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Quilisma

Italian, History, 1 season, 108 episodes, 1 day, 7 hours, 40 minutes
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Il racconto nitido del Medioevo e del Rinascimento a un pubblico non scientifico. Una lettura trasversale su percorsi interdisciplinari affiancati alla musica, attraversando l’entusiasmante stagione della monodia per giungere al trionfo dell’esperienza polifonica. Il tutto con proposte d’ascolto, novità discografiche, recensioni librarie e incontri con i protagonisti, sia attraverso interviste sia come ospiti in studio.
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Quando Milano era spagnola...

Oggi la musica ci porta in piena epoca rinascimentale e ci porta in Lombardia all’indomani della battaglia di Pavia che nel 1525 vide la vittoria delle armate imperiali di Carlo V e del suo alleato Francesco Sforza, evento che di fatto segnò l’inizio di un lungo periodo di dominazione spagnola che si protrarrà per quasi 200 anni. Carlo V è il vertice della casata degli Asburgo, la più potente in quel momento storico, e alla sua corte e a quella in seguito di suo figlio Filippo II, le arti e la musica occupano un posto di grande rilievo. Sono anni in cui la Capilla Real è divisa in due straordinari organici, La Capilla Real e la Capilla Flamenca ai cui vertici si alternarono musicisti di straordinario valore.Milano dunque si fa in qualche modo spagnola ed anche la musica lascia la sua traccia importante. Musica spagnola a Milano che ha assunto caratteristiche specifiche, musica che è stata oggetto di un progetto di ricerca svizzero sfociato in un disco pubblicato i dalla casa disc ARCANA e che vede protagonisti Evangelina Mascardi e Maurizio Croci.
10/20/202429 minutes, 30 seconds
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Marco Polo immortale

Un Viaggio musicale sulle tracce di Marco Polo nel 700esimo della morte. È quello che propone oggi alle 18.30 nel Tempio di Santa Croce a Riva San Vitale l’ensemble LaReverdie affiancato da David Riondino. Il tutto ripercorrendo la suggestione de “Il Milione” ovvero la storia di un mercante e avventuriero che trascorse gran parte della sua vita in viaggio attraversando il Medio Oriente e l’Asia Centrale fino alla Cina diventando uomo di fiducia presso la Corte. La fama di Marco Polo sta soprattutto nel fatto di aver lasciato il racconto della sua straordinaria esperienza di vita: un racconto che, filtrato dalla penna abile di un poeta di Chanson de geste quale il pisano Rustichello, alterna descrizione di luoghi a narrazione di eventi storici e leggende. Gli usi e costumi nelle diverse regioni che il protagonista attraversa durante il viaggio vengono descritti con nitidezza a volte scientifica della corte del Gran Khan, ma anche nella descrizione di animali che sembrano usciti da quel “Medioevo fantastico” in cui si alternano storia e leggenda, santi e briganti, re e sudditi, in un rapporto di prodigiosa contiguità con il viaggiatore…Dalla lettura di questa straordinaria opera è nata l’idea di affidare alla voce narrante di David Riondino la lettura di alcune tappe di questo racconto di viaggio e di costruire una sorta di colonna sonora in cui l’Ensemble La Reverdie dà suono ad alcuni dei temi toccati da Marco raccontando un mondo meraviglioso ed esotico con una logica ed uno stile profondamente legati al mondo medievale Occidentale, analogamente la musica che commenterà la narrazione, proviene dall’ambiente veneto e francese coevo. Ma l’atmosfera dei luoghi, dei colori, dei profumi, trovano nell’improvvisazione melodica di un saz e di un tanbur e nei ritmi del tabla, suonati da due musicisti specializzati in repertorio orientale, un contraltare sonoro che inevitabilmente ci porta in quel mondo meraviglioso e remoto, dall’irresistibile fascino. A guidarci, ospite di Giovanni Conti, anche lo storico del Medioevo Marco Ferrero.
10/13/202426 minutes, 54 seconds
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Ultreya! Suseya!

Da Montserrat a Burgos, da Léon a Santiago: queste le tappe che compongono il cammino musicale che apre il 6 ottobre la 37ma edizione della Rassegna CANTAR DI PIETRE.A inaugurarla, nella splendida cornice della chiesa romanica dei Santi Pietro e Paolo a Biasca sarà la Schola medievale Paer che per ciascuna delle tappe darà voce a un diverso codice musicale, così come i pellegrini medievali durante il loro tragitto. Sì perché il tema della rassegna 2024 è il viaggio che nel Medioevo ha rappresentato un affascinante intreccio di esperienze individuali e collettive, riflettendo una società in movimento e in continua evoluzione. I pellegrinaggi, in particolare, costituiscono uno dei fenomeni più emblematici di questa epoca. Migliaia di individui intraprendevano viaggi verso luoghi sacri, cercando non solo la salvezza dell’anima, ma anche una connessione più profonda con la loro fede e con le comunità religiose. In definitiva, il viaggio nel Medioevo emerge come un fenomeno complesso e sfaccettato, in cui la mobilità diventa sinonimo di ricerca e scoperta. Non solo un movimento da un luogo all’altro, ma un viaggio interiore, capace di trasformare l’individuo e di plasmare la sua percezione del mondo e di se stesso, tracciando percorsi di crescita che si intrecciano con la spiritualità e il sapere. La strada, dunque, diventa una metafora della vita, sottolineando il continuo cambiamento dell’anima umana e il suo incessante desiderio di Assoluto.
10/6/202428 minutes, 56 seconds
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Sefarad: la musica di una tragica epopea

La musica ebraica spagnola trae le proprie origini dalla cultura sefardita, ovvero la cultura degli ebrei vissuti in Spagna, la biblica Sefarad, sino all’espulsione del 1492. Una scelta che i sovrani di Spagna, la cattolicissima Spagna, fecero più per soddisfare le pressioni esterne di natura politica, che per una vera e propria convinzione. Una cosa è certa, quella decisione - sciagurata - scatenò una serie di reazioni a catena, la prima tra tutte quella di originare una imponente diaspora degli ebrei iberici portandoli in esilio in tutto il bacino mediterraneo, dall’Africa del Nord fino ai Balcani, attraversando addirittura l’Impero Ottomano. Una lunga e drammatica vicenda di cui Giovanni Conti in Quilisma ci proporrà suoni e considerazioni.
9/29/202427 minutes, 46 seconds
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Il Vespro della Beata Vergine di Monteverdi

Direttore, cantante, didatta e divulgatore musicale, Walter Testolin è stato tra i protagonisti della trama L’eco di Monteverdi, ospitata da una recente edizione di Trame Sonore, Mantova Chamber Music Festival. Alla guida di un imponente ensemble vocale e strumentale, che ha visto uniti RossoPorpora, De labyrintho, La Pifarescha e More Antiquo, sua è stata la lettura del Vespro della Beata Vergine di Claudio Monteverdi nella mantovana Basilica di Santa Barbara… Occasione in cui, a 380 anni dalla scomparsa di Monteverdi, il suo monumentale capolavoro, ha rivisto la luce in uno di luoghi più significativi della sua vita. In quella Mantova che lo ha accolto al servizio dei Gonzaga dal 1590 al 1612. Testolin ci accompagna alla scoperta del monteverdiano Vespro, pagina tra le più importanti e solenni della musica sacra del XVII secolo, data alle stampe nel 1610 con dedica al Papa Paolo V e scritta sopra canti fermi a 6 voci e 6 strumenti. Proprio come indicato nel titolo Vespro della Beata Vergine da concerto composto sopra canti fermi sex vocibus et sex instrumentis. Abbiamo incontrato Walter Testolin, nella sacrestia della Basilica di Santa Barbara proprio in occasione di questa imponente esecuzione.
9/15/202429 minutes, 33 seconds
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Ripensando a Josquin Desprez (2./2)

Ci siamo lasciati alle spalle le celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Josquin Desprez, uno dei più straordinari compositori del Rinascimento . Nacque e morí a Condé-sur-l’Escaut, nell’attuale Belgio, ma la sua vita la trascorse per la maggior parte tra la Francia e l’Italia al servizio degli Sforza e del Papa. Josquin, come viene comunemente chiamato, fu un autentico rinnovatore della poetica e dell’arte musicale: tutte le ricchezze contrappuntistiche della seconda scuola fiamminga sono da lui conservate e sfruttate, ma - dalla prima fase della sua carriera di compositore fino all’ultima - sono sempre maggiormente rivalutate ai fini d’un intenso, imperioso lirismo, proprio di un’arte eminentemente soggettiva e drammatica.Ce lo conferma al microfono di Giovanni Conti il maestro Walter Testolin che, alla testa del suo Ensemble De Labyrintho, da sempre ha approfondito la musica di Josquin e recentemente pubblicato per la casa discografica Baryton uno straordinario CD del titolo In Principio.
6/16/202429 minutes, 28 seconds
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Ripensando a Josquin Desprez (1./2)

Ci siamo lasciati alle spalle le celebrazioni per i 500 anni dalla morte di Josquin Desprez, uno dei più straordinari compositori del Rinascimento . Nacque e morí a Condé-sur-l’Escaut, nell’attuale Belgio, ma la sua vita la trascorse per la maggior parte tra la Francia e l’Italia al servizio degli Sforza e del Papa. Josquin, come viene comunemente chiamato, fu un autentico rinnovatore della poetica e dell’arte musicale: tutte le ricchezze contrappuntistiche della seconda scuola fiamminga sono da lui conservate e sfruttate, ma - dalla prima fase della sua carriera di compositore fino all’ultima - sono sempre maggiormente rivalutate ai fini d’un intenso, imperioso lirismo, proprio di un’arte eminentemente soggettiva e drammatica.Ce lo conferma al microfono di Giovanni Conti il maestro Walter Testolin che, alla testa del suo Ensemble De Labyrintho, da sempre ha approfondito la musica di Josquin e recentemente pubblicato per la casa discografica Baryton uno straordinario CD del titolo In Principio.
6/9/202429 minutes, 43 seconds
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“Lombardia medievale”

Nella vicina Lombardia, ma ovviamente anche nella Svizzera italiana, il Medioevo è una presenza profonda. Lo si ritrova in veste “ufficiale” nelle chiese e nelle abbazie, manifestazione ora intimistica, ora monumentale, del rapporto tra l’uomo e il sacro. E lo si riscontra negli abiti più schietti e immediati delle raffigurazioni presenti sui capitelli e sui bassorilievi, laddove angeli e santi si alternano a mostri e fiere demoniache, incarnando un immaginario sospeso tra terrore della dannazione e speranza di salvezza. La ricercatrice Elena Percivaldi ha recentemente dato alle stampe per i tipi delle Edizioni del Capricorno, la sua ultima fatica intitolata Lombardia medievale. Il libro propone un itinerario suddiviso in tre parti. Si inizia da alcune importanti testimonianze paleocristiane e altomedievali per poi ripercorrere la grande stagione del Romanico, espressione dei cambiamenti socioeconomici, politici e culturali che tra l’XI e il XIII secolo hanno caratterizzato l’età comunale. Infine, alcuni gioielli trecenteschi, frutti che maturano dall’estetica gotica, nell’autunno del Medioevo, in un viaggio appassionante che conduce alle radici dell’arte lombarda.Giovanni Conti ne parla con l’autrice del libro.
6/2/202428 minutes, 56 seconds
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“La Festa del Cigno”

Una Confraternita rinascimentale, un Banchetto e tanta musica. È il quadro entro cui si colloca l’ultima fatica discografica della Cappella Pratensis, celebre ensemble vocale dei Paesi Bassi. Pubblicato per l’etichetta Challengerecords, il cd offre una plausibile ricostruzione della Festa del Cigno ovvero il banchetto che la Confraternita di Nostra Signora della città di Hertogenbosch nella regione del Brabante organizzava annualmente il 28 di dicembre – festa dei Santi Innocenti - sotto il segno del Cigno scelto come emblema in quanto simbolo di purezza. Se poi si pensa alla simbologia medievale, cigno si vorrebbe nome derivato dal latino canere ovvero cantare, in relazione al canto dell’animale dal lungo e flessibile collo. Brani sacri e profani si alternano in un contesto che in quel momento storico non aveva confini e testimoniato dai molti manoscritti di proprietà della Confraternita, gli stessi manoscritti da cui Cappella Pratensis ha attinto per realizzare la registrazione. Di questo e di altro Giovanni Conti ne parla con una delle storiche voci dell’ensemble, Peter De Laurentiis.
5/26/202427 minutes, 51 seconds
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Quando il medioevo inventò il teatro (2./2)

Oggi Quilisma affronta Le jeu de Robin et Marion, una narrazione in musica della seconda metà del XIII secolo che porta la firma di Adam de la Halle. È una delle più antiche opere di teatro volgare conosciute in Francia, scritta in dialetto piccardo. Rappresentata probabilmente nel 1283 a Napoli in presenza della corte angioina, racconta dell’amore tra i pastori Robin e Marion disturbato da un nobile cavaliere di nome Aubert. Il tema dell’amore è sempre presente nell’espressione dei Trovieri, categoria che annovera Adam de la Halle, che era nato ad Arras nel 1235 circa e morto probabilmente a Napoli 1287. Visse dal 1283 presso la corte angioina di Napoli lasciando una trentina di poesie liriche e due ludi scenici, il Jeu de la feuillée e il Jeu de Robin et Marion, che sono fra i più antichi saggi del teatro profano del Medioevo e ci offrono due quadri vivaci, l’uno della vita cittadina, l’altro della vita pastorale. Adam deve la sua educazione musicale a studi compiuti presso l’abbazia di Vaucelles essendo destinato alla vita ecclesiastica. Le sue composizioni sono o per sola voce, o a tre voci con accompagnamento di viola oppure d’altro strumento. È musica semplice e facile, con melodie agevoli e ingenue, composta per lo più nello stile del discanto assai in voga in quel momento storico.
5/12/202424 minutes, 33 seconds
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Quando il medioevo inventò il teatro (1./2)

Oggi Quilisma affronta Le jeu de Robin et Marion, una narrazione in musica della seconda metà del XIII secolo che porta la firma di Adam de la Halle. È una delle più antiche opere di teatro volgare conosciute in Francia, scritta in dialetto piccardo. Rappresentata probabilmente nel 1283 a Napoli in presenza della corte angioina, racconta dell’amore tra i pastori Robin e Marion disturbato da un nobile cavaliere di nome Aubert. Il tema dell’amore è sempre presente nell’espressione dei Trovieri, categoria che annovera Adam de la Halle, che era nato ad Arras nel 1235 circa e morto probabilmente a Napoli 1287. Visse dal 1283 presso la corte angioina di Napoli lasciando una trentina di poesie liriche e due ludi scenici, il Jeu de la feuillée e il Jeu de Robin et Marion, che sono fra i più antichi saggi del teatro profano del Medioevo e ci offrono due quadri vivaci, l’uno della vita cittadina, l’altro della vita pastorale. Adam deve la sua educazione musicale a studi compiuti presso l’abbazia di Vaucelles essendo destinato alla vita ecclesiastica. Le sue composizioni sono o per sola voce, o a tre voci con accompagnamento di viola oppure d’altro strumento. È musica semplice e facile, con melodie agevoli e ingenue, composta per lo più nello stile del discanto assai in voga in quel momento storico.
5/5/202426 minutes, 28 seconds
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Quando musica e teatro si incontrano (2./2)

Quilisma oggi torna a percorre i sentieri musicali strettamente connessi con il teatro e le sue forme a partire dal 400. Lo facciamo grazie ad una pubblicazione della ricercatissima etichetta MAXRESEARCH che dalla sua bellissima sede di Civitella in Val di Chiana ha immesso sul mercato un compact disc di straordinaria bellezza. Uno di quei prodotti dei quali ci si può innamorare a prima vista, in questo caso a primo ascolto. Un disco ben fatto sotto tutti i profili, da quello della riproduzione del suono a quello delle scelte musicali. Un disco che vede riuniti i 7 musicisti dell’ensemble Salon de musiques sotto la guida di Marco Ferrari (nella foto) poliedrico protagonista della musica antica.
4/28/202429 minutes, 30 seconds
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Quando musica e teatro si incontrano

Quilisma oggi vuole andare a percorre i sentieri musicali strettamente connessi con il teatro e le sue forme a partire dal 400. Lo facciamo grazie ad una pubblicazione della ricercatissima etichetta MAXRESEARCH che dalla sua bellissima sede di Civitella in Val di Chiana ha immesso sul mercato un compact disc di straordinaria bellezza. Uno di quei prodotti dei quali ci si può innamorare a prima vista, in questo caso a primo ascolto. Un disco ben fatto sotto tutti i profili, da quello della riproduzione del suono a quello delle scelte musicali. Un disco che vede riuniti i 7 musicisti dell’ensemble Salon de musiques sotto la guida di Marco Ferrari poliedrico protagonista della musica antica.
4/21/202429 minutes, 32 seconds
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Quando il liutista diventa cantante

Il “Cantore al Liuto” è una figura nella cui riscoperta sinora pochissimi interpreti si sono avventurati. Nell’interpretazione oggi come oggi non mancano i dati della musicologia alle quali si affiancano le ipotesi performative rappresentative di come si sia sviluppato questo particolare genere di musicista - così vicino alla sensibilità contemporanea - dal Medioevo sino al periodo del suo massimo splendore, il Rinascimento, attraverso la rilettura di celebri melodie accompagnate con strumenti a corde diversi a seconda dei repertori, tutti consoni all’epoca di riferimento.Seguendo la proposta di Simone Sorini, noto ed apprezzato interprete di Musica Antica a livello internazionale, ci occupiamo oggi in Quilisma proprio del ‘Cantore al liuto’ un protagonista musicale del passato la cui importante figura, a lungo trascurata, rivive oggi Simone Sorini, tenore e polistrumentista, ha nel corso degli anni affinato una conoscenza approfondita dei repertori e degli strumenti medievali e rinascimentali a plettro, come liuti, citole, guiterne, cetre, chitarrini e oud, che utilizza per accompagnarsi nel canto. L’interprete ideale quindi per la proposta odierna di Quilisma come sempre condotto da Giovanni Conti.
4/14/202430 minutes, 12 seconds
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A tavola nel medioevo

Musica e piaceri della tavola sono da sempre buoni alleate e, nei secoli, anche il vino è stato un loro degno compagno.A testimoniarlo sono i numerosi brani che esaltano alcune pietanze o narrano la loro preparazione come l’inno Ave color vini clari, o il Tourdion e Oy comamos y bebamos che ci raccontano di ricchi banchetti e di spensierate serate in taverna, e quelli che sfruttano la pratica del cucinare per alludere a giochi erotici in cui il cibo diviene metafora di alcune parti del corpo, come nel canto carnascialesco delle Donne nó siam di chianti, o per inveire contro uno sconosciuto rivale come fa in De mia farina fò le mie lasagne.La puntata di Quilisma, con la musica eseguita dall’ensemble Orientis Partibus vuole far rivivere proprio le suggestioni del banchetto e della taverna dal medioevo al rinascimento attraverso brani molto vari non solo per epoca di composizione ma anche per collocazione geografica.
4/7/202427 minutes, 53 seconds
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Tre donne al sepolcro di Cristo

Il teatro sacro del Medioevo nasce nella Chiesa e dalla Chiesa. Le navate e l’altare rappresentano la sua prima scenografia, i chierici sono autori e attori delle storie bibliche messe in scena e i fedeli sono i suoi primi spettatori. Questo fatto non sorprende se ci si sofferma sull’intrinseco carattere drammatico del rito cattolico. È sufficiente pensare alla suggestiva teatralità nell’ufficio liturgico del Mattino di Pasqua per comprendere il fenomeno, peraltro quasi paradossale, attraverso il quale dalla liturgia cristiana si stacca il germe da cui nascerà - verso la metà del XIII secolo - il teatro sacro vero e proprio, totalmente emancipato dall’influsso ecclesiastico. Tutilone, monaco benedettino di San Gallo, cantore e musico morto nel 909, creò il primo dramma liturgico aggiungendo al testo biblico un seguito di parole sue proprie e accompagnandole con melodie.
3/31/202429 minutes, 46 seconds
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Miracolosa bellezza

Terza e ultima delle puntate dedicate a Claudio Monteverdi (1567-1643), uno dei compositori più importanti, e più rivoluzionari della storia della musica: nessuno come lui è riuscito a eccellere in àmbiti estetici così diversi. Egli raccoglie l’eredità del Cinquecento per trasformarla nella nuova estetica concertante, è protagonista della prima stagione del melodramma, con opere che sono rimaste nel grande repertorio, è in prima linea nella trasformazione della musica sacra attraverso elementi inauditi di modernità. Giuseppe Clericetti ci racconta il percorso biografico e artistico di Monteverdi, da Cremona a Mantova fino a Venezia, e contestualizza la sua attività e la sua musica nella magica stagione di inizio Seicento: i madrigali e le sperimentazioni scandalose, la nascita dell’opera e gli sviluppi veneziani, la direzione musicale a San Marco, con uno sguardo alle altre arti, letteratura, pittura, architettura. Ospite al microfono di Giovanni Conti il musicologo Giuseppe Clericetti autore del libro per la casa editrice Zecchini.
3/24/202429 minutes, 25 seconds
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Miracolosa bellezza

Seconda delle tre puntate dedicate a Claudio Monteverdi (1567-1643), uno dei compositori più importanti, e più rivoluzionari della storia della musica: nessuno come lui è riuscito a eccellere in àmbiti estetici così diversi.Egli raccoglie l’eredità del Cinquecento per trasformarla nella nuova estetica concertante, è protagonista della prima stagione del melodramma, con opere che sono rimaste nel grande repertorio, è in prima linea nella trasformazione della musica sacra attraverso elementi inauditi di modernità. Giuseppe Clericetti ci racconta il percorso biografico e artistico di Monteverdi, da Cremona a Mantova fino a Venezia, e contestualizza la sua attività e la sua musica nella magica stagione di inizio Seicento: i madrigali e le sperimentazioni scandalose, la nascita dell’opera e gli sviluppi veneziani, la direzione musicale a San Marco, con uno sguardo alle altre arti, letteratura, pittura, architettura. Ospite al microfono di Giovanni Conti il musicologo Giuseppe Clericetti autore del libro per la casa editrice Zecchini.
3/17/202428 minutes, 15 seconds
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Miracolosa bellezza

Claudio Monteverdi (1567-1643) è uno dei compositori più importanti, e più rivoluzionari della storia della musica: nessuno come lui è riuscito a eccellere in ambiti estetici così diversi.Egli raccoglie l’eredità del Cinquecento per trasformarla nella nuova estetica concertante, è protagonista della prima stagione del melodramma, con opere che sono rimaste nel grande repertorio, è in prima linea nella trasformazione della musica sacra attraverso elementi inauditi di modernità. Giuseppe Clericetti ci racconta il percorso biografico e artistico di Monteverdi, da Cremona a Mantova fino a Venezia, e contestualizza la sua attività e la sua musica nella magica stagione di inizio Seicento: i madrigali e le sperimentazioni scandalose, la nascita dell’opera e gli sviluppi veneziani, la direzione musicale a San Marco, con uno sguardo alle altre arti, letteratura, pittura, architettura. Ospite al microfono di Giovanni Conti il musicologo Giuseppe Clericetti autore del libro per la casa editrice Zecchini.
3/10/202429 minutes, 4 seconds
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Obrecht e il suo capolavoro

La storiografia ci riporta la notizia che il duca Ercole I d’Este preferiva la musica di Jacob Obrecht a quella degli altri compositori. Non ci meraviglia quindi che la Missa Caput sia pervenuta a noi attraverso un manoscritto copiato alla Corte di Ferrara. Si tratta di un’opera probabilmente scritta attorno al 1440 e divenuta estremamente celebre in tutta Europa. Costruita su un cantus firmus la cui origine è rimasta sconosciuta fino al 1950 quando il musicologo Manfred Bukofzer scopri che si trattava dell’ultimo melisma dell’antifona gregoriana Venit ad Petrum cantata il Giovedì santo per commemorare il gesto di Gesù che lavò i piedi agli apostoli. Stilisticamente innovativa, prorompente ed esaltante del testo, la pagina di Obrecht rompe gli schemi delle concezioni fiamminghe e apre nuove vie che segneranno in prima battuta il contesto musicale italiano per poi influenzare in resto del continente.
3/3/202429 minutes, 30 seconds
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Nel cuore di Napoli con le Villanelle

Nata a Napoli sulla fine del sec. XV a Villanella è una forma di poesia musicale popolare e semi-popolare, fu propriamente la canzone napoletana fino ai primi del sec. XVII. Si ricollega per le sue origini a poesie popolari napoletane più antiche, di cui riproduce il metro. La lingua caratteristica della Villanella era il dialetto napoletano, ma se ne composero anche nella lingua letteraria e in un linguaggio ibrido misto di letterario e dialettale, quale si vede in altre composizioni del tempo. Naturalmente cantava soprattutto l’amore in tutti i suoi aspetti e nei suoi vari motivi, ed era accompagnata da melodie composte da musicisti, di cui non di rado ci sono arrivati i nomi. Per merito della musica le Villanelle ebbero una gran diffusione fuori di Napoli per tutta Italia, varcarono pure le Alpi e furono musicate anche da stranieri.I musicisti che maggiormente si segnalarono nella produzione di questo genere furono, tra gli altri, Baldassarre Donati, Giovanni Gastoldi, Filippo Azzaiolo. Fuori d’Italia la Villanella fu coltivata e diffusa da Orlando di Lasso.Verso la fine del sec. XVI la villanella si trasformò nella canzonetta, modellandosi sul tipo strumentale di un’aria di danza: saggi perfetti ne diedero Orazio Vecchi e Claudio Monteverdi. A tal genere si riallacciano pure i Balletti del già citato Giovanni Gastoldi, largamente imitati in tutta Europa.
2/25/202429 minutes, 26 seconds
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Quando Milano era spagnola

Oggi la musica ci porta in piena epoca rinascimentale e ci porta in lombardia all’indomani della battaglia battaglia di Pavia che nel 1525 vide la vittoria delle armate imperiali di Carlo V e del suo alleato Francesco Sforza, evento che di fatto segnò l’inizio di un lungo periodo di dominazione spagnola che si protrarrà per quasi 200 anni. Carlo V è il vertice della casata degli Asburgo, la più potente in quel momento storico, e alla sua corte e a quella in seguito di suo figlio Filippo II, le arti e la musica occupano un posto di grande rilievo. Sono anni in cui la Capilla Real è divisa in due straordinari organici, La Capilla Real e la Capilla Flamenca ai cui vertici si alternarono musicisti di straorginario valore.Milano dunque si fa in qualche modo spagnola ed anche la musica lascia la sua traccia importante assumendo caratteristiche specifiche oggetto di un progetto di ricerca svizzero sfociato in un disco pubblicato dalla casa discografica ARCANA e che ha visto protagonisti Evangelina Mascardi e Maurizio Croci (nella foto).
2/18/202429 minutes, 30 seconds
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Mediterraneo crocevia di culture e religioni

Il Mediterraneo e la musica, un rapporto forte e stretto al punto che, si potrebbe dire che nulla rivela il destino del Mediterraneo come la sua musica. Ciò che vogliamo ripercorrere oggi è quella miscela di suoni, ritmi e parole suadentemente fusi e tesi alla restituzione di quel concetto di “ben vivere” auspicato dagli arabi di Spagna e Sicilia. Una tradizione che abbiamo perso e che vale la pena di recuperare e che trae origine da un tempo in cui le dominazioni politiche non ostacolavano gli scambi culturali tra i popoli. Ciò che ascolteremo rappresenta una parte del discorso e dunque ho scelto un repertorio che potesse sufficientemente esprimere il mondo musicale del XIII secolo dalla Spagna alla Sicilia fino alle terre dei greci e dei turchi. Composizioni profane e sacre che si mescolano nel rispetto delle etnie e dei credo religiosi; facendo scoprire un mondo, impensabile per certuni, in questo secolo di stravolgimenti e di irriverenze etniche e cultural
2/11/202429 minutes, 47 seconds
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Il senso del Medioevo

Qual è il senso del medioevo? In che cosa gli siamo debitori? Perché studiarlo o insegnarlo? In un breve e densissimo scritto pubblicato dall’editore Donzelli, uno storico insigne come Giuseppe Sergi si è cimentato con le domande più radicali. Il punto di partenza è il «luogo comune medioevo», quella deformazione prospettica che ci porta a leggere tutta una lunga fase storica come un altrove o come una premessa. Nell’altrove negativo ci sono povertà, fame, pestilenze, disordine politico, soperchierie dei latifondisti sui contadini, superstizioni del popolo e corruzione del clero. Nell’altrove positivo ci sono tornei e vita di corte, elfi e fate, cavalieri fedeli e principi magnanimi. Ma è altrettanto discutibile l’idea del medioevo come premessa dei secoli successivi: del capitalismo, dello Stato moderno, della borghesia. A questo medioevo del senso comune si contrappone il medioevo degli storici, che discute di articolazione dei poteri e di intersezione delle gerarchie, di signorie rurali e di egemonie urbane. Giovanni Conti ne parla con lo storico Marco Ferrero del Centro Studi Medievali Ponzio di Cluny.
2/4/202420 minutes, 52 seconds
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Rinascimento musicale in Piccardia

Nella puntata di oggi vogliamo soffermarci sul lavoro di alcuni straordinari esponenti musicali del Rinascimento in Piccardia, compositori e cantori che la musicologia, per praticità, definisce franco-fiamminghi. Musicisti che furono iniziati al mondo delle note nelle scholae delle cattedrali divenendo cantori ed impegnati in prima persona nelle grandi e ricche liturgie capitolari ed episcopali. Amiens, Abbeville, Beauvais, Laon, Noyon, Saint-Quentin, Senlis, Soissons…. Sono solo alcuni nomi di cattedrali nelle quali fu grazie a cinque generazioni di musicisti - dal 1400 al 1550 circa - che la vita musicale europea venne fortemente caratterizzata.  
1/28/202428 minutes, 41 seconds
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La musica di Isabella d’Este

Nell’ambiente della musica antica le informazioni documentate riguardanti la performance practice sono così importanti da essere ossessivamente ricercate da musicisti e musicologi. A differenza dell’iconografia, che a volte può essere inficiata dal significato simbolico, un ragguaglio sull’estetica esecutiva, sulla costruzione di uno strumento, sull’organico strumentale o sul repertorio eseguito è più prezioso se l’informazione giunge da un documento, sia esso ufficiale che privato, come una lettera. Tenuto conto del fatto che Isabella d’Este era appassionata di musica nonché musicista essa stessa, facile è intuire come l’ingente corpus di missive, da e per la Marchesa, diventino una miniera d’oro in tal senso. Ecco quindi che l’ensemble Anonima Frottolisti prosegue la sua ricerca in una profonda introspezione nei meandri della musica dell’Umanesimo, focalizzandosi su di un repertorio attinto dalla lettere della Marchesa di Mantova Isabella d’Este, la cui spiccata sensibilità culturale e artistica segnò profondamente la moda dell’epoca. Al microfono di Giovanni Conti uno dei fondatori del Gruppo, Massimiliano Dragoni.
1/21/202428 minutes, 30 seconds
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Amore sacro e amore profano

La puntata odierna di Quilisma non può ritenersi esaustiva del tema proposto, ma certamente vuole stimolare una riflessione su una delle possibilità interpretative di questo mistero, attraverso opere particolari e in qualche caso poco conosciute di importanti musicisti tardorinascimentali. Il tema dell’amore sacro e dell’amore profano è certamente uno dei più affascinanti, ma anche uno dei maggiormente approfonditi nell’ambito dell’estetica dell’arte. Il percorso di suoni e testi cercherà di far cogliere maggiormente i punti di convergenza tra i due tipi di amore. Nell’interpretazione dei testi sacri e profani di alcuni tra maggiori compositori rinascimentali, si potranno scorgere le forme di un sentimento unico, come se in alcuni brani o nell’elaborazione di alcuni testi gli artisti avessero riconosciuto un’affinità tra il sentimento rivolto a ciò che è umano e quello provato per le tematiche sacre.
1/14/202428 minutes, 58 seconds
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Natale in musica nel Medioevo

Esattamente 800 anni fa, Francesco d’Assisi dava il via a un’esperienza di devozione e fede che ha segnato profondamente le tradizioni europee legate alla celebrazione del Natale. L’affresco nella grotta di Greccio ne da testimonianza e ci racconta dei sentimenti di un santo che non ha eguali.Se le arti plastiche e figurative si sono espresse con visibile risultato nel corso dei secoli sul tema della nascita di Cristo, la musica ha proseguito la sua strada intrapresa nei primi secoli del cristianesimo e mutata, con pregevole risultato, sino al tardo medioevo. Natale e Medioevo sono dunque divenuti un binomio caratterizzante di cui vogliamo parlare con un esperto di questi repertori, Massimiliano Dragoni dell’ensemble Anonima Frottolisti.
12/24/202330 minutes, 32 seconds
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Villanella: voce del popolo

La Villanella è una forma di poesia musicale popolare e semipopolare, nata a Napoli sulla fine del sec. XV e fu propriamente la canzone popolare napoletana fino ai primi del sec. XVII. Si ricollega per le sue origini a poesie popolari napoletane più antiche, di cui riproduce il metro. La lingua caratteristica della Villanella era il dialetto napoletano, ma se ne composero anche nella lingua letteraria e in un linguaggio ibrido misto di letterario e dialettale, quale si vede in altre composizioni del tempo. Naturalmente cantava soprattutto l’amore in tutti i suoi aspetti e nei suoi vari motivi, ed era accompagnata da melodie composte da musicisti, di cui non di rado ci sono arrivati i nomi. Per merito della musica le Villanelle ebbero una gran diffusione fuori di Napoli per tutta Italia, varcarono pure le Alpi e furono musicate anche da stranieri. I musicisti che maggiormente si segnalarono nella produzione di questo genere furono, tra gli altri, Baldassarre Donati, Giovanni Gastoldi, Filippo Azzaiolo. Fuori d’Italia la Villanella fu coltivata e diffusa da Orlando di Lasso.Verso la fine del sec. XVI la villanella si trasformò nella canzonetta, modellandosi sul tipo strumentale di un’aria di danza: saggi perfetti ne diedero Orazio Vecchi e Claudio Monteverdi. A tal genere si riallacciano pure i Balletti del già citato Giovanni Gastoldi, largamente imitati in tutta Europa.
12/17/202329 minutes, 26 seconds
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Quando il trovatore era ebreo

Durante il periodo turbolento, che si inserisce tra la messa al rogo del Talmud (1242-1244) e la grande deportazione del 1306, gli ebrei del Vecchio continente svolgono sostanzialmente la stessa vita quotidiana dei cristiani e hanno la stessa lingua dei paesi in cui vivono. Condividono anche lo stesso gusto per i libri, i monumenti, la gioia di vivere e persino il canto popolare.Le canzoni delle comunità ebraiche del tempo riflettono infatti la vita quotidiana degli ebrei e degli eventi, felici o tragici, che punteggiano l’esistenza umana. Sono espressione vocale di una popolazione, custode dei suoi riti e delle tradizioni. La lingua ebraica sarà conservata per le preghiere e i testi liturgici oggetto della puntata odierna di Quilisma.
12/3/202327 minutes, 55 seconds
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Il senso del Medioevo

Qual è il senso del medioevo? In che cosa gli siamo debitori? Perché studiarlo o insegnarlo? In un breve e densissimo scritto pubblicato dall’editore Donzelli, uno storico insigne come Giuseppe Sergi prova a cimentarsi con le domande più radicali. Il punto di partenza è il “luogo comune medioevo”, quella deformazione prospettica che ci porta a leggere tutta una lunga fase storica come un altrove o come una premessa. Nell’altrove negativo ci sono povertà, fame, pestilenze, disordine politico, soperchierie dei latifondisti sui contadini, superstizioni del popolo e corruzione del clero. Nell’altrove positivo ci sono tornei e vita di corte, elfi e fate, cavalieri fedeli e principi magnanimi. Ma è altrettanto discutibile l’idea del medioevo come premessa dei secoli successivi: del capitalismo, dello Stato moderno, della borghesia. A questo medioevo del senso comune si contrappone il medioevo degli storici, che discute di articolazione dei poteri e di intersezione delle gerarchie, di signorie rurali e di egemonie urbane. Giovanni Conti ne parla con lo storico Marco Ferrero del Centro Studi Medievali Ponzio di Cluny.
11/26/202320 minutes, 47 seconds
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Cristiani contro cristiani: massacri ed eresie

I Catari furono seguaci di dottrine ereticali dualiste, diffuse in area cristiana durante il Medioevo contrapponendosi alla chiesa cattolica. L’appellativo Catari- Catharos fu loro applicato a partire dal 1163 dall’abate Ecberto di Schönau (c.1132-1184) che scrisse contro di loro. I catari chiamavano se stessi boni homini, boni christiani, perfecti. Sono conosciuti anche più frequentemente come albigesi, dalla città di Albi, una delle roccaforti catare in Francia. La dottrina dei catari vedeva il bene e il male come forze in continuo conflitto che si propagò soprattutto nel sud della Francia e nell’Italia settentrionale, dove si fece portatrice delle istanze innovatrici e moralizzatrici che avevano animato, già dagli inizi dell’XI secolo, vari gruppi fautori della povertà volontaria e della vita evangelica. Avversati dalla chiesa e dal papato, subirono le feroci persecuzioni dell’Inquisizione.
11/19/202328 minutes, 41 seconds
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Allegri: il “Miserere” che ha fatto la storia

Una delle composizioni più famose dell’esperienza musicale tardorinascimentale è certamente il “Miserere” che Gregorio Allegri (in una stampa d’epoca) compose nella prima metà del Seicento. Una pagina musicale straordinaria che ebbe larga diffusione dopo che nel 1880 venne pubblicato a cura di una casa editrice inglese. La peculiarità del “Miserere” di Allegri, come più volte sottolineato dagli studiose di questo cantore-compositore, non è nell’uso di tecniche innovative o di artifici melodici o armonici, ma paradossalmente nella sua apparente semplicità. Il carattere musicale è strettamente legato ai luoghi sacri, al punto che l’impatto emotivo al di fuori di tali contesti non è apprezzabile. Si può immaginare che il sovrapporsi delle note del “Miserere” all’interno di una chiesa, con la sua ridondanza naturale, trovi in esse la sua naturale fonte d’origine e la sua naturale cassa di risonanza emotiva. Ma questa musica veniva eseguita come fu scritta? 
11/12/202329 minutes, 30 seconds
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Venezia prima dei Dogi

Venezia nell’Età di Mezzo fu una componente essenziale del panorama politico, economico, culturale e storico artistico del Mediterraneo orientale. Il Ducato delle Venezie infatti è stato la via di ingresso di merci, idee e persone provenienti dal Crescente Fertile, dall’Anatolia e dalla Penisola balcanica senza contare il fondo del Mar Nero.Ci è parso dunque utile per gli ascoltatori di Quilisma mettere a fuoco lo sviluppo storico e quindi anche artistico espresso dalla realtà veneziana. Per farlo abbiamo chiesto allo storico Marco Ferrero di essere al microfono di Giovanni Conti.
11/5/202329 minutes, 30 seconds
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Medioevo mediterraneo

Il Mediterraneo e la musica, un rapporto forte e stretto al punto che, si potrebbe dire che nulla rivela il destino del Mediterraneo come la sua musica. Ciò che vogliamo ripercorrere oggi è quella miscela di suoni, ritmi e parole suadentemente fusi e tesi alla restituzione di quel concetto di “ben vivere” auspicato dagli arabi di Spagna e Sicilia. Una tradizione che abbiamo perso e che vale la pena di recuperare e che trae origine da un tempo in cui le dominazioni politiche non ostacolavano gli scambi culturali tra i popoli. Ciò che ascolteremo rappresenta una parte del discorso e dunque ho scelto un repertorio che potesse sufficientemente esprimere il mondo musicale del XIII secolo dalla Spagna alla Sicilia fino alle terre dei greci e dei turchi. Composizioni profane e sacre che si mescolano nel rispetto delle etnie e dei credo religiosi; facendo scoprire un mondo, impensabile per certuni, in questo secolo di stravolgimenti e di irriverenze etniche e cultural
10/29/202329 minutes, 47 seconds
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Emanciparsi con la musica nel Medioevo

Con la fine delle grandi invasioni barbariche, nell’Europa del tardo medioevo, si ha una generale crescita del benessere economico e, nonostante le carestie continuino a mietere vittime, anche un diffuso aumento demografico. Commercio e agricoltura si potenziano, le città si ingrandiscono, sorgono nuovi borghi e castelli e si definiscono le maggiori corti presso le principali città europee, che subito divengono importanti centri di sviluppo culturale e artistico, nascono le prime corporazioni di insegnanti ed allievi che presto diventeranno università. Anche se il cristianesimo rimane fondamentale motivo ispiratore di tutte le espressioni artistiche, progressivamente si affacciano nuove esperienze che tendono a distaccarsi dalla pratica religiosa ed hanno come oggetto l’uomo con i suoi sentimenti o sono ispirate dall’ambiente naturale. La pratica musicale quindi non è più soltanto legata alla preghiera ma inizia ad acquisire un valore espressivo autonomo, una maggiore dignità artistica.
10/22/202327 minutes, 58 seconds
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Torquato Tasso nella musica di de Wert

Giaches de Wert, il celebre maestro di cappella del ducato dei Gonzaga, fu il primo a mettere in musica alcune ottave della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso. I risultati musicali raggiunti da Wert dovettero sorprendere non poco lo stesso poeta quando nel 1586 vide il musicista pubblicare l’Ottavo Libro a 5 voci dove sono presenti ben sei madrigali che mettono in musica dodici stanze della Gerusalemme. Nel 1590 si unisce alla cappella musicale dei Gonzaga un promettente compositore e suonatore di viola poco più che ventenne: Claudio Monteverdi che nel Terzo Libro del 1592 fa comparire accenti intensamente drammatici in particolare proprio nelle due terzine della Gerusalemme: Vivrò fra i miei tormenti (canto di disperazione di Tancredi per la morte di Clorinda) e Vattene pur crudel (l’ira di Armida respinta).Anche Luca Marenzio, all’epoca unanimemente riconosciuto come il miglior compositore di madrigali, dedicò alla Gerusalemme il brano di esordio del Quarto Libro a 5 voci del 1584. Furono dunque certamente i madrigali di Wert, Marenzio e Monteverdi che portarono nel 1594 Tasso a dire «possono i poemi eroici esser con quella sorte di musica ch’è perfettissima».
10/15/202329 minutes, 28 seconds
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I tesori di Josquin

Seconda puntata in compagnia di Walter Testolin Sono da poco trascorsi i 500 anni dalla morte di Josquin Desprez, uno dei più straordinari compositori del Rinascimento al punto da essere definito dai suoi contemporanei il Michelangelo della musica.Nacque e morí a Condé-sur-l’Escaut, nell’attuale Belgio, ma la sua vita la trascorse per la maggior parte tra la Francia e l’Italia al servizio degli Sforza e del Papa. Josquin, come viene comunemente chiamato, fu un autentico rinnovatore della poetica e dell’arte musicale: tutte le ricchezze contrappuntistiche della seconda scuola fiamminga sono da lui conservate e sfruttate, ma - dalla prima fase della sua carriera di compositore fino all’ultima - sono sempre maggiormente rivalutate ai fini d’un intenso, imperioso lirismo, proprio di un’arte eminentemente soggettiva e drammatica.Ce lo conferma al microfono di Giovanni Conti il maestro Walter Testolin che, alla testa del suo Ensemble De Labyrintho, da sempre ha approfondito la musica di Josquin e recentemente pubblicato per la casa discografica Baryton uno straordinario CD del titolo “In Principio“.
10/8/202329 minutes, 28 seconds
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I tesori di Josquin

Sono da poco trascorsi i 500 anni dalla morte di Josquin Desprez, uno dei più straordinari compositori del Rinascimento al punto da essere definito dai suoi contemporanei il Michelangelo della musica.Nacque e morí a Condé-sur-l’Escaut, nell’attuale Belgio, ma la sua vita la trascorse per la maggior parte tra la Francia e l’Italia al servizio degli Sforza e del Papa. Josquin, come viene comunemente chiamato, fu un autentico rinnovatore della poetica e dell’arte musicale: tutte le ricchezze contrappuntistiche della seconda scuola fiamminga sono da lui conservate e sfruttate, ma - dalla prima fase della sua carriera di compositore fino all’ultima - sono sempre maggiormente rivalutate ai fini d’un intenso, imperioso lirismo, proprio di un’arte eminentemente soggettiva e drammatica.Ce lo conferma al microfono di Giovanni Conti il maestro Walter Testolin che, alla testa del suo Ensemble De Labyrintho, da sempre ha approfondito la musica di Josquin e recentemente pubblicato per la casa discografica Baryton uno straordinario CD del titolo “In Principio“.
10/1/202329 minutes, 43 seconds
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Il silenzio del cielo

9/24/20230
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Cronaca di un pellegrinaggio medievale (2./2)

®Parlare del Viaggiare nel Medioevo significa stare al fianco di uomini e donne in cammino sulle strade dell’Europa seguirli quando si imbarcano su navi che li portano verso l’agognata meta. Uomini e donne spesso scarsamente nutriti, provati dalle asprezze del viaggio, completamente abbandonati alla loro fede che forse da loro anche un sostegno fisico quale conseguenza della forza spirituale che la devozione e il sacrificio vissuto nel nome della devozione stessa sa infondere. Nella seconda puntata dedicata al viaggio nel Medioevo era inevitabile parlare di via Francigena. La Via Francigena, è conosciuta come la lunga via che parte da Canterbury e giunge fino a Roma alla tomba dell’apostolo Pietro. Nell' anno 990 d.C. il vescovo Sigerico partì da Canterbury alla volta di Roma e nel corso del suo viaggio prese nota di tutto il percorso fornendoci un incomparabile diario di viaggio. Sull’origine della Francigena il noto medievista Franco Cardini ha però un’altra idea: ce ne parla nella puntata odierna di "Quilisma".La trasmissione settimanale  torna sul tema del pellegrinaggio con uno sguardo diverso. Una pratica devozionale e penitenziale per lo più collettiva e rituale verso il santuario dove sono conservate reliquie dalle virtù sovrannaturali di Gesù, della Madonna o dei santi. I principali luoghi di destinazioni dei fedeli europei sono state e lo sono ancora oggi, la Terra Santa e Roma, cui nel 950, con il pellegrinaggio di Gottschalk vescovo di Le Puy, si è aggiunto quello di Santiago di Compostela.Ma se oggi raggiungere un santuario con i mezzi moderni risulta facile, nel Medioevo come ci si muoveva e soprattutto chi affrontava un viaggio per vie tanto impervie?Lo abbiamo chiesto al celebre medievista prof. Franco Cardini, docente nell’Istituto Italiano di Scienze Umane, e alla dottoressa Gabriella Bartolini, coautori di "Nel nome di Dio facemmo vela. Viaggio in Oriente di un pellegrinaggio medievale".Prima emissione domenica 12 dicembre 2021
8/27/202329 minutes, 15 seconds
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Cronaca di un pellegrinaggio medievale (2./2)

8/27/20230
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Cronaca di un pellegrinaggio medievale (1./2)

®Parlare del Viaggiare nel Medioevo significa stare al fianco di uomini e donne in cammino sulle strade dell’Europa seguirli quando si imbarcano su navi che li portano verso l’agognata meta. Uomini e donne spesso scarsamente nutriti, provati dalle asprezze del viaggio, completamente abbandonati alla loro fede che forse da loro anche un sostegno fisico quale conseguenza della forza spirituale che la devozione e il sacrificio vissuto nel nome della devozione stessa sa infondere. Nella seconda puntata dedicata al viaggio nel Medioevo era inevitabile parlare di via Francigena. La Via Francigena, è conosciuta come la lunga via che parte da Canterbury e giunge fino a Roma alla tomba dell’apostolo Pietro. Nell' anno 990 d.C. il vescovo Sigerico partì da Canterbury alla volta di Roma e nel corso del suo viaggio prese nota di tutto il percorso fornendoci un incomparabile diario di viaggio. Sull’origine della Francigena il noto medievista Franco Cardini ha però un’altra idea: ce ne parla nella puntata odierna di "Quilisma".La trasmissione settimanale  torna sul tema del pellegrinaggio con uno sguardo diverso. Una pratica devozionale e penitenziale per lo più collettiva e rituale verso il santuario dove sono conservate reliquie dalle virtù sovrannaturali di Gesù, della Madonna o dei santi. I principali luoghi di destinazioni dei fedeli europei sono state e lo sono ancora oggi, la Terra Santa e Roma, cui nel 950, con il pellegrinaggio di Gottschalk vescovo di Le Puy, si è aggiunto quello di Santiago di Compostela.Ma se oggi raggiungere un santuario con i mezzi moderni risulta facile, nel Medioevo come ci si muoveva e soprattutto chi affrontava un viaggio per vie tanto impervie?Lo abbiamo chiesto al celebre medievista prof. Franco Cardini, docente nell’Istituto Italiano di Scienze Umane, e alla dottoressa Gabriella Bartolini, coautori di "Nel nome di Dio facemmo vela. Viaggio in Oriente di un pellegrinaggio medievale".Prima emissione domenica 05 dicembre 2021
8/20/202329 minutes, 39 seconds
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Cronaca di un pellegrinaggio medievale (1./2)

8/20/20230
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Costruire il Medioevo (6./6)

®Sesto ed ultimo degli incontri con il medievista Marco Ferrero alla scoperta a volo d’uccello dei passaggi fondamentali che contribuirono alla costruzione del Medioevo. Dopo esserci addentrati nella conoscenza di Franchi e Longobardi e dopo aver posto attenzione sui Carolingi, che con Carlo Magno, come dinastia, per prima salì sul trono del Sacro romano impero, oggi è la volta dell’Europa come dato di fatto. L’organizzazione data all’Impero da Carlo anche in termini amministrativi, costituì il modello anche dopo la sua morte, reggendo le sorti di  quella larga unione di domini, popoli e culture che di lì a poco avrebbe visto ascendere al trono la dinastia ottoniana con Ottone I (nell’immagine)Prima emissione domenica 3 aprile 2022
8/6/202329 minutes, 12 seconds
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Costruire il Medioevo (6./6)

8/6/20230
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Costruire il Medioevo (5./6)

®Continuano gli incontri con il medievista Marco Ferrero alla scoperta a volo d’uccello dei passaggi fondamentali che contribuirono alla costruzione del Medioevo. Dopo esserci addentrati nella conoscenza di Franchi e Longobardi si torna a parlare di Franchi per focalizzare l’attenzione sui Carolingi, dinastia che successe ai Merovingi e, con Carlo Magno, per prima salì sul trono del Sacro romano impero realizzando una larga unione di domini, popoli e culture, e restituendo all'Europa la fisionomia politica e il prestigio perduti con la fine dell'Impero romano. Prima emissione: domenica 27 marzo 2022
7/30/202326 minutes, 57 seconds
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Costruire il Medioevo (5./6)

7/30/20230
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Costruire il Medioevo (4./6)

®Prosegue il percorso a grandi tappe di analisi della costruzione dell’identità europea attraverso le popolazioni che ne hanno fatto la storia. Se Siamo abituati a pensare alla fine dell’impero di Roma come al reale conclusione di un’esperienza oppure, al più, al suo trasferimento in oriente, dove Costantinopoli sostituisce una capitale non più attiva, la realtà risulta diversa. Oltre ai già citati Franchi, i Longobardi ebbero un ruolo fondamentale che già abbiamo introdotto nella scorsa puntata. Oggi, sempre con l’aiuto del medievista Marco Ferrero, ne comprendiamo meglio le caratteristiche e le cause che ne determinarono l’ascesa, ma soprattutto la disfatta.Prima emissione domenica 20 marzo 2022
7/23/202329 minutes, 40 seconds
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Costruire il Medioevo (4./6)

7/23/20230
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Costruire il Medioevo (3./6)

®Siamo abituati a pensare alla fine dell’impero di Roma come alla reale conclusione di un’esperienza oppure, al più, al suo trasferimento in oriente, dove Costantinopoli sostituisce una capitale non più attiva. In realtà, nel sud della Francia, il connubio tra l’aristocrazia senatoria romana e la classe dirigente di origine locale, unite all’episcopato cattolico sempre più potente, pone le basi di quello che sarà di lì ad alcuni secoli l’impero carolingio. Dopo aver affrontato il tema dei FRANCHI, Giovanni Conti entra nel mondo dei LONGOBARDI insieme allo storico del Medioevo Marco Ferrero presidente del Centro Studi medievali ‘Ponzio di Cluny’.Prima emissione domenica 13 marzo 2022
7/16/202329 minutes, 27 seconds
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Costruire il Medioevo (3./6)

7/16/20230
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Costruire il Medioevo (2./6)

®Samo abituati a pensare alla fine dell’impero di Roma come al reale conclusione di un’esperienza oppure, al più, al suo trasferimento in oriente, dove Costantinopoli sostituisce una capitale non più attiva. In realtà, nel sud della Francia, il connubio tra l’aristocrazia senatoria romana e la classe dirigente di origine locale, unite all’episcopato cattolico sempre più potente, pone le basi di quello che sarà di lì ad alcuni secoli l’impero carolingio. Giovanni Conti ne parla in questa seconda puntata della serie "Costruire il Medioevo" con lo storico Marco Ferrero presidente del Centro Studi medievali "Ponzio di Cluny".Prima emissione domenica 6 marzo 2022
7/9/202329 minutes, 5 seconds
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Costruire il Medioevo (2./6)

7/9/20230
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Costruire il Medioevo (1./6)

®Siamo abituati a pensare alla fine dell’impero di Roma come al reale conclusione di un’esperienza oppure, al più, al suo trasferimento in oriente, dove Costantinopoli sostituisce una capitale non più attiva. In realtà, nel sud della Francia, il connubio tra l’aristocrazia senatoria romana e la classe dirigente di origine locale, unite all’episcopato cattolico sempre più potente, pone le basi di quello che sarà di lì ad alcuni secoli l’impero carolingio. Giovanni Conti ne parla con lo storico del Medioevo Marco Ferrero presidente del Centro Studi medievali "Ponzio di Cluny".Prima emissione domenica 20 febbraio 2022
7/2/202329 minutes, 34 seconds
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Costruire il Medioevo (1./6)

7/2/20230
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La musica della Duchessa

6/25/20230
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Improvvisar all'organo

6/18/202329 minutes, 41 seconds
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Improvvisar all'organo

6/18/20230
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Musica, splendore dei Gonzaga

6/11/202329 minutes, 40 seconds
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Musica, splendore dei Gonzaga

6/11/20230
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Salvato dalle acque (2./2)

In questi giorni anche i preziosi manoscritti medievali conservati in Emilia-Romagna fanno parlare, a causa dei drammatici danni causati dalla tragedia dell’alluvione. Quilisma mette al centro di due appuntamenti il manoscritto 117 conservato nella Biblioteca comunale di Faenza, una raccolta di variazioni strumentali su modelli polifonici francesi e italiani della fine del Trecento e primi del Quattrocento. In essa molta è la musica liturgica; tre diverse messe, un Kyrie isolato, due Benedicamus Domino e una serie di variazioni corrispondenti a vari momenti dell’Ufficio del Vespro: un mottetto sacro, l’inno Ave maris stella, tre intonazioni del Magnificat e una parodia forse corrispondente alla sua dossologia finale. Giovanni Conti ripropone per l’occassione un incontro con Pedro Memelsdorf e l’Ensemble Mala Punica da lui diretto. La musica che ascolteremo è quella desunta dal codice faentino fortunatamente scampato all’alluvione. Il risultato è molto suggestivo e senz’altro innovatore: i cantori della Schola – portatori dei sacri testi – vengono così contornati dal virtuosismo delle diminuzioni, quasi si trattasse delle splendide iniziali di un codice miniato di cui Faenza 117 ci mostra (solo) le straordinarie filigrane.
6/4/202327 minutes, 7 seconds
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Salvato dalle acque (2./2)

6/4/20230
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Salvato dalle acque (1./2)

In questi giorni anche i preziosi manoscritti medievali conservati in Emilia-Romagna fanno parlare, a causa dei drammatici danni causati dalla tragedia dell’alluvione. Quilisma mette al centro di due appuntamenti il manoscritto 117 conservato nella Biblioteca comunale di Faenza, una raccolta di variazioni strumentali su modelli polifonici francesi e italiani della fine del Trecento e primi del Quattrocento. In essa molta è la musica liturgica; tre diverse messe, un Kyrie isolato, due Benedicamus Domino e una serie di variazioni corrispondenti a vari momenti dell’Ufficio del Vespro: un mottetto sacro, l’inno Ave maris stella, tre intonazioni del Magnificat e una parodia forse corrispondente alla sua dossologia finale. Giovanni Conti ripropone per l’occassione un incontro con Pedro Memelsdorf e l’Ensemble Mala Punica da lui diretto. La musica che ascolteremo è quella desunta dal codice faentino fortunatamente scampato all’alluvione. Il risultato è molto suggestivo e senz’altro innovatore: i cantori della Schola – portatori dei sacri testi – vengono così contornati dal virtuosismo delle diminuzioni, quasi si trattasse delle splendide iniziali di un codice miniato di cui Faenza 117 ci mostra (solo) le straordinarie filigrane.
5/28/202329 minutes, 34 seconds
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Vieni con me nel silenzio della notte (3./3)

Ivo Antognini è uno di quei musicisti che si deve conoscere attraverso la sua musica. Una musica che parla, spesso sussurra, a volte grida ma sempre c garbo e con l’intensità dell’animo del su creatore.È musica che dialoga con lo spirito degli esseri viventi e lo arricchisce, lo colma e lo rinfranca nel costante bisogno che l’animo ha di riempire quei vuoti che il vivere contemporaneo, violentemente, è capace di imporre. La musica di Antognini è musica oltre il tempo e oltre lo spazio perché sia che attraversi percorsi sacri, sia che attraversi la narrazione del quotidiano, veicola sempre un messaggio che eleva e appaga.Come il suo ultimo disco che per la casa discografica Hyperion porta la firma prestigiosa del Coro del Trinity College di Cambridge diretto da Stephen Layton. Un prodotto discografico di altissimo livello che svetta nelle classifiche internazionali, ovvero dove Antognini è più conosciuto.Giovanni Conti lo ha incontrato e insieme a lui ripercorre in tre puntate il suo poliedrico percorso artistico, dal jazz alla polifonia più cristallina, dalle prime esperienze, alla fama in  tutto il mondo, da Occidente a Oriente, nel nome della musica corale.
5/21/202329 minutes, 10 seconds
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Vieni con me nel silenzio della notte (2./3)

Ivo Antognini è uno di quei musicisti che si deve conoscere attraverso la sua musica. Una musica che parla, spesso sussurra, a volte grida ma sempre c garbo e con l’intensità dell’animo del su creatore.È musica che dialoga con lo spirito degli esseri viventi e lo arricchisce, lo colma e lo rinfranca nel costante bisogno che l’animo ha di riempire quei vuoti che il vivere contemporaneo, violentemente, è capace di imporre. La musica di Antognini è musica oltre il tempo e oltre lo spazio perché sia che attraversi percorsi sacri, sia che attraversi la narrazione del quotidiano, veicola sempre un messaggio che eleva e appaga.Come il suo ultimo disco che per la casa discografica Hyperion porta la firma prestigiosa del Coro del Trinity College di Cambridge diretto da Stephen Layton. Un prodotto discografico di altissimo livello che svetta nelle classifiche internazionali, ovvero dove Antognini è più conosciuto.Giovanni Conti lo ha incontrato e insieme a lui ripercorre in tre puntate il suo poliedrico percorso artistico, dal jazz alla polifonia più cristallina, dalle prime esperienze, alla fama in  tutto il mondo, da Occidente a Oriente, nel nome della musica corale.
5/14/202328 minutes, 58 seconds
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Vieni con me nel silenzio della notte (1./3)

Ivo Antognini è uno di quei musicisti che si deve conoscere attraverso la sua musica. Una musica che parla, spesso sussurra, a volte grida ma sempre c garbo e con l’intensità dell’animo del su creatore.È musica che dialoga con lo spirito degli esseri viventi e lo arricchisce, lo colma e lo rinfranca nel costante bisogno che l’animo ha di riempire quei vuoti che il vivere contemporaneo, violentemente, è capace di imporre. La musica di Antognini è musica oltre il tempo e oltre lo spazio perché sia che attraversi percorsi sacri, sia che attraversi la narrazione del quotidiano, veicola sempre un messaggio che eleva e appaga.Come il suo ultimo disco che per la casa discografica Hyperion porta la firma prestigiosa del Coro del Trinity College di Cambridge diretto da Stephen Layton. Un prodotto discografico di altissimo livello che svetta nelle classifiche internazionali, ovvero dove Antognini è più conosciuto.Giovanni Conti lo ha incontrato e insieme a lui ripercorre in tre puntate il suo poliedrico percorso artistico, dal jazz alla polifonia più cristallina, dalle prime esperienze, alla fama in  tutto il mondo, da Occidente a Oriente, nel nome della musica corale.
5/7/202328 minutes, 13 seconds
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Gioie e dolori dell'amore in musica

4/30/202327 minutes, 12 seconds
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Josquin: un omaggio al Michelangelo della musica (2./2)

Sono da poco trascorsi i 500 anni dalla morte di Josquin Desprez, uno dei più straordinari compositori del Rinascimento al punto da essere definito dai suoi contemporanei il Michelangelo della musica.Nacque e morí a Condé-sur-l'Escaut, nell’attuale Belgio, ma la sua vita la trascorse per la maggior parte tra la Francia e l’Italia al servizio degli Sforza e del Papa. Josquin, come viene comunemente chiamato, fu un autentico rinnovatore della poetica e dell'arte musicale: tutte le ricchezze contrappuntistiche della seconda scuola fiamminga sono da lui conservate e sfruttate, ma - dalla prima fase della sua carriera di compositore fino all'ultima - sono sempre maggiormente rivalutate ai fini d'un intenso, imperioso lirismo, proprio di un'arte eminentemente soggettiva e drammatica.Ce lo conferma al microfono di Giovanni Conti il maestro Walter Testolin che, alla testa del suo Ensemble De Labyrintho, da sempre ha approfondito la musica di Josquin e recentemente pubblicato per la casa discografica Baryton uno straordinario CD del titolo "In Principio".
4/23/202329 minutes, 40 seconds
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Josquin: un omaggio al Michelangelo della musica (1./2)

Sono da poco trascorsi i 500 anni dalla morte di Josquin Desprez, uno dei più straordinari compositori del Rinascimento al punto da essere definito dai suoi contemporanei il Michelangelo della musica.Nacque e morí a Condé-sur-l'Escaut, nell’attuale Belgio, ma la sua vita la trascorse per la maggior parte tra la Francia e l’Italia al servizio degli Sforza e del Papa. Josquin, come viene comunemente chiamato, fu un autentico rinnovatore della poetica e dell'arte musicale: tutte le ricchezze contrappuntistiche della seconda scuola fiamminga sono da lui conservate e sfruttate, ma - dalla prima fase della sua carriera di compositore fino all'ultima - sono sempre maggiormente rivalutate ai fini d'un intenso, imperioso lirismo, proprio di un'arte eminentemente soggettiva e drammatica.Ce lo conferma al microfono di Giovanni Conti il maestro Walter Testolin che, alla testa del suo ensemble De Labyrintho, da sempre ha approfondito la musica di Josquin e recentemente pubblicato per la casa discografica Baryton uno straordinario cd del titolo "In Principio".
4/16/202329 minutes, 55 seconds
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Perché cercate tra i morti colui che è vivo?

4/9/202329 minutes, 58 seconds
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La musica della Duchessa

4/2/202329 minutes, 31 seconds
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La musica e Petrarca: un rapporto da scoprire (3./3)

di Giovanni Conti
3/26/202329 minutes, 4 seconds
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La musica e Petrarca: un rapporto da scoprire (2./3)

di Giovanni Conti
3/19/202330 minutes, 16 seconds
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La musica e Petrarca: un rapporto da scoprire (1./3)

di Giovanni Conti
3/12/202330 minutes, 19 seconds
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Missa Caput: mistero e fascino di Obrecht

3/5/202329 minutes, 42 seconds
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Carnevale, sregolatezza storica

2/26/202329 minutes, 31 seconds
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Maria di Magdala, l'Apostola degli Apostoli

2/19/202329 minutes, 33 seconds
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Inglesi purosangue anche nella musica (2./2)

Seconda di due puntate dedicate da Quilisma al Medioevo inglese che ebbe inizio con la conquista normanna dell’Inghilterra ben immortalata nel celebre Arazzo di Bayeux (nella foto) e fu caratterizzato politicamente e culturalmente dal dominio di un’aristocrazia di lingua francese. Fino al XIV secolo, i testi colti vennero composti in anglo-francese e solo lentamente il Middle English, risultato del compromesso fra la base anglosassone e l’idioma dei conquistatori, si avviò a diventare la lingua nazionale. Grazie all’apporto della cultura francese e di quella italiana (soprattutto nell’Inghilterra meridionale) e alla coesistenza di stili regionali, la letteratura del XIV e XV secolo presenta un’evoluzione ed è più ricca di opere notevoli rispetto a quella del periodo precedente.Sopra a tutto questo solo l’esperienza musicale consentì di esprimersi attraverso il latino che, grazie anche all’utilizzo liturgico, costituì la base testuale per la creazione di veri e propri capolavori musicali.
2/12/202329 minutes, 9 seconds
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Quando le donne cantano l’amore

8/15/20210
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La musica del Doge

6/13/20210
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Quando la musica canta Petrarca (3./3)

6/6/20210
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Quando la musica canta Petrarca (2./3)

5/30/20210
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Quando la musica canta Petrarca (1./3)

5/23/20210
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Dante alla guerra

5/16/20210
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Capitane d'industrie

5/9/20210
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Rinascimento, musica per tutti

5/2/20210
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I mille volti della donna in musica

4/25/20210
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Cercar tesori

4/18/20210
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Alle origini del Monachesimo

4/4/20210
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Alle origini del Monachesimo

3/28/20210
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Alle origini del Monachesimo

3/21/20210
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Alle origini del monachesimo

3/14/20210
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Alle origini del monachesimo

3/7/20210
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Gregorio Magno: Papa, politico e scrittore

2/28/20210
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La fabula di Orfeo (2./2)

2/21/20210
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La fabula di Orfeo (1./2)

2/14/20210
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Landini stella della musica trecentesca

2/7/20210
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Musica, arma spirituale di Caterina da Bologna

1/31/20210
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Clerici vagantes, musica e trasgressione

1/24/20210
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Longobardi, maestri di fitoterapia

1/17/20210
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La musica eterna di Giovanni Legrenzi (2./2)

12/20/20200
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La musica eterna di Giovanni Legrenzi

12/20/20200
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Trovatori: i primi cantautori

12/6/20200
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Trovatori: i primi cantautori

11/29/20200
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L’eredità del passato per la ritualità di oggi: il caso della musica ebraica

11/22/20200
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Ricordando Cleopa Malatesta

11/10/20190
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Aragonesi cantori dell’amore

5/17/20150