennaio, 79 anni fa, veniva liberato il campo di concentramento di Auschwitz, ed era la fine dell’Olocausto. Ecco perché oggi è il Giorno della memoria. Ma più che del ricordo, oggi dovrebbe essere un giorno per riflettere e capire cosa accadde prima e dopo quel 27 gennaio. Negli anni del potere, il regime nazista ha commesso atroci violenze contro ebrei, rom, persone con disabilità o malattie psichiatriche, prigionieri di guerra. La scienza e la medicina tedesca furono alleate di quell’orrore. Un aspetto inquietante è il ruolo che medici, operatori sanitari e scienziati ebbero nel sostegno e nell’attuazione del piano disumano di igiene razziale e sterminio della popolazione ebrea. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la conoscenza storica di questi crimini ha contribuito alla formazione dell’etica che oggi sta alla base della medicina e della sperimentazione umana. Ma i valori e l’etica sono una materia fragile, che va difesa da abusi e derive pericolose. Così nel nostro Giardino cercheremo di capire e riflettere su queste ferite, mettendo in discussione cliché, dando dignità a storie dimenticate. Lo faremo a partire da un importante documento uscito a fine 2023, un report redatto da una commissione di studiosi di storia della medicina e promosso da The Lancet - una delle riviste mediche più prestigiose al mondo. Ci chiederemo quale sia stata il ruolo dei medici negli anni del regime, quale il livello della riflessione etica, e come la conoscenza storica possa essere utile nella formazione di un medico, un presidio per la difesa dell’etica. Ne parleremo con Gilberto Corbellini, epistemologo, professore di storia della medicina all’Università La Sapienza di Roma, bioeticista, e con Sabine Hildebrandt, una delle autrici del report, professoressa di pediatria presso il Boston Children’s Hospital, docente di anatomia e storia dell’anatomia - oltre che di medicina sociale - presso la prestigiosa Harvard Medical School. 
1/27/202426 minutes, 18 seconds
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AI limiti dell’intelligenza artificiale

Come regolamentare l’intelligenza artificiale a beneficio della società è il titolo della conferenza tenutasi al Campus USI/SUPSI lo scorso 18 dicembre, in occasione della consegna del Grand Prix Möbius Multimedia Lugano 2023, della omonima Fondazione, per la promozione della cultura digitale. Il relatore, insignito del riconoscimento, era Roberto Viola, Direttore Generale per le politiche digitali della Commissione europea di Bruxelles. La conferenza si è tenuta, per una fortunata coincidenza a pochi giorni dall’accordo, in seno all’UE, su un regolamento europeo che fissa dei limiti all’uso incontrollato dei sistemi di intelligenza artificiale (IA). Si tratta del primo regolamento internazionale sull’IA al mondo. Ne abbiamo approfittato per incontrare Roberto Viola e porgli alcune domande sul futuro dell’Intelligenza artificiale, di cui tanto si discute, tra timori di un suo incontrollato sviluppo e grandi speranze di innovazione a vantaggio dell’umanità.
1/20/202427 minutes, 33 seconds
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Messaggeri nello spazio

Sono i messaggeri dell’Universo, i neutrini, misteriose particelle subatomiche, si formano nell’atmosfera, nel Sole, o in seguito a catastrofici eventi nelle profondità dell’Universo, viaggiano nello spazio senza subire interferenze e portando preziose informazioni. Sono particelle elusive, prive di cariche, infinitamente piccole, ma che oggi, grazie a potenti strumenti installati nelle profondità del mare o nel cuore delle montagne, siamo in grado di rilevare, ottenendo importanti informazioni nell’ambito dell’astrofisica multi-messaggera che si affida a simili “sonde” per comprendere com’è fatto l’Universo. In Sicilia, a Portopalo di Capopassero, lembo estremo dell’Europa, crocevia di traffici, tratte umane e interessi politici internazionali, sorge un importante centro di ricerca, uno dei siti dei Laboratori nazionali del Sud, qui, al largo della costa, 100 km a sudovest, alla profondità di 3500 metri, si sta costruendo un’infrastruttura di ricerca all’avanguardia, uno dei rilevatori europei più importanti nella rilevazione dei neutrini, ma anche per condurre ricerche in ambito geofisico e di biologia marina, il suo nome è KM3NET. A parlarcene, nel nostro Giardino, sarà Giacomo Cuttone, dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, incontrato a Catania, proprio nella sede dei Laboratori Nazionali del Sud e Carla Di Stefano prima ricercatrice dei Laboratori Nazionali del Sud, da vent’anni coinvolta nel progetto KM3NET.
1/13/202426 minutes, 34 seconds
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Essere umani… fra dati e AI

Vi sentite minacciati dall’idea di una super intelligenza artificiale? Pensate all’AI come a una sorta di creatura divina o, piuttosto, come a un complesso strumento tecnologico? Ci affidiamo sempre più a tecnologie “intelligenti”, a cui cediamo, con poca attenzione, moli di dati, già prima della nostra nascita, dati che alimentano quel variegato sistema fatto da piattaforme social come Facebook e Instagram che qualcuno ha definito capitalismo della sorveglianza, da cui le grandi tech companies ricavano lauti guadagni. Lasciamo che algoritmi di AI generino rappresentazioni del nostro mondo, basandosi sui dati dei nostri profili; affascinati e intimoriti, subiamo una tecnologia, che ci appare meravigliosa, che ci fa da specchio e in cui finiamo per cercare noi stessi. Le parole dell’antropologa, Veronica Barassi, professoressa all’Università di San Gallo e dello scienziato cognitivo, Gerd Gigerenzer, direttore dell’Harding Center for Risk Literacy dell’Università di Potsdam, ospiti del Giardino di Albert, ci permetteranno di porre uno sguardo critico su tutto questo, aiutandoci, alla fine, a capire qualcosa di più su noi stessi in quanto esseri umani.
12/16/202326 minutes, 21 seconds
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Alla scoperta di Gaia Blu

Chi salverà la biodiversità, la più grande ricchezza che abbiamo? La vita, animale e vegetale, si manifesta in una fantastica molteplicità di forme e colori e questa varietà è il nostro più grande tesoro. Luoghi come il Mediterraneo sono scrigni di biodiversità, minacciati dalle attività dell’uomo, dai cambiamenti climatici e dalla diffusione di specie aliene. Nel romanzo La storia infinita, di Michael Ende, si parla di un mondo fantastico, Fantàsia, minacciato dal Nulla che lo sta distruggendo, e di un ragazzino di nome Bastian, che insieme al suo alter ego Atreyu e al drago Falkor, riuscirà a salvarlo; da quel romanzo, negli anni ‘80, fu tratto un film di successo: nel nostro racconto intorno alla biodiversità, troveremo anche rimandi a questa storia. Nel 2022 il CNR, il più importante ente di ricerca italiano, ha ricevuto dallo Schmidt Ocean Institute, fondato nel 2009 dall’ex CEO di Google, Eric Schmidt, e dalla moglie Wendy, una nuova nave oceanografica, la Falkor, diventata poi Gaia Blu, un gioiello di tecnologia, che fra le varie attività avrà il compito di supportare la ricerca intorno alla biodiversità marina, soprattutto nel Mediterraneo. In occasione del Festival della scienza di Genova, la nave è stata attraccata al Porto vecchio e così siamo andati a scoprirla, accompagnati da alcuni ricercatori del CNR. A tutto ciò si lega anche la nascita di un nuovo importante centro di riferimento per lo studio, la salvaguardia e il ripristino della biodiversità, il National Biodiversity Future Center (NBFC), creato grazie al finanziamento stabilito dal governo italiano del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, un piano che rientra nel programma dell’Unione europea Next Generation Europe, 750 miliardi di euro destinati a promuovere la ripresa europea dopo il COVID-19, in chiave green e di sviluppo digitale. Di tutto questo parliamo nel Giardino di Albert, accompagnati dalle suggestioni di un racconto che continua a far sognare, quello di Bastian e del drago Falkor.
12/9/202326 minutes, 11 seconds
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Sconfinare verso Marte e oltre

In occasione della recente edizione di “sconfinare festival 2023” a Bellinzona, dal 12 al 15 ottobre, abbiamo incontrato Amedeo Balbi, professore associato di astronomia e astrofisica all’Università di Roma Tor Vergata, uno tra i più noti e seguiti divulgatori scientifici italiani con i suoi libri e il suo sempre aggiornato canale YouTube .“Oltre a fare ricerca e insegnare, mi piace raccontare la scienza e spiegare come funziona l’universo. L’ho fatto attraverso libri, giornali, radio e tv, e ora anche su questo canale, dove troverete i miei video divulgativi”, scrive Balbi sulla pagina di presentazione il cui logo è un’affermazione che può essere letta come domanda: cosa sappiamo dell’universo. A Bellinzona, lo scienziato divulgatore italiano, molto seguito anche nella Svizzera italiana, si è interrogato sulla questione se esiste un futuro per l’umanità fuori dalla Terra. La conferenza, moderata da Giovanni Pellegri, è stata l’occasione per ascoltare le riflessioni di Amedeo Balbi seguendo il filo dei temi affrontati nel suo ultimo libro dal titolo “Su un altro pianeta; c’è un futuro per l’umanità fuori dalla Terra?”. Per il Giardino di Albert abbiamo cercato di seguire questo filo, parlandone con l’autore.
12/2/202324 minutes, 23 seconds
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Alla ricerca di nuove varietà di mele

La mela è - a livello mondiale - il terzo frutto più prodotto (solo banane e meloni vengono prodotti in quantità superiore). Il primo produttore mondiale di mele è la Cina, seguita dalla comunità Europea. E la Svizzera? Beh, la mela non è soltanto il frutto più coltivato in Svizzera ma anche quello più apprezzato dalla popolazione: gli svizzeri mangiano circa 16 chili di mele pro capite all’anno! I consumatori svizzeri desiderano mele croccanti, succose, aromatiche e naturali, i produttori, invece, cercano varietà che possano soddisfare le esigenze di mercano e che siano, soprattutto, resistenti a malattie e parassiti. Ed è per questo che la selezione di nuove varietà di mele rientra nei programmi di Agroscope, il centro di competenza della Confederazione per la ricerca agronomica. Con questa puntata del Giardino di Albert, esploriamo le modalità di creazione di nuove varietà di mele e il ruolo che potrebbero rivestire i nuovi metodi e le nuove tecnologie di selezione. Ospiti di Alessandra Bonzi: Andrea Patocchi, capogruppo del gruppo di ricerca miglioramento genetico delle specie frutticole di Agroscope e Giovanni Broggini chimico e membro del gruppo di ricerca di selezione molecolare delle piante del Politecnico federale di Zurigo.
11/25/202321 minutes, 45 seconds
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ODI ET AMO

11/18/202326 minutes
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Dai sogni alle esperienze premorte

Sogno, son desto?Dai sogni alle esperienze premorte.
11/11/202324 minutes, 17 seconds
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Per uno spazio della memoria informatica della Svizzera italiana

L’Associazione per la Storia dell’informatica della Svizzera italiana, AStISI, si impegna dal 2021 per la conservazione in spazi adeguati del suo ricco e per molti versi unico, patrimonio di materiale informatico, che risale ai primordi dell’era dei personal computer. Anche per questo, lo scorso 14 ottobre all’USI di Lugano, AStISI è stata insignita - nella persona del suo presidente e cofondatore Carlo Spinedi del Premio Möbius Speciale per la Storia dell’informatica nell’ambito del Premio Möbius Multimedia Lugano 2023 per la cultura digitale. La cerimonia di consegna del riconoscimento è stata l’occasione di lanciare un appello pressante, da parte del Professor Spinedi, per una nuova collocazione e nuovi spazi adeguati alla divulgazione e alla conservazione di questo ricco patrimonio, che rischia di andare disperso dopo la decisione del Canton Ticino di chiudere per inagibilità i locali fin qui messi a disposizione all’Associazione. È stata però anche l’occasione per incontrare il professor Carlo Spinedi, tra i padri delle scienze informatiche in Ticino fin dagli anni Settanta del secolo scorso e il vice presidente di AStISI, il professor Angelo Consoli, responsabile dell’area di ricerca in Cybersecurity della SUPSI (Scuola Universitaria professionale della Svizzera italiana). Uno sguardo al passato per capire il presente e in particolare gli scopi divulgativi di AStISI.
11/4/202325 minutes, 9 seconds
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Fusione nucleare

La ricca serie di interventi durante il Premio Möbius Multimedia Lugano 2023 all’Università della Svizzera italiana gli scorsi 12, 13 e 14 ottobre è stata l’occasione per incontrare uno dei massimi esperti a livello europeo di fusione nucleare. Ambrogio Fasoli, è professore di fisica, Direttore dello Swiss Plasma Center al Politecnico federale di Losanna dove è vicepresidente per la ricerca. Al pubblico del Premio Möbius ha proposto una presentazione dal titolo “Fusione nucleare: cose difficili spiegate bene; una delle più grandi sfide tecnologiche della nostra era è a portata di mano grazie alla rivoluzione digitale”. Di questa alternativa allo sfruttamento dell’atomo per ottenere grandi quantità di energia si parla sempre di più negli ultimi anni. Al punto che è stato creato un consorzio europeo EUROfusion, che sovrintende allo sviluppo della fusione nucleare in Europa, con obiettivo al 2050 per la realizzazione delle prime centrali nucleari a fusione nucleare e non più a fissione come le attuali che producono scorie pericolose. Abbiamo parlato con Ambrogio Fasoli, che dal 2024 assumerà la guida esecutiva di EUROfusion, per capire a che punto siamo e in quale direzione ci stiamo muovendo per arrivare nei prossimi decenni a disporre sulla Terra dell’energia racchiusa al centro del nostro Sole.
10/28/202323 minutes, 21 seconds
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“Tutto il corpo è cervello”, Nazareth Castellanos

Il corpo è sempre di più al centro dell’attenzione di chi studia il cervello; se fino a pochi decenni fa, il lavoro del neuroscienziato si limitava a studiare la testa e il suo prezioso contenuto, il cervello, oggi è sempre più chiaro il legame fra il cervello e il resto del corpo, con cui comunica di continuo, attraverso un senso interno chiamato interocezione. Intestino, stomaco, polmoni e, più di tutti, il cuore dialogano con il cervello, e addirittura è su questo dialogo che si basa la nostra soggettività e percezione. La divisione fra mente e corpo, fra res cogitans e res extensa, così come era stata pensata dal filosofo e matematico francese Rene Descartes è superata e a pensarlo sono in tanti, a partire dal neuroscienziato Antonio Damasio che nel 1994 pubblicò un celebre saggio “L’errore di Cartesio”. Di tutto ciò si occupa anche Nazareth Castellanos, fisica di formazione, con un dottorato in neuroscienze e oggi a capo di un team di neuroscienziati per studiare le interazioni fra il cervello e i principali organi del nostro corpo. Le sue ricerche aprono prospettive nuove ed entusiasmanti sul cervello, sulla mente e sulla nostra soggettività. Di recente ha pubblico un bel libro intitolato “Tutto il corpo è cervello” (Ponte alla Grazie), a lei e alle sue ricerche abbiamo dedicato il nostro Giardino.
10/21/202325 minutes, 28 seconds
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Il male detto e l’editoria scientifica

Acuto o cronico, fisico o psicologico: il dolore non risparmia nessuno (o quasi). Ognuno di noi vive e percepisce il dolore a proprio modo e lo affronta in modo diverso. È quindi difficile, se non impossibile, valutare, misurare e definire il dolore in modo oggettivo. Il dolore può essere considerato un senso? La nostra idea di dolore cambia con l’esperienza? Che storie ci raccontano la scienza e la ricerca del dolore? E il dolore ha un significato evolutivo? Tutte queste domande aprono prospettive nuove e pongono ulteriori interrogativi che ruotano attorno alla questione centrale, ovvero che cosa chiamiamo dolore. Roberta Fulci, giornalista scientifica e redattrice di Radio 3 Scienza, ha pubblicato un saggio che indaga proprio il dolore. Si intitola “Il male detto. Che cosa chiamiamo dolore”, ed è una pubblicazione presentata la settimana scorsa con una conferenza a Bergamo scienza, un evento di divulgazione scientifica nato nel 2003 che si svolge ogni anno proprio a Bergamo.Alessandra Bonzi ha dialogato con lei e con Agnese Collino - membro della supervisione scientifica di Fondazione Veronesi e responsabile del Comitato Organizzativo Scienza e Innovazione di BergamoScienza, con cui ha parlato anche di editoria scientifica.
10/14/202325 minutes, 8 seconds
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Meraviglioso mare

La Terra, il pianeta blu, è ricoperta per tre quarti di acqua, nella forma di ghiacci, fiumi, ma soprattutto mari e oceani, e la nostra vita di terrestri è legata in modo indissolubile e profondo al mare, anche per chi lo vede da lontano, e lo considera, tutt’al più, lo sfondo ideale per le proprie vacanze. Il clima, la biodiversità, ma anche la salute e l’alimentazione di noi esseri umani, oltre a decine di altri aspetti, dipendono da come stanno mari e oceani. Senza contare il fascino, le emozioni, i timori e i misteri legati al mare, i cui segreti si celano sotto il blu di una superficie che nasconde alla perfezione la meravigliosa ricchezza del mondo sommerso. Oggi che molti ecosistemi marini si stanno modificando, per effetto dei nostri comportamenti, studiare il mare è la via per capire quali scelte dobbiamo fare per il nostro futuro. Sulla cresta delle onde, seguendo opportune correnti, lasceremo il porto sicuro del nostro Giardino e salperemo insieme a Sabrina Speich, fisica e oceanografa, innamorata del mare fin da piccola, tanto da trasformare la sua passione in un lavoro ricco di soddisfazioni e avventura; con lei, docente all’École normale supérieure di Parigi, parleremo di quanto sappiamo del mare, di come lo studiamo, di quello che possiamo fare per prendercene cura, e di quanto ancora non conosciamo questo meraviglioso mondo blu.
10/7/202324 minutes, 38 seconds
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Computer quantistici all’IBM Research di Zurigo

Una giornata di porte aperte rivolta ai rappresentanti della stampa svizzera all’IBM Research di Zurigo-Rüschlikon è stata l’occasione, lo scorso 20 giugno, per scoprire la diversità e la complessità delle ricerche tecnologiche che vengono condotte in uno dei centri di ricerca più prestigiosi e innovativi in Svizzera, in Europa e nel mondo. In passato quattro sui ricercatori hanno condiviso due Premi Nobel e decine sono i riconoscimenti internazionali che segnano la storia lunga quasi 70 anni di IBM Research Zurigo, che oggi ingloba 300 ricercatori di 45 nazionalità diverse. A fare gli onori di casa è stato il Vicepresidente di IBM Europa e direttore di IBM Research Zurigo Alessandro Curioni. La giornata è servita per conoscere le nuove frontiere del cosiddetto “Quantum computing” e anche per farci illustrare da Fabio Scafirimuto, Responsabile Education and outreach in computing quantum di IBM Research Zurigo, cosa sono i computer quantistici. Il loro avvento potrebbe davvero rappresentare un salto… quantico nelle capacità digitali della nostra civiltà. I ricercatori di IBM sono impegnati a trovare soluzioni per rendere i computer quantistici stabili, affidabili e sicuri nell’ecosistema digitale del futuro. Le ricerche condotte finora sono incoraggianti, anche dopo la pubblicazione sulla prestigiosa rivista “Nature” di uno studio condotto proprio a Zurigo. Resta ancora molto da fare e da scoprire, tenendo sempre presente che sono le macchine al servizio del progresso umano e non viceversa.
9/30/202321 minutes, 53 seconds
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In Volo

“Migrazione è una parola che evoca il fascino del volo, che, accompagnata a un senso di libertà, ci fa pensare a continenti lontani e ci proietta in cielo insieme a rondini, cicogne, cuculi, facendoci immaginare i loro viaggi sopra i deserti e i mari per raggiungere la savana. Che bello sarebbe poter volare con loro!” Inizia così “In volo tra Africa ed Europa” un libro scritto da Roberto Lardelli e Chiara Scandolara e curato da Ficedula e della Fondazione Bolle di Magadino. Un volume che raccoglie interessanti informazioni su tutte le specie di uccelli che transitano ogni anno dalle Bolle di Magadino. Le Bolle di Magadino come tappa fondamentale per la migrazione di uccelli, ma anche come luogo di attività scientifica: ne parliamo con Chiara Scandolara, ornitologa di Ficedula, e con Marco Gustin, ornitologo di BirdLife Italia che ha appena concluso una ricerca sulle barriere naturali alla migrazione.
9/23/202325 minutes, 13 seconds
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La materia dell’Universo

9/16/20230
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Effetto Oppenheimer

9/9/202325 minutes, 33 seconds
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Effetto Oppenheimer

9/9/20230
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Tutti al Campiello: donne resistenti, miti antichi, illusioni provinciali

9/9/20231 hour, 9 minutes, 11 seconds
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Scienziate per l’ambiente

9/2/202326 minutes, 51 seconds
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Scienziate per l’ambiente

9/2/20230
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Il racconto delle rocce

7/1/202325 minutes, 58 seconds
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Trafficanti di natura

6/17/202327 minutes, 17 seconds
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Trafficanti di natura

6/17/202327 minutes, 17 seconds
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Segnali dallo spazio

6/10/202325 minutes, 9 seconds
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Segnali dallo spazio

6/10/202325 minutes, 9 seconds
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Space Exchange Switzerland: un’attrazione… spaziale

6/3/202323 minutes, 56 seconds
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Space Exchange Switzerland: un’attrazione… spaziale

6/3/202323 minutes, 56 seconds
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La fisica dell'invecchiamento

5/27/202325 minutes, 9 seconds
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Paradossi quantistici

5/20/202325 minutes, 9 seconds
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Il sogno dell'immunità

5/13/202325 minutes, 48 seconds
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Materiali per la vita

5/6/202325 minutes, 31 seconds
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In forma spaziale

4/29/202325 minutes, 50 seconds
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La scienza non è una credenza, ma le credenze sono…umane

4/22/202324 minutes, 31 seconds
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Giornata della Terra

4/22/202346 minutes, 31 seconds
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Plastic Warriors

4/15/202324 minutes, 15 seconds
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"Alps", un nuovo computer al CSCS di Lugano

4/8/202326 minutes, 44 seconds
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Il cervello razzista (2./2)

4/1/202325 minutes, 36 seconds
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Il cervello razzista (1./2)

3/25/202325 minutes, 44 seconds
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Per amore della montagna

3/18/202324 minutes, 21 seconds
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AI, che scoperta!

3/11/202326 minutes, 14 seconds
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Dalle comete agli asteroidi

3/4/202327 minutes
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Il racconto delle rocce

2/25/202326 minutes, 8 seconds
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Il richiamo di una cometa…

2/18/202322 minutes, 43 seconds
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ChatGPT: il futuro è già qui?

2/11/202326 minutes, 10 seconds
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Mosche soldato e spreco di cibo

8/26/20210
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Plastica a mare

8/12/20210
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A riveder le stelle?

7/29/20210
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Donne e scienza: si può abbattere il soffitto di cristallo?

7/22/20210
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Case di terra in 3D

7/15/20210
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Il potere del gioco

7/1/20210
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Anticorpi contro il virus

6/24/20210
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La laguna Padana: geografia del futuro e cambiamento climatico

6/17/20210
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Immaginare la scienza

6/3/20210
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Comunicare con la luce

5/20/20210
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Indizi per una nuova Fisica?

5/13/20210
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Le città del futuro

5/6/20210
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Nanomondi

4/29/20210
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Il test delle mutande (ovvero, come stanno i suoli svizzeri?)

4/15/20210
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Arte, scienza e tecnologia

4/8/20210
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Pesce d’aprile!

4/1/20210
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Dormire sonni disturbati

3/18/20210
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Icarus, la nuova galassia

3/4/20210
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Marte e l'Antartide

2/18/20210
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Robot, piante ed elefanti

2/11/20210
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Lynn Margulis: l’evoluzione della vita come cooperazione

2/4/20210
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Le gravità rinnovabili

1/21/20210
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2021: Anno internazionale della frutta e della verdura

1/14/20210
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Adriana Albini: una scienziata impertinente

1/7/20210
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Musei e nuovo umanesimo digitale

12/10/20200
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Le nuove ere dello spazio

11/26/20200
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Homo Homini: quindi?

11/19/20200
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L’uomo che parla con le molecole

il Premio Marcel Benoist 2011 è stato assegnato a Michele Parrinello per i suoi lavori sulla modellizzazione informatica nel settore della dinamica molecolare. Clara Caverzasio Tanzi intervista il professore sulla scienza computazionale che studia attraverso simulazioni al computer fenomeni reali come in un laboratorio virtuale. Questo tipo di approccio viene applicato in particolare alla ricerca nei campi della fisica dei materiali, della chimica e della farmacologia. Fabio Meliciani intervista Giovanni Bussi, ex allievo di Parrinello, sugli studi computazionali che conduce attualmente sull’acido ribonucleico (RNA). La trasmissione inizia con un brano dell’intervento di Piero Martinoli alla cerimonia di consegna del premio.
12/4/201124 minutes, 36 seconds