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Cantastorie Sintetico

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5 tracks
5 sample tracks
Title
Tarantella Vietnamita
Lu libbru di l'infami (trad.)
Sta bedda libbirtà (trad.)
Matri chi aviti i figghi a la batia (trad.)
Funcia da Carrua | Soup Song
About Cantastorie Sintetico
ENGCANTASTORIE SINTETICO, spokesman of a pulped tradition.The CANTASTORIE SINTETICO project is based on the "mise en space" of a tipically Sicilian form of narration, the "cunto", a sort of novel in music, with his roots in medieval epic poems. The traditional cantastorie sings/plays the cunto accompanied by a guitar and a painted panel where the story is narrated by a sequence of images. This kind of performance was very common in Sicilian squares until a few decades ago. Besides traditional themes about knights' adventures, Christians against Saracens, Sicilian cantastorie in the last century used to play also a new kind of epic, based on present-day chronicles and the deeds of contemporary popular heroes like the brigand Giuliano.Antonio Mainenti draws on this almost lost style, in a personal way, introducing in the performance new technologies and his vocation for radical experimentation.In the Cantastorie Sintetico performance the voice is sampled and "prepared" in real time, by a loop-station, effects and a laptop.Mainenti uses also common objects and simple self-made instruments, in order to create different atmospheres. Furthermore, the story will be illustrated by novel methods, using video projections based on traditional painted panels mixed with new materials. ITACANTASTORIE SINTETICO, il portavoce della tradizione spappolata.Il progetto Cantastorie Sintetico è basato sulla messa in spazio di una narrazione tipica della cultura Siciliana, quella del “cunto” in musica; ovvero il narrare una storia, accompagnati da uno strumento e da quadri che descrivono le varie situazioni che si vengono a creare. In Sicilia, fino a qualche decennio fa, questo tipo di spettacolo era molto diffuso.Da qualche anno a questa parte, si tende a “conservare” la tradizione in modo che rimanga intatta nel futuro e possa così essere interpretata fedelmente da chi vi si avvicina; alcune tradizioni quasi completamente scomparse, vengono ri-immaginate in uno stile vicino al gusto del periodo e spacciate per tradizionali.La figura del Cantastorie Siciliano, in alcuni casi è diventata una di queste tradizioni da museo lontana dalla realtà odierna. Il Cantastorie era un cronista: in modo indipendente raccontava alla gente fatti e vicende di vita quotidiana.Ricordo come il cantastorie Orazio Strano negli anni cinquanta andò a Montelepre (PA) a rappresentare la prima della storia su Salvatore Giuliano, allora latitante nelle montagne della zona. Orazio Strano, fece chiedere il permesso al bandito Giuliano tramite il padre dello stesso.Antonio Mainenti, non fa altro che riprendere a modo suo questo stile quasi scomparso, utilizzando le nuove tecnologie e la sua radicale vocazione alla performance sperimentale.Il concetto è molto semplice soprattutto perché i ricordi dei cantastorie sono ancora vivi in Mainenti che, tra l'altro si occupa anche di musica tradizionale; il passaggio ad una nuova interpretazione è fluido visto la naturale propensione dell'artista ad una libertà stilistica senza preconcetti ma anche lucida ed equilibrata.Nel Cantastorie Sintetico, la voce è manipolata in tempo reale attraverso una loop station, effetti e computer. Mainenti usa anche oggetti e semplici strumenti auto-costruiti per creare le differenti atmosfere.E' previsto l'uso di video proiezioni di “cartelloni” dei cantastorie Siciliani, verranno immaginati e realizzati non pannelli ma opere di pittura e fotografia rielaborate al computer e ritoccate per l'occorrenza. Il tutto non forzato e naturalmente coerente col filo della storia che sarà l'unica riferimento tradizionale dello spettacolo.I “pannelli” verrano montati in un video dove scorrerà anche la traduzione del testo in italiano e inglese.Una tradizione rinasce dentro uno spettacolo nuovo, viene snaturata con l'idea di andare oltre ad uno stile definito per dar vita ad una concezione differente. Potremmo accomunare il progetto con la storia del jazz: musica di matrice popolare che in oltre cento anni è mutata e si è evoluta, vivendo i vari periodi storico-politici e prendendo forza soprattutto dalle innovazioni di grandi musicisti.Dal ragtime di Jelly Roll Morton a Louis Armstrong, dal periodo felice della swing-era alla controcultura be-bop, dalla fase cool alle canzoncine prese in prestito da John Coltrane che diventano capolavori della modalità e poi il free-jazz degli anni sessanta, fino ad oggi quando jazz o musica contemporanea non fa differenza, quando improvvisazione radicale e scrittura musicale vanno insieme sperimentandosi e mettendosi in gioco.Il Cantastorie Sintetico è un progetto “filologicamente scorretto” e ovviamente contraddittorio, come si addice ad ogni sperimentazione vera, realizzata con i piedi per terra e la testa per aria; il progetto propende ad una naturale evoluzione di non stile che dipende solamente dalle responsabilità di chi la realizza.L'idea del Cantstorie sintetico, nasce dall'evoluzione di un progetto precedente:CANZONIERE SINTETICO, collettivo di folk radicale.Dal progetto collettivo del Canzoniere Sintetico, in solo il Cantastorie Sintetico che irrompere nell'atmosfera di canti tradizionali Siciliani distruggendone creativamente il senso. Lungi dalle etno-tendenze, reinterpreta tradizione ed innovazione con rischiosa contemporaneità. L'approccio musicale del C. S. non è intellettualoide, tende invece alla purezza primordiale del suono che l'otturato orecchio contemporaneo fatica a riconoscere. Il C. S. propone infatti un diverso e liberatorio punto di vista sonoro, ripulendo atavico e spurio cerume. Lo spettacolo si dimena tra canzoni A-sociali e canti di un tempo, l'aspetto militante è palese nei testi ed impegnato nelle esecuzioni/improvvisazioni musicali.Ai canti monodici dei contadini Siciliani si aggiunge un bordone che, a mo' di tampura*, mantiene la circolarità dei canti; unica certezza un suono continuo da cui fuggire.Il cerchio diventa spirale, le regole si infrangono, le voci tacciono tra urla microtonali.Pizza, quartiere, paese, tonfi di zappe, mortadella: vissute visioni, squarci di contorta quotidianità. *la tampura è uno strumento musicale Indiano. Il bordone è un suono continuo.