La trasmissione di oggi non rispetta la consueta liturgia: si tratta, infatti, di una puntata monografica, interamente dedicata a un grande personaggio del mondo del melodramma, ossia Cecilia Bartoli. Abbiamo incontrato la diva romana al festival di Salisburgo, nel suo camerino, durante l’intervallo tra primo e secondo atto de “La Clemenza di Tito” di Mozart, occasione in cui ci ha concesso in esclusiva una conversazione tra passato, presente e futuro. Punto di partenza: il recente CD Decca “Casta Diva”, nel quale Cecilia Bartoli ha voluto celebrare gli ultimi trent’anni della propria discografia, dai primi trionfi ai più recenti sviluppi, fino ai suoi impegni artistici e manageriali a Salisburgo e a Montecarlo. E proprio dal Grand Theatre di Montecarlo ci ha inviato la sua cartolina Nicola Cattò. Ma abbiamo prima voluto introdurre la figura di Cecilia Bartoli ricorrendo ad Alberto Mattioli, tra i più prestigiosi critici musicali italiani, fine studioso del melodramma italiano e della sua tradizione esecutiva.

Bühnen Bern presenta una nuova produzione di Arabella di Richard Strauss - in scena fino al 27 dicembre - in un allestimento firmato dal regista e coreografo Marco Štorman e dal direttore musicale del teatro, Nicholas Carter. Per raccontarci gli esiti della prima del 13 ottobre, incontriamo Federico Lazzaro, professore di musicologia all’Università di Friburgo. Nicola Cattò ci manda, poi, una cartolina dal Teatro Real di Madrid, sul cui palcoscenico è stata registrata l’ultimissima Norma di Vincenzo Bellini per l’etichetta PRIMA CLASSIC. In conclusione, quindi, incontriamo l’interprete principale dell’incisione, nonché direttrice artistica della casa discografica, il soprano Marina Rebeka, che con questo stesso titolo tornerà alla Scala nella stagione 2024/25.

Il Festival Verdi di Parma propone l’occasione ghiotta di vedere in scena, per la prima volta in tempi moderni, il “Macbeth” nella versione approntata dall’autore nel 1865 per Parigi, dunque in lingua francese (repliche fino al 17 ottobre); Angelo Foletto è andato a vederla per noi e ci offre una guida preziosa nelle specificità di questa versione e della produzione diretta da Roberto Abbado con la regia di Pierre Audi. Foletto ci parla anche della “Battaglia di Legnano”, in cui nei rispettivi ruoli protagonistici debuttano Marina Rebeka e Antonio Poli, altra produzione di un’edizione ricca e variegata del festival di Parma (fino al 21 ottobre), la città da cui arriva anche la cartolina di Alberto Mattioli. Torniamo sul palcoscenico, nella seconda parte della puntata, col racconto e con le riflessioni sul rapporto tra opera e regia in Italia di Matteo Paoletti, professore associato all’Università di Bologna e autore di un recente volume sull’argomento: “Breve storia della regia lirica italiana” (Dino Audino editore).

L’opera in cui Puccini celebra la giovinezza affidata ad un gruppo di giovani: succede grazie a una collaborazione sorta tra Teatri di Opera Lombardia, Fondazione Teatro Regio di Parma e Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, che ha portato ad un bando dedicato a under35 per la selezione di un nuovo progetto di regia per “La Bohème” di Puccini nell’ambito della stagione 24-25. Gian Francesco Amoroso ha assistito per noi alla prima, al Teatro Sociale di Como il 26 settembre. Dopo la cartolina che Alberto Mattioli ci ha mandato da Cremona e dal Teatro Ponchielli, torniamo a Puccini, anzi, alla sua prima opera, “Le Villi”. Diego Fasolis, prima di affrontare questo titolo a Milano (il 5 ottobre, Teatro dal Verme) e a Lugano (6 ottobre, Auditorium “Stelio Molo”), ci ha aiuta a comprenderlo nella sua ricchezza: paradossalmente, quest’opera ambiziosa, oggi poco eseguita, è stata forse l’unica, nella lunga carriera di Puccini, a riscuotere un consenso unanime da parte della critica.

Al Teatro alla Scala di Milano va in scena dal 26 settembre “L’Orontea” di Antonio Cesti, commedia erotica e sovversiva, costellata di arie di seducente bellezza, fra le opere più rappresentate del XVII secolo, poi caduta in un lungo oblio. Davide Daolmi ci racconta del nuovo allestimento scaligero, diretto da uno specialista illustre come Giovanni Antonini, firmato per la regia da Robert Carsen e un cast di prim’ordine, con Stéphanie d’Oustrac, Mirco Palazzi, Francesca Pia Vitale e Carlo Vistoli. La cartolina, firmata da Nicola Cattò, ci arriva da Rio de Janeiro, dove ci conduce anche uno degli ottanta concisi episodi saggistici che compongono il nuovo libro di cui ci parla Emilio Sala, studioso d’opera sempre avido di connessioni spesso ignorate. In “Opera, neutro plurale” (Il Saggiatore), cominciando con gli Acuti per finire con la Zeitoper, passando per Emigrazione, Fiasco, Mammismo e Political correctness, Sala mostra che l’opera è teatro ma anche un sofisticato sistema di significati e stimolatore di esperienze.

Resta in scena fino al 27 settembre la nuova produzione del Tristan und Isolde di Wagner realizzata dal Grand Théâtre de Genève in coproduzione con la Deutsche Oper Berlin. Inviato alla prima del 16 settembre per il Ridotto, Lou Lepori ci racconta gli esiti di uno spettacolo che si regge sulla solida interpretazione di un veterano del podio come Marc Albrecht e – meno - sui quadri scenici del regista tedesco Michael Thalheimer. Di Wagner si parla anche nella prima cartolina dall’Italia di Alberto Mattioli, in visita al Teatro Comunale di Bologna. Per concludere, infine, torniamo a parlare di Puccini con Giovanni Gavazzeni, che per i tipi di Pendragon, ha dato alle stampe un volume intitolato La minuziosa verità, in cui sono raccolti tutti gli scritti di Gianandrea Gavazzeni sul compositore lucchese.

Debutta a Lucerna – in prima esecuzione svizzera – Der Doppelgänger di Lucia Ronchetti, opera tratta da Il sosia di Fëdor Dostoevskij, su un libretto di Katja Petrowskaja. Lo spettacolo, nato per il Festival di Schwetzingen su una regia di David Hermann, viene riproposto sotto la direzione di Tito Ceccherini – direttore specializzato in canto e musica contemporanea - che Lalitha Del Parente, inviata a Lucerna per il Ridotto, ha incontrato prima dello spettacolo. Da Lucerna ci arriva anche la prima cartolina firmata da Sabrina Faller, mentre a Lugano incontriamo Antonino Fogliani (direttore siciliano che vive stabilmente da qualche anno con la sua famiglia in Ticino) concertatore di una Ermione di Rossini al Festival di Bad Wildbad, che è stata registrata e di recente pubblicata sotto le insegne dell’etichetta NAXOS con grande successo di critica, guadagnandosi il titolo di migliore registrazione dell’opera secondo la rivista Gramophone di agosto.

A partire da settembre, il Ridotto dell’opera cambia formato e collocazione per moltiplicare i punti di vista e ampliare lo sguardo sull’attualità delle scene operistiche. Tre nuovi moderatori – Gaia Varon, Paolo Borgonovo e Davide Fersini – racconteranno i debutti e le riprese importanti – soprattutto in Svizzera – in un costante dialogo con gli interpreti, i direttori, i registi e i critici. Nella prima puntata Gaia Varon, di ritorno dal Festival di Martina Franca, ci riporta le conclusioni di un convegno su Nino Rota, il cui Cappello di paglia di Firenze torna al Teatro alla Scala – tra il 4 e il 18 settembre; Davide Fersini intervista Alevtina Ioffe, neo-nominata direttrice musicale di Bühnen Bern, che sta iniziando a pianificare la stagione 2025/26 della capitale; e infine Nicola Cattò ci manda una cartolina dal Festival di Drottningholm, capitale estiva del barocco, dove Paolo Borgonovo ha assistito ad una recita spettacolare dell’Armide di Lully.

Grande rivelazione del Rossini Opera Festival 2023 in “Eduardo e Cristina”, il soprano Anastasia Bartoli si riconferma come una delle più autorevoli belcantiste d’oggi: la sua interpretazione della rossiniana “Ermione” ha galvanizzato pubblico e critica. Concludiamo con Davide Fersini la rubrica “Pucciniana” volgendo la nostra attenzione al Trittico che include “Il tabarro”, “Gianni Schicchi”, “Suon Angelica”.

Con la morte di Giacomo Puccini “muore” l’opera lirica italiana, forse l’opera lirica in genere: per molti melomani è così nonostante la sensazione sia poco sensata perché l’opera lirica vive e viene prodotta anche oggi. Forse in “Turandot” abbiamo modo di ascoltare semplicemente le meravigliose melodie della tradizione italiana. Con l’attore Matteo Cima ripercorriamo la prima esecuzione assoluta avvenuta alla Scala nel 1925. L’opera, oggetto della tradizione dell’ASLICO di quest’anno ci fornisce la proposta di un piccolo coro intonato da Margherita e Atena accompagnate dal soprano, qui in veste di pianista, Monica Lucacs.

In bilico - ma forse no - fra opera e operetta, la “Rondine” di Puccini si leva in volo dalla prima esecuzione monegasca ai tempi della Prima Guerra Mondiale. Ne parliamo con Sabrina Faller, nota voce radiofonica di Rete Due, ed ascoltiamo la lettura delle critiche della prima esecuzione assoluta dalla voce del musicologo Alexandre Dratwicki. Conclude l’incontro odierno un’intervista al direttore d’orchestra Jacopo Brusa.

Per la consueta rubrica “Pucciniana” è la volta della Fanciulla del West; ce ne racconta la prima esecuzione assoluta la voce esotica del tenore Mark Milhofer. Ma la storia dell’opera continua con una falange di compositori contemporanei: è la volta di Paola Ciarlantini da Recanati con la sua La camicia dell’uomo contento tratta da un racconto di Italo Calvino.

Il maestro Ferdinando Sulla dirige al Rossini Opera Festival di Pesaro la Messa di Ravenna, inedito di un imberbe Rossini. Con l’attore Matteo Cima esploriamo la prima esecuzione di Madama Butterfly del lucchese Puccini.

Con Paolo Gavazzeni, direttore artistico, elenchiamo le opere presenti nel cartellone dello Sferisterio di Macerata: due titoli pucciniani, Turandot e Boheme, ed uno Belliniano, Norma. Con Davide Rocca esploriamo quanto avvenne attorno alla prima assoluta di Tosca di Puccini a Roma nel 1900.

La nostra rubrica “Pucciniana” si ferma in data odierna al quarto capitolo della produzione del grande compositore lucchese spentosi 100 anni fa: La bohème, titolo popolarissimo che all’inizio incontrò non pochi sfavori: ce lo raccontano le testate torinesi dell’epoca grazie alle voci di Daniela Lojarro e Matteo Cima. Incontriamo il celebre direttore d’orchestra Elisabetta Maschio che propone un’interessante rassegna musicale nello splendido borgo di Asolo.

Tenore e soprano hanno stabilito un tandem che ha infiammato gli ultimi due secoli di musica. Ne trattiamo con Giulio Pelligra, un tenore che svetta facilmente “in acuto” e come tale è chiamato a coprire quei ruoli che richiedono un forte impegno del registro elevato. Analogamente al soprano Daniela Lojarro che tuttavia oggi presentiamo non in veste canora ma come collaboratrice alla rubrica “Pucciniana” che ci rivela le critiche alle prime escuzioni assolute in compagnia dell’attore Matteo Cima: oggi all’appello per “Manon Lescaut”.

Ultimo appuntamento con il compositore primottocentesco Luigi Capotorti del quale Molfetta il 4 luglio celebra la memoria con un convegno: grazie a Nicola Petruzzella che ce ne ha entusiasticamente parlato per sei settimane. Alberto Jona, regista, dirige “Aida” di Verdi a Sordevolo (Biella). Torna l’attore Matteo Cima con il quale spulciamo la rassegna stampa relativa alla prima esecuzione assoluta di “Edgar”, seconda opera del catalogo pucciniano.

Da oggi il Ridotto dell’opera è dedicato a Giacomo Puccini nel centenario della sua morte, avvenuta a Bruxelles il 29 novembre 1924. Ogni settimana, a partire dal sabato 29 giugno, verranno analizzate ad una ad una tutte le sue opere, riassumibili in 9 + 1. 9 sono le opere a carattere tradizionale (suddivise in uno o più atti) mentre nel Trittico del 1918 confluiscono i tre atti unici di Tabarro, Suor Angelica e Gianni Schicchi. In particolare verrà analizzata la reazione della stampa locale in occasione delle prime esecuzioni assolute. Con il conduttore Giorgio Appolonia è presente nella quasi totalità degli appuntamenti l’attore Matteo Cima, mentre di volta in volta altre voci daranno anima ai vari critici che sono occupati di Bohème, Tosca, madama Butterfly e così via. Ogni appuntamento è guarnito di ascolti appropriati grazie alle ugole d’oro, fra gli altri, di Mirella Freni, Luciano Pavarotti, Vittorio Grigolo, Monserrat Caballé, Joan Sutherland, Renata Scotto. Si parte con Le Villi, prima opera di Puccini

Con Valerio Lopane, uno dei sacerdoti del culto “bergonziano” tracciamo la parabola pucciniana di uno dei più grandi tenori del secolo scorso: Carlo Bergonzi. Noto soprattutto come voce verdiana, Bergonzi è un distinto belcantista che ha portato il belcanto anche in autori del tardo Ottoconto come Giacomo Puccini. Con il compositore Nicola Petruzzella proseguiamo il discorso sul compositore pugliese Luigi Capotorti.

Da Gioachino Rossini al Rossini Opera Festival di Pesaro a Gaetano Donizetti per Ticino Musica: ne parliamo rispettivamente con Daniele Vimini, vicesindaco di Pesaro e presidente del ROF, e con Daniele Piscopo, regista della “Rita” per Ticino Musica. Con Nicola Petruzzella riprendiamo il racconto di Luigi Capotorti, compositore molfettese, “rivale” di Donizetti e Rossini.

Ospite di oggi Corinne Baroni, direttore artistico del Teatro Coccia di Novara, fra l’altro autore di un romanzo dedicato alla madre: “Mia madre, donna sciamana senza nessun perchè”. Il compositore pugliese Nicola Petruzzella riprende la narrazione su Luigi Capotorti, compositore molfettese della pima metà dell’Ottocento.

Nato a Jesi, il regista Matteo Mazzoni, dopo gli studi classici si dedica allo studio della fotografia, del cinema e delle arti visive contemporanee. Unendo tali competenze percorre una brillante attività registica e recentemente, al Teatro Coccia di Novara, ha allestito una sensazionale edizione dell’accoppiata Cavalleria rusticana/Pagliacci della premiata ditta Mascagni/Leoncavallo. Col tenore e compositore Nicola Petruzzella intraprendiamo un percorso di studio atto a far conoscere il compositore barlettese Luigi Capotorti, contemporaneo di Mayr e Rossini.

Una piacevole conversazione con Marco Bellussi, regista col pallino del “barocco” ma con tanta voglia di Rossini, del verdiano Falstaff, del Novecento. Il mezzosoprano Elena De Simone pubblica per Tactus un nuovo cd dedicato a Christoph Willibald Gluck: arie inedite per la primadonna Caterina Aschieri e il castrato Monticelli.

Suonare il palcoscenico è un recentissimo testo che tratta di melodramma in tutta l’estensione del termine: dalla realizzazione in scena di un lavoro operistico alla ricezione del pubblico. Ne è autore - ma sotto forma di “intervistato” - il regista Stefano Vizioli, conosciuto in tutto il mondo - e non è un’affermazione generica - per le sue ottime doti di uomo di cultura, di teatro e di comunicazione.

Andrea Cupia torna per proporci un appuntamento importante ad Ascona e Locarno: la Misatango di Palmeri alla quale prenderà parte anche l’Autore che ha visto la sua produzione eseguita con entusiasmo in tutto il mondo. Il docente di musica bellinzonese Thomas Guggia ci illustra l’organizzazione didattica nelle scuole dell’obbligo in Ticino. Il nostro personale inviato in Germania, Stefano Borgioli, relaziona attorno a un recente “Giulio Cesare di Haendel” andato in scena a Francoforte.

Il Coro Lirico di Lugano vi invita all’esecuzione della Messa di Gloria a 4 voci di Giacomo Puccini. Il concerto si terrà il 5 maggio 2024 alle 17:30 presso l’auditorio Stelio Molo a Lugano-Besso. L’evento vuole omaggiare il compositore nel centesimo anniversario della sua morte, collegando le battute finali della sua vita con questa sua opera giovanile, la Messa a quattro voci o Messa di Gloria, eseguita da un grande coro e dai solisti Vicent Romero, tenore ed Eugene Villanueva, baritono, accompagnati dal pianoforte e diretti dal Maestro Andrea Cupia. I ricordi della vita e della carriera del mitico tenore ligure Ugo Benelli. Continua La voce di Venere, un ricordo di LIna Cavalieri nel racconto di Giorgio Appolonia ispirato dalle sue memorie artistiche.

Cristina Bersanelli, musicista e musicologa, presenta il suo ultimo libro per bambini e chi vuole rimanere un po’ bambino: Rossini a tavola (Teatro Regio di Parma). Federico Gon ci illustra la dinamica di un compositore d’oggi fra soddisfazioni e difficoltà. Terzo appuntamento con la favola di Lina Cavalieri, la donna più bella del mondo che ha infiammato la Belle Epoque.

Due chiacchiere con la scrittrice Sara Elisa Stangalino e il musicista-musicologo Hendrick Schulze a proposito della revisione de Il lamento di Arianna di Claudio Monteverdi, pubblicato in forma monodica (anche nella versione sacra de Il pianto della Madonna) da Bärenreiter. Al Ridotto dell’opera anche il tenore siciliano Giuseppe Veneziano, forte di una carriera come solista e come corista alla Scala di Milano.

Una nuova opera dal titolo alquanto misterioso, Jeanne Dark, che richiama innegabilmente la santa patrona della Francia, Jeanne d’Arc ovvero la pulzella d’Orléans, ma che evidentemente cela altri reconditi significati. Ne è autore Fabio Vacchi, in nostra compagnia con Alessandro Cadario che dirigerà la nuova proposta al Maggio Musicale Fiorentino. Continua la fiaba di Lina Cavalieri, la donna più bella del mondo.

In un breve ciclo di appuntamenti raccontiamo la storia di una delle più celebri donne della Belle Epoque, Lina Cavalieri, soprano e “la più bella del mondo” (come intitola un celebre film di Gina Lollobrigida). Laura Perderzoli e Alessandro Polito, per la casa Editrice Curci, curano una pubblicaizone a fumetti dal titolo Io sono Puccini.

In un breve ciclo di appuntamenti raccontiamo la storia di una delle più celebri donne della Belle Epoque, Lina Cavalieri, soprano e “la più bella del mondo” (come intitola un celebre film di Gina Lollobrigida). Laura Pederzoli e Alessandro Polito, per la casa Editrice Curci, curano una pubblicazione a fumetti dal titolo Io sono Puccini.

Dal Messico una giovane voce di baritono: Fernando Cismeros. Affacciatosi alla ribalta fra i vincitori del Concorso SOI Scuola dell’opera italiana Fiorenza Cedolins, è oggi più che una valida promessa nel panorama verdiano e verista. La casa editrice Zecchini presenta, grazie al suo autore Maurizio Modugno, Rosine Stoltz, la sultana dell’Opéra, dedicato a una delle più straordinarie cantatrici francesi della prima metà dell’Ottocento.

Ha sempre fatto discutere la strana fine di Vincenzo Bellini, uno dei compositori più in vista della prima metà dell’800: solo, sofferente, abbandonato in una villa nella campagna di Puteaux presso Parigi. Chi lo ospitava si era dileguato ed aveva impedito a chiunque di avvicinarlo: tutto ciò è narrato ne La morte del cigno, romanzo di Aldo Misefari pubblicato da Zecchini. Ma grandi misteri anche attorno alla figura di Dorian Gray scaturito dalla penna di Oscar Wilde: dal romanzo è stata tratta un’opera di scena al Teatro Comunale di Bolzano: ce ne parla il regista Stefano Pintor.

Giorgio Appolonia intervista il regista Stefano Vizioli e il tenore Vincenzo Costanzo. E il librettista e regista Stefano Simone Pintor ci invita al Teatro Comunale di Bolzano per una nuova opera di scena il 16 e 17 marzo dal titolo Dorian Gray su musica di Matteo Franceschini.

Pittura “vocale” è quella del baritono Marco Chingari, artista di grande cultura e grande voce gestita con la sottigliezza di un ritrattista: ci parla del suo Scarpia nella Tosca di Puccini. Ma Chingari è abilissimo anche al pennello, analogamente a Giulio Pedaci che della pittura ha fatto la propria professione: oggi si dedica alla “pittura digitale” e ce ne spiegherà le ragioni.

Il tenore Ernesto Palacio, direttore artistico del Rossini Opera Festival di Pesaro illustra il programma per la stagione del 2024: in programma “Bianca e Faliero”, “Il barbiere di Siviglia”, “L’equivoco stravagante”, “Ermione”. La scrittrice e performer Rita Charbonnier pubblica L’amante di Chopin dedicato a una delle figure controverse di tutti i tempi, la scrittrice George Sand.

Un’intervista al direttore d’orchestra varesino Alessandro Cadario che, fra gli altri impegni, sarà presente al Rossini Opera Festival di Pesaro, quest’anno Capitale italiana della cultura. Ricordiamo il compositore majolatese Gaspare Spontini nei 250 anni dalla nascita con Lorenzo Fiordelmondo, Tiziano Consoli, Lucia Chiatti, Cristian Carrara, promotori delle celebrazioni.

“Opera Domani” parte il lungo tour dal Teatro Sociale di Como con un’edizione “per alunni delle scuole primarie e secondarie” della Turandot di Giacomo Puccini nei cento anni dalla sua scomparsa: ci presenta il progetto il regista bolzanino Andrea Bernard. Il direttore artistico del Palazzetto Bru-Zane di Venezia, Alexandre Drawicki ci invita all’ascolto di Fausto di Louise Bertin, compositrice francese figlia dell’editore del Journal des Débats.

Parlando solo a proposito di impegni attuali o futuri Carlo Goldstein è il Principal Guest Conductor designato della Wiener Volksoper dall’inizio della stagione 2022/23. Nel novembre 2021 ha fatto il suo debutto con la BBC Philharmonic dirigendo, tra gli altri lavori, la prima in UK della Sinfonia nr. 2 di Paul Ben-Haim e venendo immediatamente reinvitato per la stagione 2023/24. Giovane ed ancora agli albori della carriera è il mezzosoprano Mara Gaudenzi, reduce dall’Accademia alla Scala e dalla vittoria al Concorso As.Li.Co.

Parlando solo a proposito di impegni attuali o futuri Carlo Goldstein è il Principal Guest Conductor designato della Wiener Volksoper dall’inizio della stagione 2022/23. Nel novembre 2021 ha fatto il suo debutto con la BBC Philharmonic dirigendo, tra gli altri lavori, la prima in UK della Sinfonia nr. 2 di Paul Ben-Haim e venendo immediatamente reinvitato per la stagione 2023/24. Giovane ed ancora agli albori della carriera è il mezzosoprano Mara Gaudenzi, reduce dall’Accademia alla Scala e dalla vittoria al Concorso As.Li.Co.

Le considerazioni del direttore d’orchestra Michele Gamba, noto ed apprezzato da tempo presso il Teatro alla Scala e in vari teatri internazionali, a proposito della musica e della vocalità di Médée di Luigi Cherubini, di scena per le ultime recite nella Sala del Piermarini. Il soprano tedesco Ronja Veyhenmeyer ci racconta della sua formazione, delle sue scelte di repertorio e propone ascolti relative alle sue recenti pubblicazioni discografiche.

Barbara Minghetti, responsabile AsLiCo. e l’affermato direttore d’orchestra Carlo Goldstein hanno preso parte, quali giurati, del 75° Concorso As.Li.Co. che annualmente propone sulla scena dei principali teatri lombardi nuovi talenti lirici. Ospite anche il regista Damiano Michieletto che alla Scala di Milano pone in scena la Medée di Luigi Cherubini. Dulcis in fundo il giovane tenore Rocco D’Aurelio che dedica la propria attenzione all’ottocentesco divo del belcanto Domenico Donzelli, fra l’altro primo interprete dell’Esule di Roma di Donizetti.

Nuovi talenti si sono affacciati begli ultimi tempi, che è bello valorizzare per le loro doti, passioni e valore: sono il direttore d’orchestra veronese Alessandro Bonato che dal 2022 ha debuttato al Musikverein di Vienna sul podio del Wiener Concert-Verein e diretto le nuove produzioni del Barbiere di Siviglia allo Sferisterio di Macerata e di Norma per OperaLombardia con entusiastici consensi di pubblico e critica. E il soprano coreano Minji Kim che, militando anche nel Coro Lirico di Lugano, percorre anche una carriera come solista, apprezzata e diretta nella Quaresima 2023 anche da Diego Fasolis.

Inauguriamo il nuovo anno con due talenti emersi più emergenti date le prove ottime che hanno dato nel corso di due significativi festival italiani. Il primo è il direttore d’orchestra Enrico Lombardi che nel corso delle repliche del Rossini Opera Festival ha sostituito d’emblé il titolare dalla seconda recita di “Adelaide di Borgogna”. La seconda è il soprano Caterina Sala che al Donizetti Opera è stata una struggente “Lucie de Lammermoor” nella versione francese del capolavoro donizettiano.

Il Ridotto dell’opera di fine anno si presta per i tradizionali auguri per l’anno che nasce. Ma è anche momento di bilanci: con il soprano Francesca Pedaci ricordiamo le attività del bolognese Teatro Mazzacorati e della trasmissione “Musica in allegria” da lei condotta. Anticipazioni a riguardo dell’Accademia Verdiana “Carlo Bergonzi” di Busseto: con noi anche Marco Bergonzi, figlio del mitico tenore, e il soprano Daniela Lojarro.

Una fantasia di auguri natalizi e di Buon Anno da alcuni dei più simpatici artisti che popolano la scena lirica a partire dalla straordinaria Olga Peretyatko, soprano, che ha dedicato alla figlia Maya un CD che raccoglie le più dolci ninna nanne al mondo. Mamme anche Elisa Balbo e Patrizia Patelmo, non ancora Barbara Massaro, che si uniscono al coro con canti natalizi o di alto significato. Il comparto maschile prevede il pianista Michele D’Elia e i direttori d’orchestra Jacopo Brusa e Nicola Petruzzella.

Reminiscenze del Donizetti Opera con un’intervista al direttore d’orchestra Corrado Rovaris, reduce dall’aver portato in scena Alfredo il grande a Bergamo. Al Teatro Coccia di Novara va in scena la Bohème di Puccini nella regia storica di Marco Gandini. Con lui anche il protagonista, nel ruolo di Marcello il pittore, Simone Alberghini.

Per gli amanti della tradizione - tra i quali anch’io - Don Carlo di Verdi va in scena alla Scala in una perfetta stilizzazione storica. Merito del regista Pasqual e dello scenografo Blanco. Ascoltiamo Pasquale nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’opera. Due chiacchiere con Corinne Baroni, direttore artistico del Teatro Coccia di Novara e con il tenore Paride Cataldo, protagonista di un altro Don Carlo nei circuiti lombardi. Ed ancora il mandolinista Giorgio Pertusi e il critico musicale Stefano Borgioli.

Gian Francesco Amoroso pianista, Roberto Dassoni.Il Teatro alla Scala di Milano si prepara per l’annuale inaugurazione di stagione con la grande opera verdiana “Don Carlos” diretta da Riccardo Chailly per la regia di Lluis Pasqual. Protagonisti Francesco Meli, Anna Netrebko, Elina Garança, Luca Salsi, Michele Pertusi, Ain Anger. Sabato 2 dicembre, sempre alla Scala, una giornata dedicata a Maria Callas nel centenario dalla nascita. E anche Rete Due si allinea alle commemorazioni della “divina” con contributi di Elizabeth Norberg-Schultz e Giorgio Appolonia nonché la proposta dello storico “Turco in Italia” di Rossini nella direzione di Gianandrea Gavazzeni: la Callas è Fiorilla.

Gian Francesco Amoroso pianista, Roberto DassoniIl Teatro alla Scala di Milano si prepara per l’annuale inaugurazione di stagione con la grande opera verdiana “Don Carlos” diretta da Riccardo Chailly per la regia di Lluis Pasqual. Protagonisti Francesco Meli, Anna Netrebko, Elina Garança, Luca Salsi, Michele Pertusi, Ain Anger. Sabato 2 dicembre, sempre alla Scala, una giornata dedicata a Maria Callas nel centenario dalla nascita. E anche Rete Due si allinea alle commemorazioni della “divina” con contributi di Elizabeth Norberg-Schultz e Giorgio Appolonia nonché la proposta dello storico “Turco in Italia” di Rossini nella direzione di Gianandrea Gavazzeni: la Callas è Fiorilla.

Con Claudio Monteverdi la musica prende ufficialmente un’altra strada: nasce il melodramma. Non più solo musica e parola, ma musica, parola e gesto o, meglio, musica, parola, gesto, storia, scena... Giuseppe Clericetti dedica al grande compositore cremonese un libro edito da Zecchini. Al Teatro Sociale di Como va in scena “L’incoronazione di Poppea” sotto la guida di una specialista monteverdiano, il cremonese Antonio Greco.

È proprio il caso di dirlo: “Il diluvio universale” di Gaetano Donizetti si è auto sommerso dopo la prima napoletana del 1830: torna alla luce grazie a Donizetti Opera 2023 e ce ne parla entusiasticamente e con dovizie di particolari il direttore d’orchestra Riccardo Frizza. Ma si allude ad altri tesori sommersi, ovvero alcune cantate e le sonate di Georg Friedrich Haendel, pubblicate da Pentaton con il concorso del soprano Francesca Aspromonte e del violinista Boris Begelman alla testa del suo Arsenale Sonoro.

Attesissimo debutto per Carlo Lepore, fra i buffi più apprezzati a livello internazionale, nel ruolo tragico e colossale di Filippo II nel verdiano “Don Carlos”. Nato come basso, e come basso formato da Paolo Montarsolo, per le ottime doti sceniche ha interpretato nel corso della carriera personaggi indimenticabili del repertorio rossiniano e donizettiano.

Il direttore Francesco Bossaglia con il Conservatorio della Svizzera Italiana annuncia la XXV stagione di “900presente”. Il baritono Bruno Taddia e il direttore d’orchestra Ari Pelto al debutto di “Don Giovanni di Mozart” presso l’Opera Colorado di Denver. Graditissima ospite il soprano Ekaterina Bakanova, reduce dal personale successo come Fiordiligi in “Così fan tutte” a Jesi. E per finire il biografo Kenneth Stern presenta il suo libro dedicato alla mitica Giuditta Pasta.

Una nuova opera dal titolo “Maddalena” al Palazzo dei Congressi di Lugano: Tratta da un romanzo di Carlo Silini, la musica è di Thomas Trachsel: ne parliamo con il direttore d’orchestra Carlo Balmelli. “L’oro del diavolo”, nuova opera del compositore Marco Podda, in dicembre al Teatro Verdi di Trieste. Torniamo in compagnia del compositore e direttore artistico Cristian Carrara per conoscere gli sviluppo della stagione del Teatro Pergolesi di Jesi, inaugurata con “Così fan tutte” di Mozart.

Il regista Jacopo Spirei, con trascorsi da appassionato di Metal, pensa per il Donizetti Festival un allestimento relativo a “Lucie de Lammermoor”, la versione francese del capolavoro donizettiano echeggiante foreste, manieri, sangue e fantasmi. Non si scosta da tematiche horror Giulia Diomede nel parlarci delle allucinazioni di Azucena, protagonista del verdiano “Trovatore”, sua recente incarnazione e personale successo. Cristan Carrara presenta il mozartiano “Così fan tutte” a Jesi con scene e costumi di Milo Manara.

Stefano Simone Pintor, proteiforme artista che di recente ha riscritto i recitativi del mozartiano “Flauto magico”, si appresta alla regia per “Alfredo il grande” una delle sensazionali novità del Donizetti Festival di Bergamo. Frutto di un accidentale incontro a Bad Wildbad, incontriamo Stefano Borgioli che ci racconta delle sue esperienze melodrammatiche della trascorsa estate. In particolare focus sulla “realtà aumentata” nell’opera.

In più di un’occasione Giuseppe Verdi ha riferito che per ben far musica nuova bisognava tornare a quella antica. Può essere il messaggio recato dal Ridotto dell’opera di oggi: presentiamo infatti il Festival Verdi e il “Verdi Off” di Parma nonché il Festival di Musica Antica di Trento. Tra gli ospiti Barbara Minghetti (Parma) e Marco Cozzi (Trento).